FARSA MODERNA IN TRE ATTI DI
GAETANO e OLIMPIA DI MAIO
PERSONAGGI E INTERPRETI
(In ordine di entrata)
NICOLA, amico di Gennaro Cozzichella____________________
LILIANA SOLFA IN FISCHIETTI____________________
PASQUALE, altro amico di Gennaro____________________
GENNARO COZZICHELLA____________________
ELVIRA, sua moglie____________________
IGNAZIO, ufficiale giudiziario____________________
MICHELE, suo aiutante____________________
NUNZIETTA, figlia di Gennaro e di Elvira____________________
ADALGISA DELLE GRAZIE____________________
ARISTIDE FISCHIETTI, marito di Liliana____________________
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO un giallo-comico ambientato ai no-stri giorni. Una sprovveduta banda di onesti e incensurati improvvisa un rapimento a scopo di e-storsione. Potrebbe andare tutto per il meglio ma qualche imprudenza nel parlare, un eccesso di avidit e lintraprendenza degli spregiudicati coniugi Fischietti finiscono per complicare le cose; cos, a Gennaro Cozzichella, sempre pi incapace di governare gli eventi, non resta che confidare nellaiuto della Madonna di Pompei.
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 2
(Con tono preoccupato e premuroso) |
ATTO PRIMO
DESTRA E SINISTRA DELLO SPETTATORE
Linterno di una casetta di campagna assai modesta, quasi un casolare. Sul fondale, al centro, c la comune che si a-pre su unimmensa distesa verde. Alla quinta di sinistra una porta interna. Evidentemente la casetta rimasta abban-donata da lungo tempo, infatto non vi sono mobili che lascino pensare ad un soggiorno abituale, solo sedie e un piccolo tavolino rustico, di quelli in uso nelle trattorie di campagna. Le pareti sono disadorne e decrepite, perfino macchiate, qua e l, di muschio e di umido. A terra, in un angolo, una grossa borsa da spesa e una coperta.
Al levarsi della tela LILIANA seduta sulla sinistra dellambiente, imbavagliata, i piedi legati luno allaltro e simil-mente le mani. In piedi, accanto a lei, c NICOLA che si tiene, con la mano, un fazzoletto sulla guancia. Presso la so-glia della comune, che aperta, seduto PASQUALE con un fucile da caccia ritto fra le gambe a puntello delle mani congiunte e del mento che vi ha poggiato. volto verso la campagna come chi stia l per sparare leventuale arrivo di qualcuno.
SCENA PRIMA
(NICOLA, PASQUALE e LILIANA
NICOLA(Mentre Liliana si agita sulla sedia) Ah, Madonna mia! Questa comincia ad agitarsi unal-
tra volta!Signora, si sente qualcosa? Ha bisogno di
qualcosa? Abbia pazienza. Lo so che non sta comoda in quella posizione, ma qua siamo tutti in un certo disagio. Guardi, io da cinque giorni in questo umido mi sta
venendo pure il mal di denti. (Liliana si agita ancora. Nicola a mani giunte, quasi implorante)
Signora, io non posso scioglierla senza ordini. Sia comprensiva, non mi metta in dif-ficolt. (E poich Liliana insiste) Aspetti, ora chiamo il mio collega che sta di guardia, forse capisce meglio la sua mimica. Sa, era bidello allistituto per handicappati.
(Chiamando a bassa voce) Pasquale Pasquale (Si avvicina a Pasquale e gli batte una mano sulla spalla) Pasquale!
PASQUALE (In verit si era assopito. Si sveglia di soprassalto, butta via il fucile e balza in piedi) E gguardie!
Chi ?
NICOLANo, no, sono io
PASQUALEE che diavolo, nun me sapive chiamma a voce? Con questa tensione tu viene zitto zitto e mi metti una zampa sopra la spalla?
NICOLAMa quale zitto zitto, Pasqua?! Sono le scarpe di gomma che ci siamo messe pe nun fa rummore!
PASQUALE stata na pensata infelice: sono pi le paure che ci stiamo prendendo fra di noi che altro. Ma tu che vaje cercanno?
NICOLAIo niente. la signora: si agita
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 3
PASQUALE |
Ah, s? E aspetta nu poco che ci penso io. (A Liliana) Signora ma lei che si crede, che |
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labbiamo invitata allo chalet svizzero? In villeggiatura? Questo un sequestro di |
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persona, un rapimento! E sappia che se suo marito non pagher presto i cento milioni |
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del riscatto, noi |
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NICOLA |
Pigliammo na brunchite tutti e tre! |
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PASQUALE |
Nico, ma che fai, mi sfotti? |
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NICOLA |
Pasqua, quella non sente. Mi so ricordato che le abbiam messo i tappi nelle orec- |
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chie! |
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PASQUALE |
Ah, gi |
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NICOLA |
Tutte precauzioni inutili. Qua intorno non c altro che verde e silenzio. |
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PASQUALE |
Un verde monotono, ossessivo per questo che, inavvertitamente, mero assopito |
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nu poco |
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NICOLA |
Neh Pasqua, e tu ti assopisci mentre stai di guardia? Ma allora qua ci possiamo tro- |
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vare i cani addosso allimprovviso? |
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PASQUALE |
I cani? |
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NICOLA |
Dico la polizia che arriva con i pastori tedeschi. A me questa la cosa cha fa pi im- |
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pressione. |
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PASQUALE |
Overo? |
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NICOLA |
Me d lidea ca e cane mozzecano. |
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PASQUALE |
Ah, i cani mordono? Ma pecch, Nico, i debiti invece non mordono? I guai e la mi- |
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seria non mordono? |
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NICOLA |
Pasqua, io oltre tutto sono convinto che qua nun ce jesce niente. |
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PASQUALE |
Come sarebbe niente? |
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NICOLA |
Secondo me il marito levata a mugliera da sopra allo stomaco e non caccia nem- |
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meno una lira. |
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PASQUALE |
Mannaggia a capa toja! Ma se quello ha gi confermato che accetta le nostre condi- |
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zioni! |
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NICOLA |
S, ma ci ha dato gi due appuntamenti e nun avimmo truvato a nisciuno. Avesseme |
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fa che noi stiamo qua a penare e chillo se fa e meglie resate in poltrona a casa soja? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 4
PASQUALE |
Nico, la prima volta lappuntamento era nel giardino zoologico, il leone sgaiattol |
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dalla gabbia e ci fu nu fuja fuja generale; il secondo appuntamento fu stabilito vici- |
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no alla chiesa di SantIsidoro ca nun ce sta maje nisciuno |
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NICOLA |
E invece quella sera ce steva o cardinale, o prefetto, la processione dei fedeli cu a |
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banda e i fuochi artificiali. |
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PASQUALE |
Siamo stati sfortunati. Ma non ti preoccupare: il commendatore si purga, si purga |
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NICOLA |
E se nel frattempo le succede qualche cosa? Se dovesse impazzire? Se dovesse mori- |
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re? |
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PASQUALE |
(Facendo corna) Dalle! |
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NICOLA |
Io non ci volevo venire io non lo volevo fare! |
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LILIANA |
(Durante la battuta che segue riuscir, contorcendosi, a tendere le gambe fino a toccare con i piedi |
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Pasquale, come per richiamare la sua attenzione) |
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PASQUALE |
Nico ma che teniamo, il cuore della pimmicia? Ma allora ci vogliamo sempre mette- |
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re paura appena ci fanno un pernacchio indietro? Nico, qua bisogna essere uomini, |
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qua bisogna essere duri, bisogna essere coraggiosi! (Sentendosi toccare dai piedi di Liliana |
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fa un salto, spaventato) Chi ? |
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NICOLA |
Calma, calma, la signora. |
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PASQUALE |
Ma che faceva, a contorsionista sta maledetta? |
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NICOLA |
Pasqua, deve avere delle esigenze impellenti. Che dici, la sciogliamo un poco? |
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PASQUALE |
Nico, io non mi assumo responsabilit, chiamma a Gennaro. |
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NICOLA |
Lo chiamo? Quello sta tutto assorto con la penna in mano, sta scrivendo qualche co- |
||
sa |
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PASQUALE |
Una lettera al marito della signora? |
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NICOLA |
E io che ne saccio? |
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PASQUALE |
Per lamor di Dio, in questi casi non si scrive niente! Semmai si ritagliano le lettere |
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da sopra ai giornali e poi si azzeccano una per una. |
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NICOLA |
(Chiamando verso la porta a sinistra) Gennaro Gennaro |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 5
SCENA SECONDA |
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(GENNARO e detti) |
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GENNARO |
(Di dentro) Chi ? |
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PASQUALE |
(A Nicola) Se non dici la parola dordine, quello non esce. |
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NICOLA |
Ah, gi! (Come sopra) La birra fredda, puoi venire. (Chiamando ancora) Gennaro, la |
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birra fredda |
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GENNARO |
(Viene in scena con un foglietto di carta in mano) Un momento Un momento! Hai paura |
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che si fa calda? |
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PASQUALE |
Ma che, stai dormendo? |
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GENNARO |
Io non dormivo, stavo scrivendo dei versi. |
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PASQUALE |
I versi? |
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GENNARO |
Sentite, sentite quanta amarezza c in questa satira contro gli invidiosi |
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PASQUALE |
(Fra s) Mmano a chi ce simme affidate? |
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GENNARO |
(Prendendo a declamare) |
Nellorto bello di messer livore |
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cera una rosa, e cera una stercata! |
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NICOLA |
Genna, tu te miette a ffa e poesie cu chisti guaje a parte a capa? Qua c la si- |
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gnora che vorrebbe parlare. |
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GENNARO |
(Ironico) Ah, la signora vorrebbe parlare? Voi donne non lo perdete mai il vizio di |
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chiacchierare! |
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PASQUALE |
Bravo! (Sottovoce) Ricordati sempre che abbiamo deciso di essere rudi, minacciosi |
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GENNARO |
(Rinforzando) Torvi! |
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PASQUALE |
Come? |
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GENNARO |
Torvi! cchi forte. Perbacco, ho letto tante volte queste parole sui giornali, mi |
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hanno fatto tanta impressione che m mi fa piacere di essere torvo! Guarda quanto |
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bello: torvo, spietato, anzi bieco. |
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PASQUALE |
(Approvando) Cinico, repellente. |
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GENNARO |
(Con sadico sorriso di compiacimento) Abominevole! |
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NICOLA |
Genna, ma la signora sta aspettando |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 6
GENNARO |
(Caricaturalmente gentile) Oh, davvero? E aspetta, che m le porto un fascio di fiori con |
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le scuse. (Poi a Liliana) Ma che si crede, che noi stiamo comodamente seduti su di una |
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sedia come lei? Lei non deve dare fastidio, ha capito, miliardaria del cacchio? Mi ri- |
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sponda di s col capo. Mi risponda perbacco! Uh, quella non risponde! |
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NICOLA |
Ma forse non riesce a sentirti Le abbiamo messo i tappi nelle orecchie. |
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GENNARO |
(A Pasquale) Pure nelle orecchie? E che diavolo, natu ppoco le mettive pure nu su- |
||
ghero Bah, nun me fa parla! |
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NICOLA |
Che faccio, la stappo? |
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GENNARO |
La birra fredda? |
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PASQUALE |
La birra fredda. |
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GENNARO |
E stappala. |
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NICOLA |
A birra? |
||
PASQUALE |
Ma qua birra? A signora! |
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NICOLA |
(Eseguendo) Ecco fatto. (Fa per sbavagliarla) Forse anche un poco la bocca |
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GENNARO |
No, soltanto le orecchie! La bocca deve stare chiusa. E ringraziasse il Signore che |
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non ho il cemento e una cucchiarella, se no ce lappilavo come una fornacella vec- |
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chia! |
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NICOLA |
Genna, ma qua anche se grida non la sente nessuno: siamo nel Sahara! |
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GENNARO |
Stupido! Io non lho imbavagliata per non farla gridare, ma semplicemente perch |
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ogni volta che mi avvicinavo mi sputava in faccia. |
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NICOLA |
Ma quando pensava che tu volessi fare lo sporcaccione Mani e piedi legati, era l |
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unica difesa che teneva! |
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GENNARO |
Si no me vatteva proprio! |
||
NICOLA |
Genna, rendiamoci conto: pu avere delle esigenze. Che so una mosca in faccia, |
||
un prurito Ve limmaginate che cosa significa avere un prurito insistente e non po- |
|||
tersi grattare? |
|||
GENNARO |
Vediamo un poco, aspettate. Signora scusi, lei forse ci ha un prurito? (Liliana annuisce, |
||
Gennaro a Nicola) Avevi ragione: ci ha il prurito. |
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PASQUALE |
E con questo? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 7
GENNARO |
(Come prendendo una decisione che si impone) Non c dubbio, bisogna grattarla. (A Liliaba |
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che ad ogni domanda far cenno di no) Signora, sulla mano? Sul piede? Sulla coscia? |
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Dietro le spalle? No? E dove ce lha questo cacchio di prurito? |
||||
NICOLA |
Genna, ma la signora ormai ha capito che siamo tre gentiluomini: ora non sputa pi. |
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vero, signora, che non lo fa pi? (Liliana annuisce) |
||||
GENNARO |
E va bene. (A Pasquale) Tu siediti sulla porta e sorveglia. E non fare che appena senti |
|||
un allarme mine o fucile pe llaria! |
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PASQUALE |
Genna, ma se vengono i poliziotti e me vedono cu o fucile mmano, quelli mi spa- |
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rano addosso! |
||||
GENNARO |
E allora che faje, quando nun serve o tiene e appena pu servire lo butti via? (A Lilia- |
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na) Signora, ora la far sorvegliare, ma sia chiaro che lei potr usare la bocca solo a |
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scopo di conversazione. (Liliana annuisce) Inoltre le concedo di dire solo parole isolate |
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e di pratica utilit; per esempio: mangiare, dormire, grattare, bere |
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NICOLA |
(Emettendo il bisbiglio col quale si sollecitano i bambini a fare la pip) Pscc pscc pscc |
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GENNARO |
Chi ? Che vuo? (Nicola gli sussurra qualcosa allorecchio) Ma si capisce che pu dire |
|||
anche pip, sottinteso! Purch siano parole isolate, come nei telegrammi, Ha ca- |
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pito? (Liliana annuisce) Una, una sola parola! (Liliana annuisce di nuovo. Gennaro a Nicola) |
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Sbavagliala. |
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LILIANA |
(Appena sbavagliata grida con tutta la forza, facendo scappare Gennaro e Nicola) Stroooonzi! |
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PASQUALE |
Lha avuto cu tte? |
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GENNARO |
(Tornando sui suoi passi) Mera parso cumulativo. |
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PASQUALE |
Ma dammole na lezione! |
|||
GENNARO |
Tu siediti e stai sempre di guardia, ora ci penso io. (A Nicola) Non abbiamo una raspa, |
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una grattugia, del filo spinato per grattare la signora? (A Liliana) Avanti: dietro lo- |
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recchio? Sul pancino? Sul collo? Parli, parli, mi faccia sentire! |
||||
LILIANA |
sul sedere! |
|||
GENNARO |
Ah, sul ? Come ha detto? |
|||
LILIANA |
Sul sedere. |
|||
GENNARO |
(Imbarazzato) Beh io penso che anche sul sedere che dici? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 8
NICOLA |
(Aprendo le braccia) Eh! |
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GENNARO |
Si tratta di un mero atto di assistenza infermieristica. |
||
NICOLA |
Certo! |
||
GENNARO |
(A Liliana con decisione) Si alzi in piedi! |
||
LILIANA |
S, quando mi escono le scelle! |
||
GENNARO |
Non faccia la spiritosa, ho detto: In piedi! |
||
LILIANA |
E come mi alzo con i piedi attaccati? |
||
GENNARO |
Non si pu negare che una volta tanto ha ragione. Non cedo alla piet, cedo alla logi- |
||
ca. Nicola |
|||
NICOLA |
S? |
||
GENNARO |
Sciogli i piedi della signora. |
||
NICOLA |
(Eseguendo) Subito! |
||
LILIANA |
(Alzandosi di scatto) Ah! |
||
GENNARO |
(Sussultando e arretrando di un passo) Che c? |
||
LILIANA |
Niente. |
||
GENNARO |
(Avvicinandosi a lei) Ah, va bene. Dunque, la natica destra? |
||
LILIANA |
(Dispettosa) No! |
||
GENNARO |
La sinistra? |
||
LILIANA |
(C.s.) No! |
||
GENNARO |
Ma allora (Grattandosi il capo per esprimere imbarazzo) Ma tu vedi un poco! Ecco le |
||
piccole cose che non abbiamo previsto: il prurimiento della signora! |
|||
NICOLA |
Genna, io credo che non ci sia nulla da fare. |
||
GENNARO |
E va bene. Cedo al pudore, alla morale Nicola |
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NICOLA |
S? |
||
GENNARO |
Sciogli le mani della signora. (Nicola esegue) |
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LILIANA |
(Aprendo le braccia con sollievo) Evviva a libert! |
||
GENNARO |
Non faccia discorsi comiziali! Avanti, labbiamo sciolta: si gratti da s. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 9
LILIANA |
(Rimettendosi a sedere) Non fa niente, grazie: m passato. |
||||
GENNARO |
Ma allora fingeva? E questa allora una sfida, una provocazione? Ma io la do in pa- |
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sto a queste belve fameliche, io chiamo i gladiatori del circo (Mettendo una mano sulla |
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spalla di Pasquale e strattonandolo) Pasquale! |
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PASQUALE |
|||||
(Sera addormentato di nuovo. Svegliato di soprassalto |
lascia partire un colpo |
) Chi ? |
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GENNARO |
(Alzando le mani) Fermo! La birra fredda, non sparare! |
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PASQUALE |
Ah, si tu? |
||||
GENNARO |
(Vacillando sulle gambe, con una mano al cuore) Dateme na seggia, faciteme assetta! |
||||
PASQUALE |
Hai visto che riflessi pronti e scattanti? |
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GENNARO |
Ma quali riflessi, Pasca? Tu durmive! Ah, m venuto un dolore tutto qua, sotto al |
||||
cuore. |
|||||
LILIANA |
Se volete due gocce di coramina ce sta na boccetta nella borsa mia. |
||||
GENNARO |
(Balzando in piedi) Lei stia zitta, non ho bisogno di nulla! E non si faccia illusioni, le |
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concedo solo dieci minuti di scioglimento, per la circolazione. |
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LILIANA |
Doppo me ritira a patente. |
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GENNARO |
Dopo succederanno cose terribili. (A Pasquale) Tu meglio che chiudi la porta e ti |
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volti di qua. |
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PASQUALE |
E che chiudo Genna? Questa, la serratura, rotta. |
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GENNARO |
Pasca, accosta la porta, mettici una sedia dietro e assettate ncoppa. Ma che volete |
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da me? Che ne sapevo io che i ladri venivano pure qua e scassavano a serratura?! |
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PASQUALE |
(Sedendo con le spalle alla porta) E va bene, so addeventato o paletto da porta! |
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GENNARO |
Io questa tengo.Lereditai dal nonno cu a luce, lacqua e il gas tagliati: sono debiti |
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genealogici! Non ci vengo quasi mai. Finora lunica utilit che tutte le cambiali dei |
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debiti le firmavo a questo indirizzo. (Prendendo da un angolo due sacchetti a perdere) Lo |
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vedete? Quando siamo venuti abbiamo fatto due sacchetti a perdere tutti di avvisi di |
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cambiali. (Buttando via i sacchetti) Bah! Il dolore di un uomo dinta munnezza! |
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LILIANA |
Per favore |
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GENNARO |
Dica. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 10
LILIANAO putesse ave nu fazzuletto?
GENNAROAh, l venuto il catarrino?
LILIANANo, che voglio piangere un poco.
NICOLA (Premuroso, porgendole un fazzoletto) Prego signora, questo pulito.
LILIANAGrazie. (Indicando Gennaro) Quello mi pare Don Gennaro non dice mai s.
GENNAROAh, le sembro cinico, spietato? Avanti, mi dia del torvo, del bieco, che mi fa felice. Ma che ne sa lei perch un povero pensionato comma mme, tranquillo, mite, incen-surato e, lasciatemi dire una parola, piuttosto cacarone, si butta a fare queste cose? Perbacco, io non uscivo pi di casa: leggevo scippi, furti e rapine. Avevo terrore di andare che so ad un cinema, ad una passeggiata, a mangiarmi una pizza. Mera re-stato solo lo scopone che, oltretutto, non so giocare e perdo sempre. Signora, adesso mi guardi, non tremo pi: ho scoperto che per vincere la paura uno si deve sentire fra quelli che fanno paura. Adesso io sono un uomo torvo, bieco, truce, perverso! Sono il bruto, il famigerato Gennaro Cozzechella!
PASQUALEPoi c il fattore economico
GENNAROSi capisce! Ma poi, le pare bello signora, che lei ci ha il guardaroba e mia moglie, quando le capita un invito, ha bisogno del trovaroba?Le pare bello che i suoi figli debbano essere detti beb, marmocchi, biricchini e i nostri invece chiodi di Dio? E allora naturale che uno, vedendo che tanta gente si arricchisce con lauti ed opimi ricatti, dice: Bah, vediamo se posso fare anche io un ricattuccio piccolo, modesto, quasi umiliante. Ma che sono, che sono cento milioni? Signora, un ribasso ecce-zionale, un vero affare per quel riccone di suo marito. E la smetta di piangere, anche perch qua siamo a corto di fazzoletti!
LILIANAMa io penso alla famiglia, a mio marito
GENNAROAh ah, la buttiamo sul patetico?
LILIANAPenso a quel disgraziato cornuto! Chi sa come sta profittando della mia assenza Chi sa come sta galliando
GENNAROChi, il riccone?
LILIANAMa si capisce: quello mi odia, tiene lamante! Voleva il divorzio. Figuratevi m se vi d una lira a voi pe me fa turna a casa a me! Quello ha preso il terno, ha preso!
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 11
GENNARO |
(Ai compagni) Non la credete, sta recitando! |
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LILIANA |
Ah, sto recitando? Sentite signor mostro, voi siete talmente un imbecille e talmente |
|||
un cretino |
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GENNARO |
Signora! |
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LILIANA |
Ve lo giuro sulla memoria di pap, sulla vita di mamm: voi non avrete nemmeno u- |
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na lira! Non vi basta? E va bene: lo giuro sullocchio dritto di mio figlio Geg ca l |
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unico figlio che tengo. Voi resterete con una morta da seppellire e, se siete cristiani, |
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ci rifondete pure i soldi del funerale. |
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PASQUALE |
(Guardando perplesso Gennaro) Ma vuo vede ca overamente avimmo fatto nu favore a |
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quaccheduno? |
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GENNARO |
E che diavolo! Saremmo cos scalognati pure da delinquenti? |
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NICOLA |
Io lho detto, io lho detto! |
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GENNARO |
Ah, s? Aspettate, m ve faccio vede comme cambia opinione a signora! |
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LILIANA |
Io? Pazzi, pazzi, maccaroni! |
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GENNARO |
E allora mi dispiace, cara signora, noi siamo uomini di parola: se le cose stanno co- |
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me dice lei, se cos sicura che non abbiamo i soldi, noi ora dobbiamo violentarla, |
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come abbiamo minacciato a suo marito! |
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LILIANA |
Oh, Madonna del Carmine! |
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GENNARO |
inutile rivolgersi allaldil, dobbiamo violentarla e basta! Nicola |
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NICOLA |
Eh? |
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GENNARO |
Strappa la camicetta di dosso alla signora! |
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NICOLA |
Io? |
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GENNARO |
S, muoviti, noi dobbiamo dimostrare a questa donna di che cosa siamo capaci! La |
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dobbiamo piegare, umiliare Forza Nicolino! |
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LILIANA |
(Con aria di sfida, togliendosi rapidamente la camicetta) E avanti allora, sporcatemi! |
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GENNARO |
(Sbalordito dal comportamento imprevedibile di Liliana) Come? |
|||
LILIANA |
Sporcatemi! |
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GENNARO |
(Nicolino non si muove) Nicola!? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 12
LILIANA |
(Busto eretto, con aria di sfida) E allora? |
|||
GENNARO |
Guardate com pallida, come sta tremando Le facciamo paura, eh? |
|||
LILIANA |
Mi fate schifo! |
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GENNARO |
E lei sostiene ancora che suo marito non pagher il riscatto? |
|||
LILIANA |
Non lo sostengo |
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GENNARO |
Ah, ecco. |
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LILIANA |
Lo giuro! |
|||
GENNARO |
Mannaggia La gonna, perbacco, strappale la gonna! (Volgendo le spalle a Liliana che, |
|||
intanto, si toglie la gonna, restando con lo stretto necessario) Bisogna dimostrare a questo ma- |
||||
nichino di lusso che noi (Ci dicendo si volta e vede Liliana seminuda) Oh cacchio! |
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NICOLA |
Genna |
|||
GENNARO |
Calma, calma, non cinnervosiamo La signora fa leroina? La signora vuol fare la |
|||
forte? Ma ora vedremo. Pasquale! |
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PASQUALE |
(Balzando in piedi) Presente! |
|||
GENNARO |
Violenta la signora! |
|||
PASQUALE |
Io? |
|||
GENNARO |
S, avanti, cosa aspetti? Violenta la signora! |
|||
PASQUALE |
(Abbassando la voce) Genna |
|||
GENNARO |
Eh? |
|||
PASQUALE |
Quella mia moglie me sta facenno fa e serenghe ricostituente perch non riesce a |
|||
rassegnarsi, figurati m che non dormo da quattro nottate Io so nu cadavere. |
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GENNARO |
Va bene, va bene, assettate. (A Liliana) Ora vedr, ora vedr, aspetti Nicola! |
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NICOLA |
Ah, la mola, la mola! Uh, e come mi fa male la mola! |
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GENNARO |
(Avvilito) Insomma, io non capisco: mi abbandonate solo in questa impresa cos ar- |
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dua? Io sono logorato, distrutto |
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LILIANA |
Io sto aspettando |
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GENNARO |
(Fra s) Va pure e pressa |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 13
PASQUALE |
(Sottovoce, incitando Gennaro) Bieco, mi raccomando truce! |
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GENNARO |
E va bene, far il mio dovere. (Si avvicina lentamente a Liliana mentre Nicola volge il volto |
|||
contro il muro e Pasquale si leva in piedi emozionato) Signora |
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LILIANA |
Prego |
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GENNARO |
(Muovendo molto le mani senza toccarle) Io io (Rivolgendosi di scatto a Pasquale) Tu fino a |
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m dormivi sempre, m nun duorme cchi? Che guarde a ffa con questi occhi sbar- |
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rati?! |
||||
PASQUALE |
Genna, io me ne posso andare, ma po rimane a porta senza guardiano |
|||
GENNARO |
Ma che andare? Ma vuo vede ca m non siamo capaci (Andando di nuovo verso Li- |
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liana che di colpo starnutisce; Gennaro sussultando) Chi ? |
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LILIANA |
Niente, aggio fatto nu starnuto! |
|||
GENNARO |
(Prende una breve rincorsa; ha un breve scatto come per saltarle addosso, ma poi si ferma perch |
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Liliana starnutisce di nuovo) Signora, sa cosa le dico? |
||||
LILIANA |
Che cosa? |
|||
GENNARO |
Si rivesta, qui c troppa umidit! (Qualcuno bussa dalla porta con energia; Pasquale sussulta, |
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fa per scappare e cade) Ch succieso? |
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NICOLA |
Hanno bussato! |
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GENNARO |
(Facendo cenno a tutti di zittire) Shhhh shhhh,,, non voli una mosca! |
|||
LILIANA |
(Si mette subito a gridare a squarciagola) Aaaaaahhh! (Nicola scappa via per la porta a sinistra |
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per risortire fra poco) |
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GENNARO |
(Corre presso Liliana e le mette una mano sulla bocca) Me mangio e rrecchie, mi mangio il |
|||
naso! (Ma poich Liliana gli morde la mano grida per il dolore) Ah! Sha mangiato a mana! |
||||
(Pasquale punta il fucile al petto di Liliana, che si calma. Gennaro cercando intorno) Nicola dove |
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sta? (Chiamando) Nicola! |
||||
NICOLA |
(Rientrando, con laria di mandare tutti al diavolo) La birra fa schifo, la birra maledetta! |
|||
GENNARO |
(C.s.) Shhh shhh (A Pasquale) Tu porta questa delinquentenellaltra stanza e im- |
|||
bavagliala bene. |
||||
PASQUALE |
Cammina, cammina (Esce a sinistra con Liliana per risortire fra poco) |
|||
GENNARO |
(Fa ancora cenno di zittire, poi si avvicina circospetto alla porta e chiede) Chi ? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 14
SCENA TERZA |
||||||
(ELVIRA e detti) |
||||||
ELVIRA |
(Da dentro) Chiamami Peroni, sar la tua birra! |
|||||
GENNARO |
Ma mia moglie, benedetto San Gennaro! (Spalanca la porta lasciando apparire Elvira) |
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ELVIRA |
(Entra, ha unaccesa parrucca rossa) E tanto ci voleva per aprire? Ma che stavate facen- |
|||||
do? (Guardandosi intorno sospettosa) A signora addo sta? |
||||||
GENNARO |
Elvi nun te preoccupa, sta dentr. Parla, vivaddio, sei stata al Pozzo Morto di con- |
|||||
trada San Sebastiano? |
||||||
ELVIRA |
(Con aria stanca, con la parrucca in mano) Sissignore, vicino alla Torre dei Saraceni. |
|||||
GENNARO |
E i soldi? |
|||||
ELVIRA |
Niente, Genna! (Mentre Pasquale rientra) Non venuto nessuno. Ho aspettato un quar- |
|||||
to dora: so rimasta io, la torre e il pozzo. |
||||||
GENNARO |
Ma com possibile Ma allora questo Fischietti un truffatore, un bugiardo? |
|||||
NICOLA |
Io lho detto Io lho detto! |
|||||
GENNARO |
E nun o dicere cchi, te voglio bene! |
|||||
PASQUALE |
E non gli avete telefonato unaltra volta come si era stabilito? |
|||||
GENNARO |
(Incalzando) Che ha detto? |
|||||
ELVIRA |
E aspetta, Genna, fammi sedere. Io tengo i piedi flagellati Qua per cambiare ogni |
|||||
volta cabina telefonica si deve andare sempre pi lontano! |
||||||
GENNARO |
Dovevi minacciarlo, terrorizzarlo! |
|||||
ELVIRA |
E lho fatto! badate, commendatore Aristide Fischietti (Massaggiandosi i piedi) Io |
|||||
sono stanca |
||||||
GENNARO |
(Sfottente) Tengo i piedi flagellati |
|||||
ELVIRA |
No, che centra?! Sono stanca di questa jacovella che ci fate andare e venire. sca- |
|||||
duto lultimatutto: se voi non pagate i soldi del riscatto, senza nemmeno una lira di |
||||||
sconto, io violenter vostra moglie! |
||||||
GENNARO |
(Disperandosi) Uh, mamma mia! Mamma mia! |
|||||
ELVIRA |
Ch stato? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 15
GENNARO |
Ma come: Violenter vostra moglie con la voce di donna? |
|||
ELVIRA |
E che facevo, la voce di uomo? |
|||
GENNARO |
Ma dovevi dire: Mio marito violenter la signora! |
|||
ELVIRA |
E io dicevo da dentro al telefono: Mio marito violenter la signora? E che figura ci |
|||
facevo, passavo per una moglie che si compiace delladulterio? |
||||
GENNARO |
Levatammella a nanze alluocchie! Voi capite? In queta situazione di emergenza |
|||
quella parla di adulterio! |
||||
ELVIRA |
Genna, miettatello ncapa: io potr sopportare tutto, ma non accetter mai di essere |
|||
una moglie adulterata! |
||||
GENNARO |
(Allargando le braccia sconfortato) Che vi devo dire? Il mio pi grande dolore che es- |
|||
sendo cretina, non potr mai capire di essere cretina! |
||||
ELVIRA |
Genna |
|||
GENNARO |
Statte zitta! Amici, la mia futura vedova ha rovinato tutte cose: io tra poco morir di |
|||
crepacuore. Non importa, tanto sarei morto lo stesso di crepascatole. Spero solo di |
||||
ottenere il vostro perdono. Cc nun avimmo niente cchi: finita! |
||||
NICOLA |
Io lho detto, io non ci volevo venire! |
|||
PASQUALE |
Ma insomma, il marito che ha detto, lo possiamo sapere? |
|||
ELVIRA |
Non per fare la femminista, ma quando mi darete il diritto allinsulto vo ddico. |
|||
GENNARO |
E avanti! |
|||
ELVIRA |
Imbecilli! Il marito ha detto subito: Per carit signora, non lo faccia una lesbica |
|||
no! In giornata avrete i soldi. |
||||
GENNARO |
Ma allora i soldi li abbiamo? Amici, avete sentito? I soldi li abbiamo! |
|||
NICOLA |
Io dico che questo ci sfotte unaltra volta. |
|||
GENNARO |
Nico, se mi portavo un pappagallo pessimista manco era cos coerente! (Ad Elvira) |
|||
Parla, parla, fammi sentire bene: come ha detto? |
||||
ELVIRA |
Non vi preoccupate: io paro scema Sapete che ha detto? |
|||
PASQUALE |
Che ha detto? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 16
ELVIRA |
Ha detto: Signora, questa volta non mancher, non si preoccupi. Mi dia lindirizzo |
||
preciso e io le porto i soldi fino a casa. |
|||
GENNARO |
Manteniteme! Manteniteme perch io luccido io lammazzo! Parla parla: hai |
||
dato lindirizzo di casa nostra al commendatore? |
|||
ELVIRA |
Eh, Genna, davo lindirizzo di casa nostra al Fischietto? |
||
GENNARO |
Ah, no? |
||
ELVIRA |
Lho fatto venire qua. |
||
GENNARO |
(C.s.) Sciuglimmo a chella e jammuncenne. |
||
ELVIRA |
Eh, ma questo che cos! Calmatevi: io dico qua, nel paese! |
||
GENNARO |
Ah, nel paese? |
||
ELVIRA |
Sissignore. Ho detto: Portate una valigia con i soldi a mezzogiorno, vicino alla se- |
||
conda fermata della corriera. Dopo un poco vedrete una bella signora |
|||
GENNARO |
E chi ? |
||
ELVIRA |
Io! |
||
GENNARO |
Stiamoci attenti, chisto avesse a da a valigia a una per unaltra? |
||
ELVIRA |
No, io ho chiarito bene: Una bella signora vestita cos e cos. Posate la valigia a un |
||
passo da lei e jatevenne. In capo a pochi minuti vostra moglie sar disciolta. |
|||
GENNARO |
Lha pigliata pe naspirina effervescente |
||
PASQUALE |
Cheste per, sono cose che si fanno di notte |
||
ELVIRA |
Overo? Accuss me pigliavano pe na bella figliola! |
||
GENNARO |
giusto, Pasquale non capisce bene certe insidie del buio. |
||
ELVIRA |
E se rimanevo preda di un maniaco sessuale? |
||
GENNARO |
A parte il fatto che sono pi temibili i ladri di notte che i polizionnto di giorno: sono |
||
pi numerosi. |
|||
PASQUALE |
(Guardando lorologio) E va bene, ma intanto noi a mezzogiorno ci siamo quasi |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 17
ELVIRA |
E dovevo prima riferire? Ora vi do da mangiare, poi mi rimetto in cammino e faccio |
|||
la staffetta portavalori. La borsa delle cibarie addo sta? (Prendendo la borsa) E poi vo- |
||||
glio vedere prima se la signora ha bisogno di qualche cosa Dico qualche esigenza |
||||
delicata che ci vuole per forza una donna. |
||||
NICOLA |
Ah certo, un poco di umanit ci vuole in questi casi. (Raccogliendo gli indumenti di Lilia- |
|||
na) Quella povera donna sta ancora svestita |
||||
ELVIRA |
(Lasciando cadere la borsa a terra, attonita) Comme? |
|||
GENNARO |
Natu guajo! |
|||
ELVIRA |
Ma quelli sono i panni della signora? (A Gennaro) Lavete spogliata? |
|||
GENNARO |
Elvi, aspetta un momento |
|||
ELVIRA |
Ma allora perci non aprivate mai! |
|||
GENNARO |
Elvi, non cominciamo: s spogliata da s, lo giuro! |
|||
ELVIRA |
Da s? (Facendo per andare verso la porta di sinistra) Uh, quella grandissima |
|||
GENNARO |
(Fermandola) Elvi, ma che vuo fa? |
|||
ELVIRA |
Levate a nanze! |
|||
GENNARO |
Ma stammi a sntire |
|||
ELVIRA |
Levate a nanze! (Gridando verso la porta) Svergognata! |
|||
GENNARO |
Elvira! |
|||
ELVIRA |
(Come sopra) Sporcacciona! |
|||
GENNARO |
Ma insomma la vuoi finire? Ma te pare o mumento? |
|||
ELVIRA |
O mumento? (Riprendendo la borsa) Genna, miettatello ncapa: io primma ca se ne va, |
|||
laggia vattere a chella. Me lo sono messo qua e nessumo me lo toglie: un voto! |
||||
(Ci dicendo apre la borsa) |
||||
PASQUALE |
Neh, ma che d? Io sento na ddiece e puzza! |
|||
GENNARO |
la borsa delle cibarie. |
|||
PASQUALE |
E puzza e chesta manera? |
|||
ELVIRA |
Pasqua, chille so sei juorne: la frutta andata a male, e poi ci sono le aringhe, le |
|||
acciughe |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 18
GENNARO |
Ancora? Ma quante nhe pigliate? |
||||||
ELVIRA |
Non cominciare, ca comme stongo m faccio correre e gguardie! Tu mi dicesti: Pi- |
||||||
glia roba a lunga conservazione che non si cucina e che non ha bisogno del frigorife- |
|||||||
ro |
|||||||
GENNARO |
Ma santo Iddio, tutta roba salata! Ci hai fatto consumare quasi tutta lacqua minerale |
||||||
ca ceramo purtate |
|||||||
ELVIRA |
E m andavo a casa e cucinavo cu nostra figlia ca sape che stiamo a Foggia da mia |
||||||
sorella. Dicevo: M faccio dduje spaghetti e me pporto a Foggia! (Mette fuori una |
|||||||
frittata di maccheroni) Tenete, arrangiatevi cu sta frittata di maccheroni! |
|||||||
GENNARO |
(Prendendola e sentendone la durezza) Ah, e questa buona, solo che non teniamo le posa- |
||||||
te adatte. |
|||||||
ELVIRA |
Che vuoi, la forchetta? |
||||||
GENNARO |
No, ce vulesse na sega, un martello e lo scalpello. |
||||||
ELVIRA |
(Mandandolo al diavolo) Uah! |
||||||
GENNARO |
(Battendo pi volte la frittata sul tavolo) Elvi, chesta bbona pe manna o Criatore a |
||||||
quaccheduno! (La porge a Nicola) |
|||||||
NICOLA |
na parola! Ci vogliono solo i denti dei cani pe se mangia sta rrobba! |
(Dallesterno |
|||||
si sente venire labbaiare dei cani) |
|||||||
GENNARO |
Lhe fatte veni. |
||||||
NICOLA |
(Tremando dalla paura) I cani? Sono i cani? |
||||||
GENNARO |
E che ti sembrano, uccelli? |
||||||
NICOLA |
Oh, Madonna mia! |
||||||
GENNARO |
Shhhh! Stateve zitti! Tu che sei donna levate a miezo, fatti da parte! (Elvira, mentre |
||||||
tutti guardano verso la comune, esce per la porta a sinistra) Pasquale! |
|||||||
PASQUALE |
(Buttando via il fucile) S! |
||||||
GENNARO |
Apri lentamente uno spiraglio della porta e guarda fuori chi . |
||||||
NICOLA |
(Mentre Pasquale fa per eseguire) Aspettate! |
||||||
GENNARO |
Che vuo? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 19
NICOLA |
Ma dico cos: i cani poliziotti lo sanno che non devono mordere? E mparano buo- |
||||
no? |
|||||
GENNARO |
S, diceno solo: Ti dichiaro in arresto e ti mordo in nome della legge! (A Pasquale) |
||||
Arape! |
|||||
PASQUALE |
(Esegue, guarda fuori) Niente paura, so dduje cacciatori ca vanno a parte e ll. |
||||
GENNARO |
Sei sicuro? |
||||
PASQUALE |
S, s, se ne so jute! |
||||
GENNARO |
Elvira: cessato allarme, puoi venire: la birra fredda! |
||||
SCENA QUARTA |
|||||
(ELVIRA e detti) |
|||||
ELVIRA |
(Rientrando) E aggio fatto pure tardi allappuntamento. Posso uscire? |
||||
GENNARO |
Vai, vai |
||||
ELVIRA |
(Mette una parrucca bionda e dei grossi occhiali da sole) Mi raccomando, se non mi vedete |
||||
tornare avvertite subito la polizia. (Via dalla comune) |
|||||
GENNARO |
Sperammo ca nun a pigliano pe nu travestito. |
||||
NICOLA |
Per noi? (Prendendo gli indumenti di Liliana) E che dovrebbe dire quella poverina che sta |
||||
ancora spogliata (Battendo alla porta di sinistra) Permesso? Ah, gi, quella non pu ri- |
|||||
spondere. (Fa per uscire a sinistra ma arretra subito) Oh Dio! |
|||||
GENNARO |
Ch stato? |
||||
NICOLA |
Venite Venite! |
||||
GENNARO |
Se n scappata a signora? |
||||
NICOLA |
Due sono le cose: o morta, o dorme o svenuta. |
||||
GENNARO |
Allora sono tre,cretino! |
||||
NICOLA |
Io dico che morta. |
||||
GENNARO |
(Correndo verso la comune) Andate a vedere. |
||||
PASQUALE |
(Fermandolo) Gueh, addo vaje? |
||||
NICOLA |
Tiene un baffo |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 20
GENNARO |
Come? |
||||||
NICOLA |
Tiene un baffo di sangue sotto al naso |
||||||
GENNARO |
Allora viva: stata Elvira ca lha vattuta! Venite. (Esce a sinistra con Nicola e Pasquale) |
||||||
TUTTI |
Jammo a vede! (Via a sinistra) |
||||||
SCENA QUINTA |
|||||||
(IGNAZIO e MICHELE, poi GENNARO) |
|||||||
IGNAZIO |
(Entrando dalla comune con Michele) Permesso?Possiamo entrare? |
||||||
MICHELE |
Ufficia, ho limpressione che non c nessuno. |
||||||
IGNAZIO |
(Guardandosi intorno) Eh, ma qua pure se c qualcuno, che possiamo sequestrare? Io |
||||||
non vedo niente. |
|||||||
MICHELE |
Delle sedie vecchie e un tavolino che fa schifo. Lunica cosa di un certo valore |
||||||
questo fucile da caccia. Saranno dei morti di fame. |
|||||||
IGNAZIO |
E si erano ricche se facevano fa o sequestro per direttissima? Se capisce ca so po- |
||||||
vera gente. Ma dico io, perch firmare tante cambiali quando poi non si possono pa- |
|||||||
gare? |
|||||||
MICHELE |
Noi, comunque, dobbiamo eseguire lo stesso. Io conosco il vostro carattere, ma pur- |
||||||
troppo dovete mettervi il bavaglio al cuore e far parlare soltanto la ragione. |
|||||||
IGNAZIO |
Eh s, il dovere che incombe su chi fa questo triste mestiere. Noi siamo i becchini |
||||||
dei vivi! |
|||||||
MICHELE |
Gli schiatta morti delle case pezzenti! |
||||||
GENNARO |
(Rientrando e parlando fra s) Ges Ges, quella (Si accorge di Ignazio e Michele) Ueh! E |
||||||
chi so chiste? |
|||||||
IGNAZIO |
Signore buongiorno. |
||||||
GENNARO |
Buongiorno. |
||||||
IGNAZIO |
Purtroppo la nostra visita non le far piacere. |
||||||
MICHELE |
Ma la legge legge! |
||||||
GENNARO |
(Impallidendo) La legge? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 21
MICHELE |
E lavverto che fuori ci sono anche i carabinieri per intervenire in caso di resistenza. |
||
IGNAZIO |
Io non li ho fatti entrare per evitare uno shock. Sa, a volte ci pu stare una donna in- |
||
cinta, un malato di cuore e io so che non mi trovo di fronte a un delinquente di |
|||
professione, ma di fronte ad un uomo che ha agito in momenti di disperazione e di |
|||
smarrimento. |
|||
GENNARO |
Ma io Non capisco |
||
IGNAZIO |
Eppure dovrebbe capire: siamo venuti per il sequestro. |
||
GENNARO |
(Vacillando) Ah! |
||
MICHELE |
Che c, il signore si sente male? Si vuole sedere? |
||
GENNARO |
(Mettendosi a sedere) Noo, e che mi seggo a fare? Io in piedi sto bene. |
||
IGNAZIO |
Mi fa piacere. |
||
GENNARO |
No aspettate, scusate Credo che s fulminata una valvola in testa |
||
MICHELE |
Signore, io capisco, mi rendo conto, ma lei ha proprio esagerato! |
||
GENNARO |
Lo so, lo so |
||
IGNAZIO |
Lei costringe proprio la gente a fare certe cose Lei la povera signora lha legata |
||
mani e piedi! |
|||
MICHELE |
Il marito intervenuto ed ecco che noi siamo qua. |
||
GENNARO |
Aspettate, comincio a sentirmi male |
||
IGNAZIO |
(Con un mesto sospiro, guardando Michele) Lo sentite? Mi si stringe il cuore. |
||
MICHELE |
Il bavaglio ufficia, il bavaglio! |
||
IGNAZIO |
(Scuotendo il capo e guardando Gennaro) Il bavaglio! |
||
GENNARO |
Eh, lo so, ma certe cose, purtroppo, senza un poco di bavaglio non si possono fare. |
||
IGNAZIO |
Ha perfettamente ragione, lo capisco. (A Michele) Ma come si fa? |
||
MICHELE |
Voi ve limmaginate i lamenti, le proteste, le grida della signora? |
||
GENNARO |
Quella una vipera, qualche volta mi ha perfino sputato in faccia! |
||
IGNAZIO |
Addirittura? |
||
MICHELE |
Perci bisogna eseguire. Ufficia, la signora indignata e suo marito peggio ancora. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 22
IGNAZIO |
comprensibile, perch veda se io non ti pago oggi, non ti pago domani, non ti |
||
pago dopodomani |
|||
GENNARO |
Uno deve capire che non vuole pagare mai! |
||
IGNAZIO |
Appunto. |
||
GENNARO |
E un povero cristiano che ormai si ritrova col piede dentro che deve fare, lammaz- |
||
za? Se la mangia, la signora? |
|||
MICHELE |
E ch fatta, na gallina? |
||
IGNAZIO |
Ma lei, amico mio, lasci che glielo dica, ha organizzato le cose abbastanza bene: la |
||
casa vuota, in un luogo pressoch disabitato Lideale per un sequestro! |
|||
MICHELE |
Nessuno vede, nessun ficcanaso simpiccia Ma poi non stato furbo fino in fondo: |
||
perch ha lasciato in giro questo fucile? |
|||
GENNARO |
Ma io Ma io che ne sapevo che voi venivate |
||
IGNAZIO |
Ma lei doveva immaginarlo! Faceva sparire pure quello, io non trovavo niente e |
||
buonanotte. |
|||
GENNARO |
(In stato confusionale, stringendogli la mano) Buonanotte, buonanotte, grazie |
||
IGNAZIO |
Ma che dice? |
||
GENNARO |
Ah, gi, ora giorno. |
||
MICHELE |
Signore scusi, ma lei in quale stato si trova in questo momento? |
||
GENNARO |
In quale stato? In Italia! |
||
MICHELE |
S, va bene, in Italia, ma in quali condizioni? |
||
GENNARO |
(Con voce prossima al pianto) Di miseria, credetemi, di miseria nera, costante, ereditaria. |
||
Io volevo diventare un Tasso |
|||
MICHELE |
E che d? |
||
IGNAZIO |
quellanimale che pare una lepre ma lepre non . |
||
GENNARO |
Ma che lepre? Io dicevo il poeta: il Tasso, lAriosto Mio padre diceva: Quando |
||
diventerai un uomo, e forse un grande uomo, tutto cambier. E invece diventai un |
|||
poveruomo! Commisi un reato assurdo |
|||
IGNAZIO |
Un reato? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 23
GENNARO |
S, mi resi colpevole di matrimonio premeditato. Ci pensai sopra per tre anni di fi- |
|||||
danzamento e poi mi sposai; venne una figliuola, una e trina: una a protestare e trina |
||||||
a mangiare Adesso vi racconto il mio futuro: zero pi zero, fa zero. Sono un mise- |
||||||
rabile di sicuro avvenire (Porgendo i polsi incrociati) Arrestatemi! |
||||||
MICHELE |
Arrestarla? Signore, ma qui non si tratta di arresto |
|||||
GENNARO |
Ah, no? |
|||||
IGNAZIO |
Anzi, il rapido schizzo della sua vita stato molto interessante. (Prendendo il fucile) Ma |
|||||
purtroppo Io devo eseguire lo stesso! |
||||||
GENNARO |
(Arretrando terrorizzato) Ma Ma che volete fare, c la fucilazione? |
|||||
IGNAZIO |
La fucilazione? |
|||||
GENNARO |
Insomma vi ha mandato il marito per ammazzarmi? |
|||||
MICHELE |
Ma per chi ci ha presi, per mafiosi per camorristi? |
|||||
IGNAZIO |
Il marito ci ha mandati qua semplicemente per fare il sequestro e la valutazione dei |
|||||
mobili. |
||||||
GENNARO |
Ah perch, voi Il sequestro I mobili? |
|||||
IGNAZIO |
Per le cambiali che lei ha firmato ma non ha pagato alla signora Pascarelli. |
|||||
GENNARO |
S, s, alla signora Pascarelli, si capisce |
|||||
SCENA SESTA |
||||||
(PASQUALE, NICOLA e detti, poi, da dentro, LILIANA) |
||||||
PASQUALE |
(Entrando dalla sinistra con Nicola) viva! viva! |
|||||
GENNARO |
(Subito) S, evviva la vita! (Ad Ignazio) Sono degli amici buontemponi che cercano di |
|||||
tenermi su il morale. E ne ho tanto bisogno con tutti questi debiti (A Pasquale e Nico- |
||||||
la) I signori sono venuti per sequestrarmi i mobili. (Indicando la porta a sinistra) Chiude- |
||||||
te quella porta che c corrente. |
||||||
IGNAZIO |
(A Michele, dandogli di gomito) Ha detto: Chiudete quella porta |
|||||
MICHELE |
Ci saranno dei valori. |
|||||
IGNAZIO |
Signore, io purtroppo in quella stanza dovr entrare. |
|||||
GENNARO |
No, no, aspettate! In quella stanza |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 24
LILIANA |
(Gridando di dentro) Ah! |
|||||||
IGNAZIO |
Ho sentito un grido! |
|||||||
GENNARO |
Appunto. In quella stanza c mia moglie che sta partorendo |
|||||||
MICHELE |
Ah, sta partorendo, e perch non lha detto prima? |
|||||||
LILIANA |
(C.s.) Aiuto! |
|||||||
GENNARO |
Sentite, sentite come grida la poverina! |
|||||||
SCENA SETTIMA |
||||||||
(ELVIRA e detti, poi LILIANA) |
||||||||
ELVIRA |
(Entra dalla comune con una valigia) La birra finita! |
|||||||
MICHELE |
La birra? |
|||||||
PASQUALE |
Ah, venuta lostetrica, meno male: tua moglie salva! |
|||||||
ELVIRA |
(Guardando stupita Ignazio) Ah, il signore ostetrico? (Mentre Gennaro le fa dei cenni) S, s, |
|||||||
capisco, ma (Portando le mani sul ventre) Vi ringrazio, non c bisogno, stato un fal- |
||||||||
so allarme: potete andare. |
||||||||
IGNAZIO |
Signora, ma io sono un ufficiale giudiziario! |
|||||||
GENNARO |
Ma che dite, donna Fifina? Che ne sapete voi se mia moglie ha bisogno o no dello- |
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stetrico? (A Pasquale) E tu, quando non la conosci, che dici a fare: lostetrica? |
||||||||
Donna Fifina non lostetrica: era solo andata a comprare della birra per me. |
||||||||
ELVIRA |
S, ma come vi ho detto, non ce nera, era finita, se no ne offrivamo a questo gentile |
|||||||
signore. |
||||||||
GENNARO |
Va bene, non importa donna Fifina. Il signore in servizio, non pu bere. Andate, |
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andate pure. |
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ELVIRA |
S, s, me ne vado Ecco qua, vi lascio la vostra valigia. |
|||||||
MICHELE |
(Indicando Gennaro) Ah, la valigia sua? |
|||||||
ELVIRA |
(A Gennaro) Mi raccomando, tenetela docchio, ricordatevi che contiene dei preziosi. |
|||||||
IGNAZIO |
Dei preziosi? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 25
ELVIRA |
(Mentre Gennaro le fa dei cenni di rimprovero) Beh, s dei preziosetti Un po di posate- |
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ria dargento che ho comprato per commissione di don Gennaro. |
||||||
MICHELE |
Ah s? Mettete qua, mettete |
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ELVIRA |
Come? Ma state fermo, togliete le mani! |
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IGNAZIO |
Signora, vi prego, datemi la valigia. Io devo verificare, sequestrare |
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MICHELE |
O dobbiamo chiamare i carabinieri? |
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ELVIRA |
(Lasciando la presa) No, i carabinieri no! |
|||||
IGNAZIO |
Ah, com faticato e duro questo mestiere! (Mette la valigia sul tavolino e si accinge ad a- |
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prirla) |
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NICOLA |
(Sottovoce a Gennaro) E m che succede? |
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PASQUALE |
Ci danno una medaglia al valore. |
|||||
GENNARO |
(Tutto teso verso la valigia) Zitte, stateve zitte! |
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IGNAZIO |
(Aprendo la valigia, con esclamazione di grande stupore) Ah! |
|||||
MICHELE |
(Guardando a sua volta nella valigia) Eh! |
|||||
PASQUALE |
(Va a guardare nella valigia, poi si rivolge ad Elvira, come mandandola al diavolo) Ih! |
|||||
NICOLA |
(Va a guardare a sua volta, porta le mani al viso ed esclama) Oh! |
|||||
ELVIRA |
(Va a guardare, ha un sussulto) Uh! |
|||||
GENNARO |
Ma state dicendo le vocali? |
|||||
IGNAZIO |
Ma queste sono cose dellaltro mondo! Ma quale argenteria quali preziosi? Questa |
|||||
piena di carta di giornali! |
||||||
GENNARO |
(Correndo a vedere anche lui) No, non pu essere! |
|||||
IGNAZIO |
Ma come non pu essere? Guardate voi, so giornali vecchi. |
|||||
GENNARO |
Il bidone! |
|||||
MICHELE |
Come? |
|||||
GENNARO |
S, chiaro, ci hanno fatto il bidone. (Ad Elvira) Ma dove lavete comprata, a Forcella, |
|||||
questargenteria? |
||||||
ELVIRA |
S, s, a Forcella. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 26
GENNARO |
Ma vedete che testa! Ma come, una largenteria la va a comprare a Forcella?! E non |
||||
mi guardate con questa faccia da stupida! Ma lo capite il guaio che mi avete fatto? |
|||||
Piangete almeno |
|||||
ELVIRA |
(Piangendo) Ma che volete da me? Io sono una povera donna, voi mi mandate a com- |
||||
prare largenteria |
|||||
IGNAZIO |
Via signora, via Non pianga cos: sono cose che succedono tutti i giorni! |
||||
LILIANA |
(Di dentro) Ah! |
||||
GENNARO |
E mia moglie che si lamenta ancora! Ma quando arriva questa levatrice quando?! |
||||
(Ad Ignazio) Io sono un uomo disperato, non ce la faccio pi! |
|||||
IGNAZIO |
(A Michele) Che facciamo? |
||||
MICHELE |
(Con unalzata di spalle) Eh, che possiamo fare? |
||||
IGNAZIO |
(A Gennaro) Senta, noi ci rendiamo conto del momento eccezionale. (A Michele) Alla |
||||
fine siamo degli esseri umani! (A Gennaro) Sa che facciamo? M ce ne andiamo e di- |
|||||
ciamo che abbiamo trovato la porta chiusa e nessuno in casa. |
|||||
GENNARO |
(Baciandogli la mano) Grazie, grazie, voi siete un santo un santissimo! |
||||
IGNAZIO |
Ma che santo, lasci stare! Magari lo fossi Farei il miracolo di tramutare in milioni |
||||
di lire tutti questi giornali vecchi! |
|||||
GENNARO |
Ah, che parole ispirate! |
||||
IGNAZIO |
Ma purtroppo posso concederle solo un giorno di tempo. Lei deve correre subito dal- |
||||
la signora Pascarelli e saldare il debito. |
|||||
MICHELE |
Se no noi veniamo unaltra volta! |
||||
GENNARO |
Certo, certo (Poi, fra s) He a vede si me truove |
||||
IGNAZIO |
Cos me ne torno a casa pi leggero. Buongiorno a tutti. Mi raccomando E tanti |
||||
auguri per il lieto evento. (A Michele, avviandosi verso la comune) Io non lo dovevo fare |
|||||
questo mestiere, non lo dovevo fare! |
|||||
MICHELE |
Ufficia, voi vi dovete mettere il bavaglio! |
||||
IGNAZIO |
Seh, o bavaglino Jammuncenne, ja! (Via con Michele) |
||||
GENNARO |
Ah, finalmente possiamo piangere liberamente! |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 27
PASQUALE |
Genna |
||||
GENNARO |
Zitti, non mi dite niente, vi prego. (A Nicola) Tu lavevi detto, lhai sempre saputo |
||||
NICOLA |
Ma se capisce! Puteva essere maje ca me jeva quaccheccosa bbona dinta vita? |
||||
PASQUALE |
Ma m e chella che ne facimmo? |
||||
GENNARO |
Ci resta da fare una cosa sola. |
||||
ELVIRA |
Non ti mettere in testa di violentare la signora perch finisce male! |
||||
GENNARO |
E ti pare che in queste condizioni pozzo violenta a quaccheduno? (A Nicola) Vai di l, |
||||
libera a chella e mannammola a casa. (Nicola prende gli indumenti di Liliana ed esce a sini- |
|||||
stra per risortire fra poco. Gennaro va lentamente a guardare nella valigia e tira fuori alcuni giorna- |
|||||
li) Guardate cc: giornali, tutti giornali! (Si ferma a leggere qualcosa su di un giornale, poi ci |
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sputa sopra) Puh! Vedete che mi viene di faccia: Pagati seicento milioni per la figlia |
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del re delle patate (Prendendo un altro giornale) Pagati ottocento milioni per lindu- |
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striale Cardarelli (Tirando fuori, uno dopo laltro, vari giornali) Pagati pagato pa- |
|||||
gato pagato un miliardo per il figlio del re dei cornuti! Ce ne sta uno al giorno, |
|||||
capite? E tutti in questa valigia li ha messi! Lha fatto apposta. (Ridendo) Ma che bur- |
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lone Ma che figlio di (Cambiando tono) Io lammazzo luccido! |
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ELVIRA |
Calmati Genna, calmati |
||||
GENNARO |
E va bene, mi calmo. Ma ce vulesse na denunzia contro questo sadico morale |
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questo fratello di Nerone imperatore! |
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NICOLA |
(Rientrando) fatto; si sta vestendo. |
||||
GENNARO |
Ottimamente. (A Pasquale) Tu vai a prendere il furgoncino da dietro ai cespugli e por- |
||||
talo qua. (Pasquale esce dalla comune per rientrare fra poco) |
|||||
ELVIRA |
Il furgoncino! E io ho fatto tanta strada a piedi pe paura che si vedeva la targa di Pa- |
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squale! |
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GENNARO |
Comme si po a faccia mia se vedesse meno della targa sua! |
(Dallesterno giunge un |
|||
fischio acuto) |
|||||
NICOLA |
(Andando sulla soglia della comune) Pasquale. (Parlando verso lesterno) Che vuoi? |
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PASQUALE |
(D.d.) La macchinanon parte, venite a vede! |
||||
NICOLA |
(A Gennaro) Dice che la macchina non parte. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 28
GENNARO |
E chello ce vulesse di rimanere pure appiedati! (Esce dalla comune con Nicola) |
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SCENA OTTAVA |
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(LILIANA e detta, poi GENNARO) |
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LILIANA |
(Entra dalla sinistra) E che d, i giovani leoni addo stanno? |
||||||
ELVIRA |
Stanno riparando la macchina che non va. |
||||||
LILIANA |
Ah, s? Allora siamo sole solette? |
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ELVIRA |
(Levandosi in piedi intimorita) Ma perch, che vuoi fare? |
||||||
LILIANA |
Che voglio fare? Aspetta. (Guarda fuori dalla comune, poi rientra) Grandissima delinquen- |
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te, tu primma mhe vattuta pecch je tenevo e mmane attaccate |
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ELVIRA |
(Indietreggiando) Ma signora |
||||||
LILIANA |
Ma quale signora?! Io sono figlia di lavandaia e di solachianiello Jamme, pecch |
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nun me vatte m che ti posso rispondere? |
|||||||
ELVIRA |
(A mani giunte, implorando) Io sono una donna inerme |
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LILIANA |
Tu sei una disgraziata! Io ti devo spogliare nuda comme so stata io, nuda, davanti a |
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tre uomini! |
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ELVIRA |
No, no, mi vergogno! (Liliana laggredisce, le strappa il vestito di dosso lasciandola in mutan- |
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doni lunghi ma tappezzata su tutto il corpo di pacchetti di banconote; poi esce di corsa dalla comune |
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portandosi via il vestito di Elvira. Elvira comincia ad andare su e gi per la stanza) Oh Dio Oh |
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Dio, comme faccio? |
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SCENA NONA |
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(GENNARO e detta, poi NICOLA e PASQUALE) |
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GENNARO |
Ma che sta succedendo? |
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ELVIRA |
La signora scappata! |
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GENNARO |
Ma se jesse a (Nota i soldi attaccati ai panni di Elvira, si rende conto) Ma ma questi so- |
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no i soldi? I denari? Ma allora li abbiamo avuti? Allora siamo ricchi? (Sentendo le voci |
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di Pasquale e Nicola che si avvicinano) Pasquale Nicola |
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ELVIRA |
Quella s portata il vestito! |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 29
GENNARO (Afferrando rapidamente una coperta) La coperta! (Vi avvolge Elvira mentre Pasquale e Nicola
vengono in scena) Non guardate, mia moglie nuda! Girateve a ll! (A soggetto)
Sipario
FINE DEL PRIMO ATTO
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 30
ATTO SECONDO
Soggiorno in casa di Gennaro Cozzichella.
Al centro del fondale la comune, oltre la quale si intravede un corridoio che mena al vestibolo. Sempre sul fondale, ma sulla sinistra, un balcone-terrazzino. Alla quinta di destra una porta che introduce alla camera da letto dei coniugi Cozzichella. Alla quinta di sinistra una seconda porta.
Un tavolo, sedie e un mobile con specchio sono larredo necessario per lazione. In un angolo sulla destra un telefono a muro.
Su di una sedia, al levarsi della tela, c la giacca di Nicola. GENNARO va su e gi nervosamente, apostrofando EL-VIRA che seduta sulla sinistra a capo chino intenta com a rammendare dei calzini.
SCENA PRIMA |
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(GENNARO ed ELVIRA) |
||||
GENNARO |
Ma insomma, tu il cervello lo tieni ancora o te lo sei venduto a o mercato da rrob- |
|||
ba vecchia a Resina? Noi teniamo una bomba, una mina sotto i piedi e tu che fai? Ti |
||||
ci metti sopra a ballare la tarantella? Pazza Pazza! |
||||
ELVIRA |
(Senza sollevare il capo, borbottando fra s) Scemo Scemo! |
|||
GENNARO |
Elvi, ma ti rendi conto? Qua se Pasquale e Nicola capiscono qualche cosa, non c |
|||
posto sulla terra dove possiamo scappare! Ci dobbiamo far mettere in orbita eterna |
||||
intorno alla luna. |
||||
ELVIRA |
E allora non gridare, che Nicola va e viene. |
|||
GENNARO |
A parte la vergogna di essere due volte ladri ma chille ce vattono, succede uno |
|||
scandalo, corrono a gente, veneno e gguardie |
||||
ELVIRA |
Ma insomma, tutto questo pe compra una bottigliella di Soir de Paris? (Pronuncia |
|||
come scritto) |
||||
GENNARO |
(Correggendola ma dicendo Suar quasi come fosse Suor) Suar, Elvi, Suar de Par! |
|||
ELVIRA |
E che ne saccio io che le suore di Parigi si mettono o profumo? |
|||
GENNARO |
Ah, non lo sapevi che quello un estratto acuto di incenso? Le monache se lo metto- |
|||
no quando il vescovo le invita alle serate danzanti! |
||||
ELVIRA |
Genna, nun me ammuscia, capita a tutti che parlando parlando ci esce qualche |
|||
vongola. |
||||
GENNARO |
Qualche? Ma spari pi vongole tu ca o vivaro do Granatiello a Portici! Po diceno |
|||
che io perdo il controllo Ma se capisce! Con questo nervoso i miei sforzi sono fru- |
||||
strati continuamente! |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 31
ELVIRA |
Nientedimeno addirittura ti ho frustrato? Genna, ma tu stisse ascenno pazzo? Ma tu |
|
me vulisse costringere a compra sulo candeggina e carta igienica? |
||
GENNARO |
E allora scendi, vai dal pellicciaio, dal gioielliere, allatelier |
|
ELVIRA |
Ma io vorrei andare solo alla Standa al PIM a comprare qualche vestitino pe |
|
me e pe Nunzietta! |
||
GENNARO |
(Disperandosi) Uh mamma mia, ma qua allora non si ragiona pi? Elvi, noi dobbia- |
|
mo mostrare una miseria nera come la pece e grigia come la cenere! |
||
ELVIRA |
E bravo, ha scelto pure le gradazioni di colore! |
|
GENNARO |
Ma queste sono cose che danno nellocchio! Per esempio: fai vedere la coscia |
|
ELVIRA |
Ma che d? |
|
GENNARO |
Fai vedere la coscia! |
|
ELVIRA |
(Levandosi in piedi e stendendo la gamba) Et voil! Vuo ca te faccio pure na lambada? |
|
GENNARO |
Guarda |
|
ELVIRA |
Che d? |
|
GENNARO |
Tu avevi sempre le calze sfilate, che davanti alle persone io mi dannavo. Comm ca |
|
m pare la reclame di Omsa? |
||
ELVIRA |
Io non capisco: ma allora teniamo cento milioni per fare schifo pi di prima? Quand |
|
che possiamo toccare una fetente di lira? |
||
GENNARO |
Te lho gi detto: dobbiamo aspettare che succeda qualche cosa. Che so una vinci- |
|
ta anonima al totocalcio, un parente che muore e diciamo che ci ha lasciato uneredi- |
||
t colpa mia si chiste vonno campa tutte quante assaje? |
||
ELVIRA |
Ma allora inventiamoci un decesso, facimmo muri a quaccheduno Zi Gesualdo, |
|
per esempio. |
||
GENNARO |
Zi Gesualdo? Noi non abbiamo pi notizie da trentanni, nu zio sperduto |
|
ELVIRA |
Appunto: non c nessuno che indaga, che si informa Genna, chillo m dovrebbe |
|
tenere quasi novantanni: secondo me muorto overamente. Stammi a sentire: io |
||
adesso me ne scendo a fare la spesa e me porto pure a Nunzietta; quando torno tu ti |
||
fai trovare piangendo e dici che arrivata la notizia che morto zi Gesualdo e ci ha |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 32
lasciato cento milioni. Io me faccio veni nu svenimento, mi metto a piangere, a ri- |
||||||
dere, a saltare |
||||||
GENNARO |
E io te porto a o manicomio dAversa. |
|||||
ELVIRA |
Ma allora tu non vuoi proprio fare carte? |
|||||
GENNARO |
Elvi, me vuo fa nu piacere? Pierde a lengua! |
|||||
SCENA SECONDA |
||||||
(NICOLA e detti, poi NUNZIETTA) |
||||||
NICOLA |
(Entra dalla sinistra, in maniche di camicia) Io vi ho servita, ho cambiato il tacchetto alla |
|||||
fontana. |
||||||
ELVIRA |
Grazie, grazie Nico. |
|||||
GENNARO |
E si no comme se faceva? Con qggi un idraulico |
|||||
NICOLA |
(Indossando la giacca e mostrando il giornale che avr in tasca) Neh, ma intanto voi state leg- |
|||||
gendo i giornali? |
||||||
ELVIRA |
I giornali? E chi tiene la testa, Nicola mio! (Mostrando i calzini) Lo vedete? Io rammen- |
|||||
to, rammento |
||||||
GENNARO |
E poi scrive le sue memorie. |
|||||
NICOLA |
Questo pagliaccio continua a dichiarare che ha pagato una grossa somma per il ri- |
|||||
scatto della moglie. |
||||||
GENNARO |
Nico, lho detto anche a Pasquale: questo pu dire tutte le palle che vuole, tanto i |
|||||
ricattatori mica vanno a dire: Siamo stati noi e non abbiamo avuto niente |
||||||
NUNZIETTA |
(Entra dalla sinistra con due boccali dacqua) Se non ci penso io a quelle povere piante, |
|||||
hanno voglia e se secca (Andando verso il terrazzino) Mamm, mi dai una mano? |
||||||
ELVIRA |
S meglio, si no tu faje nu shampoo fuori programma a don Andrea o piano e |
|||||
sotto! |
||||||
NUNZIETTA |
Tieni sempre da ridire, jamme! (Via fuori al terrazzino) |
|||||
GENNARO |
Nico, siente a me, non ci pensiamo pi. Alla fine il denaro nella vita non tutto, il |
|||||
denaro non d la felicit |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 33
ELVIRA |
(Raggiungendo Nunzietta) S, ma io nun cunosco a nisciuno ca felice senza denaro! (Via |
||
fuori al terrazzino) |
|||
NICOLA |
Genna, tu lo vuoi sapere? Chiamami fesso, ma a me del denaro quasi quasi non me |
||
ne importa niente. |
|||
GENNARO |
Ecco, bravo, non ti deve importare. |
||
NICOLA |
Ma io, da quando sono stato in quella maledetta casa di campagna, ho perduto il |
||
sonno della notte. Genna, io a quella la tengo sempre davanti agli occhi! |
|||
GENNARO |
La signora? |
||
NICOLA |
S. Che so quella donna legata e imbavagliata, agli occhi miei diventata uneroi- |
||
na. Genna, io nun ma scordo cchi! |
|||
GENNARO |
Nico, ma tu niente niente te fusse nnammurato della signora? |
||
NICOLA |
Genna, quella una volta che eravamo soli mi chiese di sbavagliarla un poco, poi mi |
||
chiese di chinarmi su di lei e quello che successe non te lo puoi nemmeno immagina- |
|||
re!... |
|||
GENNARO |
Lo so, non me lo dire: ti sput in faccia! |
||
NICOLA |
Mi baci! |
||
GENNARO |
Come? |
||
NICOLA |
Proprio qui, Genna, sulla bocca! |
||
GENNARO |
Allanima della strip-tease, e che ci teneva! |
||
NICOLA |
Genna, te lo ripeto: a me del denaro non importa niente! |
||
GENNARO |
E questa saggezza. |
||
NICOLA |
A me il denaro fa schifo! |
||
GENNARO |
E questa filosofia. |
||
NICOLA |
Ma io a chella signora la debbo rivedere! |
||
GENNARO |
E questa pazzia! |
||
NICOLA |
Genna |
||
GENNARO |
Nico, non ci pensare pi: fu un raptus di natura sensuale per il quale tu ti arraptasti |
||
un poco, ma ora non ti devi arraptare pi! |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 34
NICOLA |
(Cambiando tono nel vedere Elvira e Nunzietta che rientrano dal balcone) Basta Genna, io me |
|||
ne vado: vengo pi tardi con Pasquale per farci il solito scopone. |
||||
NUNZIETTA |
S, per solo in pomeriggio. (A Gennaro) La televisione stasera fa Sentieri. |
|||
GENNARO |
Nunzie, a me la televisione mi antipatica. Esce quella e dice: Fra poco trasmet- |
|||
tiamo a colori. Io a colori nun a tengo e marraggio. (A Nicola) Ma con questo bi- |
||||
lancio familiare, me pozzo accatta a televisione a colori? |
||||
NUNZIETTA |
A me invece la televisione mi distende. Specie quando arriva mamm col ciotolino |
|||
del t freddo con la granita di limone e i biscottini. |
||||
ELVIRA |
Eh, figlia mia, ma questi sono vizi che ci dobbiamo togliere. Purtroppo anche queste |
|||
piccole spese incidono sulla bilancia familiare. E non sul bilancio come dicono ades- |
||||
so: perch da che mondo mondo la bilancia sempre stata donna! |
||||
NUNZIETTA |
Ma se per questo, a me anche per cena mi basta una fetta di pane e un Milione. |
|||
GENNARO |
(Distratto, sussultando) Milione? Ch stato, chi ha parlato? Chi ha detto milione? |
|||
NUNZIETTA |
Il formaggino pap, il formaggino Milione! |
|||
GENNARO |
Ah, mi credevo che ti volevi mangiare un milione in mezzo al pane Quello fa male |
|||
figlia mia, indigesto. |
||||
ELVIRA |
Ma dico io, tu poi con tanti formaggini proprio il Milione dovevi scegliere? Nomi- |
|||
navi un formaggino pi pezzente |
||||
NUNZIETTA |
Mamm, ma che volete che me ne importi a me dei milioni? Io sono ricca, ricchissi- |
|||
ma Ecco i miei gioielli! |
||||
GENNARO |
(C.s.) Addo stanno? |
|||
NUNZIETTA |
Un padre e una madre onesti a diciotto carati. |
|||
ELVIRA |
(Sussultando) Ah! Mi sono pognuto un dito! |
|||
GENNARO |
Pognuto? |
|||
ELVIRA |
(Riprendendosi) Mi uscito un pognuto che non centra proprio. (A Gennaro) Non vi |
|||
preoccupate professore, so bene che non si dice pognuto ma si dice pungito |
||||
GENNARO |
Elvi: Punto! |
|||
ELVIRA |
(Di rimando) E basta! |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 35
GENNARO |
No, io dico: Punto! |
||||
ELVIRA |
E io dico: Basta! |
||||
NUNZIETTA |
Va bene pap, andiamo, non vi disperate (Prendendo a braccetto Nicola) Andiamo Ni- |
||||
cola, lasciamoli soli in questa atmosfera amorosa. (A Gennaro) Io vado a fare due |
|||||
chiacchiere con Ginevra. (Esce dalla comune con Nicola) |
|||||
GENNARO |
Ma dico io, pecch fai cos davanti alla gente? E se Nunzietta capisce qualche cosa? |
||||
Non ti preoccupare, i momenti buoni verranno. Il denaro fa bene pure solo a tenerlo. |
|||||
O vvi? Tu gi stai rifiorendo (Accennando ad andare verso di lei) Che quasi quasi mi |
|||||
fai venire un certo pensiero |
|||||
ELVIRA |
(Fermandolo con un gesto della mano) Fatto passa! |
||||
SCENA TERZA |
|||||
(NUNZIETTA e detti) |
|||||
NUNZIETTA |
(Entrando dalla comune) Che cosa avete passato? |
||||
GENNARO |
Nu guajo! |
||||
ELVIRA |
E che d, tu non sei andata pi da Ginevra? Non cera? |
||||
NUNZIETTA |
Ginevra sta a letto con lemicrania. (Ad Elvira) Anzi, la mamma mi ha detto se entri un |
||||
momento da lei che vorrebbe parlare un poco con te. |
|||||
ELVIRA |
La signora Adalgisa? E che vuole da me? |
||||
NUNZIETTA |
E che ne so io? Ha detto: Quando ha un po di tempo libero perch mi deve presta- |
||||
re |
|||||
GENNARO |
(Subito) Prestare? (Preoccupato) E che cosa possiamo prestare noi? |
||||
NUNZIETTA |
Mi deve prestare un poco dattenzione per un discorso serio. |
||||
ELVIRA |
(Avviandosi per uscire) E m vado a vedere un poco. (Fermandosi) Ma non ti ha fatto pro- |
||||
prio entrare? |
|||||
NUNZIETTA |
No. |
||||
ELVIRA |
Niente niente a figlia avesse pigliato qualche malattia infettiva? |
||||
NUNZIETTA |
Mamm e che ne so io? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 36
GENNARO |
(Prendendo dei calzini dal cestino da lavoro e dandoli ad Elvira) Aspetta, portati due calzini, |
||
cos chiacchierando chiacchierando li cuci pure e non perdi tempo. (Poi sottovoce) |
|||
Mettili bene in vista, fai notare che sono rotti! |
|||
ELVIRA |
(Traendo un sospiro) Ah, zi Gesualdo! (Via dalla comune) |
||
GENNARO |
E che pu volere la signora Delle Grazie? |
||
NUNZIETTA |
Pap, io lo so che cosa vuole la signora Adalgisa. |
||
GENNARO |
(Sorpreso) Lo sai? |
||
NUNZIETTA |
Sissignore, lo so. Anzi, mi posso immaginare il discorso pari pari: (Rifacendo il verso) |
||
DonnElvira, don Gennaro, io lo so bene: voi avete un tesoro. |
|||
GENNARO |
(Subito preoccupato) E essa che ne sape? |
||
NUNZIETTA |
(Continuando come se stesse parlando la signora Adalgisa) S, e lavete fatto senza fatica, |
||
con lindispensabile collaborazione di vostra moglie che lo portava nascosto sotto il |
|||
vestito |
|||
GENNARO |
(Turbato) E essa che ne sape? |
||
NUNZIETTA |
(C.s.) Ma parliamoci chiaro, don Genna: quello, purtroppo, un tesoro che non si |
||
pu spendere |
|||
GENNARO |
Non si pu spendere? Aspetta, aspetta |
||
NUNZIETTA |
(C.s.) Voi lavete capito: il tesoro di cui vi sto parlando vostra figlia Nunzietta! |
||
GENNARO |
Ah, vostra fi? Benedetta capozzella, tesoro di pap tuo E parla chiaro! |
||
NUNZIETTA |
Devo parlare chiaro? E va bene: pap, la signora Adalgisa Delle Grazie vuole insinu- |
||
are che io, con la scusa che sono amica di Ginevra, vado ogni giorno in casa per ve- |
|||
dere il figlio Pippo. |
|||
GENNARO |
E pecch? |
||
NUNZIETTA |
Ges, pap, non capite? Vuole insinuare che ci ho messo gli occhi addosso per cui io |
||
mi imbroncino con Pippo! |
|||
GENNARO |
Mia figlia simbroscina cu Pippo? |
||
NUNZIETTA |
Anzi, sospetta addirittura che siamo fidanzati di nascosto e che Ginevra lo sa e ci d |
||
la mano. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 37
GENNARO |
Nientedimeno si permette di pensare questo? Ah, ma qua allora aggia fa o pate! M |
|
vado dentro e voglio parlare io con Pippo, la pippetta e la pippa madre! |
||
NUNZIETTA |
Pap, aspettate |
|
GENNARO |
Ma che devo aspettare?! E tu poi, grandissima scema, figlia di tua madre, non la sa- |
|
pevi rispondere? Perch di fronte a tutto ci che dice quella linguaccia viperina sei |
||
restata cos? |
||
NUNZIETTA |
Pap (Chinando di scatto il volto sulle mani e piangendo) Perch vero! |
|
GENNARO |
Come? |
|
NUNZIETTA |
vero. |
|
GENNARO |
Nunzie, a pap, e dicevi: Vuole insinuare con tanta indignazione? |
|
NUNZIETTA |
Ma s, perch vero, ma lei lo dice in modo sinistro Pap, io e Pippo ci vogliamo |
|
un bene allantica: a momenti ci scappano pure il bacio in fronte e la serenata E |
||
quella, invece, sapete che vuole insinuare? |
||
GENNARO |
(Preoccupato) Che fate le schifezze! |
|
NUNZIETTA |
No, questo no eh, addirittura?! Vuole insinuare che io gli rubo il dottorino. Perch |
|
sapete fra poco Pippo sar dottore. |
||
GENNARO |
Emb, ma la signora Adalgisa non convinta che tu sei un tesoro? |
|
NUNZIETTA |
S pap, ma un tesoro che non si spende, mentre il figlio ha bisogno di una che porta |
|
una dote consistente. Pap, vuole insinuare che noi siamo una famiglia di morti di |
||
fame! |
||
GENNARO |
E insinua giusto! |
|
NUNZIETTA |
Io tengo Ginevra che una vera amica leale: fa la spia contro la madre e mi dice tut- |
|
to! |
||
GENNARO |
(Ironico) Brava! |
|
NUNZIETTA |
Sapete come ci chiama la signora Adalgisa Delle Grazie? La famiglia Bellecalze: la |
|
madre sfilata ed il padre rattoppato! |
||
GENNARO |
(Fremendo) Ah, cos ci chiama la signora Adalgisa? |
|
NUNZIETTA |
Sissignore, dice: Sono due anni che il padre non si compra una maglia intima. Due |
|
ne tiene, e sono sempre le stesse: una leva e una mette. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 38
GENNARO |
E che ne sa lei? |
|
NUNZIETTA |
Sorveglia a mamm quando spande il bucato. |
|
GENNARO |
Vedete che astuzia vedete che malignit! |
|
NUNZIETTA |
Dice che sembriamo la trib dei visi pallidi perch non mangiamo mai n carne n |
|
pesce. |
||
GENNARO |
Sorveglia a mamm pure quando fa la spesa? |
|
NUNZIETTA |
No, guarda quando buttiamo i residui di tavola ai gatti del cortile. |
|
GENNARO |
E questa piglia il binocolo e vede pure se mangiamo pasta e piselli con il lardo o con |
|
lolio! |
||
NUNZIETTA |
Poi dice: E meno male che c la figlia che innaffia le rose! |
|
GENNARO |
Ah, ecco, almeno capisce la poesia, il sentimento |
|
NUNZIETTA |
No. Dice: Cos qualche volta se le mangiano allinsalata e risparmiano la lattuga |
|
che costa cara |
||
GENNARO |
Guardate che cattiveria! (Cingendo affettuosamente le spalle di Nunzietta) Ma a noi non ce |
|
ne importa, non vero? |
||
NUNZIETTA |
A noi ci basta una fetta di pane e un Milione. |
|
GENNARO |
Il formaggino? |
|
NUNZIETTA |
Certo, per zittire la pancia. |
|
GENNARO |
Ecco, brava. (Vezzeggiandola) E noi abbiamo un bel pancino piccolo piccolo |
|
NUNZIETTA |
S, pap, ma con un cuore grande grande che centra pi dolore. |
|
GENNARO |
(Ingoiando un singhiozzo) Beh, io |
|
NUNZIETTA |
E poi c lorgoglio Una si sente sepolta sotto una montagna di umiliazione, e al- |
|
lora d un calcio alla morale e dice: Ma che lo tengo a fare io un padre onesto? S, |
||
s, era meglio se faceva il bandito e teneva i milioni! |
||
GENNARO |
I formaggini? |
|
NUNZIETTA |
No, i soldi pap, i soldi! |
|
GENNARO |
(Pensoso) Non che te lha detto tua madre di farmi questo discorso? |
|
NUNZIETTA |
Mamm? E che centra? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 39
GENNARO |
No, niente, niente Andiamo, ora non piangere pi. Sai, pap quando tu piangi si |
||||
sente il cuore come un portaspilli (Mettendosi a sedere) Anzi, m statte zitta che mi |
|||||
devo fare na bella appiccicata ncapo a me con la signora Adalgisa, cos mi sfogo e |
|||||
mi sento meglio. |
|||||
SCENA QUARTA |
|||||
(ADALGISA, ELVIRA e detti |
|||||
ADALGISA |
(Entra dalla comune seguendo Elvira che entra nervosamente) Signo, voi non vela dovete |
||||
prendere a male. (Muovendosi nervosamente seguita da Nunzietta che le porger una sedia) Qua |
|||||
ognuno si difende il suo. Se poi ho sbagliato a parlare me lo dite e la sottoscritta A- |
|||||
dalgisa Delle Grazie va unaltra volta a scuola pe se mpara. (A Nunzietta) No, no, |
|||||
grazie nenne, nun me voglio sede. |
|||||
GENNARO |
Signora sentite |
||||
ADALGISA |
No, perch quella, vostra moglie, mentre parlavo mi ha voltato le spalle, per non dire |
||||
il sedere, e mi ha lasciato fuori dalla porta comme a na scema qualunque. |
|||||
ELVIRA |
Non vero! Vi ho detto: Scusate, sta suonando la benedizione e maggia ji a di il |
||||
Rosario. |
|||||
ADALGISA |
Eh, o Rusario, signo Quello era un modo di mandare a quel paese! |
||||
ELVIRA |
E ci siete andata? |
||||
ADALGISA |
Come? |
||||
GENNARO |
Elvira ti prego: stai zitta e lasciami fare il padre. |
||||
ELVIRA |
E parla, parla |
||||
GENNARO |
(Fa alcuni colpetti di tosse per schiarirsi la voce, assume un certo atteggiamenti di occasione) Dun- |
||||
que: signora Delle Grazie |
|||||
ELVIRA |
(Come mormorando, fra s) Ora pro nobis |
||||
GENNARO |
(Ribattendo) Signora Delle Grazie |
||||
ELVIRA |
(C.s.) Miserere nobis (Gennaro si gira verso di lei e la guarda) Che d? |
||||
GENNARO |
(Benedicendola con due dita) Ite, missa est! |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 40
ADALGISA |
Va be, don Genna, fate dire la messa a vostra moglie, tanto io sono una santa che |
||
certi miracoli non li posso fare. E con questo ho chiuso e statevi bene! (Fa per andare) |
|||
GENNARO |
Ma signora |
||
ADALGISA |
(Fermandosi e cavando di tasca un calzino bucato) A proposito, donnElvi, prima v cadu- |
||
to questo capo di biancheria a terra. |
|||
GENNARO |
E va be signo, non un capo, un piede di biancheria |
||
ADALGISA |
Don Genna, il parlare in faccia fatto per gli amici. Qua o capa, o piede, chi tiene la |
||
rogna se la gratta e chi la salute se la gode. Ma scusate, io ho fatto tanto per affrettare |
|||
la carriera di mio figlio, m perch dovrei spezzare il corso del destino? |
|||
ELVIRA |
Eh, o corso Vittorio Emanuele! Ma chi ve la vuole spezzare, signo, la corsa del de- |
||
stino? |
|||
GENNARO |
Elvi, statte zitta! Signora Delle Grazie, il corso del destino sta nelle mani di Dio e n |
||
io, n voi lo possiamo conoscere. |
|||
ELVIRA |
(Guardando significativamente Gennaro) Ma siamo sotto il cielo e tutto pu succedere. |
||
Noi, per esempio, teniamo zio Gesualdo che la settimana scorsa ci ha scritto che non |
|||
stava bene |
|||
GENNARO |
Elvi, pe favore lascia stare a zi Gesualdo e fammi parlare. Non ti preoccupare, zi |
||
Gesualdo sta bene, sta benissimo |
|||
ELVIRA |
E che salute e fierro che cesistono e che resistenza! |
||
ADALGISA |
Ma non ho capito signo, volete dire che io, da un momento allaltro, posso pure |
||
schiattare? |
|||
GENNARO |
Ma no, che centra? |
||
ADALGISA |
(Senza badargli) Neh, donnElvi, e non potete buttare il sangue prima uno di voi e io |
||
vi mando un bellomaggio floreale? |
|||
GENNARO |
Ma signora |
||
ADALGISA |
Ma che signora e signora, abbiate pazienza, m veramente faccio la pazza! Mi di- |
||
spiace per questa povera ragazza innocente la quale tiene solo una colpa: figlia a |
|||
voi e a voi. (Facendo per uscire dadlla comune) Buonasera! |
|||
GENNARO |
Signora |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 41
ADALGISA |
(Mandandolo al diavolo) Uh! (Via per la comune) |
|||
GENNARO |
(Facendo atto di pigliarsi a schiaffi) Ah, me pigliasse a pacchere io stesso! |
|||
ELVIRA |
(Fra s) Eh, dai, dai |
|||
GENNARO |
Ma come, io mi devo sentir dire tutte queste cose e non posso sfogare? |
|||
NUNZIETTA |
Pap, colpa mia! |
|||
GENNARO |
No, colpa di tua madre che s messa a fare il duetto e nun mha fatto parla. S, |
|||
perch non vuole essere la mia met: deve fare sempre tre quarti essa e nu quarto oi |
||||
marito! |
||||
ELVIRA |
Ma perch tu non sai quella donna che cosa ha detto in faccia a me: DonnElvira, io |
|||
tengo un nipote che ha un bel posto sicuro di collaboratore ecologico. Lo vorrei far |
||||
conoscere a Nunzietta. un bravissimo giovane. Da cosa pu nascere cosa e non si |
||||
pu mai sapere il destino He capito? Menava botte che il destino di mia figlia |
||||
era o munnezzaro! (Nunzietta scoppia in pianto) |
||||
GENNARO |
(Pensoso) Ah, cos ha detto la signora Adalgisa? |
|||
NUNZIETTA |
Pap, non vi scoraggiate. Forse la signora Adalgisa ha ragione e chi ha sbagliato so- |
|||
no io. La felicit per i poveri come lazzurro per i ciechi. (Indicando il cielo con un dito) |
||||
Sta lass: vero che nessuno arriva a toccarlo, ma i ciechi, pap, i poveri, non lo |
||||
possono nemmeno vedere |
||||
GENNARO |
(Commosso, compiaciuto, passandole una mano nei capelli) Questa ha preso proprio della mia |
|||
natura poetica. |
||||
ELVIRA |
Che stai dicendo? |
|||
GENNARO |
Niente, Elvi, lasciami stare. Io da stamattina tengo certi pensieri per la testa che fi- |
|||
gurati se posso pensare troppo a lungo alla signora Delle Grazie |
||||
ELVIRA |
Uh, mamma mia! Ma allora tu sangue nelle vene non ne hai? (A Nunzietta) Che ti cre- |
|||
di? Quello m capace che sta facendo unaltra poesia. |
||||
GENNARO |
Ma quale poesia, Elvi?! una spina dolorosa che tengo confitta nel cuore! Io io |
|||
non ve lho detto ancora perch volevo prima farvi mangiare; ma non ce la faccio |
||||
pi: Elvi, stamattina mi hanno telefonato da Trieste |
||||
NUNZIETTA |
Da Trieste? A che ora? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 42
(A Gennaro) |
GENNARO(Subito) Alle sette, quando tutti dormivate NUNZIETTA E chi ha telefonato?
GENNAROElvi, fatti forza e coraggio
ELVIRA (Illuminata dalla speranza) Gennari ma ch stato?
GENNAROPensa che su questa terra siamo tutti di passaggio e che prima o poi bisogna rasse-gnarsi alla volont di Dio. Del resto abbiamo gi visto morire tre genitori e non sia-mo impazziti
ELVIRACerto, capisco (Sollecitandolo a parlare presto) Ci pu sempre scappare qualche morte di subito
GENNARO (Solenne) Elvi, morto zi Gesualdo!
ELVIRA (Col volto improvvisamente raggiante di felicit) morto? (Rivolgendosi a Nunzietta con un rapido scroscio di risa, quasi battendo le mani) Ah-ah-ah! morto zi Gesualdo!
GENNARO (Con tono allusivo, di rimprovero) Elvira! Elvira mia, non farti prendere da questa crisi i-sterica Piangi, disgraziata, sfogati! Quando uno muore si deve piangere.
ELVIRAS, s (Piangendo) Oh, hai sentito Nunzietta? Finalmente morto zi Gesualdo!
GENNARO (Cercando di coprire) S, finalmente, perch soffriva il povero vecchio Soffriva tantocon tutte quelle piaghe!
ELVIRA (Piangendo) Eh, soffriva, Genna, vero! Ma sempre mio zio era!
GENNAROElvira, tu sei sconvolta: zi Gesualdo era zio a me!
ELVIRAS, ma quando mai abbiamo fatto differenza tra quello che tuo e quello che mio? Zi Gesualdo voleva bene a tutti e due.
GENNAROMi ha cresciuto Mi ha fatto da padre! (Come rievocandone la nobile figura) Oh, il vec-
chio leone! Don Gesualdo dai bianchi capelli Era ricco, era un magnate!
ELVIRAAh, vero: si faceva certe magnate! Quanto era bello a tavola, Nunzie! Che simpa-
ticone, e come ci voleva bene vero? Ci voleva tanto, tanto bene. E
ora ci ha lasciato
GENNAROIn questa valle di lacrime!
ELVIRAS, s, ci ha lasciati nella valle. Ma ci voleva tanto, tanto bene. E ci ha lasciato
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 43
GENNARO |
Lamaro cordoglio! |
||
ELVIRA |
S, va bene, ma io dico: ci ha lasciato |
||
GENNARO |
Niente Elvi, niente altro che inconsolabile amarezza! |
||
ELVIRA |
Ma si tuosto, sa?! |
||
GENNARO |
No, io no, il cervello lo tengo, in testa (Sottovoce, come in disparte) Ma che mureva, |
||
cu o testamento mmano e i soldi sotto o cuscino? (Poi ad alta voce) Ora bisognereb- |
|||
be telefonare a Trieste per sapere come sono andate le cose, per farsi presenti |
|||
ELVIRA |
(Andando verso il telefono) Dimmi, dimmi, lo conosci il prefisso di Trento? |
||
GENNARO |
Di Trieste? |
||
ELVIRA |
S, s, di Trieste! Aspetta, m lo domando al centralino. |
||
NUNZIETTA |
Mamm, aspettate! Ma non meglio che scrivete una lettera? |
||
GENNARO |
E arriva quando fanno lesumazione! |
||
NUNZIETTA |
Pap, io non volevo darvi unaltra brutta notizia. Stamattina alle nove ho cercato di |
||
telefonare a una signorina amica mia Il telefono kaputt! |
|||
ELVIRA |
E che centra zi Gesualdo con la signorina Kaputt? |
||
NUNZIETTA |
Mamm, il telefono ce lhanno tagliato! |
||
GENNARO |
(Di scatto va a sollevare lapparecchio per sincerarsi della cosa. Poi, sputandoci sopra e riponendo- |
||
lo) Puh! Lo tagliano sempre nei momenti pi inopportuni. (Ad Elvira) E comme se fa? |
|||
Che dici, vuoi chiedere il favore alla signora Adalgisa? |
|||
ELVIRA |
A chi? Genna, oramai il pianerottolo nostro il nuovo muro di Berlino! Nuje stam- |
||
me a cc e loro di l con i mitra spianati. |
|||
NUNZIETTA |
E poi che figura facciamo? Pap, io se quella viene a sapere che teniamo pure il tele- |
||
fono tagliato, mi butto abbasso! |
|||
GENNARO |
Brava, ecco la parola ispirata: Abbasso! (Ad Elvira) Pi tardi scendi gi e telefoni |
||
dalla via. |
|||
ELVIRA |
Ma se capisce, doveroso! |
||
GENNARO |
Povero zio Gesualdo, mi hai lasciato solo quaggi! |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 44
NUNZIETTA |
(A capo chino, con aria delusa) Pap, non ti abbattere, prima o poi ti riunirai a zio Ge- |
|||||
sualdo nellaldil. |
||||||
GENNARO |
(Facendo scongiuri) Senza pressa! |
|||||
SCENA QUINTA |
||||||
(NICOLA, PASQUALE e detti) |
||||||
NICOLA |
(Entrando dalla comune con Pasquale) Permesso? |
|||||
PASQUALE |
Sono arrivati i soliti scopatori di giornata! |
|||||
GENNARO |
Pasqua Nico fratelli miei, io oggi (Rompendo in singhiozzi) Oh! |
|||||
PASQUALE |
Mamma mia! Ch stato? |
|||||
NICOLA |
(Ad Elvira) Qualche notizia ferale? |
|||||
ELVIRA |
No, no, che feriale?! una notizia dolorosa! |
|||||
PASQUALE |
muorto quaccheduno? |
|||||
ELVIRA |
Zi Gesualdo, uno zio caro che stava a Trieste e Trento. |
|||||
NICOLA |
A Trieste e Trento? |
|||||
GENNARO |
(Piangendo) S, un uomo daffari. Aveva due case, una a Trieste e una a Trento An- |
|||||
dava e veniva. |
||||||
PASQUALE |
Uh, povero don Gennaro, quanto mi dispiace! |
|||||
GENNARO |
Nun ne parlammo, Pasqua, nun ne parlammo Sto mandando mia moglie gi a te- |
|||||
lefonare pecch io nun tenago a forza. |
||||||
PASQUALE |
Ma pecch, il telefono qua non funziona? Nun ce sta linea? |
|||||
ELVIRA |
Pasqua, ce lhanno tagliato. |
|||||
GENNARO |
E se capisce! E che teniamo, e solde pe paga o telefono nuje? A proposito, tenete |
|||||
qualche gettone in tasca? |
||||||
PASQUALE |
(Cercando in tasca) S, s, laggia tene |
|||||
NICOLA |
Io ne ho due. |
|||||
GENNARO |
(Prendendo i gettoni) Ecco, abbiamo fatto la colletta dei gettoni. (Dandoli ad Elvira) Va, |
|||||
va Elvi, fai presto. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 45
NICOLA |
DonnElvi, e m vi accompagno. |
|||||||
ELVIRA |
No, no, per lamor di Dio, restate con lui. Io sono donna e le donne, in queste cose, |
|||||||
sono pi uomini dei maschi. Gennaro che ha bisogno di compagnia. |
||||||||
GENNARO |
S ma torna presto, hai capito? Non mi lasciare solo, mi raccomando! |
|||||||
ELVIRA |
Eh, Genna, torno presto! Ma ch fatto, Casoria? Quella Trieste e Trento lontana! |
|||||||
(Via dalla comune) |
||||||||
GENNARO |
(Sempre con voce di pianto) Che ingenuit che innocenza che donna semplice, all |
|||||||
antica! |
||||||||
NICOLA |
Ma spiegame na cosa, Genna, scusa: ma comm poi, che uno zio cos caro io non |
|||||||
lho mai sentito? |
||||||||
GENNARO |
(Portando subito una mano alla fronte) Ah, la testa la testa! (Mettendosi a sedere) Non mi |
|||||||
domandate niente, Nico, sto male! Mi sento la testa che se ne sale in cielo come un |
||||||||
palloncino a gas! |
||||||||
SCENA SESTA |
||||||||
(ADALGISA e detti) |
||||||||
ADALGISA |
(Da dentro) permesso? |
|||||||
NUNZIETTA |
(Introducendo Adalgisa) Avanti, prego. (Agli astanti) la signora Adalgisa. |
|||||||
ADALGISA |
Don Genna, don Genna, condoglianze. Io sono mortificata che questo fatto suc- |
|||||||
cesso proprio m che ci sono state quelle chiacchiere. |
||||||||
GENNARO |
Grazie signo, grazie. Ma voi come lavete saputo? |
|||||||
ADALGISA |
Me lha detto vostra moglie passando passando. Stava tutta rossa, eccitata |
|||||||
GENNARO |
Eh, lo so, lo so Quella sensibile, le stava venendo un colpo apoplettico! |
|||||||
ADALGISA |
(Fra s) Vuoi vedere che sta disgraziata muore proprio m che le ho fatto la sparata? |
|||||||
(Poi a Gennaro) Don Genna, senza cerimonie, io sto a disposizione per qualunque co- |
||||||||
sa. |
||||||||
GENNARO |
Niente signo, grazie, non voglio niente. (Piangendo) Voglio zi Gesualdo nata vota, |
|||||||
questo vorrei! Ma chi me lo pu dare a me, chi me lo pu dare a zi Gesualdo? |
||||||||
PASQUALE |
(Preoccupato) Neh, ma questo si sta facendo rosso! |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 46
NICOLA |
(Allunisono con Pasquale) Bianco! |
||||
ADALGISA |
Eh, se sta facenno rosso e bianco! (Poi fra s) Vuo vede che more isso e dicono che |
||||
colpa mia? (Poi ad alta voce) Don Genna, ma pecch non entrate un poco da me e vi |
|||||
mettete con le mani nellacqua calda? |
|||||
GENNARO |
Ma pecch signo, avete lacqua miracolosa voi? Vi arriva imbottigliata da Lourdes? |
||||
Lacqua calda a tengo purio! |
|||||
PASQUALE |
(Col polso di Gennaro fra le dita) Io per o sento nu poco muscio. |
||||
NICOLA |
Nun perdimmo tiempo, ci vorrebbe un cognac. |
||||
NUNZIETTA |
(Facendo per uscire di corsa a sinistra) Eh, un cognac? (Poi fermandosi) E non ne teniamo! |
||||
ADALGISA |
Ges, e che ci vuole?! Si chiama il bar e si fa portare! (Andando verso il telefono) M te- |
||||
lefono io |
|||||
GENNARO |
(Scattando in piedi) No! |
||||
ADALGISA |
Ch stato? |
||||
GENNARO |
M passato, m passato, sto bene! (Tamburellando con la mano sulla guancia di Nunzietta) |
||||
ADALGISA |
Quella mamm che non lho vista bene. (A Nicola) Tu, poi, la potevi accompagnare |
||||
un poco! |
|||||
NICOLA |
Signora scusate: io il cavallo nun o tengo, ma o cavaliere o saccio fa. Natural- |
||||
mente mi sono offerto, ma donna Elvira non ha voluto- |
|||||
ADALGISA |
(Con interesse egoistico) Ah, ma allora si sentiva bene? Nunzietta, fai una cosa, vai un |
||||
poco dentro da me, cos parli un poco con Ginevra e stai in compagnia. Io lo so, |
|||||
quando non si riesce a piangere peggio! |
|||||
NUNZIETTA |
Beh, io veramente questo zio Gesualdo non lho mai conosciuto. |
||||
PASQUALE |
E questo quello che volevo domandare io! Genna, ma questo zi Gesualdo |
||||
GENNARO |
(C.s.) Ah, la testa, la testa! (Mettendosi a sedere) Sto male, Pasqua, sto male unaltra |
||||
volta! |
|||||
ADALGISA |
(Fra s) Santa Ri, fagli buttare il sangue un altro giorno! |
||||
NICOLA |
Ma io lho detto: ci vuole un cognac, un cordiale |
||||
ADALGISA |
(Andando verso il telefono) E nu mumento, m telefono al bar! |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 47
GENNARO |
(Scattando in piedi) No! |
|||||||
ADALGISA |
(Sorpresa) On Genna! |
|||||||
GENNARO |
Basta, basta: m passato, sto bene. (A Nunzietta) Piuttosto sto preoccupato per Elvira |
|||||||
che non torna |
||||||||
NICOLA |
Pasqua, sa che vogliamo fare? Scendiamo e andiamole dietro. |
|||||||
GENNARO |
S, s, avete indovinato il mio pensiero. |
|||||||
PASQUALE |
Genna, e non lo sapevi dire? Jammo, Nico, scendiamo: io vado a destra e tu a sinsi- |
|||||||
stra. (Esce dalla comune con Nicola) |
||||||||
ADALGISA |
(Fra s) Ah! E cc si succede quacche ccosa restammo io, a figlia e o muorto? (Poi |
|||||||
ad alta voce) Don Genna, io intanto vado dentro e faccio subito un bel caff forte for- |
||||||||
te: il caff tonico del cuore, fa bene! Nunzie, in ogni caso mi chiami, hai capito? |
||||||||
Non fare cerimonie, mi raccomando. In certi momenti siamo tutti fratelli e sorelle. |
||||||||
Chiamma primma o purtiere e po a me. (Via dalla comune) |
||||||||
GENNARO |
Ah, finalmente un attimo di distensione! Non ti preoccupare, che tutto si aggiusta. |
|||||||
NUNZIETTA |
Pap, ma come si aggiusta? |
|||||||
GENNARO |
Vedrai, figlia mia, io sono uomo di fede: ci siamo rivolti alla Madonna di Pompei. |
|||||||
SCENA SETTIMA |
||||||||
(LILIANA e detti) |
||||||||
LILIANA |
(Da dentro) Permesso? |
|||||||
NUNZIETTA |
Chi ? |
|||||||
GENNARO |
E io che ne saccio? Vai a vede! |
|||||||
LILIANA |
(Esce dalla comune per risortire tra poco introducendo Liliana. A Gennaro) una signora. (A Li- |
|||||||
liana) Prego signora, si accomodi. |
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LILIANA |
(Appare sulla soglia della comune. tutta vestita di nero, con un cappellino e veletta calata sul viso) |
|||||||
Buongiorno. |
||||||||
GENNARO |
Chi ? |
|||||||
LILIANA |
(Sollevando la veletta) Cuc! Mi riconoscete? |
|||||||
GENNARO |
(Arretrando di un passo) Ah, Madonna di Pompei! |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 48
LILIANA |
S, infatti sono la dama di carit della Madonna di Pompei. Sono venuta per quei |
|
soldi quella piccola offerta che voi mi prometteste |
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GENNARO |
S, s capisco. Ma ora |
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LILIANA |
Oh, lo sapevo che la mia visita vi faceva tanto piacere, tanto che ho detto: Io me la |
|
devo trezziare la faccia che fa don Gennaro quando mi vede |
||
GENNARO |
Certo, certo, una bella sorpresa! (Poi, senza guardare la figlia) Nunzietta vai, vai pure |
|
un poco dalla signora Adalgisa (Nunzietta via di corsa dalla comune) |
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LILIANA |
(Aprendo la borsetta con gesto rapido, impulsivo) Io non tengo tempo da perdere, devo fare |
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presto presto! |
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GENNARO |
(Facendo per scappare) Che sta prendendo dalla borsa? |
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LILIANA |
Le sigarette. |
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GENNARO |
Ah, io credevo (Inginocchiandosi) Signora |
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LILIANA |
(Subito) Alzati, porco, stai zitto! Torvo famigerato (Con pi forza) biecoro! |
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GENNARO |
Non gridi, la prego! |
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LILIANA |
No, non grido, non ti preoccupare: te lo vengo a dire dentro allorecchio quello che |
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sei. |
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GENNARO |
Si risparmi, gi lo so. |
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LILIANA |
(Accendendo con calma la sigaretta) Vuoi sapere come ti ho trovato? |
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GENNARO |
(Convinto) stato Nicola. |
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LILIANA |
Chi Nicola? |
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GENNARO |
Il pi fesso dei tre. |
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LILIANA |
Il pi fesso dei tre sei stato proprio tu: tanto fesso da metterti a gridare davanti a me: |
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Sono il bieco, il famigerato Gennaro Cozzichella! |
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GENNARO |
Un momento, scusi. Sono il pi famigerato imbecille di Napoli! |
|
LILIANA |
Io ho guardato sulla guida telefonica: ce nerano sette; scarta questo e scarta quella, |
|
finalmente aggio truvata a cuzzechella mia! |
||
LILIANA |
Signora, non perdiamo tempo: lei ha una pistola nella borsetta? |
|
LILIANA |
No. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 49
GENNARO |
Qualche arma? |
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LILIANA |
No! |
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GENNARO |
(Aprendo le braccia e offrendo il petto) Mi spari, allora! |
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LILIANA |
(Puntandogli contro le dita a mo di pistola) Bum! |
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GENNARO |
(Suggestionato) Maronna! |
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LILIANA |
Con che ti sparo se non ho armi? |
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GENNARO |
Mi scusi, stata la suggestione. |
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LILIANA |
E po che faccio, vado a finire pure in galera? No, biecoro mio, in galera ci devi an- |
|
dare tu, con Nicola e Pasquale. |
||
GENNARO |
Io con Nicola e Pasquale? No, non possibile! capace che ci mettono nella stessa |
|
cella! (A mani giunte, con voce implorante) Signora, signora la prego: i cento milioni di |
||
suo marito sono ancora intatti. |
||
LILIANA |
Intatti? |
|
GENNARO |
S, noi siamo gente onesta. Abbiamo avuto una crisi di coscienza e non abbiamo vo- |
|
luto toccare nulla dellinfame danaro. |
||
LILIANA |
(Incredula) Ah, s? E devo credere che anche Nicola e Pasquale non hanno speso nul- |
|
la? |
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GENNARO |
Ah, questo glielo posso assicurare |
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LILIANA |
Ma non diciamo fesserie! |
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GENNARO |
Signora, le ripeto che i miei amici non hanno toccato assolutamente nulla. Non li |
|
hanno visti proprio! |
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LILIANA |
Ah, non li avete ancora divisi? Bene, bene |
|
GENNARO |
Signora, abbia piet: io e mia moglie siamo due poveri Cristi |
|
LILIANA |
Due poveri Ctti |
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GENNARO |
Beh, non sottilizziamo: siamo un Cristo e una Addolorata. |
|
LILIANA |
(Scattando) E io invece me ricordo solo un malvivente e unarpia! |
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GENNARO |
(Guardando preoccupato verso la comune) Non gridi! |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 50
LILIANA (Andando verso di lui che scappa per la stanza) Un delinquente che mi ha legata, imbava-
gliata, torturata (Fermandosi) Nu mostro che non mi ha volentata solo per pura e semplice impotenza!
GENNAROOccasionale signora, puramente occasionale: questo glielo posso assicurare.
LILIANAMa lo sapete che per causa vostra io la notte balzo dal sonno e grido: Lo voglio, lo voglio!
GENNARO (Confuso) Ma io non immaginavo che per non averla vendicata (Poi con altro tono) Si-gnora, ma lei a cosa allude?
LILIANAA voi! (Andando di nuovo con passo sempre pi incalzante verso Gennaro che arretra e scappa per
la stanza) Vi voglio perch mi devo vendiacare! Io vi devo mordere, picchiare, graf-fiare! (Fermandosi) Ma lo sapete che io non posso avere pi rapporti sessuali con mio marito che mi ha sempre adorata?
GENNAROMa lei giur che suo marito la odiava, che aveva lamante e voleva il divorzio!
LILIANAChe centra? Io lo dissi per farmi lasciare libera.
GENNAROMa lo giur sulla memoria di suo padre!
LILIANANon lho mai conosciuto: sono figlia di enne enne.
GENNAROSulla vita di mamm!
LILIANA gi morta tre anni fa.
GENNAROSullocchio dritto di suo figlio Geg!
LILIANACe lha di vetro!
GENNAROMa allora erano tutti giuramenti truccati?
LILIANADon Genna, poche chiacchiere: io so nata pezzente, e per la miseria mi sono sposa-ta un uomo odioso e schifoso, ma danaroso!
GENNAROUh, n mi metto a piangere! Ma non ha detto che suo marito ladorava?
LILIANAAh, ma io parlavo del mio primo marito! Questo invece mi fa talmente schifo che non ci posso avere nemmeno rapporti sessuali.
GENNAROSignora, la prego, la mia testa troppo debole per questi rebus di giuramenti incro-ciati
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 51
LILIANA |
Il primo era povero comma me, ma era buono e gentile. Questo invece avaro, |
|
violento (Con voce prossima al pianto, quasi gridando) Figuratevi che mi ha tolto perfino |
||
un dente dalla bocca! |
||
GENNARO |
E chisto nu sadico! |
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LILIANA |
Bravo! per questo che ho deciso di lasciarlo e di scappare lontano con Armando |
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GENNARO |
Il primo marito? |
|
LILIANA |
No, lultimo amante. |
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GENNARO |
E a me che gghiate truvanno? Scappate? Tanti auguri e figli maschi!. |
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LILIANA |
Ma qua sta il problema! Siamo senza soldi, capite? Perch mio marito, il secondo, mi |
|
priva di tutto, mi controlla anche una lira Mi conta le sigarette che mi fumo! |
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GENNARO |
Ma lo denunci per maltrattamenti, allora Faccia una separazione per colpa! |
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LILIANA |
Non posso, non ci stanno i motivi. |
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GENNARO |
Ma come, non le ha tolto persino un dente dalla bocca? Lei lo ha giurato! |
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LILIANA |
S. |
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GENNARO |
E allora? |
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LILIANA |
un dentista! |
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GENNARO |
(Prendendosi la testa fra le mani) Che duloree capa! |
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LILIANA |
Non vi sentite bene? E va buo, allora mi permettete una telefonata? |
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GENNARO |
Per fare che? |
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LILIANA |
(Andando presso il telefono e sollevando la cornetta) Chiamo la polizia. |
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GENNARO |
(Ironico) Prego, chiami pure |
|
LILIANA |
(Riponendo la cornetta) E invece no: vi faccio una proposta oscena. |
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GENNARO |
Signora, guardi che deve venire mia moglie |
|
LILIANA |
La cosa semplice: voi mi date i cento milioni del riscatto, io me ne scppo con Ar- |
|
mando e non vi denunzio, mio marito non sapr mai niente e cos siamo tutti felici e |
||
contenti e non se ne parla pi. |
||
GENNARO |
Fatemi capire |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 52
LILIANA |
Non c niente da capire, Gennaro Cozzichella, questo un ricatto: o mi date i soldi |
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o io vi mando in galera. A me il danaro e a voi la libert! |
||||||
GENNARO |
E cu zi Gesualdo comme se fa? |
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LILIANA |
il capo della banda? |
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GENNARO |
(Dal corridoio si sentono venire delle voci) Uh, la signora Adalgisa e mia figlia! (Spinge Li- |
|||||
liana verso la porta a destra) |
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LILIANA |
Ma dove mi spingete? |
|||||
GENNARO |
Si nasconda, la prego, mi dia un po di tempo Almeno cinque minuti! (La spinge |
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dentro e chiude la porta alle spalle. Poi le parla attraverso la porta chiusa) E non esca se non la |
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chiamo! |
||||||
LILIANA |
(Riaprendo la porta che batte sulla fronte di Gennaro) La borsetta. |
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GENNARO |
(Con una mano alla fronte) Ah! |
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LILIANA |
Me so scurdata a borsetta. (La prende dal tavolo, fa per uscire di corsa a destra, poi torna sui |
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passi) Laccendino laccendino doro! (Lo prende ed esce a destra dicendo) E ricor- |
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datevi: solo cinque minuti! |
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SCENA OTTAVA |
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(ADALGISA, NUNZIETTA e detto) |
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ADALGISA |
(Entra dalla comune con Nunzietta; porta un vassoio e delle tazzine di caff e lascia tutto sul tavolo) |
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Jammo, don Genna: una bella tazzina di caff |
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GENNARO |
(Prendendo una tazzina) Grazie, grazie. |
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ADALGISA |
Ecco, bravo: come vi sentite? |
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GENNARO |
Male, signo male! |
|||||
NUNZIETTA |
Ancora? |
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ADALGISA |
Piccere, qua bisogna pigliare una decisione. (Andando verso la porta a destra e facendo per |
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aprirla) Don Genna, venite cu mme. |
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GENNARO |
(Con un balzo) Dove andate? |
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ADALGISA |
Eh, calma! Vi volevo far mettere a letto |
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GENNARO |
No, no, il letto no, mi avvilisce . Sto meglio seduto qua, in mezzo a voi. (Si siede) |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 53
ADALGISA |
Allora vi piglio un cuscino per dietro la testa. (E fa di nuovo per andare a destra) |
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GENNARO |
(C.s.) No, no, aspettate! Adesso sto seduto, ma forse sto meglio in piedi: sento il biso- |
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gno di muovermi. |
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NUNZIETTA |
Ma mamm non tornata ancora? |
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GENNARO |
No. |
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ADALGISA |
E nemmeno Pasquale e Nicola sono tornati? |
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GENNARO |
Ah, gi! M vengono pure Pasquale e Nicola! |
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NUNZIETTA |
(Indicando la comune) Sento delle voci, so lloro? |
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SCENA NONA |
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(IGNAZIO, MICHELE e detti) |
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IGNAZIO |
(Entrando dalla comune con Michele) Permesso? |
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GENNARO |
Ah! |
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IGNAZIO |
Ah! Caro don Gennaro Cozzichella, ce ne abbiamo messo del tempo per trovare il |
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suo indirizzo, ma alla fine eccoci di fronte a Waterloo. |
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NUNZIETTA |
Pap, ma chi sono? |
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GENNARO |
Sono sono gli esperti dellantiquario Pascarelli. Vengono per apprezzare i mobili |
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perch li voglio vendere per comprarne di nuovi. |
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NUNZIETTA |
I mobili nostri? E che sono, Luigi quattordicesimo? |
||||||
ADALGISA |
Comunque non il momento opportuno. Il povero don Gennaro stato colpito da un |
||||||
grave lutto. |
|||||||
MICHELE |
Un lutto? |
||||||
GENNARO |
Voi siete degli esperti, spero che vorrete comprendere la situazione. |
||||||
MICHELE |
Noi la situazione la comprendiamo, ma il fatto che una volta c un lieto evento, |
||||||
unaltra volta un triste evento |
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GENNARO |
E perdete del tempo. |
||||||
IGNAZIO |
Il tempo? No, io perdo la calma, io perdo il posto. E sappia, caro signore, che anche |
||||||
io, come lei, ho due figli da sfamare. Due femminucce. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 54
ADALGISA |
Due? |
||||
GENNARO |
Ma che due? Io tengo una figlia sola! |
||||
IGNAZIO |
Ah, bene, questo mi fa piacere, complimenti. |
||||
ADALGISA |
Perch tiene una figlia sola? |
||||
IGNAZIO |
No, perch allora adesso ha avuto il maschietto. |
||||
ADALGISA |
Il maschietto? |
||||
MICHELE |
Ah, no? (A Gennaro) Ma allora che cosa ha avuto, scusi? |
||||
GENNARO |
Ma io non ho avuto niente. |
||||
IGNAZIO |
Ma dico: sua moglie era |
||||
GENNARO |
Ah, s, mia moglie era ma io no. |
||||
IGNAZIO |
E mica voleva essere gravio lei?! |
||||
NUNZIETTA |
Gravido? |
||||
ADALGISA |
Ma perch, m con le provette fanno pure questo? |
||||
IGNAZIO |
Ma che centrano le provette? Io parlo del lieto evento della signora |
||||
GENNARO |
Ma quale lieto evento? Come potete parlare di un lieto evento se io sono stato colpito |
||||
da un grave lutto? |
|||||
IGNAZIO |
Ah, ho capito. (Stringendogli il braccio con una mano, poi sottovoce a Michele) Gli morto il |
||||
bambino. |
|||||
MICHELE |
chiaro. (A Gennaro) Signor Cozzichella, noi ci rendtamo conto che perdere un essere |
||||
caro appena agli albori della vita, una cosa tristissima |
|||||
ADALGISA |
Agli albori? Ma no, quello teneva pi di ottantanni! |
||||
IGNAZIO |
Il bambino? |
||||
GENNARO |
Ma quale bambino? |
||||
IGNAZIO |
La bambina? Insomma, che cosera? Io ricordo benissimo che sua moglie era incinta. |
||||
Ho perfino uditi i lamenti del parto! |
|||||
NUNZIETTA |
Ma forse c un equivoco di persone. (Prendendo una fotografia da un mobile) Guardate |
||||
bene: mia madre questa. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 55
MICHELE |
Ma allora lei la figlia di donna Fifina? |
||||
NUNZIETTA |
(Arretrando di un passo) Ma chiammate a quaccheduno, io me metto paura! |
||||
MICHELE |
Ma perch, questa non donna Fifina? |
||||
GENNARO |
Ma no, no, che Fifina? |
||||
ADALGISA |
Don Genna, calma e gesso. |
||||
GENNARO |
(Senza badarle) Questa mia moglie Elvira. Forse ci sar una certa rassomiglianza, ma |
||||
se due gocce dacqua sono uguali, una goccia dolio non una goccia di vino |
|||||
chiaro? Vi ho spiegato tutto con il contagocce! |
|||||
IGNAZIO |
Senta Cozzichella, io con grandi sforzi di attenzione sono finalmente riuscito a non |
||||
capire pi niente. |
|||||
GENNARO |
una soddisfazione! |
||||
IGNAZIO |
(Alterandosi) Mi vuole spiegare un poco in quale pasticcio mi ha impasticciato? |
||||
GENNARO |
Ma cerchi di capire, lei un uomo di mondo |
||||
MICHELE |
S, ma queste sono cose dellaltro mondo! |
||||
GENNARO |
Ebbene, devo proprio dirlo? |
||||
IGNAZIO |
Lo dica! |
||||
GENNARO |
La donna incinta nella casetta di campagna non era la mia legittima consorte, ecco |
||||
tutto! |
|||||
NUNZIETTA |
(Fra s) Ma allora pap ha unamante! |
||||
IGNAZIO |
(Sottovoce a Michele) E a mugliera steva ll? |
||||
MICHELE |
E pure gli amici E che schifezza questa!? |
||||
IGNAZIO |
Don Genna, io credo che abbiamo bisogno di parlar un poco a quattrocchi. (Avvian- |
||||
dosi verso la porta a destra) Possiamo entrare un poco qua dentro? |
|||||
GENNARO |
No, l dentro no, aspettate. Signora Adalgisa, ma voi forse ve ne volete andare? Non |
||||
vi preoccupate per me, io sto bene. A me occorre solo riposo, pace e tranquillit. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 56
SCENA DECIMA |
|||||
(ELVIRA e detti) |
|||||
ELVIRA |
(Da dentro) Gennaro, Gennaro |
||||
GENNARO |
Mhadda veni solo nu moto e po sto bene! |
||||
ELVIRA |
(Apparendo sulla soglia della comune) E chi se laspettava la notizia che ti devo dare? |
||||
GENNARO |
E chi se laspettava quella che devo dare io a te? |
||||
ELVIRA |
(Notando Ignazio e Michele) Ah, ci sono i signori? Non importa. Genna, zi Gesualdo |
||||
GENNARO |
Zitta! |
||||
ELVIRA |
Comme? |
||||
GENNARO |
Zitta, non parlare. Non mi dire nulla della morte di quel santo uomo. Degli strazi, |
||||
delle sofferenze che ha patito. Non posso sentire, capiscimi bene. Non lo voglio sen- |
|||||
tire. |
|||||
ELVIRA |
Ma no, io volevo dire che zi Gesualdo |
||||
GENNARO |
morto povero, lo so. Sera mangiato tutto. Eh, giocava il vecchio libertino, giocava |
||||
forte. |
|||||
ELVIRA |
Giocava? |
||||
GENNARO |
S. E ora sar sotterrato col carro del municipio. Perch non teneva pi una lira. El- |
||||
vi, era costretto allaccattonaggio, cercava a carit! |
|||||
ELVIRA |
Ma si sa che tutti i mendicanti mettono insieme delle fortune, hanno i milioni. |
||||
GENNARO |
Ma lui era un mendicante povero. |
||||
ELVIRA |
Ma non vero. Genna, tu non sai |
||||
GENNARO |
No, tu non sai |
||||
ELVIRA |
Genna, zi Gesualdo |
||||
GENNARO |
Non lo dire, non lo dire! |
||||
ELVIRA |
No, Genna, io lo devo dire. Zi Gesualdo morto ricco e ci ha lasciato cento milio- |
||||
ni. |
|||||
TUTTI |
Cento milioni? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 57
GENNARO |
fatta! |
||||
ELVIRA |
Ma non sei contento? Nunzietta, hai sentito? Si sono aperte anche per noi le porte |
||||
della fortuna. |
|||||
GENNARO |
(Notando che la porta di destra si apre) Eh! E m vedi un poco da dietro a quella porta che |
||||
fortuna ti esce. |
|||||
SCENA UNDICESIMA |
|||||
(LILIANA e detti) |
|||||
LILIANA |
(Venendo in scena) Buongiorno. |
||||
ELVIRA |
(Stordita, confusa) Chi , la figlia di zi Gesualdo? |
||||
GENNARO |
(Mentre Liliana solleva la veletta) No, una che vuole i soldi. |
||||
ELVIRA |
(Cadendo svenuta su di una sedia mentre tutti accorrono intorno a lei) E chesta cc che ci fa? |
Sipario
FINE DEL SECONDO ATTO
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 58
ATTO TERZO
Stessa scena del secondo atto.
SCENA PRIMA
(GENNARO ed ELVIRA, poi NUNZIETTA)
GENNARO (Dopo un poco) Dicono che la notte porta consiglio. A me mi ha portato solo nu duloree capo.
ELVIRALa signora viene alle nove?
GENNAROIo le dissi la verit: ho bisogno di un giorno di tempo perch ho depositato cinque milioni per ogni agenzia di banca. Sono venti agenzie, avimma gira Napoli pe sotto e pe ncoppa.
ELVIRAE io non ce lho fatta. Stamattina maggia fa ancora il Monte dei Pascoli di Siena.
GENNAROE quando vai ai pascoli nun te scurda e capre.
ELVIRAMa quali capre?
GENNAROJammo, Elvi, coraggio. Profittiamo che Nunzietta sta dormendo. Accummencia a piglia i soldi che sono gi in casa e mettimmole in questa borsa.
NUNZIETTA (Entra dalla sinistra recando un vassoio con due tazzine da caff che lascer sul tavolo) Buongior-
no pap, buongiorno mamm.
GENNAROAh, tu sei gi pronta per uscire?
NUNZIETTAPap, dovrei andare in gita con la signora Adalgisa e Ginevra. Poi al ritorno passia-mo per il mercatino a fare certe spesucce. E perci, se voi mi date
GENNAROIl permesso? Vai, vai pure.
NUNZIETTAS, il permesso, va bene. Ma io dicevo: Se voi mi date un po di soldi io mi levo qualche sfizio.
GENNAROAh, vorresti un po di soldi?
NUNZIETTA(Scherzosa) Oramai siamo anche noi sporchi capitalisti, no?
GENNAROBeh pi sporchi che capitalisti. Alla fine cento milioni
NUNZIETTAEh, ma lausterit passata!
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 59
GENNARO |
S, s, lausterit passata. (Poi fra s) arrivata e s fermata. |
||
NUNZIETTA |
Pap, io lo so che dovrei essere pi triste per la morte di zio Gesualdo. Ma che vole- |
||
te? Sono cos felice che non so nascondere. Poi magari ci abitueremo anche al benes- |
|||
sere. (Ad Elvira) Non vero? |
|||
ELVIRA |
Genna, nun me ammuscia, capita a tutti che parlando parlando ci esce qualche |
||
vongola. |
|||
ELVIRA |
Eh! Come no! |
||
NUNZIETTA |
(A Gennaro) Ma ora come se fossi in convalescenza dalla miseria. |
||
GENNARO |
E stiamoci attenti che le ricadute sono peggio delle malattie. |
||
NUNZIETTA |
Oramai siamo a posto! |
||
GENNARO |
(Si alza) E va bene! Elvira, hai il borsellino? Dai una bella mille lire a questa bambina. |
||
NUNZIETTA |
Pap, mille lire? Ma la pensione non lavete riscossa ancora? Meno male che arriva- |
||
no i soldi di zio Gesualdo. |
|||
GENNARO |
(Sorridendo, con tono apparentemente scherzoso) Va bene, ma facciamoli prima arrivare, se |
||
no si offendono che non li abbiamo aspettati. |
|||
NUNZIETTA |
Va be, pap, se siete a corto non fa niente. Tanto sono gi daccordo con Ginevra |
||
che mi presta lei qualche cosa. |
|||
ELVIRA |
E la madre lo sa? |
||
NUNZIETTA |
S, ma si tratta di spiccioli, inezie Al massimo centomila lire. |
||
GENNARO |
(Tossendo forte per il caff di traverso) Calma, calma |
||
ELVIRA |
(Battendogli sulle spalle) A vecchia ncielo, a vecchia ncielo |
||
GENNARO |
No, no, mi pare di vedere lanima di zio Gesualdo. (Si siede) |
||
NUNZIETTA |
E non vi fa piacere? Ah, mamma, pap, sono cos felice che ho paura di svegliarmi e |
||
scoprire che tutto era un sogno! |
|||
GENNARO |
Eh! |
||
NUNZIETTA |
Come un cubetto di ghiaccio dietro le spalle. Brrr (Elvira si terge gli occhi con il fazzo- |
||
letto) Mamm, andiamo! Ora basta piangere. Zi Gesualdo ora sta nelle schiere degli |
|||
angeli. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 60
ELVIRA |
E l deve stare, anima benedetta! L! |
||
NUNZIETTA |
O per quella donna che pap aveva nascosta in camera da letto? (Facendo una smorfia |
||
di intesa a Gennaro) Pap vi ha spiegato che era la dama di carit e che si era sentita |
|||
male. |
|||
GENNARO |
(Ad Elvira) E tu voleti per forza parlare davanti a lei. Quella ha sentito i cento milioni |
||
e mi ha fatto una richiesta pi grande. (Elvira piange pi forte) Amava troppo zi Ge- |
|||
sualdo. Questo ! |
|||
NUNZIETTA |
Beh, io devo andare perch ho fatto tardi. (Baciando prima Gennaro e poi Elvira) Grazie |
||
pap, grazie mamm. Grazie a tutti e due per questi momenti di gioia. La vita bella, |
|||
il mondo mio. Che posso volere di pi? (Mandando un bacio versso il cielo) Grazie zio |
|||
Gesualdo. (Via per la comune) |
|||
ELVIRA |
Abbiamo fatto un altro debito di centomila lire con la signora Adalgisa! |
||
GENNARO |
una punizione che mi merito, Elvi. Ho fregato i miei compagni di sventura. San |
||
Gennaro vede tutto, san Gennaro vigile |
|||
ELVIRA |
E sapendo le nostre condizioni te mette na multa e centomila lire? |
||
GENNARO |
Va, Elvi, prendi i soldi, fai presto. (Elvira esce a sinistra per risortire tra poco. Gennaro |
||
volgendo gli occhi al Cielo) San Genna, ho torto, mea culpa! Ma tu fammi vincere qual- |
|||
che cosa al totocalcio e io ti giuro che tolgo tutti i debiti a Pasquale e Nicola. |
|||
ELVIRA |
(Rientrando con due orinali pieni di soldi) Eccoli! |
||
GENNARO |
Eh! I preziosi scrigni del tesoro Cozzzichella. |
||
ELVIRA |
Genna, tu dicesti: Mettimmole nel ripostiglio fra i ricordi del nonno. |
||
GENNARO |
E io che saccio che fra i ricordi del nonno ti conservi questi cimeli? Damme cc, |
||
mettiamoli nella borsa. |
|||
ELVIRA |
(Mentre Gennaro sistema i soldi nella borsa) Ma comme se fa! Comme se fa a dire a Nun- |
||
zietta ca zi Gesualdo era caduto in quella cosa che dici tu? Comme se chiamma? |
|||
GENNARO |
(Scandendo) Ca-ta-les-si. |
||
ELVIRA |
(Tentando di ripetere) Lacatessi, lacatessi |
||
GENNARO |
Elvi, la morte apparente. |
||
ELVIRA |
E che cambia? Quella gi la morte a un parente era! |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 61
GENNARO |
Insomma, uno pare ca muorto e invece vivo. |
(Suona il campanello) |
La signora! A- |
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spetta, apro io. (Esce per risortire fra poco) |
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ELVIRA |
(Rimenando a mente) Catalessi, lacatessi, ah! Insomma uno cala a capa e nun more! |
||||||
SCENA SECONDA |
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(GENNARO, LILIANA e detta) |
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GENANRO |
(Introducendo Liliana) Venga, venga. Lei in anticipo. Elvira |
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LILIANA |
(Distratta afferrando rapidamente gli orinali) Eh? Che cosa? Volevo un po di caff! |
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ELVIRA |
Ve lo verso subito. (Si avvia verso la cucina) |
||||||
LILIANA |
Signo, me lo volete versare dinta sti ccose? |
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ELVIRA |
Ah, no, che centra? Questi li avevo presi perch ci voglio mettere dentro due pianti- |
||||||
ne di rose. (Portando gli orinali fuori al terrazzo) Lo faccio dopo. |
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LILIANA |
Io stavo aspettando al caff di fronte. Ho visto venire Nicola e allora so entrata nel |
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palazzo e mi sono buttata dentro allascensore. |
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GENNARO |
Lha vista? |
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LILIANA |
No. |
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GENNARO |
Bene. (Dandole la borsa) Qua ci sono i soldi. (Elvira china il volto sulle mani e scoppia in pian- |
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to) Mancano solo cinque milioni che mia moglie sta andando a prelevare. |
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ELVIRA |
E speriamo che non mi fanno uno scippo |
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LILIANA |
(Subito) Che cosa? |
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GENNARO |
Signora, non si preoccupi, non ci sar nessuno scippo! |
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ELVIRA |
(Fra s) Che avarizia, mamma mia, che avidit! |
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GENNARO |
Io sono un uomo di fede e di buona fede. Nonostante le apparenze sono un ladro o- |
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nesto. Ora entri in quella camera e aspetti. E se dovesse venire Nicola |
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LILIANA |
Scendo dal balcone cu nu paracadute! |
||||||
GENNARO |
Magari gli dica che venuta per vedere lui. Sa, il poverino innamorato di lei. |
||||||
LILIANA |
Lo so. Mi ha telefonato pure a casa. |
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GENNARO |
Gi! Poi c sttato quel bacio |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 62
LILIANA |
Ah, ve lha detto? |
||||
GENNARO |
Me lha detto. |
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LILIANA |
Dite la verit, mi considerate un poco sgualdrina. |
||||
ELVIRA |
Mio marito non ha competenza in materia. |
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GENNARO |
Ora vada, signora, vada |
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LILIANA |
(Fermandosi sulla soglia della porta a destra) Badate: Armando lo sa che sto qua sopra. Mi |
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aspetta. |
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GENNARO |
Niente di meno sta pensando che io potrei ucciderla? |
||||
LILIANA |
Ho sempre avuto paura dei grandi fessi. |
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ELVIRA |
Ma che ha detto? |
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GENNARO |
Signora, mi consenta di dirle che io non sono figlio di cooperativa come lei e perci |
||||
il mio giuramento valido. Io le giuro sulla memoria di mio padre che lei nonha da |
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temere nessun inganno da parte mia. |
|||||
LILIANA |
Venite qua, avvicinatevi un momento. |
||||
GENNARO |
Ma per che cosa? |
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LILIANA |
(Tendendo la mano verso la bocca di Gennaro) Baciatemi la mano e ricordatevi che se voi |
||||
siete un ladro onesto io sono una sgualdrina santa. Perci non andate in galera. (Via |
|||||
chiudendosi la porta alle spalle) |
|||||
ELVIRA |
Genna, mi raccomando. Io m scendo per prendere i soldi e tu rimani solo in casa |
||||
con questa |
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GENNARO |
Perci fai presto se no mi insegna le cose cattive. |
(Suona il campanello) |
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ELVIRA |
Unaltra bussata! |
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GENNARO |
Fosse Nicola? |
||||
ELVIRA |
Non credo, sar il lattaio. (Esce dalla comune per risortire dopo poco) |
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GENNARO |
Madonna di Pompei aiutami tu! |
||||
ELVIRA |
(Da dentro) Ma dove volete andare? Aspettate, chi siete? |
||||
GENNARO |
(Andando a guardare dalla soglia della comune) |
||||
ELVIRA |
(Rientrando) un rappresentante di non so che cosa ca tene a capa tosta. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 63
SCENA TERZA |
|||||
(ARISTIDE e detti) |
|||||
ARISTIDE |
(Apparendo alle spalle di Elvira) Di mobili, signora, rappresentante di mobili e arreda- |
||||
mento. (A Gennaro) Permette? Ditta Passalacqua. |
|||||
GENNARO |
Molto lieto, Passaguai. Vai, Elvira, vai a fare la spesa, lo caccio io (Correggendosi) |
||||
Lo sbrigo io il signore. |
|||||
ELVIRA |
(Fra i denti) Statte attiento, fosse nu mariuolo? |
||||
ARISTIDE |
Come? |
||||
ELVIRA |
(Ad alta voce, con tono allusivo) No, dico: mi pare che sono usciti i puparuoli, li voglio |
||||
comprare. (Sottovoce) Lascio a porta aperta, caso mai miettete a alluca accuss corre |
|||||
tutto il vicinato. (Via dalla comune) |
|||||
GENNARO |
Avanti Passalacqua, mi dia fastidio presto presto e se ne vada. |
||||
ARISTIDE |
Signore, mi faccia prendere fiato. Abbiamo saputo che lei ha cambiato posizione a |
||||
causa di una certa eredit. |
|||||
GENNARO |
S, vero, ho cambiato posizione: stavo sopra una sedia sfondata e m invece sto |
||||
con il culo per terra. |
|||||
ARISTIDE |
Signore, apprezzo il suo spirito, (Avviandosi per uscire a sinistra) ma se lei mi lascia gira- |
||||
re un po per la casa e guardare lappartamento |
|||||
GENNARO |
(Fermandolo) Amico, la prego: qua gi ci girano troppe cose Mi faccia il piacere: se |
||||
ne vada. |
|||||
ARISITDE |
Ma signore |
||||
GENNARO |
Te nhe a ji! |
||||
ARISTIDE |
Signore, aspetti, io le ho mentito. Pentito sugnu. Io non sono rappresentante. |
||||
GENNARO |
(Mettendosi subito in guardia) E chi siete? |
||||
ARISTIDE |
Signore |
||||
GENNARO |
(Arretrando) Badi che non sono solo in casa. Dentro c mio nipote carabiniere, si |
||||
chiama Eustacchio. |
|||||
ARISTIDE |
(Portando una mano al petto come per prendere il portafogli) Ma io |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 64
GENNARO (C.s.) Non si avvicini, resti dove sta! (Chiamando con la voce in gola) Eustorgio
ARISTIDE (Mettendo fuori del portafogli un biglietto da visita) Niente paura, si calmi. Sono il commen-
datore Aristide Fischietti.
GENNAROAh!
ARISTIDEPrego, accomodiamoci un momentino.
GENNARO (Sedendo con Aristide presso il tavolo) Ma io non riesco a capire
ARISTIDEIl mio nome le sar noto per una dolorosa faccenda. Mia moglie un mese fa, fu se-questrata da alcuni manigoldi che pretesero un considerevole riscatto per rilasciarla.
GENNAROAh, il mese scorso? Io sono stato a letto per tutto il mese Avevo una curiosa malattia della Il fuoco di SantAntonio. Punture e prurito per tutto il corpo. Non potevo nemmeno leggere il giornale.
ARISTIDECerto, certo. E poi lei galantuomo ! Informato bene mi sugnu.
GENNARO (Agitandosi sulla sedia) I postumi, o vvi I postumi del fuoco!
ARISTIDEMa la faccia tosta, lardire, la pazzia di questi manigoldi non ha limiti. Non gli ba-st di avermi salassato di tanti soldi. Uno di essi a casa mia os telefonare. Nicola si chiama.
GENNAROChe delinquente!
ARISTIDELei galantuomo . Lei non le pu concepire certe cose. Voleva parlare alla mia genti-le signora che evidentemente aveva violentata.
GENNAROMa perch, la signora stata violentata?
ARISTIDEIndubbiamente! E perci io mi dissi: Andiamolo a vedere in faccia questo gorilla, questo mandrillo, questo bellissimo maschione! E mi detti appuntamento amoroso con Nicola.
GENNAROCon Nicola? Lei s dato lappuntamento amoroso con Nicola?
ARISTIDESignore, pensasse un poco: un uomo comma mia che da dentro al telefono la voce di donna si mette a fare! (Parlando in falsetto) S, s, sono io, la signora Liliana Fischietti. Ditemi, ditemi carino.
GENNAROSempre per avere lappuntamento amoroso?
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 65
ARISTIDE |
Gi. E il mandrillo a dire: Ah, quel bacio, qual bacio sulla bocca io non lo posso pi |
|
dimenticare! |
||
GENNARO |
Cos diceva? Che disgraziato! |
|
ARISTIDE |
E cos gli fissai lappuntamento a piazza Municipio e ci andai. |
|
GENNARO |
Vestito da donna? |
|
ARISTIDE |
Vestito da donna? Vestito da killer ci andai, con tanto di lupara! |
|
GENNARO |
E gli doveva sparare! |
|
ARISTIDE |
E invece no. Come il ragno sottile che tesse la rete io losservai di nascosto e al mo- |
|
mento opportuno lo pedinai. Signore, vuol sapere dove andava il grande miserabile? |
||
GENNARO |
Dove? |
|
ARISTIDE |
Qua, in questo palazzo, in casa sua! |
|
GENNARO |
In casa mia? |
|
ARISTIDE |
Ma lei non si deve scantare, lei galantuomo |
|
GENNARO |
No, pensavo: si fosse messo in testa di sequestrare mia moglie? |
|
ARISTIDE |
Signore, mi ascolti, non finita ancora. Dopo un poco che sto in attesa chi vedo arri- |
|
vare? La bottana! |
||
GENNARO |
Chi? |
|
ARISTIDE |
La mia signora. Io la chiamo cos perch sono pazzo, perch ladoro. |
|
GENNARO |
S, s, un vezzeggiativo. |
|
ARISTIDE |
Signore, possa avere uno scontro dauto, mi possa spezzare una gamba se io non a- |
|
doro quella donna! |
||
GENNARO |
(Fra s) Eh, chisto tene a coscia e lignamme. |
|
ARISTIDE |
E come la vedo arrivare? |
|
GENNARO |
In macchina? |
|
ARISTIDE |
Ma che macchina! |
|
GENNARO |
Col motorino? |
|
ARISTIDE |
Ma che motorino! |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 66
GENNARO |
Con laereo, con lelicottero Insomma, come lha vista arrivare? |
|
ARISTIDE |
Circospetta veniva, vestita di nero, con la veletta sul viso. |
|
GENNARO |
Ma forse andava a messa, che so a un rito funebre |
|
ARISTIDE |
(Ironico) Perch, questo palazzo una chiesa ? |
|
GENNARO |
No. |
|
ARISTIDE |
Signore, io siviliano sugnu: ombroso! Ma se anche fossi stato svedese o parigino qui |
|
il fatto chiarissimo era! Qua di convegno amoroso si trattava! Ma io stamattina pro- |
||
ver alla gentile signora che pasta duomo ha sposato. Lei mi dovr prestare soltanto |
||
un dito. |
||
GENNARO |
Io? Un dito? |
|
ARISTIDE |
S, per fare il numero e chiamare la polizia quendo li avr ammazzati tutti e due, qua, |
|
in casa sua. |
||
GENNARO |
Oh Dio! Ma guardi che la sua gentile puttana (Correggendosi subito) La sua gentile |
|
signora |
||
ARISTIDE |
Qui venne, io la pedinai. E giuro su santa Rosalia beddissima, ammazzare li voglio! |
|
GENNARO |
Ma io aspetti (Istintivamente gli tocca le gambe) |
|
ARISTIDE |
(Levandosi in piedi) Ma che fa, mi tasta? Vuol trovare la rivoltella? |
|
GENNARO |
(Levandosi in piedi) No, no lho visto eccitato e volevo calmarlo. il mio dovere u- |
|
mano e civile. E ora la prego di uscure da questa casa onorata e di andare a fare il |
||
pazzo in altro luogo. Qua sopra non venuto e non verr nessuno. Ha capito? Nessu- |
||
no! |
||
ARISTIDE |
(Gli si avvicina lentamente a passo cadenzato mentre Gennaro arretra) Mi guardi negli occhi. |
|
Qua sopra non venuto nessuno? |
||
GENNARO |
Beh il lattaio il pizzicagnolo |
|
ARISTIDE |
E allora mi permetta di fare ci che avevo in testa quando entrai e mi finsi arredato- |
|
re. Mi permetta di andare a fare la pip! |
||
GENNARO |
Ma come, lei salito qua sopra per? |
|
ARISTIDE |
Signore, sto usando un modo elegante per non dirle la verit. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 67
GENNARO |
Ma quale verit? |
|||||
ARISTIDE |
Che non le credo! E che voglio controllare tutta la casa fino al gabinetto! |
|||||
GENNARO |
Ah, lei vule entrare? Bene. (Avviandosi verso la porta a sinistra) E venga, venga a sin- |
|||||
cerarsi di persona. Che aspetta? |
||||||
ARISTIDE |
Lei galantuomo . |
|||||
GENNARO |
Grazie. |
|||||
ARISTIDE |
Ma io siciliano cocciuto sugnu. Mi scusasse io la pip la devo fare! (Esce a sinistra |
|||||
con Gennaro) |
||||||
SCENA QUARTA |
||||||
(NICOLA solo, poi GENNARO, indi ELVIRA) |
||||||
NICOLA |
(Entrando dalla comune) Permesso? Ma che d, sta a porta aperta e nun ce sta nisciu- |
|||||
no? (Chiamando) Gennaro! (Picchiando alla porta a destra) Permesso? (Ed esce a destra) |
||||||
GENNARO |
(Rientrando dalla sinistra e parlando verso linterno) Aspetti, aspetti, mi hanno chiamato |
|||||
(Andando verso la porta a destra) Signora |
||||||
ELVIRA |
(Entrando dalla comune) Dove vai? |
|||||
GENNARO |
Ah, si tu? Mera parsa la voce di Nicola. Elvi, stammi a sentire e non discutere per- |
|||||
ch la situazione grave. Hai preso tutti i soldi? |
||||||
ELVIRA |
Signors. |
|||||
GENNARO |
(Indicando la porta a destra) Portali subito alla signora e dille di sparire mentre io trat- |
|||||
tengo il marito l dentro. |
||||||
ELVIRA |
(Facendo per scappare verso la comune) Il marito? |
|||||
GENNARO |
Aspetta, dove vai? Elviru, questo il momento che teniamo la testa sotto la ghigliot- |
|||||
tina. He capito? |
||||||
ELVIRA |
No. |
|||||
GENNARO |
E te pareva. Agisci senza capire. Sei elevata alla dignit di robot. (E fa per uscire a sini- |
|||||
stra) |
||||||
ELVIRA |
(Socchiude la porta a destra e la richiude subito con un sussulto) Uh! |
|||||
GENNARO |
(Fermandosi) Ch stato? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 68
ELVIRAGEnna, l dentro
SCENA QUINTA
(ARISTIDE e detti)
ARISTIDE (Rientrando dalla sinistra) Lei galantuomo . Nessuno trovai. (Andando verso la porta a de-stra e mettendo la mano sulla maniglia) Ma ora se mi permette
GENNARO(Fra s) Madonna di Pompei!
ARISTIDE (Desistendo) Non importa. le credo, certe cose si capiscono a naso. Se lei mi fa girarecos chiaro che giro come un cretino senza trovare nessuno.
GENNAROGlielho detto: io non so nulla di questa sporca faccenda. Sono stato un mese a letto con il fuoco di SantAntonio.
ELVIRAE io stavo vicino a lui e con il ventaglio sciosciavo il fuoco.
ARISTIDEMa io, a mia moglie, in questo palazzo lho vista entrare!
GENNAROMa forse sar andata a un altro piano. (Ad Elvira) Hai visto una signora vestita di nero, con una veletta sul viso?
ELVIRAS. andata alultimo piano.
GENNARO (Facendole cenno col capo di dire no) Ma come, hai visto una signora vestita di nero?
ELVIRAS! la vedova del cavaliere Battimelli.
GENNARO (Ad Aristide) Ah, la vedova del cavaliere Battimelli.
ARISTIDESignore mi aiuti. Cerchi di capire, io mia moglie e questo Nicola li devo trovare, per-ch stamattina Nicola dar alla mia gentile signora tutti i soldi del riscatto che ho sborsati io, dopo di che mia moglie andr via con lamante. Lei galantuomo , ma stia a sentire un po questo biglietto che trovai nella borsa di mia moglie: Amore mio, domani finalmente potremo scappare perch il grande piecoro mi dar il dana-ro.
GENNAROIl grande piecoro?
ARISTIDE (Continuando la lettura del biglietto) Naturalmentedopo avuto il danaro mi vendicher
denunziando il grande piecoro alla polizia.
GENNAROOh caspita! Ma non pensa poi che il grande piecoro parla e racconta tutto?
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 69
ARISTIDE |
(Con aria di patimento) Galantuomo, troppo galantuomo . Alla signora serve che il ra- |
|
pitore non si conosca prima di avere i soldi, perch se no larrestano e lei i piccioli li |
||
vede con il cannocchiale. Ma quando sar lontana col malloppo e con lamante la |
||
gentile signora se ne frega. Perch anche se il grande piecoro parla non trover mai |
||
un fesso cos fesso da credee a lui e non alla signora. |
||
GENNARO |
Questo chiaro. |
|
ARISTIDE |
Ora, questo Nicola cos minchione che, per amore della mia gentile signora, sar |
|
capace di restituirle tutto il riscatto fino allultimo soldo. Dopo di che mia moglie |
||
andr via con un altro, denuncer il grande piecoro e tutto verr a galla. Capisce? |
||
GENNARO |
Cose da pazzi! |
|
ARISTIDE |
Appunto. (A mani giunte) Signore, cerchi di capire, mi aiuti, Io devo assolutamente im- |
|
pedire che quel danaro sia restituito, perch altrimenti mia moglie mi va via con la- |
||
mante. Io sono un uomo, un marito. Preferisco perdere i soldi piuttosto che la mo- |
||
glie. |
||
GENNARO |
Aspetti, aspetti Lei deve impedire |
|
ARISTIDE |
S, s, lo devo impedire. Se lo conosce, glielo spieghi, glielo faccia capire al grande |
|
piecoro: i soldi sono suoi! |
||
GENNARO |
Commendatore, un momento. Nella vita ci sono delle situazioni in cui un uomo pu |
|
scambiare una pernacchia per uno squillo di tromba. Ma come gli assicuro che lei, |
||
dopo aver impedito a sua moglie di partire, non vada a denunziarlo? Lei galantuomo |
||
, tutto possibile |
||
ARISTIDE |
Io? Gennaro Cozzichella via, buttiamo la maschera: io lo so chi furono i rapitori di |
|
mia moglie. |
||
GENNARO |
Lo sa? |
|
ARISTIDE |
Sissignore: Gennaro, Pasquale e Nicola, uno, due e tre. E il capolista davanto agli |
|
occhi lo tengo! |
||
GENNARO |
E chi ? |
|
ARISTIDE |
Lei. In carne, ossa e merda. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 70
GENNARO |
Il commendatore ha ragione. Uno, due e tre: ha fatto terno. (Ad Aristide) Aspetti che |
|||||
ora fa tombola addirittura. (Avviandosi verso la porta a destra) Chiamo la sua gentile si- |
||||||
gnora. (Apre la porta a destra) Signora, per favore venga fuori! |
||||||
SCENA SESTA |
||||||
(LILIANA e dett, poi NICOLA) |
||||||
LILIANA |
(Viene in scena abbottonandosi rapidamente la camicetta) Un momento, un momento, chi ? |
|||||
Aristide! |
||||||
ARISTIDE |
Bottana! |
|||||
LILIANA |
Cornuto! |
|||||
GENNARO |
(Ad Elvira) Stai tranquilla, sono tutti vezzeggiativi. |
|||||
NICOLA |
(Venendo in scena) Ma chi ? |
|||||
ARISTIDE |
Mizzica! Iddu luomo di piazza Municipio ! |
|||||
NICOLA |
E questo chi ? |
|||||
ARISTIDE |
Signora Solfa in Fischietti, mi vuol dire che cosa faceva nascosta in quella camera? |
|||||
LILIANA |
Nessuna cosa contro lonest e la morale! |
|||||
GENNARO |
Quella pi santa di Santa Rosalia! |
|||||
LILIANA |
(Girando gli occhi intorno) Un fazzoletto per favore, devo piangere |
|||||
NICOLA |
(Distratto, mettendo fuori di tasca il reggiseno di Liliana) Prego, prego |
|||||
ELVIRA |
(Coprendosi gli occhi con le mani) Madonna di Pompei! |
|||||
ARISTIDE |
(Mettendo la mano in tasca come per prendere qualcosa) Adesso basta! |
|||||
GENNARO |
(A Nicola) Scappa, tene a pistola! |
|||||
NICOLA |
No! (Esce di corsa per la comune) |
|||||
GENNARO |
(Facendosi per parare davanti ad Aristide) Commendatore |
|||||
ARISTIDE |
(Tirando fuori un fazzoletto e buttandolo a Liliana) Tieni, disgraziata, asciugati gli occhi. |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 71
GENNARO |
Gi! Si asciughi gli occhi e poi guardiamoci in faccia, perch io non ce la faccio pi |
|||
Signora Liliana Solfa in Fischietti, lho chiamata perch lei deve testimoniare che io, |
||||
preso da una grave crisi di coscienza, lho fatta venire qua per restituirle tutto quanto |
||||
pagato per il suo riscatto. |
||||
LILIANA |
Disgraziato! Biacoro! |
|||
GENNARO |
Commendatore, lei pu verificare: i soldi sono tutti nella borsa della sua gentile si- |
|||
gnora. (Elvira nasconde la sua borsa da qualche parte. Gennaro, prendendo la borsa di Liliana) |
||||
Dia, dia la borsa a suo marito, lo lasci controllare |
||||
LILIANA |
(A denti stretti) Miserabile, avete giurato sulla memoria di vostro padre. |
|||
GENNARO |
S, ma mio padre vivo. Io alludevo alla facolt della memoria purtroppo gi com- |
|||
pletamente perduta a causa dellarteriosclerosi. (Dando la borsa ad Aristide) Commenda- |
||||
tore, mi perdoni. Sa debiti, assilli, miseria Forse colpa delle vetrine con troppe |
||||
cose belle, del progresso, delle preoccupazioni per i figli |
||||
ELVIRA |
Non capisco niente. |
|||
GENNARO |
Elvi, io vado a costituirmi! |
|||
ARISTIDE |
Che cosa fa? |
|||
GENNARO |
Vado a costituirmi. Lunica cosa che chiedo che sia dichiarato pubblicamente sui |
|||
giornali che il sottoscritto Gennaro Cozzichella ha restituito fino allultimo soldo. |
||||
ARISTIDE |
Ma che sta dicendo? Ma lei pazzo ? E che cosa sarebbe di sua moglie, di sua figlia, |
|||
della sua casa? Gennaro Cozzichella, lei una nobile crisi di coscienza ebbe. Io sono |
||||
uomo generoso. Si tenga quel danaro e si tolga dalla testa lidea di volersi costituire. |
||||
LILIANA |
E invece giusto. Anzi, c anche unaltra persona che si deve costituire |
|||
ELVIRA |
Io? |
|||
LILIANA |
Nicola! (Piangendo) Quel maledetto che mi ha violentata. |
|||
ELVIRA |
Ma faciteme o piacere, violentata |
|||
ARISTIDE |
E invece qua non si costituisce nessuno e non ci saranno denunce, hai capito? Lilia- |
|||
na, comprendimi bene: n Nicola, n Pasquale, n la signora, n il grande piecoro di |
||||
questo biglietto! (Mette fuori di tasca il biglietto di Liliana) |
||||
LILIANA |
Ah, lhai preso tu? Hai messo le mani nella mia borsetta? |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 72
ARISTIDE |
Liliana, sono tuo marito, posso mettere le mani dove voglio! |
|||
GENNARO |
Questo un diritto incontestabile |
|||
ARISTIDE |
Gennaro Cozzichella, mia moglie la perdona. Io, la prego, la scongiuro di accettare |
|||
questo maledetto danaro e di dimenticare per sempre il mio nome e la mia faccia. |
||||
GENNARO |
Ma io Ma io non posso accettare un ricatto regalato. Mi sentirei un verme di fronte |
|||
a lei. |
||||
ARISTIDE |
E allora lo dia a Nicola, a Pasquale (Indicando Elvira) Lo dia alla signora! |
|||
ELVIRA |
A me? Oh, che gentile persona |
|||
GENNARO |
Elvira, togli le mani da quella borsa! |
|||
ARISTIDE |
Ma grandissimo imbecille, ma che ti fanno schifo cento milioni? |
|||
GENNARO |
Commendatore! |
|||
ARISTIDE |
Ma guardiamoci in faccia, tanto qua siamo tutti galantuomini e nessuno pu andare |
|||
alla polizia e denunciare un cavolo. Ma ti credi veramente che saresti ancora libero |
||||
con la tua ingenuit? Come, metti i soldi in banca e non sai che le serie vengono se- |
||||
gnate? Tu la schifezza dei banditi sei! La verit che i soldi messi insieme per il ri- |
||||
scatto non sono questi: quelli con le serie segnate in Svizzera furono mandati. Io tre |
||||
miliardi di riscatto ho messo nella denuncia dei redditi. (A Liliana) E li ho intestati tutti |
||||
a tia, grandissima bottana! |
||||
LILIANA |
(Subito commossa) Amore! E il fisco li riconosce? |
|||
ARISTIDE |
E certo! Ti pare che a un pover uomo che si coperto di debiti, che ha venduto tutto |
|||
per pagare il riscatto, il fisco chiede la fattura? Ma perch, i ladri, i banditi, i rapina- |
||||
tori, i ricattatori ti rilasciano forse la ricevuta fiscale con tanto di bollo? Perci, nien- |
||||
te crisi di coscienza, Gennaro Cozzichella: goditi in grazia di Dio i cento milioni e |
||||
non stare a sfottere, se no qua in galera tutti quanti andiamo. |
||||
GENNARO |
La cosa cambia, caro commendatore. Ora, sapendo che lei un grande farabutto e |
|||
che nulla devo alla sua incredibile generosit, posso anche accettare e mandarla dove |
||||
si merita, lei e sua moglie. Daccordissimo commendatore, dimenticher la sua fac- |
||||
cia. |
||||
ARISTIDE |
(Prendendo a braccetto Liliana) Vieni, Liliana. (Stringendo la mano a Gennaro) Lei galantuo- |
|||
mo . |
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 73
GENNAROMa lei pi galantuomo di me! (Suona il campanello. Elvira va ad aprire, a soggetto) Ma-
donna di Pompei, ora che tutto sta a posto, finalmente ti puoi riposare. Ti richiamo al prossimo guaio. Passo e chiudo.
SCENA SETTIMA
(NUNZIETTA, ADALGISA e detti)
NUNZIETTA (Entra dalla comune con un pacco in mano. La segue Adalgisa) Eccoci qua, siamo tornate.
Stanche, soddisfatte e contente.
GENNAROAnchio sono contento, e nello stato di grazia in cui mi trovo voglio dire soltanto due paroline affettuose per mia figlia
ELVIRA (Riapparendo sulla soglia della comune tutta concitata e confusa, con la voce in gola) Ge Gen-
na
GENNAROElvi, ch stato?
ELVIRA (Indicando il corridoio come per dire che c qualcuno che aspetta di fuori) Sta arrivando zi Ge-
sualdo!
GENNAROZi Gesualdo? Madonna di Pompei, ho sbagliato: sono costretto a richiamarti subito!
asciuto natu guajo e spiccio!
Sipario
FINE DEL TERZO ATTO
FINE
UN NAPOLETANO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTOPag. 74
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