UGO
Di Carla Vistarini
CARLA VISTARINI: CONTRO LA DISATTENZIONE
A CURA DI AGNESE GRECO
Questa commedia lho scritta perch ad un certo punto lidea che avevo in mente mi parsa quella giusta. E allora mi sono messa a lavorare. UGO la mia prima opera di teatro nel vero senso della parola, ossia il mio primo testo autonomo di un certo impegno. Certo, avevo gi fatto degli adattamenti e delle traduzioni, soprattutto di commedie brillanti e musical come BARNUM ma si trattava sempre di un lavoro al servizio di testi altrui, qualcosa in cui io mi consideravo umilmente solo un tramite. Mentre lavoravo alla stesura di UGO, mi sentivo tranquilla, entusiasta, sicura
Veniamo proprio alla figura di Ugo, allarrivo in scena di questo tenero gorilla. In lei ha giocato un qualche ruolo il recupero cinematografico della figura della scimmia e del suo rapporto con luomo (non privo di risvolti morali)? Penso qui agli storici King Kong, al Pianeta delle scimmie, a Greistoke e al provocatorio ultimo film di Oshima
Se dicessi che ci ho pensato direttamente, mentirei. Di certo il cinema lavora nel profondo del nostro immaginario personale e le cose viste, cos come quelle lette, insomma le cose digerite, finiscono per ritornare sempre a galla. A me interessava soprattutto indagare le reazioni di due persone normali di fronte ad un evento improvviso e imprevedibile, volevo fotografare una cesura nel quotidiano scorrere degli eventi
E rapporti con il teatro dellassurdo?
Se ce ne sono, anchessi non sono voluti, ma casuali. Li ho visti anchio, diciamo, a posteriori. E poi, francamente, mentre lavoravo, la situazione descritta nella mia commedia, mi sembrava tutto sommato normale, o meglio la trattavo come tale. Alla fin fine, la storia di Ugo mi sembrava solo una bella storia.
Quali sono i modelli di scrittura drammaturgica?
Amo molto il teatro brillante ed soprattutto nel suo ambito che finora ho lavorato. Poi mi piace molto Friedrich Durrenmatt, la sua chiave di lettura del mondo che ad un tempo tragica e grottesca. Amo lo stile secco dei suoi drammi e delle sue opere di prosa, quella sua grande capacit di esplorare il comico e parlare delloggi. E poi vorrei dire che non posseggo una grande cultura teatrale specifica, la mia cultura teatrale rimane nella media. Il mio lavoro diretto allinterno del mondo dello spettacolo si sempre svolto in ambiti che avevano a che fare con la musica, la rivista, la televisione, lintrattenimento brillante. In un certo senso questo Premio IDI mi sembrato un grosso regalo, come sicuramente un regalo meraviglioso il fatto che UGO vada in scena.
Quali sono i progetti per la messa in scena?
UGO ha debuttato il 15 Marzo a Roma al Teatro delle Arti. Il produttore Tolamei, gli attori sono Alessandro Haber e Mita Medici, mentre il mimo Nicola De Feo recita la parte del gorilla e la regia affidata a Ennio Coltorti. Il progetto quello di rimanere un mese a Roma e di fare poi lhanno prossimo una tourne.
Torniamo a UGO, lei si fa portatrice di un linguaggio quotidiano, mimetico, ci significa che crede nella presa diretta?
S, credo profondamente nella presa diretta. A teatro occorre parlare come si parla tutti i giorni, dire le cose che diciamo davvero e nel modo con cui siamo abituati a dirle. Certo, il linguaggio pu essere poeticizzato, ci si pu lavorare sopra, ma bisogna farlo quasi senza che il pubblico se ne accorga. Bisogna mantenere assolutamente viva e diretta la comunicazione tra pubblico e platea. Il teatro museo, il teatro che rappresenta solo classici o che si compiace sempre di
Una certa ufficialit, pu arrivare a uccidere il teatro. E non detto che non lo far in un non lontano futuro. Un autore giovane, non pu nascere vecchio, deve usare il linguaggio comune per dialogareIn fondo la mancanza di dialogo anche il problema che vive la coppia che io metto in scena nella mia commedia
Quando al dialogo subentra la disattenzione reciproca.
S, credo che la reciproca disattenzione sia una malattia assai diffusa, pericolosa e difficile da guarire. Lattenzione catturata da altri problemi: bisogna pensare a far carriera, a guadagnare, a sopravvivereE ad essere felici, non ci si pensa? I rapporti umani, lamicizia, lamore finiscono per essere ingombranti, una perdita di tempo, forse. Diventano abitudine, dimenticanza.
Come accade a volte per il teatro: il cerchio si chiude.
Il teatro pu diventare abitudine morta o abitudine per pochi, rito che si ripete chiss perch, dato che non ci tocca pi, non ci interessa piAllora la fine.
Che cosa vorrebbe dre agli attori che mettono in scena la sua commedia
Vorrei trovare in loro soprattutto semplicit, vorrei che lasciassero da parte ogni gigione ria di mestiere e che avessero la capacit di rimanere distaccati dal personaggio che interpretano. Vorrei che in questo spazio di straniamento dal proprio personaggio fossero sempre capaci di guardare il loro pubblico e di farlo divertire. S, vorrei proprio che lo facessero ridere o per lo meno sorridere.
Carla Vistarini nata a Roma. Giovanissima, ha incominciato a lavorare nellambiente della musica leggere e si ben presto messa in luce scrivendo scrivendo pi di trecento testi di canzoni per personaggi del calibro di Mina, Ornella Vanoni, patty Pravo e Massimo Ranieri. Ha lavorato come sceneggiatrice ed autrice di testi per programmi musicali, riviste e variet alla televisione. Lo spettacolo estivo Sotto le Stelle, Io, a modo mio condotto da Gigi Proietti, ledizione di 2Canzonissima presentata da Loretta Goggi ed il programma del pomeriggio Ieri, Goggi e domani, attualmente in onda su RAI 1, sono alcune delle trasmissioni televisive alle quali ha collaborato con successo.
Anche il mondo del teatro le ha aperto le porte e lha vista impegnata nella traduzione e nelladattamento di commedie musicali straniere quali Stanno suonando la nostra canzone di Nei Simon, messa in scena alcuni anni fa da Massimo Ranieri ed Ottavia Piccolo.
Ha infine rivelato uninteressante vena creativa scrivendo un atto unico che stato rappresentato a Roma nel corso della Rassegna Estate, e Ugo, la commedia brillante in due atti vincitrice del Premio IDI 1987 e pubblicata su questo numero di Sipario.
PRESENTAZIONE
DI ROBERTO REBORA
Un gioco? Certamente un gioco che per non si esaurisce in se stesso e sfiora altre
Dimensioni senza farne dei problemi. Ugo un testo abilissimo che si propone con aspetti diversi, dalla convenzione alla surrealt, senza mai (quasi mai) sottolineare i propri rapidi tentativi di proporsi al di l appunto del gioco che fondamentalmente sostiene la commedia. Durante tale gioco si formano alcuni interrogativi che trovano risposta nella scena finale dove tuttavia, rimane sopseso (giustamente) laccertamento di una conclusione. Che rimane probabilmente un suggerimento inespresso ma che, sia chiaro, estraneo agli intendimenti della stravagante invenzione gioco che trova impegnati i tre personaggi della vicenda scenica di Carla Vistarini.
Nella quale vicenda incontriamo comicit e grottesco proposti da un linguaggio direttamente realistico che non disdegna di certo laiuto di conosciuti meccanismi scenici. Ma il realismo, la comicit, il grottesco (forse sarebbe bene usare la parola assurdo anche se logorata e contaminata da troppi profeti del teatro) propongono subito un rapporto che richiede, a mio parere, una doppia attenzione al lettore del testo o al pubblico che assiste alleventuale rappresentazione. Si tratta infatti di cogliere le presenze parallele della comicit da palcoscenico che ha vita nel suo manifestarsi e generalmente si spegne o propone qualche variazione provvisoriae del riflesso in qualche modo significante che tale comicit produce.
Ma non bisogna caricare la commedia di Carla Vistarini di valori e di contenuti che non potrebbe sopportare e che evidentemente non cerca perch non corrispondenti alle esigenze immediate della sua struttura e, diciamolo per chiarezza, della sua volont di realizzazione. Ugo prevalentemente un gioco (lho detto allinizio) che, sorretto da una tecnica padroneggiante la situazione e il dialogo, riesce, senza estraniarsi dal gioco, a sfiorare il significato che dir tra poco.
Non conosco altre prove teatrali di Carla Vistarini, anzi laltra prova teatrale rappresentata a Roma. E non credo di conoscere o, nel caso, di saper valutare i suoi contributi al mondo della canzone e della televisione. Ma penso che la commedia, intitolata al nome del singolare scimmione che vediamo sulla scena telefonare e passare il microfono a chi stato effettivamente chiamato , abbia una sua autonomia che mi auguro confermata da altri risultati. Una commedia, Ugo, che offre innegabili elementi di comicit nellincontro fra lo scimmione e Alberto, che provoca un vero dialogo, anche se a parlare ovviamente soltanto lessere umano. Il quale si trova coinvolto, si potrebbe dire risucchiato , in una realt difficilmente sostenibile ma che la memoria di un passato abbastanza recente (un viaggio in Africa) potrebbe rendere veramente reale. Ugo figlio di Alberto evidentemente accertare la verit di questo fatto non appartiene alle dimensioni della commedia che non rinuncia mai al tono veloce di una comicit preordinata (per dir cos). ma sappiamo tutti che le gradazioni del comico sono infinite anche se non vogliamo passare dalla comicit allumorismo, alla satira o a qualsiasi altro dimensionamento espressivo che ha appunto la comicit come sua base.
Non voglio teorizzare sul riso (ci mancherebbe altro, non ho tempo di scrivere un libro sullargomento, sono troppo vecchio) ma posso affermare paradossalmente che ogni azione o parola o pensiero comici, anche i pi disinteressati, anche quelli che sembrano sparire nel loro manifestarsi, lasciano una traccia. Ogni parola lascia una traccia e la comicit, anche la pi piccola e provvisoria, appartiene allalfabeto
delle cose che sono o che mancano di essere.
Quindi anche la vicenda di Ugo, di Alberto e di Simona, vicenda assurda e ridicola, sostenuta anche da meccanismi scenici previsti, lascia una traccia che bisogna rilevare proprio mentre ridiamo degli avvenimenti inventati dalla Vistarini e ascoltiamo le parole che li accompagnano. Vediamo come.
Ho detto dei meccanismi e delle convenzioni di palcoscenico. Lentrata in scena di Ugo appartiene a quei meccanismi e a quelle convenzioni e, come risultato immediato, funziona. Ma continua a funzionare dopo il suo arrivo perch lo vediamo rappresentare la realt dellassurdo, se cos si pu dire. Ugo non ha il dono della parola ma agisce realisticamente, la sua capacit di persuasione scenica deriva dal fatto che egli non si comporta da scimmione ma da essere umano. Il suo stare ad attendere lo svolgersi degli avvenimenti, il suo intervenire di tanto in tanto a correggere le azioni degli altri due personaggi che confondono i campanelli del telefono e della porta, il suo non sentirsi fuori postotutto il frutto di una logica che potremmo chiamare irrazionale e che, a un certo punto, sembra essere lunica misura logica funzionante.
Ma di fronte a Ugo c qualcosa da rilevare che non avviene in palcoscenico. C infatti il passato immediato o remoto che intuiamo nelle parole di Alberto e poi, quando arriva Simona, prende una maggiore consistenza nelle parole di lei e nelle repliche di lui che tenta di mascherarsi nei motti di spirito e nello scherzo. E il passato non remotissimo e presente nelle sue tentazioni di rimpianto. E la morte della fantasia oppure lirriducibilit della giovinezza che si spenta da poco nei due personaggi che poco fa erano ancora giovani ma poi sono stati prosciugati o derubati della gioia di vivere. Alberto disoccupato e non pi capace di trovare in se stesso il ragazzo di una volta. Si direbbe che viva di convenzioni verbali spesse volte comiche. Anche la fantasia lha abbandonato e forse il viaggio in Africa e lavventura grottesca con la scimmiona Gilla sono qualcosa che si acceso nei rimasugli della sua immaginazione. Simona legata alla carriera e alle promozioni che, al momento della lettura del copione o della rappresentazione, dovrebbero essere festeggiate alla presenza del direttore dellufficio.
La presenza di Ugo spinge i due protagonisti allo scontro verbale, alla malinconia dei ricordi e delle accuse, alla costatazione dellaridit del loro presente, al rendersi conto che da tempo non riescono pi a parlarsi. E accade che a un certo punto lo scimmione diventa come il simbolo di ci che non hanno. Mentre Simona e Alberto si contendono lidea di Ugo, lo scimmione (sempre muto) ascolta al telefono qualcosa. Poi prende dei pacchetti con i quali era venuto, e se ne va. La diatriba fra i due protagonisti continua per poco. Simona e Alberto piangono la sparizione di Ugo, un essere che avrebbe dato alla loro vita una dimensione nuova. Si sentono soli e abbandonati. Suonano alla porta. I due corrono ad aprire gridando il nome dello scimmione. Ma il direttore dellufficio di Simona che viene alla festa.
Spero di non avere dato alla commedia di Carla Vistarini significati forzati. Ripeto che il tono del copione affidato alla comicit, al grottesco, allassurdo, direi anche alla velocit che non permette di sostare sui possibili contenuti. Ma quanto ho accennato sopra si intrasente nell accavallarsi delle battute che muovono al riso e si mascherano di abilit.
PERSONAGGI
ALBERTO
SIMONA
UGO
La scena rappresenta lunico ambiente di una spaziosa monocamera, che a sua volta costituisce uno dei molti miniappartamenti ricavati da n vecchio papazzo di Roma-centro.
Sulla destra la porta dingresso, sulla sinistra quella del bagno. Al centro una finestra sui tetti.
Larredamento casuale-bohmien.
Ben visibile il monoblocco cucina, moderno e coloratissimo. Molti libri, dischi, cuscini, un divano letto chiuso.
La televisione accesa e trasmette una partita di calcio.
Lambiente in via di preparazione per una festa: fiori, bicchieri, decorazioni di carta, ecc..ecc.
Su un piano dappoggio, lapparechhio per le diapositive.
Suonano alla porta. Nessuno va ad aprire.
Da fuori, ruomore di chiavi e poi di effrazione nella serratura. Entra Alberto, con fare circospetto, da ladro, guardandosi intorno.
Porta una busta ddel supermercato. Si aggira sinistro per lambiente. Infine, appurato che in casa non c nessuno, smette di colpo laria circospetta e si abbandona con un sospiro di sollievo sul divano.
ALBERTO Meno maleSimona non c ancoraE mi ero scordato anche le luci accese!...(sospira) Vediamo se c tutto! (controlla la spesa con un elenco) Spaghettini n.3Presenti!...Spray deodorante ammazza fumopresente!...Profumazione al pino?...mah, speriamo che sia quello giustoBasilico..presente? basilico, presente? Presente, per fortuna. Tutto sincronizzato, mi pare
Dalla TV accesa viene rumore di gol.
ALBERTO (disperato) No!...Hanno segnato! Perch perch doveva succedere proprio adesso? (getta i pacchi sul divano) Il replay! (si precipita a vedere) Ramirrez!...(improvvisamente triste) Uno a zero
Suona il telefono. Alberto risponde, senza staccare gl occhi dal televisore, distratto dalla partita.
ALBERTO (ancora triste) S?...s, sono ioDica, dica. Cosa? Un che?...Un gorilla per me?...Ma io nonma le pare(linterlocutore riattacca. Alberto prosegue fra s)Un gorilla. Per mema non lo sanno che c la partita?...
Riattacca e va ad alzare il volume della TV.
ALBERTO (uralando) Vai Ramirez!...Incuneati!...Vai!...Smarcati sulla faccia laterale!...Scioppati il portiereVai!...(deluso) Ramirezma vai aBe, pensiamo alla festaprima cosa: le diapositivequelle del Festival della Birra, no. Gi viste lanno scorso. Palma di Maiorca? Troppo sfruttataLAfrica! Giusto!
2
Inizia a proiettare sulla porta del bagno, alcune diapositive. Sono immagini di un viaggio felice, in Africa. Alberto e Simona sorridono accanto ad alcuni indigeni negri, loro sono vestiti da esploratori, ecc.
ALBERTO La coppia pi bella del mondo a Tiruanda Biruanda, grazie allagenzia Viaggio e Coraggio(diapositiva seguente, uno stregone orripilante) Ecco il direttore del <<Viaggio e Coraggi>> in trasferta
Il telefono suona
ALBERTO Ancora quello del gorilla?...(risponde urlando) Pronto!...Ah, guardiil gorilla no. Non pu essereOh, cara, sei tu?...No, gorilla?...Io ho detto gorilla?...Non possibile che abbia detto gorilla a tegiuro cheNo, vedi, che hanno telefonato un minuto fa per direS, cara! La televisione spenta. (abbassa il volume della TV) La casa a posto. Stavo per lappunto dando lo spray deodorantequelllo al pinoNo! No! Non quello al pino! Quello alla mentascusami, tesoro mio.S, Stefano e Giovanni verrebberocon la giacca, ovvio. E la cravatta, sottinteso. S, lo sanno che qua non si fuma. E naturalmente quando arrivi tu col direttore dellagenzia, noi acqua in bocca, tre pesciS, me lo ricordo, appena il direttore mette piede qua dentro, automaticamente parte I got you under my skin.versione Frank Sinatra. Hai idea di quanti saremo?...tutti qui dentro?...Non, forse potremmo tenere aperta la porta del pianerotGiusto, cara! La padrona di casa proibisce le feste. E che la casa labbiamo solo perch tu hai un lavoro fisso e garantisci(ripete a pappagallo)Ma siccome le serve festonole feste servono per la tua carrieraNon sto facendo lo spiritoso. I pasticcini li ho ordinati stamattina, staranno per arrivare. Due chili al pistacchio(si accorge di una azione in TV) RamirezNo, non da Ramirez, li ho ordinati da Vanni. Due chili alle mandorle e un etto al cioccolatoPer meVa bene, quelli al cioccolato li rimando indietro. Smi raccomando non fare tardi, lo sai che iocon i tuoi amiciNo, niente da ridireI fiori sono a posto! No, stai tranquillaE naturalmente non tirer fuori le diapositive dellAfrica, certo per favoreE non si parler della mia invenzione cretina!...Stai tranquilla, amore la signorina non si accorta di nullaCiao tes
Alberto riattacca,sospirando, poi si precipita ad alzare il volume della TV. Quindi, con un occhio allo schermo, scatta a disporre alcuni fiori in un vaso.
ALBERTO Vai Ramirez! A posto i fiori!...Dopo tocca a voi (si rivolge alle diapositive) Via! Marsch! Sparire!
Controlla lorologio e guarda la partita.
ALBERTO (a soggetto espressioni di giubilo calcistico e poi fra s, canticchiando) Spaghettini n.3fiorideodoranteCom bella la vita ordinataUna vita trallal..
Squilla il telefono. Alberto si precipita, poi torna indietro ad abbassare il volume della TV. Riscatta verso lapparecchio.
ALBEERTO Cara!...E gi tutto perfettamente predisposto per la festa. Ancora?!...Lei e il suo gorilla?...Ma una mania! Come glielo devo dire che ci deve essere un errore?!...Qui di gorilla ne abbiamo gi uno, anzi unaGuardi che se uno scherzo(minaccioso) Lavverto che iomi scusi se non posso esserle utile
3
Sono un ingegnere! Sposatoanche se momentaneamente disoccupato!...(riattacca)Un gorilla per meC un gorilla per lei! Con la finale di coppa Campioni in Eurovisione!
Corre a rialzare il volume della TV. Comincia a preparare una tavola per il buffet. Si muove precariamente nellambiente pieno di mobili.
ALBERTO Le patatinei salatinii drinkscoktails(alla TV) Ramirez! Stendilo!Sgrullalo!...Spaccalo! Ramirez!!...Ramireeez!...Ramirez. ma che hai fatto?
Si accascia, su una sedia, con na pila di piatti in mano. Suonano alla porta.
ALBERTO I pasticcini! Un momento!...Arrivo!...
Si barcamena con la pila di piatti che rischia di cadere. Suonano alla porta.
ALBERTO Eccomi!...Eccomi..
Finalmente libero va a d aprire. Sulla soglia non c nessuno. Un foglio di carta appuntato sulla porta. Alberto lo prende, perplesso.
ALBERTO (fra s) Il segno di Zorro(si mette a leggere e chiude la porta)Signor Alberto Rossi, Via Maria Clotilde 31. Sono io. Non Maria ClotildeAlberto Rossi. Ispettorato civile per lambiente, sezione Paesi Terzi?
Suonano alla porta.
ALBERTO Zorro tornato
Distratto, Alberto va ad aprire rigirando il foglio tra le mani. Sulla soglia, immobile, c un gorilla con un pacco tra le mani. Alberto sempre distratto tutto preso dalla busta.
ALBERTO Entri, entrimetta pure l il paccoSezione Paesi Terzi?...Mahguardi che quelli al cioccolato pu portarseli viamia moglie dice che ho problemi di fegatolei unesperta in fegato. Il mio lha fatto diventare cos
Il gorilla intantosi avvicinato. Alberto lo nota.
ALBERTO Giovanni?...Tavevo detto giacca e cravatta. Lo sai che Simona diventa una belva se le faccio fare delle figuracce col capo. Adesso sta anche aspettando la promozioneE possibile che non crescete mai tu e Stefano?...Dove sta quellaltro scemo?...Dietro la porta travestito da ippopotamo. Vieni avanti cretino!...E tu, levati quella parrucca!....Ci finiamo di vedere la partita con calma e puoi anche fumare, per adesso, tanto lei torna fra unoretta!...Per levati quella roba
Si accorge che non si tratta del suo amico Giovanni.
ALBERTO (spaventato) Ma lei non Giovanni!...Stia fermo! Fermo l!...Giovanni?...Giovanni, se sei tu brutta bestia
Il gorilla resta immobile. Alberto alza le mani.
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ALBERTO Un bandito! Vada fuori da questa casaVada fuori da questa casa. Chiunque lei sia, vada via, mi arrendo! Non c un soldo nemmeno nel salvadanaioNon si muova!...(fra s) Non possibile, sto avendo un incuboE un gorilla, un vero gorilla! Vuole una banana?...Un vero gorilla, qui! Che cosa dir SimonaOddio e non sono arrivati nemmeno i pasticcini.Sar ferocissimo? (allimprovviso ossequioso verso il pianerottolo fuori scena, attraverso la porta rimasta aperta) S, signorina,,,una festa? No!...Solo una piccolissima riunione fra amiciper lanniversario.(indica il gorilla) Il primo amico: tipo eccentrico! (butta a sedere con una spinta il gorilla sul divano e si precipita a chiudere la porta) E un incubosto sognandoe questo cos? (riprende a leggere il foglietto che ha in mano) A seguito dellimpossibilit verificatasi da parte di questa associazione di occuparci ulteriormente di Ugo, gorilla di anni tre, la consideriamo lunico in grado di sostituirci in quanto il suo nome stato trovato sugli effetti personali della madre di Ugo, gorilla di anni 22, deceduta in Africa durante le operazioni di indagine a scopo eco-scientifico dei due animali avvenuta due anni e mezzo fa.. Tutto questo si potrebbe definire solo con la parola incubooppure sto diventando pazzo. (riprende a leggere) Ugo molto educato e non sporca in casa Questo non sta capitando a meOra mi sveglio ed tutto finitoAma molto i dischi di musica classica e predilige Beahms. A volte piange. In quei casi basta una favola e si calma subito. Distinti saluti, firmato: il direttore pissi pussi, qui la firma non si capiscePer forza, quando c da prendersi una responsabilit, la gente si nasconde dietro una firma illeggibileMa pazzesco! Adesso chiamo la polizia! Buono leiQual il numero della polizia
Si accorge che il telefono accanto al gorilla. Si spaventa ancora di pi.
ALBERTO Sar il 113Si, ma che gli dico alla polizia? Come lo giustifico un gorilla qui. Quelli mi fanno subito un accertamento fiscale. Un gorilla in casa oggi come oggi significa un tenore di vita della madonna!...Mi devo arrangiare da soloCosa cera scritto su quel manuale di trekking, quello che avevo voluto portare in Africa, perch se era per Simona, tutte fesserie dice leiTi vorrei vedere qui, adesso!...Oddio Simona! (al gorilla, disperato) Sta per arrivare Simona!...Per favore se ne vada lei non si rende conto in che situazione ci troviamoSimona una donna in carrieraSe la trova qui capace di ammazzarci!...Come diceva il manuale?...Guardare fissamente la belva con piglio volitivoNon arretrare mai nemmeno di un centimetroContinuare a fissare la fiera con intenzioni minaccioseLanimale rester alla fine come ipnotizzato
Alberto resta ipnotizzato. Il gorilla allunga un braccio e gentilmente lo scuote, porgendogli il pacco che ha tra le mani.
ALBERTO (ridestandosi terrorizzato al contatto) Aaaaahhh!...
Fugge dietro il divano, e poi porge una banana al gorilla
ALBERTO Banana?...Buona bananamangiare, pregoMolto buona banana(riemerge dal divano) Forse non ci siamo capiti stupidoPardon, che dico: forse non ci siamo capiti subito..
Mima esageratemente le frasi seguenti.
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ALBERTO Io: uomo. Tu. Gorilla. AlmenoMa che si guarda? Come ho fatto a scambiarlo per Giovanni, prima?...Questo ha uno sguardo pi umano(di nuovo mimando) Io, uomo. Questa, casa. Insomma, casaun ghetto dove il primo che si muove troppo diventa come i centri del tiro a segno: viene subito voglia di sparargliMi comprendi?...Tu, me comprendereComprendere me?...Questo non capisce nienteComunque, io riepilogare adesso. Io, uomoQuesta, casa. Tu: scimmia(a parte) Il discorso fino adesso non fa una grinza. Tu andare viaAfrica..MaroccoGiapponeJappo..ne.Dove ti pare, ma qui noCapito? Tu qui, tristeGrande malinconia di savanaQui, non posto per teQui giungla dasfalto. Tu, via! Ma che sto dicendo?...Io tarzan, tu JaneQuesta una di quelle cose che succedono una volta nella vita, o ci muori, oppure ci campi. Ci scrivi su un libro, vai in televisione alla rubrica Cero anchio: la racconti, vendi un sacco di copie e diventi miliardario. Magari dovrei fare una fotografia con la polaroid come testimonianzaPerch, secondo me senza prove non ci crede nessuno a una storia del genereQuello, lo scimmione, poi magari col flash si spaventaCerto che con la fotografia nostra sulla copertina del libro, il miliardo assicurato.Questo non toglie che appena Simona torna col Direttore dellagenzia e lo scopre qui, ci ammazza tutti e due. E non sono arrivati neanche i pasticciniE non ho fatto in tempo nemmeno a levare le diapositiveE chi ce lha il coraggio di arrivare fino al proiettore, con quello in mezzo? No, non lo so, peggio di cosE intanto tu, zitto e fermoTu non ti muoviE magari pensi. E perch mi devo muovere io?...E non lo so, mi dovrei muovere io?. Chii che fuori posto fra noi due pretenderesti, che ioIo non ci penso per niente, non ho il coraggioMa perch stai l immobile? Temi la mia voce? (a parte) Sarebbe il primo al mondo..La verit che me la sto facendo sotto e questo non parlaMa io sai che se la signorina, e tu dirai: ma chi la signorina? La signorina la padrona di casa, quella cozza che abita nel loculo qui accantoSe quella sapesse che qua dentro c uncome posso dire?...Uno come teche farebbe? Non lo sodico, che farebbe?...Quella datterona di mare, sfratto qui, sfratto l: se fate questo vi sbatto fuori, la gente civile non ha cani, non ha ragazzini, ha un lavoro fissoNon, non lo so, vorrei vedere che cosa farebbe la vecchia gasteropoda se scoprisse che qua dentro c uno..uno cos(a parte) Questo con un ruggito fa venire un infarto a chiunque in mezzo secondo, anche un terzo secondo. (il gorilla non ha reazioni) Niente da fareAscolta: perch non esci dalla mia vita? Ti prego. Io non ho spiegazioni,non ho giustificazioniChe dico a Simona, quando ti vede seduto sul divano Morbido abbraccio che ci ha regalato la sua mamma? Su quel divano, dove i primi tempi, sembra incredibile, consumavamo anche atti osceni, senza permesso di Simona, non ci si pu sedere nessuno. Solo il direttore del Viaggio e Coraggio in visita. Ma tanto inutile. Questo non capisce. Per delle cause imprecisate, io stasera mi ritrover senza casa, senza moglie, senza niente(a parte) Il destino sotto forma di questo mostro, mi gioca un tiro mancinoscusami se ti chiamo mostroma non mi ricordo come(scorre il foglietto) Ah, s!....Ugo. si chiama Ugo. Chi era che si chiamava Ugo che conoscevo io?...Mah! il postino?...Noil giornalaioneanche quello delle vacanze in Yugoslavia!...Era uno coi baffii capelli grigiUgo, UgoMio padre!... Ugo! Ti chiedo un favore. Se non esci da questa casa entro dieci minuti, non so cosa pu succedereNienteUgo, eppure ti facevo ununUgo, mi sembra una persona ragionevoleVattene! (fra s) Non solo non ho sguito fra gli esseri umani, ma anche fra gli animali non riscuoto
Suonano alla porta. Alberto accasciato. Sovrappensiero.
ALBERTO Chi ?...
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VOCE FUORI SCENA I pasticcini
ALBERTO AH, s.vai tu, per favore, Ugo
Il gorilla si avvia ubbidiente.
ALBERTO Cuccia! Fermo l(verso la porta) No non leilei se ne vada anzi, e lasci i pasticcini per terraSto sotto la doccianon posso venire adesso. La prender dopoE quelli al cioccolatose li porti pure via
Si sentono passi in allontanamento sulle scale.
ALBERTO Come non detto
Va ad origliare dietro la porta, sente che non c pi nessuno dietro, la socchiude di pochi centimetri e si sporge a prendere i pasticcini. Tira indietro il pacco e chiude la porta.
ALBERTO Devo prenderli subito, perch se li trova la merluzza se li mangia tuttigI ma a te che te ne importa della merluzzaquando tho detto che la tizia che ci ha affittato questo appartamento: tho detto tutto!...Sta tutto il giorno col bicchiere appoggiato al muro per sentire cosa diciamo, quello che facciamo(a voce alta, si rivolge a favore della parete di sinistra dietro la quale si presume ci sia la signorina) Caro Giovanni come va la vita? So che morta la tua padrona di casa, fra atroci dolori, dopo aver dato lo sfratto al tuo vicinoE che ci vogliamo fare, caro Giovanni, sono casi della vita. (poi di nuovo a bassa voce) Questo, io, lo chiamo lavorare ai fianchi il nemicoVediamo questi pasticcini
Apre il pacco col vassoio dei dolci.
ALBERTO Ma quelli al cioccolato sono troppiSi sono sbagliati, ne hanno portati un chiloSe li scopre Simona!...Sai, io ho un po di male al fegato. Basta che assaggi tre o quattro di questi e mi vengono subito gli sfoghi anche dentro lombelico. Per sono buoniIo vado pazzo per il cioccolatoPensa che primaprimail cioccolato non mi faceva niente. Che ti devo dire?...Due o tre tartufoni al cioccolato, con panna, al giorno non me li levava nessunoE avevo una pelleuna creatura, praticamente un neonatorosa, lisciae adesso invece, basta lo sguardo. Se malaguratamente mi casca locchio sul cioccolato: il vaiolo! Comunque questi bisogna farli sparire, senn stasera, chi la sente?...Ne vuoi uno? Sono la specialit di Vanniquel bar allangolo della piazza qua dietroquello dove va tutta la gente del cinema, televisione, qualche ladroHai capito, no?....
Il gorilla prende un pasticcino. Ne prende uno anche Alberto, e cominciano a mangiarne diversi.
ALBERTO Pensa che questo tipo di pasticcini qua, al cioccolato, piace molto anche a Giovanni e StefanoGiovanni e Stefano, quei due miei amici. Quelli che mi ero sbagliato che eri tuche mi credevo che eri tu che mi avevano fatto uno scherzoVabb insomma, con Giovanni e Stefano siamo amici da tanto tempo..Con Giovanni, abbiamo fatto il liceoun secchione tutti nove e dieci. Al liceoal liceo, lo sai meglio di me un voto serio un sei, un setteil nove e il dieci si danno alle elementariE invece lui: tutti nove e dieci! Per guarda adesso come si ridotto. Pi disoccupato di me. Ha tre lauree: filosofia, teologia e sociologia. Una pi inutile dellaltraIo da amico, lho sempre consigliato: non so, prendi
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chimica, biologia, ste materie qua, che servono sempre. Nel mondo ci sar sempre bisogno di un chimico, di un biologooppure prendi ingegneria come meB, quella magari meglio, che non lha presa, se doveva fare la fine che ho fatto ioLui, comunque uno di quei tipi che non si sono mai integrati. E un disintegratoA 35 anni sta ancora coi genitori. Invece Stefano fa il meccanico. Adesso ha messo anche unofficinetta per conto suo. Era il figlio del portiere di casa mia, quando stavo con i miei, da ragazzoLui s che ha fatto un sacco di stradaStefanoA me e a Giovanni ci ripara sempre la macchina gratis. E l che si vede lamiciciziala solidariet di tutta una generazioneNoi abbiamo subito il crollo degli ideali, ma siamo rimasti compattiIo, il giorno che piazzo linvenzione, per, gli voglio fare un regalo a tutti e dueTu ti domandi che cos linvenzioneEh, linvenzione caro Ugo quella cosa che mi cambia la vita da cos a cos. luovo di colombonon ne potrei parlare perch le voci corrono e le idee si soffiano, ma tu sembri un tipo riservatoLa luce del sole: giorno e notte! Un sistema di specchi parabolici intercontinentale, piazzati sul tetto di casa mia, fino a fare il giro della terra e tornare sul tetto di casa mia in una maniera che permette di essere al giorno tutto il giorno. Cio laddio alla notte, al buio al freddo, alla paurami mancano solo i mezzi; sto cercando un socio in denaro ed fattaMi spiego??...Luovo di colombo. E il miliardo, per me. Al che, via tutto. Via da questa casa, villa hollywoodiana, piscina a cuore, piedi caldi. Ma che c dentro a quel pacco?
Il gorilla porge il pacco ad Alberto, che lo prende timorosamente. Lo scarta. Ne fuoriescono alcuni oggetti usati, un po sporchi.
ALBERTO Un orologio?...Ma questo il mio orologio: Alberto e Simona per sempre. Quello che mi aveva regalato Simona, per il mio anniversario. Poi lavevo perso. Chi lo sa doveMa tutto graffiatoNo, non graffiato, scritto: A Gilla, con amoreGilla? E chi Gilla? E questo? Un braccialetto di fiori secchiUna camicia vecchia ma.. mia pure questa! Mi credevo di averla persa in tintoria, tanto tempo fa. Non mi ricordavo in quale tintoria lavevo portata. Vedi, ci sono le mie inizialiE questo scarabocchio a penna? Gilla, e ancora?...e Africa. Gilla? Africa? Quattro anni fa! In Africa! Il viaggio con Simona, ma s. Il manuale di trekking, e poi il safari fotografico nella giungla
Squilla il telefono. Alberto crede sia la porta. Si agita.
ALBERTO Simona e il Direttore! Oddio, nasconditi!...Sotto il divanoNo, sotto il divano no, dentro larmadioQuesta Simona, la fine. Isco! Disco!
Mette su goffamente e precipitosamente il disco di I got your under my skin Il gorilla, che mantiene una calma olimpica, solleva la cornetta del telefono e gliela tende. Alberto intanto blocca la porta a mo di barricata. Urla per coprire il rumore del disco.
ALBERTO Cara, sei con il Direttore?...Cara, un piccolo contrattempo, si bloccata la serratura
Intanto fa cenno concitatamente al gorilla di nascondersi.
ALBERTO Via di lposa quel telefono!...Cara, arrivoMetti gi quel telefono!...Cara, arrivo. Levati di torno, sparisci! Il telefono?...Cara?...cara fove sei?...Signor direttore?...
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Apre la porta con circospezione. Non c nessuno
ALBERTO Non cnon ci sono
E chiude. Si rende conto finalmente che si tratta del telefono che il gorilla gli porge. Si precipita a strapparglielo dalle mani, mentre stacca il disco.
ALBERTO Pronto?...All,allrincretinito io?...Ma come si permette?...Caaara!...Certo che sono io! Chi dovrebbe essere nella nostra casuccia?... No stavo parlando solo, erano i pasticciniHanno portato dei pasticcini molto simpatici e Ah ah ahNo, non faccio lo spiritosoEra per entrare nel clima della festa. Non il momento. Va bene. S, tutto prontotutto perfettamente a postoDiapositive, via! Acqua in bocca, tre pesci, io Stefano e Giovanni. Non ti preoccupaHa riattaccato.
Alberto riattacca.
ALBERTO Ugo, lhai sentito da solo. Te ne devi andare. Fatti una ragione: devi tornare da dove sei venuto. Da chi ti ha mandato. Lispettorato, i Paesi Terzi, non lo so. Che ne devo sapere io?...Io ho solo fatto un viaggio in Africa, mica un delitto. Cisaranno almeno 12guarda, almeno 25?...Ma vogliamo confessarci la realt e ammettere che ci saranno almeno 72 milioni di persone al mondo che hanno fatto un viaggio in Africa? Diciamolo. E possibile. E allora? Perch a me devono mandare un gorilla a casa?...Allora a tutti! Ma se a questora tutti quelli che hanno fatto un viaggio in Africa, si vedono recapitare un gorilla in casa, 72 milioni di gorilla, allora in Africa non ci sta pi nessuno. Si spopola. E loro che fanno?: ne mandano uno solo: il porta bandiera. E a chi lo mandano, di tutti i 72 milioni di persone?...e qui che io mi ribello. Alla scelta di me come cavia. Anche perch linsopprimibile istinto di conservazione che mi anima. Infatti, la mia vita, caro Ugo, appesa a un filo.Non ho un lavoro..Te lo posso dire apertamente, tanto so che tu non parli. No, perch se lo sente la polipona, qua vicinoLei crede che io sia uno che lavora in casaprogettazioniS va benema tanto questo qui non mi capisceE la fine. Simona, ormai, mi sa che non mi vuole pi bene. Mi tiene qui in casa per pietperch sa che non saprei dove andareNon so parlare linglesenon so i computerNon so fare niente, neanche aggiustare un lavandino
Allimprovviso assalito da un flash di ricordi.
ALBERTO Ma stato quando mi sono perso!...Quando eravamo tutti l nella carovana, a Tiruanda Biruanda, e io sono caduto nella trappola!...Me nero dimenticatoMa adessosgli altri non si erano accorti di nientePer quanto tempo ci sono rimasto, in fondo alla buca?...Una fame. Cerano i serpenti, il buioEla notte si vedevano le stelle sul cerchio in alto, alla fine della trappolaChe paura..Certi piantiEcco, mi ricordo tuttoAllimprovviso, Ugo mio, arriva un ombraio dico: fatta, sar un leopardo, una tigree infatti era una cosa pelosa. Per buona. Era Gilla, Gilla mia. Lei era uncome possiamo dire? Scusa la parola, un gorilla. Per tutta morbida, tutta caldaIo ero intirizzitoperch di notte lAfrica fredda. E lei che mha salvatoGillaPensa che aveva una casetta fra i rami. Carina, fatta di foglie, profumataQuanto tempo saremo stati insieme?...Che ne so. Gilla mi portava sempre le noci di cocco. Poi cerano delle liane e ioChe cretino! Facevo laltalena. E poi parlavamo,parlavamo
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Cio parlavo io, lei mi stava a sentire, attenta. Come fai tu. Lho chiamata io Gilla, lei non me laveva mica dettoPoi una mattina torna Simona, coi portatori, e mi salva. Cos disse lei, allora. E poi s pentita, cos dice oggi. Quella mattina, Gilla fece appena in tempo a scapparea nascondersi nella forestaI portatori erano armatiE in fondo lei era sempre un gorillaNeanche ci siamop potuti salutareMi ricordo solo uno sguardoLo sguardo che mha lanciato prima di sparire dentro nella forestaUno sguardo che mha bruciatocheche ce lho ancora qua davantiche sembra che mi sta fissandoqua come fosse adessoGuarda, uno sguardo intensocome il tuo. Io le avevo messo il mio orologio al polsoquello l, quellorologio l..(resta interdetto) Ma tu non sarai mica il figlio di Gilla?...Sei il figlio di GiOddio fammi guardare le dateoddio oddio..ohquesto succedeva quasi 4 anni fatu hai circa tre anniOddioma quanto resta incinta una gorilla? Lenciclopedia, fatemi vedere
Sfoglia freneticamente una enciclopedia tascabile.
ALBERTO Gorilla non cLe vedi queste enciclopedie?...Non valgono niente. Ho provato anche a venderle. Uno sfacelo. Non c mai niente di quello che ti serve di sapere. Ah, eccolo. Gorilla, primate molto simile alluomo..Ma allora..se per la donna sono nove mesiper il gorillaquasima..Ugo! fossi il fruttofossi mifimio fUgo, chi sei tu?
Suonano alla porta. Alberto, frastornato va al telefono.
ALBERTO Pronto?...Pronto?..All
Il gorilla, intanto, andato ad aprire. Entra trafelata Simona carica di pacchi. Non si accorge del gorilla.
SIMONA (sarcastica) Stupidosono qui alla portanon al telefono
Alberto spaventatissimo, getta via il telefono e resta immobile, non sapendo che dire.
SIMONA Ho dovuto suonare perch con tutti questi pacchi non potevo mica aprire con le mie chiavi. Ho comprato salatini, tovagliolini di carta e segnaposti colorati tanto tu sicuramente te ne sei dimenticato. Il direttore sar qui a momenti, sta parcheggiandomi raccomando
Simona nota la fissit di Alberto e si insospettisce.
Tu hai mangiato del cioccolato!...Non negare Alberto: tu hai deliberatamente mangiato del cioccolato per diventare repellente e far credere al Direttore che vivo con un mostro (nota allimprovviso il gorilla) Ah, quel cretino di Giovanni immagino.
Alberto vorrebbe parlare ma non pu. Accenna di no, con la testa.
SIMONA Stefano, allora. Il meccanico pi caro di Roma. Quello che per amore dei bei tempi antichi, della solidariet una generazione, ci fa pagare una riparazione il doppio qualsiasi altroIl trust dei cervelloni riunito al completoBene spero che tu e i tuoi sciocchi amici possiate cambiarvi nel giro di trenta secondi e indossare
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una giacca e cravatta come daccordo. Altrimenti marschhh! Fuori!...Io non voglio fare figuracce per colpa di un gruppo di irresponsabili.
Alberto continua a boccheggiare. Il gorilla immobile.
SIMONA Ah, resistenza passivaBene, allora seconda ipotesimarsch, fuori.
Simona apre la porta e comincia a spingere fuori il gorilla. Alberto ritrova la parola.
ALBERTO SimoSimona non Giovanni quelloNon non ..neanche Stfanoproprio un gorilla...un gorilla vero
Simona sviene, con un gridolino, sorretta dal gorilla. Dalla TV arriva la notizia che Ramirez ha segnato.
II ATTO
La stessa scena del primo atto, ma con la televisione spenta. Tutto ora pronto per la festa. Simona e Alberto sono vestiti da sera, accasciati sul divano. Il gorilla seduto anche lui sul divano con un cotillon in testa e una trombetta di carta in mano.
SIMONA (affranta) Ma che sar successo al direttore?
ALBERTO (timidamente) Quello stava per salire e quando ha citofonato tu lhai mandato a comprare le cannucceDove le trova le cannucce a questora?...
SIMONA Zitto tu! DepravatoMa appena finita la festa, la stramaledetta festa, ve ne andate tutti e due mostri.
ALBERTO Ma Ugo solo un bambino, ha appena tre anni
SIMONA Se non fosse che a minuti arriva il direttore e gli invitatiVammazzerei
ALBERTO (al gorilla) Che tavevo detto?...(a Simona) Simona ti prego, non ti preoccupare. La festa salva. Guardalo. Sembra un uomoTravestito da gorilla! Ma chi se lo va mai a immaginare che un gorilla veroe anche noi due, guarda come siamo elegantiAbbiamo fatto in tempo a preparare tuttoIl buffet prontoLa trovata delle cannucce col direttore: un vero colpo di genio, Simonetta miaAbbiamo perso tempo, abbiamo fatto un piano con calmama non senti che paceSembriamo un presepio.
SIMONA (avvelenata9 Tututu
ALBERTO Ti assicuro che al momento la situazione sotto controllo.
SIMONA Tu, rovina della mia vita, mostro
ALBERTO Lhai gi detto.
SIMONA E non mi stancher mai di ripeterlo. Mostro, mostro e mostro. Sei stato a letto con un gorilla!
ALBEERTO Era una femminae neanche siamo stati a letto, solo rami e qualche fogliae poi te lho gi detto Simona, e te lo giuro, che non sono per niente sicuro di esserci stato a lettoCio, a letto nel senso di dormire, s. Per, a letto in quel senso che pensi tu, no. Io non sono sicuro. Io ho battuto la testa quando sono caduto nella trappola, e mi sono fatto molto male, e non ricordo quasi niente di quello che successo laggi a Tirumanda Birumanda
SIMONA (sarcastica) Tiuanda Biruanda! Il safari fotografico che abbiamo fatto coi soldi della mia promozione! E tu non sei sicuro di quello che successo con la gorillessa?!...E quella belva feroce allora come nasce?
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Il gorilla sempre immobile e mito.
ALBERTO Non una belva. buonissimoanzi secondo me anche un po stupido.
SIMONA Allora non ci sono dubbi sulla paternit sicuramente tuo figlio. Talis pater
ALBERTO Simona sii ragionevole. Stanno per arrivare i tuoi invitati
SIMONA I miei invitati! Ah, i miei invitati! E un ricatto! Dillo chiaramente che mi stai facendo un ricattoStai dicendo che da un momento allaltro con laiuto di questo energumeno e sicuramente di quegli altri due deficienti di Giovanni e Stefano, puoi distruggere dieci anni di brillante carriera professionale nellagenzia Viaggio e Coraggio! Carriera che ci ha consentito di arrivare fino a oggi senza dormire sotto i ponti! La mia credibilitLa mia serietLa mia grintaTutto sbriciolato dalla ghiotta notizia che sono la moglie del padre di un gorilla!
ALBERTO Non sei la moglie! Tu non sei la moglie: non mi hai mai voluto sposare.
SIMONA E te quante volte me lhai chiesto di sposarti?
ALBEERTO (alla sprovvista) Quante
SIMONA D, d quante?
ALBERTO (tirando a indovinare) Dodici
SIMONA No
ALBERTO Ventisette?
SIMONA No
ALBERTO Trecentoventuno?
SIMONA NOUna.
ALBERTO Una sola?
SIMONA (molto recriminatoria) S, una!
ALBERTO E quante volte te lo dovevo chiedere? Mi vuoi sposare? Ho detto ioNo, hai detto tu. E io ho pensato che no voleva dire no. Che vuol dire normalmente noVuol dire no. La stessa cosa di nisba, nicht, rien ne va plus. Quando uno dice no, dice il contrario di s, e quello che lo sta a sentire, se parlano la stessa lingua, capisce no. O no?
SIMONA Vuoi fare il furbo
ALBERTO Ma come voglio fare il furboAlla mia domanda testuale, ripeto, mi vuoi sposare? Tu hai risposto no, e hai messo in mezzo anche largomentazione filosofica: il matrimonio unipocrisia. Perch due persone che si amano devono andarlo a spifferare in un ufficio comunale davanti a uno con la fascia tricolore? Queste sono le parole tue.
SIMONA Ma stato dodici anni fa
ALBERTO Ah, gi, 12 anni fa. Oggi non vale pi. Cio: bisogna ridomandare ogni annoMa dille, queste cose! Dille! A me che mi costa chiederti in matrimonio ogni anno
SIMONA Ma tu dovevi dirmelo solo se lo sentivi e non a richiesta.
ALBERTO Ma che ci sto a fare io qui da 12 anni?
SIMONA Ci stai a vivere perch non hai una casa, non hai un lavoro, non hai niente.
ALBERTO No. Perch anche se vero quello che hai detto, e non lo nego
SIMONA E vorrei vedere con che faccia lo potresti negare.
ALBERTO Io qui ci sto solo perch ti voglio bene e quindi ti voglio sposare. Ma come facevo a sposarti se tu non volevi? Bisogna essere in due. Ma se lo sapevo che tu te lo volevi far chiedere ogni anno, io lo facevo. Anche ogni sei mesi. Simona, anche ogni giorno. Anzi, cominciamo subito. Simona, mi vuoi sposare?...
SIMONA (quasi piangendo) No! no e no.
ALBERTO Lo vedi?
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SIMONA Tu adesso me lo chiedi perch io te lho chiesto di chiedermelo. Se io non ti chiedevo di chiedermelo tu non lavresti chiesto. E non si chiede una cosa simile su richiesta di chi te lha chiesto se tu non glielho hai chiesto. Si chiede se non te lhanno chiesto.
ALBERTO (esasperato) Ma chiesto che cosa?
SIMONA Ma di chiederlo, no?!
ALBERTO Simona, forse negli ultimi tempi noi abbiamo comunicato pocoNo so, ho come limpressione che parliamo due lingue diverse
SIMONA Si capisce, tu parli il gorillese! Quello lo parli molto bene! Io invece, poverina, parlo ancora questa lingua umanoide. Sono antica, arcaicaTu hai pigiato sul pedale dellevoluzione, anzi, dellevoluzionismo. Volevi lanello mancante e lhai trovato (indica il gorilla). Meglio. Lhai procurato. Il povero Darwin a questora ti dovrebbe fare un monumento. Ma abbiamo chiuso. Appena finisce la stramaledetta festa, tu e il tuo anello mancante fate il fagottino e ve ne andate!
Suonano alla porta. Simona, agitata risponde al telefono.
SIMONA Pronto pronto?...
ALBERTO E la porta, cara
Il gorilla si avviato ad aprire. Simona si precipita a bloccarlo.
SIMONA Torna subito a posto, tu! E zitto! Zitti tutti e due. il direttore. Mannaggia! Ma perch mi sta succedendo questo? (ad Alberto, sibilando) Svelto metti il disco, facce allegre!...
Alberto mette su precipitosamente il disco I got you under my skin. Simona apre la porta tutta sorridente. Si ricompone. Musica a tutto volume.
SIMONA 8urla per coprire la musica) Ah, lei signorina! Una festaNooo! (ad Alberti) Via il disco! Via la musica! (verso fuori sul pianerottolo) Niente festa! Stavamo provando un disco che ci hanno prestatoC un tecnico dei grammofoniUn po irsuto, vero, Ma molto in gambaE unun immigrato del medi orienteSa questi ragazzi oggigiorno si arrangiano, qui in Italia hanno trovato la Mecca! Ah,ah,ahComunque noi, per quello che ci riguarda, abbiamo finito completamente. No, nessun rumoreBuonanotte
Simona chiude la porta e sospira, affranta.
ALBERTO La cozza?...
SIMONA (ad Alberto) Tu non riuscirai ad ammazzarmi(triste) Ma come hai fatto ad andare a letto con una gorrilessa?
ALBERTO Non lo sote lho detto che non me lo ricordoso solo che Gilla, in fondo, mi ha salvato
SIMONA Gilla! Adesso siamo al Gilla!
ALBERTO Gilla era una perso.era molto tranquilla, dolceAssomigliava a Ugo
SIMONA (sarcastica) Qualche volta si assomiglia al padre e qualche volta alla madre!...Caro Ugo, sei stato fortunato!
ALBERTO Pensa che invece Gilla assomigliava anche un po a te, quando ci siamo conosciuti, a quella manifestazione
SIMONA A me?!...
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ALBERTO Ti ricordi?!...Si manifestava per la pace, mi pare, tu eri bellissima, e inciampai nei lacci delle scarpe, quando mi accorsi che mi guardavi.
SIMONA (commossa) Certo che ti guardavo! Lavevo capito subito che dovevi essere uncretinoportavi due calzini di colore diverso..
ALBEERTO A un certo punto, per seguirti, restai travolto dalla folla in un attimo
SIMONA (ancora commossa) In quellattimo decisi di salvarti. Se non intervenivo a tirarti fuori, saresti morto soffocatoTi avevo appena trovato e gi volevi sparire(di nuovo pratica) Comunque, finch c vita c speranza e quello che non avvenne 12 anni fa, accadr fra poco, e per mano mia. Ci penser io, a festa finita a sistemarti.
ALBERTO (Alberto ancora preso nel ricordo) E poi mi portasti in quella soffitta dove stavi con le tue amiche
SIMONA E veroLaura e Paolanon le sento pi da anniLaura voleva fare il medico, ti ricordi? E Paola scrivev afavole per bambini e romanzi dellorrore. Non ho mai capito come faceva a conciliare i due generiPer non riusciva a pubblicare e allora collaborava a quella rivista di fotoromanzi Samantha e se ne vergognava un poChe tempi.
ALBERTO Io ancora non mi sono ripreso mica da quel trauma. Tre ragazze sole, emancipate, indipendenti, e tutti quei libri, i manifesti, i dischiNoi a casa mia andavamo anciora con le pattine per non rigare la cera
SIMONA Dodici anni fa?
ALBERTO No, da molto prima. Pensa che io ero piccoloavr fatto lasilo, e avevo gi le pattine personali
SIMONA Ma no, dicevo la manifestazione, il nostro incontro. E stato veramente dodici anni fa?
ALBERTO Dodici. Oggi.
SIMONA Oggi?!...E lanniversario?
ALBERTO (annuisce. Poi, allimprovviso) Ma che hai fatto ai capelli?
SIMONA Niente!
ALBERTO Come niente? Alla manifestazione erano castani!
SIMONA (sarcastica) Eh, sieri, alla manifestazione erano castani. Stanotte, stranamente, sono diventati biondi. Una notte che durata dodici anni. Ma che hai fatto tu in questi dodici anni, Alberto?...Dove stavi?
ALBERTO Mastavo qui, in questa casa
SIMONA S certoMa veramente dove ti trovavi?
ALBERTO Ma adesso non saprei come dirtelo con altre parole, ma ero proprio qua dentro
SIMONA No: tu eri unillusione, eri un ectoplasmaTu veramente qua dentro non si mai esistitoD, avanti d, che cosa hai ffatto tu in tutti questi anni?
ALBERTO Ma Simona, lo saimi sono laureato, poi ho cercato lavorolho trovato
SIMONA (finendo per lui) T hanno licenziatoMa che cosa hai fatto veramenteDov andato quel ragazzo che portavi dentro di te
ALBERTO (auscultandosi scherzosamente il petto, chiama) Ragazzo? Ragazzo che sei dentro di meNon risponde, sar uscitoIl dubbio . Sar uscito stasera per andare al bar, cogli amici, o sar uscito per sempre? Magari s rifatto una vita dentro qualcun altro. Un geometra, forseMi ha lasciato pure lui
SIMONA Ecco che coshai fatto in 12 anni: il pagliaccio, il buffone. Perch avevi le spalle coperte..perch cero io a lavorare allagenzia Viaggio e Coraggio: a portare i soldi a casa
ALBERTO Basta!...Io non sar stato il principe azzurro, lo riconoscomaper amore tuo ho fatto un salto generazionale mostruoso. Vengo da una famiglia
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piccolo borghese, io! Dove luomo tutto e la donna lo deve servire e riverire, eppure ho lavato i piatti pi volte di te, qua dentro! Ho rifatto anche il letto
SIMONA Malissimo. Con tutte le pieghe del lenzuolo che si accartocciano sotto i piedi e sotto la schiena
ALBERTO Mi sono sempre lavato anche i panni personali.
SIMONA Con la lavatrice comprata da me con i miei soldi. Anche il povero Ugo potrebbe farlo. E non dico il povero Ugo perch quello che Cio un essere inferiore. Se non fosse un gorilla, basterebbe gi il fatto che sei suo padre, per inserirlo in una categoria con handicap gravissimiNo, depositario di una civilt primitiva e silvestre non adusa agli elettrodomestici.
ALBERTO Perch dobbiamo essere cos cattivi?
SIMONA Cattiva io? La lavatrice che abbiamo e che io ho comprato la pi automatica che esiste sul mercato. Anche Giovanni potrebbe farla funzionare con un dito solo. Non sarei mai dovuta venire a cercarti nella giungla, quando ti sei perso. Il fatto che ti volevo benee invece ti avrei dovuto abbandonare alle fiere e alla fameMa tanto anche l ti saresti sistematoE infatti avevi accalappiato Gilla, poveraccia. Fammi un po di spazio nel giaciglio, bellina questa casupola di lianefammi assaggiare un bocconcino-ino della tua bananucciaquanto sei bellina Gilla, sento di volerti gi bene. E quella cretina ti ha creduto
ALBERTO (arrabbiato9 Non la chiamare cretina! Non ti permettere pi! (fa come per scagliarsi addosso. Il gorilla lo ferma, si mette fra i due) E tu levati di mezzo! (Alberto spinge il gorilla che ricade sul divano)
SIMONA (insorgendo) Non lo trattare male, sai?...Non lo trattare male, brutto bestione che non sei altro. Solo capace di alzare la voce, lui!...Ugo, povero caro
ALBERTO (stupefatto) Ugo povero caro?!...
Suona il telefono. Simona agitata si precipita alla porta, ma non per aprirla, bens per farne barricata.
SIMONA Chi ?...Il disco, Alberto, metti il disco!
Suona ancora il telefono. Il gorilla alza il ricevitore. Simona e Alberto si agitano.
SIMONA (alla porta) E lei caro direttoreSto arrivandoVenivo dallala sud dellappartamento, e cos(ad Alberto) Nascondi Ugo1
ALBERTO Ma dove?...Avevamo detto che lo facevamo passare per un amico travestito
SIMONA Ah, gi veroDirettore?...Direttore sempre l, sto arrivando
Simon, pestando i piedi, una camminata in avvicinamento. Apre la porta, mentre Alberto soffia in una lingua di menelicche, festoso.
SIMONA E ALBERTO (a soggetto) Evviva il nostro direttore1 il primo invitato1
SIMONA Ma non c nessuno!...
ALBERTO (ad un tratto ossequioso verso il pianerottolo) Buonanotte signorina
Chiudono precipitosamente la porta.
SIMONA Leva il disco!
ALBERTO Quella spiona di seppia senza piselli!
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Si guardano e si accorgono che il gorilla porge loro il telefonoAlberto realizza e si precipita per rispondere, ma il gorilla lo blocca con un gesto e indica che la chiamata per Simona che va a rispondere.
SIMONA Pronto?...Ah, lei Direttore..Quali cannucce?...Lei ha delle cannucce?...S, certo! Le cannucce! Le porti, le portiCi mancavano giusto le cannucce! La stiamo aspettandoC anche un nostro amico, sa, il primo arrivato. Un tipo eccentrico. Un artista!...E venuto in costumeNo, non da bagno dada carnevaleuna gran festaLaspettiamo!...
Riattacca. Sospira esausta.
SIMONA Sar qui fra dieci minuti al massimo. Ha trovato le canucce. Non so dove, non so come, ma le ha trovate
ALBERTO Simona, che faremo?
SIMONA Che faremooffriremo da bere a tuttiUn po di musica..Due parole di conversazioneMa quale conversazione?...Tira fuori le diapositive dellAfrica.
ALBERTO Ma Simona, io dicevo. Che faremo dopo, noi due???Che faremo della nostra vita..
SIMONA Quale vita?...E finito tutto. Dopo la festa faccio le valige e me ne vado.
ALBERTO Ma come, te ne vai? Questa casa tua.
SIMONA Ah, gi vero. Allora te ne vai tu. E portati anche Ugo. Non per cattiveria, ma lo sai che io figli non ne ho mai voluti. Figuriamoci quelli degli altri. Mi sono sempre imposta unautocoscienza: serve un figlio sulla faccia della terra, dove si spintonano quattro miliardi e mezzo di disgraziati? E tu invece no, questo dilemma non te lo sei mai posto vero?...Tanto ci pensa la donna! Ci pensiamo noi che prendiamo le pillole che ci fanno scoppiare le tube di Falloppio. Il diagramma che si riduce unouno
ALBERTO Diaframma
SIMONA Ah! Adesso vogliamo fare il professoreil signor sotuttoChe non perdona un semplice lapsus freudiano. Eppure di Freud ne dovresti sapere abbastanza dato che due volte alla settimana dallamico psicanalista ci vai tuE io pago
ALBERTO Simona non affondare il coltello nella piaga. Lo sai che ho fatto tanti concorsi.
SIMONA E li hai persi tutti
ALBERTO Ma io non sono raccomandato!
SIMONA Basta con questa storia delle raccomandazioni! Io sono raccomandata?
ALBERTO La tua unaltra questione.
SIMNONA Come unaltra questione?! Sono dieci anni che lavoro senza raccomandazione..,
ALBERTO Ecco il punto! I dieci anni..Dieci anni fa tu potevi sfondare anche solo col tuo talentoEra unaltra epoca!...Oggi no, oggi devi essere raccomandato
SIMONA Ma chi te lha detto questo?
ALBERTO Le statistiche..
SIMONA Allora potevi cominciare anche tu dieci anni fa.
ALBERTO Ma mi dovevo laureare!
SIMONA Ah, perch io non mi dovevo laureare?
ALBERTO E va bene, tu sei perfetta. Studi, lavori e prendi la laurea tutto insieme. Io invece no. Sono sempre stato quello di una cosa per volta
SIMONA (indicando il gorilla) E questa quellunica cosa che sei riuscito s fare in 12 anni. Un bel capolavoro!
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ALBERTO (sinceramente contrito) Che tragedia! Simona, vogliamo telefonare a un veterinario? Tanto per farci dire se una cosa possibile. Io ho dei forti dubbi, ma come potuto succedere..i cromosomi, il DNA
SIMONA (sprezzante) VigliaccoVuoi sfuggire alle tue responsabilit unaltra voltaQuesto poveraccio (indica il gorilla) non solo orfano di madre, ma possiamo ben dire che non ha mai avuto un padre!
ALBERTO Questo te lo proibisco, Simona! Non questione di responsabilitE che io non ho le prove didiCome faccio a essere il padre di questodi questoE vero che ha lo sguardo pi umano di quello di Giovanni?..
SIMONA Qualsiasi cosa ha lo sguardo pi umano di Giovanni.
ALBERTO Perch mi fai del male?...
SIMONA La verit ti fa male lo so.
ALBERTO Simona, siamo a una svolta.
SIMONA Ah s? Bene, ditemi dove state andando cos prender direttamente dalla parte opposta.
ALBERTO Dov finita la ragazza della manifestazione?
SIMONA Prova a cercarla dalle parti del ragazzoquello che conoscevi te
Squilla il telefono.
SIMONA (stanca) Che cos adesso? Porta o telefono io punto su porta. Metti su il disco.
ALBERTO (risponde al telefono) Pronto?...
SIMONA fra s) Sbagliato! Niente disco.
ALBERTO (sempre al telefono)Ss quiunmomento
Simona fa per prendere il telefono, ma Alberto fa cenno di no.
ALBERTO E per Ugo
Porge il telefono a Ugo che se lo porta allorecchio e ascolta. Simona e Alberto sono stupefatti. Si guardan. Ugo ogni tanto annuisce.
SIMONA (sottovoce ad Alberto) Ma chi ?
ALBERTO Non souno con una voce grossaimportante, mi sembra
SIMONA Non sar il direttore che ha scoperto tutto e vuole la prova per licenziarmi in tronco?...
ALBERTO La prova di che?
SIMONA Non lo so: viviamo con un gorilla e tu cerchi unaltra prova?
Il gorilla ha finito di parlare e porge ora il ricevitore ad Alberto facendogli cenno che deve parlare con lui.
ALBERTO (al telefono) s?...Ah, s,scertoLispettore civile per lambiente???Sezione paesi terzicerto che sono Alberto Rossima non quellAlberto RossiAhho capitono nessun disturbo chesmano, che io..noi credeva
Mentre Alberto parla, il gorilla sta ricomponendo il suo pacchetto con camicia, orologio e braccialetto di foglie.
SIMONA Ma che successo?...Niente di grave?...
ALBERTO No, niente di graveanziSi chiarito tuttoc un equivocoUgo
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deve tornare in AfricaUn errore, sembraLui nato in un circoe 5 anni faUn disguido
SIMONA E la camicia con le iniziali?...Il tuo orologio?...
ALBERTO (improvvisamente speranzoso9 E vero!...
Il gorilla gli porge allora un foglietto che sporge dalla tasca della camicia in questione.
ALBERTO (legge il foglietto) Lavanderia La rapidissima Egregio signor Rossi, dopo tre anni in cui solo la nostra tradizione di seriet ci ha consentito di tenere questa roba in attesa che lei venisse a ritirarla, siamo finalmente riusciti ad avere un suo recapito, e le riconsegniamo il tutto. Una camicia che dire sporca poco, un orologio non funzionante e delle foglie secche. Se lei non fosse in casa il nostro incaricato lascer il pacco davanti alla porta. Nulla dovuto al fattorino(al gorilla) Lavevi trovato dietro la porta?
Il gorilla non rispondema continua a impacchettare.
SIMONA Ma insomma che sta succedendo?
ALBERTO Nientesembra che Ugo debba andarsene..Lolo stanno aspettando qua sotto, quelli dellispettorato non so cosatorna in Africa
SIMONA Da solo?
ALBERTO Da soloche ne so io
SIMONA E tu lo lasci andare via cos쒅
ALBERTO Che devo fare?...
SIMONA Non lo so, fermalo, parliamone insiemeLui non sa come muoversiDove andr a finire?..In fopndo tuo fi
ALBERTO E no, basta! Ce lo dobbiamo levare dalla testa! Qui sta scritto che Ugo ha 5 anni ed nato in un circoIo in Africa ci sono stato tre anni faQuesto Ugo qui non quellUgo l
SIMONA Ma non eravate andati al circo con quel deficiente di Giovanni 5 anni fa invece di fare il concorso alle poste?
ALBERTO Quando?!...
SIMONA Ma s, quando vi ha scoperto la signorina (indica il muro dellappartamento a fianco) e me l venuto a riferire
ALBERTO (ricordando) S, veroMa che centra..Io non
SIMONA Tu non
Mentre Simona e Alberto litigano, il gorilla piano piano si allontana ed esce con il pacco fra le mani.
SIMONA Quando si tratta di responsabilit tu non, vero?
ALBERTO Ma mi sembra assurdo, Simonaadesso che mi ci fai pensare, ricordo di essere stato al circo, 5 anni fa, forse, ma io ho soltanto innocentemente guardato da lontano lo spettacolo, e poi non cerano neanche gorilla, giuro
SIMONA Ma dov andato?
ALBERTO Chi?
SIMONA Ugo
Simona corre alla porta dingresso, lapre, si affaccia sulle scale, chiama.
SIMONA Ugo!...Ugo!...
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Simona rientra, richiudendo la porta.
SIMONA Se n andato.
ALBERTO Senza salutare
SIMONA Perch, noi labbiamo salutato? Come hai fatto a non accorgerti che se ne stava andando?...
ALBERTO Be adesso Simona basta. In fondo chi andato via? Un gorilla! Un gorilla che per una assurda seerie di circostanze passato come una meteora accanto alle nostre vite altrettanto me teoricamente ne uscito. E allora! Non era nessuno n per te n per me! NESSUNO!
SIMONA Non era nessunoUgo non era nessuno?...
ALBERTO Ma poi in ogni caso fai decidere a me! Ero io il padre putativo!
SIMONA Ah, e io?...
ALBERTO Tu che!
SIMONA Io non ero niente?
ASLBERTO Non lo so. Che parentela c fra la non moglie del padre putativo di un gorilla e il gorilla stesso? Lo stesso che c fra questo portacenere e un carciofo.
Il portacenere che Alberto usa per esemplificare ha la forma di un carciofo.
SIMONA (quasi piangendo) Mi hai sempre voluta escludere dalle cose belle della tua vita
ALBERTO (stupefatto) Le cose belle della mia vita?! Una tragedia esistenziale di portata biblica, un caso sociologico che sarebbe la fortuna di uomini senza scrupoli, tu me lo chiami una cosa bella della mia vita?
SIMONA Alberto, arrivato il momento di parlarci.
ALBERTO Certo, ma per parlare ci vuole un momento tranquillo per poter riflettere
SIMONA Noi per dire tutto abbiamo solo questo momento.
ALBERTO Adesso!! Ma stanno per arrivare gli invitati!
SIMONA Non me ne importa niente degli invitati
ALBERTO 8stupito) No?! Il direttore
SIMONA Noti rendi conto che la prima volta che comunichiamo veramente dada non so pi quanto?...Tu pensi davvero che la nostra vita ora potr ricominciare come prima?
ALBERTO Beio credo cheCon un po di buona volontsenza cercare il pelo nelluovo; se ci mettiamo sotto a
SIMONA No.
ALBERTO Ah! No, lo dici tu! Ma ti rendi conto che quello che successo successo a me?! Che questo uragano s abbattuto sulla mia testa? Che cosa dovrei dire, io? Dovrei dire basta, la fine di tutto, il mondo si messo a girare allincontrario, chi siamo da dove veniamo dove andiamo? Ma io no! Io sono maturo e non faccio il pazzo come te! Io resto con i piedi per terra, io!
SIMONA E cio?
ALBERTO E cio(pausa di riflessione) le cose si chiarirannoLo cercheremo
SIMONA Ma dove?
ALBERTO Non lo so. In AfricaDice che lo riportavano in Africa
SIMONA E allora?...
ALBERETO E alloraMa Simona una pazzia! Non ci pensiamo pi meglioNon sta n in cielo n in terra
SIMONA (convincendosi) Si Forse meglio non pensarci pi
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ALBERTO (abbracciandola e consolandola) BravaVedrai, faremo tante cose belleUn viaggio. No, un viaggio meglio di noMagari una casetta nuova,eh?...E staremo vicini
SIMONA Io potrei prendere 15 giorni di ferieforse telefonare a Laura e Paola, che dici? Magari loro continuano a fare le manifestazioni
ALBERTO S, ci sono tante cose da fare
Suonano alla porta. Alberto e Simona si guardano trattenendo il respiro e poi si lanciano come un sol uomo ad aprire gridando appassionatamente.
ALBERTO E SIMONA Ugo!!! Ugo!... E tornato! E tornato Ugo!
Aprono la porta felici e sorridenti, ma il sorriso di gioia si smorza per diventare di circostanza.
SIMONA Ah, leiBuonasera, signor direttoreBenvenuto alla festa
SIPARIO
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