Scritto dallins. Domenico Del Prete
Circolo Didattico Mondragone Primo
CERA UNA VOLTA IN ITALIA, OVVERO
LENEIDE DIETRO LE QUINTE
Un fantastico viaggio nello spazio-tempo
(I testi delle basi midi utilizzate sono stati opportunamente modificati)
(Il sipario gi aperto).
VOCE ESTERNA: Un momento! Un momento, senn qui non si capisce pi niente! Devono entrare prima le presentatrici!
(Entra al lato del proscenio una presentatrice con una pergamena).
Siete curiosi vero? Ascoltate quello che ho da dirvi. Sapevate che in molti dei nostri nomi scritto il natale di Roma? E sapevate pure che quel natale non a Roma? La nostra identit non dipende dal luogo di nascita, ma da quello delle origini. Romolo stato il fondatore di questa citt, ma Enea il Padre della Patria, quella che nella notte dei tempi fu gi Patria di Dardano, figlio di Giove ed Elettra e progenitore dei troiani. Non vi dir come e dove mor, ma vi dar un indizio: c un tempio dedicato a lui non lontano dal suo approdo (bisbigliato: A Pratica di Mare), lHeroon di Lavinium e tredici altari... Non a caso la Storia di Roma di Tito Livio inizia con lo sbarco sulla costa laziale!
VOCE ESTERNA: Vai con la presentatrice N.2!
(Segue unaltra presentatrice che legge).
Enea nacque sul Monte Ida, vicino Troia, dove fu allevato da ninfe e centauri. La divina madre Venere viveva sullOlimpo, mentre il mortale padre Anchise fu reso storpio da Giove perch ad altri rivel il suo amore per la dea. Enea spos Cresa, figlia di Priamo ed ebbe Ascanio. Accompagn Paride a Sparta disapprovando il rapimento di Elena che poi provoc la guerra. Quando Achille depred le sue mandrie, ritorn a Troia per combattere a capo dei Dardani. Si batter con lui ma nessuno dei due morir, perch il suo destino era proseguire la stirpe di Dardano. Quando Achille stava per ucciderlo, intervenne Poseidone a salvarlo. La notte in cui i greci di Ulisse uscivano dal cavallo di legno, gli apparve in sogno Ettore ad annunciare la caduta di Troia, ma anche il suo arrivo in Italia, la Terra delle primordiali origini, del divino ritorno.
(Tra gli spettatori entrano alcuni personaggi del passato... La sala allestita come un antico teatro romano).
ISPANICO: Dove stiamo andando di buon mattino?
CLAUDIO: In centro, al Campo Marzio, a festeggiare il vostro arrivo dalla Spagna. Vi porto al teatro Marcello! Danno lEneide! DANA (MOGLIE DI ISPANICO): LEneide?
CLAUDIO: Si, il poema di Virgilio che parla di Enea, il Padre della Patria!
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DOMITILLA (MOGLIE DI CLAUDIO): Ottaviano Augusto volle che si scrivesse la storia delle sue e delle nostre origini!
ISPANICO: Mmh! Mi pare di averlo sentito nominare spesso nelle processioni... ma sapevo che i Romani fossero discendenti di Romolo!
DANA: Dalle nostre parti si sente parlare solo di Furio Camillo, della vittoria di Pirro, dellelmo di Scipio, di Asterix e Obelix, di qualche pettegolezzo su Cesare e Cleopatra e poi...
ISPANICO: Si, poi facile, perch limperatore si chiama sempre Augusto! CLAUDIO: Lo so, Ispanico. Voi siete cittadini romani da pochi anni e non conoscete ancora tutto sulla nostra civilt! Oggi amici miei, se sar come penso, assisteremo a qualcosa di interessante!
ISPANICO: Caro Claudio, lo sai che veniamo dalla campagna. Tu conosci come
pochi questa citt e noi non possiamo che affidarci alla tua guida!
CLAUDIO: Roma non solo una citt! Guardate quanta gente!
DOMITILLA: Speriamo che non attacchino briga come allultima pantomima.
Lacustica buona, ma se comincia a parlare pi di uno non si capisce pi
nulla!
ISPANICO: Ma chi c l?
CLAUDIO: Limperatore con la sua famiglia! un grande amante della cultura!
DOMITILLA: Ed anche un uomo molto ironico!
DANA: Ma non lo vedo!
CLAUDIO: Non ti preoccupare, lo vedrai dopo. Ora facciamo silenzio, sta iniziando!
(Entra sul proscenio il grande poeta latino e recita i primi versi del poema che celebra gli albori della romanit).
VIRGILIO: Canto le armi e il valor dei grande eroe che, di Troia superstite, vagando per destino giunse sulle spiagge dItalia e di Lavinio. E quanto vag, quanto soffr, in quanti pericoli di terra e di mare incapp, dove trov linsuperabile forza del cielo contro lira tenace di Giunone, che il suo carro e le sue armi pose nella potente e bellicosa citt di Cartagine. E con che dura e sanguinosa guerra fond la sua citt nel Lazio, ove con s port tutti i suoi di... e cos tanto prosperarono il nome dei Latini e il regno di Albalonga, le mura e il grande impero di Roma.
(C aria di tempesta sulla scena).
NARRATORI
LA DEA GIUNONE, SPINTA DA UN ANTICA RIVALITA CON VENERE MOLTO PIU BELLA DI LEI, VUOLE IMPEDIRE IN TUTTI I MODI AL FIGLIO ENEA DI GIUNGERE IN ITALIA E, PER FARLO, PROMETTE IN DONO AD EOLO LA NINFA DEIOPEA.
PROPRIO COSI! IL DIO DEI VENTI, PER GRATITUDINE, LIBERA CONTRO LE NAVI TROIANE EURO, NOTO, ZEFIRO E AQUILONE. PROVOCANDO UNA TREMENDA TEMPESTA. ENEA E I SUOI SVENTURATI AMICI SONO COSTRETTI COSI A SBARCARE IN AFRICA...
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(Dalla nave che attracca, Mascalzone Latino, delle voci Scendono Niso, Sergesto, Patro ed Eurizione).
NISO: Madre di tutte le tempeste! Abbiamo beccato venti da ogni direzione! Vento di bolina, vento di poppa, vortici! Il nocchiere di Luna Rossa ha strambato due o tre volte, ma niente da fare!
SERGESTO: Le previsioni del tempo parlavano di vento di scirocco e mare poco mosso! (e rivolto al pubblico) Non cazzeccano mai!
SARIO (fuori scena): Occhio alla scotta che gira la randa! Attenzione a babordo!
SERGESTO: Ma la mamma di Enea non poteva essere pi brutta? Loro lass si scannano e noi quaggi affoghiamo in questo mare magnum non ancora nostrum!
PATRO: Qui c Io zampino di Eolo che avr fatto do ut des con Giunone! EURIZIONE: Sicuramente quella perfida di Giunone gli avr promesso qualche ninfetta pur di non farci arrivare!
PATRO: Infatti non siamo arrivati dove dovevamo!
SAGACE: (entra con una maschera greca sul volto che, dora in poi mette e toglie di continuo) Io mi sto divertendo, mi sto proprio divertendo! SERGESTO: Guardate! Navi sugli scogli! Navi sugli scogli! Uomini in mare!
(Lintervento di Nettuno... La loggia laterale del catino illuminata, mentre la nave viene spinta fuori).
NETTUNO: Ma chi che mi sta agitando il mare senza permesso e lo sta riempiendo di relitti? Via di qui venti maledetti! Ritornate da dove siete venuti! Cimotoe e Tritone liberate le navi dagli scogli! Qui Nettuno che vi ha parlato, passo e chiudo!
(Entrano in scena Enea, Eurialo, lppocoonte e Sario).
ENEA: Deo gratias compagni! Voi che avete superato mille pericoli, voi che avete avuto il coraggio di lasciare le vostre suocere in mano agli Achei, visto i Ciclopi di Scilla e Cariddi e superato la tremenda tempesta... verr un giorno che tutto questo sar solo un dolce ricordo.
SARIO: (Dopo aver sputato acqua dalla bocca e mentre si toglie un pesciolino dalla tunica) E chi se lo scorda pi, ho la pancia piena dacqua e il mal di mare!.
EURIALO: Libera! (si tenta i! massaggio cardiaco su un naufrago tremolante).
IPPOCOONTE: Lo stiamo perdendo! Lo stiamo perdendo!
SAGACE: lo mi sono divertito, io mi sono divertito! (e rivolto al pubblico) Apelle figlio di Apollo, fece una palla di pelle di pollo. Tutti i pesci vennero a galla, per vedere la palla di pelle di pollo, fatta da Apelle figlio di Apollo! E... ho detto tutto.
ENEA: Ma chi quel valoroso? Non mostra mai paura! Sar forse quella strana maschera?
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SARIO: Ma quale maschera! E Sagace figlio di Encefalo. Crede di essere un attore. Lo abbiamo tolto dalle macerie della sua casa prima di partire. E gi tanto che ancora vivo!
(Gli attori rimangono sulla scena).
Canzone: Ragazzo fortunato (ovvero Sono un troiano fortunato)
(Giove rivela a Venere i futuri destini di Roma - sempre dalla loggia laterale).
GIOVE: Non ti preoccupare, Venere, figlia mia! Ho mandato gi Mercurio affinch tuo figlio Enea riceva buona ospitalit in Libia, per l avr problemi di cuore!
VENERE: Oh, Giove, mio signore, cos me Io dici? Ha sempre goduto di ottima salute!
GIOVE: Mi riferivo alla regina Didone! Quella che fra poco conoscer Comunque, poi giunger in Italia dove avr giorni pi felici. E l regneranno, dopo suo figlio Giulio, Silvio, Enea Silvio, Latino Silvio Rea Silvia, che partorir due gemelli che, dulcis in fundo, avranno il nome di
VENERE: Scusa se tinterrompo mio Signore, per non essere ripetitivi co st
benedetti nomi, posso suggerirti semplicemente... Romolo e Remo?
GIOVE: OK! Sounds good! Ma sar Romolo a far battere per la prima volta il
cuore di... Roma! Si, la chiamer Roma! Anche perch gi so che Remo vorr
chiamarla Remora... e non mi piace!
VENERE: Per Bacco, tu hai sempre ragione mio Signore! Mi pare gi di vederla!
(Sulla scena, retroproiettato, uno spaccato della futura Roma con unosteria, Bacchus, e gli attori che cantano).
Canzone: La societ dei magnaccioni)
(Gli attori escono).
NARRATORI
ENEA E IL SUO FIDO ACATE SI AWENTURANO TRA LE GIGANTESCHE MURA DI CARTAGINE, NASCOSTI DALLA NEBBIA MANDATA DA VENERE PER PROTEGGERLI DA OCCHI INDISCRETI FINO ALLA REGGIA DI DIDONE.
SI, E SU UNA PARETE DI UN TEMPIO SCORGONO UN ENORME AFFRESCO CHE RAFFIGURA LA FINE DI TROIA...
(Entrano Enea ed Acate).
ENEA: O fortunati voi, di cui gi sorge il desiderato seggio!.
ACATE: A chi Io dici, anche io ora desidero una bella sedia su cui riposare! ENEA: Ma quale sedia! Una citt, Acate, come quella che vorremmo anche noi!.
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ACATE (alla vista del dipinto, che una locandina del film Troy): Oh, guarda fin dove giunta la notizia delle nostre rovine! Achille, Ettore, Paride, Elena... ENEA: Le notizie corrono. Non siamo neanche arrivati che qui gi sanno tutto!
ACATE: Tra Mercurio, Marte, Plutone, i satelliti e quel Digitale Terrestre ENEA: Ah si, ne ho sentito parlare, dicono che un pittore velocissimo. Tra non molto ognuno avr il suo affresco a casa sul focolare, affianco ai Lan e ai Penati, con le ultime novit!
(La scena si oscura ed escono).
NARRATORE 1: LA REGINA DEI PUNICI DIDONE, GI PROFUGA DALLA FENICIA E RIMASTA VEDOVA PER MANO DEL CRUDELE FRATELLO, DOPO ESSERSI CONFIDATA CON LA SORELLA ANNA E SEMPRE A CAUSA DEL VOLERE DI GIUNONE, INVITA GLI SVENTURATI AD UN POMPOSO BANCHETTO, TRA CIBI DELIZIOSI, DOLCI BEVANDE, MUSICHE E CANTI. A ENEA CHIEDERA POI DI RACCONTARE LA SUA STORIA...
(Entrano Anna e Didone).
DIDONE: Anna, lo confesso, dopo la morte del mio sposo Sicheo, soltanto questuomo ha scosso i miei sentimenti! Riconosco i segni dellantica fiamma! ANNA: Che ti posso dire sorella cara, anche se ormai per te un mito, apri bene gli occhi e non soltanto il cuore! Tu sei una regina e lui... un profugo! DIDONE: Per me un non plus ultra! Lui pu!
ANNA: Attenta! Sai, dicono che questi troiani sono un po come gli italici! Toccata e fuga!
DIDONE: Per lui ho fatto venire i migliori musici e le pi brave ballerine doltremare! Lo convincer!
(Sulle note del balletto, entrano Enea, Sagace e Acate e si avvicinano a Didone e Anna).
(Balletto: French CAN CAN)
(Sullo sfondo passeggiano Ippocoonte, Niso e due donne).
SAGACE: Enea! A me mi piace stare qui!
ENEA: Sagace! Non perdere di vista il nostro obiettivo! Abbiamo una missione da compiere! Non Io dimenticare! Se restiamo qui non la facciamo la Storia! SAGACE: Ah s e cosa facciamo allora?
ACATE: La geografia, Sagace! La geografia! (spingendolo via, esce di scena
con Sagace; Anna resta). DIDONE: Forza Enea, racconta!
ENEA: Memento, memento! Ricordo che, anche se Cassandra profetizz la fine, il cavallo di Ulisse fu portato dentro e dei nostri lieti giorni quello fu lultimo! Il povero Ettore mi venne in sogno e mi disse di scappare... Allora presi sulle spalle mio padre e con mio figlio e altri fuggitivi giunsi in Tracia
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dove un prodigio mi indic di alzare i tacchi perch lospitalit del re Polimestore non era sincera.
DIDONE: Sai, mi sembra impossibile che i sogni aiutino le tue decisioni! ENEA: Eppure cos e ho anche delle visioni! Ascolta! Dopo una breve sosta a Delo dal re Anio, portai le navi a Creta e anche l un altro sogno... Ma questo mi svel finalmente la destinazione: la terra di Esperia... DIDONE: Ah, vicino Cassino?
ENEA: No, tutta la terra italica! Giunti nello lonio incontrammo le orribili Arpe
e poi, consigliati da un vecchio saggio, riprendemmo il mare per la Sicilia.
Sbarcammo a Trapani, in un bel centro di accoglienza devo dire, dove per mio
padre raggiunse i Campi Elisi.
DIDONE: E non pi ritornato?
ENEA: Didone, da l non si ritorna! Comunque... poi, mi sarei dovuto recare dalla Sibilla cumana, ma appena partiti la tempesta ci trascin fin qui, in Africa.
DIDONE: Non andare via, resta qui con me e insieme i nostri popoli diventeranno i pi forti del mondo. ENEA: Non possumus... sono gi quasi sette anni che siamo in giro e Mercurio mi ha detto che mamma gli ha detto che dobbiamo raggiungere presto la terra delle origini, quella del nostro progenitore, Dardano, DIDONE: Lo sapevo! Ecco il destino che bussa alla porta! Quindi vuoi lasciarmi? E allora che tra i Punici e i tuoi discendenti non ci sia mai pace e finanche londe dei nostri lidi si volgano per sempre le une contro le altre!
(Enea esce a destra e Anna correndo con le mani tra i capelli a sinistra; resta solo Didone).
NARRATORE 2: MENTRE ENEA SI ALLONTANA CON LE NAVI NUOVAMENTE ALLA VOLTA DELLA SICILIA, NEL CORTILE DELLA REGGIA DIDONE, INGANNATA DALLA MALIGNA FAMA CHE AVEVA GIA DIVULGATO LE IMPROBABILI FUTURE NOZZE CON ENEA, MUORE SULLA PIRA DOPO CHE IRIDE, LA MESSAGGERA MANDATA PER PIET DA GIUNONE, LE STACCA PRIMA DEL TEMPO IL CAPELLO DELLA VITA.
Canzone: My Bonnie lies over the ocean (ovvero My darling go back from the ocean)
(Didone canta con laiuto del coro, muovendosi afflitta sulla scena. Finito il triste canto esce di scena mentre si chiude il sipario).
FINE PRIMO TEMPO
Scritto dallins. Domenico Del Prete
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(I profughi sbarcano a Trapani. Entra la nave e scendono Palinuro e Darete).
PALINURO: Finalmente di nuovo in Sicilia! Che si dia inizio ai giochi e alle gare in memoria del padre di Enea!
DARETE: Si facciano avanti tutti gli atleti e... audaces fortuna iuvat!
(Mentre parlano Ippocoonte e Sagace spingono fuori la nave e subito altri attori entrano a rappresentare le discipline atletiche con un balletto al ritmo di Macho man).
(Dopo il balletto entrano Enea e Palinuro).
ENEA: Bene, tra non molto salperemo. Direzione: Cuma! Speriamo che sia la volta buona! Faremo una puntatina anche a Sorrento e a Capri! Tu caro Palinuro, in questultima tappa, sarai il mio timoniere. PALINURO: Grazie dellonore che mi di! Terr gli occhi ben aperti!
SAGACE (rientra, saltellando come suo solito): Mi sono divertito, mi sono divertito!
ENEA: Quo vadis? Vieni qua, dimmi, perch sei sempre cos contento? SAGACE: Ho visto le nostre donne che volevano bruciare le navi per non farci ripartire pi! Eh, eh, eh! Ma non ci sono riuscite perch, chiss come mai, venuto a piovere! E ho detto tutto!
PALINURO: Ho detto tutto! Ho detto tutto! E non dici mai niente! IPPOCOONTE (rientra correndo verso Enea): Enea! Sta arrivando il capo dei capi, il re di Sicilia.
ACESTE (entra con un suo soldato, Vito): Salutiamo, salutiamo!
ENEA: Prosit domine! Abbiamo fatto un referendum e ti chiediamo di lasciare qui alcune donne, i vecchi e chi non se la sente pi di seguirmi.
ACESTE: Questa terra per mia concessione stata e sar ospitale, Io capisti? Vito! La spada! (e il suo suddito gli porge una spada) Tieni! Ti regalo questa spada in ricordo di me! Guarda, ultimo modello! Mhh! Lama di ferro e impugnatura di bronzo! E ricordati: Munti c munti non sincontrunu mai! Amuninne, picciotti.
(Buio per un attimo, poi i Troiani appena usciti rientrano con la nave; scendono e la spingono fuori).
NARRATORE 1: RISALENDO IL MAR TIRRENO, LE NAVI GIUNGONO AL LIDO Dl CUMA. IL CUORE VA A MILLE... FATTA APPENA LA MANOVRA PER ACCOSTARE, MENTRE ENEA SALE SULLA ROCCA AL TEMPIO Dl APOLLO ERETTO DA DEDALO DOPO LA FUGA DA MINOSSE, SCHIERE DI GIOVANI BALZANO FESTOSE SUL LIDO FLEGREO.
(Balletto: Funicol, funicol)
NARRATORE 2: NCOPP JAMM, JA? IO NON CI ANDREI MAI LI SOPRA... E NEANCHE TROPPO SOTTO: LA PROTEZIONE CIVILE HA DETTO CHE E ZONA ROSSA! QUESTI NON SANNO ANCORA COSA SUCCEDERA A POMPEI, PERCIO
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BALLANO! MA RITORNIAMO A NOI. IN UN PROFONDO ANTRO ENEA INCONTRA DEIFOBE, LA MISTERIOSA ORRIBILE SIBILLA CHE GENERALMENTE PREDICE IL FUTURO ATTRAVERSO LE FOGLIE SPARSE AL VENTO. LEROE, INVECE, LE CHIEDE Dl PARLARE E DI ACCOMPAGNARLO NELLAVERNO PER RIVEDERE ANCHISE...
(Entrano Enea, Dioro e la Sibilla cumana).
DEIFOBE: Fra, nun perdimme tiemp! Vienappriesso a me!
ENEA: E vero che le ho chiesto di parlare... (e rivolto al compagno) ma come parla questa?
DIORO: Dicono che a volte si comprende e a volte no, perch Apollo che confonde la sua lingua!
ENEA: Vergine santa che tutto sai, rivelami il futuro nostro e mostraci la nuova patria!
DEIFOBE: Nun fermatevi o lago Patria e manco a Castiello. A vide l chella luce che gir? Semp dritto ncoppa a st mano cc! Per, al tuo arrivo, Giunone tha riservato ancora sorprese e uerra!.
ENEA: Ora, se ti possibile, fammi rivedere mio padre che negli inferi. DEIFOBE: Enea, scendere nun difficile, ma difficile turn arreto! Comunque, prima che accada tutto questo dovrai perdere ancora un altro compagno e trovare il ramo doro.
(Entra di corsa Darete e va verso Enea).
DARETE: Enea, Enea, morto Miseno! Ma vicino a lui ho trovato un ramo doro e una strana pergamena con delle barre nere verticali dove sta scritto: Da obliterare prima di salire a bordo! Valido solo andata!
ENEA: Grazie! Era proprio quello che ci voleva! Devo sbrigarmi per, senn si
fa tardi e perder lultimo traghetto!.
DARETE: Ammazza ! E che umanit!
DIORO: Enea, sta attento Se non esci entro domattina scenderemo gi e scateneremo linferno!
ENEA: Non preoccuparti, presto ritorner a riveder le stelle!
(Rimangono tutti per la canzone).
Canzone: Figli delle stelle (ovvero Una storia senza et)
(La scena si oscura. Escono tutti tranne Enea e Deifobe per permettere lallocazione delle lapidi).
NARRATORE 1: ENEA E LA SIBILLA ENTRANO NELLANTICAMERA DEGLI INFERI E SI IMBATTONO IN UNA GRANDE FOLLA CHE, MONETA E PROVE ALLA MANO, ATTENDE DI ESSERE TRAGHETTATA CON LA BARCA DI CARONTE...
DEIFOBE: Mama m e c ce st semp cchi gente! Mi pare e st a Lurds!
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ENEA: Ma che sono queste lapidi? (Ne prende una e ne legge il testo a voce alta di spalle al pubblico): CIO CHE TU SEI, LO FUI ANCHIO. CIO CHE ORA SONO, LO SARAI TU PURE (gesticola scaramanticamente sempre di spalle e vistosamente per il pubblico; entrano le anime 1 e 2).
DEIFOBE: Per essere pi sicuri, molti portano con s le prove dellavvenuta sepoltura!
AN!MA 1: A verit march che me so scucciate e te sent, e si perdo a pacienza me scordo che so mmorta e so mazzate! ... C ddint o vvu cap che simm tuttegual, mmorta si tu e mmorta so ppuri!
ANIMA 2: E no cara mia, io sono stata seppellita e tu invece no! Vedi? (e mostra la sua lapide).
ANIMA 1: Sulo pecch je nun tenevo manc e solde pe fa na fotocopia!
ANIMA 3: (entra correndo) Mi hanno rubato la lapide! (mentre sullo fondo
entra Palinuro col capo abbassato)
ENEA: Palinuro! Allora anche tu qui?
PALINURO: Ebbene si! Io quella sera sulla nave mi sono addormentato e sono caduto in mare
ENEA: Ma perch sei cos inquieto?
PALINURO: Qui non si mangia, non si beve, non si riposa, si va solo avanti e
indietro aspettando il turno!
ENEA: Il turno?
PALINURO: Si, quando qualcuno lass decider di seppellirmi!
(Da un lato entra Caronte sulla barca con un distintivo sulla tunica, mentre dallaltro le anime 4 e 5).
CARONTE: Ol! Fermi! (e rivolto a Enea) Tu chi sei, che cerchi e perch vieni se sei ancora in carne ed ossa? Ho gi avuto problemi in passato con i bagarini!
DEIFOBE: Nun te preoccup Car(nte), chesta persona mia! Ecco tieni il ramo doro e cosete a vocca!
CARONTE: (spostando le altre anime) Allontanatevi voi altri! (e rivolto ai visitatori) Forza, su salite!
ANIMA 4: E che modi sono questi, da centanni che aspettavo il mio turno!
CARONTE: Senti, se per questo, io non vedo lora che arrivi lanno zero... forse solo cos pu cambiare qualcosa qua dentro e finalmente andarmene in pensione! Cosa credete, che arrivate qui con la monetina in bocca, e non tutti, e io sono ripagato degli sforzi dandar avanti e indietro con questa bagnarola? Anzi, ne approfitto del pubblico per rivolgere un appello: Siate meno avari nel corredo funebre e non lasciate i vostri defunti a bocca asciutta! ANIMA 5: Sono solo chiacchiere, chiacchiere e distintivo!
ANIMA 4: I soliti raccomandati! Mi avevano detto che essere politeisti meglio!
ANIMA 5: Pure qui ci mettono i piedi in testa!
CARONTE: E logico, stai sotto terra! E qui, fra non molto, ne arriveranno tanti! (e guardando su) Ci vorrebbe una flotta!
Scritto dallins. Domenico Del Prete
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(Le anime escono a sinistra e i visitatori con Caronte sulla barca a destra; si oscura).
NARRATORI
ENEA E LA SIBILLA SBARCANO SULLALTRA RIVA TRA URLA, GRIDA, PIANTI E IL LATRATO Dl CERBERO, IL CANE A TRE TESTE. INCONTRANO DAPPRIMA DIDONE TRA I SUICIDI E POI, TRA I GUERRIERI MORTI IN GUERRA, DEIFOBO LALTRO FIGLIO Dl PRIAMO CHE DOPO LA MORTE DEL FRATELLO PARIDE SPOSO ELENA.
GIA! ELENA NON FU SOLO CAUSA DELLA GUERRA DI TROIA, MA ANCHE DELLA SUA MORTE, PERCHE PER SALVARSI LO CONSEGNO PROPRIO NELLE MANI DEL GIA TRADITO MENELAO... IL SUO PRIMO MARITO!
(Entra da sinistra Deifobo con due anime; da destra Enea e la Sibilla; da sinistra anche Anchise).
DEIFOBO: Elena, Elena! Maledetta! (e avvicinandosi a Enea gli recita lepigrafe
della sua lapide) Guarda cosa ha fatto scrivere: LA TUA SPOSA PIA E DEVOTA
IN TUO RICORDO POSE. E Caronte me lha fatta pure portare qui... Se mai
dovessi incontrare Elena dille che (e altre anime lo trascinano via senza
fargli finire la frase).
ANCHISE: Figlio mio!
ENEA: Pap, pap! Non sei cambiato per niente! Ma ora puoi camminare? Ho ancora i lividi sulle spalle! ANCHISE: E che ti devo dire! Sarebbe troppo lungo e annoierei il pubblico. Posso per dirti che ormai sei in ballo e ti conviene ballare, fino alla fine! Qui non si muore per sempre. Prima o poi ti sorteggiano e ti rimandano su a fare un altro personaggio. E buono o cattivo che sia, devi accettare... Guarda! Non forse quella una citt? - (Partono le slides retroproiettate di Roma...) - Verr il giorno che molti vorranno visitarla per quello che stata in passato! E in quel passato ci sei anche tu Vedi quello? Romolo. Quello Cesare. E quellaltro? Ottaviano. E vicino a lui c un certo Virgilio che scriver un libro su dite! E l in fila, quando sar il momento, sono pronti per risalire Adriano, Costantino, Attila, Leonardo, Sandokan, Arsenio Lupin, Topo Gigio, Romano... e Silvio. Gi posso dirti che dopo Silvio verr il turno di...
DEIFOBE: (guardando lorologio) Scusate! O tiempo scaduto! Mi dispiace ma dobbiamo andare via, altrimenti lass mi tolgono la licenza! (Anchise accompagna verso destra Enea e la Sibilla e torna al centro della scena...).
NARRATORE 2: DOPO ESSERE STATO AMMAESTRATO SUL SUO DESTINO ENEA VIENE ACCOMPAGNATO DAL PADRE ALLUSCITA, VERSO LE PORTE DEI SOGNI. UNA E Dl CORNO DA DOVE ESCONO I SOGNI VERI, LALTRA E DAVORIO DOVE ESCONO QUELLI FALSI.
Anchise canta la canzone: La Porta Dei Sogni (poi esce di scena mentre si oscura)
Scritto dallins. Domenico Del Prete
Circolo Didattico Mondragone Primo
NARRATORE 1: DICEVAMO... STRANAMENTE ANCHISE FA USCIRE ENEA DALLA PORTA DEI SOGNI FALSI. MA PERCHE VIRGILIO GLI HA FATTO FARE QUESTA SCELTA? PROVIAMO A CHIEDERLO DIRETTAMENTE A LUI. DALLA NOSTRA INVIATA A NAPOLI NUNZIA PARTENOPE.
(Entra da sinistra sul proscenio prima Virgilio e poi la giornalista che lo sta inseguendo per intervistarlo...).
GIORNALISTA: Sappiamo che lei un grande scrittore e che ha scelto Napoli per godersi la pensione. Come mai proprio questa citt? VIRGILIO: Vedi Napoli e poi muori!
GIORNALISTA:E vero che per ha scritto questo libro per la gloria di Roma? VIRGILIO: Certo! Ma Roma non solo una citt, molto di pi! GIORNALISTA: Torniamo alla ragione di questintervista. Molti studiosi e critici si chiedono come mai, a un certo punto del suo poema, non ha fatto uscire il nostro eroe dalla porta dei sogni veri, come sembrerebbe pi logico? Ha voluto lanciare un particolare messaggio ai lettori?
VIRGILIO: Canto le armi e il valor del grande eroe... come meglio mi pare e piace!
GIORNALISTA: Questo per non lo aveva scritto in premessa! Ha avuto un lapsus?
VIRGILIO: Bh, forse, ma potrebbe essere un post scriptum! Comunque, quante cose vengono dette o scritte e non hanno senso? - (e facendosi avanti sul proscenio) - Sentite questa!
Canzone: Un senso (ovvero La canzone di Virgilio)
FINE SECONDO TEMPO
Scritto dallins. Domenico Del Prete
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(Sulla nave in navigazione sulla scena si alternano gli attori seguenti).
PATRO: Domandiamo a quella lass! (rivolto verso una strana luce). SAGACE: Buona donna! Per andare dove dobbiamo andare, dove dobbiamo andare?
LA DONNA DEL PROMONTORIO (che sta sulla sinistra della scena con una lanterna in mano girando su se stessa): Vedi dann sempre dritto! Poi ar primo grande fiume sulla destra, dopo Sperlonga, chiedi! L c la baracca de sor Peppe er Trucido! Nun te poi sbai!
SAGACE: Va bene, grazie! Che gli di siano con te!
LA DONNA DEL PROMONTORIO: Anche con te, bel Rugantino!
NARRATORE 2: ENEA, GIUNTO SULLE COSTE DEL LAZIO, DOPO LA BREVE SOSTA NEI PRESSI DI UN PROMONTORIO DOVE MUORE LA SUA ANZIANA TATA CAIETA E DOPO AVER COSTEGGIATO IL LIDO DELLA MAGA CIRCE, FINALMENTE IMBOCCA LE FOCI DEL TEVERE IN UNALBA CHE PIU RADIOSA NON SI PUO. INFINITI UCCELLI CANTANO NEI BOSCHI E LUNGO LE RIVE...
DARETE: Il fiume! Il fiume! Ce labbiamo fatta! E poi dicono che non siamo un popolo di grandi navigatori! LUCILLA: Comunque io prima o poi ci torno a Surriento, su quella costiera!
FAUSTINA: Io invece mi costruisco una bella villetta di fronte ai faraglioni e ogni giorno andr a fare il bagno in quella splendida grotta azzurra.
DARETE: A me basta che a tavola mettete la mozzarella di donna Cettina con un bel bicchiere di vino rosso e sto a posto!
(Nella boscaglia si odono dei rumori simili a spari e cani che abbaiano).
INDIGENO ITALICO (quasi fuori scena da sinistra): Lho preso! Lho preso! M passato davanti e ho premuto solo er grilletto! ACATE: E abitato questo luogo!
SAGACE: Ma perch schiacciano i grilli cos piccoli? Li mangiano?
SARIO: (si odono urla e canti da stadio) Ehi, bravuomo sentite, ma cosa succede? (e scende dalla nave verso lindigeno con Sagace, Patro e Eurizione) INDIGENO: Sono gli ultras nord-italici! Ma non hanno capito che oggi se gioca in casa!
PATRO: Aspetta che organizziamo anche noi la squadra!
INDIGENO: Gaiardo! Ar prossimo campionato allora, ma ce dovete prima arriv in prima partes!
EURIZIONE: Stai tranquillo! Voi cercate di rimanerci..., sar un ludum-derby tutto latino!
(Sagace e Sano spingono fuori la nave, dopo che idealmente sono scesi tutti; entrano Enea e Acate e si uniscono a Patro e Eurizione).
ENEA: Finalmente la Terra promessa!
ACATE: Uhau! Questo posto veramente una booomba!
Scritto dallins. Domenico Del Prete
Circolo Didattico Mondragone Primo
(Entrano le ballerine per danzare al ritmo di Bomba)
ACATE: Che si mandino dei messaggeri con ricchi doni al sovrano di questo meraviglioso luogo! Melius abundare quam deficere!
DEIFOBE AL LATO SINISTRO DELLA SCENA: Uha... e comm parli bello!. GIUNONE DALLALTRO LATO DELLA SCENA: (Rivolta al pubblico) Ride bene chi ride ultimo!
(Si oscura la scena...).
NARRATORI
GIUNONE, LAMENTANDO IL POCO RISPETTO IN CUI DAGLI ALTRI DEI E TENUTA LA SUA DIVINITA, CHIEDE LAIUTO DI ALETTO, LA PIU FEROCE TRA LE FURIE INFERNALI, AFFINCHE SUSCITI LA GUERRA CON IL LOCALE RE DEI RUTULI, TURNO.
IL MOTIVO? LAVINIA, FIGLIA DI RE LATINO, E PROMESSA SPOSA AD ENEA. MA ALETTO, SEMPRE PER LAVVERSA VOLONTA DI GIUNONE, LANCIA NEL CUORE DEL GIOVANE TURNO UNA FIAMMA DIRA...
(Entrano Lavinia ed Enea).
LAVINIA: Sai, proprio non pensavo di sposare figlio di Venere! Mi sembra tutto un sogno!
ENEA: Lavinia, se io sono qui proprio merito di un sogno!
Canzone: Una su un milione (ovvero Il canto di Enea e Lavinia)
(Escono a destra; da sinistra entra Turno che si mette a terra a riposare; poi entra Aletto).
ALETTO: Turno! Turno! Avrai dunque tu fatto tanto e sudato sette camicie per conquistare Lavinia e quel troiano, fresco fresco, lavr in sposa? Dicono che anche gli Etruschi e gli Arcadi si stanno alleando con lui! Non farti fregare! TURNO: No, non posso permetterlo! Soldati, a me! Questo matrimonio non sha da fare! Mandate un ambasciatore a Enea e consegnategli brevi manu questo ultimatum!
(Lennesimo dialogo tra gli Di sulla loggia).
VENERE: Brava, brava, brava! Ma non te la dar vinta, strega! Nessuno far del male al mio Eny!
GIUNONE: Senti bella, tho detto mille volte che quando parli con me devi stare zitta, capito? (Si spengono e si riaccendono le luci e sulla scena ci sono Enea che si riposa a terra e Sagace).
AMBASCIATORE (entra da sinistra): lo sono lambasciatore di Turno, il re dei Rutuli!
SAGACE: (mentre intento a raccogliere fiori.) Sagace! (e gli stringe la mano) Abbassa la voce per che non stiamo al mercato e il mio re dorme. Dici a me!
Scritto dallins. Domenico Del Prete
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AMBASCIATORE: (un po timoroso per la stranezza) Ormai le porte del tempio di Giano si sono aperte! Enea non ha voluto rinunciare? Allora guerra sar! Tieni, consegna la busta!
(Sagace sveglia Enea per riferirgli...).
SAGACE: Enea! Enea! Mala tempora currunt! andato tutto a rotoli! Il falegname non riuscito a far chiudere le porte del tempio e gli ambasciatori hanno fatto a turno. Insomma non si capisce niente! una guerra! Apriamo la busta?
ENEA: Non c bisogno, conosco gi il contenuto! Stanotte il Tevere mi ha parlato e mi ha detto che avremo anche laiuto del re Evandro, quello che regna sul popolo del Palatino.
(Illuminati da una luce compaiono due nuovi personaggi che gli vengono incontro da destra).
SAGACE: Lupus in fabula! Evandro!
EVANDRO: Sei proprio uguale a tu padre. Sai, lo conobbi tempo fa in Arcadia! Era un bravomo. Questo mi figlio, Pallante. Dora in poi i nostri popoli diventeranno uno solo e lui combatter al tuo fianco. Questi Rutuli nun se sopportano proprio pi!
PALLANTE: Ora semo come fratelli. Nun te tradir! Lo giuro su sto sacro cinturone che mha regalato mi padre! (poi esce di scena con il padre e Sagace a destra).
(Intanto si sente tuonare e arriva Venere da destra vestita come Miss Italia e uno scudo tra le mani...).
VENERE: Enea! Vulcano ha forgiato uno scudo per te. Con questo sicuramente vincerai!
ENEA: Grazie madre! E proprio ad hoc!
VENERE: (rivolta al pubblico) Eh si! I figli so piezz core! (esce dallo stesso lato).
ENEA: Scommetto che ti sei fatta quattro chiacchiere con la sibilla! (e rivolto al pubblico...) La mamma sempre la mamma!
Canzone: Viva la mamma (ovvero Venere la mamma)
(Entrano Eurialo, Niso e Dioro da destra).
ENEA: Bene ora vado a organizzarmi con gli Etruschi! E voi soldati, occhio! EURIALO: (Enea esce) Io vado di pattuglia fuori dalle mura a prepararvi la strada!
DIORO: Se ci sono problemi, facci un segnale e scateneremo linferno!
NISO: Aspetta! Dove vai da solo! Vengo con te!
(Eurialo e Niso escono a sinistra, Dioro a destra).
Scritto dallins. Domenico Del Prete
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NARRATORI
MENTRE ENEA VA IN ETRURIA, GLI INSEPARABILI EURIALO E NISO SI SCONTRANO CON MOLTI NEMICI E INIZIALMENTE HANNO LA MEGLIO.
POI EURIALO TROVA UN MAGNIFICO ELMO CHE INDOSSA, MA IL SUO BAGLIORE SOTTO I RAGGI LUNARI LO TRADISCE. I CAVALIERI NEMICI LO ACCERCHIANO E LO UCCIDONO. NISO, CHE NON HA MAI ABBANDONATO AMICO, VA IN SUO AIUTO E MUORE.
(Sul palco ancora vuoto rotola un elmo... quello di Eurialo).
Canzone: La guerra di Piero (ovvero la Guerra di Eurialo e Niso)
NARRATORE 1: TURNO SI SPINGE NELLACCAMPAMENTO TROIANO AIUTATO DA GIUNONE MA, SEPPURE INVINCIBILE, E COSTRETTO A SCAPPARE MENTRE ASCANIO, FIGLIO DI ENEA, NE UCCIDE IL COGNATO NUMANO. QUESTO FATTO ALIMENTA ANCORA DI PIU LA RABBIA DEL RE DEI RUTULI. INTANTO ANCHE LA VERGINE CAMILLA, DI ANTICA STIRPE ITALICA E ALLEATA CON TURNO, TENTA UN AGGUATO CON LE SUE AMAZZONI...
(Dalla loggia gli dei litigano per decidere come volgere gli umani destini...).
VENERE: Quello che sta facendo Giunone non mi piace proprio, mio Giove! Sta giocando sporco!
GIUNONE: Io sono nel mio pieno diritto di fare cos! lI mio curriculum migliore del tuo! Hai capito?
VENERE: Senti brutta pettegola la devi smettere di...
GIUNONE: A chi brutta pettegola, ma chi ti credi dessere, la pi bella del reame?
GIOVE: Basta cos! Ho deciso! Che nelle vicende umane gli dei si astengano nel dare aiuto. Da questo momento, dictum factum, il Fato assegner la vittoria solo a chi se la merita.
(Intanto Enea entra da sinistra a cercare il nemico con Dioro, Acate, Darete e Sagace).
ENEA: Fermiamoci qui e attendiamo lalba, poi render giustizia a tutti quelli che avevano scelto di stare con noi e non ci sono pi! Dioro! Solo quando il momento!
DIORO: Uomini! Al mio segnale scateneremo linferno!
CAMILLA (entra da destra con le amazzoni): Amazzoni, seguitemi! Cerchiamo di sorprenderli dallaltro lato, come ci ha detto Turno! Diana ci protegger! AMAZZONI: Ai tuoi ordini Camilla!
(Nel mentre si organizzano, arriva lambasciatore da destra).
AMBASCIATORE: lo sono lambasciatore di Turno, il re dei Rutuli!
IL CORO: Gi lo sappiamo!
Scritto dallins. Domenico Del Prete
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SAGACE: Hai visto Enea? di nuovo il turno dellambasciatore! (e rivolto al pubblico...) Questi rotoli non finiscono proprio mai... ENEA: Parla, coshai da dirci stavolta?
AMBASCIATORE: Turno vuole risparmiare i nostri gi provati eserciti e ti sfida
a duello! Accetti?
ENEA: Accetto!
(Il campo di battaglia il palco condiviso, ai lati, dalle due schiere che fanno il tifo e cantano a turno le due strofe di Another Brick in the Wall)
(Entra Turno da destra con un soldato).
TURNO: Porgetemi linvincibile spada di mio padre Dauno, quella forgiata nel fiume infernale Stige. (Ma un suo soldato, inciampando, la fa cadere - vistosamente per il pubblico - confondendola con la sua e questultima gli porge per errore).
ENEA: Fatti avanti! Lora venuta! Mors tua, vita mea!
(La spada di Turno sinfrange contro il divino scudo di Enea e lui cade a terra incredulo... Enea, che lo sovrasta e lo ferisce alla gamba, vede che alla vita indossa un oggetto che apparteneva a Pallante, figlio dEvandro e glielo strappa...).
SOLDATO DI TURNO: Ecco la spada mio signore. Mi sono sbagliato, questa quella giusta ehm ma a quanto pare ora non ti serve pi!. ENEA: (Riconosciuto il cinturone) Ma questo apparteneva a...
TURNO: Si! Mea culpa! Apparteneva al tuo amico e alleato Pallante.
ENEA: Ora sono costretto a vendicarlo...
TURNO: Vade retro! Non devi uccidermi per forza! Anzi, se vuoi fare bella figura, rendimi cos ferito al mio povero vecchio padre! Sai, mi star aspettando per cena!
ENEA: Non posso, la storia non andata cos!
(Tutti intorno, al crescere di un sotto fondo musicale ad hoc, mettono il pollice verso incitando lindeciso Enea Vai! Vai! e, con un gioco di luci, riverberi sonori e scene mobili, gli sfondi diventano le gradinate e gli archi di unarena.
E mentre Enea alza la spada per colpire entrano e attraversano la scena tutti i futuri protagonisti del tempo che verr, coprendo cos la fine di Turno agli occhi del pubblico: patrizi, plebei, schiavi, centurioni, statisti, mecenati, filosofi, poeti, tra cui Virgilio, lautore del poema che si fa avanti).
VIRGILIO: Lamicizia una divina cosa, ma la vita una nostra conquista! E anche questo non lo avevo scritto in premessa! Occhio per perch, ci crediate o no, negli inferi vengono sorteggiati per questa arena uomini davvero malvagi. E quelli s che scatenano linferno! Quindi che il nostro pensiero possa volare sempre alto. Per aspera ad astra!
(Si accendono tutte le luci).
Scritto dallins. Domenico Del Prete
Circolo Didattico Mondragone Primo
Canzone: Va pensiero (Versione di Zucchero)
LIMPERATORE (che si fa avanti tra la folla di attori sulla scena e fa cenno al silenzio): Se abbiamo rappresentato bene la commedia della vita e siete contenti - fa cenno a un servo (che Sagace) affinch gli porga la maschera - allora alzatevi e applaudite i vostri figli battendo le mani!
(Mette la maschera).
Canzone: Tutto si pu conquistar
(Si chiude il sipario).
FINE
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