IO,
SONO UN PEZZO DI MERDA
Monologo di
Matteo Tibiletti
BIOGRAFIA DELLAUTORE
Matteo Tibiletti nasce a Varese il 23/10/1978. Da sempre coltiva una profonda passione per il cinema, la fotografia e per la scrittura creativa. Autore di sceneggiature, racconti, poesie e copioni teatrali si cimenta spesso come regista di brevi cortometraggi o shooting fotografici (su www.youtube.com/teotibi e www.flickr.com/teotibi presente tutta la sua produzione). Nel 2009 ha pubblicato tramite il sito www.lulu.com una raccolta dei suoi migliori scritti dal titolo LO SCONOSCIUTO. Ha frequentato per cinque anni la Scuola di Teatro Citt di Varese. Dal 2008 uno dei membri fondatori, attori e registi dellAssociazione culturale Compagnia Dusedi Besozzo. Da gennaio 2012 regolarmente iscritto alla SIAE come autore teatrale e fotografo.
DATI DELLAUTORE
NOME E COGNOME: Matteo Tibiletti
NATO A : Varese il 23/10/1978
RESIDENTE IN: Via C. Goldoni 41/B, Varese (VA)
CELLULARE: 3462219045
INDIRIZZO MAIL: tibilettimatteo@gmail.com
POSIZIONE SIAE: 213623
Io, sono un pezzo di merda
Io sono un pezzo di merda!s, ne sono convintomi odio e mi
disprezzo come nessun altro potrebbe faree gi qui vi sto giudicandogi, vi
giudico tutti dallalto della mia meschinit, della mia inutilitio che vi
osservo e non riesco ad imitarvi perch mi date nausea, con tutti i vostri
luoghi comuni, le vostre imperfezioni, le vostre manie di grandezza le vostre
bugie, sotto le quali celate i meccanismi mentali che tutti quanti conosciamo e
che fingiamo di non sapere.
E vi salutate sorridendo a denti stretti e maledicendo lamico a cui avete
rivolto un saluto pi falso di un bacio di Giudaschifosi! Siete melma in una
palude, non vi si riconosce se non dal fetore che emana la vostra anima
ipocrita e incoerente.
Se sono meglio di voi? No, assolutamente, ma gi questo mi rende miglioreeh
giriconoscere che ho il diritto di insultarvi tutti dal primo allultimo
proprio perch sono io la prima vittima delle mie criticheproprio perch sono
io il primo a soffrirnesoffro di una mania incurabile volta alla totale coerenzaogni
cosa, pensiero, parola o pagina devessere coerente con ci che realmente
pensoaltrimenti cominciano le convulsioni, i dolori di testa, le lacrime
amare, che mi fanno capire che sto fingendo, che mi sto tramutando in uno di
voinauseabondi e malinconici mediocri attori della vita dogni giorno
Gi, sono un pezzo di merda, perch non so mentireperch anche di fronte alla
pi ingenua delle bugie le labbra mi si bloccano e fanno il percorso inverso
rispetto a quello che ci si aspetterebbe..ci che ne esce un suono assurdo,
il cui significato sfugge a chiunquequello il suono della verit non
dettasono un vile? No, solo preferisco tacere piuttosto che mentire
Via, non siate stupidicerto che ho mentito almeno una volta in vita miaanche
pi dunaper poi stare male e confessare tutto, vomitare la verit come
unespiazione in faccia alle mie vittime che soffrivano del proprio e del mio
doloregi perch quando mento sto malee chi viene tradito soffocato dal mio
doloreche supera di gran lunga il suo.
Certo, direte voi,una bugia si sopportaspecie se, come nel mio caso, sono
bugie ritenute sciocche o di poco contoma cos una bugia di poco conto?
Dire che fuori piove quando c un sole che spacca le pietre? Perch allora
dovrei mentire?! Perch la persona a cui lo dico spera nel maltempo? Che si
arrangi, la vita dura per tutti, che cresca e accetti di sudare al sole
dagosto come chiunque!
Dire a qualcuno che va tutto bene quando non c nulla che viaggi nel verso
giusto? Per quale motivo? Illuderlo di una realt che non tale? Per farlo
vivere in unaltra dimensione? E chi questo privilegiato che non pu
godersi la vita?
Cosa credete?! Che per essere felici bisogna vivere costantemente momenti
felici? Ma dove vivete? Nella foresta con i puffi?! Bisogna soffrire, star
male, piangere e lamentarsi come se si avesse una lancia conficcata nel
fiancoper poter dire ieri stavo meglio!
Gi, sono un pezzo di merda, perch quel che faccio passare agli altri lo passo
io in prima persona e faccio mio il dolore degli altri e poiquasi fosse
unespiazione scrivofilmoregistrometto in concreto il dolore eci riesco!
Volete che ve lo dica? Mi piace ci che facciosono fiero di ci che scrivoal
diavolo la modestia per una voltacerto non sar ricordato nelle antologie e
negli annali di letteraturamaqualcuno pianger, rider e si arrabbier con
ci che ho scritto e che scrivoperch? Ma perch scrivo beneperch penso
troppopenso maledettamente troppo e quel che penso lo trascrivo come devessere
trascritta!
E a chi pensa meno di quanto penso io quel che scrivo sembra arte e spesso la
si spaccia per talesebbene io sappia che spesso falsifico il mio pensiero per
piaceree anche lsono dolorima cos un banale mal di testa rispetto ad un
po di gloria?
Io vi odio, ma non posso fare a meno di voi, perch se nessuno mi avesse mai
detto che almeno quello che scrivo ha una qualche utilitsarei gi morto da un
pezzoe ci penso spesso, sapete? Magari a farla finita nella maniera pi
originaleche non lasci spiegazionemagari dopo una festa gioiosa, in cui mi
sono dato alla pazza gioia e ho divertito (gi perch sono pure in grado di
aiutare gli altri a stare meglio a volteincredibile, vero?) i presentiecco,
magari a met di quella festa potrei spararmi in testacongelando e
congedandomi da tutti con un ultimo sorriso
S, sono un pezzo di merda, ma lamore lunica cosa per la quale finora ho
vissuto, lamore per larte, per me stesso eper le donne gli sguardi, i
sorrisi, i baci elamorequello dolce, quello travolgente, quello divertitoe
raramente quello per il puro piacereperch mediocre, non produce sofferenza
o vera gioianemmeno nel peggiore dei casise fatto nel disinteressenon mi
serve. Lascio agli stupidi il sesso e lascio per me lamore, anche nella
masturbazione, (tanto derisa!) che gli ipocriti fingono di ignorare, ma che ha
salvato e salva dallinsoddisfazione, almeno un angolo dello spirito di
chiunque sia capace di amare almeno per cinque minuti se stesso.
Le donne soffrono a causa mia, e io ho sempre sofferto con loroe mano a mano
che la sofferenza cresceva, cresceva il materiale con cui rendere quelle
emozioni arteho prosciugato gli amori, rendendoli impossibili per creare
qualcosa che fosse pure vagamente, immortaleE ho sciupato rapporti che
chiunque avrebbe definito possibili, rendendoli impossibiliarrivando a pensare
che lamore non pu essere immortale, se non di fronte alla morte
Gi, sono un pezzo di merdaodiatemi per ci che ho detto, per essermi esposto,
almeno io, per averlo urlato per aver detto che questa vita non facile ma
che, se pure io che vedo cos nero, sono riuscito ad amare sinceramente e a
tirare fuori dal dolore qualcosa di importante per me e per chiunque altro
labbia saputo apprezzareallora vuol dire che ha pure un senso stare al
mondoe che non sta nella mediocrit il piacere dellessere, ma nella ricerca
dellarte in ogni singola, stupida, cosa.
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