Spettacolo teatrale liberamente tratto da
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
di Garinei e Giovannini
Scritto da Alessandro Ronchini & Claudio Caraffi
I PERSONAGGI
DON SILVESTRO Parroco del paese
CRISPINO Sindaco del paese
ORTENSIA sua moglie
CLEMENTINA sua figlia
TOTO il tontolone
VIRGINIA Presidentessa della squadra di calcio
IL CARDINALE
TONIO fornaio
cittadini del paese
LA VOCE DI LASS
ATTO I
A sipario chiuso si sente una voce che dice:
LA VOCE DI LASS: Cera una volta, anzi c, o meglio ancora: potrebbe esserci un piccolo paese di montagna che sta qui, l, dovunque piaccia a chi sta ascoltando. Il paese che io, da quass, ho scelto per questa favola.
Da dietro il sipario si cominciano a sentire, allimprovviso, delle voci di un coro che cantano a cappella.
Evviva, evviva, evviva, evviva, evviva,
evviva, evviva, evviva, evviva, evviva.
Il sipario si apre su un gruppo di gente in che canta in coro sotto la direzione di un giovane in jeans. Sono gli abitanti del paese. Il direttore muove molto freneticamente sia le mani che il corpo.
Aggiungi un posto a tavola
che c un amico in pi
Se sposti un po la seggiola
stai comodo anche tu
Gli amici a questo servono:
per stare in compagnia
Sorridi al nuovo ospite
non farlo andare via
dividi il companatico
raddoppia la a a a lallegriaaaa!
SILVESTRO: La porta sempre aperta,
La luce sempre accesa
CORO: La porta sempre aperta,
La luce sempre accesa
SILVESTRO: Il fuoco sempre vivo, la mano sempre tesa
CORO: Il fuoco sempre vivo, la mano sempre tesa
La porta sempre aperta,
La luce sempre accesa
SILVESTRO: E se qualcuno arriva
Non chiedergli: Chi sei?
CORO: No, no, no; no, no, no, no;
SILVESTRO: E se qualcuno arriva
Non chiedergli: Che vuoi?
CORO: No, no, no; no, no, no, no;
No, no, no
SILVESTRO: E corri verso lui con la tua mano tesa
E corri verso lui
Spalancagli un sorriso e grida: Evviva! Evviva!
CORO: Evviva, evviva, evviva, evviva, evviva,
evviva, evviva, evviva, evviva, evviva.
SILVESTRO: Bravissimi, molto meglio dellultima volta. Per stasera basta cos. Andate pure a casa. Grazie e buonanotte a tutti. (Comincia ad indossare la tonaca)
TUTTI: Buonanotte!
SINDACO: (Entra di corsa) Allora, allora siamo pronti per le prove?
(tutti ridono)
ORTENSIA: Ma Crispino caro, abbiamo appena finito!
SINDACO: (Al colmo della malafede) Ma no anche oggi in ritardo. Oh, ma che iella! Che peccato. Eh, sapete, fra le pratiche del comune e gli affari della mia falegnameria. Lei mi scusa vero signor Parroco?
SILVESTRO: Certo, signor Sindaco; tanto pi che lei arrivato PUNTUALISSIMO.
SINDACO: In che senso, mi scusi?
SILVESTRO: Nel senso che arrivato giusto alla fine delle prove, come voleva lei.
SINDACO: E perch, di grazia?
SILVESTRO: Perch stonato come una campana e non vuole che lo si sappia.
(tutti ridono)
SINDACO: Io stonato? Oh, ..oh io che ho passato la giovinezza nei migliori teatri lirici.
ORTENSIA: Si, Crispino, ma facevi il bigliettaio!
SINDACO: E che vuol dire. Un posto di alta responsabilit, di competenza. Se non cero io il teatro non incassava i soldi e allora addio musica! E adesso lei dun trattoSTONATO! Per me lei pure un po sordo!
CLEMENTINA: (Passando gli da un calcio negli stinchi)
SINDACO: Ahi!
CLEMENTINA: Oh, scusa pap.
SILVESTRO: (Si avvicina alla pedana da direttore) Mi scusi tanto. La prego di cantare!
SINDACO: Io?
SILVESTRO: E che io? Certo!
SINDACO: (Si avvicina di malavoglia alla pedana e comincia a cantare la prima strofa di Un posto a tavola stonando maledettamente)
SILVESTRO: (Correggendo) No signor sindaco, pi armonico, pi armonico.
SINDACO: Beh, io larmonia ce lho nel sangue. Aggiungi un posto a tavola..
TOTO: (Smettendo di sbrigare alcune faccende canta con voce profonda e intonata) Che c un amico in pi..
SINDACO: (Indispettito) E tu, Toto, cosa ti intrufoli? (ride) Tanto tu di buono hai solo la voce. Zac!
TOTO: (a Silvestro) Che disse lu Sindaco?
SILVESTRO: Niente, niente (con tono di rimprovero) Signor Sindaco!
SINDACO: Che ho detto di male? Lo sanno tutti che Toto ..vero? (fa il gesto per dire che un po scemo) .
SILVESTRO: Tutti, si! Ma meno che lui. Per tanti anni siamo riusciti a non fargli venire sospetti, e adesso lei In fine dei conti non colpa sua se un po tonto.
SINDACO: E che colpa mia? E buffo questo clero! (e si riprende il cappello)
La gente va a baciare la mano a don Silvestro
SILVESTRO: Buonanotte Giacomo, buonanotte Lina, Cesira.
GIACOMO: Buonanotte, don Silvestro e alla prossima.
Tutti sfilano rispettosamente davanti a lui e lo salutano. Don Silvestro rivolge a tutti una breve frase di saluto.
CLEMENTINA: Don Silvestro, la sua canzone la trovo leggendaria sicuramente vinceremo il concorso dei cori della provincia, e sar tutto merito suo.
SILVESTRO: Grazie Clementina. Ciao a tutti.
SILVESTRO: Buonanotte Tommaso, grazie per il vino. E cos buono che lo riserver per le messe cantate.
Toto si avvicina con una candela accesa
SINDACO: Anche le messe si canta, sto fanatico! . (Starnutisce) Chi ha acceso la candela?
TOTO: Sono stato io. Nun te piace?
SINDACO: Grazie. Sono allergico. Adesso starnutir sino a casa (se ne va starnutendo).
Ultima della fila ancora Clementina, che ha fatto il giro e si rimessa in fila per salutare ancora don Silvestro. Gli bacia la mano e don Silvestro la guarda con sorpresa. Poi lei scappa via ridendo.
SINDACO: Cammina, ragazzina!
In canonica sono rimasti solo Don Silvestro e Toto; questultimo intento a mettere in ordine la stanza e don Silvestro prende in mano un attrezzo ginnico.
TOTO: Ma che fai? Tu sei prete, non ti servono i muscoli.
SILVESTRO: Una mia debolezza Toto, e poi se si trascura il corpo si finisce che anche lanima mette su pancia. Il nostro corpo in prestito; bisogna averne cura per restituirlo al Signore quando sar il momento.
TOTO: E quanto sar sto momento? Vorrei saperlo sa! Magari me faccio un bagno.
SILVESTRO: Tranquillo Toto, ho conosciuto poche persone linde come te, dentro e fuori.
TOTO: Ah, bene, m sono felice.
SILVESTRO: Sei felice?
TOTO: Bo! Non saprei Io so sempre stato come me vedi tu. Secondo te, so felice io?
SILVESTRO: S Toto, penso proprio di s.
CLEMENTINA: Permesso?
TOTO: Ciao Clementi.
CLEMENTINA: Ciao Toto, salve padre, vorrei confessarmi.
SILVESTRO: Ancora! Ma se lo hai fatto stamattina.
CLEMENTINA: E che ho peccato di nuovo.
TOTO: Ammazza quanto se peccaminosa. Don Silve me sa che le dovrai da ancora lassoluzione. Addio! (e se ne va)
CLEMENTINA: Oggi Padre nel bosco mi sono macchiata di un peccato grave
SILVESTRO: Clementina, la confessione un sacramento, non uno smacchiatore.
Si preparano per la confessione, poi Silvestro si fa il segno della croce.
SILVESTRO: Su, dimmi
CLEMENTINA: Io alle tre ero nel bosco, e stavo riposando al fresco, quando arrivato il solito, lo stesso delle altre volte e ha cominciato a farmi dei complimenti, e io facevo sempre di pi la vanitosa
SILVESTRO: E poi?
CLEMENTINA: Io continuavo a dirgli di smettere di adularmi, ma in realt ero sempre pi contenta
SILVESTRO: E poi?
CLEMENTINA: Poi mi ha chiesto di sposarlo
SILVESTRO: E poi?
CLEMENTINA: Poi mi sono svegliata Mi dica Padre, un peccato molto grave?
SILVESTRO: (visibilmente irritato) Per penitenza dirai dieci Pater, Ave e Gloria.
CLEMENTINA: E basta!
SILVESTRO: Ma Clementina, i sogni non sono peccati. (Le fa la benedizione) E ora va a casa, da brava.
CLEMENTINA: Va bene.
(Silvestro si allontana, pur rimanendo in scena, e clementina inizia, non sentita da Silvestro, un monologo)
CLEMENTINA: Peccato, Peccato davvero!
Lui non capisce, lui non pu capire;
ma io lo amo!
Oh se non portasse quellabito, se lui non fosse lui,
allora tutto sarebbe pi facile;
io ti direi: Ti amo
e tu mi diresti: Anchio;
Ma tu non puoi,
ed io son qui.
Peccato Silvestro,
peccato che sia un peccato
se no ti amerei alla follia;
ma io gi ti amo alla follia,
e non posso dimenticarti..
Se tu non fossi tu
Potrei amarti senza scrupoli
Ma se non fossi tu
Forse nemmeno ti amerei.
Peccato Silvestro,
peccato che sia un peccato. (Esce)
Intanto in canonica Silvestro inizia a preparare il letto e nel mentre suona il telefono e dopo qualche squillo va a rispondere.
SILVESTRO: Pronto!
LA VOCE DI LASS: Finalmente!
SILVESTRO: Chi parla?
LA VOCE DI LASS: Dio.
SILVESTRO: Chi io?
LA VOCE DI LASS: (con impazienza) Dio, Dio, il tuo Dio.
SILVESTRO: (ironico) Ah, Dio scusa non ti avevo riconosciuto. Ti credi spiritoso? A rompere lanima alla gente?
LA VOCE DI LASS: Mai fatto nulla di simile, caso mai il contrario
SILVESTRO: Ma va alla Mecca!
LA VOCE DI LASS: Alla Mecca dalla concorrenza! Ma ho forse sbagliato numero? Tu sei Don Silvestro?
SILVESTRO: Si, e tu sei un cretino! (e riattacca il telefono)
LA VOCE DI LASS: Ma come ti permetti! Tu devi essere impazzito! Nessuno ha mai osato sbattere il telefono in faccia a Dio!
SILVESTRO: (con occhi stralunati verso il cielo) Dio mio, Dio mio. (si butta in ginocchio) Padre Nostro che sei nei cieli
LA VOCE DI LASS: (impaziente) Lo so benissimo dove sono! Alzati e ascoltami! Ho deciso di mandare il secondo diluvio universale.
SILVESTRO: Signore, hai intenzione di annegare tutti di nuovo?
LA VOCE DI LASS: Precisamente, e tu costruirai unarca e con essa salverai il tuo paese.
SILVESTRO: E tutti gli altri innocenti nel mondo !
LA VOCE DI LASS: Ma quali innocenti! Sai tu che fine farebbe il mondo se lasciassi fare alla gente doggi?
SILVESTRO: Ma Signore, perch io, perch il mio paese?
LA VOCE DI LASS: E perch no?
SILVESTRO: (basito per la risposta) E questo diluvio quando ci sar?
LA VOCE DI LASS: Inizier Sabato, ti do tre giorni di tempo.
SILVESTRO: (ironico) Non saranno troppi.
LA VOCE DI LASS: Comincerete a lavorare allalba del secondo giorno poich la prossima notte, la prima, io lho destinata alla procreazione. Ogni uomo si giacer con la sua donna e generer un figlio.) Concepiti in questo vecchio mondo, essi nasceranno nel nuovo e dal vecchio erediteranno.
LA VOCE DI LASS: Figliolo, domattina allalba suonerai le campane e darai al tuo paese la lieta novella. Io mi far vivo con te di tanto in tanto ma , ricorda.. solo tu potrai sentirmi.
SILVESTRO: Si figurati, appena gli do la novella quelli mi chiudono in un manicomio. E come faccio?
LA VOCE DI LASS: Tu farai quello che ti stato ordinato, Silvestro!
SILVESTRO: Sissignore.
LA VOCE DI LASS: A me!
SILVESTRO: Come?
LA VOCE DI LASS: A me. Addio a me. Eh..
SILVESTRO: (ride) Ah, addio, a te! (comincia ad agitarsi) Oddio! Ho parlato con Dio! Dio Padre, Onnipotente, onniveggente, onnitutto Oddio, devo restare calmo, devo mantenere la calma, se no Aiuto! Non ricordo niente! Cosa devo fare? Cosa devo dire? Ah, si! Calmo, Calmo se no mi viene un coccolone e allora addio arca e addio tutto. Oddio ho parlato con Dio! Silvestro Calmati!
(stramazza sul letto che si rompe)
Le luci si spengono completamente. Quando si riaccendono lalba e si sente un grande scampanio che risveglia tutto il paese e anche Don Silvestro. Tutti scendono in piazza vestiti con dei lunghi vestaglioni e don Silvestro esce con la tonaca allacciata male, e guarda il campanile che suona.
SILVESTRO: (a Dio) Che fretta! Tra poco le avrei suonate io stesso.
LA VOCE DI LASS: Corri, svelto! Vai a dare la novella.
Finisce lo scampanio.
CLEMENTINA: Don Silvestro, le sue campane mi hanno svegliata al punto giusto, sapesse cosa stavo sognando. Mi pu confessare?
SILVESTRO: Non il momento Clementina!
TONIO: Don Silvestro cosa c?
SINDACO: Perch ci ha chiamato? Che succede?
SILVESTRO: Che succede?
SINDACO: Come: Che succede?. Sono io che lo chiedo a lei. E lei che ha suonato le campane, no?
SILVESTRO: No si quasi.
SINDACO: Si o no? I casi sono due!
SILVESTRO: Non Sempre.
CESIRA: Padre, di grazia, non ci faccia stare in pena.
SILVESTRO: Vi dir tutto
SINDACO: Oh, visto che il clero ha deciso di dire tutto dichiaro aperta questa seduta straordinaria del Consiglio Comunale.
La gente si dispone tuttintorno con ordine.
SINDACO: La parola al nostro buon curato.
SILVESTRO: (con penosa disinvoltura) Bella giornata eh? Ma ho limpressione che il tempo si guaster.
SINDACO: E lei ci ha svegliati allalba per comunicarci le previsioni del tempo?
SILVESTRO: In un certo senso proprio cos!
SINDACO: E allora..
SILVESTRO: (con voce bassissima) Ho parlato con Dio.
SINDACO: Eh?
SILVESTRO: Ho parlato con Dio! Egli mi ha affidato il compito di annunciarvi il secondo diluvio universale, e di dirvi che dobbiamo costruire unarca, come quella di No, poich solo il nostro paese si salver.
CLEMENTINA: Oh, si, unarca che idea leggendaria!
SINDACO: Unarca eh? Io lavevo capito da un pezzo che questo qui era un po andato Su via da bravo, a letto.
SILVESTRO: No, il diluvio ci sar davvero, e noi siamo stati scelti per ripopolare la Terra.
CLEMENTINA: Ripopolare, che idea leggendaria!
SINDACO: Su, da bravo, a letto. Se mai ci fu un curato bisogno dessere curato, quel curato lei, signor curato.
SILVESTRO: Non sono pazzo! Vi dico che ho parlato davvero con Dio!
SINDACO: Dunque lei gli ha parlato. E come?
SILVESTRO: Come Come?
SINDACO: Con che sistema? Una visione, una visitazione o pi semplicemente un sogno? Insomma come le ha parlato?
SILVESTRO: Al Al telefono.
SINDACO: Ah.. al telefono
SILVESTRO: Se io fossi al suo posto non mi crederei mai.
SINDACO: Per la prima volta siamo daccordo io e lei.. Su, su da bravo, a nanna.
SILVESTRO: (urlando) Le campane.
SINDACO: Cosa centrano le campane?
SILVESTRO: Non le ho suonate io! Le ha suonate Lui. (Indicando il Cielo)
CLEMENTINA: Ma pap, perch non vuoi credergli? Se io fossi Dio gli telefonerei ogni giorno!
SINDACO: E bene, ammettiamo per assurdo che questa storia del diluvio sia vera. Lumanit scompare e noi ci salviamo. Ma dico, perch proprio noi?
SILVESTRO: Perch no?
SINDACO: Scusi, ma una risposta idiota.
SILVESTRO: E quello che(con tono solenne) E quello che mi ha detto Dio!
SINDACO: Va bene, ma chi ci dice che lei non si inventato tutto per scucirci dei soldi unaltra volta?
SILVESTRO: No! Vi dico che le campane non le ho suonate io.
TOTO: Perch nun suonano ancora?
SILVESTRO: Perch Dio vuole che crediate perch avete fede, e non perch costretti dallevidenza di un miracolo!
CLEMENTINA: Ma io sono convinta che se lei volesse un miracolo lo saprebbe fare, padre.
SILVESTRO: Ma Clementina, ti pare possibile che io faccio un gesto e le campane.
Silvestro muove una mano e le campane iniziano a suonare come dirette dalle mani del direttore don Silvestro.
TOTO: Avete visto? Lui move lu dito e le campane Zac! Se mettono a son.
CLEMENTINA: Bravissimo padre, lo dicevo che se voleva ci sarebbe riuscito!
SINDACO: Perdonate, ma non potrebbe essere uno scherzo del vento?
TONIO: Del vento?
SINDACO: Si, del vento, o ancora peggio una montatura organizzata per raggirarci.
CARLETTO: Montatura di chi?
SINDACO: Del clero, per scucirci del denaro!
ORTENSIA: Ma Crispino, tu sai pensare solo a quello?
SILVESTRO: Scusate, questo non uno scherzo del vento, n una montatura del clero, e non sono nemmeno io; qui lunico campanaro il Signore che vuole provarvi che quello che ho detto vero. Io sono solo il suo direttore dorchestra, il suonatore Domineiddio.
SINDACO: Sicuramente un gran belleffetto! Cittadini, fate pure la vostra arca, che se poi il diluvio non ci sar beh, sar unottima attrazione turistica.
CLEMENTINA: Viva pap!
TONIO: Si, viva il Sindaco!
TUTTI: Viva il Sindaco!
SILVESTRO: Molto bene, mi compiaccio della sua decisione. Ora limportante che lei ci fornisca il legname.
SINDACO: Non ho capito bene lultima frase.
SILVESTRO: Signor sindaco, lei il proprietario del bosco ed anche lunico falegname in paese; lunico che ci pu dare il materiale lei!
SINDACO: Ma non ci penso proprio!
SILVESTRO: Ma senza legname
SINDACO: Certo il legname ci vuole, e anche parecchio, ma io sfortunatamente non ne ho.
CLEMENTINA; Ma pap il deposito pieno.
SINDACO: Tutto venduto per i banchi alla Cappella delle Orsoline, Clementina.
CLEMENTINA: Ci sono ancora tutti i faggi da tagliare.
SINDACO: Venduti ai Cantieri Navali, Clementina bambina.
CLEMENTINA: E tutta quella catasta di legno vicino al ponte?
SINDACO: Venduta alle Ferrovie dello stato, Clementina bambina cretina.
SILVESTRO: Signor Sindaco, se il legname non ce lo d lei, che lunico falegname della zona, chi ce lo deve dare?
SINDACO: Eh, gi! Idea! Visto che lei cos intimo della Sacra Famiglia, perch non fa una telefonatina a San Giuseppe? (ridacchia) Ortensia, Clementina, a casa! Signor parroco, invece del legname mi permetta di darle la mia simpatia la ossequio.
TOTO: Don Silv, me che te scuraggi? Perch nun fai un altro miracolo e fai apparire il legno qui?
SILVESTRO: Ma che sciocchezze dite mi avete forse preso per un santo? Su forza tutti a casa.
Silvestro rimane solo in scena. E chiude gli occhi
SILVESTRO: Signore, fai apparire il legname per larca! (apre gli occhi e vedendo che il legname non c) Beh?
LA VOCE DI LASS: Vuoi che ti porti pure le valigie?
SILVESTRO: (confuso) Hai ragione.Perdonami signore.
Silvestro esce di scena e rimane illuminata solo la casa del Sindaco, in cui entrano i tre abitanti. Clementina sta piangendo.
SINDACO: Clementina, se non smetti di piangere, vengo l io e ti faccio piangere davvero!
CLEMENTINA: (Piangendo) Voglio ridere quando le acque ci sommergeranno e moriremo tutti per colpa tua! Voglio proprio ridere.
ORTENSIA: Perch? Perch non vuoi dare il legname al parroco?
SINDACO: Perch me lo ha chiesto gratis, e io invece voglio guadagnare. E poi se Dio avesse veramente bisogno di quel legname, il modo per averlo lo troverebbe.
Squilla il telefono.
SINDACO: Pronto? Si sono il sindaco. Chi?Le ferrovie dello Stato? Stia tranquillo signor capo-reparto. E tutto pronto, il carico parte domani. Come sarebbe Non ci serve pi. Pronto, pronto. (il Sindacoriaggancia e guarda le due donne) Vi proibisco di ridere, tanto io il guadagno lo faccio coi Cantieri Navali.
Squilla il telefono
Si! Cantieri Navali? Come non volete pi il legname! E perch? Ah, chiudete il cantiere Bravi, proprio il momento giusto , voglio proprio vedere quando le acque vi sommergeranno e morirete tutti. Ma che sto dicendo? No, no non dicevo a voi!(riattacca) E una semplice coincidenza! Tanto mi bastano le Orsoline. Con quelle guadagno per tre.
Squilla il telefono, il sindaco esita un attimo poi, terrorizzato, risponde.
SINDACO: Si, sono il sindaco. Che c?
Si illumina anche la canonica. Don Silvestro parla al telefono; parla imitando la voce di una donna dallaccento veneto.
SILVESTRO: Signor Sindaco, son Suor Severina del Convento di SantOrsola Mi spiace tanto ma il suo legname non ci serve pi
SINDACO: Ma non dovevate fare i banchi per la cappella? Come fate senza banchi?
SILVESTRO: Xe un fioreto! Restemo tute in piedi, benedeto.
SINDACO: E io? Lei mi ha ordinato tre quintali di legno! Che ci faccio ora? Dove me lo metto tutto sto legno?
SILVESTRO: Mi son monaca non son pratica de ste cose. Riverisco..
Il sindaco riattacca con rabbia. Silvestro riattacca a sua volta e tutto contento si avvia verso la casa del Sindaco. Il Sindaco passeggia su e gi mentre Ortensia e Clementina sono felicissime, la moglie addirittura accende una candela davanti a San Crispino.
ORTENSIA: Grazie San Crispino!
SINDACO: Tre ordinazioni, avevo, tre! E sono andate via in meno di tre minuti! (starnutisce) E spegni quella candela! (starnutisce) Lo sai che sono allergico!
Silvestro entra in casa del Sindaco.
SILVESTRO: Salute e prosperit.
SINDACO: Sono rovinato!
SILVESTRO: Che c, non capisco?
SINDACO: Manco io capisco!
ORTENSIA: Avesse visto don Silvestro! Una cosa incredibile, doveva essere qua!
CLEMENTINA: Il telefono squilla eh.
SINDACO: Zitte! Non ne voglio pi sentire parlare di questa storia! E tu, spegni quella candela, ho detto!
SILVESTRO: Allora signor Sindaco, ora che le ordinazioni sono state annullate ce lo date il legname?
SINDACO: Beh, certo (realizzando) Come, come, come? E lei che ne sa?
SILVESTRO: Non me lo ha detto lei?
SINDACO: No!
SILVESTRO: Forse la signora?
ORTENSIA: Eh, no.
SILVESTRO: Clementina.
CLEMENTINA: SI!
SINDACO: No! E bravo don Silvestro!
Va verso il telefono con un sorriso astuto. Silvestro si morde le labbra.
SINDACO: (formando il numero) lo dicevo che ad ogni cosa c una spiegazione Pronto Convento delle Orsoline?
Silvestro rivolge una preghiera silenziosa a Dio
SINDACO: Suor Severina sono io Volevo avvertirla che il carico di legname pronto e sta per partire.
LA VOCE DI LASS: (che imita Suor Severina) Ma insomma basta, benedeto! Glielo ho gi detto cinque minuti fanon insista lei farebbe perdere la pazienza anca al Padre Eterno! Il suo legno non ci serve pi, la saluto.
Riaggancia.
SILVESTRO: (Guardando in alto) Grazie!
LA VOCE DI LASS: (arrabbiato) Prego.
SINDACO: E va bene clero, sembra che abbia ragione lei!
CLEMENTINA: Bravo pap, ora abbiamo il legname
SILVESTRO: Bravo Signor Sindaco..
SINDACO: Insomma basta! Il legno mio e non ve lo do! Punto e stop.
ORTENSIA: Ma Crispino perch?
SINDACO: Perch due non fa tre, perch il Papa non Re, perch il Re non Papa, perch tu sei una rapa!
CLEMENTINA: Ma insomma pap, ora il legname non ti serve pi! Daccelo a noi, sii buono!
Tutti escono in piazza, raggiunti anche dagli altri e tutti attendono la risposta del Sindaco.
SINDACO: Non mi serve pi? Sapete cosa non serve pi a voi? Un sindaco! Ecco a voi la mia fascia. Me ne vado!
Tutti hanno un sussulto di sorpresa.
SINDACO: Ma non preoccupatevi, torner. Con i gendarmi!
SILVESTRO: Signor Sindaco, lei non pu farlo, la notizia del diluvio non pu trapelare.
SINDACO: Ma chi vuole che ci creder a questa pagliacciata! Dovreste finire in galera tutti! Ora vi vado a denunciare, non me lo impedirete con la forza!
TUTTI: Si!
SILVESTRO: Prendetelo!.
Tutti inseguono il sindaco che scappa, fino a quando non viene preso da due compaesani.
SILVESTRO: Chiudetelo a chiave nel cascinale!
Lo portano via.
SILVESTRO: (con solennit) Non c pi tempo da perdere. Figliole, andate a preparare un pasto sostanzioso per i vostri uomini. E voi andate a preparare i vostri strumenti.
UOMINI: Si!
SILVESTRO: Ce la faremo, vedrete, Egli guider la nostra mano.
UOMINI: Si!
LA VOCE DI LASS: Silvestro!
TONIO: Lavoreremo anche tutta la notte, se necessario!
TUTTI: Si!
SILVESTRO: Al lavoro, operai del Signore! Affilate le vostre asce e date forza alle vostre braccia.
TUTTI: Si!
LA VOCE DI LASS: Silvestro!
SILVESTRO: Forza andate e lavorate!
TUTTI: Si!
Ormai sono andati via tutti.
LA VOCE DI LASS: (urlando) Silvestro!
SILVESTRO: Che c! Oh scusa Signore.
LA VOCE DI LASS: Ce ne voluto per farti tacere!
SILVESTRO: Perch, cosa ho fatto?
LA VOCE DI LASS: Un lieve errore, eppure lo avevo detto a cosa era destinata questa prima notte.
SILVESTRO: La procreazione! E vero Signore, ero talmente preso dallarca che me lo sono dimenticato.
LA VOCE DI LASS: Ho visto!
SILVESTRO: E adesso? Guardali come lavorano. Sar difficile distoglierli.
LA VOCE DI LASS: Lo so, dovr darmi da fare, adesso. Bene, scenda una notte splendida, si alzi un lieve venticello, le stelle in cielo splendano pi che mai, la luna brilli nel suo splendore E tu Silvestro non vuoi proprio fare niente?
SILVESTRO: Che devo fare?
Il Signore sta per rispondere quando entra in scena Virginia, la Presidente della squadra di calcio, con un pallone in mano, urlando a tutti gli uomini che accorrono, non Toto che rimane in scena, ma in disparte
I giocatori sono Claudio, Giacomo, Tommaso, Ernesto, Walter, Sergio, Carletto e Tonio.
VIRGINIA: Allora, pelandroni, che fate! Smettetela di lavorare. Dovete allenarvi, fra tre giorni abbiamo una partita, ed pure molto importante! Ora venite qua. Stasera faremo una partitella amichevole tra di noi, per voglio che diate il massimo, tutte le vostre forze. Chiaro!!
TUTTI: Si Signora!
VIRGINIA: Cominciate a riscaldarvi, e mi raccomando: negli allungamenti piedi a martello!
Tutti si preparano per la partita.
SILVESTRO: Ecco, questa qui proprio non ci voleva! Ah, se Dio sapesse
LA VOCE DI LASS: Io so tutto. Sono onnisciente se non ti dispiace!
SILVESTRO: E adesso che possiamo fare!
LA VOCE DI LASS: Ma chi mai questa donna?
SILVESTRO: E la donna peggiore che ci sia sulla faccia della Terra, credo. E una vera arpa che non conosce neanche la parola amore, e per disgrazia nostra anche la presidentessa della societ di calcio del paese.
LA VOCE DI LASS: E con ci?
SILVESTRO: Basta che lei fiati che tutti gli uomini bum.. si mettono a tirare calci a un pallone, e cos la notte della procreazione si va a fare benedire
LA VOCE DI LASS: Veramente io lho gi benedetta Comunque non si potrebbe mandare da lei un uomo per farla innamorare...
SILVESTRO: E chi ci mandiamo? Qui lunico scapolo sono io! Ah, no aspetta c Toto, eccolo la!
LA VOCE DI LASS: E allora mandiamoci questo Toto.
SILVESTRO: Non cos facile! Lei una molto colta e vuole solo gente al suo pari e come dire Toto, in quanto a materia grigia non molto ben fornito
LA VOCE DI LASS: Beh, se il problema solo qui, si pu ovviare benissimo. Fammelo localizzare e vedrai.
SILVESTRO: Eccolo.
Toto riceve come una folgorazione dopo di che rinviene e si ritrova dincanto intelligente.
VIRGINIA: Ok! Giochiamo a due tocchi e mi raccomando i tiri Dov che dovete tirare?
TUTTI: Nello specchio.
VIRGINIA:(Facendo finta di non aver sentito) Dove?
TUTTI: (Gridando pi forte) Nello specchio!
TOTO: (Si avvicina a Virginia) Mirabile signora, dal volto di pesca, mi farebbe la cortesia di voler venire a prendere un drink con me? Ne sarei onorato. Se poi le va domattina potrei accompagnarla a visitare la pinacoteca in citt, che ne dice?
Virginia come presa da un colpo di fulmine per Toto.
VIRGINIA: Oh, grazie, con molto piacere! Un attimo solo. Ragazzi, scusate per stasera lallenamento sospeso, ci vediamo.. non lo so quando addio!
SILVESTRO: Signore sei davvero Grande!
LA VOCE DI LASS: Silvestro Comunque vedo che tu non vuoi proprio fare niente.
SILVESTRO: Ma signore, cosa posso fare?
LA VOCE DI LASS: Perch non canti?
SILVESTRO: Che?
LA VOCE DI LASS: Si, canta. Perch: prima quando facevi Aggiungi un posto a tavola, si, e adesso? Avanti canta crea latmosfera.
SILVESTRO: Io?
LA VOCE DI LASS: Ma devo proprio fare tutto io?
SILVESTRO: Ma cosa canto?
LA VOCE DI LASS: Va bene, ti suggerir. Anche il paroliere! Uffa. (Sussurra, per suggerire) Notte da non dormire, da fare giorno, da stare in due
SILVESTRO: Ho capito (Comincia a cantare)
SILVESTRO: Notte da non dormire
Da fare giorno
Da stare in due.
Notte da innamorare
Che dolce nido
Le braccia sue
Le braccia sue
E per voi, per voi
Per voi due.
CORO (TUTTI) Notte da ringraziare
Stupenda notte
qui per voi
Notte da naufragare
Nel mare caldo
Degli occhi suoi
Magica questa notte
Le stelle piovono su di noi
Tutto sussurra e grida
Sussurra amore e grida amore
E a tanto amore non si pu dire di no.
Notte da non dormire
Da naufragare
Nel mare caldo
Degli occhi suoi.
Notte da innamorare
Che dolce nido
Le braccia sue
CLEMENTINA Notte da malincuore
Da rinunciare
Da dire addio
SILVESTRO Notte da malincuore
Un malincuore
Ch solo mio
SILVESTRO E
CLEMENTINA (Insieme ma allinsaputa luno dellaltra)
Perfida questa notte
Le stelle piovono su di noi
Tutto sussurra e grida
Sussurra amore e grida amore
E a tanto amore
Io debbo dire di no.
CORO Notte da non dormire
Da naufragare
Nel mare caldo
Degli occhi suoi
Notte da innamorare
Che dolce nido
Le braccia sue.
Buio
SIPARIO
FINE PRIMO ATTO
ATTO II
Piazza del paese. Un gallo saluta il nuovo giorno. Tutti escono dalle case per iniziare a lavorare. Tra gli ultimi esce anche Toto, che entra in canonica per parlare con Silvestro.
SILVESTRO: Ciao Toto.
TOTO: Buongiorno, Reverendo, le auguro una prospera giornata
SILVESTRO: Come andato il tuo appuntamento di ieri sera con la signorina Virginia?
TOTO: Ma come ha fatto a sapere del mio incontro con la signorina?
SILVESTRO: Ricorda Toto: mai sottovalutare un prete di paese; il prete sa sempre tutto.
TOTO: Comunque andata egregiamente. Prima siamo andati al caff Montagna a prendere un cocktail, poi siamo usciti a rimirar le stelle, come dice il Poeta. Sa una cosa Don Silvestro? Credo che tra noi due sia scoccata la magica scintilla dellamore
SILVESTRO: Immagino Toto, immagino
In quel momento arriva in Piazza Virginia, seguita da Clementina che la chiama
CLEMENTINA: Signorina, signorina
VIRGINIA: Si?
CLEMENTINA: Buongiorno signorina, posso parlarle?
VIRGINIA: Oh cara, dimmi pure bimba!
CLEMENTINA: Signorina, in paese si dice che lei ieri sera sia uscita con Toto e
VIRGINIA: Certo cara, ma di un po , non sarai mica la sua ragazza?
CLEMENTINA: Chi, io? Oh, no no. Io sono innamorata di un altro uomo, e per questo lho fermata, siccome questuomo non mi nota per niente
VIRGINIA: Oh cara, ma io che posso farci?
CLEMENTINA: Ma, visto che lei riuscita a far innamorare Toto, credevo che potesse dirmi quale stato il suo segreto
VIRGINIA: Ma il mio, cara, stato un grande colpo di fulmine, per tutti e due. Ma perch mai questo ragazzo non dovrebbe notarti, sei cos carina
CLEMENTINA: Ma sa, credo che la sua professione lo costringa a questo.
VIRGINIA: Ho capito, il solito Carabiniere.
CLEMENTINA: No
VIRGINIA: Guarda, io non sono esperta di carabinieri, comunque credo che non ci sia professione al mondo che possa impedire a due innamorati di sposarsi Hai mai provato a farlo ingelosire?
CLEMENTINA: Veramente no.
VIRGINIA: E allora senti che cosa devi fare (Virginia sussurra qualcosa allorecchio di Clementina che annuisce un paio di volte)
CLEMENTINA: Oh, grazie signorina, grazie, far senzaltro cos!
VIRGINIA: Di niente cara, . Per favore, chiamami pure Virginia, va bene?
CLEMENTINA: Certo! Grazie Virginia!
Lattenzione ritorna sulla canonica e sul dialogo tra Don Silvestro e Toto.
SILVESTRO: Toto, allora, che intenzioni hai?
TOTO: Beh, padre, di continuare a frequentarla.
SILVESTRO: E allarca, non ci pensi pi?
TOTO: Come no! anzi le volevo chiedere, se non fosse di troppo disturbo, se si potrebbe costruire una stanza doppia per me e per Virginia
SILVESTRO: Ma Toto, Virginia non del paese e su questo il Signore stato molto preciso
TOTO: Beh se questo il problema (andandosene) Tieniti libero per domani mattina.
Corre fuori in piazza e si ferma da Virginia.
TOTO: Virginia, luce dei miei occhi, tutta la notte che ci penso: vorresti farmi lonore di diventare mia moglie?
VIRGINIA: Oh Toto, certo tesoro! Con molto piacere.
TOTO: Virginia, cara, ti amo tanto, e poi vedrai quanti figli avremo, tutti belli, forti e intelligenti: il non plus ultra del genere umano.
VIRGINIA: Oh Toto, amore mio. Sai fino ad adesso non avevo mai pensato a un figlio, per ora mi sembra una cosa fantastica.
TOTO: E poi cos potremo stare sempre insieme, sullarca. Vedrai che bel viaggio di nozze torganizza Totino tuo
VIRGINIA: Ma di che arca stai parlando?
TOTO: Ma perch non ti giunta la novella? Adesso sar mia cura metterti al corrente di tutto.
I due iniziano a passeggiare mano nella mano e si avviano ad uscire.
nel frattempo arriva Clementina
CLEMENTINA: Buongiorno Padre, vorrei confessarmi.
SILVESTRO: Ancora!
CLEMENTINA: Sa padre, stanotte mi sono macchiata di un peccato grave, anzi gravissimo: ero nella mia stanza e ad un certo punto ha bussato alla finestra uno sconosciuto, uno straniero. Io ero troppo curiosa, non ho saputo resistere e gli ho aperto. Lui mi ha guardata e mi ha detto: Clementina, non posso pi aspettare, ti voglio sposare, cos potr portarti finalmente via da questo paese. E io, in preda alla passione gli ho detto di si
SILVESTRO: Clementina, ma mai possibile che tu faccia sempre gli stessi sogni?
CLEMENTINA: No, padre, questuomo cera veramente
SILVESTRO: E me lo racconti cos?
CLEMENTINA: (Speranzosa) Perch, le dispiace?
SILVESTRO: E me lo chiedi? Sono sconvolto! Ma questo straniero
CLEMENTINA: (Piena di speranza) Si
SILVESTRO: Avr saputo dellarca. Il nostro non pi un segreto nessuno doveva sapere dellarca. Vado a suonare le campane. Meglio, lo vado a cercare io questo straniero !
CLEMENTINA: Non c nessuno straniero!
SILVESTRO: E gi andato via?
CLEMENTINA: Non mai esistito Me lo sono inventato io.
SILVESTRO: E perch?
CLEMENTINA: Speravo che confessandole una cosa cos grave, lei avrebbe perso la testa Speravo che ci restasse male. Almenoche si arrabbiasse (piagnucolando) Ho sbagliato, mi perdoni e mi assolva, magari mi dia una penitenza severa
SILVESTRO: (facendo il gesto di darle un ceffone) Te la darei io una penitenza!
Clementina scappa via schivando lo schiaffo.
Buio
Entrano gli uomini e iniziano a lavorare per preparare larca
WALTER: Su forza, dobbiamo darci da fare.
CARLETTO: Larca deve essere pronta per domani.
SERGIO: Per vi dir che un po mi dispiace dover lasciare questo mondo, non mi sembrava poi cos male
CARLETTO: Si, e poi allidea di essere gli unici abitanti sulla Terra
WALTER: Spero questo non voglia dire dover eleggere Crispino Presidente della Repubblica Dio ce ne scampi. (ride)
Tutti ridono
Arriva Rosa, seguita dalle altre donne.
ROSA: Avete saputo di Toto e Virginia?
TOMMASO: Perch, che hanno fatto?
ROSA: Che hanno fatto? Cosa stanno per fare, vorrai dire! Si vogliono sposare!
TONIO: E vabb, e a me cosa me ne importa!? Auguri e figli maschi!
CESIRA: Te ne importa si, caro Uomo1, visto che se si sposa Toto, Virginia non pi una forestiera e e pu venire con noi sullarca!
ERNESTO: (ridendo) Beh, almeno potremo fare qualche partitella, con tutta quellacqua che verr, di tempo ne avremo..
TOMMASO: (ridendo) Per non parlare del fatto che dopo saremo noi i Campioni dItalia, ma che dico, i Campioni del Mondo
LINA: Spero non diciate sul serio Il diluvio una cosa seria! Noi quella(cerca la parola) quella sottospecie di incrocio tra Gaucci e Carolina Morace sullarca non la vogliamo!
CESIRA: (minacciosa) E non osate, uomini, a dire che la volete, perch se no sapremo ben noi come farvi cambiare idea
TOTO: (arrivando) Signori! Signore! (accenna ad un inchino) Buon giorno a tutti! Avete saputo la lieta novella?
FULVIO: (ipocrita) No Toto, che ci dici di nuovo?
TOTO: Convoler oggi stesso a giuste nozze con la signorina Virginia
ROSA: Ah, Toto, che bella notizia
Entra Virginia
VIRGINIA: Buongiorno a tutti, (a Toto) buongiorno luce dei miei occhi.
TOTO: Ciao aria dei miei polmoni, conosci tutti qui?
VIRGINIA: Beh, certo (guarda le donne) forse non tutti
TOTO: Piccola manchevolezza a cui facile ovviare. (rivolto alle donne) Signore, vi presento la futura Signora Toto..
VIRGINIA: Molto lieta di fare la vostra conoscenza (si avvicina alle donne e le saluta una ad una)
TOTO: (guarda la scena poi pensando ad alta voce) Tanto gentil e tanto onesta pare, la donna mia, quando laltrui saluta
ERNESTO: Toto, ma che blateri?
TOTO: Oh, niente, E solo che quella visione leggiadra mi ricorda quella soavit che solo il sommo Dante ha saputo cogliere.
ERNESTO: Eh?
TOTO: Oh tu, o mia musa ispiratrice, mia divina, tu sei la mia Beatrice
ERNESTO: Ma non si chiamava Virginia?
TOTO: (sospira per lignoranza degli uomini) Lasciamo perdere.
Entra Don Silvestro
SILVESTRO: Buongiorno a tutti.
ROSA: Buongiorno un corno!
SILVESTRO: Signora che c?
ROSA: Eh, che c, eppure lei dovrebbe saperlo bene
SILVESTRO: Ma io
LINA: E non tenti di scusarsi adesso, eh! Tanto qui la colpa anche sua!
SILVESTRO: Ma insomma mi volete dire che succede?
LINA: Perch lei ci vuol far credere che non ne sa niente! Ma se proprio lei a sposarli!
SILVESTRO: (sorpreso) Ma a sposare chi?
CESIRA: Ma Toto e Virginia, e chi se no?
SILVESTRO: Ma, Toto, era per questo che dovevo tenermi libero? Ma auguri, anzi congratulazioni, a tutti e due naturalmente.
VIRGINIA: Grazie Don Silvestro.
SILVESTRO: Sar per me un vero piacere unirvi in matrimonio.
ROSA: Insomma, visto che qui nessuno si decide a dirlo, lo dir io. Noi quella l (indica Virginia) sullarca non ce la vogliamo!
TOTO: E perch mai?
TUTTI: Perch non ci piace!
TOTO: Non vi piace? Ma quando vi compra le magliette nuove
CESIRA: S, e poi chi le lava?
TOTO:Oppure quando vi fa vincere il torneo provinciale vi piace per! Cosha mai fatto questangelo mio? Solo perch le piace il calcio Ma fatemi il piacere!
LINA: Insomma non ci piace e basta! E non la vogliamo!
SILVESTRO: Ma come! Vi si presenta una occasione bellissima per aprire la porta al forestiero e voi dite non ci piace? Non ricordate Aggiungi un posto a tavola che c un amico in pi? Vergognatevi! (ai due) Voi due dopo sposati salirete sullarca con noi. (a tutti) E ora al lavoro (nessuno si muove) Su, abbiamo pochissimo tempo, al lavoro
ROSA: Abbiamo detto che quella l sullarca con noi non ce la vogliamo! (Tutti voltano le spalle a Silvestro)
SILVESTRO: Ah, cos? Mi lasciate solo in un momento come questo, la gente del mio paese mi lascia solo. E va bene, far da solo. (Inizia a prendere degli attrezzi e comincia a lavorare, poi, vedendo che limpresa impossibile, si ferma e guarda al cielo, cominciando a cantare)
SILVESTRO: Signore, inutile
In questo momento
Abbandonato da Te
Solo fra la mia gente
Mi sento solamente
una formica.
CORO: Una formica
solo una formica
Uno zero una nullit
I granelli di sabbia
Per lei sono montagne
Ma basta che abbia
Vicino le compagne
E una formica smuove le montagne.
Una formica
Da sola non esiste
Ma resiste soltanto perch sa
Che come tante gocce fanno il mare
Tante formiche possono formare
Una comunit.
Ma se da sola affronta la fatica
Allora si ch solo una formica.
CLEMENTINA: Ma due formiche
Sono due formiche
Unidea di solidariet.
C ben poco da fare
Di fronte alle montagne
Ma se pu contare
Su tutte le compagne
Quella formica smuove le montagne.
TOTO E
VIRGINIA: Ma due formiche
Pi altre due formiche
Il principio duna societ
CLEMENTINA,
VIRGINIA e TOTO:
Su coraggio, coraggio
Passatevi il messaggio
Al nostro lavoro
unite il vostro coro
1 GRUPPO: Unaltra saggrega unaltra si fa sotto
gi siamo un gruppo
insieme siamo
2 GRUPPO: Otto
formiche
lesempio trascinate
per altre formiche che chiamano altre
3 GRUPPO: TANTE
formiche
che vengono in aiuto di altre formiche
crescendo ogni minuto
il lieto fermento
diventano gi
4 GRUPPO: CENTO
formiche
schierate in lunga fila
son mille duemila
son tutte le formiche
che esistono corrono
le montagne smuovono
E insieme esistono
Sgobbano
Le montagne smuovono
E insieme esistono
Lottano
Le montagne smuovono
E insieme esistono Vincono
Le montagne smuovono
E insieme si!
E insieme si!
E insieme s!
Durante il finale della canzone tutti cominciano a lavorare prendendo in mano attrezzi e, se possibile, portando dentro i primi pezzi dellarca.
Buio
SIPARIO
FINE SECONDO ATTO
ATTO III
Si apre il sipario. Tutti gli attori sono presenti in scena tranne Tonio e il sindaco. Larca completa!
SILVESTRO: Bravi ragazzi, ottimo lavoro!
TONIO (da fuori scena): Don Silvestro!
Arriva di corsa TONIO
TONIO (affannato): Don Silv! Il sindaco... il sindaco... il cascinale vuoto, scappato
SILVESTRO: Chi scappato?
TONIO: Il sindaco!
Stupore e brusio di tutti
SILVESTRO: Bisogna ritrovarlo... Se sparge la notizia del diluvio, siamo perduti... Su, voi di qua (indica ad un gruppetto una direzione (luscita del palco alla sua destra) e quelli si avviano), voi al bosco (indica ad un altro gruppetto la direzione opposta e quelli si avviano), voi, venite con me alle porte del paese (tutti quelli rimasti sul palco si avviano verso la direzione presa dal primo gruppo seguendo Silvestro)
Quando la scena rimane vuota, dal piedistallo della statua di San Crispino ecco uscire il sindaco.
SINDACO: (guarda nella direzione da dove uscito Silvestro, incomincia a passeggiare avanti e indietro, ma ancora piegato per il lungo stare in una posizione scomoda) Clero! Sono duemila anni che ci racconti le tue favole!... Ma io scoprir i tuoi trucchi... Ti smascherer e con astuzia volpina degna di Ulisse mista alla spavalderia di Robin Hood, difensore di ogni oppresso, arriver a sciogliere i tuoi nodi... dritto come na spada, ah!!! (Nel tentativo di raddrizzarsi resta piegato in due dal dolore, poi si riprende) Il telefono!
Il sindaco si dirige verso il telefono, quello usato da Don Silvestro nel primo atto
SINDACO: (compone un numero, attende trionfante la risposta) Al, al... SOS polizia, SOS polizia... attenzione. Sono prigioniero... Si tratta di un pazzo furioso... Un pazzo... No! Il pazzo non sono io. E il parroco. E lui che mi tiene prigioniero... Io non sono il parroco! Ci mancherebbe. Io sono il sindaco. Il parroco, certo Silvestro, un tipo losco. Ha convinto tutti che ci sar il secondo diluvio universale... Come dice? Quando c stato il primo? Circa tremila anni fa. Ah, lei non se lo ricorda? Non era ancora nato, controller in archivio? Ma con chi parlo personalmente?... Com il suo nome, prego?... Pecora?... Pecora... Come Pecora?... Beh non ti avvilire. Senti, Pecora, segnati questo numero. 5743... Hai scritto, Pecora? Richiamami qui appena avrai controllato... Ma fai presto... Ti lascio, Pecora... Sento arrivare qualcuno... forse il pazzo... s, il prete pazzo. Quindi pazzo e chiudo... s.... buonanotte... (si corregge) Passo e chiudo.
Corre a nascondersi di nuovo nella statua. Appena in tempo per non essere visto dalla tutta la gente del paese che sta tornando. Entrano le prime persone
ROSA: Non si trova!
CESIRA: Dove sar?
TONIO: Nel granaio non cera
CLAUDIO: Neanche nella falegnameria
Entra Ortensia
ORTENSIA: Ho guardato dappertutto, gi in cantina, su in soffitta, la legnaia, il magazzino, ma vi giuro neanche lombra di Crispino
Arrivano altre persone
TOMMASO: Siamo andati fino al bosco e non abbiamo trovato niente!
ERNESTO: Noi siamo stati alla montagna
SERGIO: E noi alla foce del torrente
LINA: Io ho cercato nel pagliaio, ho trovato pure un ago (lo mostra), ma il sindaco proprio no!
VIRGINIA: Io non conosco affatto Crispino, ma se non matto non parler!
ORTENSIA: Mio marito un fanfarone capace di tutto: se ha aperto bocca sar un gran disastro!
Po va ad inginocchiarsi ai piedi della statua di San Crispino
ORTENSIA: San Crispiiiino! San Crispino te ne supplico, fammi ritrovare mio marito, lui che indegnamente omonimo di un gran santo come te.
VIRGINIA: San Crispino? Ma chi ?
TUTTI(stupiti): Non conosci San Crispino?
CLAUDIO, GIACOMO e TONIO: Non conosci San Crispino?
VIRGINIA: No!
CLAUDIO, GIACOMO e TONIO: Non conosce San Crispino!
CLAUDIO: Devi sapere...
GIACOMO: ...che tanti anni fa...
TONIO: ...ci fu unorribile siccit!
CLAUDIO: Secchi i fiumi...
GIACOMO: ...secco il torrente...
TONIO: ...secchi i prati e le campagne.
CLAUDIO: A tutta quanta la povera gente...
GIACOMO: ...le si seccavano gli occhi per piangere...
TONIO: ...e potevano solo pregare per far finire la siccit.
CLAUDIO: E la gente pregava e pregava...
GIACOMO: ...ma inutilmente.
TONIO: Non sapevano che l vicino:
CLAUDIO, GIACOMO e TONIO: CERA CRISPINO!
CLAUDIO: Fuori dalla grotta...
GIACOMO: ...dove stava da un mese...
TONIO: ...Crispino trov una brocca dacqua gelata
CLAUDIO: Ne bevve un sorso poi corse in paese...
GIACOMO: ...la fece vedere a tutta la gente assetata...
TONIO: ...e per poco non lo assalirono!
CLAUDIO: Ma lui disse soavemente:
GIACOMO(con tono dolce): Chi sta in fila si attacca alla brocca...
TONIO(con tono duro): ...ma a chi spinge un calcione in bocca
CLAUDIO: E bevettero tutti in abbondanza
GIACOMO: E si riempirono tutti la pancia (fa il gesto di avere la pancia piena)
TONIO: E questo il miracolo di San Crispino
TUTTI: Ti preghiamo San Crispino,
tu che hai locchio tanto fino
tu che hai il fiuto di un volpino,
ritrova il sindaco!
Entra Fulvio. La gente si volta a guardarlo con espressione perplessa. Laspetto del ragazzo tale da giustificare lo stupore di tutti: scalzo, scarmigliato, ha il viso annerito e graffiato, avvolto da una coperta.
LINA: Fulvio, hai trovato il sindaco?
FULVIO (scuote la testa stremato): Lho cercato dappertutto... Sulla montagna, nella foresta, persino alla Grande Grotta che sta vicino alla sorgente...
TONIO: Sei entrato nella Grande Grotta? Sei ammattito?
FULVIO: No! Nella grotta ho intravisto la figura tozza del sindaco in pelliccia che tentava di nascondersi. Lho afferrato per il braccio e gli ho gridato. Tho preso Crispino... (fa un attimo di pausa) Nel sentirsi chiamare Crispino lorso che stava nella grotta ha perso la testa (lascia cadere la coperta e appare seminudo e graffiato)
TOTO: Davvero non sapevi che la Grande Grotta la tana dellorso bruno, fiera crudele ed assetata di sangue.? Non te lo aveva mai detto nessuno?
FULVIO (fulminandolo): Ah, perch ti pare che se lo sapevo io ci entravo?
LINA (accarezzandolo): O caro, cosa tha fatto quel brutto orsaccio cattivo? Stai bene?
FULVIO: S, non preoccupatevi per me. Pensate allarca...
SILVESTRO: Acceleriamo i preparativi... per essere pronti prima che il Sindaco torni con i gendarmi...
ORTENSIA: Ormai tutto inutile... Rinunciamo a questarca...
SILVESTRO (che non si aspettava una risposta del genere): No... Non detto... Forse il sindaco non parler... forse...
VIRGINIA: Forse, forse... Ma scusi: lei ogni tanto parla con Domineiddio, no? Che aspetta? Si metta in contatto e si faccia dire dove andato il sindaco.
SILVESTRO: Ma...
CLEMENTINA: S, s, provi, Don Silvestro...
CLAUDIO, GIACOMO E TONIO: Sentiamo cosa dice il Signore
SILVESTRO: Ma non possibile!
TONIO: Scusaci Silvestro, ma DEVE essere possibile. Anche perch se il Signore non ti dovesse dar risposta, magari vorrebbe dire che ci ha ripensato, che non ci sar pi il diluvio, che possiamo smontare larca e rendere il legname al sindaco
La gente appare daccordo con Toto, tutti attendono la risposta del parroco. Silvestro pensieroso, capisce che la situazione gli sta sfuggendo di mano, poi ha unidea
SILVESTRO: E va bene. Prover a mettermi in comunicazione col Signore. In ginocchio!
Tutti i paesani si inginocchiano insieme a Silvestro. Assume un atteggiamento ispirato. Apre le braccia e guarda verso il cielo.
SILVESTRO: Signore! Signore!
TONIO: Non in casa?
SILVESTRO: Silenzio, anche quando risponder solo io potr udirlo. Chiaro? (riassume latteggiamento precedente) Signore... Come dici? (tende lorecchio come se ascoltasse) S... Oh, Signore, grazie, grazie, ma che bella notizia, come sono felice!... Certo, s, certo... Subito, immediatamente... Grazie! (si raccoglie in preghiera, e rimane in silenzio apposta per spazientire i suoi compaesani)
TONIO: (lo tira per la tonaca) Eh beh?
ORTENSIA:Non ci faccia stare in pena!
SILVESTRO: (si riscuote dalla finta estasi e si volta con viso radioso) Possiamo stare tranquilli e riprendere i preparativi per larca. Il sindaco non ci nuocer pi... (fa un gesto vago) Sta lass.
ORTENSIA: (Urla e si abbatte priva di sensi tra le braccia di Clementina) Morto?
SILVESTRO: No... Sta lass in montagna!
ORTENSIA: (rinvenendo tira un sospiro di sollievo) Ah!
SILVESTRO: Si convertito e presto torner per imbarcarsi
CLEMENTINA: (stupefatta ma non incredula) Chi, pap?
SILVESTRO: E voi amici ors: il Signore ha ordinato di fare presto. Andate a preparare i bagagli... (gli attori cominciano a uscire dalla scena) Toto, Tonio, andate a prendere una bella corda che prepariamo la statua di San Crispino per metterla sullarca
In piazza rimane solo Silvestro, il quale si sposta in canonica, si inginocchia e comincia a pregare
SILVESTRO: Mi dispiace, Signore. Ho dovuto mentire per tranquillizzarli... (guarda verso lalto) Ma pure tu... Vedi che sto negli impicci e non ti fai pi vivo... Eh che diamine!
LA VOCE DI LASS:(irato) Silvestro!
SILVESTRO: (abbassa lo sguardo impaurito) Scusa!
E ritorna di corsa in piazza, mentre in quel momento sopraggiunge Toto.
TONIO: Forza, Don Silvestro... cominciamo a lavorare (cominciano a legare la statua, il piedistallo) Sai, Silv: mi sento pi tranquillo mo che so che sul barcone ci viene pure lui (facendo intendere che si riferisce alla statua)
TOTO: Anche il mio cuore si rasserena a questo pensiero.
SILVESTRO: Con tutto il rispetto per San Crispino, possiamo contare su ben altro aiuto. Hai dimenticato ad esempio il miracolo che ha fatto il Signore espressamente per te?
TOTO: (Si ferma a pensare un attimo, poi capisce) Hai ragione, padre... me lero quasi scordato... E che vedi... oramai... mi sembra di conoscere da sempre la Divina Commedia a memoria.
Silvestro lo guarda stupito, poi esce seguito da Toto. Immediatamente dalla statua di San Crispino si comincia a sentire la voce del sindaco.
SINDACO: Non ne posso pi di stare qua dentro. (smette un attimo di parlare e cerca di uscire, ma bloccato dalle corde) Non riesco ad uscire. Aiuto!
Arriva Virginia con una borsa
VIRGINIA: San Crispino mio, che thanno fatto: sembri un salame... Guarda un po che tho portato? (tira fuori dalla borsa un grosso cero)Io te lo do, ma tu dovresti fare per me un miracolo. Anzi non a me, ad una ragazza del paese, una certa Clementina. Vorrebbe tanto mettersi insieme ad un certo carabiniere, ma sai com complicato. Poi suo padre, a quanto mi dicono, mezzo scemo. E tanto disperata poverina! Allora posso contare sul tuo aiuto? Tu fai arrivare il carabiniere e io ti accendo il tuo bel candelone... (accende la candela)
SINDACO: (un forte starnuto)
VIRGINIA: Salute! (dubbiosa) San Crispino sei stato tu?
SINDACO: E chi... (con voce da santo)E chi se no?
VIRGINIA: Il santo parla! (cade in ginocchio). Un mi... un mi... miracolo!... Che... che devo fare?
SINDACO:(Con voce da santo)Prima di tutto toglimi dai piedi quella candela e poi scioglimi.
VIRGINIA: Che?
SINDACO: (con voce irata)Scioglimi!
VIRGINIA: S... s... ma perch? Non vuoi salire sullarca? (Comincia maldestramente a sciogliere i nodi con mani tremanti)
SINDACO: No
VIRGINIA: E come mai?
SINDACO: (con voce da santo)Il diluvio non ci sar.
(In quel momento Silvestro arriva e si blocca, senza essere visto, a guardare la scena)
SINDACO: Dillo anche agli altri
VIRGINIA: Ma Don Silvestro?
SINDACO: E un bugiardo. Diffidate di lui. E un megalomane pazzo. E anche stonato.
VIRGINIA: Oh, poveri noi... E larca?
SINDACO: Larca deve essere smontata... E il legname restituito al proprietario: lottimo sindaco. In quanto al carabiniere, ti prometto che verr: anzi ne verranno parecchi, cos la tua amica potr scegliere. E, anzi, vai, vai sbrigati... Avverti tutti che il diluvio non ci sar.
VIRGINIA: (andandosene senza per aver finito di slegare la statua)S... s... Chiss cosa dir Don Silvestro!
SILVESTRO (uscendo da dove era nascosto): Che cosa dovrei dire, Virginia?
VIRGINIA: La statua di San Crispino mi ha parlato.
SILVESTRO: Davvero? E perch adesso Crispino non parla pi? Perch, grandissimo Santo, a me non vuoi far sentire la tua voce?
VIRGINIA: Perch lei non gli simpatico... Mi ha detto che stonato e che larca tutta una sua invenzione
SILVESTRO: E se fosse?
VIRGINIA: Non conti su di me, sa. Io non le reggo il gioco. Voglio cominciare bene la mia vita di sposa (fa per andarsene)
SILVESTRO: Ah... perch tu credi ancora di sposarti oggi?
VIRGINIA: (bloccandosi)
SILVESTRO: (ride da uomo di mondo) Povera figliola! Rifletti... Toto giovane, libero... E come un affamato: il mondo per lui una immensa vetrina di pasticcere, piena di ragazze alla crema... Perch dovrebbe accontentarsi di una sfogliatella sola?
VIRGINIA: Che sfogliatella! Infatti ha una gran fretta di sposarmi...
SILVESTRO: Lo credo! Sa che domani comincer il diluvio... Ma se viene a sapere che domani il diluvio non c pi... e che ha tutto il tempo di passare davanti alla vetrina del pasticcere... Sai, uno, non pressato, cambia idea... Chiede un periodo di fidanzamento... Tanto non ha pi fretta, perch... (si ferma e cambia tono, fa finta di non ricordare) Quand che San Crispino ti ha detto che ci sar il diluvio?
VIRGINIA: Domattina... (scandendo) improrogabilmente.
SILVESTRO: Sei una sfogliatella intelligente.
Virginia scappa via, Silvestro rimane solo. Sorride. Guarda sornione la statua, la rilega per bene. Sta per allontanarsi. Ci ripensa. Con gesti lenti sposta la candela portata da Virginia davanti alla statua e la accende. Mentre esce, seguito da una miriade di starnuti.
N.B.: La statua deve essere il pi vicino possibile alla canonica, in modo che non interferisca con la scena successiva.
Scende la notte, Silvestro rientra in scena canticchiando Notte da non dormire
LA VOCE DI LASS: Di un po, Silvestro.
SILVESTRO (mettendosi sullattenti, ma allegro) Signore!
LA VOCE DI LASS: Ma tu hai studiato dai gesuiti?
SILVESTRO: Perch?
LA VOCE DI LASS: Bravo... Sei uno psicologo, dopotutto... Mi sei piaciuto, per Dio.
SILVESTRO: (reagisce sorpreso) Eh! Ti ho sentito, sai?
LA VOCE DI LASS: Beh? Sono il solo che lo pu dire. Detto da me non una bestemmia: semplice autocritica.
SILVESTRO: (accenna un saluto militare, aspetta ancora un attimo, poi, resosi conto che la comunicazione terminata si avvia verso larca)Sono le nove e tutto va bene... anzi benissimo! San Crispino ci protegge pi che mai. Buonanotte, amici: il Signore vi saluta e vi benedice.
Silvestro davanti allarca. La guarda ergersi imponente in mezzo alla piazza. Decidendo improvvisamente si arrampica sulla scaletta e sullarca. Silvestro si guarda intorno come ad assicurarsi che nessuno lo veda.
SILVESTRO: Ecco il patriarca No che scruta il cielo minaccioso... Sebbene sferzato dal vento, egli resta al suo posto, dritto a prora, immobile come il destino. Le nuvole nere si addensano turbinose... (Comincia ad imitare il vento e si infila limpermeabile)Affrettati vecchio patriarca... Ordina al tuo equipaggio di imbarcarsi...
SILVESTRO: Avanti gli animali!
(SCENA DELLARCA)
...ma il patriarca non scende sottocoperta. Resta ad interrogare lorizzonte. (Silvestro si aggiusta sotto il mento uno straccio bianco per farlo sembrare una lunga barba) Se non fosse per limponente barba bianca lo si potrebbe veder sorridere... E, adesso, venga pure il Diluvio! Scccct! Crash boom! Apriti cielo!
Una risata fa trasalire Silvestro. E Clementina che sbuca fuori. Silvestro si toglie la finta barba: molto imbarazzato.
SILVESTRO: Clementina! Da quanto tempo sei l?
CLEMENTINA: (sorridendo)Abbastanza...
SILVESTRO: Cosa stavi facendo?
CLEMENTINA: Sognavo anchio... Sono cos eccitata allidea di questo viaggio.
SILVESTRO: Non sar una crociera, sai.
CLEMENTINA: Oh, certo... Sar molto pi emozionante, vicino a lei!
SILVESTRO (severo): Clementina! Avevo avuto limpressione che tu fossi cambiata...
CLEMENTINA: S... Mi sono sempre comportata come una ragazzina stupida. Ora invece sono una donna responsabile che ha il coraggio di dire quello che pensa.
SILVESTRO: Brava!
CLEMENTINA: (urlando) Ti amo!
SILVESTRO: (bofonchia fra s e s) Ti amo? Ma tu guarda questa, te lo do io ti amo! (Si toglie limpermeabile) Aspetta che adesso scendo. (scendendo dallarca)E poi grida anche... (ora rivolgendosi a Clementina che ha di fronte)Clementina, cosa hai detto?
CLEMENTINA: Ti amo!
SILVESTRO: Shhhhhh! (le prende una spalla perch smetta di parlare, poi si guarda intorno per vedere che non li senta nessuno)Ma insommaClementina, io sono un prete.
CLEMENTINA: Non colpa mia... Non potresti spretarti?
SILVESTRO: (sorride e recita una frase retorica) Preti si nasce, Clementina...
CLEMENTINA: Ma ho sentito di tanti che hanno buttato via la tonaca.
SILVESTRO: Non erano nati preti. Io s... (cercando di autoconvincersi)
CLEMENTINA: Migliorerebbe le cose se mi facessi monaca?
SILVESTRO: (facendo il gesto ironico di molto con la mano) Eoh, come no!?!
CLEMENTINA: Ma, dopo il diluvio, non ci sar pi nessuno a condannarti.
SILVESTRO: Come, nessuno? (Alza gli occhi al cielo)
CLEMENTINA: Ma perch non si pu?
SILVESTRO: Non si pu, lo sai il perch
CLEMENTINA: Dove scritto?
SILVESTRO: E peccato
CLEMENTINA: Chi lha detto?
SILVESTRO: E peccato
CLEMENTINA: Se lamore peccato non riesco a capire perch sia stato inventato!
SILVESTRO: Lamore in s non sarebbe peccato: ma per me condannato, proibito, in assoluto vietato.
CLEMENTINA: Che destino il mio! Sono obbligata al celibato tale e quale a te: non giusto!
SILVESTRO: (Sorride) Peccato, che cosa leggendaria sarebbe stata vivere insieme... O forse questo dovevi dirlo tu?
Si guardano e ridono, poi i loro sguardi si fanno malinconici e si abbassano
SILVESTRO: Ora vai a casa Clementina, domani ci aspetta una giornata pesante.
CLEMENTINA: A domani, Silvestro
Silvestro rimane da solo, comincia a passeggiare avanti e indietro.
SILVESTRO: Oh Dio, Dio, Dio...
LA VOCE DI LASS(facendogli il verso): Oh Silvestro, Silvestro, Silvestro... Che successo?
SILVESTRO: Penso di essermi innamorato di Clementina.
LA VOCE DI LASS: Eh, effettivamente mi avevi dato limpressione...
SILVESTRO: E non dici niente?
LA VOCE DI LASS: Auguri e figli maschi.
SILVESTRO: Ma, i preti non possono sposarsi... il celibato!
LA VOCE DI LASS: Lo so Silvestro; sai qual la missione che avevi scelto per la tua vita: ora sta a te decidere cosa fare. Tu sei libero!... Dormici su.
SILVESTRO: Va bene... buonanotte.
Silvestro si dirige verso la canonica, si fa buio... poi, quando ritorna la luce, canta il gallo. Parte una musica nuziale e dopo poco si accendono le luci. In scena sono presenti Toto, Virginia (ovviamente vestiti da sposi) e tutti gli invitati. In scena presente un cero acceso. Don Silvestro pronto per celebrare il matrimonio.
SILVESTRO: (alzando la voce per superare la musica, che si interrompe) Prima di celebrare questo matrimonio voglio dirvi una cosa...
TUTTI: Viva Toto! Viva Virginia!
SILVESTRO: Devo dirvi una cosa che riguarda la statua di San Crispino...
TUTTI: Viva San Crispino!
Clementina si volta verso la gente che urla e si porta lindice davanti alla bocca incitando al silenzio.
CLEMENTINA: Sssss!
SILVESTRO e CLEMENTINA: Sssss!
Nel silenzio si sente uno starnuto: proviene dalla statua ed il sindaco a farlo. Tutti le corrono vicino tranne Clementina che rimane un po distante.
CESIRA:Miracolo!
TUTTI: Miracolo!
SILVESTRO: Fermi. Nella statua nascosto il Sindaco.
Tommaso e Giacomo tirano fuori il sindaco dal piedistallo della statua. Silvestro spegne la candela.
SINDACO: (Dopo essere uscito, ma rimanendo un po aggrovigliato nella corda, rivolgendosi a Silvestro con rabbia) Se lo sapeva che stavo chiuso l dentro, non mi poteva tirare fuori prima?
CLEMENTINA: (Ridendo) Pap che figuraccia! Leggendaria!
SINDACO: Aspetta che vengo l e vedrai (sta finendo di divincolarsi dalle corde). Te lo do io il carabiniere!
CLEMENTINA: Ma quale carabiniere?
SINDACO: So tutto, (poi, rivolgendosi ad Ortensia) anche se tu mi consideri poco intelligente...
ORTENSIA: Uno che si chiude dentro una statua, tanto furbo non mi pare...
SINDACO: Ah, la dolce sposa! Te lo faccio vedere io quello capace di tutto! (Fa per saltarle addosso, ma bloccato dagli stessi due che lo hanno tirato fuori) Lasciatemi andare!
VIRGINIA: E questo sarebbe il Sindaco?
SINDACO: S, perch?
VIRGINIA: Allora io ho creduto a te, non al Santo. E ho acceso anche una candela!
SINDACO: Bel favore... Del resto cosa ci si pu aspettare da una che nella testa ha solo un pallone?
VIRGINIA: Come si permette? Io sono stata redenta dallamore!
SINDACO: Redenta?
TOTO: Signor Sindaco, guardi che la mia signora non pi come prima, e questo grazie a Dio. Perci la prego di... TAPPARSI IMMEDIATAMENTE LA BOCCA!
GIACOMO: Bravo Toto!
SINDACO: Qui se c uno che pu dire basta...
SILVESTRO: Sono io. Chiudetelo in canonica e restate a sorvegliare le uscite... Verr a liberarla non appena comincia a piovere.
SINDACO: (mentre lo stanno portando via) Clero, presto le vedr mordere la polvere!
Sempre gli stessi due ragazzi portano il sindaco in canonica (che non illuminata).
SILVESTRO: (ai presenti) Diamo inizio alla cerimonia... (si rivolge a Toto) Vuoi prendere questa donna come tua sposa?
TOTO: S!
SILVESTRO: (Si rivolge a Virginia) Vuoi prendere questuomo come tuo sposo?
VIRGINIA: S!
SILVESTRO: Ora siete marito e moglie... (li benedice)
TUTTI: Evviva gli sposi!...
VIRGINIA: (chiama) Clementina!
CLEMENTINA: (si volta. Virginia le lancia il suo bouquet. Clementina lo afferra al volo)
Clementina rimane in disparte fissando rapita i fiori della sposa. Le luci si abbassano, gli attori escono di scena, resta una debole luce sulla statua che comincia a parlare senza per inizialmente effettuare nessun altro movimento.
STATUA DI SAN CRISPINO: Questi si sono dimenticati di me! Mi lasciano a terra! E che sono scemo? Io me ne vado (e corre via)
In scena rimane solo il Sindaco nella canonica che si illumina.
Il Sindaco si alza in piedi e comincia a passeggiare su e gi come una belva in gabbia. Squilla il telefono. Con un balzo e un urlo di trionfo, Crispino va a rispondere.
SINDACO: (al telefono) Finalmente. Pronto, Pecora!... Parla, ti ascolto! (Nessuna risposta) Al? Sei Pecora?
LA VOCE DI LASS:(dopo un attimo di pausa di riflessione) In che senso? Dov Silvestro?
SINDACO: Allinferno!
LA VOCE DI LASS: No. Impossibile. Lo saprei.
SINDACO: Ma chi parla?
LA VOCE DI LASS: Dio.
SINDACO: Ah... Tho pizzicato! Sei il socio di Silvestro
LA VOCE DI LASS: (divertito)Beh... in un certo senso, s.
SINDACO: Lo ammetti! Ma a me non siete riusciti ad ingannarmi... Il diluvio, le campane, i miracoli! Io sono ateo, quant vero Dio.
LA VOCE DI LASS: Tutto in me eterno, tranne la pazienza... Sono Dio e te lo prover.
SINDACO: E come? Come? Come?
LA VOCE DI LASS: Cos.
Le luci si spengono e si sente un fragore di tuono. Una vampata che colpisce il Sindaco. Quando si riaccende la luce Crispino immobile, col telefono in mano, gli occhi vitrei e la bocca spalancata. Labito molto bruciacchiato.
SINDACO: Aio, aiuto, mamma! (Sviene accasciandosi allindietro)
SILVESTRO (entrando): Signor Sindaco, che succede? (Si china su lui; poi vede il ricevitore staccato, e lo prende per rispondere)S (Balza in piedi) Pronto!
LA VOCE DI LASS: Affrettati, Silvestro... Qualcuno ha parlato e non c pi molto tempo... Fai salire tutti sullarca. Sta per scoccare lora X. Addio!
SILVESTRO: A te.
LA VOCE DI LASS: Come?
SILVESTRO: Addio, a te.
LA VOCE DI LASS: Silvestro, ti pare il momento!
Entrano di corsa Clementina, Ortensia, Tonio e Cesira. Guardano stupiti la scena di Crispino sdraiato che si tiene aggrappato ad una gamba di Silvestro.
SINDACO: Silvestro, Silvestruccio mio... Non mi lasciare, non mi lasciare!
SILVESTRO: Su, su, si alzi...
CLEMENTINA: Pap!
ORTENSIA: Crispino!
SINDACO: Il diluvio! Ci sar il secondo diluvio universale... Ci sar, ci sar, ci sar!
Attimo di silenzio stupito di tutti.
TONIO: (Alla Aldo di Aldo, Giovanni e Giacomo)Mia! Non ci posso credere! Lha capito pure lui!
Silvestro cerca di liberarsi dalla stretta del sindaco, cammina come pu ma il Sindaco non molla e lo segue strisciando
SINDACO: Portatemi sullarca, per carit!
SILVESTRO: Ma si capisce che verr anche lei... Si alzi.
Il Sindaco balza in piedi e cerca di abbracciare Silvestro che si para come pu
SINDACO: Santo, bello, Silvestruccio mio... Lho sempre detto io che aveva ragione!
SILVESTRO: A chi ha parlato del diluvio?
SINDACO: ...A... alle forze dellordine... Solo a Pecora... Ma non mi avr creduto... E un questurino e quelli alle denunce vere non ci credono mai...
SILVESTRO: Ma il potere ha le orecchie lunghe; su: andiamo ad imbarcarci!
Si dirigono tutti verso larca, tranne Tonio che va nella direzione opposta.
SILVESTRO: E adesso tutti a bordo!
Entrano in scena tutti i paesani tranne Tonio, ma quando sono saliti Silvestro, Clementina, Toto, Virginia, Ortensia e il Sindaco sulla scaletta, ecco arrivare Tonio di corsa...
TONIO: Sta arrivando un altissimo Prelato... Beh, tanto alto non , ma sapeste che impressione!
Entra un Cardinale accompagnato da due carabinieri. Gli uomini e le donne presenti, Sindaco compreso, cominciano a guardare con meraviglia e ammirazione il Cardinale.
TUTTI QUELLI GI DALLARCA: (in coro salmoidale) Come bello il Cardinale! Come grande il Cardinale!
SILVESTRO (a Clementina) Clementina, ho paura!
SINDACO: Quale onore, Eminenza... E venuto per imbarcarsi con noi? Il diluvio comincer tra poco... Giusto in tempo! Si accomodi. Dico bene, Don Silvestro? Eminenza, questa larca che ci salver!
CARDINALE (comincia a ridere... piano dapprima, poi sempre pi sgangheratamente).
SINDACO: Ride, contento.
Come contagiati, i carabinieri del seguito, poi lintero paese, gli fanno eco. Di colpo, il Cardinale smette di ridere e chiede imperiosamente il silenzio.
CARDINALE: Basta! Il diluvio non ci sar.
SINDACO: Guardi, Eminenza, che io ho sentito la voce del Signore.
CARDINALE: mmmh!
SINDACO: Beh, sembrava proprio la Sua voce. E poi sono stato colpito da un fulmine divino...
CARDINALE: Ma quale fulmine divino e fulmine divino: sar stato un corto circuito...
SINDACO: S certo... Poteva anche essere un corto circuito... come no.
TUTTI: Com bello il Cardinale! Come grande il Cardinale! (E a poco a poco passano dalla parte del Cardinale, stringendosi attorno alla sua figura)
CARDINALE: Venite diletti, dilettissimi figli, venite sotto le ali della grande madre chiesa.
SILVESTRO: (alla sua gente, incurante del Cardinale) Dove andate?... Non vi lasciate abbagliare: se un Cardinale vi ha ordinato di abbandonare larca Dio stesso che vi ordina di risalire!
CARDINALE: (furibondo) Ma chi si crede di essere lei: se Dio avesse proprio voluto parlare con qualcuno, avrebbe scelto il Papa.
SINDACO: Beh, questo giusto... il Papa! Dio si sarebbe rivolto al Papa... Io lho sempre detto, Eminenza, ma non mi hanno dato retta, specialmente Don Silvestro. (Agli altri) Visto? Ha ragione il Cardinale.
CLEMENTINA: Pap!... Ma come? Sei sempre stato contro il clero e adesso gli ubbidisci?
SINDACO: C clero (indica Silvestro) e clero (indica il Cardinale). Lass una parrocchia di montagna. Quaggi il potere della chiesa...
CARDINALE: Il potere della chiesa!
Sotto le ali della chiesa si stringe la gente.
SINDACO: Io ho scelto!
CLEMENTINA: Pap, questo tradimento!
SINDACO: Far finta di non aver sentito. Ortensia, Clementina uscite!
ORTENSIA: (Con tono di rassegnazione) E va bene, caro
Ortensia esce, mentre Clementina rimane vicina a Silvestro.
TUTTI: Com bello il Cardinale! Come grande il Cardinale!
VIRGINIA: (Rivolgendosi al cardinale)Eminenza! Mi scusi... Don Silvestro... ci ha sposati unora fa (si stringe a Toto). Che dice: valido il matrimonio?
CARDINALE: (Con tono severo) Assolutamente no!
VIRGINIA: Ah! E allora?
CARDINALE: (Con tono dolce) Vi risposo io!
VIRGINIA: Grazie, quale onore! Andiamo Toto.
Si avvia verso il Cardinale seguita da Toto.
SILVESTRO: Non mi credi nemmeno tu?
TOTO: (Imbarazzato)Padre, io ti credo, s! Ma se devo vivere senza Virginia, allora bene: affronter la morte!
CARDINALE: (Rivolto a Silvestro): Lei disonora labito che porta!
SILVESTRO: Ah s? (Si sfila la tonaca e la butta di sotto).
CARDINALE: Indemoniato!
CESIRA: Ah s. Indemoniato!
CARDINALE: Lei un ossesso!
ROSA: Un ossesso!
CARDINALE: Il diavolo in persona!
ORTENSIA: Ah. E Satana che parla per bocca di lui? Si chiami lesorcista.
Tutti si fanno il segno della croce allontanandosi dallarca e avvicinandosi se possibile ancor di pi al Cardinale.
SILVESTRO: Ma siete impazziti? Tornate su, vi prego. Per il vostro bene.
CARDINALE: Chiudete quellarca, una notte allaria fresca chiarir loro le idee. Ora andiamo!
SINDACO: Eminenza, vuole onorare il mio desco? Si imbandisca la mensa... Vino e cibo a volont... In tal modo a Sua Eminenza grande onore si far.
CARDINALE: (cantando) Parappappara pappara papp.
SINDACO: (scandendo) Intonatissimo.
Si avviano verso luscita
VIRGINIA: Com alto il Cardinale!
TUTTI: Com alto il Cardinale!
Soli sullarca, Silvestro e Clementina seguono con occhi tristi la processione che scompare.
SILVESTRO: E tu, Clementina, non vai con gli altri?
CLEMENTINA: Io sto dove stai tu!
SILVESTRO: Perch mi credi?
CLEMENTINA: Perch ti amo.
SILVESTRO: (sospira) Forse non importante il perch... Limportante che rimani...
CLEMENTINA: (posa la testa sulla spalla di Silvestro)Saremo come Adamo ed Eva. Col vantaggio che tu risparmierai una costola e non sentiremo sibilare tra i piedi nessun serpente tentatore.
LINA: (Fuori scena) Psst... Pssssst ssssst! (Clementina e Silvestro si guardano intorno)
CLEMENTINA: Ho sentito un sibilo.
Entra furtivamente Lina.
LINA: Pssst! Ehi, voi due!
CLEMENTINA: Oh, cara Lina... Ci hai ripensato... vuoi venire con noi...
SILVESTRO: Un momento, calo una corda...
LINA: Usatela voi due per scendere, la corda! Ho buone notizie: il Cardinale disposto a perdonarvi: ha detto che pur di evitare uno scandalo a Roma sono disposti a molte cose... Anche ad una promozione!
SILVESTRO: Non se ne parla nemmeno!
LINA: Ci pensi... E tu, Clementina cerca di convincerlo: fai male a restare lass. Beh, io rientro... Anche perch non vorrei che cominciasse a piovere. Una goccia! (Si avvia. Clementina e Silvestro guardano verso il cielo. Lina si blocca. Guarda in alto terrorizzata, poi si avvia rapidamente verso luscita)Cardinale... Eminenza... (poi un tuono, e ora con voce pi allarmata) Eminenza!
Tutti entrano in scena. La pioggia cade fitta. Guardano verso il cielo impauriti. Corrono verso larca tentando invano di salire perch non hanno pi la scala.
VOCI: Il diluvio... il diluvio! Don Silvestro, facci salire. Aiuto! Silvestro, aiutaci!
SILVESTRO: Non riesco a sbloccare la scala! (al cielo) Signore, aiutali!
LA VOCE DI LASS: No! Non lo hanno meritato.
La gente guarda in alto, smarrita e supplichevole.
SILVESTRO: Ti sentono anche loro?
LA VOCE DI LASS: Era ora che mi facessi sentire... Salpa, Silvestro. Solo tu e Clementina vi salverete...
SILVESTRO: Solo noi due su seimila milioni di persone. Soltanto noi due?
LA VOCE DI LASS: Beh, giusto il doppio di quando ho cominciato.
SILVESTRO: (Con tono disperato) Signore... Non posso abbandonare questa gente... Lo so, sarebbero comunque scomparsi milioni di uomini... Ma io quelli non li conoscevo. Questi sono miei amici...
LA VOCE DI LASS: E illogico!
SILVESTRO: E umano. Signore non posso abbandonarli: hanno bisogno di me, e io ho bisogno di loro. Amali come te stesso linvito pi bello che c, e me lo hai insegnato Tu.
LA VOCE DI LASS: Edificante! Ma tu farai quello chio ti ordino... avrai nuova gente da amare, ragazzo... Sta a te e Clementina rifornirmi di anime migliori di queste... E non sar difficile, vedrai...
SILVESTRO: E amando ciascuno di loro che Ti amo, Signore e quindi no, non posso lasciarli: pi forte di me. Questo lamore secondo me, e lho imparato da te. (Poi si prepara a uscire) Vieni Clementina?
CLEMENTINA: No, ho paura. Silvestro non andare: morirai anche tu!
LA VOCE DI LASS: Fermati!
Silvestro esce dallarca.
LA VOCE DI LASS: Come hai osato! Non posso fare il diluvio senza salvare nessuno... Ma guarda che razza di testone dovevo scegliere... Cos imparo a concedere il libero arbitrio... E va bene, Silvestro. Come vuoi tu...
SILVESTRO: Grazie, Signore!
LA VOCE DI LASS: Lascia andare. Sono uno che sa perdere... Via la pioggia. Si ritirino le acque. Su con larcobaleno!
TUTTI: (cantano) Evviva... evviva... evviva... evviva... evviva...
Evviva... evviva... evviva... evviva... evvi...
Tutti interrompono di colpo il grido evviva, rendendosi conto di aver ignorato Don Silvestro il quale, deluso e senza tonaca, si sta avviando verso la canonica. La gente si scansa al suo passaggio, conscia di essere in grave torto; solo Toto osa seguirlo
TOTO: Silvestro, ci hai salvato tutti quanti. Grande Giove, se non era per te... Ma quanto siamo stati ignoranti... Pofferbacco! (prova a darsi degli schiaffi) Io mi prenderei a schiaffi...
Silvestro arriva alla porta della canonica. Tonio il pi vicino.
TONIO: Ma che fai, adesso, ci lasci?
SILVESTRO: (Con voce irata) S.
Tutti abbassano la testa, Silvestro entra in canonica per poi uscire immediatamente dopo
SILVESTRO: No!
Tutti rialzano la testa felici e cominciano a cantare (stavolta anche Silvestro). Intanto un carabiniere aiuta a scendere Clementina dallarca, e qualcuno restituisce la tonaca a Don Silvestro che se la rinfila)
TUTTI: Evviva, evviva, evviva, evviva, evviva!
(Clementina va a davanti a Silvestro)
CLEMENTINA: Mi perdoni Silvestro? Ops.. Mi perdona Don Silvestro?
SILVESTRO: (Sorridendole) Di che cosa Clementina? I sogni non sono peccati. (Dopo che lei tornata dal carabiniere, riprende) Su, smontiamo larca e ridiamo il legname al signor sindaco...
SINDACO: Grazie, signor Parroco. E bentornato fra noi. Permette (canta, stonando maledettamente come la prima volta): Aggiungi un posto a tavola che c un amico in pi (tende la mano a Silvestro che gliela stringe). Stonato?
SILVESTRO: (Sorridendo bonario) Intonatissimo!
Gli attori imbandiscono una tavola mentre il coro incomincia a cantare
CORO: Aggiungi un posto a tavola
che c un amico in pi
se sposti un po la seggiola
stai comodo anche tu
Gli amici a questo servono
a stare in compagnia.
Sorridi al nuovo ospite
non farlo andare via
Dividi il companatico raddoppia
la a a a lallegriaaaa
SILVESTRO: (Si alza e guardando verso il cielo con molta semplicit) Perdonami, Signore, se non ho saputo fare la Tua volont... Non succeder mai pi... Ma ora, Ti prego: non ci abbandonare...
LA VOCE DI LASS: Testone, aggiungi un posto a tavola. Non vedi che sto arrivando?
Improvvisamente dallalto scende una colomba andandosi a mettere proprio di fronte a Don Silvestro.
Lo spettacolo finito. Tutti gli attori si alzano in piedi, fanno linchino e iniziano la passerella. Contemporaneamente il coro inizia a cantare, sottovoce, Aggiungi un posto a tavola.
Finita la passerella, tutti gli attori sono in fila sul proscenio; raggiunti dal coro, tutti insieme cantano a piena voce:
CORO &
ATTORI: Aggiungi un posto a tavola
che c un amico in pi
se sposti un po la seggiola
se sposti un po la seggiola
starai pi comodo tu
Gli amici a questo servono
a stare in compagnia.
Sorridi al nuovo ospite
Non farlo andare via.
Dividi il companatico
raddoppia lallegria
Aggiungi un posto a tavola
E cos E cos E cos E cos
Cos sia!
FINE
- Questo copione è stato visto: