Dolce attesa

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DOLCE ATTESA

Dolce attesa

Commedia in due atti di

Luigi Zanon

PERSONAGGI

CHRISTINE moglie

PIERRE LAMBERT marito

CLEMENZA cameriera

THERESE madre di Christine

DE CHARBONNEAUX padre di Christine

VIRTUEL levatrice

Opera tutelata. Posizione S.I.A.E. N 879038A

Liberamente tratta da Lonie est en avance di Georges Feydeau

DOLCE ATTESA

Scena: sala da pranzo di casa Lambert.

In mezzo alla scena, leggermente verso il fondo, tavola rotonda apparecchiata con due coperti; a sinistra, quasi in proscenio, un tavolino da gioco su cui si trovano carte da gioco. Due sedie attorno al tavolo. A sinistra, in primo piano, porta che immette nelle camere. Sul fondo, a destra, un vano che immette nellingresso. A destra, in secondo piano, porta a due battenti che conduce nella cucina. A destra, in primo piano, una console; nel ripiano della console, alcune bottiglie di liquore e alcuni bicchieri. Contro il fondo, a sinistra, una credenza. In mezzo alla scena, a destra, una poltrona bergre rivolta verso il pubblico. Alcune applique a parete. Qualche pianta alta qua e l.

PRIMO ATTO

Scena prima

(Musica di sottofondo. Pierre seduto sulla poltrona che legge il giornale. Christine

gioca a carte. Dopo qualche attimo di pausa, Pierre si alza dalla poltrona e cammina

avanti e indietro in proscenio respirando profondamente. La musica sfuma).

CHRIST - Vuoi stare fermo, per favore?

PIERRE - Non ci riesco! Mi sento un mattone sullo stomaco!

CHRIST - Mangi come un elefante! Devi moderarti, specialmente a cena.

PIERRE - Se Clemenza cucinasse come Valentina non avrei nessun peso sullo stomaco!..

CHRIST - Smettila, per favore, di rimpiangere Valentina! Non colpa mia se aspetta un

bambino!

PIERRE - Ah, nemmeno mia!

CHRIST - (guardandolo di traverso) Ci mancherebbe!

PIERRE - (seccato) Ma non doveva nascere il mese prossimo!

CHRIST - Chi?

PIERRE - Il bambino di Valentina, no!

CHRIST - Doveva doveva, s! Invece, nascer con un mese di anticipo. (Si alza e va a

posare il bicchiere vuoto sul tavolo da pranzo)

Avranno fatto male i calcoli Succede, alle volte! (Si risiede)

PIERRE - Alle volte?... Succede sempre pi spesso, mi pare!...

CHRIST - Ma la colpa non certo di Valentina!.. Poveretta, gli tanto dispiaciuto

lasciarci anzitempo.

PIERRE - Figurati, a me, quanto dispiaciuto: ne sto gi pagando le conseguenze!

(Si mostra dolorante per la cattiva digestione. Pausa. Musica di sottofondo)

(Sognante) Per Per (Quasi sussurrato a Christine) Per, sarebbe bello

CHRIST - (stupita) Cosa?

PIERRE - Sarebbe bello se, anche noi, avessimo un bambino.

CHRIST - (intimorita) Un bambino, noi?

PIERRE - (sfila la sciarpa che indossa Christine e se la arrotola attorno all'avambraccio.

Fingendo di avere un beb in braccio; teneramente, al centro del palco) S!... Sai,

quei fagottini piccini piccini, con le guanciotte paffute, che si cullano quando

strillano?

CHRIST - (con lo "spirito" opposto al marito; controbattendo "colpo su colpo") e non

ti fanno chiudere occhio tutta la notte!

PIERRE - (continuando a fantasticare) Quei fagottini che per addormentali gli canti

una canzoncina sottovoce: "Ninna nanna, bel piccino"?

CHRIST - (tappandosi le orecchie con le mani) Oh, per carit, non ti sopporterei!

PIERRE - Quei fagottini che succhiano il latte dal poppatoio e si sbrodolano tutto il

bavaglino?

CHRIST - Oddio, che orrore!

PIERRE - e ti fanno stare in ansia finch non fanno il ruttino?....

CHRIST - (seccata, alzando la voce) Pierre! Ne hai ancora per molto?

PIERRE - (ritorna in s) No, tesoro! No!... (Avvicinatosi, le rimette la sciarpa al collo;

sussurrato) Comunque, sarebbe bello se avessimo un bambino!

CHRIST - Sarebbe bello Sarebbe bello... Certo, che sarebbe bello!... Ma non adesso! Non

mi sento pronta!

PIERRE - Ma, io, s! Prontissimo!... (Esibisce la sua virilit. Pausa. Stacchetto musicale.)

CHRIST - (seccata perch Pierre cammina avanti e indietro) Ma, insomma!... Ti prego,

siediti! Mi fai girare la testa!

PIERRE - Come vuoi tu, Christine Ma il mattone ancora qui, eh! (Si siede sulla poltrona)

CHRIST - Ah, non sai far altro che lagnarti!.. Sei noioso! Insopportabile! (Si alza e depone

le carte da gioco sul mobiletto)

PIERRE - Vorrei vedere te al mio posto! Digerire un timballo di maccheroni non una

passeggiata!

CHRIST - (si alza e si dirige verso la camera) Io, vado a letto! Buonanotte! (Esce a sinistra)

PIERRE - Aspetto ancora qualche minuto, tesoro, poi ti raggiungo!.. Ah, se cambi idea

(Attende la risposta che non arriva) Ho capito!... Non cambier idea!

(Prende il giornale e inizia a sfogliarlo. Musica sottofondo. Lentamente si

addormenta esogna! Luci blu. Fumo. Dopo una decina di secondi, le luci si

abbassano lentamente. Buio)

Scena seconda

(La tavola apparecchiata. Pierre, in vestaglia da camera, sta pranzando. Clemenza gli versa

dellacqua nel bicchiere. La musica sfuma. Clemenza entra portando il cestino del pane)

PIERRE - stata avvertita la signora De Charbonneaux?

CLEMEN - S, signore, per telefono.

PIERRE - E la levatrice?

CLEMEN - Ho mandato il portinaio.

PIERRE - (sconsolato) Saranno qui, tra poco Che giornataccia mi aspetta!

CLEMEN - Pensi a sua moglie, lei dovr partorire

PIERRE - Oh, poveretta Lei dovr partorire e io io dovr pazientare, con quello stormo di gente

che mi svolazzeranno intorno.

(Entra Christine da sinistra dolorante, in vestaglia; cammina in lungo e in largo nella stanza.

Clemenza dopo un po esce a destra.) Ah, sei tu Christine!

CHRIST - (dolorante) Oh!... Oh!...

PIERRE - (con voce esitante e timida) E allora va meglio?

CHRIST - Ah! Sta zitto! Non farmi domande! Mi stanchi!

PIERRE - Daccordo, tesoro. (Si rimette a mangiare)

CHRIST - Che fai? Vienimi vicino!

PIERRE - S, tesoro!.. Eccomi!... (Si alza e va vicino alla moglie)

CHRIST - (dolorosamente) Stringimi le mani! Stringimi forte!

PIERRE - Come vuoi, tesoro. (Reprimendo un sospiro) Pfff!

(Pierre sostiene Christine circondandola col braccio sinistro e stringendo nello stesso tempo

con ciascuna mano la rispettiva mano della moglie. Camminano avanti e indietro lungo tutta

la stanza. Ogni tanto Christine, piegata quasi in due, si ferma a prendere fiato)

CHRIST - (guarda il marito scotendo la testa con aria sfinita) Ah! Tu non sai cosa vuol dire!

PIERRE - No, tesoro.

CHRIST - Aspetta! Voglio sedermi un po, sono stanca!

PIERRE - Certo! (Laiuta a sedersi sulla sedia a destra del tavolino da gioco) Ecco!

(Abbandona sua moglie e torna al tavolo, dove lattende la cena gi iniziata)

CHRIST - (accasciata sulla sedia, gli occhi a terra, tende la mano sinistra verso il marito che volta verso

Pierre,immagina tuttora accanto a s) Stringimi ancora!... Stringimi!... (Non trovandola, si

infastidita) Ma cosa fai? Pensi a mangiare, tu!

PIERRE - (sottomesso) Ah! Scusami (Si alza e va da lei con il boccone ancora in bocca)

CHRIST - Stringimi bene le mani! Cos! Forte!... Forte!

PIERRE - S! S!

(Restano l entrambi, senza dire niente. Pierre, in piedi, stringe le mani della moglie e, di tanto

in tanto, d unocchiata al tavolo dove lo aspetta il resto della cena; poi finisce per fissare il

soffitto, con aria assente)

CHRIST - (con tono quasi di rivolta) Non hai laria di uno che si diverte!

PIERRE - Beh!

CHRIST - E straordinario! Il signore non si diverte! Ma cosa credi, che io mi diverta, io?

PIERRE - Non ho mai detto questo!

CHRIST - Chi sta male sono io e sei tu che fai la vittima!

PIERRE - Ma io non mi lamento! Tu mi chiedi se mi diverto, vuoi che ti dica che mi diverto

quando ti vedo soffrire? Oh, come mi diverto quando ti vedo soffrire!

CHRIST - Oh! Mi prendi in giro? E per colpa tua che soffro!

PIERRE - (con aria contrita ma con un certo orgoglio) Per colpa mia, s!

(Musica di sottofondo. Dopo una breve pausa, alla moglie, le cui sofferenze sembrano

attenuarsi) E allora, si calmato?

CHRIST - Un po, s.

PIERRE - Meno male.

CLEMEN - (entra da destra) Il signore ha finito? Posso portare il secondo?

PIERRE - No, non ho ancora finito.

CHRIST - (al marito) Ma s, vai! Vai a mangiare! Hai unaria da martire.

(Clemenza esce da dove entrata)

PIERRE - Io? Niente affatto!

CHRIST - S, s! Si capisce benissimo! Tu, pensi solo a mangiare!Tu!... Vai, vai pure.

PIERRE - (tornando al tavolo da pranzo) S!... S!... Proprio perch lo vuoi tu, tesoro.

CHRIST - Ma s, ma s!

PIERRE - (sedendosi e spiegando il tovagliolo sulle ginocchia) Se hai bisogno di me, lo sai, non

farti scrupoli, chiamami. (Si mette a mangiare con appetito; intanto entra Clemenza con un

vassoio) Non vuoi mangiare qualcosina anche tu? Due cucchiai di zuppa dasparagi? E

deliziosa!

CHRIST - Oh! Per carit! Mangiare, io! No, no! Io soffro! A ciascuno il suo compito.

PIERRE - (traendone partito) Bene! (A Clemenza) Che avete portato?

CLEMEN - Timballo di maccheroni allitaliana.

CHRIST - (si alza a fatica appoggiandosi con le mani al tavolo) A me il calvario! A te i piaceri!

PIERRE - (che sta servendosi il timballo) Oh! I piaceri di un timballo di maccheroni!?

CHRIST - (con le carte in mano) Tu, pensi a mangiare, mentre io, fra un dolore e laltro, penso al mio

solitario orgoglio di diventare mamma!

PIERRE - Sei coraggiosa, tesoro!

CHRIST - (con fierezza) Questo lo potrai raccontare al bambino, pi tardi. (Con tenerezza, quasi

commossa) Al mio bambino!

PIERRE - Per dio, un pugno nello stomaco!

CHRIST - (voltandosi verso Pierre e con la stessa tenera intonazione) Il bambino?

PIERRE - No, il timballo!

CHRIST - (con commiserazione sprezzante) Ah! Meno male!

PIERRE - (a Clemenza) Ma che formaggio ci avete messo? Oh!

CLEMEN - Parmigiano e gorgonzola; li ho presi dal salumiere.

PIERRE - E piccante! E c pure del pepe!

(Clemenza esce portando con se il piatto e il cucchiaio della zuppa)

CHRIST - (con commiserazione) Come sei schizzinoso nel giorno in cui diventi padre!

PIERRE - Ma no, ti dico questo perch

CHRIST - Speriamo arrivi felicemente, mio Dio!

PIERRE - (distratto, approva col capo, poi) Chi?

CHRIST - Come chi? Il bambino! Io non sono come te che pensi solo ai maccheroni!

PIERRE - (mangiando) Beh! Perch non dovrebbe arrivare felicemente?

CHRIST - Perch, perch! Perch arriva molto pi presto di quanto si pensasse!

PIERRE - Eh, beh! S, insomma!... Vuol dire che pronto!

CHRIST - Ah! S! Eh! Tu fai andare le cose come ti pare, tu! (Alzandosi) Pensa! (Raggiunge

penosamente la sedia di fronte a Pierre) Pensa che lo aspettavamo solo a cominciare dal 20

del mese prossimo. (Con voce angosciata) Un mese quattro giorni di anticipo.

PIERRE - S! Te lho detto: ha un po di fretta! (Cambiando tono di voce) Ma in fondo che male c?

CHRIST - (con gesto vago) Oh, che male c?

PIERRE - Avr sempre un mese e quattro giorni pi dei ragazzi della sua et. Un bel vantaggio sugli

altri, no!

CHRIST - S, ma bisogna riuscirci!... E nascere in otto mesi

PIERRE - Oh, ci si riesce benissimo! Toh, per esempio, coso, coso! Oh, dai lo conosci anche tu

ehm Filippo il Bello!

CHRIST - Il bello? Non lo conosco!

PIERRE - Ma, s! Insomma lho letto da qualche parte, nato in otto mesi anche lui!

CHRIST - Ah! E vivo?

PIERRE - Ah, no! E morto!

CHRIST - (gi desolata) Ecco! Lo vedi?

PIERRE - Oh, ma ha vissuto e benissimo! Ottantasei anni! Quindi, vedi?

CHRIST - Ah, non importa, vorrei che tutto fosse finito.

PIERRE - Ah, per questo anchio!

CHRIST - (dolorante) Eccoli!... Eccoli!...

PIERRE - Oh, questi maccheroni, sono un tal peso sullo stomaco!

(Prende la caraffa dellacqua e si versa da bere)

CHRIST - (di nuovo presa dai dolori) Oh!... Oh, ricominciano! (Si alza e si dirige verso Pierre; lo

strattona per un braccio) Vieni! Vieni, camminiamo.

PIERRE - (che ha posato la caraffa e vorrebbe prendere il bicchiere) Aspetta, fammi bere!

CHRIST - (tirandolo a s) Ma vieni, su! Bevi pi tardi!

PIERRE - S! S! (Si spostano oltre il tavolo, verso il fondo. Nel passare, Pierre vorrebbe prendere

il bicchiere)

CHRIST - (trascinandolo via) Camminiamo!... Camminiamo!...

PIERRE - S!... S, camminiamo! (Camminano avanti e indietro) Non niente! Non niente!

CHRIST - (con un balzo) Come non niente? S, invece! Spero bene che sia qualcosa!

PIERRE - (sbalordito) Cosa?... Ah, s! Certo che qualcosa!

CHRIST - (ritraendosi e respingendo il marito) Ah! Uff! Che orrore!

PIERRE - Cosa?

CHRIST - Puzzi di formaggio!

PIERRE - Ah!... Sono i maccheroni.

CHRIST - Vedi che non sto bene eppure continui a mangiare i maccheroni piccanti.

PIERRE - Se tu mi lasciassi bere, perch, vedi, ho un po daffanno. (Con un sospiro affannoso)

Uff!... Uff!...

CHRIST - Oh! Ma ti prego! Infetti la casa!

PIERRE - Scusa!

CHRIST - (seccata) S, scusa Su! Camminiamo Camminiamo (Camminano in proscenio avanti e

indietro) Non puoi camminare voltando la testa dallaltra parte?

PIERRE - (sottomesso) S, tesoro! (Camminano in silenzio; Pierre tiene la testa rivolta dalla

parte opposta a quella della moglie. Vanno e vengono una o due volte) S, ma camminare cos

mi fa girare la testa!

CHRIST - Non importa! Stringimi! (Pierre la stringe forte alla cinta) Ma non cos!

PIERRE - (la stringe forte alla cinta) Daccordo, tesoro.

(Camminano)

CHRIST - (dolorante) Ah, che brutto momento!

PIERRE - (colto da singhiozzo) Upp!

CHRIST - (arrabbiata) Cosa upp? Vorrei vedere te!

PIERRE - Ma io non ho detto upp!... Ho upp!... il singhiozzo!

CHRIST - Ah, hai il singhiozzo, adesso! (Si siede) Hai scelto proprio il momento buono! (Ha una fitta

di dolore) Ahhh!!

PIERRE - Non colpa mia!.. Sono i macch.. upp!... eroni che mi soffocano!

CHRIST - Sei un egoista!

PIERRE - Upp! Io?

CHRIST - Evidente, pensi solo a te stesso.

PIERRE - Ah! Senti upp! Ma che cosa ho upp! fatto, dai?

CHRIST - Ah! Come sei noioso col tuo upp!

PIERRE - Ma insomma!... Upp!... Ho il singhiozzo!

CHRIST - Va bene che tu abbia il singhiozzo, daccordo, ma non fare continuamente upp!

PIERRE - Ma non lo faccio upp! apposta! Non posso non fare upp quando ho upp!... il

singhiozzo, accidenti!

CHRIST - Ma bevi, se hai il singhiozzo! Bevi!

PIERRE - (la lascia e si precipita sul bicchiere) Ah, s! Non chiedo upp!... di meglio! E unora che upp!

CHRIST - Ma s! Non parlare tanto, bevi!

PIERRE - Upp! S!

CHRIST - (sedendosi a sinistra del tavolo da gioco) Ah, che giornata!

PIERRE - (dopo aver bevuto, ritorna dalla moglie) Ah, passato Va meglio! Upp!

Va meglio!

CHRIST - (con amarezza, tenendo la fronte appoggiata sullavambraccio destro e quest ultimo

sullo schienale della sedia) Ah, tu sei fortunato! Vorrei poter dire io la stessa cosa!

PIERRE - Hai ragione, tesoro.

CHRIST - (le ricominciano i dolori) Oh! Oh! Camminiamo! Camminiamo!

PIERRE - (premurosamente, aiuta la moglie) S! S! Camminiamo!

(Si spostano sulla destra; nel momento in cui si girano per tornare sui loro passi, Christine si

ferma)

CHRIST - No! Sediamoci!

PIERRE - (che si trova in quel momento proprio davanti alla poltrona, si siede contemporanea-

mente a Christine) Sediamoci!

CHRIST - (ha trovato per sedersi solo il braccio della poltrona; si alza) Ma non tu, io!

PIERRE - (si alza in fretta per cederle il posto) Hai ragione! Non tu, io! No! Non io, tu!

CHRIST - (sedendosi) Puoi benissimo rimanere in piedi!

PIERRE - Posso benissimo rimanere in piedi, certo!

CHRIST - Ah! che supplizio! Comincio a sudare. (Sospira. Con voce morente) Dammi da bere, ti dispiace?

PIERRE - Come?

CHRIST - (subito irritata) Da bere!

PIERRE - Da bere, s! (Si precipita verso il tavolo da pranzo)

CHRIST - Te le devo sempre ripetere, le cose!

PIERRE - (tendendole il bicchiere) Prendi, tesoro!

CHRIST - Grazie. (Beve e poi sputa l'acqua schifata) Ah! Pff!... Ma il bicchiere nel quale hai bevuto tu!

PIERRE - Eh, s! E allora?

CHRIST - Ma sa di formaggio!

PIERRE - Di form Ah, sono i maccheroni! (Porta via il bicchiere)

CHRIST - Eh, poverino, proprio non ci sai fare!

PIERRE - (ritornando con un altro bicchiere e la caraffa) Cosa vuoi! E la prima volta che mi capita!

CHRIST - Beh, anche a me! Non per questo perdo la testa!

PIERRE - (versa nel bicchiere tutta lacqua rimasta nella caraffa e lo porge a Christine) Adagio

Bevi adagio!

CHRIST - (dopo aver bevuto, porgendogli il bicchiere) Grazie!

PIERRE - Prego! (Va a deporre la caraffa e il bicchiere e torna da Christine) E allora, si

calmato?

CHRIST - Oh! Per un attimo, s! E terribile! Ti prende tuttattorno, come se ti squartassero!

PIERRE - S, so cosa vuol dire!

CHRIST - Come, sai cosa vuol dire?

PIERRE - Devessere pressappoco quel che ho provato io con la colica renale!

CHRIST - (con sdegno) La tua colica renale! E hai il coraggio di fare un paragone! Ma la tua colica, in

confronto, niente! E una delizia!

PIERRE - Oh! Una delizia non direi proprio!

CHRIST - Sei disgustoso! Provi piacere nel diminuire il mio male in confronto al tuo!

PIERRE - Io? Cercavo solo di

CLEMEN - (che alle ultime battute entrata dalla cucina con un pezzo di formaggio su un piatto) Il

signore non finisce i maccheroni?

PIERRE - Ah, no, non li finisco non li finisco, questo sicuro. Cosa avete portato di secondo?

CLEMEN - Formaggio!

CHRIST - Cosa? (Categoricamente) Ah, no! No! Il formaggio, no!

PIERRE - (conciliante) Ha ragione la signora: basta col formaggio, per carit!

CLEMEN - Come desidera il signore.. e la signora! (Esce portando via il formaggio e il piatto dei

maccheroni; rientrer e porter via tutto finch il tavolo non rester vuoto)

CHRIST - E siccome non dico niente E siccome non mi lamento mai

PIERRE - (ironico) No, non ti lamenti mai!

CHRIST - (inalberandosi) Ah, mi lamento, io, secondo te?

PIERRE - (per calmarla) No, no!... Dicevo di no!

CHRIST - Ah, s, davvero! Si vede che non conosci le altre! Vorrei vederti, se tu avessi sposato una donna

noiosa!

PIERRE - Ma, s! Hai ragione, ti dico! Hai ragione! Mi sono espresso male!

CHRIST - Venirmi a dire che mi lamento!... (Gridando forte) Oh! Oh! Ricominciano!

PIERRE - Ecco, vedi! Ti agiti!

CHRIST - Oh! Com forte, questa fitta!

PIERRE - Non pensarci! Non pensarci!

CHRIST - Ah!... Non pensarci! E facile a dirsi, non sei mica tu che devi partorire!

PIERRE - Eh, no!.. Ci mancherebbe

CHRIST - Oh, che male! Camminiamo! Camminiamo!..

PIERRE - Camminiamo!

(Camminano. Musica dolce di sottofondo per una decina di secondi. Buio. Pantomima:

ldea di mostrare attraverso dei flash il continuo spostamento, su e gi per la stanza, dei

due esagitati protagonisti: buio/luci, 1 flash: Christine seduta sulla poltrona dolorante,

Pierre in piedi che le accarezza la mano sbuffandoE cos via. Luci soffuse applique;

Christine assopita sulla poltrona; Pierre sta sonnecchiando appoggiato dietro alla poltrona.

Suona il campanello dingresso. Luci piene; la musica sfuma. Clemenza va ad aprire la porta

mentre Pierre e Christine si ridestano)

Scena terza

(Entra dal fondo Therese prima di Clemenza; si toglie il cappotto e lo consegna a Clemenza

che lo va ad appendere all'ingresso; poi rientra e va dritta in cucina)

THERES - E allora, cara, cosa sento? E per oggi? (Le d un bacio sulla fronte)

CHRIST - Mamma, finalmente

PIERRE - Buongiorno, suocera.

THERES - (gi irritata col genero) S, buongiorno buongiorno.

CHRIST - (piegata, senza avere il coraggio di girarsi verso la madre) Ah, terribile, mamma!

THERES - Povera cara!

CHRIST - (tendendo allindietro la mano verso la madre) Stringimi le mani, mamma! Stringimi!

THERES - (con tenerezza) S, cara! (Al genero, scostandolo per sostituirsi a lui) E voi, smettete di

dondolare!

PIERRE - Scusate! (Lascia il posto alla suocera)

THERES - Su, cara! Fatti forza!

(Christine si alza a fatica aiutata dalla mamma e va a sedersi a destra del tavolo da gioco)

PIERRE - (tra s, mentre va a prendersi un drink) Le lascio volentieri il posto!

CHRIST - Ah, mamma! Se tu sapessi!

THERES - (con un sorriso affettuoso) Ma lo so, bambina mia, lo so!

CHRIST - Gi, anche tu hai provato, mammina!

THERES - Certo, cara!.. E questi momenti di "dolcezza" me li hai fatti conoscere tu

CHRIST - Scusami, mamma!

THERES - Ma, per fortuna, poi si dimentica! E il mal gentile!

PIERRE - (tra s) Sar cos anche per i padri? (Beve un drink e si siede sulla poltrona))

CHRIST - Ma, tu non hai sentito male come me!

THERES - Oh, povera figliola! (Cammina sempre aiutando la figlia)

CHRIST - Sediamoci, mamma! Sediamoci!...

THERES - S, s, cara! (Sediamoci) E voi, cosa fate l?

PIERRE - (si allontana) Sto bevendo un drink!

THERES - Vedete vostra moglie che soffre e voi ve ne state l disteso a sorseggiare un drink!

PIERRE - Un drink qui, un drink l e tutto passer!

THERES - Oh! E proprio il momento di fare dello spirito! Siete contento di quello che avete

combinato?

PIERRE - (sincero) Sar contento quando tutto sar finito; per il momento non un invito a nozze.

THERES - Davvero? E per mia figlia, forse un invito a nozze? Che furbacchione!

PIERRE - Io un

CHRIST - Oh, non rimproverarlo, mamma, su! Lui non centra per niente!

THE-PIE - (stupiti, insieme) Eh?

PIERRE - Come non centro per niente?

CHRIST - Eh!... No, voglio dire che non lo hai fatto con premeditazione.

PIERRE - (rassicurato) Ah, meno male!

CHRIST - E capitato perch doveva capitare!... E siccome, fatalmente, un giorno o laltro

(Si siede sulla poltrona)

THERES - Appunto! Sarebbe meglio se fosse stato un altro giorno! La mania di bruciare

le tappe!

PIERRE - Mi dispiace, cara suocera, di non aver chiesto prima il vostro parere!

THERES - Volete fare dello spiritoso!

PIERRE - Gi! Ma quando mi sono sposato, voi mi avete detto: Spero che mi darete

presto dei nipotini.

THERES - Pu darsi! Ma non cera bisogno di mettere mia figlia in questa situazione! Oh!

PIERRE - (con tono malizioso) Non mi era possibile in altro modo! Oh!

CHRIST - (sofferente) Oh!... Oh!...

THERES - (alla figlia) Ah, povera cara!

CHRIST - Non mi compiangete, mamma! E la nostra sorte!

THERES - Che stoicismo!.. Hai ordinato che facciano bollire dellacqua?

CHRIST - S, mamma, tutto fatto! Spero che tu non abbia detto niente a pap!

THERES - (Si siede; senza compassione) Come! Certo! Subito! L ho fatto avvertire al circolo!

CHRIST - Perch? Sarebbe stato meglio dargli lannuncio a cose fatte, gli avremmo risparmiato

lemozione!

THERES - Perch mai? Perch non dovrebbe partecipare?

PIERRE - (ironico, tra s) Come tutti gli altri, no?

CHRIST - Oh, povero pap!

THERES - Povero pap! Povero pap!.. Abbiamo sempre troppi riguardi per gli uomini ed

per questo che diventano egoisti.

PIERRE - (fra i denti) Molte grazie!

CHRIST - Pap non un uomo come gli altri!

THERES - Per me, s! (Si siede; vedendo che il viso di Christine si contrae) Riprendono?

CHRIST - Oh, s!

THERES - Vuoi camminare ancora?

PIERRE - S, s! Cammina che ti passa!

CHRIST - No, non voglio camminare!

PIERRE - Va bene! Non camminare!

CHRIST - (alla madre) Sono meno forti, mamma

THERES - Oh, bene!

CHRIST - Questi li posso sopportare, mamma!

THERES - S, cara!

Scena quarta

CLEMEN - (giunge dalla cucina e viene avanti per parlare con Christine) Hanno portato della roba

dai Grandi Magazzini.

CHRIST - (al corrente del fatto) Ah, s! Meno male!

PIERRE - Quale roba?

CLEMEN - Un corredino, un bagnetto, delle brocche

CHRIST - S, s! Sono per la camera del signorino Achille!

THERES - (stupita allannuncio del nome; tra s) Achille!?

PIERRE - (convinto, alla suocera) Achille, s! E come nellIliade diventer un eroe!

THERES - Bene, vorr dire che non assomiglier per niente a suo padre!

CHRIST - (a Clemenza) Clemenza, portate tutto qui, voglio vedere!

CLEMEN - S, signora! (Accenna ad uscire)

CHRIST - La camera del signorino Achille pronta per riceverlo?

CLEMEN - S, signora!

CHRIST - Non dimenticate di mettere una borsa dellacqua calda nella culla!

CLEMEN - S, signora! (Esce dalla porta della cucina)

CHRIST - (al marito) Pierre, vai ad aiutare Clemenza!

PIERRE - Ah! S! (Uscendo) Aspettate Clemenza, vi aiuto a portare la roba del signorino Achille!

(Esce seguendo Clemenza)

THERES - (con tono brusco) Signorino Achille! Ma allora deciso che sia un maschio?

CHRIST - S, mamma, un maschio!

THERES - Ah! Tu lo sai in anticipo, tu?

CHRIST - (risentita) Certo! Sar un maschio, mamma! Mal di cuore, agli inizi, non ne ho avuti!

THERES - (perplessa) Ah!

CHRIST - E anche secondo i quarti di luna! Hanno visto che quando la luna, allepoca del

concepimento

THERES - (interrompendola) Oh, no!... no! Se devi farmi una lezione di astronomia, no! Preferisco

crederti sulla parola! (Si alza) Vada per Achille fino a nuovo ordine!

Scena quinta

PIERRE - (entra seguito da Clemenza; portano una scatola in cui sono contenuti, alla rinfusa, il

corredino, le brocche e il vaso da notte del bambino. Lo appoggiano sul tavolino) Ecco

larmamentario. Il bagnetto di l!

CHRIST - (si alza, attraversa la stanza e va a sedersi vicino al tavolino) Fate vedere! Oh, che male!

THERES - (aiutandola a sedersi) Non badarci! Non badarci, cara!

CHRIST - (frugando nella scatola) Il corredino! Le brocche! Il bavaglino! Bene! Portate tutto in camera!

CLEMEN - S, signora! (Fa per prendere la scatola ma Christine la ferma perch scorge il vaso da

notte)

CHRIST - Oh, il suo vasino! (Con emozione, lo prende, mentre Clemenza porta via la scatola)

Quando penso che sar il suo pipitalino! Com gi grande! (In uno slancio di tenerezza,

portando il vaso alle labbra) Oh, caro!... Smack! (Lo bacia)

THERES - (a Pierre, indicando la figlia) Uguale a me, quando nata lei!

PIERRE - (confuso) Il vasino?

THERES - No, lei!... Le volevo bene prima ancora che nascesse.

PIERRE - Ah!

THERES - (covando con gli occhi la figlia) S!

PIERRE - A me capitato pi tardi.

CHRIST - (a Pierre, porgendogli il vaso) Toh! Mettilo via!

PIERRE - (sottomesso, prende il vaso) S! (Si guarda attorno, non sapendo dove metterlo)

CHRIST - Ah!... Ah!... (Ride. Clemenza, entra ed esce in cucina)

PIERRE - Perch ridi?

CHRIST - Niente! Niente!...

PIERRE - Ma s, perch?

THERES - Su, dillo!

CHRIST - Vedendoti col vaso in mano, ho pensato al sogno stupido che ho fatto giorni fa.

PIERRE - Hai sognato un vaso da notte?

CHRIST - (ridendo) S! S!...

THERES - Ah, buon segno!

CHRIST - Figurati, eravamo tutti e due alle corse allippodromo. Io avevo il mio vestito grigio, tu il

tuo abito nero a doppio petto. Per in testa invece del cilindro avevi il vaso da notte.

PIERRE - Io!

THERES - Oh, che idea buffa!

PIERRE - (contrariato) E unidiozia!

CHRIST - Ed eri fierissimo! Te lo toglievi per salutare la gente! Io ero imbarazzata. Ti dicevo:

Pierre! Pierre! Togliti il vaso da notte! La gente ti guarda!. Tu mi rispondevi: Lascia

stare! Va benissimo! Sto lanciando la moda!.

PIERRE - Fai certi sogni, tu!

CHRIST - Ah, se tu lavessi visto, mamma, comera buffo!

THERES - Lo immagino!

CHRIST - E non gli stava mica male! (Si siedono)

PIERRE - (cerca dove posare il vaso) Ah, ma benissimo, divertente!

CHRIST - (con naturalezza) Su! Mettiti un po il vaso in testa, per far vedere alla mamma!

PIERRE - (sbalordito) Cosa?

CHRIST - Vedrai, mamma!

PIERRE - Ma neanche per sogno! Che idea!

CHRIST - (con tono da offesa) Se te lo chiedo, te lo puoi anche mettere!

PIERRE - Oh, non sono mica matto!

CHRIST - Per far vedere alla mamma!

PIERRE - Neanche se dovessi farlo vedere al Papa! Mi stai prendendo in giro! Pretendere

che mi metta in testa un vaso da notte! Stai dando i numeri!

CHRIST - Come, nuovissimo! Non mica usato!

PIERRE - Nuovo o vecchio, sempre un vaso da notte!

THERES - Su, siamo fra noi!

PIERRE - S, ma questo troppo, e la mia dignit di uomo!

CHRIST - Vedi, non disposto a far niente per farmi piacere!

PIERRE - Oh, questa bella!

THERES - Capirei se vi si chiedesse di andare alle corse o al circolo in questo stato. Ma qui!

PIERRE - Ma n qui n altrove!

CHRIST - (ostinandosi) E io voglio che tu ti metta il vaso in testa, qui!

PIERRE - Ah, s? Invece io non voglio!

CHRIST - (battendo i piedi) Voglio che tu te lo metta! Voglio che tu te lo metta!

PIERRE - No! No! No! E no!

THERES - Pierre! Pierre! Dal momento che mia figlia ve lo chiede!

PIERRE - Vi dico di no!

CHRIST - E io lo esigo! Lo esigo! Ne ho tanta voglia!

THERES - Dio mio, ecco! Ne ha voglia! Vi supplico, pensate al suo stato! A quel che significa una

voglia!

PIERRE - Ah, uffa!

CHRIST - Lo esigo! Ne ho voglia!

THERES - La sentite? Ma pensate! E se per colpa della vostra ostinazione il bambino dovesse

nascere con un vaso da notte in testa?

PIERRE - Beh, meglio cos

CHR-THE - Cosa?

PIERRE - Lo potremmo utilizzare!

THERES - Oh! Con che coraggio dite una cosa del genere!

CHRIST - Sei un cattivo padre! Sei un cattivo padre!

PIERRE - Ah, questa poi!

CHRIST - (da bambina viziata) Devi metterti il vaso! Devi metterti il vaso!

PIERRE - (con lo stesso tono) E il vaso non me lo metto! E il vaso non me lo metto!

CHRIST - (piagnucolando) Non vuole mettersi il vaso! Ah!... Ah! Ah! Che male!
THERES - (anche lei, con tono lacrimevole) Ecco! Ecco, vedete cosa provocate! Vedete in che stato si

trova vostra moglie?

CHRIST - E rifiuta di soddisfare le mie voglie! Ah! Ah!

THERES - (sfinito) Ma mettetevi dunque questo vaso, dal momento che ve l ha chiesto!

PIERRE - Perch non ve lo mettete voi, se ci tenete tanto?

THERES - Ah, se mia figlia me lo chiedesse

CHRIST - (con la testa sul braccio, piegato sullo schienale della sedia) Pierre, ti supplico!

THERES - (cercando di stare calma) Faccio appello ai vostri sentimenti di marito e di padre!

PIERRE - (che comincia a piegarsi) Ma, insomma, basta!

THERES - (umilmente supplicando) Siate gentile, su! Mettetevelo! Mettetevelo!

PIERRE - (sempre pi debole) Ma, insomma!

CHRIST - (lamentandosi debolmente) Oh, che male!

THERES - Guardatela come soffre! Mettetevi il vaso! Mettetevi il vaso!

PIERRE - No, non voglio! E poi, non mi si adatta.

THERES - (vezzosa) Cosa ne sapete, non lavete mai provato!

PIERRE - Ma si vede bene Non della mia misura!

THERES - Mettetevelo, su!

PIERRE - Ah, basta! Basta! (Esita un po, dopo di che, prende uneroica decisione: si mette il vaso in

testa) Ecco! Siete contente adesso? Me lo sono messo, il vaso! Siete contente?

THERES - (si avvicina a sua figlia) Ecco! Ecco, Christine! E un amore! Se l messo! Se l messo!

PIERRE - (mettendosi davanti a sua moglie) S, me lo sono messo! S!

(Due squilli di campanello. Clemenza entra e va ad aprire la porta d'ingresso)

CHRIST - (alza la testa e girandosi verso Pierre) Fa, vedere! (Guardandolo) Oh, che orrore!

(Respingendolo) Vattene! Vattene! Sei troppo ridicolo!

PIERRE - (Indietreggiando) Ridicolo, eh?

CHRIST - Insomma, nasconditi! Finir per vederti sempre con quellaffare in testa!

THERES - (tirando Pierre per un braccio in disparte) Su, non infastiditela, perbacco!

PIERRE - (esasperato) Ah, qui mi si prende in giro!

Scena sesta

CLEMEN - (entra dal fondo e si dirige verso Christine) Signora! Signora, c la levatrice!

PIERRE - (furioso) Mandatela via!

CHR-THE- Eh!

CLEMEN - (si gira e si trova faccia a faccia con Pierre; ha un sussulto nel vederlo col vaso in testa)

Ah! Il signore matto?

CHRIST - Cosa, mandarla via?

THERES - Fatela entrare, invece!

PIERRE - Certo! Fatela entrare! E non ascoltate il signore ch matto!..

(Clemenza esce. Pierre resta col vaso in testa)

CHRIST - (non vede altro che il vaso sulla testa del marito) Ma levatelo, insomma!

PIERRE - Ah, s? E invece, no! Ora non me lo tolgo pi! Ne ho abbastanza dei vostri capricci! Voi lavete voluto! (D un colpo con la mano sul fondo del vaso) E io lo tengo! Ah, non sono una trottola, io, se voi siete delle banderuole!

CHR-THE- Banderuole?

VIRTUEL - (entra seguita da Clemenza, che porta la sua borsa) Buon giorno, signore mie! (Si gira

verso Pierre che sta camminando avanti e indietro) Signore! (Stupita nel vedere il vaso

in testa a Pierre) Oh!

PIERRE - (togliendosi il vaso come se fosse un cappello) Buongiorno, signora!

VIRTUEL - (a Pierre, mentre Clemenza che ha deposto la borsa, a sinistra della poltrona, torna verso

il fondo ed esce) Signorina, prego!

PIERRE - Signorina! Mi scusi.

VIRTUEL - Vi serve da papalina?

PIERRE - (con tono iracondo) No, signorina, no! Sono queste donne che hanno le voglie!

THERES - (vivacemente) Ah, io no!

PIERRE - (togliendosi il vaso) Vi presento un marito che si messo un vaso da notte in testa per

soddisfare le voglie di sua moglie!

VIRTUEL - (con convinzione) Ah, benissimo! Ecco quel che deve fare un buon marito! Prego, state

comodo, non scopritevi!

PIERRE - Come? Non scopritevi? Oh, basta! Ne ho abbastanza! (Va ad appendere il vaso nel

corridoio d'ingresso e poi va a sedersi sulla poltrona)

VIRTUEL - (va da Christine) E allora, siete voi, la futura mammina?

CHRIST - S, signorina! S!

THERES - Credo anche che non dovremo aspettare molto, a giudicare dai dolori che sono sempre pi

ravvicinati.

VIRTUEL - Ah, meglio cos! Meglio cos! Conviene liberarsi il pi presto possibile! (A Christine) Non

vero?

CHRIST - Oh, s, signorina! S!

VIRTUEL - (togliendosi i guanti) Per non credevo sarebbe accaduto cos presto. Se penso che mi

avete scritto ieri per conto del dottore, impegnandomi per il mese prossimo! E la mia

prima visita coincide con il parto!

CHRIST - Come potevo prevedere che sarei stata in anticipo di un mese?

VIRTUEL - Non avrete per caso sbagliato i calcoli?

CHRIST - Oh, impossibile! Siamo sposati da otto mesi appena!

VIRTUEL - Otto mesi, s! Capisco! Capisco benissimo!

CHRIST - (bruscamente, colta dai dolori) Oh! Oh! Ancora! Oh!

VIRTUEL - Ah, bene! Bene!

CHRIST - (piegata in due, con tono di rivolta) Come bene?

VIRTUEL - Vuol dire che il travaglio procede.

CHRIST - (con tono iracondo) Ah, vorrei vedere voi!

VIRTUEL - Oh, non sono tutte rose! So cosa vuol dire!

THERES - Quanti ne ha avuti? Di figli, intendo?

VIRTUEL - Nessuno! Non sono sposata!

PIERRE - E allora, come fa a sapere cosa si prova se

VIRTUEL - (interrompendolo, decisa) E il mio mestiere. signor Lambert! Ci sono abituata!

PIERRE - (ironico) Abituata? Abituata al dolore delle pazienti!

VIRTUEL - (cercando di ignorarlo, si toglie il cappotto aiutata da Therese)

CHRIST - (con voce addolorata) Oh, signorina, durer molto il travaglio?

VIRTUEL - Non si pu dire cos su due piedi! Ecco dovreste cominciare a prepararvi! Andate in

camera vostra, la mamma vi aiuter a mettervi a letto! Verr a vedervi quando sarete

coricata. Nel frattempo, dispongo le mie cosucce.

CHRIST - S, signorina!

THERES - (aiutandola ad alzarsi e accompagnandola) Giusto. Vieni, cara, su, vieni!

PIERRE - (ancora un po imbronciato) A presto, cara. (Si siede sulla poltrona. Christine e sua madre

escono a sinistra. Musica di sottofondo)

Scena settima

VIRTUEL - (appoggia il cappotto sulla sedia e ignorando Pierre d unocchiata alla stanza. Prende la

borsa e la va ad appoggiare sulla console. Apre la borsa, ne estrae un astuccio. Lo depone

sulla console. La musica sfuma. A Pierre, senza neanche guardarlo) E voi, cosa fatel

appollaiato?... Rendetevi utile, no!

PIERRE - (tirandosi da parte) Come? Cosa?

VIRTUEL - Chiamatemi la domestica.

PIERRE - Va bene!... (Si alza a va verso la cucina; gridando) Clemenza Clemenza

CLEMEN - (entra) Il signore desidera?

VIRTUEL - (sistemando gli oggetti sulla console) Avete fatto bollire lacqua?

CLEMEN - Ci sono due bacinelle sul fuoco.

VIRTUEL - Bene! E il materiale di medicazione c?

CLEMEN - (indicando la cucina) S, di l.

VIRTUEL - Bene, ma prima portatemi del disinfettante e dell'acqua distillata!

CLEMEN - Va bene!... (Esce in cucina)

VIRTUEL - (poich Pierre le sta sbarrando il passo) Toglietevi di l, voi! (Prende l'astuccio e lo apre

sul tavolino da gioco e pulisce accuratamente con una garza gli "strumenti")

PIERRE - (tirandosi da una parte) Scusate!... (Poi piano piano si riavvicina alla levatrice)

VIRTUEL - Ma voi qui, cosa rappresentate?

PIERRE - (come scusandosi) Il marito.

VIRTUEL - Il ma Ah, beh! S, infatti, naturalmente, visto che avevate in testa il vaso da notte!...

PIERRE - (sbalordito) Come, visto che avevo?... Ah, era solo un gioco!

VIRTUEL - solo un gioco, s!

CLEMEN - (entra con due bottiglie in mano; alla Virtuel) Disinfettante e distillata! (Le depone sulla

console ed esce)

VIRTUEL - Bene, grazie!... Le metta pure l! (Indicando la credenza)

PIERRE - (desiderando entrare nelle buone grazie della levatrice) Ehm!... S! Deve essere un mestiere

molto faticoso quello della levatrice!

VIRTUEL - (seccamente, senza voltarsi) Voi credete?

PIERRE - S! E fate molti parti in un anno?

VIRTUEL - Molti! Molti!

PIERRE - (segue la signorina quando si muove) E quando fate un parto

VIRTUEL - (interrompendolo) Ah, no! no!... Non crederete, spero, che vi insegni i segreti del mestiere!

PIERRE - No, no!Per carit!

VIRTUEL - (togliendosi il cappellino e tendendolo a Pierre, unitamente al cappotto) Tenete! Portate

via il cappotto, prego!

PIERRE - Io?

VIRTUEL - (mettendogli in mano ogni cosa) S, voi!

PIERRE - (sottomesso) Va bene! (Si dirige bofonchiando verso l'ingresso) No! E inaudito!

Inaudito! (Esce dal fondo)

VIRTUEL - (la signorina Virtuel si sposta in parte sbottonandosi il corsetto; nel momento in cui se lo

toglie appare Clemenza che viene dalla cucina e porta il materiale di medicazione: panni,

cotone, e garze. Sorpresa dalla brusca entrata di Clemenza, di soprassalto e pudicamente,

incrocia le braccia sul petto) Chi ?

CLEMEN - Ho portato tutto loccorrente!

VIRTUEL - (rassicurata, si avvicina alla poltrona, dove prende il camiciotto) Ah, bene! Portate tutto in

camera! (Si appresta ad indossare il camiciotto)

CLEMEN - S, signorina! (Esce diretta in camera)

PIERRE - (rientrando speditamente) Ecco, fatto!

VIRTUEL - (sobbalzando) Non entrate!

PIERRE - (girando attorno al tavolo da pranzo) Ah, scusate! Non sapevo

VIRTUEL - (affrettandosi a indossare il camiciotto) Non potevate bussare prima di entrare?

PIERRE - Beh, pensavo che in sala da pranzo

VIRTUEL - (furiosa) Non c sala da pranzo che tenga! Avevo le spalle nude!

PIERRE - (con gesto disinvolto) Oh, beh! Fa lo stesso!

VIRTUEL - Sentite un po, eh? mi starete alle costole per sempre?

PIERRE - Ah, non posso?

VIRTUEL - Non mi piace avere gente tra i piedi quando lavoro soprattutto se sono uomini!

PIERRE - Ma io sono il ma

VIRTUEL - (va prendere nella borsa il contenitore di latta con dentro la siringa e porgendolo a Pierre)

Su, metteteci dell'acqua e fate bollire!

PIERRE - (prendendo il contenitore) Ah! S! S! (Rivolto verso la camera, a Clemenza ) Clemenza!...

VIRTUEL - No, no! Non Clemenza! Se avessi voluto Clemenza, avrei detto: Clemenza! Della domestica

ho bisogno io!

PIERRE - (sconcertato) Ah!

VIRTUEL - S!

PIERRE - (sottomettendosi) Bene! (Esce in cucina, bofonchiando) Oh! Che barba!

CLEMEN - (entra) Desidera?

VIRTUEL - (sistemandosi) Ah, s!... Ora, andate a vedere se lacqua bolle! Quando pronta, ne portate una

bacinella nella camera della signora; dobbiamo averne un po sottomano.

CLEMEN -Bene, signorina. (Esce in cucina. Si sente bussare alla porta di destra, in fondo)

VIRTUEL - Avanti! (Pierre entra e viene avanti) Siete voi che avete bussato?

PIERRE - S, certo!

VIRTUEL - Che bisogno cera di bussare ora che sono vestita?

PIERRE - Ah, beh, non lo sapevo! Non ho mica guardato dal buco della serratura!

VIRTUEL - (scettica) S, eh! Ci mancherebbe!

PIERRE - Avete altre cose da farmi vedere che dico, fare?

VIRTUEL - (allontanandolo col gesto) No, no! Non ho pi bisogno di nulla!

PIERRE - Ah, bene!

VIRTUEL - A che ora si cena?

PIERRE - Ma. abbiamo gi mangiato!

VIRTUEL - Di gi? Ma io no, io non ho ancora cenato.

PIERRE - Ah!

VIRTUEL - Stavo per mettermi a tavola, quando sono venuti a chiamarmi.

PIERRE - (quasi tra s) Che peccato!...

VIRTUEL - E allora, non c niente da mangiare?

PIERRE - Avete fame?

VIRTUEL - Non si mangia perch si ha fame, si mangia perch venuta lora!

PIERRE - Oh! Beh, questa bella. (Rivolto verso la cucina, a Clemenza) Clemenza Clemenza

Vediamo se rimasto qualcosa

CLEMEN - (entra) Desidera, signore.

VIRTUEL - (decisa) Cosa c di minestra?

CLEMEN - Niente!

VIRTUEL - (la guarda, fa una smorfia, poi) Non molto!

PIERRE - Noi la minestra non la mangiamo mai!

VIRTUEL - (girandosi verso di lui, decisa) Io, s!

PIERRE - Ah!

VIRTUEL - S!..

PIERRE - (inchinandosi) Bene!

VIRTUEL - Lo so! Sono le abitudini di oggigiorno! (Energica) Io sono della vecchia scuola! Quella che

non segue il progresso!

PIERRE - Ah! L ho capito subito io, che lei era una "allantica"!

VIRTUEL - (seccata) E dopo la minestra?

PIERRE - Ah, e dopo la minestra? S! S! Bene! E dopo la minestra che non c! Un

CLEMEN - (interrompendolo) timballo di maccheroni.

VIRTUEL - (approva col capo) Un timballo?!... E poi?

PIERRE - (deciso) Basta!

VIRTUEL - (ironica) Non badate a spese!

CLEMEN - C anche un pezzo di gorgonzola.

VIRTUEL - Non un granch!..

PIERRE - (quasi tra s) E' quel che c'!...

VIRTUEL - Ho capito, non siete delle buone forchette voi!

PIERRE - Beh! Per, neppure

VIRTUEL - Insomma, manger quel che c, visto che non c altro!

CLEMEN - Mi scusi, signorina, cosa desidera bere? Vino bianco o vino rosso?

VIRTUEL - (con aria distaccata) Oh, qualsiasi cosa! Non ha importanza! Anche un po di champagne!

PIERRE - Champagne?

VIRTUEL - S, il vino che il mio corpo sopporta meglio.

PIERRE - E lo bevete sempre a casa vostra?

VIRTUEL - (con intenzione) Quando i miei clienti me lo mandano!

PIERRE - Ah! Bene! (A Clemenza) Clemenza, scendete dal droghiere e prendete del vino bianco.

CLEMEN - Forse non necessario! In dispensa rimasta una bottiglia di Pommery.

VIRTUEL - (con bont) Ma s! Il Pommery va benissimo! Mi accontento.

PIERRE - (con tono comicamente compassionevole) Ah, davvero?

CLEMEN - Quando devo servire?

VIRTUEL - Quando pronto, figliola, quando pronto, servite!

CLEMEN - Ci vorranno almeno dieci minuti.

VIRTUEL - Oh, abbiamo tempo! Per la signora, non c nessuna urgenza. (Si alza e va a sedersi a destra

del tavolo da gioco, mentre Clemenza stende la tovaglia sulla tavola e poi esce in cucina)

PIERRE - (avvicinandosi) Ci vorr molto tempo?

VIRTUEL - Certamente, lo sapete, nelle primipare!..

PIERRE - (aggrotta le sopracciglia come chi non capisce, poi) Nelle che?

VIRTUEL - Primipare non se la sbrigano tanto in fretta! La signora primipara, no?

PIERRE - (allarga le braccia, non sa cosa rispondere) Beh!

VIRTUEL - Insomma, primipara o pluripara?

PIERRE - (fa una smorfia che indica esitazione. Pausa) Mah! (Muove la mano come per direun po

luna e un po laltra, poi, bruscamente, con decisione) Vivipara (Clemenza, entra con un

piatto, posate, tovagliolo e bicchiere e poi esce)

VIRTUEL - (disgustata) Eh?... (Ridendo) Ah, beh, certo, vivipara! Siamo tutti vivipari!

PIERRE - Esatto, siamo tutti vivipari!

VIRTUEL - Ah, no! Voi no!

PIERRE - Io no, certo, io no!

VIRTUEL - Ma questo non mi dice se sia primipara o meno.

PIERRE - (esitante) Mah! (Con decisione) No, non lo !

VIRTUEL - Ah, meglio cos! Faremo pi presto!... Quanti figli ha avuto?

PIERRE - (con la stessa decisione) Nessuno!

VIRTUEL - Beh, allora primipara!

PIERRE - S, primipara! E primipara!

VIRTUEL - Va bene! Questo vi chiedevo! (Si alza)

PIERRE - Non avevo capito bene la domanda.

(Clemenza entra portando del pane e una caraffa di acqua, poi esce)

VIRTUEL - (si dirige verso la camera di sinistra) Bene! Ora si potrebbe anche andare a trovare la paziente!

PIERRE - (dietro a lei, seguendola) S, andiamo!

VIRTUEL - (si gira cos bruscamente che Pierre finisce con lurtarla) Ah, no! no! Voi no! Voi rimanete

qui, voi! Non voglio nessuno!

PIERRE - Ah!

VIRTUEL - Nessuno! Nessuno! Quando ho un parto, io, i mariti, gli amanti, non ci devono essere. (Sistema

gli oggetti nella borsa)

PIERRE - Gli amanti! Ma dico, mia moglie non ha amanti!

VIRTUEL - Non ho detto che la signora abbia degli amanti; ho detto che i mariti e gli amanti non li

voglio, punto e basta! (Sullultima parola fa un mezzo giro per entrare nella camera)

PIERRE - Ah, s, ma

VIRTUEL - (girandosi, con tono imperativo) Restate qui! (Entra nella camera di Christine)

Scena ottava

PIERRE - Oh, com noiosa!

CLEMEN - (viene dalla cucina con una bacinella piena dacqua. Nello stesso momento si sente suonare

il campanello; la donna esita un istante non sapendo cosa fare, se portare la bacinella o

andare ad aprire. A Pierre) Se il signore volesse andare ad aprire io, devo portare la

bacinella.

(Suona ancora il campanello)

PIERRE - Alla signora? Oh, inutile! Non deve entrare nessuno, nemmeno io, quindi!

CLEMEN - (ancora il campanello esterno, di cui nessuno si occupa) Se il signore vuole bussare, io ho le

mani occupate

PIERRE - (scettico) S, oh, volentieri, ma tanto (Bussa alla porta della camera)

VIRTUEL - (voce fuori campo) Non entrate!

PIERRE - (trionfante) Avete visto?

(Suona ancora il campanello)

CLEMEN - (senza scomporsi, attraverso la porta) Sono io, la cameriera.

VIRTUEL - (voce f. c.) Ah, siete voi! Entrate!

CLEMEN - (trionfante, a sua volta) Avete visto? (Entra nella camera. Campanello)

PIERRE - Ah, straordinario! Straordinario! (Ripetuti squilli di campanello) Eh, s! Eccomi! (Il

campanello tace. Pierre va verso il fondo ed esce. La scena rimane vuota un istante, durante il

seguente dialogo in quinta)

DE CHA - (v. f. c.) Beh, ce ne mettete di tempo!

PIERRE - (v. f. c.) Cosa volete, sono tutti impegnati!

DE CHA - (col cappello in testa, il bastone da passeggio in mano, entra seguito da Pier re) Ho un

diavolo per capello! Davvero, non si pu stare tranquilli cinque minuti nella vita!

PIERRE - Beh! Lo dite a me?

DE CHA - Parola mia, non capisco il vostro modo di fare!

PIERRE - Eh? Non colpa mia!

DE CHA - (salutando) E mia, nemmeno! (Rimettendosi il cappello) Me ne stavo tranquillo al circolo,

prima di cena, a fare la mia solita partita a carte, a cinque Luigi. Ero in vena, per di pi! Zac!

Ecco che vengono a scaricarmi lannuncio in pieno volto! Che allegria! Naturalmente, ho

piantato l! (Posa il cappello che si tolto) Cosa volete? Sono un uomo che conosce i propri

doveri. Per, che non si possa stare tranquilli alla fine della giornata!

PIERRE - (seduto a destra del tavolo da gioco) Io sono il primo a rammaricarmene!

DE CHA - (si alza e riprende il cappello, che si mette in testa) S, oh! Come se questo potesse risolvere

qualcosa! (Fa latto di dirigersi nella camera della figlia) E allora? Posso vedere mia figlia?

PIERRE - Beh, per il momento nelle mani della levatrice, che non particolarmente accomodante!

DE CHA - (imprecando) Ah! (Si toglie il cappello e lo posa sul tavolo da pranzo) Si potr avere qualcosa da mangiare! Con tutte queste storie, non ho ancora cenato.

PIERRE - Se vi accontentate di quel che c!..

DE CHA - Oh, per la fame che ho! Ho perso lappetito, come potete ben capire.

PIERRE - (a Clemenza che esce dalla camera) Ah, Clemenza, mettete un altro coperto per il signor De

Charbonneaux.

CLEMEN - Bene, signore! (Prendere il cappello di Charbonneaux ed esce dall'ingresso; subito rientra,

senza cappello, per uscire dalla cucina)

DE CHA - (che ha drizzato le orecchie) Perch un altro coperto? C gente?

PIERRE - S, la levatrice!

DE CHA - (irritato) Ah, ah! Dovr pranzare con la levatrice.

PIERRE - Speriamo solo per oggi

DE CHA - Speriamo, s!.. Speriamo!... (Sedendosi a sinistra del tavolo da gioco, di fronte a Pierre)

Ma insomma che diavolo avete combinato? Perch deve capitare proprio oggi? Non

laspettavate fra un mese?

PIERRE - Christine in anticipo.

DE CHA - (parlando, raccoglie le carte e le mescola, macchinalmente) S, ah! Un bambino c da stare

allegri! Un bambino in otto mesi(Fa alzare le carte)

PIERRE - Capita tutti i giorni che vi sia un anticipo di un mese.

DE CHA - Certo che capita!... Facciamo un pokerino. (Distribuisce le carte per il poker) Capita, ma

raramente! Ah, voi non ci pensate ma c di che preoccuparsi!

(Raccogliendo le proprie carte. Clemenza entra portando un altro coperto poi esce)

PIERRE - Non c nessun motivo di preoccuparsi! Andr tutto bene!

DE CHA - Oh, lo spero bene!Quante ne volete?

PIERRE - Tre.

DE CHA - (gli d tre carte dal mazzo) Ma, voi capite che mi secca che si dica che mia figlia Cambio

due! (Si prende due carte dal mazzo) Ha avuto un bambino dopo solo otto mesi!

PIERRE - Oh, per questo! Dobbiamo infischiarcene di quello che dir questo o quellaltro! Doppia

coppia! (Mostra le carte)

DE CHA - Possiamo, s, infischiarcene, ma bisogna lo stesso tenerne conto Tris di re! (Distende le

carte sul tavolo) Ho vinto! Mi dovete cinque Luigi.

PIERRE - (rimane a bocca aperta) Come vi devo? Ma io non ho giocato!

DE CHA - Non avete giocato? E finora cosa avete fatto?

PIERRE - Ho giocato, ho giocato! Ma non ho giocato cinque luigi!

DE CHA - Questa bella! Potevate anche dirlo, no?

PIERRE - Toccava a voi dirlo!

DE CHA - Io gioco sempre cinque luigi! Ve lho detto pocanzi! Se vincevate voi vi avrei dato cinque

Luigi.

PIERRE - Forse, ma non c ragione che vi dia cinque luigi perch ho perso!

DE CHA - (si alza e va verso il fondo) Questo troppo! Ah, s, prima che giochi ancora con voi!

PIERRE - Ah, se credete che sia in condizioni di spirito per giocare!

DE CHA - Eh! (Con energia) Ma nemmeno io, cosa credete? Lo si fa meccanicamente! Figuriamoci!

Adesso che la mia povera bambina deve affrontare una prova tanto penosa!

(Clemenza entra portando il cesto di frutta poi esce)

PIERRE - (si alza e si dirige verso la porta della camera di sinistra seguito da Charbonneaux) E tanto

lunga, sembra!... (Tendono lorecchio contro il battente della porta) Ma cosa faranno l dentro?

DE CHA - Insomma, vorrei abbracciare mia figlia. Sono stufo di aspettare.

(Si avvicina alla porta per entrare ma, in quel momento la signora Virtuel esce bruscamente dalla camera con una bacinella dacqua in mano; di spalle si gira nel vano della porta e nel

movimento urta in pieno con la bacinella Pierre, che si trova spostato in avanti rispetto a lei,

e lo innaffia mezzo. De Charbonneaux si tira indietro ed evita di essere bagnato)

PIERRE - (facendo un balzo indietro) Oh, no!

VIRTUEL - Ah, guardate cosa avete combinato!

PIERRE - Ah, cos? Non soltanto minnaffiate ma

VIRTUEL - Ah, peggio per voi! Se non veniste sempre tra i piedi!

PIERRE - (camminando) Mi avete bagnato!

VIRTUEL - Imparerete a guardare dal buco della serratura, tutti e due!

DE CHA - (che non crede alle proprie orecchie) Eh? Dal buco della serratura?

PIERRE - Noi, non abbiamo labitudine di guardare dal buco della serratura!

VIRTUEL - S, eh! Non mi sembra!

PIERRE - E cos ora devo andare a cambiarmi.

VIRTUEL - (che cerca dove posare la bacinella, a queste parole si gira) Ah, s? E allora, rendetevi utile

una volta tanto! Gi che andate, portate la bacinella in cucina. (Gli caccia in mano la bacinella)

PIERRE - Io? Ma non sono

VIRTUEL - Andate! Andate!

PIERRE - (andandosene furioso con la bacinella) Oh, che impiastro! (Esce)

(Entra Clemenza e depone la bottiglia di Pommery sul tavolo poi esce)

DE CHA - Con il vostro permesso, signorina, vorrei vedere mia figlia.

VIRTUEL - S! Oh, beh!.. Dovrete aspettare, perch in questo momento non ho bisogno di estranei!

DE CHA - Come, estranei! Io, suo padre, sarei un estraneo secondo voi?

VIRTUEL - Siete estraneo al parto.

DE CHA - (Inchinandosi) Ah, quanto a questo!

VIRTUEL - Bene! Fra poco vi autorizzer a vedere vostra figlia. La potrete abbracciare, ma il tempo di

entrare e uscire! Intanto vado a dire alla vostra signora che siete qui. Toglietevi di l! (Si alza

e passa davanti a Charbonneaux dirigendosi verso la camera di sinistra)

DE CHA - Non siete davvero molto garbata!

VIRTUEL - (tornando da lui) Garbata! Garbata! Odio fare smancerie con gli uomini!

DE CHA - Scusate, non vi chiedo di fare smancerie.

VIRTUEL - E fate bene. Sul lavoro, io, sono seria. Negli intervalli posso anche divertirmi.

DE CHA - (ironicamente) Ah! Sul lavoro siete.. (Si mette sullattenti)

VIRTUEL - Ma nellora della battaglia (Dandosi un colpo sul petto) Io sono presente! (Si gira e si

dirige verso la camera)

DE CHA - (teatralmente) Bene! E ora gettati nella pugna!

VIRTUEL - (girandosi vivacemente e con dignit) Mi date del tu?

DE CHA - No! E una citazione!

VIRTUEL - (c. s.) Ah! Lo spero! Vi mando la signora! (Esce)

DE CHA - Daccordo! (Va a sedersi a destra del tavolo da gioco. Ironico, tra s, scimmiottando la

signora Virtuel) Odio fare smancerie!... Lo credo bene!

(Musica di sottofondo. Pantomima: Pierre coi pantaloni bagnati... Buio)

Sipario

ATTO SECONDO

Scena prima

(Musica di sottofondo. Lentamente si illumina la scena)

DE CHA - ( nella posizione che aveva alla fine del primo atto. Sta giocando a carte da solo; canticchia

una melodia dolce) Oh! L! L!Oh! L! L! L! L! L! L! L! L! L! L! L!...

CLEMEN - (entra dalla porta della camera e si dirige spedita verso la cucina)

DE CHA - (si alza e va incontro a Clemenza) Signorina signorina Posso chiederle qualche minuto di

attenzione?

CLEMEN - (decisa) Mi dispiace, signore, ma non ho tempo!

DE CHA - (estrae dalla tasca alcune monete e le porge a Clemenza) Non le interessa vincere cinque

Luigi?

CLEMEN - (ritornando sui suoi passi) Ha detto vincere? cinque Luigi?

DE CHA - Ha capito bene! Facciamo una partitina a poker? Sa giocare a poker?

CLEMEN - S!... Certo!

DE CHA - Bene, se vince lei io le do cinque Luigi.

CLEMEN - E se invece dovessi. (Intuendo un tranello; si avvia verso la cucina) Ah, no! Se pensate

di approfittare

DE CHA - (ridacchiando) Aspetti!.. Aspetti!... Cos ha capito?... Se, invece, vinco io beh, allora, lei

mi dovr dire, in confidenza, ci che, suppongo, ha sentito dire da mio genero e mia figlia.

CLEMEN - Dire cosa?...

DE CHA - Eh, non metta il carro davanti ai buoi!... Si accomodi: le spiegher con calma mentre facciamo

la nostra partitina (Si siede)

CLEMEN - Daccordo. (Si siede di fronte a De Charbonneaux)

DE CHA - (serve le carte) Lei pu capire quanto sia preoccupante questa situazione per me Una figlia

che partorisce in otto mesi

CLEMEN - (guarda le carte) Non potete farci niente Non colpa vostra!

DE CHA - Certo! Non colpa mia ma di qualcuno!.. qualcuno che s preso la libert di fare cose che

non doveva fare

CLEMEN - Due (Cambia due carte)

DE CHA - (cambia due carte a Clemenza) Qualcuno che ha avuto fretta che non ha saputo aspettare

Cambio una!... (Cambia una carta) Imprudente, ecco cos mio genero.

CLEMEN - Se lo vostro genero lo anche vostra figlia Doppia coppia! (Mostra le carte)

DE CHA - Questo vero!... Per Full! (Distende le carte sul tavolo) Ho vinto io!

CLEMEN - (si alza delusa) Non dovevo giocare, maledizione !

DE CHA - (si alza ; rincuorandola) Suvvia

CLEMEN - Avanti, ditemi cosa volete sapere.

DE CHA - (si alza e si avvicina a Clemenza; sottovoce) Non si mai capito nel quartiere come mai, io,

un De Charbonneaux, avessi dato in sposa mia figlia ad un Lambert Ora diranno tutti che

questunione stata fatta per riparare!..

CLEMEN - Un matrimonio riparatore !?...

DE CHA - Appunto!... Lei sa se hanno commesso imprudenze ?

CLEMEN - Io?... E come potrei?

DE CHA - Ma, suvvia!... Lei avr sentito lei pu aver ascoltato pu sapere se

CLEMEN - Mi dispiace, signor De Charbonneaux, ma vi posso assicurare che mai ho sentito il signore

e la signora parlare di cose personali e intime in mia presenza!

DE CHA - (deluso; tra s) Accidenti!.. E anche furbo quellimprudente!

CLEMEN - Posso andare ora?...

DE CHA - Vada! Vada! Non mi stata molto daiuto!... Almeno, non ho perso cinque Luigi!

(Musica di sottofondo. Si siede e si rimette a giocare a carte canticchiando una melodia

dolce) Oh! L! L! Oh! L! L! L! L! L! L! L! L! L! L! L! L!

THERES - (entra dalla camera di sua figlia) Come, sei solo?

DE CHA - Beh, s! Pierre andato a cambiarsi i pantaloni!

THERES - Pensa ad agghindarsi quando sua moglie l sul letto dolorante!

DE CHA - Ha pensato bene di farsi innaffiare dalla levatrice! Ma, come va?

THERES - (sedendosi a sinistra del tavolo da gioco) La levatrice?

DE CHA - Ma no, Christine! Cosa vuoi che mi importi della levatrice!

THERES - Beh, le cose seguono il loro corso.

DE CHA - Eccolo, il tuo Pierre! Ecco quel che combina, il tuo Pierre!

THERES - Il mio Pierre! Non il mio Pierre!

DE CHA - Sei tu che hai favorito questo matrimonio! Io ero contrario!

THERES - Ma tu, tu non avresti voluto nessun marito! Pierre o un altro, lo detestavi prima di conoscerlo.

(Pausa. Musica di sottofondo)

DE CHA - Cosa vuoi, pi forte di me! Se penso che hai soltanto una figlia, che per tirarla su sacrifichi

tutto e dalloggi al domani salta fuori un individuo, un individuo che non conosci!.. e il gioco

fatto! si porta via tua figlia e va tranquillamente a letto con lei! (Percotendo il tavolo col

pugno per dare pi forza a ci che dice) E noi lo sappiamo! e possiamo solo dire cos sia!

(Sedendosi a destra del tavolo da gioco) Non ti sembra disgustoso tutto ci?

THERES - S, hai ragione!... Cosa vuoi? E il matrimonio!

DE CHA - Beh, non dico di no! (Con lo sguardo nella direzione della porta da cui uscito Pierre) Il suo

Pierre! Il suo Pierre! (Girando la testa verso la moglie) Ti piace quelluomo?

THERES - Oddio! Non proprio il

DE CHA - Ah, se dovessi dormire in branda con lui, non ci riuscirei!

THERES - (con tono canzonatorio) Non ti ha chiesto di sposarlo!

DE CHA - Ci mancherebbe anche questa!

THERES - Per molto gentile! Si piega con compiacenza a tutte le fantasie di sua moglie! Anche poco

fa, Christine ha avuto una voglia!... Una di quelle voglie da donna incinta.

DE CHA - E lui lha soddisfatta? Ha fatto il suo dovere?

THERES - Christine ha voluto assolutamente che lui si mettesse in testa un vaso da notte!

DE CHA - (non osando credere a tanta fortuna; sedendosi a destra del tavolo da gioco) E lo ha messo?

THERES - (scandendo le sillabe) Lo ha messo! S!

DE CHA - (divertendosi moltissimo) Oh, magnifico! Come sono contento! Mio genero con un vaso da

notte in testa! Mi manda in estasi!

THERES - Lo ha fatto per accontentare Christine, siamo sinceri!

DE CHA - Ha fatto il suo dovere: niente di pi!

THERES - (si alza, stressata) Oh, com sfibrante lattesa! (Si siede ancora)

DE CHA - E lo dici a me?

(Musica di sottofondo. Inconsapevolmente mescola le carte e le distribuisce come se dovesse

giocare con la moglie) Cosa vuoi?... Non lo posso sopportare quel ragazzo!... Tocca a te

giocare.

THERES - Eh?

DE CHA - Tocca a te giocare! (Guardando il soffitto) Io, ho il re!

THERES - Eh?... Ho il re E allora?...

DE CHA - (con la testa tra le nuvole) E allora?... E allora, tu coshai?

THERES - Ma, io non sto giocando a carte!

DE CHA - (sconcertato) Eh?... (Ritornando in s) Ma nemmeno io sto giocando a carte! Ho detto ho il

re perch ho il re! Per distrazione!... Per abitudine!... (Sconsolato) Diciamo che sono un po

preoccupato!

THERES - e un po rimbecillito!

Scena seconda

PIERRE - (arrivando dallanticamera) Ho dovuto cambiarmi i pantaloni, per via di quellaccidente.

DE CHA - Ah, eccovi qua! Starete pi attento unaltra volta!

CLEMEN - (entra dalla camera) Christine vuole il suo pap e la sua mamma. (Va in cucina)

(De Charbonneaux e sua moglie si alzano contemporaneamente per andare in camera)

DE CHA - Oh, finalmente!

THERES - S! S!... Arriviamo!

VIRTUEL- (con rapidit esce sbarrando il passaggio a De Charbonneaux, che si lanciato per primo)

Ah, ma non per molto, sapete? Non per molto!

THERES - Ma s! Ma s! (Esce)

DE CHA - (nel momento di entrare, a mezza voce) Che seccatura!

VIRTUEL - (imprecando) Per, non mi piace essere disturbata!

DE CHA - (entra dietro alla moglie) Mia cara, come va?

VIRTUEL - Beh, non ci resta che aspettare. (Si siede a sinistra del tavolino e gioca a carte)

(Musica di sottofondo)

PIERRE - (avvicinandosi alla signorina Virtuel lentamente, rilassato, con gentilezza) E allora, signorina,

progredisce un po?

VIRTUEL - (senza voltarsi, con voce belante, mentre gioca a un solitario) Oh, oh, oh,oh! Siamo sul

franco! (Contemporaneamente abbozza un gesto della mano che esprime il suo pensiero; con

lindice incurvato sul pollice forma unapertura dellampiezza di una moneta da un franco)

PIERRE - (senza capire) Ah! Siamo sul

VIRTUEL - E quando dico un franco, esagero!

PIERRE - Ah!

VIRTUEL - E piuttosto tra il mezzo franco e il franco!

PIERRE - (che vuole dare ad intendere che ha capito) S, insomma sui quindici soldi.

VIRTUEL - (girandosi verso di lui di scatto) Come quindici soldi? Cosa vuol dire quindici soldi?

Quindici soldi sono quattrini, non sono mica una misura.

PIERRE - (intimidito) Eh? S, s effettivamente, sono sono quattrini!

VIRTUEL - S, insomma cos. (Cos dicendo, come prima, incurva lindice sul pollice in modo da

rendere la misura di cui parla)

PIERRE - (che non ne sa molto di pi) Cos! Ah, s E non non mica grave?

VIRTUEL - No!.. No! Per, non imminente.

PIERRE - Ah, s! Ma insomma, non che si annunci male?

VIRTUEL - Ma no! .. Bench ci siano cose che non riesco a spiegarmi!

PIERRE - Cio?

VIRTUEL - Ho palpato la gestante e mi sembrato di sentire tre punti di resistenza, qui, ecco. (Rinforza

il discorso scoccando tre colpi con lindice, alternativamente, destro, sinistro, destro,

sulladdome)

PIERRE - (scimmiotta i gesti della Virtuel) Qui!... Qui!... E qui!... (Alla Virtuel) E allora?

VIRTUEL - Mah, non saprei! Forse, una gravidanza gemellare!

PIERRE - (si china su di lei aggrottando le sopracciglia, come fa chi ha capito male) Gemel?

VIRTUEL - lare! Non sapete se nella vostra famiglia o in quella di vostra moglie ci sono gi stati

parti gemellari?

PIERRE - (allarga lentamente le braccia con una mimica indicante ignoranza) Mah!

VIRTUEL - Non vi ricordate? No?

PIERRE - No, non mi (Preoccupato, quasi supplicando) E che cosa ne pu derivare?

VIRTUEL - Come che cosa? (Alzandosi) Eh, beh! due gemelli!

PIERRE - (sobbalzando) Due due gemelli? (Verso il pubblico, davanti) Accidenti! Due corredi! Due culle!

Due vasi da notte! (Desolato) Tutto il doppio!

VIRTUEL - Beh, ho detto cos ma con lo stetoscopio io non sono (Si alza) Sapete se lhanno gi

visitata con lo stetoscopio?

PIERRE - Lo steto

VIRTUEL - scopio.

PIERRE - Ah, no.. No!.. Quel che so che stamattina ha fatto il bagno.

VIRTUEL - Oh, ma questo non centra! E come se vi dicessi: Avete un forte raffreddore? e voi mi

rispondeste: No, per indosso le bretelle! (Va a prendersi un drink)

PIERRE - Ah, scusate!

VIRTUEL - Vi chiedo se lhanno visitata con lo stetoscopio perch avremmo potuto avere unindicazione.

(Riferendosi al drink) Posso, vero?

PIERRE - S, s.

VIRTUEL - (con tono distaccato) Pu darsi che si tratti semplicemente di una sacro-iliaca posteriore

sinistra,con podice incompleto, variet natiche.

PIERRE - Variet natiche?

VIRTUEL - Dio mio, s. (Si siede sul dondolo a sorseggiare il drink)

PIERRE - (perplesso) E variet natiche una buona cosa?

VIRTUEL - Beh! Preferirei un vertice!

PIERRE - Un vertice! Ah, beh, s! Un vertice, si capisce.

VIRTUEL - E evidente che unoccipito-iliaca destra o sinistra, anteriore o posteriore(Si alza)

PIERRE - S, s!... Anteriore o posteriore

VIRTUEL - Ah, se ne vedono di strane nel nostro mestiere! (Si siede vicino al tavolo da pranzo) Laltro giorno,

per esempio, una cliente non va a farmi una mola idatiforme!

PIERRE - Ma no!

VIRTUEL - (prende un grappolo d'uva dal cesto; mostrandolo) Il grappolo, sapete?

PIERRE - (imitando il gesto di lei) Ma guarda! Il grappolo, perbaccolo!

VIRTUEL - (gustando alcuni acini d'uva) La mola idatiforme! E strano, molto strano!

PIERRE - Ah, s, s! Certo, la mola (A parte) Mi scoccia proprio con i suoi termini tecnici!

VIRTUEL - (per parlar daltro) Oh, ma quando si cena? (Si versa da bere e beve)

PIERRE - (dirigendosi verso la porta della cucina) Beh, ora chiedo!....

VIRTUEL - Il fatto che ho un languore!..

PIERRE - (parla verso le quinte) Clemenza Clemenza, potete servire!

Scena terza

DE CHA - (entrando, di spalle) Coraggio piccina: non mollare!...

VIRTUEL - (scorgendo De Charbonneaux che esce dalla camera della figlia) Ah, eccovi! (Si alza; con

toni minacciosi gli va incontro) Avevo detto: entrare e uscire; non siete una persona seria!

DE CHA - Oh, beh!...

VIRTUEL - Non siete una persona seria!

DE CHA - S, daccordo! Sentite la povera piccina, l ho vista, coraggiosa: ne avr ancora per molto?

VIRTUEL - (con un gesto vago) Dipende se (Si dirige al tavolo da gioco dove si siede)

PIERRE - (felice di mostrare il proprio sapere, con tono distaccato) E sul franco!

DE CHA - (lo guarda stupito, poi) Cosa vuol dire?

PIERRE - Ah, nemmeno voi! Mi fa piacere! Ebbene, chiedetelo alla signorina alla signorina Coso!

VIRTUEL - (colpita) Coso?

PIERRE - Alla signorina Vi Virtuel.

DE CHA - (alla signorina Virtuel sedendosi di fronte al tavolo da gioco) Cosa vuol dire: sul franco?

VIRTUEL - Eh? Beh, vediamo un po, quando (Abbozza vagamente un gesto esplicativo, poi cambia

idea) Ma no! Non sono cose da bambini!

DE CHA - (ingenuamente) Vedete bambini, voi?

CLEMEN - (entra portando il piatto di maccheroni) Il timballo servito! (Versa l'acqua nei bicchieri)

VIRTUEL - Ah, pronto! (Tornando verso il tavolo da pranzo, mentre Pierre si siede sulla poltrona)

DE CHA - (si alza e va verso il tavolo da pranzo) Finalmente si mangia! (Ha un attimo di esitazione

prima di sedersi)

VIRTUEL - (vedendo De Charbonneaux titubante) Che posto scegliete, signor De Charbonneaux?

DE CHA - (cortesissimo) Quello che non scegliete voi!

VIRTUEL - (indicando il posto a sinistra del tavolo) Allora prendo questo; qui c la corrente daria della

porta che arriverebbe sulla schiena. (Si siede)

DE CHA - Grazie! Molto gentile! (Si siede nel posto di destra rimasto vuoto; beve)

VIRTUEL - (a Clemenza) Sentite, ragazza mia, mentre io mangio, dovreste rimanere accanto alla signora!

Se dovesse aver bisogno di qualcuno mentre mangio!

CLEMEN - E per il servizio?

VIRTUEL - Oh, ci si arrangia! Se c bisogno (Indica Pierre, sempre seduto) il signore, che ha gi

mangiato, ci pu aiutare!

PIERRE - Io?

DE CHA - Ma s, non c bisogno di fare tante cerimonie!

CLEMEN - (passando i maccheroni sul tavolo) Bene, signorina!

VIRTUEL - (mentre Clemenza si dirige verso la camera di Christine, con grazia, a Pierre) Non c niente

che valga il servizio fatto dagli uomini.

(Clemenza esce in camera)

PIERRE - (canzonandola) Siete troppo gentile!

DE CHE - (passando il vassoio di maccheroni) Prego, servitevi!

VIRTUEL - Grazie! (Si serve poi passa il vassoio a De Charbonneaux) Ora che mi ricordo, ho fatto una

cenetta cos col duca De Clermont.

DE CHA - (mostrando stupore) Col duca De Clermont?

VIRTUEL - Cenavamo io e il duca mentre la duchessa partoriva.

DE CHA - Ah, che onore!

VIRTUEL - Abbiamo cenato, un tệte--tệte, come adesso!

PIER-DE - (insieme) Un tệte--tệte

VIRTUEL - Ah, che bricconcello il duca!

DE CHA - Oh, ma guarda!... Davvero?...

VIRTUEL - Non era mai sazio!... Non mi fraintendete, vero?

DE CHA - Figurarsi Vi capisco!... Vi capisco!...

VIRTUEL - Come qui, stasera.. con la differenza che cerano un sacco di camerieri!

DE CHA - Mi dispiace molto, signorina!... Mio genero non

PIERRE - (seccato, interrompendolo) sopporta gli impiccioni!

VIRTUEL - Oh! Non un rimprovero! Anchio a casa non ho servitori (A De Charbonneaux) Voi ne

avete?

DE CHA - Ci mancherebbe!

VIRTUEL - (inghiottendo un boccone di maccheroni) Accidenti, come sono piccanti questi maccheroni!

(Beve l'ultimo goccio d'acqua rimasto nel bicchiere)

DE CHA - (dopo aver mangiato i maccheroni) Ma che formaggio ci avr messo?

PIERRE - (quasi fosse contento che...) Parmigiano, gorgonzola e pepe.

DE CHA - Sono davvero micidiali questi maccheroni!

VIRTUEL - E non sar facile digerirli! (Tendendo a Pierre la bottiglia di champagne) Prendete, su, aprite

questa bottiglia!

PIERRE - Io?

VIRTUEL - Naturalmente, voi!

PIERRE - (alzandosi; sbuffando) Va bene!... Va bene!... (Prende la bottiglia e il cavatappi dal cassetto

delle credenza; si mette, in parte, per aprirla)

VIRTUEL - (a De Charbonneaux) Siete anche voi un nobile ?

DE CHA - (modesto) Dio mio!

VIRTUEL - Cosa siete? Marchese? Visconte? Cosa?

DE CHA - (modestamente) Conte.

VIRTUEL - (apprezzando) Ah, conte! Benissimo! Ma allora, se siete conte, come pu essere che abbiate

un genero (Girandosi verso Pierre, sempre occupato a sturare la bottiglia) che non

assolutamente niente?

DE CHA - Beh! Non si pu sempre scegliere!

VIRTUEL - (mangiando) E cos, non si pu sempre scegliere.

PIERRE - (tra s) Che simpatici!

VIRTUEL - (con voce soffocata) Uff! Dio mio! Questi maccheroni sono pesantissimi! Non vi sembra?

DE CHA - (con la stessa voce soffocata) Lo stavo pensando anchio!

VIRTUEL - (col singhiozzo) Upp! Oh, ora mi viene da singhiozzare! Upp! Voi no?

DE CHA - No, io non ho mai il singhiozzo!

VIRTUEL - Siete fortunato! Upp! (Girandosi verso Pierre) Ma sbrigatevi a sturare la bottiglia upp!

voi!

PIERRE - Non riesco a togliere il turacciolo, si bloccato!

VIRTUEL - (capovolgendo la caraffa vuota) C poco da stare allegri! non c upp! nemmeno da

bere upp!

DE CHA - Il fatto upp! che abbiamo sete! Ah, perbacco, upp! ho il singhiozzo anchio!

VIRTUEL - Ma sbrigatevi con quel cava upp! cavatappi!

DE CHA - (alzandosi) Aspettate! Date un po upp! qua!

PIERRE - (andando da lui) Ah, volentieri, se siete capace di cavarvela!

VIRTUEL - (venendo avanti) Muovetevi! upp!...

DE CHA - Ma s! Ma s! Upp! (Scena muta. Pierre in mezzo alla scena fra De Charbonneaux che

tenta di sturare la bottiglia e la signorina Virtuel impaziente di vedere la bottiglia sturata.

Alternativamente e come rispondendosi lun con laltro, la signorina Virtuel e De

Charbonneaux fanno un singhiozzo)

VIRTUEL - Upp! (Pausa) DE CHA - Upp! (Pausa)

VIRTUEL - Upp! (Pausa) DE CHA - Upp!

VIRTUEL - (che perde la pazienza) Upp! Oh !

DE CHA - Upp!

VIRT- DE - (assieme) Upp!

PIERRE - (viene avanti a sinistra; si siede al tavolo da gioco) Oh, sono davvero fastidiosi quelli che

hanno il singhiozzo, quando tu non ce lhai!

DE CHA - Ma che cosha questa upp! bottiglia?

VIRTUEL - (a Pierre, decisa) Ma insomma, dellacqua! Un liquido! upp! qualcosa!

PIERRE - (quasi "cascasse dalle nuvole") Lo state chiedendo a me?...

DE CHA - (con la bottiglia in mano, incavolato) S!..S!.. Trovate unaltra bottiglia! upp!

PIERRE - (alzandosi dalla sedia) Un'altra bottiglia?... Volete dell'altro Pommery?

VIRTUEL - (bruscamente) Ah, l! L! (Indicando la console) Lacqua distillata, l!... upp!

DE CHA - Ah, s! Lacqua distillata upp! (Corre alla console e prende rapidamente una delle

bottiglie indicate)

VIRTUEL - Badate di non sbagliare!... upp!... non prendete lacqua ossigenata!... upp!

DE CHA - (togliendo il tappo della bottiglia) No, no, ecco! Acqua distillata upp! (Torna rapidamente

al tavolo, riempie a met il bicchiere della signorina Virtuel, che ne tracanna il contenuto,

e si versa da bere).

PIERRE - (seccato, tra s) Anche il singhiozzo ci voleva!.. Non ne avevamo gi abbastanza per oggi?!

VIRTUEL - (dopo aver bevuto) Di pi! Di pi!.. Upp! Ancora!

DE CHA - (versa ancora da bere) Ancora! S! Ancora!

VIRTUEL - (beve. Dopo un respiro di soddisfazione, sedendosi) Ah, ci ha fatto bene!

DE CHA - (bevendo anche lui, batte laria con lindice teso per dare maggior peso a quanto sta per

dire, poi) Ah, s!... Ci voleva proprio!

PIERRE - (sfottendo, quasi tra s) Anche un po' di pace ci voleva proprio!...

Scena quarta

THERES - (piomba in scena come un fulmine dalla camera di Christine) Signorina levatrice, per favore,

volete venire?

VIRTUEL - (alzandosi) Cosa succede?

THERES - Non lo so! Dovete vedere voi, non ci capisco niente!

VIRTUEL - (affrettandosi) Andiamo!

PIERRE - Cosa? Cosa c?

DE CHA - (avvicinandosi) Qualcosa che non va?

THERES - Niente! Niente! Vedr la levatrice

VIRTUEL - (seguendo Therese) Ecco, andiamo! (Mentre esce, a Pierre) E voi, fatemi il caff! Grazie!

PIERRE - Cosa?

VIRTUEL - (ripetendo) Il caff! (Al momento di uscire ha un ultimo singhiozzo) Upp!... Ecco che torna!

(Esce seguita da Therese)

PIERRE - (irritato) Fatemi il caff! (A De Charbonneaux) Mi ha preso per il suo cameriere?

DE CHA - Ah, bene, fatelo anche per me, il caff! (Siede sulla poltrona)

PIERRE - (sconcertato) Ah! Perfetto! Nientaltro? No?

DE CHA - Nientaltro, grazie!

PIERRE - (a Clemenza che esce dalla camera e attraversa indaffarata la sala da pranzo)Clemenza!

CLEMEN - (senza fermarsi) Signore?

PIERRE - Il caff, presto!

CLEMEN - Oh, non ho tempo! (Esce a destra)

PIERRE - (sconcertato) Ah! Vi chiedo scusa! (A De Charbonneaux) Mi dispiace molto, ma non ha

tempo! Sar per pi tardi!

DE CHA - (con tono risentito) Che giornata! Una magnificenza! Mangiato male! Il parto di mia figlia! Il

singhiozzo! Non c il caff! Proprio non manca niente! (Si alza e va alla console; si versa un

bicchierino di liquore) Vorr dire che mi dovr accontentare di un brandy!

PIERRE - Sono desolato!

DE CHA - S, oh! Voi siete desolato (Va nervosamente verso il fondo, poi si mette di fronte a Pierre,

voltando le spalle al muro) E allora?

PIERRE - Allora cosa?

DE CHA - E allora, chi lo allatter, il bambino!

PIERRE - (con tono acido) Per il momento sua madre, non io di certo!

DE CHA - (con un sussulto) Sua madre! Avete la pretesa che mia figlia allatti?

PIERRE - Perch no? Si usa molto, fra donne!

DE CHA - Fra le donne del popolo, s! Ma fra quelle della nostra condizione

PIERRE - (col gesto di uno che se ne infischia) Oh! Suvvia..

DE CHA - Non vi ho dato mia figlia perch fosse trasformata in una botteo convertita in un rubinetto!

Una De Charbonneaux!

PIERRE - Scusate, una Lambert!

DE CHA - (con disprezzo) S, oh! Pavoneggiatevi, s! Pavoneggiatevi! Una Lambert, chic, non c

che dire! (Sedendosi a sinistra del tavolo da gioco) E questo per risparmiare! Per non prendere

una balia o adottare il poppatoio!

PIERRE - (alzando le spalle) Col poppatoio si creano dei deficienti.

DE CHA - (sollevandosi e inchinandosi) Grazie tante! Io sono stato allevato col poppatoio! (Torna a

sedersi. Entra Clemenza ed inizia ad apparecchiare la tavola)

PIERRE - (di rimando) Oh, guarda un po! Non lho mai saputo!

DE CHA - Fare allattare Christine!

PIERRE - (coi nervi a fior di pelle) Ascoltate! Il bambino non c ancora! Aspettate almeno che sia

arrivato!

DE CHA - (sarcastico) Chiedetele di darvi un po di latte per il vostro caff, gi che ci siete!

PIERRE - Oh, che esagerazione!

DE CHA - Ma no, cos!

VIRTUEL - (entrando come un fulmine) La cameriera! Dov la cameriera?

DE CHA - Perch?...

PIERRE - Cosa succede?

VIRTUEL - (senza fermarsi, dirigendosi verso la porta di servizio) Cerco la cameriera. (Chiamando dalla

porta che ha socchiuso) Adele!

PIERRE - Cosa Adele? Non il caso di chiamarla Adele! Si chiama Clemenza!

VIRTUEL - Ah, s, confondo con la casa precedente. (Chiamando) Clemenza!

CLEMEN - (v.f.c.) Eccomi!

PIERRE - Sta facendo il caff per mio suocero!

VIRTUEL - (disinvolta) S, beh, aspetter!

PIERRE - E anche per voi.

VIRTUEL - (cambiando tono) Ah, bene

CLEMEN - (appare dalla porta della cucina) La signorina ha chiamato?

VIRTUEL - Portate dellaltra acqua calda alla signora, presto! (Termina la frase facendo latto di ritornare

in fretta da Christine)

CLEMEN - Bene, signorina! (Scompare)

PIERRE - (afferrando la signorina Virtuel per il braccio) Signorina Virtuel! Signorina Virtuel!

(Trascinandola verso il proscenio) Vi vedo tutta indaffarata! C qualcosa di nuovo?

VIRTUEL - Qualcosa di nuovo! Sicuro che c qualcosa di nuovo!

PIE-DE C.- (insieme) Cosa? (De Charbonneaux si alzato e si avvicina alla levatrice)

VIRTUEL - Inutile aspettare ancora, lo so per certo: ci siamo!

PIERRE - (raggiante) Ci siamo?

DE CHA - Di gi?

PIERRE - Allora, si sa cos?

VIRTUEL - Oh, s!

PIE-DE C - (insieme) Ah!

PIERRE - E maschio!

VIRTUEL - No!

DE CHA - Femmina?

VIRTUEL - No!

DE CHA - N maschio n femmina?

PIERRE - (con angoscia) Allora cos?

VIRTUEL - Niente di niente!

DE CHA - Niente?!

PIERRE - Come, niente di niente?

VIRTUEL - (agitando la mano sopra la testa come per dare limpressione di una cosa che sinvola) Pff!

Gravidanza isterica

DE CHA - Gravidanza isterica!

PIERRE - (con voce angosciata) Che cos?

VIRTUEL - Una cosa che capita! E per di pi ci fa prendere dei granchi.

PIE-DE C.- (annichiliti) Oh!

VIRTUEL - Ho conosciuto una donna che rimasta gravida per venticinque mesi, erano tutti un po

meravigliati. Dicevano: Daltra parte non pu essere un elefante! E un bel giorno, pff!

Come nella favola di La Fontaine.

PIERRE - Eh, cosa?... La favola?

DE CHA - Quale favola?

VIRTUEL - Beh, la sola che conosciamo tutte, noi levatrici, perch riguarda la nostra professione. La

montagna che partorisce! La signora Christine sta costruendo la sua piccola montagna!

PIERRE - Ma allora, nascer un topolino?

DE CHA - Eh?

VIRTUEL - Ma no, perbacco! Dovete ricominciare da capo, poverino! Avete fatto cilecca!

PIERRE - (sprofondando nella poltrona) Cilecca! Ho fatto cilecca!

DE CHA - (rabbiosamente) Ah, ci sapete fare, voi! Felicitazioni!

PIERRE - Come?

DE CHA - Un pesce daprile! Nemmeno capace di avere un bambino!

PIERRE - Ah, ma dico! E colpa mia?

VIRTUEL - (intervenendo fra i due) Andiamo, signori! signori!

DE CHA - (facendola fare una piroetta e mandandola alla sinistra della scena) Andate al diavolo!

VIRTUEL - Oh, ma che modi! (Si toglie il camiciotto e sistema la propria roba. Esce in camera a

prendere la borsa e poi rientra)

THERES - (su tutte le furie, entra, precipitandosi verso il marito) Una gravidanza isterica! Una

gravidanza isterica!

PIERRE - Ah, adesso quellaltra!..

DE CHA - Ecco, lo vedi il tuo Pierre? Ecco cosa combina il tuo Pierre! Ha fatto cilecca!

THERES - Cilecca! Ah, se potevo prevederlo!

PIERRE - Oh, ma voi non

DE CHA - Te lo dicevo io che dovevamo sceglierlo nel nostro mondo, il genero!

PIERRE - Ah, ma voi mi seccate! Nel vostro mondo, nel vostro mondo! Dopo tutto vostra figlia che

ha avuto una gravidanza del genere, non io! Ebbene, appartiene al vostro mondo, vostra figlia!

THERES - (a Pierre che le giunto accanto nel momento in cui termina la battuta) Eh! Calmatevi!

Chi vi credete di essere, voi?

PIERRE - Ma state zitta!

VIRTUEL - (entra) Ma insomma, un po di contegno!

(Entra Clemenza e va dalla signorina Virtuel a parlare in disparte)

PIERRE - (agli altri, passando davanti) Poco fa mi avete fatto una scenata perch dovevo avere un

figlio. Ora me la fate perch non ce lho! Non sapete cosa volete, in definitiva!

DE CHA - Cosa?... Noi non

THERES - Ah, tacete, signore, siete assolutamente ridicolo!

PIERRE - Ebbene, sono ridicolo! S!... Ridicolo!

DE CHA - Del resto non mi meraviglio! Un individuo che accetta di mettersi in testa un vaso da notte!...

Non pu fare che cilecca!

PIERRE - Cosa dite?

THERES - Proprio cos!

PIERRE - (controllandosi a stento) Ah, sentite, preferisco andarmene da qui! (Si dirige verso la porta;

poi torna indietro)

DE CHA - Ah, bene! Siete anche un codardo! Ve ne andate ora, cos!

PIERRE - (isterico) Me ne vado, s!... E, spero tanto, che al mio ritorno, ve ne sarete gi andati anche voi!

(Accenna nuovamente ad uscire)

DE CHA - (esterrefatto) Oh, ma questo troppo!

THERES - (corre a prendere il vaso da notte e lo presenta capovolto a Pierre, mentre gli fa un inchino

di corte) Ecco il vostro cappello, signore! (Gli porge il vasino)

PIERRE - (glielo strappa dalle mani) Ah, il mio cappello! (Fa latto di gettarlo a terra per spaccarlo)

Ma io lo (Si blocca sentendo la voce di De Charbonneaux)

DE CHA - (animatamente) Oh, no, no! Per favore, mettetevelo! Mi piacerebbe poter dire di avervi

visto con quellaffare in testa!

VIRTUEL - Oh, s!... s!

PIERRE - Cosa?

DE CHA - Siete senzaltro il primo uomo che si sia mai visto con un vaso da notte in testa!

PIERRE - Ah, davvero!

DE CHA - Potete crederci!

PIERRE - Ah, s?.. E allora, voi potrete dire di essere stato il secondo! (Deciso, gli mette il vaso in testa)

TUTTI - Oh! (Scompiglio generale. Tutti si precipitano verso De Charbonneaux per liberarlo.

Commenti a soggetto)

PIERRE - Ah, mi lasceranno in pace, finalmente! (Esce, deciso, dalla porta d'ingresso. Musica di

sottofondo. Le luci sfumano lentamente. Buio)

Scena quinta

(Musica di sottofondo come nel finale della Scena prima del Primo atto: gli oggetti devono

trovarsi nella stessa posizione in cui erano. Fumo. Luci blu. Pierre addormentato sulla

poltrona con il giornale in mano. Dopo un po, la musica sfuma; luci piene)

CHRIST - (entra dalla camera un po assonnata) Pierre! Pierre!... (Si avvicina a Pierre) Ti sei

addormentato ancora sulla poltrona! (Gli toglie il giornale dalle mani) Pierre, su, vieni a letto!

PIERRE - (si sveglia di soprassalto) Che c? Che succede?

CHRIST - Lo sai che ore sono?

PIERRE - Che ore sono?

CHRIST - E quasi mezzanotte. Sono due ore che dormi sulla poltrona!

PIERRE - Due ore che dormo, eh! (Si alza. E un po sconvolto) Beh, se questo dormire meglio

sarebbe restare sempre svegli!

CHRIST - Perch?... Che ti successo?

PIERRE - Un incubo, tesoro! Ho avuto un incubo!

CHRIST - Spiegatevi meglio.

PIERRE - (prende la caraffa sul tavolo da pranzo per bere ma si accorge che vuota, tra s) Accidenti,

neppure un goccio!

CHRIST - Ma Pierre, ti senti bene?

PIERRE - La colpa di Clemenza! Quella ragazza non ha un briciolo di piet!

CHRIST - Cosa centra Clemenza?

PIERRE - Non hai idea di quali orribili sogni ti scatena un timballo di maccheroni! Ma, grazie a Dio,

era solo un sogno!

CHRIST - Non pensarci pi tesoro! (Abbracciandolo teneramente) Ora, andiamo a letto dai. Ho tanto

freddo stanotte!

PIERRE - (ingenuo) Vuoi che accenda il camino?

CHRIST - Ma, Pierre Non l hai capito?...

PIERRE - Capito cosa?

CHRIST - Ci ho pensato molto a quanto mi hai detto e Ma, s! Hai ragione!

PIERRE - (cade dalle nuvole) Ho ragione, io?...

CHRIST - (abbracciandolo ancora) S! Forse questo il momento giusto!

PIERRE - (c s.) Il momento giusto?

CHRIST - Ma, s! Per avere un bambino! PIERRE - (scioccato) Per avere un ba ba

CHRIST - (cercando di tirarlo per un braccio in camera) S!.. Adesso!... Dai, vieni che...

PIERRE - (liberandosi; torna indietro) Oh, no! no!...Adesso, no!.. E' un momentaccio questo!

CHRIST - (rattristata) Ma, come? Non eri tu che lo volevi?

PIERRE - S, lo volevo, ma.

CHRIST - Non eri tu che volevi un fagottino piccino piccino dalle guanciotte paffute?

PIERRE - S! S!... Ma.

CHRIST - per canticchiargli la "Ninna nanna"?

PIERRE - S! S!... Ma.

CHRIST - per fargli fare il ruttino?

PIERRE - S!... S!... (Deciso) Ma, adesso, non il momento! E' rischioso!

CHRIST - Rischioso?

PIERRE - E' rischioso avere un bambino di questi tempi! Me l'ha detto la levatrice!

CHRIST - La levatrice?

PIERRE - S, la levatrice, mi ha confidato, laltro giorno, che c una brutta epidemia in giro!

CHRIST - Unepidemia?

PIERRE - Che colpisce tutte le gestanti!

CHRIST - E come si chiama?

PIERRE -Si chiama Si chiama Gravidanza isterica!

(Musica di sottofondo. Pantomima finale. Buio)

SIPARIO

LUIGI ZANON - Via Vittorio Veneto, 15/A - 37064 - POVEGLIANO V.SE (VR)

Cell: 347 9240801 - lui.za@libero.it (www.laburla.it) - Posizione S.I.A.E. n 879038A

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