Dei delitti esemplari

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DEI DELITTI ESEMPLARI

Manuale teatrale del perfetto omicida

di Mario Moretti

TROPPA FRETTA

Dramma in un atto e in prosa.

SCENA 1

Quando s'alza la tela un signore ed una signora sono stesi per terra, abbracciati. Non si vedono i loro visi.

SCENA 2

Entra un altro signore. Si avvicina ai due senza far rumore ed uccide entrambi con una rivolverata. I cadaveri rimangono uno accanto all'altro, coi visi rivolti a terra. Il signore va a sollevarne uno ed ha un moto di viva sorpresa. Va poi a sollevare l'altro e si mostra sempre pi stupito.

IL SIGNORE Perbacco! Ho sbagliato!

ESCE FRETTOLOSAMENTE.

LA VITTIMA

Basta! Non ne posso pi di fare la vittima! Questi autori di gialli sono cos pigri... o cos privi di fantasia! Io sono una vittima, no? Ma gli scrittori si guardano bene dal presentarmi come un essere umano tridimensionale, pienamente sviluppato. Mi descrivono in modo cos piatto e banale che non c' da meravigliarsi se mi accoppano alle prime pagine. Ma vediamo quali sono i moventi che portano ad eliminarmi. Il primo l'avidit. Di conseguenza, mi dipingono come benestante, taccagno, antipatico. Al secondo posto c' l'invidia. La vittima immancabilmente tenera, innamorata, patetica. La mia felicit immemore provoca le ire dell'accoltellatore, che ben lieto di spegnere nelle mie labbra il sorriso ebete....Terzo movente la vendetta, che spesso per serve a camuffare l'avidit e talora mescolata all'invidia. Nel romanzo di spionaggio, la vittima viene uccisa per patriottismo: gli autori per non si accontentano di un solo luogo comune, ma ne aggiungono un altro: la bieca spia, odiosa - io - viene eliminata anche perch ha fatto fuori il migliore amico dell'agente segreto... Esistono, a dire il vero, due tipi di vittime un po' pi divertenti. Una quella che muore per caso. Avendo la sfortuna di dividere un capitolo con il Grande Investigatore - mettiamo, Sherlock Holmes - viene fatta fuori mentre lui indaga. Avete notato quanta gente viene uccisa mentre lui chiamato a risolvere un caso? Si direbbe che questo tipo di vittima muoia per aumentare la fama di Holmes. Penso che Holmes ed i suoi discendenti dovrebbero rispondere di queste morti.

L'altra vittima muore per sbadataggine. Ah, quante volte l'autore mi fa fare una passeggiatina notturna in quel luogo nefando che il corridoio d'una villa deserta... e se fuori buio pesto e c' un tremendo temporale, con il vento che ulula frasi assassine, non mi fa uscire a controllare una persiana che sbatte, e che ho lasciato sbadatamente aperta...? Insomma, basta. Il mestiere di vittima mi annoia. A morte. Se rinasco, faccio l'assassino...

GALATEO INGLESE DELL'OMICIDIO

COME SCEGLIERSI UNA VITTIMA.

La scelta della vittima un'operazione delicata, che richiede molta cautela. E' considerato poco sportivo far fuori un invalido. Uccidere una segretaria non n redditizio n elegante: il cielo protegge la ragazza che lavora, anche se oggi, purtroppo, non c' pi religione. Per una donna, il morituro ideale dovrebbe viaggiare in scompartimenti ferroviari privati, abitare in villini isolati protetti da cani (i quali sono, com' noto, neutralizzabili con polpette avvelenate) e privilegiare il volo a vela in perfetta solitudine. Per un uomo, la vittima perfetta una donna che ha l'abitudine di passeggiare sola, a mezzanotte, a Londra, in una serata di nebbia. Oppure una di quelle divine ficcanaso che, sole in casa, amano esplorare la cantina o la soffitta, da anni abbandonate, munite soltanto di una candela che si spegne al primo soffio... COME COMPORTARSI, DOPO.

E' buona educazione rimettere tutto in ordine: chiudere bene, dall'interno, la finestra che d sul giardino; sciacquare la bottiglia ed il bicchiere in cui s' bevuto con la vittima; lavare il fango e le macchie di sangue schizzate qua e l; raddrizzare il quadro che nasconde la cassaforte. Infine pettinarsi per togliersi le ragnatele dai capelli, rassettarsi gli abiti, lavarsi bene le mani, facendo attenzione soprattutto alle unghie. Quindi, consigliabile prendere un bel respiro ed avviarsi fuori, con un alibi pronto sulla punta della lingua.

COME FAR VISITA ALLA SALMA, DA VOI RESA TALE.

E' importante non lasciarsi prendere dal panico. E, soprattutto, non ridere per nessun motivo. E' indelicato sostare accanto alla fossa con un sogghigno sulle labbra. E' imperdonabile allontanarsi saltellando e fischiettando: "Flying down to Rio..."

COSE DA EVITARE SE NON VOLETE ESSERE LA PROSSIMA VITTIMA.

Se vi interessa restare nella vostra pelle, viva, e non essere la prossima vittima di turno, sar meglio seguire le norme del seguente decalogo:

1)Non voltate le spalle a tendaggi che si gonfiano. Soprattutto se le finestre sono chiuse.

2)Non fate passeggiate in luoghi solitari con coloro che avete appena diseredato.

3)Non accettate cioccolatini arrivati per posta, anonimi, in occasione del vostro compleanno.

4)Non accettate appuntamenti dal misterioso sconosciuto che vi parla al telefono con voce decisamente alterata.

5)Non accettate inviti per la caccia dal vostro socio in affari, dopo aver rifiutato di cedergli la vostra quota per il controllo della ditta.

6)Non baciate John se avete appena respinto Jack e lui non ancora uscito da casa vostra.

7)Non offritevi di andare a prendere delle candele in dispensa se le luci improvvisamente si abbassano, vacillano e si spengono.

8)Non fate commenti su Tiziano, dicendo che non vi eravate mai accorta che dipingeva con colori acrilici, se il proprietario della galleria vicino e pu sentirvi.

9)Non domandate a Bobi cos'ha in bocca e soprattutto non chiedetegli di farvi vedere dove l' andato a prendere.

10)Non rivelate la fine del giallo a chi l'ha appena cominciato.

L'OCCHIO DELLA VITTIMA

Non vero! Non vero che la vittima, prima di morire, ha a sua disposizione un tempo per fissare l'immagine dell'assassino! L'Ufficio di Medicina Legale della citt di New York ha autorevolmente stabilito che, quale che sia il tempo della morte, non possibile che gli occhi dell'assassinato trattengano l'immagine dell'assassino! Si tratta di assurdit messe in circolazione da film polizieschi scarsamente attendibili. Gli esperti dell'ufficio hanno guardato, guardato e riguardato: niente! Mai vista un'immagine impressa nella rtina! Perci andate tranquilli. Non c' nessun bisogno di sparare negli occhi della vittima: una precauzione perfettamente inutile!

COSI' ERA IN PRINCIPIO.

ADAMO, EVA, COMMENTATORE.

ADAMO, SOLO, DORME. SI SVEGLIA, SI STIRA. NELLO STIRARSI FA UNA SMORFIA DI DOLORE: GLI MANCA UNA COSTOLA.

COMMENTATORE Cos era in principio.

ADAMO Ahi! Chi pur rubommi la costola mia?

COMMENTATORE Primo furto.

ENTRA EVA.

EVA Son qui.

COMMENTATORE Prima ammissione.

ADAMO Chi sei tu?

EVA Indovinare puoi. Son da te diversa,

COMMENTATORE Primo indizio.

ADAMO Non lo so.

COMMENTATORE Primo problema d'identit.

EVA Son la costola tua, che pria pur ti mancava.

COMMENTATORE Prima confessione.

ADAMO Come ti chiami?

COMMENTATORE Primo interrogatorio.

EVA Eva. E sono donna.

COMMENTATORE A verbale.

ADAMO Oh quale nome. Sei rosa. Io ti chiamerei pur mela.

EVA L'ho qui con me, la mela. Gustiamola?

ADAMO Dove l'hai presa? In su dell'albero la cima?

EVA Il serpente me l'ha data.

COMMENTATORE Primo mandante.

ADAMO Ma Dio? Con noi pur non s'adira?

EVA (ride, sprezzante) Hai tu paura, Adamo?

COMMENTATORE Prima istigazione a delinquere.

ADAMO Io? Giammai!

MORDE LA MELA, SPAVALDO. VOCE REGISTRATA DI DIO.

VOCE DI DIO Adamo, Eva, cosa avete fatto?

COMMENTATORE Prima voce fuori campo.

EVA E ADAMO FUGGONO.

COMMENTATORE Prima fuga. Primo riparo di fortuna: una grotta. Adamo ed Eva sono fuori dalla grazia di Dio. Una sera Adamo torna a caverna, stanco ed affamato. Per quasi un anno ha inseguito invano un cicciuto dinosauro.

EVA (baciandolo) Una sorpresa ho per te. Indovinare puoi.

ADAMO Andiamo, che pur sai che non ci colgo.

EVA E' una cosa buona!

ADAMO Arrosto di megaterio e cavolo.

COMMENTATORE Prima teoria induttiva.

EVA Ma no, non si mangia, pur se tenerella!

ADAMO E' quella pianta nuova... la gramigna?

EVA No, Adamo: il pi sciocco tra gli uomini tu sei.

COMMENTATORE Prima menzogna femminile, Eva non pu far confronti.

ADAMO Ho capito. E' un maschio.

EVA Di pi.

ADAMO Due maschi.

EVA Indovinasti, al fine .

COMMENTATORE Prima deduzione, andando per accumulazione.

EVA Li chiameremo Caino e Abele.

ADAMO Chi l'ha portati?

EVA La cicogna.

ADAMO Vado.

EVA Dove vai?

ADAMO A caricar la mia vecchia fionda calibro nove.

EVA Ma per chi?

ADAMO Per la cicogna. Aspetto pur che torni, vo' ammazzarla al volo!

COMMENTATORE Primo pistolero. E primo bersaglio volante...... La storia tra Caino ed Abele fin come sapete. Ma se si calcola che i due avevano circa vent'anni all'epoca del fattaccio, siamo in grado di compilare la prima statistica: un solo delitto in vent'anni. Oggi un po' diverso.

IL DIVORZIO DELLA CONGIUNTURA

LUI E LEI.

LUI Ciao, cara.

LEI Ciao, caro.

LUI Come stanno i bambini?

LEI Non abbiamo mai avuto bambini.

LUI Appunto. Ho pensato che 4 milioni ai mese per gli alimenti sono un po' troppi.

LEI Sei venuto per dirmi questo?

LUI No.. Mi fa piacere vederti. Ma devi anche sapere che sono sul lastrico. Le mie azioni delle uova di Pasqua stanno scendendo. E siamo appena in settembre.

LEI Puoi farti aiutare da tuo zio, no?

LUI E' fallito, la gente non mangia pi torroni. Lo mantengo io.

LEI Fatti un'amante ricca.

LUI Fai presto a dire. E poi io sono fedele, anche se siamo divorziati, lo sai. Mica sono come te.

LEI Perch, come sono io?

LUI E me lo chiedi? Ma se mi hai tradito con tutti gli uomini che cominciavano per V, nell'elenco del telefono.

LEI Mica erano tanti.

LUI E quando sei andata a vivere per tre anni con il mio migliore amico? E' stato allora che ho cominciato a dubitare seriamente di t.

LEI Andiamo, cosa stai a rivangare. Ormai finita da un pezzo.

LUI Gi. Ma senti: dove abbiamo sbagliato?

LEI Non abbiamo mai guardato in faccia la realt.

LUI Non per colpa mia. Tu dicevi che era a nord.

LEI La realt a nord.

LUI No, mia cara. I sogni ad occhi aperti sono a nord. La realt a ovest. Le false speranze sono ad est.

LEI E a sud?

LUI A sud non c' niente. (pausa) M'hanno detto che adesso te l'intendi col tuo psicanalista.

LEI Fa parte della terapia. Secondo Freud il sesso la strada maestra verso linconscio.

LUI Veramente Freud diceva che i sogni sono la strada maestra verso l'inconscio.

LEI Sesso, sogni... divi sempre fare il pignolo?

LUI Inutile discutere. Addio, cara.

(Si volta per uscire. Estrae la pistola e spara su
di lei. Lei stramazza. Lui, al pubblico) Detesto la violenza. Ma con questa congiuntura economica e con la borsa a pezzi, non avevo altro
modo per risparmiare quattro milioni al mese.

ESCE.

IL PULISCIVETRI

Avete presente quelli che puliscono i vetri delle macchine agli incroci? Sapete come sono noiosi, invadenti, supplicanti, insistenti, no? Be', v' mai venuta la voglia di eliminarne uno? A me venuta. E l'ho fatto, a nome di tutti.

IL VASO CINESE

"Non l'ho fatto apposta, non l'ho fatto apposta...." E' tutto quello che sapeva dire quella cretina, davanti al vaso cinese d'Epoca Ming ridotto in frantumi. Era proprio il vaso che mia madre adorava, povera santa donna, che Dio l'abbia in gloria. "Non l'ho fatto apposta, non l'ho fatto apposta...." piagnucolava la sciagurata. "Non l'ho fatto apposta, si pu rincollare...."

Rincollare? Rincollare un milione di minuscoli frammenti? "Non l'ho fatto apposta..." Beh, neanche io. L'ho fatta a pezzi. E' stato un impulso pi forte di me. Ho applicato la legge del taglione.

UNA SCHIFEZZA D'UOMO

Stavamo pigiati come sardine in quell'autobus e quell'uomo era un porco. Puzzava. Tutto gli puzzava, ma soprattutto i piedi. Vi assicuro che era un fetore terribile, come di pesce marcio e uova marce insieme, insostenibile. E poi aveva il colletto della camicia nero e la nuca untuosa. E mi guardava. Quella schifezza d'uomo mi guardava! Cambiai posto. Ebbene, forse non mi crederete, ma quell'individuo mi segu. Emanava un lezzo di vecchia fogna otturata. Mi sembrava di vedergli uscire degli insetti dalla bocca, dal naso, dalle orecchie, dai piedi. Scesi, lui subito dietro. Forse lo spinsi troppo forte. Ma non daranno la colpa a m, se le ruote dell'autobus gli passarono sopra, vero?

IL VECCHIO TROMBONE

La mia teoria era praticamente inconfutabile. Ma quel vecchio trombone stava l a negare, col suo sorrisetto imperturbabile, neanche fosse lo Spirito Santo, e fosse dotato, per virt carismatiche, d'una divina infallibilit. I miei argomenti erano ineccepibili, non facevano una grinza. E quel vecchio imbecille arteriosclerotico, con la barba sudicia, sdentato, con le sue lauree honoris causa tutte sulle spalle, me le confutava, fissato con le sue teorie ormai superate, vive solo nella sua mente anchilosata, nei suoi libri che ormai nessuno legge pi. Vecchiaccio rammollito. Tutti gli altri tacevano vigliaccamente davanti alla boria sprezzante del maestro. Ormai non servivano pi gli argomenti, visto che lui era deciso a distruggere le mie teorie col suo eterno ghignetto sardonico. Come se io fossi un'intrusa. Come se difendere qualcosa che andava oltre la portata del suo cervello in decomposizione fsse un insulto alla scienza che lui, ovviamente, rappresentava.... Finch non ne potei pi. Mi fece uscire dai gangheri. C'e;-a. un grosso, pesante campanello d'ottone, sulla scrivania. Glielo detti sulla testa. Il bello che il batacchio gli si conficc nella fontanella. Be', avreste dovuto vederlo, con quei capelli gialli e quegli occhi da pesce fradicio.... (ride) E poi, col batacchio nel cranio, sembrava proprio una campana a morto.

IL CRITICO

Io faccio l'artista e lui il critico, va bene? Fin qui niente di male. A lui non piace la mia poesia? Okay, okay, ci sto. E' giusto che mi vengano biasimi, da un certo pulpito. Se fossero lodi mi offenderei. E allora? Direte voi. Dov' il problema? Nessun problema. Conoscete il detto, no? Al critico X non piacciono i miei versi, ai miei versi non piace il critico X. Siamo pari... Lui per non doveva scrivere che i miei versi vanno bene, s e no, per il "Corrierino dei pi piccini". Questa, mi consentirete, non un'opinione. E' un insulto. Gli ho fatto mangiare un suo volume di critiche, pagina dopo pagina. Quattrocento pagine. E' morto. Di indigestione, immagino.

IL SECONDO ATTO

Gli stavo leggendo il secondo atto. La scena tra Emilia e Fernando la migliore, su questo nessun dubbio, tutti quelli che hanno letto il mio dramma sono d'accordo. E quel cretino moriva dal sonno! Non ce la faceva a tener gli occhi aperti! Di colpo la zucca gli cadeva sul petto, come un batacchio; poi, improvvisamente, riapriva gli occhi facendo finta di seguire l'intreccio con grande interesse. Per dargli una mano, l'ho abbattuto con un gran pugno, come Ercole con i buoi.

DODICESIMO ANNO

Stavamo fermi sul bordo del marciapiedi, aspettando di passare. Le automobili correvano veloci, una dietro l'altra, agganciate insieme dai loro fari. Bast una piccola spinta... Eravamo sposati da dodici anni e lui, vi assicuro, non valeva un tubo.

ERRATA CORRIGE

Errata corrige:

Dov' scritto: LA UCCISI PERCHE' ERA MIA si deve leggere: LA UCCISI PERCHE' NON ERA MIA.

PER NOIA

Mi scusi, signore, lei....non ha mai fatto la festa a qualcuno, cos, per non saper che fare, per noia? No? Beh, ci provi... E' divertente, sa?

SEMPLICE

E' molto semplice.

L'ho ucciso perch non la pensava come me.

AL NORD

L 'ho ucciso perch era del Sud.

AL SUD

L' ho ucciso perch era del Nord.

LASSASSINAT (da Georges Brassens)

Non solamente a Paris

che il crimine fior

qui al paese, come no?

ci s'ammazza un bel po'.

Era bianco di capel(li)

per due occhi bel(li)

lui ch'era tenero di cuor

l per l s'incendi

Eh, la carne, quella fresca

costa molto e la tresca

tanto e poi tanto gli cost

che ci si rovin

Lei gli tese la manin(a)

ma lui poverin(o)

disse: Povero sono ahim

ma lei non gli cred.

Lei da un amico se n'and

con lui poi l'ammazz.

Pare che quando lui spir

la lingua gli mostr.

Fruga qua poi cerca l

non ci fu niente da far:

tratte, debiti e cambial(i)

trovarono i compar(i)

Pel rimorso in pianto scoppi

gridando: No,no,no!

Piangendo a terra si sed

Pardon, povera me !

E quando il gendarme arriv

in pianto la trov.

E quella lacrima bel bel

le valse proprio il ciel.

PRIMA PARTE

Caino e Abele

Tragedia in 5 atti e 5 endecasillabi.

ATTO PRIMO: L'INVIDIA

EVA , CAINO, ABELE.

CAINO (cupo) Ben l'ama il padre.

ABELE (incontro al fratello, festoso) O mio Cain!

CAINO GLI DA' UN'OCCHIATACCIA, POI FUGGE, TORVO.

ABELE (malinconico) Mi fugge!

ATTO SECONDO: LA RICONCILIAZIONE. ABELE, CAINO, EVA.

ABELE (felice) Pace alfin.

CAINO (l' abbraccia) Pace.

EVA (li benedice e guarda il cielo) Oh, duri eterna!

ABELE (con ingenuo trasporto) Il fia!

ATTO TERZO: IL SACRIFICIO.

DUE ALTARI, A SINISTRA QUELLO DI ABELE, A DESTRA QUELLO Dl CAINO. ABELE E CAINO (insieme) Gran Dio!

LUCE DIVINA SULL ALTARE DI ABELE. QUELLO DI CAINO ROVINA A TERRA. CAINO (irato) Che veggio!

ABELE (supplichevole, a Caino) Irato il ciel!

CAINO (minaccioso, tra s) Morrai!

ATTO QUARTO: LA SIMULAZIONE. EVA, CAINO, ABELE.

EVA Dove, o miei cari?

CAINO E ABELE (insieme) Al campo!

ABELE (abbraccia la madre) Oh, madre

CAINO (imperiosamente, a Abele) Vieni!

ATTO QUINTO: L'ADELFICIDIO.

CAINO E ABELE.

ABELE, SOGNANTE, E' A TERRA E GUARDA IL CIELO.GLI SI APPRESSA CAINO, CON UNA MAZZA.

ABELE (trema) Cain, che fai?...Piet!

CAINO (avventando il colpo) Mori!

ABELE STRAMAZZA BOCCHEGGIANDO E SPIRA. S'ODE DAL CIELO VOCE SPAVENTOSA.

VOCE DI DIO Vendetta!

CAINO SI CACCIA LE MANI NEI CAPELLI, COLPITO DALL'ORRORE DEL SUO DELITTO. FUGGE, L'OCCHIO SBARRATO E LA FIGURA DRITTA.

SIPARIO.

L'APPUNTAMENTO

LUI. L'AMICO

LUI Brrr! Fa un freddo cane. Mi ha dato appuntamento alle sette e un quarto, qui, all'angolo tra Via Larga e Piazza Grande, e non si vede. Io non sono di quelli che adorano l'orologio. Che lo venerano come la Santissima Trinit. Capisco che il tempo elastico e che quando ti dicono le sette e un quarto come se ti dicessero le sette e mezza. Ho una concezione ampia di tutte le cose. Sono sempre stato un uomo tollerante, diciamo un liberale di vecchio stampo. Ma ci sono cose che neanche un liberale come me pu accettare. Io sono puntuale? Bene, non detto che anche gli altri debbano essere come m. Ma c' un limite. Qui fa freddo. L'ho gi detto ma vi assicuro che aumentato. Questo nefando incrocio aperto a tutti i venti. E sono gi le otto meno dieci.

PASSEGGIA NERVOSAMENTE, SOFFIANDO FIATO SULLE MANI.

Perch non me ne vado? La cosa molto semplice: sono uno che ha una parola sola. Sono tagliato un po' con l'accetta, all'antica, non ci posso fare niente. Mi ha dato appuntamento alle sette e un quarto: beh, non mi passa nemmeno per la testa di andarmene. Penserete che ho la mia convenienza. Macch. E' un amico, niente pi. Io non dipendo a lui e lui non dipende da me. E non dobbiamo fare niente di straordinario, solo chiacchierare del pi e del meno.

PASSEGGIA ANCORA. POI GUARDA L'ORA.

Uffa. Le otto e mezza. Passa il segno, lanimale! Ma non me ne vado! Per principio. Ahia, sono tutto intirizzito. Mi fanno male i piedi, le mani e perfino i capelli. Accidenti! Dovevo mettermi il cappotto marrone! Cos prendo un malanno.

STARNUTISCE.

Eccolo l. Mi sono beccato il raffreddore.

PASSEGGIA. NUOVO STERNUTO.

E' il destino. Vi assicuro che alle tre del pomeriggio, quando sono uscito di casa, nessuno poteva prevedere che si sarebbe alzato questo vento assassino. Brrr! Che ora ? Cacchio! Le nove meno dieci! Mi sento cianotico, livido. Sicuramente sono sull'orlo d'un collasso da congelamento...

GUARDA FUORI LE QUINTE.

Toh! Eccolo l. Ma guardatelo! Calmo, serafico, soddisfatto. Cammina senza fretta. Col suo pesante cappotto grigio, i suoi guanti felpati.... e ha anche il coraggio di sorridere...

ENTRA L'AMICO.

AMICO Ciao, carissimo.

LUI Guarda, c' il tram! Prendiamolo al volo!

L'AMICO SI VOLTA... LUI GLI DA' UNO STRATTONE CHE LO SPINGE FUORI SCENA. ORRIBILE STRIDIO DI FRENI.

LUI SI RIVOLGE AL PUBBLICO

L'ha preso lui solo. Un tram per l'al di l.

IL SEMAFORO

No, scusate, mi d terribilmente fastidio che pensiate che non m'ero accorta del semaforo. Mica sono cos distratta, l'avevo visto e come. Tant' vero che m' ero fermata. Non c'era nessun testimone, ma le cose sono andate come vi dico. Dunque: semaforo, freno, mi fermo. Poi, verde. Riparto. Questa la sequenza esatta. Ma il vigile fischia... Io lo sento ma tiro avanti: non potevo pensare che fischiasse per me... Lui mi raggiunge subito con la sua supermotocicletta, VROON VROON! Mi dice in malo modo:

- Lei, perch donna, crede che Il Codice Stradale sia stato fatto solo per i maschietti? - Capite, che tono da idiota? Gli assicuro che mi ero fermata al semaforo. Glielo dico una, due, tre volte. Niente, fa finta di non sentire.

- Allora concilia?

Io mi ribello. E' cos evidente che un sopruso. Vedo rosso: ma non per la multa, poche migliaia di lire, no, posso benissimo pagare un'ammenda, se ho fatto un'infrazione. Ma il fatto che lui era in malafede! Io li avevo rispettati, i segnali ! Lui alza la voce: siccome sa di aver torto, attacca, invece di scusarsi come dovrebbe... e non perch sono una donna, ma perch ho ragione io! Lui pensa di spuntarla, perch sono sola, ma non mi conosce, sono disposta ad andare al Comando di Polizia, gli pianto una grana che non finisce mai! Io sono passata con il verde! Lui mi guarda, sornione. Si piazza davanti alla mia macchina, si spaparanza a gambe larghe di fronte al cofano che dev'essere ancora caldo e magari gli bruciasse i coglioni, ammesso che ce li abbia, e comincia a prendere il numero della targa... Beh, non so cos' successo, so soltanto che quell'uomo non aveva il diritto, non poteva farmi contravvenzione, io, io, io, io avevo ragione! Ho messo in moto e sono partita di scatto!

IL MOTORINO

So gi come finir la mia vita. In carcere, per aver ammazzato uno di quei deficienti che vanno con quegli arroganti, spetezzanti, serpeggianti motorini.

LA STRADA

PRIMO UOMO, SECONDO UOMO.

PRIMO Scusi, sa dirmi la strada per il Ministero delle Poste?

SECONDO Certo. Vede quel viale?

PRIMO Quale?

SECONDO Quello l. E' grandissimo.

PRIMO Non lo vedo.

SECONDO Ma ci vede bene?

PRIMO Sono molto miope.

SECONDO E allora si metta gli occhiali, abbia pazienza.

PRIMO Li ho dimenticati a casa.

SECONDO Ah, va bene. L, comunque, c' un viale enorme... lei lo prende...

PRIMO Come faccio a prenderlo, cos grande...?

SECONDO Senta, lei ha voglia di scherzare? PRIMO No, devo andare al Ministero delle Poste...

SECONDO E allora pr... imbocchi quel viale, lo percorra e alla quinta traversa giri a sinistra... Si trover proprio di fronte al Ministero.

PRIMO Un momento. Imbocco il viale che non vedo e poi...? Non ho capito.

SECONDO Le ripeto: viale, quinta traversa a sinistra, Ministero. Non pu sbagliare.

PRIMO E se sbaglio?

SECONDO Ma come fa a sbagliare! Viale, percorre, zan zan zan, fino alla quinta traversa a sinistra, zan, gira, arriva in bocca al Ministero. PRIMO Zan. Non ho capito.

SECONDO Viale, march! Quinta strada a sinistra, sinistr! Ministero a destra, destr! Capito, adesso?

PRIMO No. E non ho neanche fatto il militare.

PRIMO (al pubblico) C' da ammazzarlo, no? Beh, quasi quasi lo faccio.

LO STROZZA.

L'ATTORE CANE

Quell'attore era cos cane, ma cos cane che tutti, nel pubblico, pensavano: Dio quant' cane, c' da ammazzarlo ! Nel preciso istante in cui anch'io lo pensavo e desideravo fortemente, per me e per la tranquillit degli spettatori, si stacc dalla scena una pesante trave di ferro e lo fece secco sul colpo. Da allora vivo con la piacevole sensazione di aver contribuito a migliorare la nobile arte della recitazione.

ABRAMO, SARA E ISACCO

ABRAMO Ho sognato che il Signore mi

ordinava di sacrificare il mio unico figliolo. Mettiti i pantaloni, Isacco. Andiamo.

ISACCO Un momento....Tu che cosa gli hai risposto? Voglio dire, quando Lui ha abbordato questo argomento?

ABRAMO E cosa volevi che GLI dicessi?

Alle due del mattino mi trovo in mutande con il Creatore dell'Universo, che m'ha pure svegliato. Posso mettermi a discutere con LUI? E poi lo sai, che con LUI non SI ragiona.

ISACCO T'ha detto almeno perch dovresti sacrificarmi?

ABRAMO Senti, figliolo. Un vero fedele obbedisce e basta. Ora andiamo, ch domani ho una giornata piuttosto pesante.

INTERVIENE SARA, CHE HA SENTITO TUTTO.

SARA Abramo, come fai a sapere che era il Signore e non, diciamo, quel tuo amico che si diverte tanto a fare scherzi da prete, tanto che il Signore stesso ha detto che a chiunque far scherzi da prete non saranno aperte le porte del Paradiso?

ABRAMO Che discorsi. Perch sapevo che era il Signore. Era una voce profonda e impostata. Chi vuoi che in questo deserto abbia studiato all'Actors Studio?

SARA E tu, comunque, sei disposto a compiere questo atto insano?

ABRAMO Francamente s, perch mettere in questione la parola di Dio una delle cose peggiori che si possano fare, specialmente con questa economia in fase di recessione.

SARA ESCE SOTTO IL PESO DEL DOLORE. ABRAMO E ISACCO VENGONO IN PRIMO PIANO. ISACCO SI INGINOCCHIA. ABRAMO ALZA UN GRANDE MASSO E STA PER ABBATTERLO SU DI LUI.

VOCE DI DIO Abramo! Come puoi fare una cosa simile?

ABRAMO Ma se me l'hai detto tu, Signore!

VOCE DI DIO E tu stai a sentire tutte le cretinate che ti dicono?

ABRAMO Ma, veramente...

VOCE DI DIO Io dico per ridere di sacrificare Isacco e tu corri subito a farlo.

ABRAMO (cade in ginocchio) La verit che io non so mai quando TU stai scherzando...

VOCE DI DIO Manchi di "sense of humor", non sei per niente spiritoso!

ABRAMO Ma non una prova d'amore verso TE, l'essere disposto a sacrificare il mio unico figlio per un TUO capriccio?

VOCE DI DIO No! E' soltanto la prova che certi uomini sono pronti ad ubbidire a qualsiasi ordine, per cretino che sia, purch cada dal balcone del cielo e sia detto con voce impostata e risonante!!

ROSMUNDA

Arcitragedia laconica in 5 atti.Alboino, Rosmunda, Almachilde.

ATTO PRIMO

Reggia di Alboino.

Alboino porge a Rosmunda la coppa formata dal teschio del padre.

ALBOINO Bevi col padre!

ROSMUNDA (inorridita) Ah!

ALBOINO (insiste con impeto) Il vo'!

ROSMUNDA (supplice) Deh!

ALBOINO (terribile) Bevi!

ROSMUNDA (Beve e mormora) Trema.

ATTO SECONDO

Reggia di Alboino.

Rosmunda malinconica, sola. Entra Alboino.

ALBOINO (conciliante) Mesta?

ROSMUNDA (amara) E nol debbo?

ALBOINO (le porge la mano) Obla...

ROSMUNDA (lo respinge) Va'!

ALBOINO (irato) M' odiii?

ROSMUNDA (ironica) Oh! Il pensi?

ATTO TERZO

Reggia di Alboino.

Rosmunda sola. Passa lo schiavo Almachilde.

ROSMUNDA (languida) Vieni qui, schiavo.

SCHIAVO (in ginocchio) Dimmi, regina.

ROSMUNDA (l'abbraccia) Io t'amo!
ALMACHILDE (con gioia e stupor) Oh ciel!

ROSMUNDA (rialzandolo) Sii mero.
ESCONO UNITI.

ATTO QUARTO

Reggia di Alboino.

RIENTRANO GLI AMANTI.

ROSMUNDA (gli d il pugnale) Tien. Va'....il spegni!

ALMACHILDE (con qualche ribrezzo) Il mio re?

ROSMUNDA (maligna) Re rivale...

ALMACHILDE (invaso dal demone della gelosia) Ah! Pra!

ATTO QUINTO

Reggia di Alboino.

Alboino, Rosmunda, Almachilde.

ALBOINO (con voce spenta) Aita!

ROSMUNDA (feroce) Muori!

ALMACHILDE (smarrito) E' spento!

ROSMUNDA (alzando al cielo il pugnale insanguinato) Oh padre...! Or bevi!

ALMACHILDE (timoroso) E ora?

ROSMUNDA Silo?

ALMACHILDE No sollo.

ROSMUNDA Sallo. Sei re!

ALMACHILDE Oh s! Sallo la Corte?

ROSMUNDA Sallo.

ALMACHILDE Sassi ovunque?

ROSMUNDA Sassi, sassi, per tutto il regno!

IL FAZZOLETTO DI DESDEMONA

Opera lirica con poche note.

OTHELLO E DESDEMONA.

OTHELLO Il fazzolettoooooo!

DESDEMONA Che fazzolettoooooo?

OTHELLO Il fazzoletto che io t'ho donatooooooo!

DESDEMONA Che fazzolettoooooooo?

OTHELLO Dammi il fazzolettoooooo!

LA PRENDE PER IL COLLO. STA PER STROZZARLA.

DESDEMONA Non pi ricordo dove messo l'hollooooooo!

OTHELLO Avantiiiii, dammi il fazzolettoooooo!

DESDEMONA SI DIVINCOLA. NON SAPENDO CHE FARE, GLI DA' UN KLEENEX. OTHELLO LO PRENDE. CI SI SOFFIA IL NASO (ERA MOLTO RAFFREDDATO).

ESCE. FINE.

DIMENTICANZA

Se n'era dimenticato! Proprio cos: se n'era dimenticato! Per me era una questione importante, fondamentale, anche se non proprio di vita o di morte. Lo divenne per lui. Amico mio, me ne sono dimenticato Se n'era dimenticato. Adesso s che non se ne dimenticher pi.

IL GOAL

Quel goal era....era fatto! Lui era l, solo, in area, col portiere tuffato dall'altra parte della porta... Bastava toccare il pallone...cos....e sarebbe entrato in rete liscio liscio, sull'olio... Quel goal ci voleva proprio. Cristo, avremmo vinto il campionato, li avremmo fregati, quei cornuti del nord....Bastava un piccolo tocco, di piatto, cos....E invece quella schiappa non ti va a mollare na stangata che levati? Vvvvm! Pallone alto sopra la traversa! E' stato pi forte di m', non ci ho visto pi! Sono sceso in campo e con un calcio l'ho spedito all'altro mondo. Impari da l a tirare in porta come Dio comanda!

LA CARTELLA CLINICA

Scheda 342 .Cognome e nome del malato: ORSI LUISA.

Et: 24 anni. Luogo di nascita: Lugano. Diagnosi: eruzione cutanea d'origine presumibilmente polibacillare. Cura: due milioni di unit di penicillina. Risultato: nullo. Osservazioni: caso unico. Refrattario. Senza precedenti. Dopo il quindicesimo giorno cominciai a seccarmi. La diagnosi era chiarissima, non ci potevano essere dubbi. Fallita la cura della penicillina, provai invano con ogni sorta di medicinali. Non sapevo pi a cosa attaccarmi. Per

settimane e settimane mi lambiccai il cervello, fino a che le somministrai una buona dose di cianuro di potassio, evidentemente eccessiva. La pazienza, anche con i pazienti, ha un limite.

IL FORUNCOLO

DOTTORE, PAZIENTE.

PAZIENTE E' un brutto foruncolo, vero, Dottore?

DOTTORE Eh s, ha la capocchia grossa, piena di pus.

PAZIENTE Che si pu fare?

DOTTORE Bah, non niente. Una bella strizzatina e via. Non se ne accorger nemmeno.

PAZIENTE Non meglio se mi fa un'iniezione, per calmare il dolore?

DOTTORE Ma no, non ne vale la pena. Una strizzatina e via!

GLIELO STRIZZA.IL PAZIENTE URLA IN MODO DISUMANO, POI SI RIVOLGE AL PUBBLICO, A PARTE.

PAZIENTE Presi il bisturi e squartai il dottore, dall'alto in basso, a regola d'arte, come al macello. Occhio per occhio....

LA SEGRETARIA

Era la settima volta che mi faceva copiare quella lettera. Io ho il mio diploma, sono una dattilografa di prim'ordine. E una volta perch non ero andata capo; un'altra volta perch avevo cambiato un "quindi" con un "pertanto", un'altra per una V al posto di una B, un'altra volta ancora perch volle aggiungere un paragrafo, poi non so pi perch, fatto sta che dovetti riscriverla sette volte. E quando gliela portai, mi guard con quegli occhi bovini da capufficio e ricominci daccapo: - Veda, signorina....-Non lo lasciai finire. Bisogna avere pi rispetto per i lavoratori.

LA SARTA

Io faccio la sarta. Non lo dico per vantarmi, ma la mia bravura indiscussa. Gli stilisti sostengono che sono la migliore sarta della citt. Modestamente, credo di avere gusto quanto loro. Quella donna. Prima insisteva tanto per vestirsi da me poi, appena tornata a casa, faceva il cazzo del comodo suo, tanto per parlare fuori dai denti. L'ho vista! Aveva buttato la sciarpa di tulle arancione del completo grigio dell'anno scorso sopra un abito verde e s'era messa dei guanti color rosa. Di nascosto, legai la sciarpa alla ruota della macchina. Lo strappo della messa in moto fece il resto. Ma s, che diano pure la colpa al vento, ma non vengano a dirmi che morta come Isadora Duncan. Isadora, lei, aveva gusto!

L'ABITO NUOVO

Erano tre anni che ci morivo dietro. Finalmente avevo un vestito nuovo! un abito chiaro come l'avevo sempre desiderato. Avevo risparmiato, lira su lira, e finalmente eccolo qua: con i suoi bei risvolti alla moda, i pantaloni ben stirati, gli orli non sfilacciati:... E quell'omaccio grosso, sordo, schifoso, forse senza volerlo, lasci cadere la sua cicca e me lo bruci: un buco orrendo, nero, coi bordi colar caff... Lo infilzai con una forchetta. Ci mise parecchio a morire.

INVIDIA?

Era pi intelligente di me, pi ricco di me, era pi alto di mie, pi bello, pi disinvolto, vestiva meglio di me, parlava meglio, aveva pi fortuna con le donne, anzi, io non ce n'ho affatto, era pi gentile, pi sensibile, pi profondo, perfino pi colto. Era il mio migliore amico ma era anche un rimprovero vivente, per mie, perch avrei voluto essere come lui. Invidia? No, che c'entra l'invidia... Mor subito e questo fu un bel sollievo per me.

QUANDO E' TROPPO E' TROPPO

L'ho ucciso perch era idiota, perfido, scemo, tardo, stupido, bugiardo, mentecatto, ipocrita, ignorante, buffone, burino e gesuita... E non era neanche bello...

L'INDIFFERENZA

L'ho squartata dal basso in alto, come una pecora! Perch? perch detesto la gente che non sa fare il suo mestiere. Lei... guardava il soffitto e fischiettava "Dimmi quando", mentre facevamo all'amore!

IL RUMINANTE

Lo uccisi perch, invece di mangiare, ruminava.

JACK THE RIPPER

parodia brechtiana sulla musica di Weil (Mackie Messer)

A morire son venute

cinque donne nell'East End

chi ammazz le prostitute ?

Jack the Ripper era al caff

Eva Nichols, quarant'anni

cinque figli niente denti

sbevazzava senza affanni

Jack the Ripper stava l

Catherine Eddowes con la figlia

fece festa a Bermondsey

fu in prigione la famiglia

ma all'uscita Jack era l.

Quella notte di settembre

doppio job fece Jackie

che la Stride ti dismembra

e la lascia in un andron

Annie Chapman alcolista

era brava nel cucire

ma quel d fatale svista

Jack la scuce a Hambury Street

Marie Kelly era incinta

s'era tinta con l'henn

Jack the Kipper non per finta

la squart chiss perch

Ma chi era Jack the Ripper

che strappava la frattaglia

era un pazzo o un moralista

che voleva la medaglia?

bis

SHERLOCK HOLMES

TENENTE AMERICANO, LA SIGNORA WATSON, SHERLOCK HOLMES.

TENENTE Mi scusi, signora. Sono un tenente di polizia di New York. Mi trovo qui a Londra per un soggiorno di aggiornamento e mi hanno detto che.... insomma... per quanto le possa sembrare incredibile...

SIGNORA Ho capito. Lei cerca Sherlock Holmes, vero?

TENENTE Ecco, s, ma...

SIGNORA Non si preoccupi. Sono di casa. Mi chiamo Mary Watson.

TENENTE What ? Watson?

SIGNORA Ha sentito bene. Watson. Il Dottor Watson spos in terze nozze la signora Hudson, mia nonna, dopo che la seconda moglie lo aveva lasciato ... Comunque il signor Holmes abita l, vada pure.

IL TENENTE SCOMPARE ENTRANDO IN UNA PORTA, DA UN'ALTRA PORTA ENTRA SHERLOCK HOLMES: IN CARROZZELLA, VECCHISSIMO, CON IL CLASSICO PLAID SCOZZESE SULLE GINOCCHIA E LA SUPERCLASSICA PIPA SPENTA TRA LE LABBRA. IL TENENTE RIAPPARE.

HOLMES Prego, si accomodi. Viene cos poca gente a trovarmi, ormai. (si volta, mette in mostra il celebre profilo) Non si stupisca troppo, non sono un'invenzione della sua fantasia sovraffaticata. Sono un investigatore in carne ed ossa, verissimo, vecchissimo, stanchissimo, e faccio vita ritiratissima. Ma mi dica qualcosa di lei. Se si aspetta di essere stupito dai miei poteri di deduzione, sar deluso, ragazzo mio. Di questi tempi tutto prodotto di massa, dalle sigarette alle scarpe: cosa vuole che possa dirle? Al massimo, posso dedurre che un mio visitatore un maschio oppure una femmina. E da quanto ho avuto modo di vedere, gi questo rappresenta, in s, un notevole sforzo di deduzione.

TENENTE (sotto shock per la sorpresa) Sono Tenente di Polizia della citt di New York . Il mio nome John Oliver.

HOLMES Bella citt, New York. Diversi anni fa ebbi occasione di visitarla. Una sera passeggiavo per il Central Park quando mi capit d'imbattermi nella scena d'un crimine. Un'aggressione a scopo di furto... come dite, voi, oggi? "Rapina a mano armata", sfociata ahim in omicidio. Bene, mi trattenni per dare una mano al giovane agente che indagava sul caso. Esaminai il terreno circostante e feci alcune brillanti deduzioni. Che per risultarono sbagliate. C'erano delle orme di piedi. Dalla mia analisi l'aggressore doveva essere un indiano riservista del Canada ...Si trattava invece di scarpe U.S.Clark. Mai sentite nominare.

TENENTE Sono suole di gomma a carro armato. Robuste, silenziose, molto adatte per una rapina. Sono scarpe comunissime tra i delinquenti del West Side.

HOLMES Ah, ecco (si infervora). Ma mi dica lei, giovanotto! Come pu un investigatore privato lavorare in una societ di questa fatta? Non si fanno pi piani, non si studiano gli aspetti umani e scientifici, di deduzioni neanche a parlarne, ci si balocca con automobili, elicotteri, radio e TV a circuito chiuso, si elaborano i dati al computer e si crede solo all'ordinatore elettronico, come se avesse un'anima! La qualit del crimine di oggi bassa, molto bassa! Pensi al mio eterno avversario, il professor Moriarity: che mente, era! Per progettare un furto, ci pensava su mesi e mesi...

TENENTE Certo, altri tempi. Per mi dica, signor Holmes. Al Museo Criminale di Scotland Yard ho incontrato un... anzianissimo signore. E' lui che mi ha dato il suo indirizzo. Io pensavo che fosse un pazzo. Sono venuto qui per gioco, invece...

HOLMES Trova me in carne ed ossa, vero? TENENTE Appunto. Se lei esiste realmente... Chi era quell'Arthur Conan Doyle? Doyle, diciamo, in teoria, colui che dovrebbe averla inventata, no... ? Ecco, come stanno veramente le cose?

HOLMES (tremante di rabbia) Quell'individuo! Quel gaglioffo! E' stato la croce della mia vita! Era pazzo, completamente pazzo, capisce? Era un disgraziato di oculista, reso totalmente folle dai fallimenti e dalle frustrazioni! Come medico non aveva avuto un solo cliente, in due anni di pratica! E cose si era creato la fissazione d'essere un grande autore di romanzi gialli! Pretendeva perfino d'aver inventato me... Me! Gli scrissi una quantit di volte, ma ad ogni lettera, invece di una normale, cortese risposta, ricevevo un'altra fottuta - chiedo venia - fotografia con autografo! Quell'uomo meritava d'essere preso a legnate sul groppone, caro signore! Bene, ma cosa si poteva fare? Un pazzo un pazzo, alla fin fine, e lui non era violento. Per finire questa storia, non mi rimaneva che raccontare al prossimo d'essere stato io a inventare lui!

LO SFOGO LO HA STREMATO. PORGE LA MANO AL TENENTE.

Mi scusi, ma non ho pi l'et per questi sfoghi. Arrivederla, Tenente. E auguri per l'esame da capitano che sosterr il mese prossimo.

TENENTE Grazie, ma da cosa lo ha dedotto?

HOLMES Niente deduzione. E' un'informazione che mi ha passato quel vecchio signore che lei ha incontrato al Museo Criminale. Il suo nome le deve dire qualcosa. Il caro, povero Watson non faceva che nominarlo, nei libri che scriveva per narrare la nostra epopea. Lestrade, si chiama...

TENENTE Non l'Ispettore di Scotland Yard Lestrade?

HOLMES Proprio lui. Ha lavorato per 30 anni a Scotland Yard, ora in pensione. E' un mio vecchio amico. Una brava persona, solo che da qualche tempo un po' svanitello. Se ne sar accorto, penso.

TENENTE S, infatti mi sembrava.

HOLMES Ogni momento di lucidit lo passa al Museo. Non ci creder, ma sta cercando di trovare nuovi indizi sui delitti di Jack lo Squartatore.... Consulta documenti su documenti dell'epoca... Una fissazione, insomma. Pensi che...

SORRIDE: E' ANCORA AFFASCINANTE, MA MOLTO, MOLTO ENIGMATICO:

convinto che Jack lo Squartatore sia io, capisce? Sono quasi tentato di aiutarlo a risolvere il caso, ma poi... (sorride, ambiguo:) che farebbe un vecchio signore come me, in prigione...? Arrivederla, Tenente Oliver.

ESCE IL TENENTE OLIVER RESTA, PERPLESSO.

L'ENFANT GLACE

Poich il bimbo rifiuta di tacere

lo schiaffo sano sano in frigidaire.

Ma non sapevo che quel monellaccio

si sarebbe mutato in cubetti di ghiaccio.

Dice il marito: Ah, dannata te!

Non vedi che il bambino, ormai, frapp?

I FAMIGERATI FRATELLI GRIMM

Un tribunale americano ha recentemente condannato, in contumacia postuma, i famosi fratelli Jakob e Wilhelm Grimm, Charles Perrault e altri famosi favolisti. I loro libri di favole rappresentano l'area a pi alto indice di criminalit al di qua del leggendario Fort Apache di New York. Scorrendo le loro opere, si ricava che il minore dei guai in cui sono andati a cacciarsi CENERENTOLA. Qui c' solo infrazione alle norme di igiene e maltrattamento ai minori. In HANS E GRETEL quei due genitori sono passibili di pene gravissime per abbandono di minori, nocumento al loro benessere e mancato sostentamento. La strega rea di sequestro di persona. I due bambini si sono resi colpevoli di violazione di domicilio e danneggiamento di suolo privato, mentre Gretel condannabile per omicidio, avendo ficcato la strega nel forno. In CAPPUCCETTO ROSSO il lupo rinviabile a giudizio per furto, sostituzione di persona a scopo criminale, frode, nocumento al benessere di un minore e, I VAMPIRI soprattutto, di tentato omicidio con l'aggravante della recidiva. Non si possono imputargli altri assassinii perch il lupo era furbo: mangiava le vittime e non lasciava tracce. BIANCANEVE E I SETTE NANI una vera e propria antologia del crimine. La perversa matrigna rea di: 1) Allettamento a scopo di frode: regala a Biancaneve dei nastri, poi la stringe fino a farle perdere i sensi; 2) Istigazione a delinquere: cerca di convincere il guardiacaccia a uccidere Biancaneve; 3)Tentati omicidi: due, uno con il pettine avvelenato e l'altro con la mela stregata, sempre ai danni di Biancaneve. I nani, invece, sono incappati in diversi reati: mancata sorveglianza di minore, mancato rispetto di norme sindacali (Biancaneve lavora a tempo pieno) e infine sfruttamento di lavoro minorile.

I VAMPIRI

I vampiri sono simpatici animaletti che hanno l'abitudine di guardare dal basso in alto, visto che si tengono per le zampe, senza temere che gli vada il sangue in viso. Sono mammiferi, hanno occhi marrone e mantello in tinta, alcuni hanno l'aria di essersi dati l'henn. I pi cicciottelli hanno un'apertura alare di un metro e mezzo. Si cibano di insetti, piccoli roditori, pesci, nettare di fiori. Sono molto ghiotti di frutta. Poi, si sa, qualche volta succhiano sangue. I pipistrelli vampiri, noti agli scienziati come "Desmodontidae", praticano un'incisione nella pelle con i loro taglienti incisivi quindi arrotolano la lingua in modo da formare un tubo aperto all'estremit, che contraggono con un movimento peristaltico: Ffffu, Fffu, Ffu. Si muovono furtivamente. Adocchiata la vittima, le leccano energicamente la pelle, prima di morderla. Questo serve a due scopi: vedere quanto profondamente dorma e spargere un enzima anticoagulante contenuto nella loro saliva, sulla superficie epidermica. L' enzima assicurer che il cibo al sangue non diventi secco prima che essi abbiano finito di gustarlo. I vampiri non aggrediscono quasi mai gli uomini, ma non sopportano di essere chiamati "Dracula". (Si arrabbia) Non hanno niente in comune con il leggendario conte emfilo e emfago! E se li calunniate, rispondono con la vendetta pi efferata: s'introducono di notte in camera vostra e con piccole punturine truccate, da zanzara, vi svuotano in poche ore e fanno il pieno dei vostri globuli rossi!

RIDE, RIVELANDO INCISIVI DRACULESCHI

IL MIO SUDANESE

Un bel giorno ricevo una lettera da Timbuct. Era un mio amico che mi dava sue notizie e mi annunciava il prossimo arrivo d'un magnifico sudanese: "Se ci stai a nutrirlo a ed alloggiarlo, ti far da cameriere senza chiederti salari, ha solo voglia di stare un po' a Parigi!" Bene, mi dico. E aspetto il mio sudanese. Una mattina sento suonare alla porta. Apro e mi trovo davanti un individuo talmente nero, ma talmente nero che, spaventata, faccio un passo indietro. - Sei tu il Sudanese? - chiedo - E lui: S zignora. Lo faccio entrare e gli dico: - Dio come ti sei conciato! Vai a lavarti, sei tutto nero! - E lui: - Zi, io tutto negro. Lo trascino davanti ad uno specchio e gli dico: ma guardati, disgraziato! Dove diavolo ti sei andato a cacciare? - Lui sorride ma evidentemente non capisce. Non fa che ripetere: - Z io tutto negro. Quando ride, per, mette in mostra una dentatura di un biancore accecante. Strano: non cura per niente il corpo, ma tiene cos tanto ai denti che gli chiedo: - Cos'hai addosso, inchiostro, lucido da scarpe, carbone o fuliggine? Lui- non ha l'aria di capire. Gli rimbocco le maniche. Lo spoglio per fargli il bagno... Strano, nero dappertutto. Non si sar lavato da almeno vent'anni. Lui sorride. Dev'essere del tutto idiota. Lo ficco nella vasca e comincio a strofinare. Sapone, spazzolone, niente, non va via. Cerco di raschiarlo con un coltello, ma lui si spaventa e si mette a strillare. Allora non scemo. Lascio il coltello, uso la pietra pomice. Niente. Non mi d per vinta. Provo con la carta vetrata. Bene, la sua pelle comincia un po' a screpolarsi, ma il nero resiste. Uso la candeggina, la varechina, la soda, la benzina, l'acquaragia, la trementina, la potassa. Che rabbia! Il mio sudanese resta nero nero. Non dispero. Ogni sera torno a casa con un nuovo smacchiatore. Appena mi sente rientrare, il mio sudanese corre a nascondersi all'altro capo della casa. Lo raggiungo e lui mi guarda con occhi supplichevoli. Mah. Sono sicura che, dopo, mi ringrazier. Ricomincio. Il suo corpo, ormai, tutto una piaga. Mi dispiace, ma devo pulirlo. Lo ficco nell'acqua bollente e lo strofino un po' con la sabbia bagnata. Strilla come un'aquila, ma sembra un coniglio scorticato. A quel punto ho capito tutto. Penso: i muratori che puliscono un edificio, mica stanno a scrostare il sudiciume pezzo a pezzo. Danno una mano di bianco su tutto, no? Compro della biacca e intonaco il mio moretto. Lui ora si diverte un mondo appena si vede allo specchio comincia a fare salti di gioia. Grida: Tu mon badrona, io jol! Be', jol. Mica tanto. Sembra un Pierrot malato. E dopo qualche giorno perde il bianco a placche. Sembra una scacchiera, ci si pu giocare a dama sopra. Ma qualche settimana dopo, altro che bianco e grigio. No, la biacca non tiene, decisamente. Compro allora del minio e glielo passo sul corpo. Lui felice, solita pantomima : Tu bona, io jol- Il giorno dopo si sente pizzicare, l'effetto del minio, devi resistere, gli dico. Lui urla, gli prude. Dopo un giorno pronto. Ora posso passare sul minio una bella mano di grigioperla. Be', una bellezza. Provateci, se non mi credete. E' di un colore fantastico. Siccome mi devo assentare per qualche tempo, gli lascio un cartello con su scritto VERNICE FRESCA e me ne vado. Quando torno, uno scempio. E' di tutti i colori, bianco, nero, rosso, grigio. Niente, mi dico. Proviamo a indorarlo. Quando si vede tutto d'oro, lui zompa dalla gioia fino al soffitto - Tu bona badrona, io ricco, io ricco! urla. Lo porto al mercato e per poco le guardie non m'arrestano. Pensano che abbia rubato la statua d'oro che sta in cima alla colonna della Bastiglia... Torno a casa con il mio Eldorado tutto felice. Ma in capo a qualche giorno, comincia a perdere scaglie d'oro di qua e di l. Si sbriciola e lui ci rimane male. Allora finalmente, mi viene l'idea geniale: il nickel! Lo immergo in un bagno di nickel... E' bellissimo, sembra una forchetta... Lo tiro fuori e altro che forchetta! E' pesantissimo - un macigno. E non respira pi. Morto. Quanto mi dispiace. Gli metto una foglia nickelata, sul davanti e lo colloco all'ingresso. Ora, il mio sudanese uno splendido appendiabiti.

IL GHIGLIOTTINATO PER PERSUASIONE

LA CELLA DEL CONDANNATO A MORTE.

CONDANNATO, TENTATORE.

TENTATORE E allora? E' vero quello che dicono, quei bugiardoni? E' vero che non ti vuoi pi far ghigliottinare?

CONDANNATO (secco) S.

TENTATORE (come ad un bambino) E perch? Perch? Perch?

CONDANNATO (imbronciato) Mi avvisano all'ultimo momento, mi avvisano.

TENTATORE Come, all'ultimo momento. Non hai sentito per tutta la notte quelle martellate? Non ti sei chiesto per chi erano? Per te, erano. Erano per la piccola macchina che ti preparano, in piazza del Municipio. Lo sai che per fare posto a te hanno dovuto spostare il mercato? E ora tu aspetti l'ultimo minuto per fare i capricci? Andiamo. Non sta bene. Vieni? CONDANNATO No.

TENTATORE Ma come no, disgraziato! Sono venuti tutti! La Magistratura, il clero, il popolo, i soldati che ti faranno ala, come per l'Imperatore. Sono tutti ai loro posti. Non s'aspetta che te.

CONDANNATO Non mi fido.

TENTATORE Ma lo sai che venuto anche il Barone Dusec, quello che non esce da quando i Borboni sono stati cacciati e che aveva giurato che non avrebbe mai pi messo il naso fuori di casa? Fallo per lui.

CONDANNATO No. Non mi stato presentato.

TENTATORE Fai del formalismo, eh? Via, non ti credo. Io ti sono amico e lo sai. Dimmi la verit. Ti preoccupi per le spese, eh? Niente, tutto pagato. E' lo Stato che offre la festicciola.

CONDANNATO (fiero) Be', mica chiedo l'elemosina! Posso anche pagare io.

TENTATORE E bravo! Dove andrebbero a finire, i funzionari, se pagassero loro quello che spetta al Governo?

CONDANNATO Stupidaggini. Mica sono un funzionario

TENTATORE Come? Non sei un funzionario? Ma tu sei un criminale, mio caro! Il crimine la tua funzione! Se non ci fossero criminali, che ne sarebbe della polizia? Ma via, non perdiamo tempo a discutere. Andiamo. Ho paura che si accorgano che non ci sei.

CONDANNATO No. Non mi fido.

TENTATORE Sei un bell'ingrato! Ma come! Ogni giorno, in California, a Giava, nel Brasile, ci sono tanti poveri diavoli che sono malati, impediti, e che hanno un solo desiderio, tornare a morire nella loro bella patria e tu, tu che sei nella tua citt natale, circondato dall' affetto dei tuoi, tra i tuoi compatrioti, fai il difficile?

CONDANNATO Sar, ma non mi fido

TENTATORE Senti: non essere irragionevole. Rifletti. Sii sincero con te stesso. Prima che ti beccassero, non vivevi tranquillo. Avevi dei rimorsi. Lo credo:17 omicidi. Ma ora che sei qui il brutto passato. Qui sei tra amici. Devi solo fare un piccolo passo. Ti mancano cinque o sei minuti, al massimo. E esiti? Ma lo sai quanta gente ho invitato, io? Lo sai che le mie finestre dnno proprio sulla piazza? Che fai, mi vuoi rovinare la carriera dell'Amministrazione di Stato? E poi, scusa, guardati allo specchio: sei giallo come una mela cotogna. Esci, vieni a prendere un po' d'aria. Ti far bene.

CONDANNATO No. Sono un tipo casalingo.

TENTATORE Senza parlare del signor boia che da stamattina non fa altro che mettere grasso alla macchina, in modo che la lama scenda gi come la ruota per gli affettati... Ti cura come un figlio. Te lo vuoi far nemico, il boia? Non ti conviene.

CONDANNATO Non mi piacciono le facce nuove. E poi, la sua triste.

TENTATORE Come potrebbe essere allegra, con il mestiere che fa? Stai tranquillo che, se potesse scegliere, preferirebbe un viaggio in Svizzera. Allora, ti decidi?

CONDANNATO No. Non mi fido.

TENTATORE E i miei amici? Sono venuti apposta dalla campagna. Pensa a loro, se non t'interessa niente di tutta quella gente importante che aspetta su da me e che mi distrugger, se non vieni...

CONDANNATO Non mi fido.

TENTATORE Fallo per me, allora. Siamo stati compagni di scuola, no? Poi non abbiamo fatto la stessa carriera. Io sono solo un piccolo funzionario, con moglie e figli. Il mio Capo Divisione a casa mia, e aspetta. Io ho bisogno di una promozione. Tu te ne freghi di tutto questo. Tu sei un uomo arrivato. Guarda i giornali. Non hanno fatto altro che parlare dei tuoi 17 omicidi! Io, invece...nell'anonimato! Fallo per me! Non dimenticare che ti ho fatto da giurato. Tu sei il mio primo ghigliottinato. Fammi questo regalo, e che diavolo! E' vero che come giurato ti ho condannato a morte. Ma che dovevo fare? Ho fatto il mio dovere. Ora sta a te fare il tuo, mi pare. Ognuno ha la sua parte, nella societ

CONDANNATO Non mi fido.

TENTATORE Guarda che se non vieni oggi, sar per domani. E ti sembra bello? Ti sembra giusto rimandare a domani, scomodare un'altra persona, andare contro l'ordine prestabilito? Che vuoi che si dica di te? Che eri un anarchico? Eh? Che si dir?

CONDANNATO Me ne fotto del tuo "che si dir?"

TENTATORE Vuoi che te lo dica? Non me la racconti giusta. Fai resistenza perch te l'immagini come una cosa mostruosa Ma non cos! Cos', in fondo? Una semplice formalit. Vediamola insieme. Prima di tutto ti fai un bel pranzetto. Poi ti radono i capelli a zero, il che non male, per l'igiene; a parte il fatto che, dopo, generalmente rinascono pi folti... Poi c' una bella vettura. E mentre ti scarrozzano, tu chiacchieri del pi e del meno, fai ciao agli amici, sorridi alla tua bella... Arrivi e ti vengono incontro, sono tutti a tua disposizione. Sali una scala, dei gradini dolcissimi, e sei subito al pianerottolo. Il tempo di salutare la folla, poi giri la testa, la metti dove devi metterla e zac! Finito... E tutti se ne vanno contenti...

CONDANNATO Voi siete contenti... Io invece...

TENTATORE Un momento, non parliamo tutti e due insieme, se no qui non si capisce pi nulla... Siamo seri... Non vuoi oggi? Bene...Ma ti toccher domani. Venerd... Brutto giorno, porta male... Domani i miei figli se ne saranno tornati in collegio, la gente ce l'avr con te per il ritardo, e magari non ci sar neanche un cane alla cerimonia... E' questo che vuoi?

CONDANNATO Non la popolarit che cerco.

TENTATORE Ci credo, sei gi famoso... Ma i miei dodici, oscuri amici venuti dalla campagna? Che faccio, me li tengo sul gobbo tutti e dodici? Dove li metto a dormire? Non ci pensi, tu, a queste cose, ma io s! Andiamo, mettiti al mio posto!

CONDANNATO Con piacere. Scambiamoceli...

TENTATORE Bravo burlone! Fai pure dello spirito, ora. Ma via... Io lo sapevo che lo fai solo per tenermi un po' sulla corda... So che ci tieni a ben comparire oggi... Sia detto in confidenza, sai quanto me a chi far piacere la tua obbedienza... All'Imperatore in persona! A Napoleone!

CONDANNATO S, ma non era per questo che ho votato per lui...

TENTATORE Gi, ma chi te l'ha detto di votare per lui? Nessuno. Le elezioni erano libere... Tu ti sei detto:- S, lo voglio. Datemelo. Dunque lui il sovrano del tuo cuore, l'Imperatore di tuo gusto. Lui sa tutto, cosa credi? Anche lui aspetta la notizia della tua esecuzione, come tutti, nel paese... E tu che fai? Lo deludi? Prima lo voti e, alla prima cosa che ti chiede, l'obbedienza, tu gli dici " impiccati"'? Vuoi proprio che stasera, steso sui cuscini, chiacchierando con la sua dama, dica: "Ma guarda! Pensavo proprio che quell' assassino fosse dei nostri.... " Eh? Che ne dici? Vuoi dargli questo dolore?

CONDANNATO No!

LA VIOLENTA EMOZIONE PATRIOTTICA GLI BLOCCA LA PAROLA. FA CAPIRE CHE E' PRONTO IL TENTATORE, MAGNANIMO, FA UN GESTO DI MODESTA SODDISFAZIONE.

TENTATORE Sapevo di poter contare sul tuo senso civico e patriottico... Bene. Vado a dire al boia che ricevi, oggi... E dir alle signore e alle signorine di pazientare ancora un po'... Saranno tutte emozionate . Oh, caro amico: fai perdere la testa a molte donnine, sai?

LO ABBRACCIA ED ESCE.

LA BIERE DU PECHEUR

(Canzone nera)

Parli tanto, c'hai un sacco di pretese

ma dimmi un po', lo parli, tu, il francese?

Dannato casanova dongiovanni

di femmine tombeur

o sai cosa vuol dir

la biere du pecheur?

RITORNELLO

Birra del pescator

bara del peccator

sar per te amor

bara del peccator

T'ho chiuso col lucchetto

ci resterai un pezzetto

T'ho preso alfine, malandrino

di donne assassino

Stai qui, calpestator di cuori

vedrai che ti passano i bollori

RITORNELLO

Dans la bire du pcheur

au revoir, tout l'heure

dans la bire du pcheur

au revoir, tout l'heure

Cos la smetti di far il vagheggino

di strizzar l'occhio, di far piedino

a pi tardi, mon trs cher

sono un po' triste, ma non lo d a veder ...

Non ne posso proprio pi, lo sai?

di questi latin lover playboy

e prima o poi, ma prima pi che poi

dovevo ficcarti nella bara

imbottita in velluto e stoffa rara

Ma ogni tanto, vedrai, ti tiro fuori

per vedere i tuoi occhi seduttori

RITORNELLO

Birra del pescator

bara del peccator

sar per te amor

bara del peccator

Adesso tempo, vieni, l'ora d'aria

tanto rimango io la proprietaria

Ma che succede, verde come l'erba

ha un'espressione tesa e un po' superba

Cristo, l' morto! Pentita vo' a Canossa

Meglio di niente, ho un suo mucchietto d'ossa

RITORNELLO

Birra del pescator

bara del peccator

sar per te amor

bara del peccator

LA TERZA DISGRAZIA

giallo alla Agatha Christie

IL SIGNOR MERROW, LA SIGNORA MERROW, L'EX-ISPETTORE EVANS.

PASSA LA SIGNORA MERROW: FASCINOSO CAPPELLONE NERO E OCCHIALONI SCURI. SORRIDE AL SIGNOR EVANS. ESCE. EVANS PENSA UN PO', POI SI PRECIPITA A TELEFONARE.

EVANS (al telefono) Sei tu, Douglas...? E'
appena passata la signora Evans! Bene, ora so chi , l'ho riconosciuta! E' la moglie di Anthony! S, mio caro! La moglie del professore di chimica della nostra contea, il dottor Merrow, non altri che la moglie di quell'uomo che mor per una dose di arsenico! Come sarebbe, sono passati tanti anni? Nove, ne sono passati. E con questo? Ma s! Si scopr che Anthony, il marito, aveva l'abitudine di prendere l' arsenico. Sua moglie glielo preparava. Un giorno, per errore, ne prese una dose eccessiva. Fu errore suo o di sua moglie? Al processo lei fu assolta!... La giuria le concesse il beneficio del dubbio. Eh?...Certo che corretto! ...Cosa vuol dire che sono in pensione, scusa! Anche tu sei in pensione come capitano di navi, questo non ti impedir certo di viaggiare per mare, no? Cos per me. Sono un ispettore di polizia in pensione ma, credimi, un poliziotto rimane sempre poliziotto... Quella, secondo me, s' cambiata il nome e s' risposata. E suo marito, ne sono sicuro, non sa chi sia, lei. E la sua vita in pericolo, ci scommetto. Perch? E' una teoria, d'accordo. Secondo me difficilmente un assassino si accontenta di un solo delitto. E poi c' dell'altro. Al processo si frug nel suo passato e non si trov nulla. Errore! Io scoprii invece che c'era qualcosa. Ecco: un patrigno si opponeva al suo amore per un giovanotto, quando lei aveva 18 anni. Ebbene, lei e il patrigno andarono a fare una passeggiata sulla scogliera. Capit una disgrazia. Il patrigno si avvicin troppo al precipizio e cadde. Una disgrazia. Come quella dell'arsenico. Pu capitare una terza disgrazia. Merrow, lo sai, ha un laboratorio di ricerche chimiche... Traffica con l'arsenico, tra l'altro. Cosa? Innocente? No, non ho detto che era innocente! Ho detto che al processo Anthony fu assolta! E' diverso. Come dici? Che quando si caccia il naso negli affari degli altri, sono guai? Bella filosofia davvero! Va bene, ciao.

RIATTACCA. RESTA LI', PENSIEROSO. RIPASSA LA SIGNORA MERROW. HA IN MANO UNA VOLUMINOSA BUSTA COMMERCIALE, ARANCIONE.

SIGNORA (sorride) Bella giornata, vero Mister Evans?

EVANS Certo, signora Merrow... Viene dalla Posta?

SIGNORA S, ho ritirato la polizza dell' assicurazione.

EVANS Ha una buona assicurazione?

SIGNORA Non so, non me ne intendo. Mio marito ha fatto qualche investimento un po' sballato, negli ultimi tempi, e le nostre entrate sono diminuite Povero caro, ha pensato che se dovesse succedergli qualcosa mi troverei in cattive acque. Con questa assicurazione ha messo tutto a posto.

EVANS Capisco. Ma lei non ha sollevato qualche obiezione...? Alcune persone lo fanno. Pensano che porti sfortuna o roba del genere. SIGNORA Io sono una persona pratica e per nulla superstiziosa. Le dir di pi: l'idea stata proprio mia. Non mi piaceva vedere mio marito preoccuparsi tanto per me... Viene a trovarci, uno di questi giorni?

EVANS Quando vuole, signora Anthony... pardon, signora Merrow.

LA DONNA LO GUARDA. NON SORRIDE PIU'.

SIGNORA Oggi alle cinque per il t, va bene?

EVANS Benissimo.

LA SIGNORA EVANS ESCE. EVANS RESTA SOLO.

Che donna! Che autocontrollo! Che equilibrio fantastico! Davvero straordinaria e pericolosa, molto pericolosa. Non ha fatto una piega, appena l'ho chiamata col suo vero nome. Ma ha rettificato l'invito, che prima era generico. L'ha anticipato ad oggi, con una prontezza di spirito davvero ammirevole.

ESCE. ENTRA LA SIGNORA MERROW, CON IL BRICCO DEL THE E UN VASSOIO CON TRE SCODELLINE.

SIGNORA Buona sera, Mister Evans. Vedo che puntuale.

EVANS Buona sera, signora Merrow. E' la mia sola virt.

SIGNORA Modesto. Deve anche essere perspicace, se stato per tanto tempo ispettore a Scotland Yard, non le pare? Mary, la cameriera, non c', mi dispiace. E' fuori, alla Festa delle Primule Rosse. Prenderemo un t speciale. Noi lo beviamo sempre alla cinese, adoperiamo queste ciotoline, non le tazze.

NE GUARDA UNA. LE SFUGGE UN GESTO DI DISAPPUNTO. George! George!

ENTRA MERROW. SALUTA EVANS.

MERROW Buona sera, Ispettore. Che c', mia cara?

SIGNORA Sei terribile, George! Hai adoperato di nuovo queste scodelline?

MERROW Perdonami, amore. Ma sono cos adatte ai miei esperimenti! Quelle che ho ordinato non sono ancora arrivate...

SIGNORA Uno di questi giorni ci avvelener tutti. Mary le trova nel laboratorio e le riporta qui senza mai pensare a lavarle, a meno che non contengano qualcosa che salta subito all'occhio. Insomma, l'altro giorno ne hai usata una per il CIANURO di POTASSIO! Andiamo, George! E' pericoloso, terribilmente pericoloso!

MERROW (irritato) Mary non deve togliere gli oggetti che stanno nel mio laboratorio! Non deve toccare niente in quella stanza! SIGNORA Per noi ci lasciamo spesso le nostre scodelle, dopo aver preso il t. Come fa, lei, a distinguerle? Sii ragionevole, caro.

MENTRE LA SIGNORA MERROW VERSA IL TE' NELLE TRE SCODELLINEE NE METTE UNA DAVANTI A SE', UNA DAVANTI ALLA SEDIA DEL MARITO, L'ALTRA DAVANTI AD EVANS, EVANS FA UN BALZO, SI ALZA DALLA SEDIA E SI RIVOLGE AL PUBBLICO, CON UN "A PARTE" MOLTO PRECIPITOSO.

EVANS Che donna singolare! Che audacia! Deve aver fissato tutto per oggi. Deve essere questa, la "disgrazia": davanti a me, deliberatamente... Io non potr che testimoniare in suo favore... Che diamine, stata una disattenzione del marito, no?... Ha predisposto tutto, ma... non ha fatto i conti con me!

TORNA DI SCATTO A SEDERSI.

Signora Merrow: io sono un uomo capriccioso, a volte mi vengono strani ghiribizzi. Ora, per esempio, me n' venuto uno. Vuole aiutarmi a soddisfarlo?

SIGNORA Volentieri. Mi dica.

EVANS Vorrei... vederla bere questa...

PRENDE LA SCODELLA DESTINATA AL MARITO E LA METTE DAVANTI A. LEI, CAMBIANDO POSTO A QUELLA DI LEI, CHE COLLOCA DAVANTI AL POSTO DEL MARITO. LA SIGNORA MERROW FISSA EVANS. POI ALLUNGA LA MANO. SOLLEVA LA SCODELLINA. LUI TRATTIENE IL FIATO. LA SIGNORA PORTA LA SCODELLINA ALLE LABBRA. TRHILLING. ALL'ULTIMO MOMENTO, RABBRIVIDENDO, LA VUOTA PER TERRA. POI LO GUARDA CON ARIA SPAVALDA.

SIGNORA E allora?

EVANS Lei una donna molto intelligente. Credo che mi abbia capito. Non deve... ripetersi... sa cosa voglio dire, vero?

SIGNORA So cosa vuol dire...

EVANS Lunga vita a lei e a suo marito...

PORTA ALLE LABBRA LA SCODELLINA, BEVE, CADE A TERRA, IN PREDA ALLE CONVULSIONI.

SIGNORA Ha commesso un errore, ispettore. Ha pensato che volessi uccidere il mio George. Una cosa stupida, molto stupida da parte sua. Lei il terzo che cerca di separarmi da George. E' lui il mio solo amore, fin da quando avevo 13 anni... (chiama forte:) George! George! Il tuo t si fredda!

L'EX-ISPETTOKE EVANS RECLINA IL CAPO, MORTO. ENTRA GEORGE.

Ho paura che sia successa una disgrazia, my dear. Il povero signor Evans...

RAPIDO BUIO.

LO STUZZICADENTI

Lo stuzzicadenti nelle sue mani era come il bisturi per il chirurgo, l'ago per la cucitrice, l'uncinetto per la merlettaia. Era un artista dello stecchino. Se avessero indetto il concorso dello " stecchino d'oro", lo avrebbe vinto sicuramente. Si puliva i denti come se in vita sua non avesse mai fatto altro, come per vocazione. Sembrava una scelta di vita anzi, un'investitura. Scavava, levigava, forava, "scolpiva", con quello stecchino in mano. Lo lasciava al lato del piatto per riprendere a stuzzicarsi i denti appena finito di masticare. Stava ore ed ore a pulirseli dall'alto in basso, da destra a sinistra, dal dietro al davanti, nei ponti e sotto i ponti. Sollevava il labbro superiore come un coniglio e mostrava uno dopo l'altro incisivi e canini giallastri, separati da spazi di dubbio colore, una marronciaccio nerastro. Poi abbassava il labbro inferiore gi gi, fino alle gengive che non erano pi n rosse n rosa ma come corrose, sbiancate, smangiate.

A volte usciva un po' di sangue malaticcio, ma solo una goccia, una di quelle gocce smorte che sulla piastrina per l'analisi sarebbe stata trasparente come il vetro. Come dire? Una goccia di sangue esangue. Ma lui non se ne curava, oh no! Lui puliva. Lavorava. A intervalli regolari riprendeva a stuzzicarsi i denti con nuova lena. Gli trasformai lo stuzzicadenti in baionetta, conficcandoglielo nel cuore fino alle nocche.

IL BARBIERE

Io faccio il barbiere. Oserei perfino dire che sono un buon barbiere. Ognuno ha le sue manie: a me danno fastidio i brufoli. Le cose andarono cos. Stavo per radere tranquillamente la barba d'un tizio. Affilo il rasoio sulla cinghia lo addolcisco nel palmo della mano. Io sono un buon barbiere. Mai scorticato nessuno, io! Quell'uomo... non aveva neppure una barba troppo fitta. Per aveva i brufoli. Riconosco che quel foruncoletto non aveva niente di speciale. Ma a me danno fastidio. Mi smuovono i nervi, mi rimescolano il sangue. Dunque: urto nel primo, senza inconvenienti. Il secondo sanguina alla base. Non so allora cosa m'ha preso. Credo che sia stata una reazione naturale, almeno per me... Allargo la ferita, poi, senza poterlo evitare, con una rasoiata gli taglio di netto la testa.

GLI SCACCHI

Chiedetelo! Chiedetelo a qualsiasi Club degli Scacchi! Rivolgetevi a qualsiasi giudice di gara! Scrivete a non importa quale rivista specializzata! Io sono un grande giocatore di scacchi! E lui una schiappa. Nessuno possibilit di confronto... E lui mi ha vinto cinque partite di seguito. Non so se vi rendete conto. Lui, un giocatore d'infimo ordine, anzi, un fuori-categoria! Be, all'ultimo scacco matto, il quinto, ho preso un alfiere e gliel'ho ficcato in un occhio! Che colpo d'occhio, ragazzi!

SANGUE E BIRRA

Gli chiesi L'ESPRESSO e mi port NOVELLA 2000. Gli chiesi le MALBORO e mi port le GITANES. Gli chiesi una birra CHIARA e me la port SCURA. Il sangue e la birra mescolati per terra non facevano proprio un bell'effetto.

IL PRESTITO

Me li doveva, quei soldi. Mi aveva promesso di ridarmeli la settimana scorsa, poi ieri. L'avevo supplicato: mi servivano per andare un paio di giorni in vacanza con Irene. Solo fuori citt, durante il week end, me la sarei portata a letto. Glieli avevo prestati per due giorni, solo per due giorni, erano passate due settimane e non me li rendeva....

MALE DI STOMACO N 1

La uccisi perch mi faceva male lo stomaco.

MALE DI STOMACO N 2

La uccisi perch le faceva male lo stomaco.

IL VELLUTO

(bguine allergica)

Il velluto

non lo so perch

mi procura

allergia, ahim

Se lo tocco

mi sento impallidir

mi viene un blocco

al solo proferir

Ma quell'uomo cos raffinato

non so cosa pu averlo stuzzicato:

l per l non ti prende, il cornuto,

una pezza di liscio velluto?

E, ridendo, strofina strofina

il mio corpo con gioia cretina.

Sulle guance, sul seno, sul culo

m'invelluta ben bene, affanculo!

Carezzarmi cos? Chi l'ha chiesto?

Quello stato il suo ultimo gesto.

Il velluto

non lo so perch

mi procura

allergia, ahim

Se mi tocchi

mi pare d'impazzir

ti cavo gli occhi

se non lo vuoi capir.

Carezzarmi cos? Chi l'ha chiesto?

Quello stato il tuo ultimo gesto.

STRINDBERGHIANA

REGISTA, LASSE, LOTTA.

Il grande commediografo svedese Ingemar Bostrom, conosciuto dai suoi contemporanei come Ingemar Bostrom, ha creato nelle sue opere dei ritratti femminili indimenticabili, non solo a tutto tondo ma anche di profilo. Nato a Stoccolma nel 1838,Bostrom (originariamente Bostrm, con due puntini sulla "o", fino a quando se li tolse e se li mise come nei sugli zigomi) cominci a scrivere per il teatro assai presto, a undici anni, ma fu rappresentato molto tardi, a settantadue, pochi giorni prima di morire. In questo breve lasso di tempo andarono in scena i suoi drammi immortali, fra cui segnaliamo: CHI E' IL PADRE DI MIO FIGLIO?, INSALATA MACABRA, LA CASA DI BARBIE. Si suole suddividere l'opera di Bostrom in tre periodi ben distinti: il primo periodo, in cui Bostrom tormentato dal dubbio di non essere il padre dei suoi figli ( il periodo celeste, detto anche delle FARSE); il secondo periodo, in cui Bostrom tormentato dal dubbio di non essere il padre delle sue figlie ( il periodo rosa, detto anche delle COMMEDIE); il terzo periodo, in cui Bostrom divorato dall'ira, poich ha saputo di non essere il padre n dei suoi figli n delle sue figlie ( il periodo nero, detto anche delle TRAGEDIE). Di quest'ultimo periodo i miei attori offrono ora un breve ma significativo straccio di dialogo, pardon, stralcio.

ENTRANO LOTTA E LASSE. SI GUARDANO IN CAGNESCO SI ODIANO.

LOTTA Perch sei tornato a casa, Lasse?

LASSE Non ce la facevo pi a star lontano dai miei figli.

LOTTA Lo sai bene che non sono tuoi.

LASSE Ne sei proprio sicura, Lotta?

LOTTA Sicurissima. Le bambine sono del medico di famiglia, il Dottor Sorensson. I bambini sono del pastore Oscarssor. O viceversa.

PAUSA. TENSIONE.

LASSE Lotta... non possiamo trovare una soluzione di compromesso? Potresti far passare per mio almeno il pi piccolo, Oscar. Che ne dici? Non una buona idea?

LOTTA Fai schifo. Tieniti i tuoi luridi compromessi.

LASSE (amaro) Continua cos, Lotta. Continua.

LOTTA Certo che continuo! Il signore vorrebbe vedermi cambiata?

LASSE (cupo) Si direbbe che mi odi.

LOTTA Ebbene s, ti odio, ti odio! Non ne posso pi, non voglio pi vivere con te! Tutto di te mi fa vomitare, Lasse: i tuoi modi, le tue idee, la tua maniera piccolo-borghese di esprimerle... Sei piccolo, Lasse. Piccolo... in tutto!

LASSE Cosa intendi, per piccolo?

LOTTA (con disprezzo) Bene, finalmente giunta l'ora della verit. Ti dir una cosa che sappiamo solo tua madre ed io. Lasse: tu sei un nano.

LASSE Cosa?

LOTTA Tutto, qui, in questa specie di casa di Barbie, stato fatto su misura per te. Sei alto un metro e dieci!

LASSE No! Era un segreto! Non dovevi, non dovevi scoprirlo!

ESTRAE FULMINEAMENTE UNA PISTOLA, LA SCARICA SU LOTTA, CHE CADE A TERRA FULMINATA.

Ora te lo porterai nella tomba. Sono sicuro che mia madre non parler.

REGISTA Sipario!

PER AMOR DELLA BATTUTA

Quel mattino mio figlio Gustavo

era estroso, felice e ciarliero.

Un passante gli dice - Sia bravo

vuole dirmi dov' il cimitero?

Quale strada pi breve, ch ho fretta?

La pi breve, gli dice il mio Gus,

passa l, tra le ruote del bus.

Ce lo spinge, a ben ragion veduta!

Delitto per amor di battuta.

INVITO A CENA CON DELITTO

PADRONE DI CASA, INVITATA, INVITATO.

PADRONE CASA (al pubblico) Io se non dormo otto ore al giorno sono un uomo finito. Domani devo alzarmi alle sette, sono gi le due e non se ne vanno: eccoli, felici e beati, spaparanzati nelle loro poltrone. E Dio sa che non ho proprio potuto fare a meno d'invitarli a cena.

INVITATA Ma lo sa che la sua cuoca proprio brava? La nostra, vero, caro? non vale niente messicana e suo fratello credo indio, vero caro, tant' vero che lei l' un po' scuretta di pelle la sua invece mi diceva che indiana no di Ceylon, vero caro?

INVITATO Di Sri Lanka, cara, oggi Sri Lanka.

INVITATA Mi piace pi Ceylon, almeno si poteva dire che gli abitanti sono ceylonesi, invece oggi come sono, srilankesi?

INVITATO Non si dice ceylonesi, si dice cingalesi.

INVITATA Cingalesi? e che c'entra cingalese, mica del Cingla! Comunque la sua cameriera davvero brava verrebbe quasi voglia di rubargliela, vero caro? Be' scherzo non siamo poi ancora dei selvaggi, anche se una mia amica aveva una tuttofare di Capoverde e se l' vista portar via dalla madre, vero caro? Ma lei dottore non stanco?

PADRONE CASA No, no, si figuri...

INVITATA Sono appena le due potremmo dire alla cameriera se ci fa due spaghetti che ne dice?

PADRONE CASA Credo che dorma, lei

INVITATA Be' non fa niente la svegliamo vero caro? di che numero li vuoi gli spaghetti, me ne dimentico sempre, sa?

INVITATO Numero 5, lo sai che sono i migliori gli spaghetti numero 5, quante volte devo dirtelo, cara?

INVITATA E va bene, numero 5, non saranno mica uno Chanel, cosa vuoi che cambi?

INVITATO Cambia tutto, sei un'ignorante, gli spaghetti, se non sono numero cinque ti attorcigliano le budella, se sono pi fini o ti si piantano qui, se sono maccheroni, comunque la tua non mi pare una buona idea, la cameriera cingalese non credo sappia farli al dente e a me se non sono al dente...

INVITATA Ma s, ma s che conosco i tuoi gusti, peccato per perch a quest'ora gli spaghetti ci stanno proprio bene. Pensi dottore che in America sono una dieta consigliatissima: ho visto in televisione la reclame fatta da quell'attore non mi ricordo come si chiama eh gli attori d'una volta chi se li poteva mai dimenticare vero caro pensa a Clark Gable Dio Clark Gable in "Via col vento" o Gary Cooper o quell'altro Gary... Gary Grant...

INVITATO Cary Grant.

INVITATA S, insomma confondo sempre Cary e Gary, che attori eh, dott ?

PADRONE CASA Certo. (al pubblico) Odio il Cinema.

INVITATA Una volta abbiamo visto Liz Taylor a Capri.

INVITATO Non era a Capri, era a Positano.

INVITATA Macch. Era a Capri.

INVITATO Positano!

INVITATA Capri!

I DUE CONTINUANO A LITIGARE, MA SENZA VOCE.

PADRONE (al pubblico) Ho messo nel loro cognac un veleno che ha lo stesso colore giallino.... Ma quanto ci mette a fare il suo effetto? Dio Dio, questi non la finiranno pi!

LA LINGUA

UNO Mi raccomando: non dirlo a nessuno.

DUE Non mi conosci.

ESCE.

UNO (al pubblico) Lo conoscevo poco. Lo disse a tutti, anche a quelli che non volevano saperlo. Non era riuscito a tener la lingua a freno neanche per un giorno. Gliela strappai. Era lunghissima, non finiva mai di venir fuori.

RISO CHE UCCIDE

IL SIGNORE CHE ODIA IL RISO. LA SIGNORA CHE LO PROPINA.

SIGNORE (al pubblico) Io non posso soffrire il riso. Non lo faccio apposta: mi fa schifo, mi stmaca. Come devo dirlo?

SIEDE A TAVOLA. ENTRA, SOLERTE, LA PADRONA DI CASA.

SIGNORA Ancora un pochino di riso.. .?

SIGNORE (al pubblico) Non ero in confidenza con quella famiglia, dovevo ottenere un favore e c'ero quasi riuscito.

SIGNORA Ancora un pochino.

SIGNORE No, grazie. Ho mangiato un po' troppo.

SIGNORA Se non ne prende ancora un

pochino, dovr pensare che non le piace...

SIGNORE No, l'adoro, ma...

SIGNORA E allora ne prenda ancora un pochino...

SIGNORE S, ma solo un poco. (fa il gesto di mangiare, al pubblico) Ero imbarazzato. Sentivo che stavo per vomitare.

SIGNORA Ancora un pochino? Guardi che se no, mi offendo.

SIGNORE (al pubblico) Non c'era altro da fare, e lo feci. Le ficcai tutto il riso nella strozza, insieme con il vassoio.

MEGLIO MORTA

DONNA No! Meglio morta!

L'UOMO LE SPARA.

UOMO La cosa che desideravo di pi era darle soddisfazione.

L'ENIGMA

UN CORPO DI UOMO GIACE A TERRA. GLI E' VICINA LA MOGLIE, ADDOLORATA E NERVOSA. ENTRA L'ISPETTORE FIAT.

ISPETTORE Vediamo un po'. Ah, c' un biglietto.

MOGLIE Non ho toccato niente, Ispettore. Pu controllare.

ISPETTORE (legge) Cara Edmea, sono allergico al mio completo di lana nuovo, cos ho deciso di farla finita. Sorveglia che nostro figlio faccia tutte le sue flessioni ogni mattina. Non darti pena per me. Essere morto mi diverte. Sempre meglio che pagare l'affitto ogni mese. Ti lascio comunque tutto il mio ingente patrimonio. Ciao, mia cara.

P.S Ho ragione di sospettare che tuo fratello se l'intenda con una calligrafa filippina."

MOGLIE Cosa pensa di tutto questo, Ispettore Fiat?

ISPETTORE (prende una fiala di barbiturici) Barbiturici, eh? Da quanto tempo soffriva d'insonnia, suo marito?

MOGLIE Da anni. Era psicosomatica. Temeva che, se avesse chiuso gli occhi, il comune gli avrebbe dipinto sopra delle strisce pedonali. ISPETTORE Niente di grave, succede anche a me.

ISPEZIONA IL PORTAFOGLI DELLA VITTIMA

Mancano le carte di credito e la tessera del Bancomat.

MOGLIE E' strano. Le teneva tutte e ventisette con s.

L'ISPETTORE PRENDE DAL TAVOLO UN BICCHIERE DI LATTE. LO ANNUSA.

ISPETTORE Questo bicchiere di latte ancora caldo. E' suo?

MOGLIE No, di mio figlio.

ISPETTORE E' all'universit?

MOGLIE No. Non so dove sia andato. E' uscito prima del solito...

ISPETTORE Lo so. Ma come fa ad escludere che non sia andato all'Universit?

MOGLIE E' stato espulso la settimana scorsa, per condotta immorale. Per me e mio marito stato un duro colpo. Pensi che lo hanno sorpreso mentre tentava di immergere una rana giapponese nella salsa tartara. E' una cosa che non sopportano, alla facolt di Lingue Orientali.

ISPETTORE E una cosa che io non sopporto l'omicidio. Il colpevole suo fratello.

IL MORTO SI SOLLEVA E CHIEDE AL PUBBLICO:

MORTO Come riuscito a far luce, l'Ispettore Fiat?

Dieci secondi per rispondere.

DIECI SECONDI DOPO.

ISPETTORE (al pubblico) Suo fratello, signora, aveva un gran bisogno di denaro, per una serie di investimenti sballati nell'allevamento del baco da seta sintetica. Ha rubato tutte le carte di credito di suo marito, di cui ha potuto falsificare la firma, grazie alla callgrafa filippina. Quindi ha ucciso suo marito ed ha convinto l'amante filippina a scrivere la lettera del finto suicidio.

DRAMMA GIALLO

da Achille Campanile.

L ' ASTUTO POLIZIOTTO. DUE POSSIBILI COLPEVOLI.

POLIZIOTTO Dunque dunque, uno di voi il colpevole, su questo non ci piove. Ma chi dei due? Il problema tutto qui.

PASSEGGIA IN LUNGO E IN LARGO, CON LE MANI DIETRO LE SPALLE, MENTRE I DUE POSSIBILI COLPEVOLI TACCIONO, IMMOBILI. POI L'ASTUTO POLIZIOTTO, CON ARIA INDIFFERENTE, CHIAMA A BRUCIAPELO: Colpevole, senta una cosa.

COLPEVOLE (distratto) Dica.

POLIZIOTTO Guardie, arrestatelo!

IL CACCIATORE DI CERVI

UN UOMO STESO A TERRA. LA MOGLIE, PIANGENTE. L'ISPETTORE

MOGLIE Ho appena ucciso mio marito.

ISPETTORE Ah! Omicidio, allora. Come successo?

MOGLIE Siamo andati a caccia. Mio marito adora la caccia. Anch'io, d'altronde. Ad un certo punto ci siamo separati. I cespugli erano molto folti. Suppongo di aver scambiato mio marito per uno scoiattolo. Ho sparato a zero, E' stato un incidente... Lo stavo scuoiando quando mi sono resa conto che eravamo sposati.

ISPETTORE Uhm. Si vede che lei una buona tiratrice. Lo ha beccato proprio tra le sopracciglia.

MOGLIE Oh, no, stata solo fortuna. Io sono una dilettante.

ISPETTORE Capisco. Questo il primo incidente di caccia, per suo marito?

MOGLIE Il primo mortale. Per una volta, in alta montagna, unaquila lo aggred e gli rub il certificato di nascita.

ISPETTORE Ah, ecco. Suo marito ha sempre portato il parrucchino?

MOGLIE Il parrucchino? Non lo so. Non me n'ero mai accorta... Ma davvero lo portava...?

ISPETTORE Eh, s.. E' molto evidente. Suo marito era un eccentrico?

MOGLIE Lo era e come!

ISPETTORE E' per questo che lo ha eliminato?

MORTO (al pubblico) Come ha fatto l'Ispettore Fiat a scoprire che non si era trattato di un incidente di caccia? Dieci secondi per rispondere.

DIECI SECONDI DOPO:

ISPETTORE Un esperto cacciatore come il defunto non sarebbe mai andato a caccia di cervi in canottiera. In verit sua moglie lo ha colpito a morte con un randello, a casa, poi ha tentato di far passare l'omicidio per un incidente di caccia, trascinando il corpo nel bosco e lasciando vicino al cadavere una copia de "Il pollice verde". Ma nella fretta s' dimenticata di rivestirlo. Per quale ragione, poi, lui stesse giocando a Monopoli in canottiera, rimane ancora un mistero.

LA NOTTE DELL'EPIFANIA

ENTRA UNA BAMBINA CATTIVA.

BAMBINA Era la notte della Befana. Io volevo tenermi per me tutti i giocattoli, cos.... RIDE, RIDE MALVAGIA:

...ho ucciso il mio fratellino!

SEQUESTRO DI PERSONA

L'ISPETTORE FIAT. LA MADRE DEL SEQUESTRATO. IL SEQUESTRATO, APPENA LIBERATO.

SEQUESTRATO Se la mamma non avesse pagato il riscatto in tempo, non ne sarei uscito vivo. Grazie ancora, mammina.

MADRE Caro. Non ho mai avuto dubbi, anche se si trattava di sborsare la bellezza di dieci miliardi.

SEQUESTRATO Meglio cos che affidarsi alle lentezze burocratiche della polizia di Stato, non ti sembra?

ISPETTORE Non raccolgo la polemica. Mi racconti dall'inizio.

SEQUESTRATO Stavo giocando a Monopoli quando

ISPETTORE Un momento. Anche lei giocava a Monopoli?

SEQUESTRATO Come, anche io...? Ah, ho capito, anche lei gioca a...

ISPETTORE No, no, era solo un mio pensiero. Continui.

SEQUESTRATO Dicevo che... stavo giocando a Monopoli quando si fermata una macchina davanti alla finestra della mia villa. Due uomini mi hanno chiesto se volevo andare con loro a vedere un cavallo che fa una perfetta imitazione della Thatcher. Sono andato con loro. All'improvviso mi hanno dato del cloroformio e mi sono svegliato in qualche posto, legato ad una sedia, con gli occhi bendati.

ISPETTORE Signora, posso rileggere la lettera che ha scritto suo figlio?

MADRE Eccola, signor Ispettore.

ISPETTORE (legge) "Cara mamma, lascia dieci miliardi sotto il ponte della contrada. Se non c' il ponte, ti prego di farne costruire uno in gran fretta. Sono trattato bene. Vitto e alloggio sono buoni, anche se ieri le vongole alla marinara erano un po' scotte. Manda i soldi subito, perch se l'uomo che mi sta facendo il letto non li riceve entro qualche giorno di sicuro mi strangola. Tuo affezionatissimo figlio. P. S. Non una barzelletta, mamma. Ti allego una barzelletta vera, perch tu possa distinguere la differenza.

ISPETTORE Ha un'idea di dove l'hanno tenuta?

SEQUESTRATO No, so solo che sentivo continuamente uno strano rumore, fuori della grotta.

ISPETTORE Forse il ronzio dell'aria condizionata?

SEQUESTRATO No., Direi piuttosto... Ha presente il rumore che fa una puntina alta fedelt su un piatto di polenta?

ISPETTORE No. Detesto la farina di granturco.(pausa) Non mi ha dett come ha fatto a scappare.

SEQESTRATO Ho chiesto al mio carceriere se mi lasciava andare alla partita di calcio. Avevo un biglietto e mi dispiaceva sprecarlo, con quello che era costato. Lui si consultato con gli altri, dopo qualche ora hanno detto di s. Sono stati molto comprensivi. - Okay, m'hanno detto, devi solo tenere gli occhi bendati e tornare prima di mezzanotte. - Naturalmente ho accettato. Ma alla fine del primo tempo ero cos disgustato da quel cornuto di arbitro che me ne sono uscito e sono tornato a casa.

ISPETTORE Interessante. Il suo sequestro solo una finzione. La dichiaro in arresto per simulazione di reato.

MADRE (al pubblico) Come ha fatto, l'Ispettore Fiat a far luce anche su questo reato? Uno due tre basta.

ISPETTORE Lei ricchissimo, ma anche deputato dell'opposizione: ha montato tutta questa storia per denigrare il governo. Come me ne sono accorto? Dei sequestratori seri non avrebbero mai accettato 10 miliardi in banconote di Monopoli.

SALIERI E MOZART

Salieri viveva nella convinzione di essersi reincarnato in Mozart. Ma da alcuni segni premonitori cominci a pensare di essersi sbagliato. E quando il suo crescente sospetto di non essere Mozart divent una certezza, si affrett ad ammazzare Mozart, con la speranza di essere diventato lui, Salieri, il solo Mozart vivente. Invece, Salieri era e Salieri rimase.

MISTER BIG

da Woody Allen

KAISER.ELLEN. RABBINO (CHICAGO PHIL, POLIZIOTTO, PONTY). UFFICIO DI KAISER, INVESTIGATORE PRIVATO.

KAISER Cosa posso fare per voi, dolcezza?

BIONDA Voglio che troviate qualcuno per mio conto.

KAISER Una persona smarrita?

BIONDA Non esattamente.

KAISER Avete chiesto alla Polizia?

BIONDA No, Mister Lpowitz.

KAISER Chiamami Kiser, dolcezza. Allora: chi cerchi?

BIONDA Dio.

KAISER Dio?

BIONDA Proprio cos: Dio. Il Creatore Fondamentale, la Causa Prima di tutte le cose, l' Onnipresente. Voglio che lo troviate per me.

KAISER Va bene, va bene. Non ti agitare. Perch lo vuoi?

BIONDA Questi sono affari miei, Kaiser. Voi dovete solo trovarlo.

KAISER Spiacente, dolcezza. Sei venuta dalla persona sbagliata.

BIONDA Ma perch?

KAISER Non prendo lavori se non so cosa c' sotto.

BIONDA Sopra, trattandosi di Dio. Okay, okay.

KAISER Mettiamola gi com', dolcezza.

BIONDA Non sono una modella, come t'ho detto per telefono.

KAISER No?

BIONDA No. E il mio nome non Heather Butkiss. Mi chiamo Claire Rosenweig e studio filosofia, storia del pensiero occidentale e tutto il resto al Vassar. A gennaio ho un esame scritto. Gli altri ragazzi fanno ricerche, ma io voglio conoscere. Il mio professore ha detto che se qualcuno tira fuori qualcosa di veramente sicuro, pu considerarsi belle promosso. E mio padre mi ha promesso una Mercedes, se prendo il massimo dei voti.

KAISER Com' fatto, Dio?

BIONDA Non l'ho mai visto.

KAISER Allora come fai a sapere che esiste?

BIONDA Non ne so niente. Sta a te scoprirlo.

KAISER Stupendo. Non sai che aspetto abbia e non sai neanche dove cominciare a cercarlo, scommetto.

BIONDA No davvero. Per sospetto che sia dovunque. Nell'aria, in ogni fiore, in te, in me ed in questa sedia.

KAISER Bene: vedo che sei una panteista. OK, dolcezza. Vedr che posso fare. La cosa ti coster 100 dollari al giorno, spese e cenetta a due compresa. Ci stai?

BIONDA Ci sto, Kaiser.

ESCE. KAISER TELEFONA.

KAISER Posso venire da te, Rabbino? Ho una 'ricerca urgente Grazie!

SI METTE IL CAPPELLO ED ESCE. E' DAL RABBINO.

RABBINO Ma naturale che c', TU-SAICHI, ma non mi nemmeno concesso di pronunciare il Suo nome, se no Lui mi fulmina. Anche se non sono mai riuscito a capire come si possa diventare permalosi quando viene detto il proprio nome.

KAISER Ma tu l'hai mai visto?

RABBINO Io? Stai scherzando? Sono fortunato se riuscir a vedere i miei nipoti.

KAISER Allora come sai che LUI esiste?

RABBINO Come lo so? Che razza di domanda questa? Come credi che abbia potuto comprare un vestito come questo per soli 14 dollari, se non ci fosse nessuno lass? Senti che qualit di gabardine... Come puoi dubitare?

KAISER Non hai altri argomenti da aggiungere?

RABBINO Ehi, di' un po', cos' per te il Vecchio Testamento? Cacca? Come credi che Mosti abbia potuto portare gli ebrei fuori dall'Egitto? Chiamando Mandrake? Credimi, non si pu dividere il Mar Rosso con un frullino. Ci vuole potenza!

KAISER Allora un tipo duro, eh?

RABBINO S, molto duro. Si potrebbe pensare che tutto il successo che ha avuto, avrebbe potuto renderlo pi malleabile, invece no.

KAISER Com' che sai tutte queste cose? RABBINO Perch noi siamo il popolo eletto.

KAISER Quanto lo avete pagato perch lui vi scegliesse?

RABBINO Lascia perdere.. Zero in teologia.

ESCE. KAISER A UN TELEFONO PUBBLICO.

KAISER Pronto? E' la Sala da Biliardo di Danny? C' Chicago Phil? Bene. Digli che sono il Kaiser e che vengo a trovarlo.

RIATTACCA E VA AL BILIARDO. CHICAGO PHIL GLI VIENE INCONTRO. HA LA VISIERA VERDE E UNA STECCA IN MANO.

CHICAGO PHIL Ciao, impiastro. Che vuoi?

KAISER Cerco Dio, Chicago Phil. E' per una cliente. Mi d cento verdoni al giorno.

CHICAGO PHIL Dio non c', Kaiser. Non c' mai stato. E' l'oppio dei popoli. Una grossa fregatura. Non esiste nessun Mister Big. E' un Sindacato. E' un Sindacato per di pi siciliano. E' internazionale ma non c' un Capo effettivo, ad eccezione, forse, del Papa.

KAISER Voglio incontrare il Papa.

CHICAGO PHIL Si pu vedere di combinare.

KAISER Claire Rosenweig. Ti dice niente questo nome?

CHICAGO PHIL No.

KAISER E Heather Butkiss?

CHICAGO PHIL Oh, aspetta un momento. E' quella bionda ossigenata con due tette che lvati.Viene dal Radcliffe. E per un certo tempo stata con un filosofo.

KAISER Panteista?

CHICAGO PHIL No, empirista logico, se ricordo bene. Un pessimo soggetto che rifiutava sistematicamente Hegel e qualsiasi metodologia dialettica. Quando non lavorava si dilettava di Pragmatismo. L'ultima cosa che ho sentito dire sul suo conto che rub un sacco di soldi per frequentare un corso su Schopenhauer alla Columbia University. La mafia sarebbe ben lieta di scovarlo, e di mettere le mani sui suoi libri di testo per poterli rivendere.

KAISER Grazie, Phil.

CHICAGO PHIL Ma ti pare, Kaiser. Non c' nessuno, lass. C' il Nulla. Non potrei fregare la societ come faccio se per un secondo intravedessi qualche senso autentico dell'Essere. Niente eterno. E tutto Assenza di Significato.

KAISER Domani punto al lotto. Quale cavallo mi dai vincente?

CHICAGO PHIL Jesus Christ Superstar.

KAISER OK, thanks. E il Papa dove lo trovo?

CHICAGO PHIL Vai stasera al ristorante italiano Giardino, a Little Italy. Lo troverai l.

SI SALUTANO. ESCONO DA DUE PORTE RISPETTIVE. ENTRA LA BIONDA. NTRA ANCHE KAISER. SONO A LETTO INSIEME.

KAISER Claire, e se Kirkegaard avesse ragione?

BIONDA Cosa vuoi dire?

KAISER Non si pu realmente conoscere, ma solo aver fede.

BIONDA Assurdo.

KAISER Non essere cos razionale.

BIONDA Nessuno fa il razionale, Kaiser. Solo, non diventiamo ontologici. Non adesso. Non potrei sopportare che tu fossi ontologico con me. (telefono. La bionda risponde, passa il telefono a Kaiser) E' per te.

KAISER Chi ?

VOCE AL TELEFONO Squadra Omicidi. Kaiser stai ancora cercando Dio?

KAISER Gi.

VOCE Qualcuno che risponde a questo nome stato appena portato all'obitorio. Faresti bene a far subito un salto qui.

KAISER Okay. (alla bionda:) Ciao, cara. Esco.

ESCE. ESCE ANCHE LEI.

OBITORIO. ENTRA IL POLIZIOTTO. ENTRA KAISER.

POLIZIOTTO Era morto, quando l'hanno portato qui.

KAISER Ho visto, ho visto. Dove l'avete trovato?

POLIZIOTTO In un magazzino, a Carmine Street.

KAISER Nessun indizio?

POLIZIOTTO E' il lavoro di uno del Pensiero Forte, ne siamo sicuri.

KAISER Come fai a dirlo?

POLIZIOTTO Era un lavoro da principianti.

KAISER Un delitto passionale?

POLIZIOTTO Ben detto, Kaiser. Il che significa che sei un indiziato.

KAISER Io? E perch?

POLIZIOTTO Alla Centrale tutti sanno quello che senti per Heidegger.

KAISER Questo non fa di me un assassino.

POLIZIOTTO Non ancora ma sei indiziato.

ESCE. KAISER TELEFONA, ALL'APPARECCHIO PUBBLICO.

KAISER Cara, sono io.

Tardo ancora un po'. Devo andare dal Papa. See you later.

ESCE E RIENTRA SUBITO.IL RITMO E' PIU' SOSTENUTO. ENTRA IL PAPA, IN VESTE ROSSA. SI SIEDE. MANGIA.

PAPA Siediti. Gradisci delle fettuccine?

KAISER No, grazie, Santy. Ma lei faccia pure.

PAPA Niente? Neppure un po' d'insalata?

KAISER Ho appena mangiato.

PAPA Cosa vuoi, qui fanno un magnifico condimento al Roquefort. Non come al Vaticano, dove non c' un ristorante decente.

KAISER Vengo subito al ncciolo, Ponty. Sto cercando Dio.

PAPA Capiti con la persona giusta.

KAISER Allora esiste?

PAPA Sicuro che esiste, ma io sono il solo che comunica con Lui. Quello che dico io va bene. KAISER Perch proprio lei, amico?

PAPA Perch ho la veste rossa.

KAISER Quest'abito?

PAPA Non disprezzarlo. Tutte le mattine mi alzo, indosso questa veste rossa, e d'improvviso sento che sono il Papa.

KAISER Ma allora tutto sta nella veste?

PAPA Certo. Mi ci vedi, andare in giro in pantaloni e giacca sportiva a quadri?

KAISER Ma allora tutto fumo. Non c' Dio.

PAPA Non lo so. Ma che importa? Sono i verdoni che contano.

KAISER Non ha mai pensato che se la lavanderia non le restituisse in tempo la veste rossa, lei sarebbe un uomo come tutti gli altri, ponty?

PAPA C' il servizio speciale di giornata, cocco. E poi ci ho le vesti di ricambio, cosa pensi, che siamo al Bronx?

KAISER II nome di Claire Rosensweig le dice nulla?

PAPA Sicuro. Sta al Dipartimento di fisica della Northwestern.

KAISER Fisica? Ha detto fisica? Grazie!

PAPA Di che, figliolo?

KAISER Dell'informazione, m' piovuta proprio dal cielo. By!

ESCONO. ENTRA LA BIONDA.ENTRA KAISER.

BIONDA (turbata) Dio morto, Kaiser! E' stata qui la Polizia. Cercavano te. Pensano che sia stato uno del Pensiero Forte a farlo fuori.

KAISER No, dolcezza. Sei stata tu.

BIONDA Cosa? Stai scherzando, Kaiser.

KAISER Sei stata tu!

BIONDA Ma che vai dicendo?

KAISER Tu, pupa. Non Heather Butkiss, n Claire Rosensweig, ma la dottoressa Ellen Oppenheimer.

BIONDA Come sai il mio nome?

KAISER Professoressa di fisica presso la Northwestern. Alla festa di carnevale ti sei presa una bella scuffia per un musicista di jazz che sta nella filosofia fino al collo. Un paio di notti a nanna insieme e ti sembrato amore. Ma la faccenda non ha funzionato perch qualcosa si intromesso tra voi: Dio.

BIONDA Balle!

KAISER Ma tu, con la tua piccola, schifosa mente scientifica, non sopportavi l'ostacolo trascendente. Volevi certezze, tu!

BIONDA No, Kaiser, te lo giuro!

KAISER E cos hai finto di studiare filosofia, per abbattere certi intoppi. Ti sei liberata di Socrate abbastanza facilmente, ma Descartes ha preso il sopravvento, cos hai usato Spinoza per disfarti di Descartes, ma quando hai visto che Kant non ci stava, hai dovuto far fuori anche lui

BIONDA Non sai quello che dici, deliri.

KAISER Hai fatto polpette di Leibnitz, ma questo non bastava perch sapevi che, se nessuno avesse creduto a Pascal, saresti morta, cos hai eliminato anche lui. Ma qui hai commesso il tuo primo errore perch sei incappata in Kierkegaard, e lui ci credeva, eccome! in Dio. Cos proprio di Dio che hai dovuto disfarti.

BIONDA Kaiser, tu sei matto!

KAISER No, pupa. Ti sei fatta passare per panteista e ci ti avrebbe messa in contatto con lui - se esisteva - ed esisteva. Egli venuto al party da Shelby e, mentre Jason non guardava, l'hai ucciso.

BIONDA Ma chi? Chi sono Shelby e Jason? Cosa vaneggi?

KAISER Cosa importa? La vita, in ogni caso, assurda.

BIONDA Kaiser, non vorrai denunciarmi, spero.

KAISER Devo, pupa. Non so chi ci sia dietro quel Dio che hai fatto fuori: so solo che quando si ammazza bisogna pagare il dazio.

BIONDA Ti prego, Kaiser, non mi tradire... Andiamocene via da questo schifo che New York, scappiamo via, tu ed io. Possiamo scordarci della filosofia e vivere in pace. Possiamo darci alla semantica, se vuoi...

KAISER Mi dispiace dolcezza.

LA BIONDA CERCA DI SEDURLO, IN REALTA' GLI PUNTA UNA CALIBRO 45 DIETRO LA SCHIENA. MA KAISER HA GIA' ESTRATTO LA SUA CALIBRO 38 E LASCIA PARTIRE UN COLPO. LEI LASCIA CADERE L'ARMA E SI ACCASCIA.

BIONDA Come hai potuto, Kaiser?

KAISER Pupa, la manifestazione dell'universo come idea complessa in s, in quanto opposta all'essere dentro o fuori la vera Essenza di s come in s , intrinsecamente, il Nulla, ovvero l'Assenza in rapporto a qualsivoglia forma astratta di esistenza non soggetta a leggi fisiche o di vuoto o di idee relative all'antimateria

BIONDA Basta, Kaiser. Abbi piet.

MUORE.

KAISER Povera pupa. E' morta col buio nel cervello.

L'APOCALISSE, ORA

PRIMO CAVALIERE E un giorno gli uomini scopriranno che il sonno viene dopo. Dio non dorme, e neanche Adamo dormiva. Le tisane non danno il sonno, e neanche i sonniferi. L'elefante dorme due ore al giorno e il cane quando pu. Non dico altro. L'uomo dorme per dimenticare i suoi guai, e ogni giorno di pi, man mano che conquista la notte. Non dico altro. I morti non dormono. Io nemmeno. Bisogna ammazzare chi dorme. C' qualcuno che dorme, in sala?

SECONDO CAVALIERE Ma no, sono tutti svegli. Per, che sono questi moralismi? Perch ostinarsi a negare l'evidenza? Uccidere, bisogna. Uccidere senza piet, per andare avanti, per spianare il cammino, per non stancarsi. Non forse vero che i miei nemici sono nemici di Dio? Un cadavere, anche se molle, un ottimo scalino per sentirsi pi in alto. Uccidere. Finirla con tutto ci che disturba perch tutto sia diverso, perch il tempo scorra pi in fretta. Servizio Offresi, finch non uccidano anche me, con pieno diritto.

TERZO CAVALIERE Uccidere, d'accordo. Ma questa corrente d'aria, come eliminarla? Le finestre sono chiuse, la porta sprangata. E tuttavia l'aria filtra, striscia e spia. Da dove viene? Dove va? Ucciderla. Come fosse lo stoppino d'una candela e lasciarla contorta, nera, per terra, come un serpente morto, la testa schiacciata, con il suo sangue gelido in una pozza minuscola, immonda e vischiosa. Un soffio che uccida questo fiato freddo che mi attraversa la spalla, alito esterno, del mondo. Il mondo che ci ascolta, questo freddo creato apposta contro di noi. Com' bello dire: uccidere una candela! Ma questa corrente d'aria, come ucciderla, lei che ci sta uccidendo?

I TRE ESCONO. RIENTRANO SUBITO DOPO. HANNO UNA CORDA AL COLLO. CON UN BRACCIO TENGONO ALTA LA FUNE. CANTERANNO COSI' LA CANZONE FINALE.


EPILOGO

LA BALLATA DEGLI IMPICCATI (da Francois Villon)

Fratelli umani che sopravvivete

contro di noi non siate troppo duri:

pi tardi giusta ricompensa avrete

laddove Iddio accoglie i cuori puri.

E non ridete quando ci vedete

scarniti come siamo: pure voi

un giorno il nostro stesso aspetto avrete:

se siamo qui, in preda agli avvoltoi

perch in vita fummo troppo allegri!

Pi non ridiamo, siamo tristi e brutti.

Del nostro mal nessuno si rallegri

ma Dio pregate ch ci assolva tutti.

La pioggia ci ha lavati e disseccati

La carne che, ahinoi, nutrimmo troppo

morta e i corvi gli occhi ci han cavati.

E' Belzeb, quel diavolaccio zoppo?

Ora oscilliamo come varia il vento

di qua di l pendiamo a non finire:

siamo lasciati soli al gran tormento

pi bucati che dadi da cucire.

Sono i pensieri nostri cupi ed egri

Di questo orto non mangiate i frutti.

Del nostro mal nessuno si rallegri

ma Dio pregate, ch ci assolva tutti.

FINIS COMOEDIAE

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