Bianco e nero

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BIANCO E NERO

Commedia con musiche di Giorgio Solieri

opera teatrale tutelata - per ogni utilizzo rivolgersi alla SIAE o all'Autore

Personaggi:

Johnny Caputo

Clara

Giannina

Efrem Spizzichino

Giggetto

L'Uomo in Nero

gli orchestrali

Carlo (basso)

Franco (tromba)

Oreste (batteria

Umberto (sax)

Vittorio (piano)

Roma, anni 40

La scena un locale notturno. A destra un bar, al centro una pedana per lorchestra, sulla sinistra e sul proscenio alcuni tavolini. Larredamento suggerisce unambientazione anni 40.

Seduto ad un tavolino c Johnny, la testa appoggiata sulle braccia. Di fronte ha una bottiglia mezza vuota.

Si sente da fuori la voce di Giggetto.

GIGGETTO Allora, vuoi sistemare quelle dannate bottiglie?!

Entra Clara portando una cassa di bottiglie.

CLARA Ma s, si non strillare! C tutto il tempo.. non sono nemmeno arrivati i ragazzi, ancora!

Entra Giggetto, portando unaltra cassa.

GIGGETTO Ecco, brava: ricordamelo pure! Sono gi le quattro e quelli ancora chiss dove stanno! Devono ancora provare!

CLARA Cerca di calmarti, Giggetto, eh? Oggi luned: quanti clienti credi vengano, stasera?

GIGGETTO Non te ne preoccupare, va bene? Fai la cameriera e basta! Qui il padrone sono io, ricordatelo! E ricordati di non darmi del tu, di fronte ai clienti.

CLARA Come vuole lei, signore!

GIGGETTO Ma che sei matta? Vuoi mettermi nei guai? di questi tempi.. Del voi, devi darmi, del voi!

CLARA (ridendo) Ma s, lo so. Ti sto prendendo in giro.

GIGGETTO (mentre Clara va canterellando verso la radio) Lei scherza! Di questo passo finiremo tutti nei guai Ragazzina senza testa! (Clara accende la radio e la sintonizza su di un programma di musica leggera [musica anni quaranta]) Eh, no! Anche la radio, adesso? Vogliamo lavorare o no?

CLARA Ma che fastidio da un po di musica mentre si lavora? Andiamo: tira su di morale lhai detto pure tu, sono tempi pesanti, questi.

GIGGETTO Tira su di morale. Diciamo che ti distrae: ti metti a ballare e addio! Come se non ti conoscessi! Ti pago per fare la cameriera, non la ballerina! Le vuoi sistemare quelle bottiglie? Tanto, lo sai: questo devi fare e questo farai, inutile che continui a farti illusioni!

CLARA Ma che fastidio ti do se ogni tanto mi esercito un pochino e poi che ne sai: un giorno o laltro potrei anche trovarlo, un ingaggio da ballerina!

GIGGETTO S, la ballerina! Ma sentitela, questa. Che vuoi andare a fare, il Lago dei cigni?

CLARA Quanto sei scemo e pure crudele: lo sai che mi sarebbe piaciuto studiare sul serio danza classica! Ma santo cielo, con tante riviste che fanno in teatro, un posticino ci sar anche per me, no?

GIGGETTO S, ma lo sai dove, vero? Lo sai a che prezzo? Dammi retta, resta cos come sei e pensa a fare la cameriera! Forza con quelle bottiglie. E prendi anche quella su quel tavolo!

CLARA Ma lha pagata tutta

GIGGETTO Cammina, fai come ti ho detto, tanto quellubriacone completamente arrivato. Non lo vedi? Non si regge nemmeno pi in piedi! Pigliala: non se ne accorger Ci sono dentro almeno tre o quattro bicchierini.

CLARA Sei impossibile! Poverino, chiss cosa gli preso. Magari una ragazza lha piantato forse malato

GIGGETTO Affari suoi. Affare mio recuperare quello che non ha bevuto e certamente non affare tuo impicciarti n nei suoi, n nei miei! Obbedisci, o quanto vero Dio.

Entrano rumorosamente i ragazzi dellorchestra. Carlo (basso), Franco (tromba), Oreste (batteria), lunico non giovane, Umberto (sax) e Vittorio (piano)

ORESTE Ragazzi, andiamo non posso crederci!

CARLO Ti dico che cos: li abbiamo presi per strada

ORESTE Ma pazzesco. Dai, Carlo, non ci credo! Sei il solito cacciaballe!

VITTORIO No, no, Oreste: stavolta non scherza!

UMBERTO vero: andata proprio cos!

ORESTE Mi state pigliando in giro! Ve ne approfittate che siete tutti allUniversit mentre io sono solo un povero tranviere!

CARLO Se non ci credi, chiedilo a Franco che tanto una persona per bene!

Allultima frase, detta in modo ironico, tutti ridono, meno Franco.

FRANCO La piantiamo con questa storia?

CLARA Lasciali sghignazzare, Franco tutta invidia!

FRANCO Ti ci metti pure tu, principessa?

GLI ALTRI Uuuuuh!

CLARA E piantatela, stupidi!

ORESTE Ben detto, Clara! Sono tre stupidi idioti pensa che volevano darmi a bere che ieri pomeriggio, allArgentina

UMBERTO Guarda che vero!

VITTORIO Li abbiamo presi dalla strada!

CARLO E avessi visto come cantavano e recitavano!

VITTORIO Uno ha perfino ballato!

CLARA Si pu sapere di cosa parlate?

UMBERTO Ieri stato organizzato uno spettacolo di arte varia allArgentina

VITTORIO Una cosa grossa!

CARLO Cerano di mezzo pure i gufini

CLARA Chi?

FRANCO I gufini GUF: Giovent Universitaria Fascista.. e quando mai mancano, quelli!

GIGGETTO Ragazzi! Non mettetemi nei guai! Pensate a provare, piuttosto.

CLARA Allora, questo spettacolo?

VITTORIO Una cosa grossa, ti dico!

UMBERTO Ne ha parlato pure il Messaggero!

CARLO Cerano ragazzi da tutta lUniversit, ed anche quattro o cinque del Conservatorio.

UMBERTO Anche dallAccademia darte drammatica!

FRANCO Abbiamo messo su una vera e propria rivista: musica, danze, scenette comiche, monologhi di prosa messi in burletta

CARLO E il pezzo forte sono stati i passanti!

CLARA I passanti?

GIGGETTO Clara! Piantala e torna a lavorare!

CARLO Ma s: alcuni studenti si sono sguinzagliati per strada e hanno convinto, per non dire costretto, alcuni passanti a salire sul palco per improvvisare un numero.

CLARA No!

CARLO Ma s, ti dico! Un divertimento folle!

CLARA E. cerano anche ballerine?

UMBERTO E certo! Avevamo un vero corpo di ballo!

CLARA Mi sarebbe piaciuto esserci.

FRANCO Perch? Tu balli, forse?

CLARA Perlomeno ci provo.

CARLO A saperlo

UMBERTO Ma d un po: sei brava?

CLARA Oh, Dio. Non saprei..

FRANCO E non metterla in imbarazzo!

CLARA Ma no, no che proprio non lo so. non ho mai ballato in pubblico. Mi diverto cos, da me.

VITTORIO Beh, un modo per saperlo c, non vero Oreste?

Oreste batte il tempo e Vittorio attacca a suonare il piano. Gli altri li seguono [musica: swing di marca italiana] Clara, dapprima titubante, si mette a ballare. brava, ma balla in modo molto poco adatto alla musica sincopata: i suoi passi sembrano pi da danza popolare italiana.

FRANCO Beh, niente male, direi

CARLO Non che sia proprio jazz

CLARA Jazz? Cos?

UMBERTO Il jazz? Diciamo..

CARLO Diciamo che il jazz sta al ritmo moderno come il tennis sta alla pallacorda

UMBERTO ..il carcad al t.

VITTORIO .lInter allAmbrosiana.

FRANCO e via discorrendo. una parola inglese che.

GIGGETTO Vogliamo piantarla con questi discorsi? Io vi butto fuori a tutti quanti! Clara: le bottiglie!

Clara ritorna sbuffando alle bottiglie. I ragazzi cominciano a confabulare e provare qualche accordo in sottotono. Entrano Efrem e Giannina.

EFREM permesso? Abbiamo sentito la musica, la porta era aperta.. Non che si potrebbe avere un aperitivo fuori orario?

Clara si fa subito avanti e accompagna Giannina ad un tavolo, mentre Giggetto prende da parte Efrem.

GIGGETTO Ma siete impazzito? Vi ho chiesto di non mettermi nei guai.

EFREM Andiamo, su Non siamo ancora al punto che possono farti delle storie! E poi a questora! Non c nessuno in giro.

GIGGETTO E grazie: stanno tutti a piazza Venezia! Ma fra un po. E poi non solo per voi! Mi portate qui quella. Se qualcuno la riconosce il buon nome del locale va a farsi benedire.

EFREM Via, Giggetto, un po di umanit! Poverina: una ragazzina, dopo tutto. Una volta ogni tanto merita anche lei un mezzo pomeriggio diverso, lontano da tutto quello che.

GIGGETTO S va bene. Ma perch proprio qui, dannazione?

EFREM Pochi minuti, te lo prometto. Un aperitivo e un po di musica. Una piccola vacanza, per me e per lei! Giggetto, ti conosco da quando venivi in bottega a comprarti i calamai tascabili. La tua povera mamma ce laveva sempre con me perch poi ti macchiavi tutto

GIGGETTO Lasciate perdere la mamma! ..E va bene, ma che siano pochi minuti!

Efrem va al tavolo da Giannina mentre Clara si avvicina a Giggetto.

CLARA Unaranciata e un aperitivo.

GIGGETTO S, subito..Senti, Clara: servili in fretta e vedi di farli sloggiare alla svelta, mi raccomando!

CLARA Perch?

GIGGETTO Senti, non far domande. Diciamo che meglio se non restano a lungo, va bene?

CLARA Ma non capisco.

GIGGETTO Sei proprio scema. Lui Efrem Spizzichino, quello che aveva la cartoleria qui dietro, non te lo ricordi? Lebreo.

CLARA Ah, s, mi ricordo

GIGGETTO E non capisci?

CLARA Veramente no.

GIGGETTO Santo Dio, ci sono le leggi razziali, non te ne ricordi?

CLARA Certo che me lo ricordo, ma continuo a non capire: mica proibiscono di servirgli un aperitivo, mi sembra. E poi sento sempre dire in giro che sono fesserie che da noi non attaccheranno mai.. Anche mio pap lo dice, e guarda che iscritto al Partito da anni.

GIGGETTO Tutto quello che ti pare, ma io non mi fido .. Qualche imbecille esaltato le ha prese molto sul serio, e limbecillit un male contagioso.. Laltro giorno ho visto due ragazzotti che dipingevano di giallo proprio la porta di casa di Spizzichino se capitano qui sono capaci di scassare tutto! E poi non vorrei che i clienti riconoscessero la ragazza!

CLARA Che centra lei, adesso? cos carina! Deve avere pi o meno la mia et!

GIGGETTO S, ma non proprio una cameriera, come te! Se la vedono qui il buon nome del locale andato! E addio clienti!

CLARA Ma perch? Che ha fatto?

GIGGETTO Madonna, le domande! E va bene, se proprio lo vuoi sapere, fa la "vita".

CLARA Che vuol dire?

GIGGETTO La santa ingenuit! Vive in una "Casa".

CLARA Io pure.

GIGGETTO In una "CASA", un casino, un bordello. Fa la prostituta, una puttana! Adesso hai capito?

CLARA Oh mio Dio.. cos giovane poverina..

GIGGETTO S, va bene, poverina lei e poverino lui. Ora per porta loro da bere e vedi che si sbrighino in fretta, eh?

Clara porta le bevande al tavolo e resta, un po defilata, ad ascoltare il dialogo

EFREM Oh, finalmente. Adesso ci prendiamo questo aperitivo in santa pace..

GIANNINA Io non so come ringraziarvi.

EFREM E di che? Una volta tanto fa piacere, ad un vecchio come me, avere una compagnia cos giovane e piacevole!

GIANNINA Con qualche lira in pi potevate avere ben altro tipo di compagnia..

EFREM Zitta l! Oggi sei in vacanza! Niente passato, niente futuro. Fai conto di essere a spasso con il tuo pap. O forse sarebbe meglio dire con il tuo nonnino! Oggi voglio solo sentirti parlare e, soprattutto, ridere di cuore!

Giannina lo guarda intensamente.

GIANNINA proprio di questo che voglio ringraziarvi.

Si guardano, poi alzano i bicchieri, brindano e li vuotano.

EFREM Ahhhh, ci voleva. Non che se ne potrebbe avere un altro?

CLARA (visibilmente commossa) E come no? Avete tutto il pomeriggio davanti!

Clara torna verso il bancone dove Giggetto mostra un notevole nervosismo. Giggetto mostra di non voler preparare altre bevande ai due. Clara lo manda a quel paese e provvede da sola. Giggetto esce. Nel corso della pantomima, Efrem si alza.

EFREM Ora per ci vorrebbe anche un poco di musica! Vediamo un po come se la cavano questi ragazzi!

Mentre Efrem va dallorchestra e comincia a confabulare con loro, Clara porta da bere al tavolo. Porge dapprima laranciata a Giannina.

CLARA Signorina, prego.

GIANNINA Grazie.

Scoppiano risa dalle parti dellorchestra. Spicca la voce di Efrem.

CLARA Com simpatico!

GIANNINA Oh, s: veramente una cara persona.

CLARA Devessere molto buono

GIANNINA S, cos.. almeno con me lo stato.. mi piacerebbe poter fare qualcosa per lui. sempre cos triste e malinconico..

CLARA Ma come? Sembra invece cos allegro!

GIANNINA Non bisogna guardarlo ora. Oggi giorno di vacanza! Anche per lui. In genere molto diverso.

CLARA Lo conoscete bene?

GIANNINA S, abbastanza. Ci siamo conosciuti nel sul mio posto di lavoro Lui . cliente del. Della ditta.

CLARA (visibilmente imbarazzata) Compermesso, signorina, credo che mi stiano chiamando, scusate.

Clara si allontana, poi si avvede di avere ancora sul vassoio il bicchiere di Efrem e torna indietro. Nel poggiarlo sul tavolo evita accuratamente di incrociare lo sguardo con Giannina.

GIANNINA Come vi chiamate?

CLARA Clara, signorina.

GIANNINA Dovremmo avere pi o meno la stessa et.. diciotto?

CLARA Diciannove

GIANNINA Allora possiamo darci del tu.. Perch sei cos imbarazzata, Clara?

CLARA Chi, io? Ma no. Che dite. Che dici.

GIANNINA Tu sai che lavoro faccio, vero?

CLARA Sul serio, ho da fare di l..

GIANNINA Siediti, ti prego. Non aver paura, non sono contagiosa. .Oppure semplicemente mi disprezzi troppo?

CLARA (sedendosi) No! Ci mancherebbe. Oh, Dio forse ti ho offesa?

GIANNINA No, se non volevi farlo.

CLARA Ma no, certo. che non so non so che dire non ho mai conosciuta una. Oh Dio, scusami!

GIANNINA Prostituta? Tutto sommato uno dei nomi meno cattivi che puoi darmi.. anche se a me piacerebbe che per te fossi soltanto Giannina. Almeno per oggi.

CLARA Giannina.. sembra il nomignolo di una bambina..

GIANNINA e io tutto sono fuor che una bambina, vero?

CLARA Ecco, ti ho offesa di nuovo! Te lho detto che non so. che dire.. cosa fare..

GIANNINA Non sar semplicemente che non sai cosa pensare. Di me?

CLARA (sciogliendosi) S forse cos che. Sei cos giovane, carina. Cos diversa da come potevo pensare.. e poi non riesco a capire.

GIANNINA Come sia finita cos? Sarebbe lungo. E triste..

CLARA Ma io non ti chiedo niente. per vorrei capire. Perdonami ma. Come si fa a resistere. Devessere umiliante..

GIANNINA Ci si fa labitudine triste dire cos, ma la verit. Ci si rende conto che a te andata cos poteva andar meglio, ecco tutto. E poi alle volte persino in. quei posti pu anche capitare di fare begli incontri. Guarda il signor Spizzichino!

CLARA Non riesco a credere che anche lui.

GIANNINA La solitudine una brutta bestia, Clara. Sapessi quanti ne ho visti disperati.. Comunque il signor Spizzichino diverso.. almeno con me stato diverso. Da quando mi ha visto ha sempre voluto venire con me, ma poi, da soli, si sempre e solo confidato, ha solo voluto parlare, chiacchierare. Oggi ha voluto portarmi in giro. Mi tratta come una figlia.. Sapessi quanto bene mi fa poter ricordare, ogni tanto, che non ho ancora ventanni!

CLARA Ma allora perch?

GIANNINA Te lho detto: a me andata cos.

Giggetto rientra.

GIGGETTO Clara! Ma che, ti metti pure a sedere, adesso? Forza, le bottiglie!

Clara torna a sistemare le bottiglie con una espressione sconfortata. Giannina resta da sola e triste. Efrem le si avvicina.

EFREM Ebbene? Cosa sono questi musi lunghi? Forza, un po di allegria! Avanti, ragazzi!

Lorchestra comincia a suonare. [MUSICA: CANZONETTA LEGGERA DELLEPOCA] Efrem la canticchia. Poi invita Giannina ad unirsi a lui. Giannina canta. Via via latmosfera si fa pi allegra. Su invito di uno dei ragazzi, Clara molla le bottiglie e comincia a ballare con Efrem. Johnny, per la prima volta alza la testa.

GIANNINA Bravi! Bravi!

EFREM Bravi! Io non me ne intendo molto di musica moderna, ma mi sembrate bravi davvero! Una volta ho sentito un disco a casa di mio nipote. Un disco americano. Suonavano proprio come voi

FRANCO Un disco di jazz?

EFREM Ecco, s, proprio. Jazz!

Johnny comincia a ridere e si alza. Ha laspetto vagamente alticcio.

JOHNNY Jazz? Questo qua? (ride) Ragazzi, non prendetevela, ma questo assomiglia al jazz come io rassomiglio al vecchio Satchmo!

CARLO Beh?

VITTORIO O questo?

UMBERTO Ma sentitelo!

ORESTE Ehi, tu signor coso. Ma chi ti credi di essere per sputare sentenze cos?

JOHNNY Johnny Caputo, per servirvi.. emigrante di ritorno forzato! Partito da Napoli nel 903 per fame. Ripartito da New York nel 39 perch scarsamente desiderabile!

GIGGETTO Espulso?

JOHNNY DallFBI. Pensate che onore!

GIGGETTO Oh, Madonna mia! Ci mancava pure questo, oggi!

CARLO Ma che, gli dai pure retta, Giggetto?

UMBERTO Non lo vedi che sbronzo?

VITTORIO sto buffone!

FRANCO Aspettate, ragazzi. Senti, tu, Johnny Caputo. Che dicevi poco fa?

JOHNNY Sul serio, ragazzi, e senza offesa: siete bravi, non dico di no ma questo non jazz, ve lho detto. Rassomiglio pi io a Satchmo che

FRANCO Armstrong?

JOHNNY (colpito) Proprio lui. Bravo ragazzo. Allora ne sai di jazz! Gli piaceresti!

FRANCO A chi?

JOHNNY A Satchmo!

ORESTE (ironico) Niente, niente.. Lo conosceresti?

JOHNNY Lho visto con Joe Oliver a Chicago nel 920. Io sono di Chicago, sapete Li ho sentiti suonare mille volte Dio, quelle cornette Una volta, in una cantina del South Side, suonai con loro

UMBERTO Ah, perch, saresti musicista?

VITTORIO E cosa suoni?

JOHNNY Suonavo. Suonavo il trombone.

CARLO Ora non pi?

JOHNNY (mostrando alcuni vuoti in bocca) Senza denti manca lappoggio. Un regalino di un poliziotto un po violento Erano i tempi di Al Capone

CARLO Altro grande amico tuo, suppongo.

JOHNNY No, non proprio. Ogni tanto gli facevo da autista

I ragazzi lo interrompono con una grande risata collettiva. Johnny sorride, poi si mette a ridere anche lui, si cava un ritaglio di giornale di tasca e lo mette su uno dei tamburi della batteria cominciando a suonarci sopra sinch Oreste non se ne accorge. Oreste prende il ritaglio e il riso gli muore in gola. Lo mostra agli altri.

ORESTE Ragazzi, guardate qua!

Tutti si affollano.

VITTORIO Beh, s questo lui

UMBERTO Ma sei sicuro che quellaltro sia Capone?

FRANCO A me pare di s, per

Giggetto sopraggiunge.

GIGGETTO Fate vedere. E certo che Capone, non lo vedete? Oh Madonna santa, che giornata! Pure il malavitoso americano mi ci mancava!

I ragazzi guardano un po intimoriti Johnny, sempre accanto alla batteria. Johnny, li guarda un attimo, poi con una bacchetta sul rullante simula una mitraglia e con laltra mano fa il gesto di sparare. I ragazzi si ritraggono istintivamente.

JOHNNY (ridendo) State tranquilli, non ho mai ammazzato nessuno ero solo un musicista fallito che sbarcava il lunario facendo ogni tanto lautista al Boss. Non ero un gangster. Anche se lFBI poi mi ha buttato fuori anzi, avevo paura. Quella sera del 29, a San Valentino Mio Dio! (si attacca alla bottiglia)

CARLO Ma allora vero che hai conosciuto Armstrong e Oliver.

VITTORIO Il jazz americano. Per noi sono solo voci dai dischi

UMBERTO Li abbiamo studiati, per, quei dischi, sai, Johnny?

FRANCO Sapessi che fatica per ricostruire tutte le linee melodiche e larmonia. E adesso ci vieni a dire che non jazz

JOHNNY Scusatemi se vi ho offeso, ragazzi, ma cos il jazz non lo puoi studiare su un disco lo devi vivere. Devi suonarlo guardando negli occhi chi suona con te una cosa che si impara direttamente dai maestri e non ascoltandoli, ma vivendo con loro lesperienza della musica. A me capit con Bix

ORESTE Chi?

JOHNNY Bix Beiderbecke. Il pi grande jazzista bianco. Non lo potete conoscere, morto nel 31 per lalcool. (guarda la sua bottiglia) Povero ragazzo, aveva solo ventisette anni. Era uno dei pi grandi anche perch aveva capito che il jazz una musica viva, una musica che pu cambiare ed evolversi in continuazione. Era almeno dieci anni in anticipo spesso mi parlava delle armonie di Debussy e di Strawinsky.. Ma soprattutto era un grande jazzista.

VITTORIO Come si fa ad essere un grande jazzista?

JOHNNY Tu sei il piano, vero?

VITTORIO S.

JOHNNY Comincia a suonare un pezzo qualsiasi. Uno dei vostri famosi dischi.

Vittorio comincia a suonare.

JOHNNY Ecco, ora chiudete gli occhi e lasciate che larmonia vi entri dentro. Capitela, sentitela nella sua voce piena e poi lasciate la vostra, di voce, in piena libert.. e soprattutto sentitela in armonia con la libera voce degli altri..

I ragazzi cominciano a suonare in stile Dixieland a tempo lento. Solo Franco ancora ascolta.

JOHNNY Ecco, lho conosciuto cos, Bix. Stavamo suonando stavamo provandoci, come voi adesso. Lui era l, ci ascoltava ristette qualche minuto poi salt sul palco e lanci la sua cornetta. Si impossess della musica e lo spirito del jazz si impossess di lui e con lui si impossess di noi

Oreste batte tempo doppio. Franco entra con la tromba e si scatena un frenetico Dixieland.

JOHNNY Ecco, ragazzi. S. eccolo lo spirito del jazz!

Il pezzo si dispiega compiutamente. Si va a fondere con altri pezzi in un medley molto articolato. A tratti Johnny interviene con qualche vocalizzo. Clara e Giannina si fanno prendere dal ritmo accennando a qualche passo di danza. Alla fine si ritrovano seduti allo stesso tavolo Efrem, Johnny e Giannina. Clara in piedi presso di loro,

CLARA Com allegra, questa musica mette addosso la voglia di ballare. La gioia di vivere!

GIANNINA vero pare fatta apposta per non pensare, almeno per qualche minuto, a tutto quello che vorresti dimenticare.

JOHNNY nata proprio per questo viene dalla musica che si suonava nei bordelli di New Orleans. Dove i marinai cercavano di scordare i mesi di solitudine e i compagni perduti, i musicisti le luride baracche dove avevano vissuto e le puttane cercavano di dimenticare la loro vita

Giannina si alza commossa. Johnny fa un gesto interrogativo. Clara gli sussurra qualcosa in un orecchio.

JOHNNY Scusami. Non sapevo.

GIANNINA Scusarti per cosa: la verit? Anchio avevo dimenticato per qualche minuto di essere quello che sono.. come quelle di New Orleans!

FRANCO Ma tu ci sei stato a New Orleans?

JOHNNY No.. Ma come se ci fossi cresciuto.. stato un negro, in prigione, a raccontarmi.

CLARA (spaventata) In prigione?

JOHNNY Ve lho detto: non ho ammazzato nessuno. Ma non difficile finirci se si cresce nei bassifondi di una citt come Chicago! E poi, alla fine stato l dentro che ho sentito per la prima volta cantare il blues.. I galeotti che lavoravano alla ferrovia cantavano il blues e Jimbo mi raccontava di Basin Street, a New Orleans. Non ci sono mai stato, eppure ci sono cresciuto a New Orleans, tra le baracche dei negri e i bordelli del porto. come se avessi fatto anchio il viaggio sul Mississippi quando, chiusi i bordelli per via della guerra, vennero tutti su a Chicago, puttane e musicisti. E come me tanti altri cosiddetti bianchi hanno scoperto che lanima dei negri era anche la loro, ed nato il jazz. S.. posso dire di averlo visto nascere . Io ho sentito lanima dei negri del blues fondersi con la disperazione di tutti gli altri diseredati, illusi dal Sogno.. Tu dici che questa musica mette allegria: sapessi da quanta sofferenza nata, invece!

Johnny si alza e va a sedersi al piano. Comincia ad accennare un giro di blues.

JOHNNY Ecco, tutta qui lanima della musica dei poveri: poche note di base, tre accordi soli perch i poveri sono ignoranti e non ne sanno altri.. solo una semplice musica da poveracci.. ma se lasci che la sofferenza liberi la voce della tua anima, queste note basteranno per un canto che il pianto di chi schiavo e la preghiera di chi cerca la propria libert!

Giannina si avvicina e comincia timidamente a seguire la musica, dapprima in modo pedissequo, poi, lentamente, giungendo ad un vero e proprio blues. Tutti i ragazzi le vanno dietro. Johnny lascia il piano a Vittorio e si avvicina a Clara. La musica continua in sordina. (da un blues anonimo diventa St.James Infirmary a marcia funebre)

JOHNNY E tu? Tu non hai i tuoi sogni da inseguire? Non hai anche tu la tua sofferenza? Danza, danza, danza la musica degli schiavi! (Clara inizia a ballare) Danza la musica nera ma anche bianca: di ogni colore abbia preso la sofferenza! Cos cantavano gli schiavi chini sui campi di cotone o esposti, nudi, come bestie al mercato, senza nemmeno il conforto del ricordo della loro terra lontana: anche quello gli avevano strappato. Solo restava loro il battito del cuore, ma a questo ritmo hanno unito lanima di uomini comunque liberi. S, era soltanto un canto di schiavi negri, ma a questo canto si sono aggiunti presto anche tanti altri, tutti gli altri diseredati approdati in America in cerca del futuro e che anche laggi hanno trovato disprezzo. Italiani come me, russi, ebrei e tanti altri . Tutti hanno portato il loro canto ed nato il jazz. Una musica allegra? Per forza: la musica della ricerca della libert!

EFREM La musica della libert! S. ora la sento anche io! Ora la capisco. Sono solo un vecchio idiota: sino ad oggi pensavo fossero solo canzonette di ragazzi e come tutti i vecchi le disprezzavo. Ora no, ora la sento, la sento, la sento.. come se i miei nonni, i miei bisnonni la sentissero con me! Secoli di disprezzo sopportato con pazienza, una fuga continua attraverso generazioni e continenti, lodio e la morte, e chiss cosaltro ancora, domani come se solo ora sentissi in me il pianto di tutto un popolo, del mio popolo. Dopo tanti anni, questa musica mi fa venire di nuovo voglia di piangere, ma se piango solo per avere poi voglia di ridere!

JOHNNY Ed era proprio cos, a New Orleans: con questa musica accompagnavano i morti al cimitero, li seppellivano e poi tornavano indietro ridendo, cantando e ballando per essere ancora vivi, di nuovo allegri, felici anche per loro, nel loro ricordo!

La musica (sempre St.James Infirmary) nellultimo refrain diventa di colpo a tempo doppio in puro stile New Orleans.

ORESTE Ragazzi ve lo ricordate il mio tram?

UMBERTO S, certo.. quando ci siamo conosciuti!

ORESTE Vi siete messi a cantare Tiger Rag a quattro voci e appena vi ho sentito ho deciso che non potevo continuare ad essere solo la grancassa della banda dei tranvieri. Mi avevate emozionato come mai lo ero stato prima.. ma ora davvero non immaginavo.

CARLO S, capisco cosa vuoi dire.. la prima volta che suono e quello che sento mi colpisce cos profondamente

VITTORIO come se mi fossi ascoltato per la prima volta.

FRANCO che per la prima volta suonavamo sapendo cosa stavamo facendo. Sapendo cosa significa veramente questa musica. stato meraviglioso!

GIGGETTO Abbiamo finito con i giochi? Vi siete emozionati abbastanza? Vi siete sfogati per bene? Allora, se voleste cominciare a provare le canzoni per far ballare la gente questa sera, mi fareste veramente una bella cortesia!

ORESTE Giggetto, adesso esageri!

CARLO Sei proprio..

GIGGETTO Proprio che, sentiamo! Siete dei bei tipi, voi. Vi siete scordati che per suonare io vi pago? E vi pago per suonare roba che faccia divertire i miei clienti!

CLARA Dai, Giggetto, non ti arrabbiare

GIGGETTO Tu stai zitta! E pensa a lavorare, per la miseria!

FRANCO Senti, adesso non te la prendere con lei, hai capito!

UMBERTO Possibile che tu non capisca

VITTORIO Sensibilit a zero, proprio..

GIGGETTO E la vostra, di sensibilit, visto che parlate tanto? Facile fare i sentimentali a prezzo fisso, eh? Facile star qui a parlare e a fare i pavoni con Giggetto che paga le serate e i vostri pap che vi pagano lUniversit! Oreste, almeno da te che fatichi dalla mattina alla sera, mi aspettavo un po di buon senso.. Certo, star qui a sentire i racconti di questo mentecatto molto bello, ma a Giggetto chi ci pensa, eh? A Giggetto che stasera cha gente che vuole ballare non ci pensa nessuno. comodo fare i sognatori o i ribelli a culo caldo.. Che bello il jazz, che bello il blues, che bello come cavolo lavete chiamato! Ma intanto stasera la gente vuole sentire le canzonette! E io vi pago per loro!

I ragazzi cominciano tutti insieme a protestare contro Giggetto. Johnny li ferma.

JOHNNY Ehi, ehi, calma. Dopotutto ha ragione anche lui!

I RAGAZZI Eh?

JOHNNY Ma s. non c musica come il jazz che faccia spettacolo, e quando si fa spettacolo non si pu non pensare prima di tutto al pubblico!

GIGGETTO Ecco, sentito? Qua stiamo parlando di lavoro, di affari!

JOHNNY Bravo, Giggetto! Mi sembra di sentire il vecchio Ooney!

CLARA Chi?

JOHNNY Ooney Madden, il padrone del Cotton Club!

FRANCO Quello di New York?

ORESTE Sei stato anche l?

GLI ALTRI Racconta!

GIGGETTO Oh, Dio Di nuovo!

Giggetto, sconfortato, se ne va al bancone.

JOHNNY Ci fu una sera, nel 29 San Valentino quello che vidi quella sera mi fece scappare via da Chicago. Andai a New York. Sapevo di trovare amici fidati ad Harlem vecchi compagni di cella, diciamolo pure E cos trovai lavoro al Cotton Club

CARLO Hai suonato al Cotton Club!

JOHNNY Cala, cala. Col mio passato potevo fare solo il buttafuori, ed infatti.. Ma ne ho sentita di musica! stato l che ho visto il jazz crescere, diventare popolare, prendere ogni giorno forme pi elaborate, pi sofisticate. Eppure per noi che ricordavamo i primi anni di Chicago, ci si sentiva sempre dentro lanima degli emigranti di New Orleans.

FRANCO Chi hai sentito, l. Chi hai conosciuto?

JOHNNY Del Duca avete sentito parlare? Ellington

Per tutta risposta i ragazzi attaccano una fantasia strumentale di brani di Duke Ellington. Alla fine tutti applaudono. Spicca un forte applauso polemico di Giggetto. Tutti lo guardano, poi i ragazzi si mettono a confabulare tra loro, a provare qualche frase, ad accordarsi sul programma. Clara ritorna a lavorare. Su invito, Johnny si siede con Efrem e Giannina.

EFREM Volete bere qualcosa?

JOHNNY (mostrando la sua bottiglia, con amarezza) A me si pu chiedere solo di continuare

GIANNINA Non esageri un po?

JOHNNY Il fatto che ho sempre esagerato. In tutta la mia vita.

EFREM Una bella vita.

JOHNNY Credete?

GIANNINA Beh, ne hai viste di cose..

JOHNNY Anche troppe, se per questo.. (beve) Non sempre vedere tutto un bene, sapete? Ci che si visto, ci che si conosce non lo si pu pi sognare.

Dalla parte dei ragazzi si alzano le note del Blues di un Americano a Parigi

GIANNINA Che bella! Di chi ?

JOHNNY Gershwin.. che tristezza che sia morto cos giovane.. Dopo il povero Bix stato quello che pi di ogni altro ha cercato di dare voce nuova alla nostra musica. Eppure senza tradirla, senza perdere lo spirito e la forza dei vecchi piantatori, dei miei galeotti, delle cantine di Chicago e New York.. molte non esistevano pi, resistevano solo i locali da ricchi, come il Cotton Club, il resto crollava tutto.. Cera la crisi La Grande Depressione..

EFREM Questo lo sappiamo bene anche noi.. sono stati anni difficili Soldi pochini e ci si comprava sempre di meno.

JOHNNY Anni difficili! No, non lo sapete poi cos bene Non avete visto code di disoccupati lunghe decine e decine di metri per una minestra calda. Non avete visto regioni intere morire senza pi nessuno che potesse lavorare o coltivare la terra. Voi non avete visto un intero sistema crollare nel giro di poche ore sulle spalle di milioni di persone che sono passate di colpo dallagiatezza alla fame.. la fame vera, quella che pu anche ucciderti! Nel 34 abbandonai New York. Cominciava a far caldo anche l.. volevo arrivare in California, ad Hollywood, ma potevo viaggiare solo a tappe, trovandomi i soldi per strada. Ci ho messo settimane ad attraversare lAmerica, e quante cose ho visto.. la desolazione non era solo materiale, era soprattutto morale: sembrava quasi che fosse morta anche la voglia di risollevarsi. Sembrava che si volesse solo accettare la realt cercando di scamparla il meglio possibile con quello che capitava, anche se basso, degradante, umiliante..

GIANNINA Lo so, mio Dio come lo so! una scala che porta sempre pi in basso. La fame uguale dappertutto, Johnny, e ti garantisco che qui da noi, crisi o non crisi, ci sono posti dove di fame si muore, eccome! E quando vedi persone che ami che ti guardano perch sei giovane, forte malgrado la fame, e ti chiedono aiuto, allora quella scala la prendi anche se ti fa paura.. Non brutta, allinizio: parti per la citt, la grande citt. Allora sembra quasi un gioco, soprattutto se hai solo quattordici anni.. Poi comincia: lavori sempre pi infimi, umilianti. Ma va bene, cosa importa, purch si possa tirare avanti. Dopotutto non hai studiato, sei ignorante: cosa pretendi?.. Ma ti danno solo poche lire e laggi continuano a chiedere pane. E poi passa il tempo, cresci, ti fai pi matura. E trovi il primo che per farti lavorare ti mette una mano addosso! E tu gridi, gli sputi in faccia, lo chiami porco e perdi quel poco che hai. E poi il secondo, ed il terzo ed alla fine ad uno finisci col dire di s, per disperazione. E poi quella voce. Quelluomo che ti aspetta coi fiori, che ti guarda, ti illude e poi ti soffia allorecchio "Lo so che successo col tuo padrone. Ormai sei cos: tanto vale approfittarne." e gi, sempre pi gi. Dimenticando che sei poco pi di una ragazzina e gi non hai pi i tuoi sogni.

Giannina scoppia in lacrime. Efrem la conforta. La musica andata scemando

EFREM Eppure oggi sembrava che finalmente avessi ritrovato un sorriso

GIANNINA Oh, s. oggi s, grazie a voi. Ed anche grazie a te, Johnny. Davvero, mi sono sentita rinascere.

JOHNNY la musica.. sempre la musica non c musica come questa per dimenticare i guai Forse il jazz, dopotutto, nato proprio per questo: perch la gente aveva bisogno soprattutto di speranza.. di vedere un po di sole

GIGGETTO Si, vabb On the sunny side of the street, vero?

Johnny e i ragazzi si voltano di scatto e fissano incuriositi Giggetto.

ORESTE Oh, bella!

UMBERTO Giggetto, mi sorprendi!

VITTORIO E questa cultura?

CARLO Guarda guarda cosa ci nascondeva ..

FRANCO E pure in inglese!

JOHNNY Anche la pronuncia non male, dopotutto.

Giggetto, palesemente preso in giro, molto imbarazzato e contrariato.

GIGGETTO Piantatela!

CLARA Non te la prendere, non c mica niente di male!

GIGGETTO Non mettertici pure tu, va bene? Pensa a quelle maledette bottiglie, accidenti!

FRANCO Non prendertela sempre con lei

ORESTE Dopotutto per noi una bella sorpresa, sai

GIGGETTO Insomma, la volete finire?! Ma cosa credete, che sia un fanatico come voi? solo un caso.... mi capitato di sentire un disco a casa di.... un amico, ecco...

FRANCO Un disco clandestino

VITTORIO Un clandestino del jazz.... lui?

GIGGETTO Ho detto di no, capito? stato un caso! capitato una volta sola.

CARLO E ti ricordi il titolo.

UMBERTO in perfetto inglese.

ORESTE .. tu che ti sei sempre vantato di non saperne nemmeno una virgola?

GIGGETTO Uffa, andatevene tutti quanti a quel paese!

Giggetto esce offesissimo.

EFREM Ma di cosa parlavano?

JOHNNY On the sunny side of the street... una canzone molto famosa in America.... Una canzone che parla proprio di speranza di come guardare sempre le cose dal lato giusto per vedere il buono in tutte le occasioni.

GIANNINA Mi piacerebbe sentirla....

EFREM Ragazzi?

VITTORIO Ragazzi?

I ragazzi si fanno cenni di intesa affermativi. Attaccano On the sunny side of the street. Johnny la canta e la danza con Clara. Arrangiamento, modo di cantare e di danzare ne fanno un numero da musical anni Trenta di alta classe (stile Fred e Ginger) Finito il numero i ragazzi continuano a suonare in sordina.

CLARA Per! Te la cavi niente male Sembravi Fred Astaire!

JOHNNY Beh, qualcosina me l'ha insegnata, anche se ero solo un generico....

CLARA Fred Astaire? A te?

JOHNNY Alla fine a Hollywood ci arrivai.

CLARA Oh, Dio! il cinema.... il mio sogno! Parlami di Hollywood, ti prego!

JOHNNY Hollywood.... la Mecca del cinema. Mi bastato nominarla e ti si sono accesi gli occhi.. Eppure un mondo talmente falso. tutto legno e cartone dipinto e non solo le scene sul set

CLARA NO! Non parlare pi! Non svelare anche questa illusione. Tu non sai cosa vuol dire per noi!

JOHNNY Per noi chi?

Di sfondo i ragazzi cominciano a suonare in sordina Night and Day

CLARA Per noi.. per noi poveri piccoli provinciali abbastanza fortunati da non dover combattere per sopravvivere (guarda di sottecchi Giannina che non ascolta) ma non abbastanza da sfuggire alla noia di una vita mediocre, senza drammi, s, ma anche senza nulla, assolutamente nulla, che porti qualcosa di diverso dal solito tran tran. La vita degli impiegatucci, degli operai, delle cameriere come me una vita piatta, sempre uguale, nella quale tutti i colori assomigliano al grigio.. E allora ci rimangono solo le emozioni degli altri, le emozioni che possiamo trovare nel buio di un cinema a poco prezzo, le emozioni di storie avventurose, romantiche, favolose. Storie in bianco e nero, ma di un bianco e nero assai pi vivace dei colori grigi della vita di tutti i giorni..

Un cambio di luci introduce unatmosfera da sogno, che evoca vecchi film degli anni trenta. Su Night and Day (arrangiamento molto elaborato e prolungato, con citazioni da altri brani dellepoca [Gershwin, Carmichael, Porter etc.]) si sviluppa un balletto-pantomima che richiama una possibile trama da film americano e cui partecipano tutti secondo il classico canovaccio: Johnny e Clara protagonisti, Efrem e Giannina spalle positive, Giggetto, che rientra nelloccasione, il "cattivo" di turno. Alla fine si ritrovano tutti al posto di partenza salvo Johnny e Clara, al centro del palcoscenico quasi luno nelle braccia dellaltro.

CLARA Capisci cosa intendo? Si sogna la speranza che i tuoi sogni possano per avventura, un giorno, diventare realt.

JOHNNY S, piccola, lo capisco. In fondo, pure con tutto quello che ho fatto in vita mia - e non sempre c stato di che vantarsi - in fondo forse anche io ho sempre inseguito qualcosa di simile.. Sarebbe buffo averlo trovato in un piccolo locale di Roma..

Entra improvvisamente un uomo in uniforme fascista. Tutti si bloccano intimoriti.

UOMO Maledetta citt disordinata! Non ci si capisce niente! Mi sono perduto.. Voi, oste! lontana piazza Venezia?

GIGGETTO Beh s, alquanto. A piedi ci vorranno quaranta minuti buoni.

UOMO Maledizione! Troppo tardi! Lui ormai parler a minuti! Maledizione, proprio oggi! Voi, cameriera: accendete la radio, presto!

Clara accende la radio e la sintonizza. Si ode la voce di Mussolini che dichiara linizio della guerra. Clara spegne la radio.

UOMO Lo sapevo! Lo sapevo! fatta, finalmente fatta! S! Voialtri, suonate Giovinezza! Oste, dammi da bere!

I ragazzi parlano concitatamente tra loro visibilmente preoccupati, Clara e Giannina si rifugiano tra le braccia di Johnny, Giggetto, molto mestamente, versa un bicchiere di vino che porge allUomo, che vedendo latteggiamento degli altri resta alquanto stupito ed irritato. Efrem scuote la testa.

UOMO Ma che vi prende? il giorno pi bello dalla marcia su Roma e dalla vittoria in Africa! Voi, laggi, cosavete da scuotere la testa?

EFREM Di nuovo. Di nuovo.. possibile che nessuno impari, mai

UOMO Cosa avete da bofonchiare?

EFREM Non sono bastati tutti i morti del 15-18.. una follia tutta una follia.. la follia di un pazzo!

UOMO Ma cosa dite? Disfattista! Maledetto disfattista! Come vi chiamate? (Efrem lo guarda in silenzio) Il vostro nome, ho detto!

EFREM Efrem Spizzichino.

UOMO Ah, dovevo immaginarlo. Un giudeo.

GIGGETTO Per favore, niente piazzate.

UOMO Zitto, voi! Non peggiorate il fatto che labbia trovato qui!

EFREM (improvvisamente fiero) Le leggi razziali non mi impediscono di frequentare pubblici ritrovi!

UOMO Per ora! Io sono stato in Germania, e l le cose sono in po diverse, per fortuna!

EFREM Non siamo in Germania, per fortuna!

JOHNNY ma ci saremo presto!

UOMO Che volete dire, voi?

JOHNNY Chiedetemelo tra due o tre anni.

UOMO Non giocate a fare gli indovinelli! Parlate chiaro!

EFREM Dice che ce le daranno di santa ragione e poi ci troveremo i tedeschi in casa.. e ha ragione!

UOMO Ho detto: zitto, voi!

LUomo colpisce violentemente Efrem che va a terra. Clara e Giggetto lo soccorrono. Mentre la scena va avanti, approfittano della distrazione dellUomo e lo fanno uscire

GIANNINA Vigliacco! Colpire un vecchio!

UOMO Non intromettetevi!

GIANNINA Bella roba. Un minimo di rispetto.. almeno per la dignit di un uomo anziano!

UOMO Unaltra piccola ebrea?

GIANNINA No.. ma in questo momento mi piacerebbe poterlo dire: di fronte ad un individuo come voi mi vergogno di non esserlo..

UOMO Brutta. Un momento. Signorina? Aspettate. Ma io vi conosco.. ma dove. Momento, momento, momento.. (la palpeggia in modo volgare) Ma s! Il casino di via Capo le Case! La trasferta di tre mesi fa! La piccola puttana saporita! (ride) Ma senti chi parla di dignit. La puttana in gonne corte! (ride pi forte) ora che rientri nel casino, puttanella. Tra poco attacca il turno!

Giannina, colpita nel profondo, scoppia a piangere e fugge via. LUomo le grida dietro.

UOMO e non accettare clienti, stasera: pi tardi ti vengo a trovare!

Luomo ride sgangheratamente sinch Johnny non si avvicina e lo colpisce violentemente scaraventandolo a terra. Dopo essersi rialzato, lUomo, approfittando del fatto che Johnny si attaccato alla sua bottiglia, ne afferra unaltra e lo colpisce pi volte senza che nessuno abbia il tempo di intervenire. Passato il primo momento di sbigottimento, mentre Clara aiuta Johnny a rialzarsi, i ragazzi si fanno avanti minacciosamente. Giggetto si para davanti a loro.

GIGGETTO Calma, ragazzi, non mettetevi nei guai!

UOMO Buon consiglio! Conservatevi per la guerra, piuttosto: siete giovani e sani, fra poco vi chiameremo, a tutti! Quanto a te, adesso tu vieni con me: ti porto io in un bel posticino! Aggressione. E non sai CHI hai aggredito! Oste, dammi da bere, intanto!

Mentre lUomo beve, Clara sostiene Johnny.

CLARA Che cosa ti succeder, adesso?

JOHNNY Niente di peggio di quello che mi sempre successo quando la stupidit prende il posto. di tutto il resto.

CLARA E va a finire sempre cos, vero? questo il senso di tutta la tua storia Non come al cinema: alla fine vincono sempre i cattivi!

JOHNNY No.. non sempre Finch ci sar un angolo di mondo dove poter trovare. qualcosa come te. un pezzettino di cielo con un po di sole sar sempre possibile trovarlo. Baster uscire e cercare, anche qui, dietro langolo. (recitando come un attore e facendo ci che dice) Prendi su il tuo soprabito e mettiti il cappello. Lascia le tue preoccupazioni sulla soglia della porta: la vita pu essere dolce sul lato della strada dove ancora batte il sole!

UOMO Ubriacone! Invece di dire fesserie, preoccupati di te stesso.

Luomo in nero trascina via Johnny. I ragazzi sono abbacchiati. Clara piange disperatamente. Giggetto le si avvicina.

GIGGETTO Clara, non fare cos, calmati.

CLARA Via, lhanno portato via. tutto finito. Finito. Non giusto.

GIGGETTO Andiamo, Clara, davvero credevi che non sarebbe finita, in un modo o nellaltro? stato solo un pomeriggio di musica, di storie, di giochi di sogni. Non poteva continuare, in nessun modo: la realt sempre diversa.

CLARA S, lo so, ma perch deve essere cos brutta? Perch Giannina deve tornare in quel posto orribile, perch devono esistere persone come il signor Spizzichino, tormentate solo perch sono quel che sono, perch loro devono andare a farsi ammazzare, perch sempre tutto cos?

GIGGETTO La vita reale non ce la possiamo scegliere: questi sono brutti tempi e sono toccati a noi.

CLARA S, va bene, hai ragione: i miei sono solo sogni, ma perch non mi concesso nemmeno di sognare?

GIGGETTO E chi te lo proibisce? Nessuno potr mai proibirci di sognare, piccola Clara. Sogna, sogna pure e chiss, forse se gente come te continuer ad avere la forza di sognare persino gente come me trover, forse, la forza di cambiare le cose.

CLARA Ma come, come? Guarda fuori: tutto nero! come se fosse scesa ununica grande nuvola scura!

GIGGETTO Come? Lo ha detto Johnny, poco fa: anche se il cielo scuro, anche se non hai una lira, un pizzico di polvere doro lo puoi trovare sempre nellangolo, anche piccolissimo, dove il sole filtra attraverso le nuvole. Basta prendere il soprabito e il cappello, lasciare le preoccupazioni sulla soglia e dirigere i tuoi passi verso il lato della strada dove batte il sole.

Giggetto comincia a cantare sommessamente "On the sunny side of the street" I ragazzi gli vanno dietro in sottotono e Clara comincia a ballare. La luce cala ed alle loro spalle passano proiezioni di guerra. Via via la canzone prende un ritmo sempre pi vivace mentre la proiezione, per contrasto, mostra scene molto crude: Efrem caricato su di un vagone piombato, Giannina nel bordello tra ufficiali tedeschi e repubblichini ubriachi, i ragazzi in guerra. Ad un certo punto, dopo un refrain completamente strumentale, la musica diventa "In the mood" mentre la proiezione passa alle scene della liberazione di Roma. Tra gli ufficiali americani spicca la figura di Johnny. Clara corre verso la proiezione e finisce nelle braccia di Giggetto.

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