Amore e magia nella cucina di mamma

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AMORE E MAGIA NELLA CUCINA DI MAMMA

di Lina Wertmller

Personaggi:

LEONARDA CIANCIULLI, in Pansardi fu Serafina e Mariano, nata in Montella (Avellino) nel 1844 e morta nel manicomio criminale di Pozzuoli

FAUSTINA SETTI, detta Rabitti, saponificata il 18/12/39, nata a Rubiera (Reggio Emilia)

FRANCESCA SOAVI, detta Clementina, saponificata il 5/9/40, vedova Ferrari, nata a Colorno (Parma), maestra privata

VIRGINIA CACIOPPO, Bassi fu Calogero, saponificata il 30/11/40, nata a Menfi (Agrigento), vedova del professar Fanti maestro di musica, cantante

LA MAESTRA CURRADI

LA MAESTRA CODELUPPI

ARDILIA DIACCI, domestica impazzita in seguito e ricoverata al manicomio di Reggio Emilia

ALBERTINA FANTI, cognata della Cacioppo

ERO MIRONI, coinquilina della Setti

ADELINA INCERTI, parrucchiera

SANTINA SECCHI, amica della Cacioppo

SERAFINA MARIANO, madre di Leonarda

ZI TRIPOLINA

LA VECCHIA

LA BAMBINA

LA SUORA

IL MARESCIALLO

IL PERITO

LAVVOCATO

IL PRESIDENTE

PRIMO TEMPO

Leonarda sola; canta dolce dolce la ninna nanna.

LEONARDA - Picci picci piccir

quieto quieto in braccio a me

figliulello bello bello

Tutto latte zucchero e giglio

quant bellello chisto figlio

Dormi in braccio alla tua mamma

Ninna Ninna Ninna Nanna Ah Ah

Oh Oh (Lentamente dal buio dietro a Leonarda sono apparse le donne nere e dolenti sono ombre che la circondano)

FRANCESCA - Leonarda Leonarda Su Su ora

FAUSTINA - Sono pronti

VIRGINIA - (Le tende la mano in un gesto meridionale, offrendo il largo petto per piangerci) Leonarduzza Leonarduzza mia! (La scena si riempie pian piano di tutte le donne. cerimonia funebre. Una piccola bara bianca In fondo. Le tolgono dalle mani il bambino. Donne pietose lo compongono mentre altre fanno Il loro giro di condoglianze. Baciando Leonarda che rimane muta. Parlano piano a gruppetti)

ERO - Che destino, che destino!

ALBERTINA - Eh Ma ci deve ben essere sotto qualcosa. il dodicesimo che le muore C qualche tara

SANTINA - Anche i sangui che non si pigliano. Perch dodici creature morte cos appena nate! Povera donna

ERO - Beh tante volte dipende da certe brutte malattie. Povera donna Visto?! Non riesce a versare una lacrima

ALBERTINA - Daltra parte il dodicesimo Ci avr anche fatto il callo

SANTINA - Ma che dici?

ALBERTINA - No, poveretta Ma insomma potrebbe ben farsi una ragione Se le muoiono, che ci rinunci Santo Iddio! (Leonarda come se si svegliasse da un sonno)

LEONARDA - No No Mariuccio! Che gli fate? Ridatemelo Deve prendere il suo latte lora Datemelo lora della pappa (Urla) Datemeloooooo! (Poi con voce normale alla Faustina che le vicina) Ci ho il petto gonfio Senti Senti Faust Guarda (Fa mossa di sbottonarsi e con pudore mostra il seno alle amiche) tutto gonfio di latte Deve pigliare la pappina mamm tutta gonfia Ahi Che mi fa male Deve pigliare a pappina

VIRGINIA - Leonarda Stai calma Devi essere forte, tesoro la tua creatura non c pi andata in cielo, a giocare con quegli angioletti dei suoi fratellini

LEONARDA - Dodici! Dodici?! (Improvvisamente Leonarda sembra realizzare e d fuori da matta in una crisi di disperazione) Nooooooo! Bizzoca schifosa! Ridammi mio figlio Ridammi mio figlioooooo (Urla. Le donne la trattengono mentre cerca di buttarsi sulla bara. La portano via. Poi mentre seguitiamo a sentire i suoi urli, le donne si compongono come in un funerale. Quattro portano la bara, cantano De profundis in coro. Le altre dietro. Fanno un giro traversando il palcoscenico piangono, parlano, pregano)

ERO - Un bambino cos piccolo

SANTINA - Eh, no Meglio piccoli Pi crescono e pi ci si affeziona

ALBERTINA - No che il dodicesimo Daltra parte se gli vivevano tutti e dodici E cosa gli dava da mangiare? Il marito che se n andato (Fa cenno di squagliarsi)

ERO - Ha sentito signorina? Ha sentito poverina, come lo chiamava? Che strazio

CURRADI - S.. Certo Oddio, c anche il fatto che meridionale Le meridionali, sa Son piazzaiole Gli piace di fare le scene Da noi insomma c pi dignit nel dolore

SANTINA - Ah, questo vero Io, quando fu lora della povera mamma, non versai una lacrima davanti alla gente Morivo Ma, niente! Locchio asciutto.

ALBERTINA - (Allude alla Curradi) Che puzza sotto il naso Forse si crede che perch maestra A me le maestre poi mi sono sempre state antipatiche io le manderei tutte a zappare. Quella zitellona non s trovata neanche lo straccio di un uomo ma se ne morirebbe dalla voglia quella faccia gialla (Camminano) Fosse stata appena appena passabile, invece che spaventapasseri Quella l diventava una donnaccia, quant vero Dio. (Il corteo sfilato, si dispone a cerchio. Poi la Virginia va al centro e attacca a cantare la Romanza di suor Angelica)

VIRGINIA - (Canta) Senza mamma tu piccin sei mortoooo (O anche Poveri fiori dallAdriana Lecouvreur o atro pezzo adattabile alla circostanza. La voce pu venire anche da un magnetofono fuori scena. La Virginia deve cantare come fosse ad un concerto. E considerasse doveroso lomaggio delladdio canoro. Le donne scompaiono nellombra mentre Virginia continua il suo canto. Rimane solo Faustina alla ribalta a piangere)

FAUSTINA - No No C qualcuno che le vuole male malocchio malocchio dodici figli morti forza maligna Cos come maligno contro di me, questo destino. Questa povera vita mia Sempre sola. Con dentro al petto un cuore carico damore che nessuno ha voluto. Sprecato cos Tutto sprecato cos Eppure non ero brutta, io non ero mica brutta A Rubiera Mi chiamavano Rosellina di maggio quando passavo per la strada Rosellina di maggio (Cambio di Luci. Si avvicina Leonarda sorridente mentre Virginia sempre lentamente continua a cantare, fino a dissolvenza, la sua romanza)

LEONARDA - Ma io ci credo Fausti ci credo Non ci pensare Ora ci pigliamo una bella tazzolella di caf Eh?

FAUSTINA - vero, sai Proprio cos mi chiamavano al paese quando ero ragazza Rosellina di maggio Era per la pelle avevo una pelle Sapessi

LEONARDA - Eh Ce lhai ancora bella adesso Fresca, senza rughe! (Stai una bellezza) Guarda Gua si vede che non hai mai toccato cipria Questa pelle di acqua e sapone Eh Se tu volessi Se ti curassi un po.

FAUSTINA - Ormai Allet mia Sono buona giusto per la tomba

LEONARDA - Uh, Ges Che brutte cose Zitta. Zitta Croce e bocca tocca il naso Ges Giuseppe e Maria Fa le corna e passa via! Ma che mi tocca di sentire Che mi tocca di sentire Guarda come ti devi buttare gi (Frattanto traffica preparando il caff. Le tazzine e tutto. Adesso serena e buona come una gallina affettuosa) sbagliato Rabitti mia Intanto tu sei ancora una bella donna

FAUSTINA - Per carit

LEONARDA - Nossignore certo non sei pi una bambina Per let te la porti bene assai E allora? Ti curi, ti tiri su Un po di permanente una bella tintura per mandare via quei capelli bianchi Come fanno tutte Anchio, vedi E di uomini, ancora ne potresti trovare cos (Fa la tipica mossa con le mani per dire a mucchi) Che le giovani in fondo in fondo, sono senza sugo E la donna in et, piace. E quando piace, piace assai

FAUSTINA - Eh, s Ma io A chi posso piacere? Ormai! Laltro giorno passavo in piazza. E i bambini giocavano a tirarsi i sassi. Uno mha preso a una gamba La mamma era la nipote del Ciardi, gli ha dato uno schiaffo e gli ha detto: Non si tirano i sassi soprattutto alle persone anziane. Oh, ci credi? Avrei preferito avesse detto vecchia! Quellanziana

LEONARDA - Iiiih! E basta Che sarebbe? Tu ti vuoi buttare gi per forza! M sai che facciamo? Il caff te lo faccio alla turca Cos leggiamo i fondi e chiss che non ti possa dare una bella notizia e unaltra cosa: ce lhai un fazzoletto?

FAUSTINA - S (Cerca nella borsa) Ecco (Porge un fazzoletto)

LEONARDA - Passatelo sugli occhi Prima piangevi no? Basta una lacrima (Le va vicino le passa un angolo del fazzoletto negli occhi) Ecco Ora dammi la mano. Qui Sotto le unghie La pelle morta

FAUSTINA - Ma che fai?

LEONARDA - Eh Ora qua ci vuole una cipolla Una zampa di coniglio Erba di bella donna Questa lo sai che la prima cosa che ho imparato Pensa, tenevo dodici anni Volevo vedere la faccia di chi sarebbe stato linnamorato mio Gi, al paese (Va a trafficare vicino alla cucina) A Montella ci stava Zi Tripolina Era una vecchia. Cos vecchia, ma cos vecchia La pellecchia dellocchi gli arrivava qua (Indica sotto le guance) Dicevano che aveva duecento anni. Viveva sotto la quercia grande dentro una capannuccia da pastori, ma era brava Ci venivano le marchese da Napoli a farsi dire la ventura, a farsi preparare le fatture E la rispettavano, sai perch? Tutti tenevano paura Guai a fare lite co Zi Tripolina Ti potevi buttare nel pozzo Perch era potente Dice che veniva da Benevento Terra di streghe Insomma, Mariuccella l mi port E Zi Trlpolina quando mi vide, che tenevo le trecce e una macchia di more sul naso Si mise cos a ridere Cos a ridere Teneva una bocca che sembrava un pozzo. Da quanto era fonda e nera E senza denti Che vu piccir? Mi chiese. E rideva Voglio ved la faccia dellinnamorato mio Mi prese a simpatia E questa fu la prima cosa che minsegn Cipolla Coniglio Bella donna. (Echeggia voce della madre terrorizzante con echi)

VOCE MADRE - Leonardaaaaa!!! Leonardaaaaa! Add stai? Leonardaaaaa (Improvvisamente Leonarda ha dodici anni e le trecce. Viene presa dal terrore infantile della punizione. Parla come una bambina. Piange, tira su col naso, deve dare esattamente limpressione della scena di allora)

LEONARDA - Uh Ges Mamma Mamm

VOCE MADRE - Leonardaaa Pozzesse accisa! Add staiiii? Che fai? Che stai facendo? Delinquente villanzona! Che tiene l? (Leonarda tenta di nascondere il fazzoletto)

LEONARDA - Niente Mamm

VOCE MADRE - Che niente Mbrugliona Vinacc (Leonarda avanza verso il proscenio come se una Mamma enorme fosse in piedi in mezzo alla platea. Ma grande quattro piani si sente piccolissima davanti alla Mammona che avr una voce terrorizzante, come unorchessa)

VOCE MAMMA - Che stai facendo? Che tene l fa vedere (Leonarda tremando scioglie il fazzoletto e mostra la cipolla)

LEONARDA - Niente mamm Na cipolla

VOCE MADRE - E che altro Che nascondi? Che ti credi di pigli pe scema a me? Zampo di coniglia Erba di belladonna! Quest fattura Guardate che porcheria Intrugli di streghe Brutta delinquente Allet tua! Quest il diavolo nero! Il diavolo porco Chi te lha imparato? Chi te lha imparato

LEONARDA - Nessuno Mamm Giocavo

VOCE MADRE - Bugiarda Vedo la bugia che ti cammina su al naso.

LEONARDA - No No Non me lha dato nessuno Lho preso io. Giocavamo con Mariucella Stavamo a giocare dietro a la canonica lho trovato.

VOCE MADRE - Dove?

LEONARDA - Pe terra mamm Giocavamo

VOCE MADRE - Bugia! Tu stai gi col piede nellinferno Chi te lha imparato? Zi Tripolina, eh?

LEONARDA - No no No, Zi Tripolina no

VOCE MADRE - Io vado dal parroco Vado dalle guardie Io la faccio arrestare

LEONARDA - Ti prego mamma, mammuccia, mammuccia non ci andare non la denunziare. A Zi Tripolina quella mi fa lo scongiuro. Mescono le corna e la coda come agli asini

VOCE MADRE - E ben ti sta Cos timpari ad andare dalle streghe! Delinquente Allo stanzino buio Senza cena E quando viene tuo padre con la cinghia Co la cinghia La cinghia! (Leonarda adesso in un pianto isterico infantile disperato, come ricevesse gi i colpi di frusta)

LEONARDA - Ahi ahi ahi Eh no Eh no Mi fai male Ahi Ahi Madonna mia! Che dolore Non lo faccio pi Non lo faccio pi Ahi, che male! Ahi, che male! Ahi, che male (Leonarda bambina indietreggia. La sua voce e il suo lamento cominciano a spegnersi. Quando al fondo prende la tazza di caff e torna avanti nel suo tempo presente in cucina con Faustina)

LEONARDA - (Voce normale sua da adulta) Ora devi bere questo. No Con la sinistra La mano del cuore Bevi piano. Bevi piano Tu di che mese sei?

FAUSTINA - 5 febbraio dell86

LEONARDA - Acquario Segno dellacqua Tutto liquido Sallarga, si sparge, gocciola e evapora Bevi Piano

FAUSTINA - Mi rimane tutti i fondi in bocca

LEONARDA - Bevi piano Che il fiato tira su il disegno del tuo destino Rabitti Piano

FAUSTINA - Ecco (Le porge la tazza) Va bene?

LEONARDA - (Prende la tazza e si mette sotto la luce a guardarla in silenzio) Si, s chiara chiara (Chiude gli occhi e velocissima dice) Io ti prego per i quattro Alif Illuminami. Tu sei la corda che solleva le cortine nere. La chiave che apre gli armadi e i cassetti. La mano che sparge la sabbia e attinge il futuro dal nero. Colore del caos, il nero tenebroso, madre dei colori Il nero pesante e si deposita Tu sei ieri, tu conosci domani (Ora torna a parlare normalmente) Dunque Dunque

FAUSTINA - Mi fai venire i brividi Ma tu tutte queste cose come le sai?

LEONARDA - Eh, io ho studiato, figlia mia Appena ho capito la potenza, ho studiato, ho letto i libri Ho conosciuto gente Gente grossa Importante Ma adesso non mi distrarre Che se no rovini tutto Ma qua Che vedo? C roba (La guarda intensamente) Tu non mi hai detto tutto della tua vita, figlia mia Tu eh (La guarda) Tu conosci luomo

FAUSTINA - (Appare stravolta dalla verit che le sbatte cos chiaramente in faccia lamica) Lo dice l dentro?

LEONARDA - Eh gi. Lo dice qua e dice pure unaltra cosa qua

FAUSTINA - (Tenta di strappare la tazza) No No Basta Smettila

LEONARDA - (Severa terribile) Non si rompe il cerchio, quando formato

FAUSTINA - Non voglio Non voglio (Scoppia a piangere)

LEONARDA - (Dolcissima) Poverella Apri il tuo cuore che meglio

FAUSTINA - Povera me povero figlio mio

LEONARDA - Eh, lo vedi? Tu hai un figlio E vedo una brutta macchia nera sulla tua creatura

FAUSTINA - (Scoppia in un pianto disperato) Povero figlio mio Mi morto due anni fa. E perch? Perch morto lui Non potevo morire io

LEONARDA - (Intensa, come in trance) Anche tu conosci il rumore delle viti nel legno La cassettina bianca che te lo porta via Bianco, bianco freddo freddo via via (Si scuote le fa dei cenni sulla fronte) Non ci pensare, che anche troppo ci hai pensato Il padre? Del padre che mi dici? Qua io vedo una divisa

FAUSTINA - Era maresciallo della finanza Siciliano Una domenica ero cascata dalla bicicletta maiut a rialzarmi Mero fatta male a una gamba E lui mi volle gentilmente accompagnare Io credevo fosse uno della polizia Mi sono fidata Quando stato a casa mia Era stato cos cortese Io gli ho offerto un caff Lui bevve il caff Poi pos la tazzina Mi guard Ma io non volevo Leonarda Non volevo lui mi diceva tante cose io non lo capivo Parlava siciliano (Mentre Faustina si sfoga, Leonarda le va dietro ascoltandola e le poggia due mani sulle spalle)

LEQNARDA - E che ti faceva? Racconta tutto come in confessione Liberati Ti toccava il petto, le cosce? Ti sbottonava la camicetta Tinfilava le mani sotto le gonne?

FAUSTINA - Si Quelle due manone calde e quel fiato grosso sul collo Coi baffi che facevano solletico e mi baciava Mi bagnava tutta di saliva Poi la camicetta non si apriva e mha strappato tutto Camicetta, maglia, sottana

LEQNARDA - E il petto? Te lha baciato il petto?

FAUSTINA - Si Per piet, gli dicevo io Per piet di Cristo nostro signore Ma lui era come una bestia Mi mordeva Strappava Faceva male Tutto Ha strappato tutto Anche la biancheria Io credevo di morire Non cero abituata Io non lo sapevo

LEQNARDA - Per luomo T piaciuto?

FAUSTINA - Ma non lo so Non capivo io credevo che lamore fosse una cosa dolce Io io Tu lo sai, sono romantica E invece

LEONARDA - Ma sotto sotto, t piaciuto T piaciuto Io ti sento Rabitti

FAUSTINA - No No Dopo Dopo lui s addormentato Era con la divisa in disordine Sudato Russava E io stavo l a guardarlo. Guardavo quella faccia, quel naso, quegli occhi chiusi. Aveva due nei. Era tanto brutto Ma Ormai era stato lui e a forza di guardarlo, alla fine mi sembrava fin bello Mi sono detta: se stato cos Segno che cos doveva essere E allora, mi sono rimessa in ordine Lho svegliato, con un sorriso Mi sentivo pronta a seguirlo per sempre E non sapevo niente di lui. Neanche come si chiamava Capisci Io gi mi vedevo con labito bianco E Invece era sposato con otto figli

LEONARDA - Eh Poverella La solita storia

FAUSTINA - Tu non sai cosa stata la mia vita Ho dovuto nascondere tutto con la pancia fasciata Ho partorito di nascosto, da una contadina, ho dovuto lasciare quella creatura

LEONARDA - Rabitti, adesso basta con le tristezze. Via Via lacqua passa e si porta via tutto ( tornata davanti alla tazzina) Qui un destino diverso ti attende Io vedo cose belle nel tuo futuro

FAUSTINA - E che mi pu venire di bello, ormai a me?

LEONARDA - Lamore C un uomo nella tua vita E luomo per la donna tutto Eh.. Eh Io lo so e come me lo ricordo ti fa rifiorire come lacqua ai fiori come lacqua ai fiori (Viene avanti leggera giovanile in una luce chiara. Un mandolino suona. Caldo, meridionale)

LEONARDA - No No Raffa Non mi toccare la spiaggia piena di gente ci vedono No! Zitto Zitto stato un momento di debolezza ieri sera perch mhai stregata perch quando mi stai vicino Mi viene voglia che tu mi tocchi e di toccarti io (Come trascinata nel buio, Leonarda in pieno calore. La voce terribile della madre)

VOCE MADRE - Sgualdrina Malafemmina Fetente Sporcacciona! (Leonarda si erge con aria di sfida, verso la grande madre)

LEONARDA - E basta! Che insulti? Raffaele mi vuole bene, a me! E io me lo sposo

VOCE MADRE - Che fai tu? Tu sei promessa a tuo cugino Salvatore e quello ti devi sposare Brutta svergognata La famiglia nostra tiene una parola sola

LEONARDA - Mamm Io voglio bene a Raffaele Che ti credi? Che mi puoi prendere ancora a cinghiate come quando ero piccola! Io so grande e faccio quello che mi pare a me Salvatore mi fa schifo! Io sposo a Raffaele che mi porta via di qua. La vita mia, me la vivo come voglio io

VOCE MADRE - Ah s? E io ti maledico Io non ho pi figlie. Ti maledico e ti stramaledico Maledizione di madre! Che terribile e nun perdona maledico te e tutta la famiglia tua E i figli tuoi che dentro la pancia ti devono marcire Ti maledico Ti maledico Ti maledico (Leonarda rimane sola, molto scossa dalle parole della madre, rimane l. Si stringe il golfino sulle spalle dopo una pausa)

LEONARDA - Fa freddo Sento freddo (Una radiolina trasmette il trio Lescano che canta Tulipan Leonarda accenna anche lei a can tare i Tulipan) Tulipan Tulipan

FAUSTINA - Andava anche bene a scuola Era simpatico a tutti. Una volta per regalo port alla maestra un passerotto e per la paura che facesse i bisogni sulla cattedra Pensa, tutto da solo, un paio di mutandine gli aveva fatto Al passerotto (Leonarda traffica con la mappetella della fattura. Continua a canticchiare)

LEONARDA - Cantano fra loro i tuli tuli tulipan Non ci pensare pi! Questo lhai tenuto come ti ho detto io? Sotto al materasso dalla parte sinistra per tutta la settimana?

FAUSTINA - S

LEONARDA - Ecco Guarda come s marcita bene la cipolla Ha mangiato la bella donna (Faustina sempre pi abbacinata) Adesso preparo tutto cos alla luce nuova vediamo i primi risultati

FAUSTINA - Che fai?

LEONARDA - Non ti preoccupare Hai fiducia o non hai fiducia? (Prende il suo cestino da lavoro. Taglia dei pezzettini di stoffa rossa. Poi taglier la fattura facendo dei piccoli quadratini di stoffa dentro cui cucire gli avanzi dei peli della cipolla e della bella donna)

FAUSTINA - S, tenta Tu ormai sai tutto Tu solo Sai che ti sono tanto affezionata? Al mondo ormai ho solo te

LEONARDA - E io co te mi ci voglio mettere di punta E tu vedrai Se ti sistemo! Ecco Questo per lui

FAUSTINA - Lui? Lui chi?

LEONARDA - Luomo che ti sposer? A chi vuoi? Chi ti piace

FAUSTINA - A me? Non lo so Nessuno

LEONARDA - Come nessuno Tu non tieni in testa a nessuno?

FAUSTINA - No Nessuno E chi?

LEONARDA - Oh, San Gennaro protettore degli intrugli, tu faresti casc le braccia anche a Zi Tripolina

FAUSTINA - Te lo assicuro Io, non ho mai pensato a nessuno Non saprei chi Pensaci tu uno che ti sembra giusto a te Che io non lo conosco Magari, ecco Se fosse possibile Non troppo troppo materiale Ma insomma fai te

LEONARDA - E va bene. Mo ci penso io, certo Un bel marito giusto, serio, tranquillo (Le d la sacchettina della fattura) Ecco, questo te lo devi portare sul cuore Qua, vicino alla maglia Con la spilletta da balia Ecco fatto (Le attacca la fattura alla maglia. Un grosso colpo come battuto sulla porta)

MARESCIALLO - (Voce) Cianciulli Leonarda!

LEONARDA - Presente. Che ?

MARESCIALLO - (Voce) Cianciulli Leonarda in Pansardi! Nata a Montella, Provincia di Avellino il 14 aprile 1894, siete accusata da tal Gandolfi Enrico del furto di 400 uova Vi dichiarate colpevole?

LEONARDA - Colpevole? Macch colpevole Innocente Innocentissima. Pura come lacqua Innocente come la Madonna Signor maresciallo Come vi permettete? 400 uova Che vi credete? Io sono una signora e non unarrubbagalline, signor maresciallo Mio marito un funzionario dello stato Seppure di gruppo C. Mi meraviglio di voi signor Maresciallo Chi mi accusa?

MARESCIALLO - (Voce) Tale Gandolfi Enrico

LEONARDA - Gandolfi Enrico vada ad accusare a sua sorella! Perch io sono una signora se vengo colpita nellonore Io ho amici potenti e santi in cielo signor Maresciallo La signora Pansardi rubare le uova! Io a Landolfi Enrico lo denunzio per calunnia signor maresciallo (Battono colpi di martello da sentenza)

MARESCIALLO - (Voce) E vi dichiara colpevole e vi condanna a una multa di lire (Dissolve. Leonarda adesso circondata di amiche, oltre la Soavi c la Cacioppo e la Setti)

VIRGINIA - Ma che si deve sentire! Povera Leonarda Che vergogna! Io fossi in te scriverei una lettera al Duce lui, solo lui ti sapr rendere giustizia e punire i colpevoli

FRANCESCA - Leonarda, tu devi ricorrere in appello

FAUSTINA - Certo, Leonarda Non devi permettere che gettino fango sul tuo nome

VIRGINIA - Vai subito, domani dallavvocato e dagli una bella lezione!

LEONARDA - Eh come no? Ma io lappello non lo posso fare

FRANCESCA - Perch? Devi dimostrare a tutti la tua innocenza!

LEONARDA - Gi, ma invece lo sono colpevole Io le uova effettivamente le ho prese.

VIRGINIA - Le hai rubate?!

LEONARDA - S Quel fetente le voleva vendere a caro prezzo Voleva speculare E io, me le sono prese E le ho fatte mangiare a mio figlio Che deve venire su bello, grasso, e forte alla faccia di tutti quelli che mi vogliono male! La brutta figura? Da qua mentra e da l mesce Dicono che rubo? E lo dicessero, prosit Qua rubano al Comune, rubano al Fascio rubano quelli della Chiesa fanno a chi ruba di pi. E lo mi devo mettere in soggezione? Ma io penso al figlio mio Che il mio orgoglio, e il mio conforto Non lo faccio andare tisico per fare contente quelle facce gialle di bizzoche (Le amiche sono costernate. Si guardano fra loro in imbarazzo)

VIRGINIA - Ma Leonarda

FRANCESCA - Leonarda e Leonarda Ha ragione lei! Brava!!!

LEONARDA - Io, di quello che dicono quelle facce gialle Coma Mussolini Me ne frego!

FAUSTINA - Come vorrei essere come te Hai un coraggio

LEONARDA - Non coraggio No. Io ho una fortuna La protezione Le grandi forze intorno a me, che mi proteggono e quando chiedo aiuto, massistono E mi fanno capire il vero e il falso. Quello che conta e quello che non conta niente! Mhanno condannato e io apro la radio e me ne fregoooooo!!! (apre la radio)

FRANCESCA - Che bel carattere Dio ti benedica

VIRGINIA - Vedi, lei ha la sua radio Certo che una grande compagnia

LEONARDA - Quando funziona (fra i vari rumori emerge un boato) Oh lui Lui Senti la gente

(Sul boato la voce di Mussolini che domina)

VOCE MUSSOLINI - E se per lInghilterra il Mediterraneo una scorciatoia Per noi Italiani la vita! (Boato. Entrano, portando a mano le due biciclette, la Curradi e la Fanti. La Fanti comincer a gonfiare una gomma un po ammosciata. Riconosciamo subito in loro una classe sociale pi elevata. Soprattutto culturalmente Infatti la Curradi maestra e la Fanti organizzatrice di comitati benefici. Sono lintellighenzia femminista locale)

CURRADI - Delle uova Che vergogna La moglie di un funzionario dello Stato

IDA - Lo sai che non riesco a capire come ha potuto? Perch mi rifiuto di credere che sia stato effettivamente per bisogno. Se hai bisogno, manda via la cameriera tirati su le maniche e lavora Ma rubare! Un filo di dignit. Perdincina!

CURRADI - No Non questione di bisogno Che bisogno! Fa la cartomante, e con quello, immagina quanti soldi tirer fuori, da tutte quelle cretine che vanno a farsi dire il futuro! No! proprio vizio Perch, andiamo! Uno non ruba quattrocento uova per dare da mangiare al figlio 400 uova! Roba da farlo morire dal mal di fegato Che roba Senza un filo di dignit

IDA - Secondo me, c anche dellaltro. Io ho paura che presti anche la casa per pratiche abortive. Non mi meraviglierei Non mi meraviglierei

CURRADI - Io lho sempre detto Non bisogna mescolare i ceti.. gentaglia I meridionali poi Quella un pessimo elemento, che avvelena tutto lambiente qui in paese Le donne qui ci vuol poco a attirarle.

IDA - Non sanno che fare E quella se ne approfitta.

CURRADI - No No Qua bisogna ripulire gli angolini Ma se mi ci metto di punta (Montano in bicicletta. Si allontanano mentre suona lAve Maria)

VOCE MUSSOLINI - Mi rifiuto di credere che lautentico popolo di Gran Bretagna, che non ha mai avuto dissidi con lItalia, voglia gettare lEuropa In una catastrofe (Boato)

VIRGINIA - Impazzita! La folla Impazzita Ah Che uomo!

FAUSTINA - Ci credi che mi d i brividi solo la voce

LEONARDA - Quello mica la voce la forza Sono gli occhi Magnetici Occhi da stregone Eh, quello collegato se no quella forza non ce lavrebbe Da affascinare tutti, inglesi, francesi, tedeschi Che per la prima volta rispettano lItalia. Quello potente

FAUSTINA - Uuuuuuuh! Leonarda scusa momenti mi dimenticavo Il postino mha dato una lettera per te Devessere il tuo ragazzo

LEONARDA - Peppinuccio figlio mio (Prende la lettera che Faustina ha tirato fuori dalla borsa, la apre rapida emozionata e legge) Bello di mamma tua Ah Che figlio Che benedizione Sentite: Cara mamma io sto bene e ti penso sempre. (Bacia la lettera) E certo a chi vuoi pensare? A mamma tua che ti vuole bene, che sei la luce degli occhi suoi (Legge) Qui con me sono tutti abbastanza gentili, ma la vita militare dura La mattina ci alziamo alle cinque e fa un freddo che per lavarci dobbiamo rompere il ghiaccio nei lavatoi Povera creatura Quelli me lo fanno ammalare. Poi marce, esercitazioni, ginnastica, corriamo avanti e indietro tutto il giorno. la naja. Dicono che hanno indurito la disciplina, per prepararci alla guerra, che tutti sostengono imminente Ma secondo me sono le solite chiacchiere

VIRGINIA - Madonna mia speriamo di no Ci mancherebbe pure la guerra

FRANCESCA - Eh, ma lo dicono tutti che ormai ci siamo. Dice che Hitler e Mussolini sono stanchi di subire tutte le prepotenze dellInghilterra, e che sono belli e pronti a dare una lezione allEuropa e al mondo

FAUSTINA - Ma io non capisco che bisogno c?

FRANCESCA - Come sarebbe? Quelli sono pieni di Colonie in Africa, in India e da tutte le parti, e a noi, che ci siamo conquistati il posto al sole, ci hanno fatto le sanzioni? Ma una bella mascalzonata

VIRGINIA - Questo vero. In fondo noi che male gli abbiamo fatto? Mica abbiamo toccato roba loro Siamo andati a portare la civilt in un paese dove ancora vanno in giro tutti nudi, e come diceva il mio povero marito Con la sveglia al collo (Leonarda non ha preso parte al discorso. lontana dalle altre in un altro pensiero, in piena crisi. Le altre scompaiono nel buio)

LEONARDA - La guerra? La guerra? Eh no no! Io di figli ne ho gi persi tanti Questo no! A morire a ventanni non ce lo mando La guerra no La guerra no Non ce lo mando (Leonarda si concentra. Chiama le potenze) Che devo fare? Che devo fare? (Azione magica. Appare dal fondo Zi Tripolina, nera misteriosa buia come una notte calabrese vecchia di secoli. Antica, sciancata. Rotonda pi che alta. Una massa di panni neri e un bastone nodoso. Appesa sotto il grembiule nero, una sacca con tutto il suo. Al collo i suoi amuleti strega-stregona-bizzoga-un uncino di naso uno sgangherio di nero di bocca un dentone solo enorme, forse di ferro. Dal mucchio degli stracci esce, antichissima, rugosa come la vecchia serratura di un castello abbandonato, una vociaccia cigolante che Ungaretti diventa un usignolo)

ZI TRIPOLINA - Piccir Piccir

LEONARDA - Zi Tripolina

ZIO TRIPOLINA - Tu da lontano mhai chiamata E so contenta che mhai chiamata Fa vedere i polsi Sei rimasta sorella in Baal?

LEONARDA - Si, zi Tripolina Ho piacere di vedervi So passati tanti anni Io so partita Me so sposata

ZI TRIPOLINA - Che parli? Io tutto so Nun perde tempo, piccir la luna corre veloce

LEONARDA - Mavevano detto che non ceravate pi

ZI TRIPOLINA - Acqua di culo e vermi di naso. Parlano e non sapene ninti Zi Tripolina sta sempre c, per chi la sa trov

LEONARDA - Ma quanti anni tenete?

ZI TRIPOLINA - Ma tu non eri intelligente, piccir Ma te s infessuta? Uno, due anni, centanni Che so? Quattrodinari per andare al mercato, pe chi vive cecato Senti a me: il tempo so io Il tempo mio e anche il tuo Piccir. Gatto, gallo, pipistrello e serpente dice che tu stai nella torre scancellata

LEONARDA - Nella torre scancellata? Parlatemi pi chiaro, Zi Tripol, che io non vi capisco.

ZI TRIPOLINA - E non si rotto. Lanatema di mammeta non si rotto Ti ha maledetto fino a che entrata nella tomba entrata al terzo giro contro di te e ti ha messo nella spirale Hai bisogno di aiuto Se no, so guai piccir, cacata di sangue Chiama a Baal Chiamma baal (scompare ripetendo lultima frase) Chiamma Baal A Baal A Baal (Leonarda prende le carte dei tarocchi. Le amiche tornano, si riavvicinano nel tempo presente. Leonarda dispone le carte di tarocchi. Alza lo sguardo e guarda le amiche)

LEONARDA - Ci sar

VIRGINIA - La guerra?

LEONARDA - Ci sar

FAUSTINA - Oh, madonna mia

FRANCESCA - Per carit Io me la ricordo ancora quellaltra che stavamo tutte a fare le bende per feriti mi ci morto pure uno zio Un fratello di mamma che era giovane giovane morto sul Carso

LEONARDA - Non parlate di morte qua A questa casa la morte non si deve nominare (Viene avanti con unaria ispirata. La Virginia, la Francesca e Faustina vanno indietro verso lombra. Leonarda si avvicina correndo a un telefono)

LEONARDA - Pronto Pronto Peppino Sei tu Sono io Mamma tua S, come stai? Eh? Non ti sento! Stai bene! Mangi figlio mio? E la maglietta la porti? Tu te la devi mettere che a Milano fa freddo e se c vento, mettici il giornale E lo studio? Bravo Bravo. S, si, ho letto Che bellarticolo Bravo, figlio mio Statti riguardato Pensa a me Quando arrivi? Attento alle traversate S, un bacio da mamma tua (Bacia nel telefono e mette gi. Cambia atmosfera. notte adesso. Rapidamente prepara il tavolo. Va ad accendere la luce. Si preoccupa di spegnere le altre. Ha unaria segreta e misteriosa. Prepara le sue cose. Aglio, certe erbe, poi va a socchiudere la porta. Un fischio. Un fischio di risposta. Entrano una vecchia e una ragazza. Sono con scialli. Non si salutano)

LEONARDA - Vi ha visto nessuno?

VECCHIA - No. no

LEONARDA - (Alla bambina) E tu stai bene, piccir?

BAMBINA - Ho un po di mal di testa (Prendono posto intorno a un piccolo tavolo a tre gambe che Leonarda ha preparato al centro della stanza. Tutto a posto. Leonarda solleva le mani come per parlare. Silenzio. Dopo una pausa lunga le riabbassa. Leonarda prende le mani a catena e cominciano la seduta)

LEONARDA - (Sussurra) Tenete forte la catena E concentratevi al massimo. Questa sera importante Devo chiedere una cosa per me (Chinano la testa sul tavolo tutte e tre. Poco dopo passano in prima la Curradi e la Ida in bicicletta. Occhieggiano come se guardassero in direzione della casa della Cianciulli)

CURRADI - Che strano: la casa sembra buia A questora E il fumo esce dal camino Che far?

IDA - Oh Fa freddo Io ho paura Andiamo via

CURRADI - Io andrei a origliare, figurati (Breve silenzio. Improvvisamente si sentono dei lamenti lontani. Le due donne Impallidiscono)

IDA - Hai sentito?

CURRADI - Era il vento

IDA - Ma dai andiamo

CURRADI - E va bene (Impaurite scompaiono. Frattanto il tavolo della seduta comincia a sussultare. La bambina respira forte, sempre pi forte. chiaro che la medium lei. Il respiro comincia a diventare un lamento, una specie di ululato in sordina come fanno certi cani quando sentono una sirena)

LEONARDA - Piano Stasera sono forti

VECCHIA - Ehh

BAMBINA - Aaaaaiiii oooooo (Il tavolo comincia a battere forte)

LEONARDA - Eccolo Chi sei Chi sei? (Il tavolo sbatte. La vecchia comincia a cantare)

VECCHIA - A B C D E F

LEONARDA - No Aspetta Guarda Caterina Parla direttamente (infatti la bambina da proprio in smanie. Adesso i suoi lamenti cominciano ad avere un accenno di parole. a lei allora che Leonarda si rivolge. La bambina si tende inarcando le reni andando pericolosamente in dietro con la sedia)

LEONARDA - Tu vuoi parlare direttamente, vero?

BAMBINA - (con voce da uomo) S s s siiiii (Il tavolo adesso si muove e sbatte venendo avanti. Le donne lo seguono con le sedie. Leonarda esaltata. Ha il viso trasformato. Come una luce interna)

LEONARDA - Ecco sono qui Sono tua sorella in Baal Parlami Io ti ascolto Chi sei? Chi sei?

BAMBINA - (Sempre con voce da uomo sofferente) Shalem Shalem Malkshi Elchim

VECCHIA - Che dice? Che lingua

LEONARDA - No Devessere aramaico. Zitta Vieni a me o potente Sono il braccio e tu la mente Chiedo il tuo aiuto

BAMBINA - Sarai Cerchio e raggio Forma visibile e idea invisibile khopir

LEONARDA - Ti scongiuro Siii pi chiaro Non capisco Io sono semplice (La bambina d in smanie sempre maggiori e mostra segni di insofferenza)

BAMBINA - Apri Aprimi Aprimi. (La voce sempre pi cavernosa. Leonarda si precipita ad aprire iI vestitino della bambina. Apre anche la biancheria, la magliettina. Glieli fa scivolare sulle spalle facendola rimanere a torso nudo)

BAMBINA - Il sacrificio Il sacrificio (Leonarda congiunge le mani della bambina a quelle della vecchia)

LEONARDA - Non spezzare il cerchio (Poi rapida si alza, va a trafficare in cucina e torna con una gallina. Con un gesto rapido le taglia il collo. E col collo che getta sangue viene a cospargere di sangue il petto della bambina con segni cabalistici. La bambina accoglie con fremiti e bassi grugniti)

LEONARDA - (Mormora formule) Legb Legba papa Umphor Apri le porte. Accogli, accogli il sacrificio col sangue che porta la vita e la morte, inizio e fine nel segno del cerchio che eternit Murathom Semiphoras (La bambina lancia un grido)

BAMBINA - Aaaaaaah! (Appare dopo. Di sensibilit come placata in un gorgoglio) Grrrrr Grrrrr (Adesso dal gorgoglio esce una voce indifferente. Sottile, da uomo, ma quasi ermafroditica. Una vocina alta, sottile, afona) La guerra verr Il sangue si sparger Un mare di sangue Un gran mare di sangue

LEONARDA - Ma il figlio mio Io lho strappato dai mali influssi, della forza cattiva, tu lo sai? Io che devo fare?

BAMBINA - La madre di Madre di Aaaa chi lllle Sangue, vuole sangue Il sangue placa La morte vuole strapparti il tuo, tu ti devi trasformare in morte e salverai la vita A aaa ah Aaaaah Aaaaah (Leonarda fuori di s dalla paura)

LEONARDA - Non ti capisco bene Quale morte Di chi? Essi chiaro (Afferra la bambina e la scuote)

VECCHIA - No No Leonarda Sta calma lammazzi

LEONARDA - S Perdono Perdona la tua serva E assisti la la tua schiava, la tua sorella ma parlami chiaro Chiaro C pericolo?

BAMBINA - Ssssss Tu sei nella spirale Ancora al terzo stadio Nella camera nera Vogliono linfa tua

LEONARDA - Tu parli di Peppinuccio Il figlio mio

BAMBINA - Sui cavalli Fuoco fiamme

LEONARDA - la guerra Il pericolo nella guerra?

BAMBINA - Ashkrriln Talub Kash

LEONARDA - E rispondi! Maledetto!

BAMBINA - Aaaah Aaaah Aaaaaaah! (Lurlo cresce fino a diventare allucinante)

VECCHIA - Qui ci sentono

LEONARDA - (Leonarda non lascolta. fuori di s) Aspetta Aspetta Non te ne andare Tu mi devi spiegare (La bambina cade come morta) Aspetta Aspetta

VECCHIA - (La vecchia accoglie la bambina) Questa ha perso il polso Non batte pi

LEONARDA - Aspetta Non rompere il cerchio.

VECCHIA - No, Leonarda Se gli succede qualcosa che gli racconto alla madre? Questa sta male! Per quelle cento lire che ci diamo noi, non ci possiamo mica farci prendere un accidente Questa muore! (Rapidamente prende in braccio la bambina e va verso il lavabo a rianimarla. Leonarda rimane sola a torcersi)

LEONARDA - Non mi abbandonate Non mi abbandonate Baal Assistimi assistimi Assistimi Fammi capire Io lo devo salvare Io pronta a tutto sono ma devo capire! Il figlio mio Il figlio mio fammi capire Ordina lo faccio! (Indietreggia nel buio. Viene avanti Faustina con una sporta. allegrotta ed eccitata anche se tenta di nascondere la sua agitazione. Quando torna avanti, Leonarda si trasformata. adesso normalissima)

FAUSTINA - Leonarda Leonarda Permesso

LEONARDA - U Faust!

FAUSTINA - Passavo e siccome mhanno portato in regalo una gallina Io son sola Te ne ho portata met Cos ti fai un brodino

LEONARDA - Eh che bel pensiero Vieni Vieni Come sei gentile

FAUSTINA - Hai novit per me?

LEONARDA - (Leonarda si ferma di spalle, come se pensasse; poi improvvisamente) S forse s Forse ho trovato (si volta, bacia Faustina) Se mi riesce una cosa meravigliosa, vedrai Un matrimonio che neanche te lo sogni! Ti sistemi davvero, una volta per tutte

FAUSTINA - Chi ?

LEONARDA - No No Niente curiosit Fammi combinare tutto e poi saprai Prima inutile Ma tu, adesso, ti devi preparare O Una futura sposa, deve essere bella come na rosa (Ida viene avanti, alta, severa, infiammata di odio, con la Curradi ed Ero. Sono in bicicletta)

IDA - A qualcuno ha detto che va da certi parenti, a altri peggio Dice che va da un suo antico fidanzato Che rimasto vedovo e adesso finalmente possono coronare il loro sogno damore Ma io sono molto diffidente Perch con tutto il rispetto, la Faustina mica una bambina, vero? E non si pu neanche dire che porti bene let. Secondo me c sotto qualcosa.

ERO - Ma che cosa volete che ci sia, signora? Dico, tratta delle Bianche non credo, vero? Denaro, neppure, poverina, che le mancano sempre 19 soldi per fare una lira Cosa volete che le succeda

CURRADI - Eppure voglio andare a fondo Io a questa storia del ricco vedovo non ci credo (A Ero) Perch non chiedete voi, senza dare nellocchio Informazioni ai vostri parenti di Suzzara!

ERO - No scusate, signorina ma non me la sento e poi vi devo dire la verit, se la Faustina ha detto una bugia Io proprio non me la sentirei di smascherarla Per me dicesse pure che sta per fidanzarsi ufficialmente col Principe di Galles, io farei finta di crederci, per carit cristiana Quindi Scusate! (Si allontana in bicicletta)

CURRADI - Va bene Cinformeremo per altre vie!

IDA - Ma voglio vederci chiaro Perch al ricco vedovo non ci credo neanche se lo vedo (Avanza la Cacioppo che raggiunge Faustina, e la spinge verso lAdelina)

ADELINA - Che onore! Devo metter su la bandiera? La Virginia e la Faustina!

VIRGINIA - Eh, la Faustina deve farsi bella.

ADELINA - Ma allora vero che si sposa con un signore?

VIRGINIA - vero altroch Un signore con tanto di automobile.

ADELINA - Oh, come san contenta, roba da far crepare dinvidia tutta Correggio

FAUSTINA - Per carit Che porta male Chi lo sa se destino

VIRGINIA - Ah, no! Tu a Correggio in automobile ci devi tornare, tesoro!

ADELINA - E com lo sposino?

FAUSTINA - Io non lho mica mai visto Per molto gentile Mi ha fatto chiedere se in viaggio di nozze preferisco Venezia o Amalfi Adelina devi fare miracoli Tintura, permanente, crema trucco Peli superflui Gran restauro

ADELINA - Benissimo Prego si accomodi

FAUSTINA - No Ma io non vorrei Solo un taglio pi moderno, sistemarli un po!

VIRGINIA - Zitta Faustina Ormai ci si pensa noi Fatti fare Vedrai!

LEONARDA - (Leonarda viene avanti verso Santina) Buona giornata Ah, che bel profumino Santina Qua si preparano leccornie

SANTINA - Buongiorno Leonarda Per carit Son due fegatelli e un po di polenta

LEONARDA - E brava Lo tenete per la gola a vostro marito, eh? Eh brava, Santinella

SANTINA - Voi Leonarda state sempre di buonumore, eh? Io invece ho un mal di denti che non ho chiuso occhio tutta la notte Mamma mia che dolore Guardate Mi vengono le lagrime agli occhi

LEONARDA - Uh, poveretta Eh Questo il dente del giudizio Quelli sono terribili

SANTINA - Ho preso anche tre cachet Fiat; niente!

LEONARDA - E che Fiat Fiat voluntas Dei mo vi faccio una cosa io Che se va bene ve lo f pass in un lampo Datemi un po daceto e una puntina di sale. (Santina va a trafficare da qualche parte e torna col cucchiaino con aceto e sale. Leonarda tira fuori una catenella che tiene appesa al collo)

LEONARDA - cosa di cinque minuti (Mette un po della cera nel cavo della mano dove ha deposto il ciondolo che le pende dalla catenella) Ecco 3 pizzichi di sale (Conta i tre pizzichi di sale) Ecco fatto M chiudete gli occhi e non pensate a niente Il dente malato sta qua (Le tocca una guancia) Chiudete gli occhi

SANTINA - (Spaventata chiude gli occhi) Ma cos?

LEONARDA - Zitta e non pensate a niente (Velocissima strofinando a rotazione la pietra con la cera salata sulla parte malata della guancia, recita in dialetto) Che Dio e che Maria a la quattrangole de la casa lu male non ce trase e se c vada via, te caccia Madre Maria. Vattinne male, de dente triste ca te caccia Ges Criste. Sparite sparite ca site cacciate da la Santissima Trinitate! Ecco fatto Attenta m Ve sentite meglio?

SANTINA - (Santina riapre gli occhi come dopo un lungo sonno) Ah s, s s. S alleggerito

LEONARDA - Ah, so contenta Visto Adesso vedrete che piano piano se ne finisce di andare Per voi, domani voi ve lo dovete tirare Se no la storia ricomincia

SANTINA - Oh Ma molto meno quasi finito Ma come avete fatto?

LEONARDA - E mica lho fatto io Laiuto viene dalla Santissima Trinit E adesso mi dovete fare un favore voi

SANTINA - Quello che volete tutto quello che volete Siete la padrona.

LEONARDA - No, che Mi vorrei fare una provvistella di conserva di pommodoro Sapete, con quello che rincarata la vita un bel risparmio Solo mi servirebbe il pentolone quello vostro grande. Il paiolo della conserva. Se me lo potete prestare per un paio di giorni.

SANTINA - Per carit A disposizione, vuol dire che se mi torna il mal di denti io scappo da voi Ora vi prendo il paiolo ma pesante.

LEONARDA - Eh, ma io sono fortissima (Si dirige verso la quinta preceduta da Santina. Prendono il Paiolo) Grazie Grazie assai E anche se non vi viene il mal di denti Fate lo stesso un salto da me Facciamo le carte Ci pigliamo una tazzolella di caff

SANTINA - Grazie (Esce nel buio)

LEONARDA - Grazie a voi (Avanza col paiolo. Lo poggia sulla cucina, mette il paiolo sul fuoco e si mette vicino a cucire. La Curradi avanza nel negozio di Adelina. Dietro la tenda c traffico)

CURRADI - Permesso C nessuno? Permesso? (Un urlo lancinante viene da dietro la tendina) Oh, Santo Cielo! Che succede qui?! Adelina?! (La Curradi apre la tendina. Scopriamo con la testa in piena tintura la Faustina a cui stanno levando i peli sul mento con le pinzette. Ha sulla faccia una crema. unapparizione fantomatica, la Cacioppo gli regge le mani e Adelina con le pinzette le opera con quel tanto di sadismo classico delle estetiste, strappandole i peli)

ADELINA - Ferma Ferma che lho preso Buongiorno signorina Curradi Scusi Ma c un pelo

FAUSTINA - Basta Basta!

CURRADI - Cosa gli fate? Chi quella poveretta?

VIRGINIA - Ferma Faustina

CURRADI - la Faustina? La Faustina Setti?

FAUSTINA - Basta Basta

CURRADI - Ferme! Lei non vuole! Smettete di tormentarla con queste porcherie Ferma Adelina!

VIRGINIA - Mi faccia il santo piacere, signorina Curradi di non occuparsi degli affari che non la riguardano

CURRADI - Ma cosa volete farle? Credevo che la scannassero chiaro che lei non vuole e voi

VIRGINIA - E invece si sbaglia Perch anche se urla, la Faustina vuole. vero, Faustina, che vuoi?

FAUSTINA - (Con una vocina straziata) S Ma fa un male

VIRGINIA - Ha sentito? E quindi scusi, e non ci metta il becco! (Chiude con violenza la tendina)

CURRADI - Oh! Oh! (Indignata volta i tacchi e si allontana dalla tendina, le viene incontro la Codeluppi) Una zul! Unabissina Con lasfalto in faccia e lacido sui capelli E una puzza E che fretta hanno avuto di chiudermi in faccia la tendina, quelle sfacciate Mi meraviglio della Cacioppo Che lo stimavo Tutto sommato unartista Anche se fallita sempre unartista Invece si rivelata proprio una di teatro E delle peggiori. A massacrare cos quella povera vecchia Ti dico una abissina (Escono indignate)

ARDILIA - (Voce) Canta Carovaniere canta La nenia che tormenta tutti i cuori della Trib

LEONARDA - Ardiliaaa!

ARDILIA - (Voce) Canta, dice, tremando la tua voce (Un tuono)

LEONARDA - Ardilia Ardilia Corri, corri, raccogli i panni che viene a piovere

ARDILIA - (Voce) Meglio cos, va Se piove almeno va via la nebbia

LEONARDA - Pioggia e nebbia nebbia e pioggia Sempre grigio Eeeeh! Nord (Entra Ardilia col cesto della biancheria) Guarda come hai lavato sto lenzuolo Eh, a che pensavi Al lenzuolo no, quest certo. Guarda che schifezza

ARDILIA - M scappato Lo rilavo

LEONARDA - Non fa niente Mettimelo a letto mio stasera e pace

ARDILIA - (Piegando vigorosamente i lenzuoli con Leonarda) Canta Carovaniere canta La nenia che tormenta tutti i cuori della trib.

LEONARDA - (Leonarda la guarda. Sorride) Ti piacerebbe? Un bel carovaniere. Nero nero

ARDILIA - Per carit, signora mia Son bissini Turchi Mi go paura se mi piazon biondi con lochio celeste

LEONARDA - Quand la festa tua?

ARDILIA - Sabato.

LEONARDA - E quanti anni fai?

ARDILIA - Venti

LEONARDA - Ventanni il fiore Beata a te Ventanni Lo sai che facciamo. Adesso tu vai dalla signorina Setti che deve partire Tiene le valigie e da sola non ce la fa laccompagni qua, e poi Al cinema Regina fanno Batticuore con Assia Noris.

ARDILIA - Davvero E sabato lo fanno ancora?

LEONARDA - Eh no per questo oggi festeggiamo! Quando hai portato la Setti, te ne vai a Reggio al cinema. Ci vai oggi e va per la festa tua. Va bene?

ARDILIA - Grazie, signora Lei una stella

LEONARDA - S Lorsa maggiore Ora va se, no farai tardi Qua finisco io (Ardilia si precipita allegra fuori scena. Leonarda finisce di raccogliere i panni. Li mette nella cesta. rimasto solo un lenzuolo grande bianco. Leonarda si guarda intorno, controlla che nessuno la veda. Poi singinocchia al lato. un rituale a noi sconosciuto ma che per lei chiarissimo. Fa dei cenni agli angoli del bianco. Poi si china. Velocissima sussurra un versetto rituale che non si capisce)

LEONARDA - Sangue di mia natura

sangue di mia natura

sangue di mia sepoltura

sangue di Cristo Demonio

Aiutami inta sta stazione.

Pater noster qui es in cielis

E Ave Maria siate voi la forza mia. (Chiude gli occhi. Si stende in terra. Le braccia a croce)

Siete con me? Datemi un segno (Solleva una mano)

Se si Stringitimi la mano (La mano tesa nellaria dopo aver aspettato qualche secondo si stringe in una morsa. Come se una mano invisibile la stesse stringendo. Leonarda si contorce in un accoglimento sensuale oltre che spirituale di quel contatto. Vediamo un fremito passarle lungo le reni. Sospira. Si solleva) Aaaaah Siete con me Consigliatemi Assistetemi Statemi vicini io ho capito Ho capito bene E quello che devo fare, io lo far Per mio figlio Per il figlio mio bello Basta che mi state vicini. Vicini come vi sento ora (Leonarda si stende lungo il lenzuolo in adorazione. Dal cielo un tuono con un fulmine. Leonarda guarda su con aria furba e ride, ride, ride. Poi sempre ridendo si alza, raccoglie il lenzuolo, lo mette nel cesto con gli altri panni e si avvia a casa dove, sulla seggiola, poggia il cesto. E si mette come una brava massaia a frimacciare. Durante questa azione gli continuata nervosa la risarella, che pian piano impercettibilmente si trasforma nella litania del Pater Noster e di altre preghiere. Borbottare fra i denti come un rosario durante il lavoro. Mentre Leonarda borbotta pian piano, viene avanti in prima Faustina. Dietro a lei lArdilia che le regge in testa un ombrellino come usava per i rass. Faustina unapparizione indimenticabile. I capelli rosso tiziano sono tutti ricciolini per la permanente. Una classica permanente a paggio. Che le incorona il viso di ricci gretti, i quali finiscono con un civettuolo ricciolino sulla fronte. Il viso truccato, le sopracciglia sono disegnate con la matita, il fondo di biacca con le guance rosate; la bocca sottolineata da un rossetto quasi nero. Su tutto ci un cappellino a forma di cuore spinto sulla fronte. Un tailleur con una volpe spelacchiata, argente che si morde la coda. Le scarpe ortopediche, i guanti, la borsetta. Appare attonita. Stupefatta. Come drogata dal sapersi cos. Dietro a lei lArdilia regge lombrello e la valigia. A gruppetti durante la sua strada incontrer le amiche. La Soavi e la Cacioppo per prime)

FRANCESCA - Faustina Come stai bene Auguri Beata te Tanti auguri!

VIRGINIA - (Canta) Un di felice eterea Mi balenasti innante

IDA - Rabitti Che miracolo Unaltra persona Tanti auguri

ERO - Mi ci viene da piangere Faustina Faustina Sei una bellezza.

SANTINA - Ma che meraviglia viva la sposina Viva la sposina

ADELINA - Tanti auguri E torna in automobile Auguri Auguri (Faustina passata trasognata davanti alle amiche. Piove. Le amiche dissolvono verso il nero. Lei rimane sola con lArdllia. Cammina lentamente, poi si ferma. LArdilia nervosa. chiaro che pensa al cinema)

ARDILIA - Che c signorina?

FAUSTINA - Ma dove vado?

ARDILIA - O che s scordata eh, beata lei Parte per sposarsi O che ci ripensa? Qui piove Ostrega e mi perdo lautobus (Faustina si riprende e ricomincia a camminare eccola adesso sulla soglia. Leonarda lascia il suo lavoro per accogliere lamica)

LEONARDA - Oh, oh! U Ges Non ti avevo riconosciuta Faustina

ARDILIA - (fascia la valigia) Io posso andare signora? Se no perdo lautobus

LEONARDA - Vai, vai. Chiudi il cancelletto

ARDILIA - (si affretta ad andare) Grazie Buon divertimento

LEONARDA - Sai, per la festa sua Povera ragazza anche a lei una distrazione, una volta tanto

FAUSTINA - (La guarda fissa) Come sei buona Leonarda

LEONARDA - Aaah! Ma ci vogliamo mettere a parlare di me, con te che sei questa popo di meraviglia. Fatti vedere Una contessa Sembri una contessa

FAUSTINA - Non sono ridicola?

LEONARDA - Quarantadue al massimo, quarantatr anni, Ronchini rester di stucco Quando vedr che bella mogliettina s trovato Oh, hai pensato a tutto Lautomobile dovrebbe arrivare fra unoretta Faust? Hai tenuto il segreto? Che Ronchini altro non mi ha raccomandato che non si sapesse Sai, anche lui ha una certa et un uomo molto discreto Non gli piacciono le chiacchiere Se sapesse poi qua da noi che lingue che ci stanno

FAUSTINA - No, no io non ho detto niente a nessuno Solo che pigliavo il treno per Bologna stasera Quest tutto.

LEONARDA - Stai nervosa? Emozionata?

FAUSTINA - Be

LEONARDA - Ci facciamo una bella tazzulella di caff Che ti tira su (comincia a trafficare) Sorridi! Sorridi! E manco oggi sorridi? Ora che la felicit vicina, che ti potrai riposare? E fare la signora

FAUSTINA - Leonarda

LEONARDA - Che ?

FAUSTINA - Non sar un errore?

LEONARDA - Comme comme?

FAUSTINA - Ma dove vado io? Sola In questo paese dove non conosco nessuno Con questo signore Che non conosco. Non so chi Com

LEONARDA - Eh, Fausti Eri morta e sei tornata alla vita, eri disperata e ora tieni il cuore pieno di speranza Una fortuna che tutti te la invidiano! Finch tiene paura la sposina di ventanni, lo posso capire, ma tu, tu lo devi sapere bene che lasci il peggio per il meglio Ma come? Abbiamo fatto tanto

FAUSTINA - Piove Faremo tutto il viaggio di notte sotto la pioggia I paesi quando piove sono cosi tristi

LEONARDA - (La stringe energica) Faust Se tu non ti senti, se tu non ti vuoi sposare, sei ancora a tempo, figlia mia Nessuno ti obbliga

FAUSTINA - No No Ma m venuta una malinconia.

LEONARDA - Eh no! Questo poveruomo cerca una compagnia che gli rallegri la vita E tu ti vuoi fare trovare con questa faccia (Le porta il caff) Su beviti sto caf, e tiriamoci su Aspetta che apro la radio. (Apre la radio e cantano: Se potessi avere mille lire al mese)

FAUSTINA - Ah Leonarda unaltra cosa queste sono le 32.000 lire! (Tira fuori dalla borsa un fazzolettino legato con dentro un rotolo di monete) Ecco, meno il mutuo di ottomila, tutto quello che ho Insomma la mia dote Vorrei che gliela dessi tu E vorrei anche che tenessi almeno duemila lire per te.

LEONARDA - Che cosa? Ma che davvero ti credi che io da te piglio la senseria Ma io scherzavo, Faust. Bevi il caff che si fredda.

FAUSTINA - No, la vita dura (Sorseggia) Tu devi pensare a tuo figlio.. E tanto a me che mi devono servire se lui buono

LEONARDA - No, io, no Queste tu te le tieni strette sono roba tua Lui dote non ne vuole Meglio cos Qualsiasi cosa Tu tieni il gruzzoletto per fare fronte Nella vita non si sa mai

FAUSTINA - Leonarda. Che mi succeder?

LEONARDA - Oh Ges, mi sembri una bambina. Faust Che ti deve succedere Ti succeder che ti troverai finalmente un uomo vicino A proposito, mi raccomando Se lui comincia subito ad allungare le mani sappiti regolare

FAUSTINA - Oh Dio E che devo fare Io finch non mi sposa gli dico di no!

LEONARDA - Ma non devi esagerare Non ti puoi neanche mettere a fare la verginella Tu gli devi raccontare che c stato un uomo nella tua vita Ma niente maresciallo Ci vuole leroe Il fidanzato morto in guerra Che l luomo non si sente cornuto e non perde rispetto Poi certo, resistere un po gli devi Ma con grazia Facendogli sentire che ti turba, che ti piace Che vorresti resistere perch sei seria Ma poi la sua virilit ti travolge e ti abbandoni allonda della passione, capito?

FAUSTINA - (Sta per piangere) Io non sono capace Io Io Io non ho neanche capito bene che devo fare. Mi sento la testa confusa

LEONARDA - (Studia con occhi attenti le reazioni di Faustina) La confusione la felicit Perch tu sotto sotto sei felice, Faust

FAUSTINA - Mi pare di no (Si passa la mano sulla fronte)

LEONARDA - E invece si Perch dentro tu lo senti che nella vita tua sta finalmente arrivando lamore E quando ti stringer fra le braccia, ti bacer, tu ti sentirai piena di calore, piena di gioia Tu stai per essere felice Una felicit grande Una pace!

FAUSTINA - Sono tanto stanca

LEONARDA - Mo ti riposi, ma prima me lo devi dire, lo voglio sentire dalla voce tua Dimmi che sei contenta, che sei felice. Che non sei mai stata tanto felice prima di adesso

FAUSTINA - S Credo di s Non capisco tanto bene Leonarda Ma forse hai ragione tu Io Non sono mai stata felice come adesso felice felice (Abbandona la testa sul tavolo dolcemente mentre Leonarda le carezza i capelli, e comincia a cantare con una voce tenerissima la ninna nanna dellinizio)

LEONARDA - Dormi in braccio alla tua mamma

Ninna, nanna, ninna nanna

Ah, ah, ah, ah! (Quasi completamente assopita Faustina, occhi chiusi, testa abbandonata sul tavolo, mormora con una voce lontanissima Faustina)

SIPARIO

SECONDO TEMPO

Una sirena dallarme aereo. Lontano il rumore dei bombardieri che sorvolano il paese altissimi. Le donne sono disposte a gruppetti nella cantina-rifugio. Ero arriva di corsa come in ritardo.

ERO - Che paura

SANTINA - Sono americani? (Rumore come di una caduta. Si sente soffocata unimprecazione. Entra Albertina)

ALBERTINA - Porca paletta! Cidenti alloscuramento, accidenti! Sono caduta Correvo Ahi. Ho dato una botta al ginocchio Guardate che sorpresa (Tira fuori la cartolina)

ERO - Che c?

SANTINA - Una cartolina della Faustina! Francesca

FRANCESCA - Cos che sembrate tante galline impazzite?

ERO - Guarda!

SANTINA - di Faustina

FRANCESCA - (prende la cartolina e legge) Sto benissimo, baci a tutte, Faustina

ALBERTINA - Faustina Quella vigliacca, lha mandata alla Leonarda, eh? Soltanto a lei

FRANCESCA - E che doveva fare, una circolare?

ERO - Oh, se fa economia anche di cartoline, segno che non se la passa mica tanto bene, poveretta

ALBERTINA - Non ci fa neanche sapere se sposata o no (La Curradi e la Ida Codeluppi si sono avvicinate buttando locchio)

CURRADI - Sposata? Non credo

IDA - Ma per carit Sposata non s sposata, figurarsi Se sera sposata, figurarsi Non mandava le partecipazioni?

CURRADI - Chiss, quel famoso marito che la doveva portare a Correggio in automobile, invece che ricco, poi si sar rivelato, magari che non aveva una lira Avr dovuto fare economia

IDA - Oh, guarda, se la Faustina sera sposata, le partecipazioni le faceva a costo di doversi impegnare i vestiti per farle! Pensa un po! Se si perdeva la soddisfazione di farcelo sapere No, sposata non s di sicuro.

CURRADI - Be, continuiamo lispezione Mi raccomando, signore Buonasera (Prende la bicicletta e la Ida Codeluppi la segue anche lei bicicletta a mano. I saluti sono freddi. Curradi e Codeluppi si allontanano sulle loro biciclette. Le donne osservano)

TUTTE - Buonasera Buonasera

ERO - Oh! La sembra il generale Radetsky!

FRANCESCA - Sar antipatica, ma a me lei che mi manda le ripetizioni L in quel piato l che mi ho a magnar

ADELINA - Guardala, sembra inamidata come va diritta Cossa le magner per aver quel colorito?

ERO - Quando l andata via la Faustina?

FRANCESCA - Era Dicembre

ADELINA - Oh, passato quasi un anno Non sar che quella abissina s sposata davvero e non ci ha fatto sapere niente

FRANCESCA - Ma va l Staranno facendo un periodo di prova lui un giovanottino di primo pelo, di certo non la Faustina era gi un pezzetto che aveva fatto la prima Comunione

ERO - E allora, se la Faustina s fatta convincere al peccato prima dellanello, l un disaster Quel l lha fatto cilecca.

ADELINA - Povera creatura Figurarsi

FRANCESCA - Io ce lavevo detto! Quand il momento, smorza la luce, che in quelle cose meglio lasciar lavorare dimmaginassione! Si vede che non mavr dato retta Ha tenuto la luce accesa E la ga mand tuta in remengo! (Ridono tutte. Suona la sirena del cessato allarme. Ora le donne ridendo si allontanano, vengono avanti Virginia cantando e Leonarda con la sue chitarra. Francesca si distaccata dal gruppo e si avvicina alle amiche)

VIRGINIA - (Canta) E stridea luscio dellorto E un passo sfiorava larena le cadea fra le braccia! O dolci baci e languide carezze! E lui fremente le belle membra disciogliea dai veli

FRANCESCA - (Ride) S, figurarsi la Faustina te la immagini il vedovo che cerca di metterle le mani su per le gonne? O di farle fare lo spogliarello?

VIRGINIA - Ah, Faustina pudibonda era Come una collegiale

LEONARDA - Eh Non detto Non detto Faustina acqua cheta e sotto sotto (Pizzica la sua chitarra) Chi lo sa Fra quattro mura la gente cambia E sotto le lenzuola cambia ancora di pi

VIRGINIA - Perch, tu dici che la Faustina sotto sotto? Ma davvero? Con quellaria di zitellina?

FRANCESCA - Leonarda ha ragione la gente non mica quello che sembra Guarda te che certi giorni esci che mi sembri la dama di picche!

VIRGINIA - Io?

FRANCESCA - Eh gi, con tutto quel rossetto, il rimmel, la cipria, i nei, sembri uscita, con rispetto parlando, da una casa di piacere, insomma sembri una ballerina di variet!

VIRGINIA - Ma come ti permetti?

FRANCESCA - No, dico appunto E poi, invece, sei una povera crista che da quando hai perso tuo marito, sei tutta casa e chiesa

VIRGINIA - Truccata mi sono truccata sempre Perch nel mio ambiente, nel teatro, era un dovere, di tenersi su Ma nessuno ha mai potuto dire una parola sulla mia seriet! E non solo per un fatto di dignit, vuoi per me, vuoi per mio marito ma anche per un fatto di nascita Perch una signora, anche in un ambiente pieno di tentazioni come il teatro, rimane sempre una signora

FRANCESCA - Oh, ma facciamo il non capirci Dico solo che cos truccata come vai in giro Sembri un altro tipo

VIRGINIA - Perch non ho il tipo da vecchia zitellona come te

LEONARDA - U, u Be? Che sarebbe?

FRANCESCA - Cosa credi, Virginia, che mi offendo anchio? Il tipo da vecchia zitellona Io ce lho, perch purtroppo sono, vecchia e zitellona!

LEONARDA - Basta, su, Virginia, vieni qui che ti faccio le carte! Vieni anche tu, Franc Facciamo le carte a Virginia E chiss che non viene fuori qualche bella notizia magari proprio un lavoro a Bologna (Traffica vicino il canterano cercando i suoi tarocchi)

VIRGINIA - Eh Figurati. (Canta) Illusione dolce chimera sei tu

FRANCESCA - Scusa, Virginia, ma perch ci tieni tanto ad andare a Bologna? Non stai bene qui?

VIRGINIA - S ma non centra Intanto sarebbe per me una sistemazione finanziaria pi dignitosa E poi c il Teatro. Chi lo sa Potrei riprendere una certa attivit, magari nel coro E se non altro potrei andare qualche volta almeno a vederle, le opere. Ci una nostalgia Sapessi Mi prende uno struggimento

LEONARDA - (Leonarda ha tirato fuori le carte. Improvvisamente le cadono di mano) Aaaah! ( un urlo sproporzionato. Il fatto le mette una inesplicabile paura. Le due amiche si interrompono, la guardano) Me so caduti i tarocchi (Di colpo la voce di Leonarda rende latmosfera misteriosa e paurosa)

FRANCESCA - Porta male? (Leonarda fa un leggero cenno. Si china lentamente a raccoglierli ma i tarocchi le cadono di nuovo, come spinti da una forza misteriosa. Adesso la paura forte. Leonarda resta come fulminata da uno strano verso di animale. Leonarda capta il verso come un richiamo. Virginia quella delle due che capisce di meno. Fa per domandare ma Francesca la ferma con la mano)

LEONARDA - (Sottovoce) La civetta la civetta Franc, guarda se davanti alla casa c un gatto nero? Guarda (Francesca, leggera, va alla finestra e osserva tra le gelosie) C?

FRANCESCA - (Turbata) C, Leonarda, ma che vuol dire?!

LEONARDA - Zitta Zitta Zitta (Leonarda si raggomitola tutta in terra raccogliendosi in una posizione fetale) Zitta zitta zitta (Virginia e Francesca indietreggiano fino a confondersi col muro. Si sentono forte i versi della civetta, del gatto e delluccello resegnino. Silenzio. Leonarda si tira su con uno scatto. un altro tempo. una bambina svegliata improvvisamente dal suo sonno. Ha 10 anni)

LEONARDA - Chi ? Chi mi chiama? Z Trlpol Domani sera alla quercia grande? (Pianissimo) Non pozzo, Zi Tripol Domani sera non pozzo Io domani mattina devo f a pprima comunione Me s tutta preparata So confessata Non ho preso niente Neanche un bicchier dacqua Il prete dice che lanima mia devesse comme a na cameretta E quando ci viene Ges domani a deve trov pulita e tuttin ordine E non ci deve essere dentro niente manco un bicchier dacqua No, Zi Tripol E no e non me la fate mangiare la sarciccia di carne di porco (Leonarda mangia terrorizzata la salsiccia)

Se no, non mi fate bene

Sangue di Giuda

E come faccio a ball

Ball (Leonarda come in trance manda gi i bocconi e poi si solleva e comincia a saltare e ballare)

Balla Balla a ciovetta faililli

a vatta nira nlra fa grrrr grrrr

a palommella reseghina venuta qu pe t

o, Balla o p te p te p te

P te p te (Ora diventata una specie di Tarantella. Il girotondo di Leonarda si accelera fino allimpazzimento, come succede nelle macumbe, si tira su le vesti, infantilmente in una specie di raptus, e finisce col cadere contorcendosi. Latmosfera onirica cessa. Appena tocca terra, le sue diventano convulsioni realistiche. Virginia e Francesca si avvicinano)

FRANCESCA - Leonarda Leonarda Leonarda Cosa c? Vuoi un po dacqua? Un liquore Bisogna darle qualcosa.

VIRGINIA - Eh, quando la menopausa prende cos, un guaio Che croce, Leonardina?

LEONARDA - No, no Passa Sto meglio sto meglio.

VIRGINIA - Comunque un po di caff ti fa bene Vieni Francesca Aiutami (Virginia e Francesca trafficano in fondo. Una suora entra. Leonarda ancora in terra. Inginocchiata come in confessione)

SUORA - E per te erano chiari questi messaggi?

LEONARDA - E come non erano chiari? Chiarissimi A me basta niente io oramai tengo le antenne Cera quacche cosa quaccheccosa che non andava Gatto, civetta, uccello reseghino e caduta di tarocco Non se p sbagli Era un avvertimento E veniva dalle potenze supreme.

SUORA - Scusa, figlia mia Ma insomma, non t mai venuto il sospetto che stavi facendo una gran confusione. Il ricordo, la visione di quel sacrilegio della tua infanzia, di quelloffesa alla comunione doveva metterti sullavviso Esistono il cielo e linferno E non sono la stessa cosa

LEONARDA - No, vi sbagliate So proprio la stessa cosa Cielo e inferno, vita e morte, bene e male E il centro di quel cerchio p me, era lui Solo lui Mio figlio era in pericolo. (Bussano alla porta. Leonarda va ad aprire) Ah Grazie (Torna verso le amiche con una cartolina in mano, la osserva pallida) Gatto, civetta e uccello reseghino Quando cadono i tarocchi, non se p sbagli. Na cosa c. Ecco che era

VIRGINIA - Ma non lavevano riformato?

LEONARDA - Temporaneamente S passati 9 mesi

FRANCESCA - E adesso stai di nuovo con quel pensiero?

LEONARDA - Eh gi Eh gi!! Solo che adesso a guerra scoppiata, e la visita diventata pi severa. E se li prendono, li mandano direttamente in Grecia! Poveri figli di mamme in mezzo a la neve A mor come cani Ma Peppinuccio mio No. Non c andato laltra volta e non ci andr manco adesso Costi qual che costi. Non ci andr! (Francesca scoppia a ridere e ridendo si avvia verso Leonarda che entra portando il grande paiolo. Francesca le va vicino e aiuta Leonarda a portare il grande recipiente. Ridono insieme e girano in tondo portando il paiolo. Sembra quasi uno strano girotondo)

LEONARDA - Creperanno dinvidia

FRANCESCA - Una scopazza verde sembrava la maestra!

LEONARDA - Il ricatto gli andato male! Tie stile borbonico!

FRANCESCA - Che si roda, lei e le sue ventimila al mese, e il ministero!

LEQNARDA - La rosolia ci scoppier dalla rabbia!

FRANCESCA - Certo, piena di croste, pustole e foruncoli (Ridono. Poggiano il paiolo e sempre ridendo cominciano a prepararlo. Ci mettono acqua e soda caustica. Attizzano il fuoco. Sono eccitate e scapigliate, due megere. Due streghe) Io dicevo piscina, e lei diventava verde Io dicevo galoppatoio e gli occhi ci venivano di fuori Io dicevo campo da tennis e le labbra si squamavano tutte!

LEQNARDA - Livida Livida Ah, Ah, Ah! (Mentre gira con un mestolone a Francesca improvvisamente le comincia male alla mano. Francesca molla il mestolo e viene avanti reggendosi la mano) Aaaah! Ahi! Aah! (Leonarda le corre vicino) Molto male, Franc?

FRANCESCA - Aaaah! Ah

LEQNARDA - Aspetta Dammela qua (Simpadronisce della mano. Tira fuori la pietra che porta appesa al collo) Tu pensa al nero Come tho insegnato (Fa gesti magici. Borbotta velocissima i suoi versetti)

Accal Accal.

Risipile canchero e male sisia

Vade retro, vattene via

te lordina a pietra e la

vergine Maria.

Accal Accal (Poi si infila la mano di Francesca nel petto e le fa segno di croce)

FRANCESCA - Aaaah

LEQNARDA - meglio?

FRANCESCA - Un po

LEONARDA - Non ci devi pensare

FRANCESCA - Eh gi Come se fosse difficile Perch me lhanno detto Perch? Io non volevo sapere niente Ma me lhanno voluto dire Maledetto a lui dove si trova, quel dottore! cancro! A quella mano tu chai il cancro Porca paletta! Non riesci pi a levartelo dalla testa un chiodo che ti si ficca qui in mente e non si sposta pi E qualsiasi cosa pensi Prima pensi sempre quello C il sole Ma io ci il cancro C una farfalla s Ma io ci il cancro

LEONARDA - Buona buona

FRANCESCA - E questa mano, ci credi non mi sembra neanche pi la mia! ȅ come un nemico, che m entrato dentro e cammina giorno e notte e mi mangia e mi distrugge e rende tutto nero Pensa: anche i bambini Tu lo sai che io ci ho avuto sempre il debole per i bambini, proprio una passione Adesso, quando li guardo, con quelle pelli rosee Quelle carni sane Quella vita che ci sprizza fuori da tutti i pori Leonarda, io li odio. Io io mi vien voglia di toccarli con questa mano come se potessi impestarli tutti Povere creature E mi ci vergogno che mi faccio schifo. Perch io non ero cos io ci vivevo per quelle creature Sono sempre stata sola La mia famiglia erano loro E adesso Mha cambiato proprio questa disgrazia Mha cambiata tanto, che Se non mi avessi aiutato tu Io avevo gi deciso. Scappo sul campanile e gi a capofitto

LEQNARDA - E zitta zitta Povera creatura (Le va vicino e se labbraccia stretta stretta) Povera Franceschina M basta, per M ci sto io vicino a te E vedrai Vedrai Cambia tutto

FRANCESCA - Lunica cosa che mi dispiacer, se tutto andr bene, sar di non averti pi vicino (Sono abbracciate) Ah, Leonardina Se non avessi avuto te che sai fare questi miracoli Ma venivo pazza davvero. Sai, tu mi regali una grande speranza. Parlami di quello che dobbiamo fare Parlami ancora di Faustina

LEONARDA - Ah, non te lho detto Mi ha telefonato ieri In gran segreto a Roma Sapessi come sta bene Ha ventotto anni..

FRANCESCA - Ventotto anni?

LEONARDA - Pensa che tutta bionda naturale, adesso diventata anche pi alta Si sposa a Dicembre Con un pezzo grosso del fascio. Un belluomo, ricco, trentacinquenne

FRANCESCA - La Faustina Beata a lei Che fortuna

LEONARDA - Non ti lamentare pi Che adesso anche tu affronti la grande prova (Francesca guarda Leonarda con amore)

FRANCESCA - Benedetta (Fa per baciarle le mani. Leonarda le tira indietro)

LEONARDA - No No E che sarebbe?

FRANCESCA - Mi viene da piangere se penso a tutti i rischi che affronti per noi A tutto quello che quelle iene ti dicono dietro

LEONARDA - Franc Teofrasto sempre ripeteva: Ignorantia tua adiuvat fortuna meam Lignoranza della gente permette al sapiente di lavorare meglio Eh, Teofrasto era un gran saggio Fu lui il primo a tentare la grande magia Lui, Teofrasto Bombasto Paracelso: laureolato Ti senti meglio?

FRANCESCA - S, s, mi sento bene

LEONARDA - Hai visto? La vite diventata rossa

FRANCESCA - Unaltra estate che se ne va Prima per me quando arrivava lautunno era una malinconia Come arrivasse la morte.. Ma adesso, grazie a te, lautunno mi porta la speranza, la vita!

CURRADI - B, e ci sono notizie della Soavi?

ADELINA - Dice che arrivata bene Che il posto molto bello

VIRGINIA - Sta benissimo Il collegio una grande villa in un parco, sul mare C il campo da tennis

CURRADI - La piscina e il galoppatoio Lo sappiamo Lo sappiamo

VIRGINIA - No, magari vi sfuggito

IDA - Comunque quando si sa lindirizzo, se me lo passate Avrei piacere di averlo Io sono curiosa

VIRGINIA - Chiamiamola curiosit

IDA - Perch scusa, Virginia

VIRGINIA - Perch a giudicare dalle vostre facce magari sar anche curiosit, ma sembra proprio invidia! (Reazione di tutte divertite)

CURRADI - Invidia?! A me?! Come vi permettete?! Di pensarlo e di dirmelo Lo sapevo io, non bisogna dar troppa confidenza a certa gente!

VIRGINIA - (La reazione delle altre donne cambia. Diventa di offesa personale) Che gente? Che gente? Gente. Gente lo dite a vostra sorella! Io sono una signora!

CURRADI - Aveva ragione la mia mamma Me lo diceva sempre La gente di teatro unaltra razza Infatti nella mia famiglia non si riceveva

VIRGINIA - Non si riceveva perch non ci veniva. Se tale madre tale figlia, io sono sicura che la gente di teatro si guardava bene dal metterci piede in una casa come doveva essere la vostra. Signorina!

CURRADI - La mia era una casa con tanto di stemma sulla porta, cara signora! La mia era una famiglia nobile. E certa gente la riceveva il luned dalla porta di servizio, la mia mamma.

VIRGINIA - La sua mammina doveva essere come lei! Una mezza calza, spocchiosa, invidiosa e zitella

CURRADI - Zitella! La mia mamma era regolarmente sposata! E non permetto che la sua memoria sia insudiciata dalla lingua impudica di una femmina di teatro!

VIRGINIA - (Perde la testa e si lancia per strappare capelli alla Curradi. Le altre donne si mettono in mezzo cercando di calmare le due. Ma ormai Virginia una Erinni. Urlante e piangente) Zitellona! Brutta! Vescica dinvidia! lo sono unartista! Hai capito! Comera mio marito!

CURRADI - Me limmagino! Bella coppia! Un musicante da osteria! E una corista fallita!

VIRGINIA - Corista? Io ho cantato la Butterfly al Comunale di Bologna! Vigliacca! Io sono unartista, brutta zitellona! (Si lancia. Malgrado tutti la trattengano, si attacca ai capelli della Curradi che le rimangono in mano. Infatti la Curradi ha la parrucca e rimane calva con un urlo orrendo)

CURRADI - Ooooh! I miei capelli! (La scena inaspettata ha il potere di gelare tutti. La Curradi, rossa di vergogna, tentando di coprirsi con le mani, fra lo sbigottimento generale, strappa dalle mani di Virginia la sua parrucca. Se la piazza in testa e scappa. La Codeluppi le corre dietro senza una parola. Virginia si riprende e con le altre scoppia in una risata irresistibile)

VIRGINIA - La parrucca! (Fra lo sghignazzo corre dietro alla Curradi urlando) Zucca pelata! Zucca Pelata!

(Le altre le vanno dietro. Viene avanti Ardilia portando un vecchio bauletto insieme a Leonarda che porta anche lei delle cassette)

ARDILIA - Ma Ges, Giuseppe e Maria, signora che pusso che viene dalla botola della soffitta Come quando ha fatto il sapone. Lo stesso pusso di quella volta che mi venuto male

LEONARDA - Eh Quelle s le salcicce andate a male Va a compr la roba a borsa nera Mhanno imbrogliato Domani facciamo pulizia. Vai a butt tutto comunque nel pozzo e prosit Quelle chiss come lhanno fatte, e s marcite poi il maiale quando va a male, terribile Ah, fa la listarella che quando vai in paese devi comprare la roba per le torte

ARDILIA - Bene Domenica fa la torta? Allora viene il signorino Peppino?

LEONARDA - Ancora non lo so Ma io credo che viene Me lo sento

ARDILIA - Eh, ma anche lei, signora Quel figliolo un giovanottone, pu mica passare tutte le feste con la mamma Avr anche lui la ragazza

LEONARDA - La ragazza tutte le sere e la mamma a le feste comandate.

ARDILIA - Ah, se fossi io la ragazza mi farebbe diventar gelosa di una madre cos

LEONARDA - (Canticchia) La gelosia non pi di moda una follia che non susa pi! (Frattanto hanno aperto baule e cassette. Che sono pieni di vestitini da neonati)

ARDILIA - E sta robina dei bambini, la d tutta agli orfani di guerra? (Leonarda come una tigre si getta a rinchiudere la cassa che Ardilia ha aperto)

LEQNARDA - Questa non si tocca Questa questa anche. Quella, la do volentieri, che anzi, se me ne libero meglio cos Ma la roba dei figli miei non si tocca

ARDILIA - Eh gi Pore stelline Quanti gliene sono morti? Dieci o dodici?

LEONARDA - Zitta zitta Non ne voglio parlare! (Con amore solleva un tenerissimo camiciolino. Tutte le donne nere, lentissimamente per la seguente scena, continueranno ad avvicinarsi stringendosi in un semicerchio come nelle macumbe ad ascoltare Leonarda. La camiciola sollevata linizio del pensiero-ricordo di Lei. Viene avanti, lontana dal tempo presente, cade nel suo vortice) Parlare E perch? Che serve? Chi pu cap? (Alle donne e al pubblico) N te n te n te Per capire Bisognava stare con me dal principio Quelle notti Raffaele, marito, maschio, potenza generandi Occhi lucidi Mani calde Quanto mi piaceva! Ehhhh! Subito mi veniva voglia di buttarmi sotto a lui Gallina, cagna, rana spalancata Ma tenevo una paura Dice: s disgrazie Che disgrazie! Io lo sapevo che la maledizione di mia madre cominciava l! Quando io cedevo Scancellavo dalla mente quei morticini e mi stringevo a lui E la vedevo. Lei stava l, a capo al letto Sempre l a guard Sempre! Che alla fine mi ci sono abituata a quella madre, capa e muorto, schifo di quelle notti, l, a guard, a capo al letto, come i santi Eh gi, perch le bassezze, i vizi, le cose pi carnali, davanti a chi le facciamo? Davanti ai santi, al crocefisso, alla Madonna di Pompei Pare ca ce li mettono apposta a controll! B, io a forza di vedercela l, mia madre morta, in quei momenti Me ce s abituata. Quasi piacere mi faceva! Mi provocava? E io mi ci scatenavo e tutte le schifezze: le dedicavo a lei. A Mamma mia. Per falla mor unaltra volta! Dinvidia! Perch lei me lha sempre invidiato quel piacere Guarda, m, guarda Raffa mordi e tocca E stringi Voglio sent solo a t! E lei quel momento aspettava Quando proprio di due, diventavamo uno Ti! Marcire ti si deve! A quel momento cominciava a maledire, co la faccia disfatta di morte e vermi Ha da marcire! Ha da murc! Seme di fielo e sangue di veleno! Segnata fino da m! Mentre la concepisci, la creatura M M Adesso! Nellattimo che tentra dentralluovo! M io ti maledico! Aaah! (Si chiude le orecchie per non sentire) E io restavo incinta Uno dietro laltro E me li sentivo crescere dentro. E mi toccavo a pancia, la pelle tirata E sapevo che il veleno di quella maledizione, marciva dentro, quella creaturella E come la pottivo proteggere? E facevo novene, sacrifici, e camminate scalza a notte ai Santuari E cilici e voti e scongiuri Chiamavo aiuto da tutte le parti. E soprattutto a te! Te Oh! Tu mi devi capire a me!! Tu sei madre! Tu te lo sei sentito dentro Muovere a prima volta quel frullo dali.. Proprio dentro al centro di quello che sei tu Oh Oh! E aiuta, no? E aiutami! Ma che Maronna e Maronna sei, se non maiuti tu? Eeeeeh E gi, io chiamavo la Madonna e arrivava Zi Tripolina E sta bene Benvenuta Aiuto Aiutami tu siiiii Dodici volte te lho chiesto aiuto! E dodici volte me le sono ritrovate in braccio fredde fredde bianche bianche quelle creaturelle Che pe quento me li stringevo e me li mettevo in petto Non li potevo pi scald E tu ridevi! Madre schifosa! Madre puttana! Sangue marcio! Impestata! Iena! Merda! Tu ridevi e stavi sempre l! A capo a letto e io ricominciavo e facevo peggio Na sfida! Io a farli, i figli, e tu a disfarli Io a farli nascere, e tu a farli morire. Per dodici volte. Ti ho vista ballare sulla cassetta bianca. A pest! Povere cose mie Poveri pulcini, morticini miei E nessuno arrivava a chiamarmi Mamma Maledetta te! Maledetta te!

DONNE - (Il cerchio nero durante la battuta si stretto intorno a Leonarda. Il ritmo del loro movimento scandito) Baaal! Raail!

LEONARDA - Dodici e uno tredici S Arriv Zi Tripolina Mo sei matura Il 13 numero forte Adesso se p spezz la croce nera E ricominciamo tutto da capo I conti dei giorni I mesi La pancia singrossa. E la paura La paura Tenevo un buco nero al posto del cuore da la gran paura Tanta che una notte non ce la feci pi Presi il rasoio di Raffaele e me la volevo tagli quella pancia enorme Zi Tripolina mi ferm la mano U voto Ci voleva il voto Esorcismo e scongiuro Tutti i denti, se mi nasceva sano E cos facemmo, eh? Zi Tripol! Voi mavete aiutato e Peppinuccio finalmente nato!! E tre giorni dopo a uno a uno tutti i denti mi feci strapp da la bocca Tutti nel sacchetto, co la coda di tarantola e la segala cornuta E Zi Tripolina fece esorcismo offerta Baal e alla vergine delle rocce

DONNE - Baaal! Baaal! (Le donne sono molto vicine. Il cerchio stretto)

LEONARDA - E Peppinuccio cresciuto bello e forte Pieno di sangue buono

DONNE - Baaa! Baaa! (Il Cerchio nero delle donne gira. Saba. Ora urla. una ridda crescente su ritmo)

LEONARDA - Ti! Mamm! Sangue buono! E tu ti storcevi e ti rodevi nella tomba, e davi calci! Ma ho vinto io!! E Peppinuccio c!

DONNE - Baal Baal (Il ritmo sempre pi veloce)

LEONARDA - uno ma pe me vale tredici!

DONNE - Baal! Baal!

LEONARDA - E perci sacro! ( un re! Il Saba sale infernale)

DONNE - Baal Baaal! (Sale fino al massimo. Poi di colpo: silenzio. Nel grande silenzio dove tutto rimane come gelato, piccola la voce della suora. Le donne nere indietreggiano e Leonarda rimane sola. La suora avanti in un angolo)

SUORA - Ma come potuto accadere che queste cerimonie che tu compivi Questi riti Ti sembrassero bene?

LEONARDA - Peppinuccio alla guerra non ci doveva and E chi lo poteva aiutare se non lo aiutava mamma sua? E non bastava Tutto quello che avevo fatto, non era bastato Bisognava sacrificare ancora Perch Peppinuccio era ancora in pericolo Faustina, Francesca e Virginia, la pi affettuosa di tutte Buona, cara, di tanta compagnia, per me Ma quel giorno stata unilluminazione improvvisa Virginia! Che io ho amato, sia chiaro, o signori giurati! Che io ho amato di un tenerissimo amore! Anima sensibile

VIRGINIA - (Viene avanti cantando)

Un bel d vedremo

levarsi un fil di fumo sullestremo

confin del mare.

E poi la nave appare.

E poi la nave bianca

entra nel porto, romba il suo saluto.

Vedi? venuto!

Io non gli scendo incontro. Io no.

Mi metto

l sul ciglio del colle e aspetto, aspetto

gran tempo e non mi pesa

la lunga attesa.

E uscito dalla folla cittadina

un uomo, un picciol punto

savvia per la collina.

Chi sar? chi sar?

E come sar giunto

che dir? che dir?

Chiamer Butterfly dalla lontana.

Io senza far risposta

me ne star nascosta

un po per celia, un po per non morire

al primo incontro, ed egli alquanto in pena

chiamer, chiamer:

Piccina, mogliettina

olezzo di verbena

i nomi che mi dava al suo venire.

LEONARDA - (Sul canto dellamica, come presentandola con amore) Anima sensibile Temperamento artistico Donna che ha conosciuto le folle plaudenti Gioielli e desideri Melodie sublimi (Virginia attacca la frase a bocca chiusa di Un bel d vedremo, poi scoppia in trilli e acuti) Farfalla che vol fra i velluti e le porporine, falsi splendori del teatro E poi tutto perse! La pi infelice di tutte

VIRGINIA - E con sicura fedeeeee laspettoooo Lararaaa Trallallaaa (dallacuto passa direttamente al discorso come se il canto fosse stato un inciso) Quel sogno stata tutta colpa di quel sogno la Pansotti Risi ebbe una tracheite E mi chiamarono per sostituirla Capisci al Comunale di Reggio la Butterfly Tutte le notti lo stesso per una settimana di seguito.

LEONARDA - Madonna mia e che sognavi?

VIRGINIA - Applausi, applausi, applausi e io sul palcoscenico vestita e truccata da Butterfly Appena minchinavo a ringraziare gli applausi si trasformavano in fischi Un mare di fischi e allora io scappavo via E correvo, correvo col chimono tirato su, inciampando nella cosa Correvo e mi si rompevano le bretelle del reggipetto E mi traballava tutto il seno, la parrucca di traverso, il trucco sciolto sulla faccia Poi dimprovviso tutto il pubblico che mi fischiava dietro me lo trovavo davanti, di fronte Un incubo E cos la sera della prima mentre cantavano Un bel di vedremo mi sentii talmente ridicola vestita da ghescia che mi venne fuori una stecca, ma una di quelle stecche Pensa che vidi il direttore chiudere gli occhi di quanto stonavo Tant vero che poi non uscii neanche a ringraziare Mainardi Trettoni, il tenore usc solo. (Si mette piano piano a piangere)

LEONARDA - Che fai Virg Piangi?

VIRGINIA - Da quella volta persi fiducia E quando perdi quella Tutta una serie di fallimenti, di umiliazioni ancora ci piango Tutti quei sacrifici e perch fa. Eccomi qua, cos tutto, puff finito

LEONARDA - Eh no, no (La guarda intensamente) Non bisogna farsi vincere da pensieri neri Hai visto a Francesca e Faustina

VIRGINIA - Eh Beate loro questione di fortuna

LEONARDA - Ma la fortuna una la pu pure chiam (Inaspettatamente abbraccia Virginia e le d un bacio sulla bocca) E tu? Hai fiducia? Dimmi veramente che vuoi che non hai paura, che non ti tiri indietro.

VIRGINIA - (Semiplagiata fra le braccia di Leonarda fa di s col capo) Se me lo dici tu

LEONARDA - Brava Brava, Virginia. Chiss come eri bella, tu, a 20 anni! E lo sei ancora No, non protest. Scrivi (Le mette in mano una penna gi intinta nel calamaio, poi alle sue spalle traffica nello stipo e tira fuori una scure) Scrivi

VIRGINIA - Ci devo mettere le mie generalit? Dunque. (Sinterrompe) Per se si dovesse avverare, i primi mesi di stipendio (Si volta a guardare Leonarda che fa appena in tempo a nascondere la scure dietro le spalle) Leonarda mia, sono per te

LEONARDA - (Nasconde a fatica il raptus che lha gi invasa) No No per carit Io da te non voglio soldi. Mi basta saperti felice, come Faustina e Francesca Scrivi scrivi

VIRGINIA - (si china a scrivere dicendo ad alta voce) Io sottoscritta Virginia Cacioppo, vedova Fanti (Leonarda ha sollevato la scure. tesa al massimo per vibrare il colpo, come in un lampo si arresta con la scure in aria. Una nota alta. Si arresta anche la voce di Virginia e il tempo si ferma. Leonarda con la sua scure alzata corre avanti)

LEONARDA - Ahi! Ahi Non pozzo Non pozzo (Appare in alto sul fondo Zi Tripolina) Non ce la faccio Zi Tripol Non pozzo Per la terza volta non ce la faccio

ZI TRIPOLINA - (Adesso strega terribile, limmagine stessa della magia nera) Sanghe e Criste! Demonia attacca me a chiste! Tu chiedi vita? Vuoi tuo figlio vivo? O lo vuoi butt a la guerra addosso ai cavalli de lapocalisse Fuoco e fiamme Neve e vermi Fame e freddo! Spanzato coi visceri in mano, rosso e sangue, nero morte Bocca aperta sotta pioggia

LEONARDA - Nooo! Nooooo! Aiuto! E a chi invoco? Che Madonna Ges. Mama mia belzeb si diventati tutti a stessa cosa

ZI TRIPOLINA - Vita vuole vita Vu pag o no? Ca vu dd ca ng a fai? Faie! Faie! Penza a tuo figlio e fie! (Riecheggia la nota di follia. In un lampo Leonarda riprende il tempo presente, scure alzata pronta a vibrare)

VIRGINIA - Vedova Fanti, nata a Menfi, provincia di Agrigento il (il colpo di scure vibrato sulla nuca fortissimo mette fine a Virginia e alla sua voce. La nota altissima. Leonarda continua a colpire colpi su colpi. una Erinni. Urla di gioia. Con lei urlano tutte prese dal raptus infernale del sangue. Il nero delle donne copre la scena. Continua al massimo il fracasso. Poi di colpo il silenzio. Le donne vanno indietro. Leonarda avanza in estasi. Un sorriso dolcissimo)

LEONARDA - Tanto sapone Leggero leggero quasi profumato

VOCE PERITO - Spogliare un cadavere di donna circa quaranta minuti Disarticolare e recidere al ginocchio le gambe, 15 minuti

CURRADI - Nessuno voleva crederci!

IDA - Per di pi di due anni abbiamo dovuto cercare le prove!

CURRADI - Ci pigliavano per malelingue! Per visionarie!

VOCE AVVOCATO - No, o signori giurati! Non per quei pochi soldi! Meno di quarantamila lire! E pochi gioielli senza valore, chiusi in un cuore di cemento! Sepolti a 25 centimetri sottoterra 25 centimetri. Misura dobbligo per lesorcismo! Il movente di assassinii cos orrendi non pu essere linteresse!

ARDILIA - Era tutto bagnato per terra La signora disse che sera fatta il bagno

VOCE PERITO - Dissanguamento totale del cadavere, circa 30 minuti!

ARDILIA - Cera il paiolo grande sul fuoco E la signora disse di non aprire, che le bottiglie di conserva fermentavano e mi potevano scoppiare in faccia

SANTINA - Oh, era bravissima, praticissima Polli, conigli In quattro e quattrotto con la scure preparava lo spezzatino

VOCE PERITO - Taglio del tronco In due, trenta minuti, Trasporto pezzi nella caldaia 20 minuti. Pulizia 30 minuti.

LEONARDA - (sul banco degli accusati ride) Ges! Ma quant bravo con quel cronometro, quello! Voi finite a cronometrare il giro dItalia! Ma che ne sapete? Lavete fatto mai? Io lo so! Due ore bastano e avanzano! E se non mi credete, sono pronta a dimostrarlo! C un volontario o una volontaria? Chi si presta? (Ride)

LE DONNE - (Urlano) Mostro! Strega! Assassina! Al rogo

LEONARDA - (Le guarda) Ma che mi devo sentir dire Che mi devo sentir dire Statevi attenti, che da un momento allaltro Virginia, Francesca e Faustina, possono entrare da quella porta In questaula E allora che figura ci fate?

CURRADI - Faccia di corno! E la dentiera della povera Setti? Trovata nel pozzo nero insieme ai resti malsaponificati delle vittime!

LEONARDA - Avanzi senza valore No, signor presidente, io non nego niente Quello che ho fatto ve lho detto E potevo negare, che prove non ce nerano Io la cerimonia lho compiuta e come no? E a chi ho fatto male? Faustina sognava solo una vita migliore, e glielho data Francesca me lha chiesto in ginocchio, Virginia non ce la faceva pi a vivere con tutte le cattiverie che ci facevano quelle bizzoche Ha piegato la testa che era un invito E potevo rifiutare? Qui lho colpita E poi la cerimonia regolare in tutte le fasi. Secondo le regole. Nove pezzi. Poi tutto nella caldaia. Il sangue nel catino. Mescolato come si deve col mestolo che poi ho donato alla patria, perch sono una buona italiana. Il ferro si formato, il gas si prodotto, e dal gas tutte tre risorgeranno per venirvi a sputare in faccia a voi e a baciare la mano a me. Il sapone Quello s, ne ho fatto tanto Perch il sapone serve, signor presidente Serve a pulire le porcherie Per fare la pulizia E qua bisognerebbe farne tanta Sapone per pulire e candele, candele per fare luce Quelle candele la mandavano una fiamma mai vista Chiara e forte Che luce! Erano candele umane Ma voi non capite Vi credete vivi e siete gi morti. Vi credete innocenti e invece siete assassini tutti pi di me. Perch la vita di ognuno di voi costa tante altre morti Anche se non lo sapete e se non vi curate di saperlo. Almeno io lamiche mie Le ho rese felici Tutte e tre Sorridevano (Il martello del presidente batte per far cessare il clamore) Ma state tranquilli Io pago Pago io Tutto io Siete tutti ospiti Pago io

SIPARIO

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