Aggiungi un posto a tavola
Libera riduzione dallomonima commedia musicale di Garinei e Giovannini.
PERSONAGGI: Silvestro, Sindaco, Voce di Dio fuori campo, Ortensia, Clementina, Toto, Consolazione, Agostino, Geo, Cardinale, Mustaf
COMPARSE: Uomini e donne del villaggio; 1 , 2 e 3 uomo,2 Gendarmi.
Dio: Cera una volta anzi c, o meglio ancora, potrebbe esserci un piccolo paese
di montagna che sta qui, l, dovunque piaccia a chi sta ascoltando.
Il paese in cui si svolge questa favola
Il sipario si alza su un gruppo di gente che canta in coro sotto la direzione di un giovanotto
in jeans(Silvestro).
CANZONE : AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
Aggiungi un posto a tavola che c' un amico in pise sposti un po' la seggiola stai comodo anche tu;gli amici a questo servono, a stare in compagnia;sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via,dividi il companatico, raddoppia l'allegria. (2 volte)La porta sempre aperta, la luce sempre accesa.La porta sempre aperta, la luce sempre accesa.Il fuoco sempre vivo, la mano sempre tesa.il fuoco sempre vivo, la mano sempre tesa.La porta sempre aperta, la luce sempre accesa.E se qualcuno arriva, non chiedergli : Chi sei?No, no, no, no, no, no, no.E se qualcuno arriva, non chiedergli : Che vuoi?No, no, no, no, no, no, no, no, no, no!E corri verso lui con la tua mano tesa,e corri verso lui, spalancagli un sorriso e grida evviva, evviva.Evviva, evviva, evviva, evviva, evviva!Evviva, evviva, evviva, evviva, evviva!Aggiungi un posto a tavola che c' un amico in pise sposti un po' la seggiola, se sposti un po' la seggiolastarai pi comodo tu.Gli amici a questo servono, a stare in compagnia,sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via,dividi il companatico, raddoppia l'allegria,aggiungi un posto a tavola e cose cos, e cos, e cos, cos sia!Silvestro: Bravi, molto meglio dellultima volta. Per stasera basta. Andate pure a casa.
Grazie. Buonanotte (comincia a indossare la tonaca)
Sindaco: Allora, siamo pronti per la prova del coro? ( entrato trafelato e tutti ridono)
Ortensia: Ma Crispino, abbiamo appena finito!
Sindaco: (fingendo di essere dispiaciuto) No anche oggi in ritardo. Oh, ma che jella!
eh, le cure di questo comune gli affari della falegnameria! Lei mi scusa,
signor Parroco.
Silvestro: (annuisce con la testa)
Toto: Lu sindacu arrivatu a la fini di li provi perch stunatu e nun vole che si sapi.
Sindaco: Io stonato? Io che ho passato la giovinezza nei maggiori teatri lirici!
Ortensia: Si, Crispino, ma facevi la comparsa!
Sindaco: E che vuol dire. Era un posto di responsabilit, di competenza e tu, Toto,
che tintrufoli? Proprio tu che sei lo scemo del villaggio! Come ti permetti?
Toto: Che disse, lu Sindaco?
Silvestro: Niente, niente (con tono di rimprovero) Signor Sindaco
Sindaco: Che ho detto di male? Tutti lo sanno che Toto vero? (Fa un gesto per indicare
che stupido)
Clementina: Pap forse un bene che tu non canti, probabilmente rovineresti la canzone di
Don Silvestro che io trovo leggendaria. Padre sar merito suo se vinceremo
il concorso dei cori provinciali.
Silvestro: Grazie, Clementina! Ma io vorrei che voi tutti metteste in pratica le parole di
questa canzone: aiutare il prossimo, chiunque sia e ogni qualvolta laltro ha bisogno
di noi.
Sindaco: Beh! E io non lo faccio sempre?
Tutti: Come no! (ridono) Buonanotte Don Silvestro (escono)
Sindaco: Scherzate, scherzate pure! Ride bene chi ride ultimo!
(Toto si avvicina al sindaco con una candela accesa)
Sindaco: (starnuta) Chi ha acceso la candela?
Toto: Sono stato io! Nun te piace?
Sindaco: Grazie! Sono allergico. Adesso starnutir fino a casa (starnutisce). Buonanotte
clero! E voi strulle, (alla moglie e alla figlia questultima nel frattempo andata
a baciare la mano di Silvestro) andiamo a casa!
Ortensia e Clementina:Buonanotte Don Silvestro!
Nella sacrestia sono rimasti soltanto Silvestro e Toto, che mette in ordine. Silvestro cerca di
Fare pesi a fatica
Toto: Ma che stai a fa? Tu sei prete a che te serve la forza?
Silvestro: Una mia debolezza, Toto mi piacerebbe arrivare ad alzare pesi pi pesanti
Toto: Questo? (e cos dicendo lo solleva con una sola mano)
Silvestro: Se si trascura il corpo, finisce che anche lanima mette su pancia il nostro
corpo in prestito bisogna averne cura, per restituirlo al Signore in buono
stato, quando sar il momento.
Toto: Mamma mia, e quando sar che devo da ridallo indietro, sto corpo? Lo vorrei
sap in tempo. Cos magari prima me faccio lu bagno.
Silvestro: (sorride) Ho conosciuto poca gente pulita come te, Toto Hai il candore dun
bambino
Toto: So belli, li bambini Me fanno cos ride. Specie quelli piccoli piccoli appena
parturiti
Silvestro: (esitando) Allora, lo sai come nascono i bambini
Toto: E vedi un po come le altre bestie, come i vitelli
Silvestro: (con imbarazzo) Si ma prima il toro che fa?
Toto: Il toro? Che gli frega a isso? Niente fa Io mica lo so che ci sta a fa lu toroIo, per me, lo menderebbe a lavor. E, si nun vole, lo caccerei de casa ma quanto me sta antipatico stu toro troppo scansafatiche.
Silvestro: (lo guarda con tenerezza) Toto, sei felice?
Toto: Non saprei Io so stato sempre medesimo come me vedi mo Secondo te,io so felice?
Silvestro: (dopo una esitazione) S, ma non ti pare a volte che ti manchi qualcosa?
Toto: Che me deve manc cho tutto, cho proprio tutto. Niente, niente, te mancasse
a te qualche cosa?
Clementina: Permesso? Padre, ho bisogno di confessarmi.
Silvestro: Ma Clementina Se ti sei confessata stamattina
Clementina: Ho peccato di nuovo
Toto: Mamma mia , quanto sei peccaminosa Se vedemo (ed esce)
Clementina: Oggi pomeriggio, nel bosco senta come mi batte il cuore. Mi sono macchiata di un peccato grave
Silvestro: Clementina, la confessione un sacramento. Non uno smacchiatore. Avanti,
dimmi
Clementina: (con voce calda e tenera) Ha sentito che caldo, oggi? Lei dovera alle tre? Io nel bosco ci vado sempre nel bosco alle tre. Si sta bene sotto le querce lerba verde, tenerami piace sentire il fresco dellerba sulla pelle Sa, non porto il reggiseno.
DON SILVESTRO Come scusa? (asciugandosi la fronte)
CLEMENTINA Dicevo che non porto il reggiseno.
DON SILVESTRO 2+2 fa 4; 4+4 8; 8 e 8 16... (asciugandosi la fronte)
Clementina: io mi sdraio spesso sotto un alberoInsomma, debbo essermi addormentata. E dopo un po, arrivato lui lo stesso delle altre volte vestito di nero dalla testa ai piedi e sa
Silvestro: trenta d conta novembre con april giugno e settembre
Clementina:sa cosa ha fatto?
Silvestro: di 28 ce n uno tutti gli altri ne han
Clementina: Mi ha messo le mani addosso! E qui mi sono svegliata.
Silvestro: (sobbalzando) Trentuno per penitenza dirai trentun Padre Nostro.
Clementina: Cos pochi?
Silvestro: Hai sognato, Clementina. E i sogni non sono peccati.
Clementina: Li posso dire qui con lei?
Silvestro: (severo) No: a casa tua. E subito!
Clementina tenta di baciargli la mano Silvestro si sottrae.
Silvestro: Clementina, non sono un cardinale (esce)
Clementina: (piena di amoroso entusiasmo) Per lo meriterebbe proprio (comincia a cantare)
CANZONE
"Peccato che sia peccato"
Clementina oh oh, Clementina oh oh...Ma perch penso a te, io lo so, no, non si pu; vietato, proibito, peccato.Clementina oh, Clementina oh; Clementina oh, Clementina oh;Peccato che sia peccato ma che peccato che sia cos,peccato che il mio ideale sentimentale finisce qui.Io ti sogno di notte (Clementina), io t'inseguo di giorno (Clementina),io ti chiamo per nome, un nome che significa no.Invece tu non ti accorgi di niente, se ti guardo tu niente,se ti parlo tu niente, in assoluto tu niente;ed un peccato che proprio io, che stupida sono io,dovevo innamorarmi di un uomo sbagliato, accidenti a me.Peccato che sia peccato, peccato.Se tu non fossi tu amarti senza scrupoli potreima se non fossi tu magari poi nemmeno ti amerei.Ed un peccato che proprio io imbroglio persino Iddioal punto d'inventare i peccati mortali per parlare con te.Peccato che sia peccato, peccato...Clementina, Clementina oh oh oh...Clementina, Clementina oh oh oh...Silvestro: (Alla fine della canzone rientra) Clementina!
Clementina: (confusissima e speranzosa) Che che mi voleva?
Silvestro: (con naturalezza) No.
Clementina: Peccato. Buona notte, Don Silvestro! (esce)
Silvestro: Buonanotte!... (stiracchiandosi) Sono proprio stanco! Vado a dormire (esce
canticchiando)
Si abbassano le luci e suona il telefono una, due, tre volte. Finalmente Silvestro con la tonaca
sbottonata rientra a rispondere e le luci si riaccendono.
Silvestro: Pronto!
Dio: Finalmente!
Silvestro: Chi parla?
DIO: Dio
Silvestro: IO chi????
Dio: (con impazienza) Dio, il tuo Dio!
Silvestro: (ironico) Ah, Dio! Scusa non ti avevo riconosciuto. E ti credi spiritoso? Ti diverti
a rompere lanima alla gente?
Dio: Mai fatto niente di simile caso mai il contrario!
Silvestro: Insomma chi lei e cosa vuole?
Dio: Te lho detto; io sono il Signore Dio tuo e voglio parlare con te della fine del
mondo
Silvestro: Va alla Mecca!
Dio: Alla Mecca? Dalla concorrenza? Avessi per caso sbagliato numero ma tu sei
don Silvestro?
Silvestro: Si! E tu sei un idiota! (riattacca arrabbiato)
Dio: (urlando arrabbiato) Nessuno aveva mai osato attaccare il telefono in faccia a Dio!
Silvestro: (si guarda intorno spaventato e alza gli occhi al cielo) Dio, Dio mio! (si inginocchia)
Padre nostro, che sei nei cieli
Dio: Lo so benissimo dove mi trovo alzati, per favore e stammi a sentire. Ho deciso di organizzare un secondo diluvio universale.
Silvestro: Signore, hai intenzione di annegare tutti di nuovo? E perch?
Dio: Perch? (arrabbiatissimo) Perch sono stufo del comportamento degli uomini: guerre, vendetta, violenza, famiglie allo sfascio, egoismo.
Silvestro: E questo diluvio quando dovrebbe avvenire?
Dio: Avverr mercoled sera: ti do tre giorni.
Silvestro: (ironico) cos tanti???
Dio: Fai poco lo spiritoso. Tu costruirai unarca e con essa salverai il tuo paese, solo il tuo paese.
Silvestro: Ma perch hai scelto proprio me e perch questo paese? E perch non un altro prete? E perch non un altro paese??? E perch.
Dio: (interrompendolo in modo brusco) E che facciamo il gioco del perch? Ho deciso cos e basta!... Pertanto allalba di domani suonerai le campane, chiamerai a raccolta i tuoi parrocchiani e darai loro la novella.
Silvestro: Figurati quelli quando gli do la novella!
Dio: Comincerete a lavorare allalba del giorno secondo, in quanto la prossima notte, la prima, lho destinata alla procreazione. Ogni uomo si unir con la sua donna e generer un figlio. Concepiti in questo vecchio mondo, essi nasceranno nel nuovo.
Silvestro: Ma non mi crederanno, mi rideranno in faccia, mi faranno ricoverare in manicomio!
Dio: Arrangiati, amico. Io mi rifar vivo di tanto in tanto, ma ricordati: solo tu potrai sentirmi.
Silvestro: Signore non avr mai il coraggio di suonare le campane.
Dio: Le campane suoneranno, te lo garantisco io. Ora ti saluto, Silvestro. A me!
Silvestro: Come?
Dio: Ad-dio, perci a me!
Silvestro: Eh gi. Addio a te ahahah buona questa.
Oddio ho parlato con Dio.
CANZONE:
CANZONE : Calmo
Calmo, mantenere la calma
Perch se non mi calmo
Mi viene il cardiopalma
Calmo!
Con la mente tranquilla
Adesso mi preparo
Un podi camomilla
Eppure il telefono ha squillato
La voce del signore mha parlato
Mha detto, mha detto esattamente
Si mha detto esattamente
Che mha detto esattamente???
Aiuto!non ricordo un accidente!
Calmo!ipersuperstracalmo
E per restare pi calmo
Ora recito un salmo
Qui facit misericordiam
Calmo io, una parola
Il Dio che atterra e suscita che affanna e che
consola
Ha parlato con me
Si, vabb lo so che prima di me, fece un discorso
simile a No
No eh?
Signore, scusami
Grazie, il cuore regolare
Il polso? Benissimo, cammina
Adesso, mi posso addormentare
E venga ben venga domattina
Calmo
Calmo come una salma
Son contento e felice
Son felice e contento
Oramai maddormento
in una mare di calma
Ecco, si maddormento
in un mare di calma
Oddio!
Ho parlato con Dio!
(esce)
Un chicchirich di gallo saluta il nuovo giorno e si sente un suono di campane. Arriva Don
Silvestro che finisce di allacciarsi la tonaca
Silvestro: (guardando al cielo) Che fretta! Tra poco le avrei suonate io stesso ci credi
spero? O no?
Entrano tutti: chi in pigiama, chi in camicia da notte
Clementina: Don Silvestro, le sue campane mi hanno svegliato al punto giusto sapesse
che cosa stavo sognando mi pu confessare subito?...
Silvestro: Non il momento, Clementina.
Agostino: Dov lincendio, dove sono i ladri?
Silvestro: Niente di tutto ci!
Geo: E allora perch ha suonato le campane! Io certo non sono stato che sono il campanaro e sarebbe compito mio farlo!
Ortensia: Padre non ci faccia stare in pena!
Silvestro: Vi dir tutto. Avvicinatevi (lo circondano e ascoltano, nel frattempo musica di
sottofondo)
Clementina: Oh, si unarca che idea leggendaria.
Sindaco: Se mai ci fu un curato bisognoso di essere curato, quel curato lei, signor curatoBello, eh, questo bisticcio di parole.
Silvestro: Non sono pazzo Dio mi ha parlato davvero.
Clementina: Ma pap perch non vuoi credergli? Don Silvestro ha parlato con Dio al telefono: che c di strano? Sio fossi Dio gli telefonerei ogni giorno.
Sindaco: Senta, signor prete Proprio non le viene in mente nessuno pi qualificato di lei per essere chiamato al telefono da Dio? Non so, ma non pensa che a Roma c un Signore vestito di bianco
(mormorio tra la gente)
Silvestro: Non lo so mi sono tormentato tutta la notte cercando una risposta che forse non c.
Sindaco: Cos mi piace dimentichiamo lintera faccenda. Lei, su da bravo, torni a letto e noi andiamo finalmente a dormire.
Toto: E no. Na cosa de vero ce devesse se prima le campane hanno suonato da sole.
Ortensia: Forse se suonassero unaltra volta le campane ci convinceremmo.
Silvestro: Sarebbe troppo comodo Dio vuole che voi crediate perch avete fede non costretti dallevidenza di un miracolo.
Clementina: Si, un miracolo sono sicuro che lei pu, se vuole cos bravo!
Geo: Cos io cambio mestiere o resto disoccupato.
Silvestro: Clementina, ti pare possibile che io adesso faccia un gesto con la mano e le
campane tac suonano (Le campane suonano realmente)
Canzone: Concerto per prete e campane
Tutti sbalorditi guardano ora Silvestro, ora il campanile, mentre Silvestro timidamente alza
nuovamente il braccio e le campane suonano nuovamente.
Toto: Avete veduto avete sentito, suon le campane col gesto dun dito.
Geo: E se tutto sto scampanamento pi che un miracolo, fosse uno stupido scherzo
del vento
Tutti: (a Silvestro) Riprova un po, riprovaci ancora, fagli vedere se miracolo o no!
Silvestro rialza le braccia e le campane suonano nuovamente.
Sindaco: E se tutto questo mistero, pi che un miracolo, fosse un imbroglio fatto voluto
dal clero (indica Silvestro)
Tutti: (a Silvestro) Riprova un po, riprovaci ancora, fagli vedere se miracolo o no!
Silvestro rialza le braccia e le campane suonano nuovamente.
Geo: Indubbiamente di grande effetto, a parte qualche inevitabile stonatura.
Sindaco: (con grande enfasi) Cittadini, fate pure la vostra arca!
Clementina: Viva pap!
Tutti: Viva il Sindaco!
Sindaco: Che se poi questo diluvio non dovesse esserci faccio unipotesi larca potr
sempre diventare unattrazione turistica
Ortensia: Ma Crispino, cosa dici?
Silvestro: Lo lasci dire, Ortensia! Limportante che il Sindaco sia daccordo e ci fornisca
il legname necessario
Sindaco: Non ho capito bene lultima frase
1 Uomo: Lei, signor Sindaco, il proprietario del bosco.
Sindaco: S
2 Uomo: Di ogni singolo tronco.
Sindaco: S
3 Uomo: Tutto il legname viene convogliato nella sua falegnameria.
Sindaco: S
1 Uomo: E allora ce lo deve dare.
Sindaco: No!
2 Uomo: Ma senza legname non possiamo costruire larca
3 Uomo: Certo, il legname ci vuole Oh, se ci vuole
Sindaco: Ma io disgraziatamente non ne ho.
Ortensia: Ma Crispino, il deposito pieno di legname
Sindaco: Venduto per i banchi della Cappella delle suore Orsoline, Ortensia.
Ortensia: Ci sono ancora tutti quei faggi da tagliare
Sindaco: Venduti ai Cantieri riuniti, Ortensia, mogliettina mia!
Clementina: E tutta quella catasta ammonticchiata vicino al ponte
Sindaco: Venduta alle Ferrovie dello Stato, Clementina bambina cretina!
Agostino: Se il legname non ce lo d lei, che lunico falegname della zona, chi ce lo dar?
Geo: Non certo io, che sono un campanaro!
Sindaco: inutile insistere! Il legname mio e non ve lo do
CANZONE: BUTTALO VIA
CLEMENTINA
Daccelo a noi a te non serve
Quel legname daccelo a noi
ORTENSIA
Del legname ormai che te ne fai?
SILVESTRO
Il suo legname non le serve pi
SINDACO
Non mi serve pi, strulla! Strulli titti
Quel legname vale tanto oro quanto pesa
Quel legname denaro
A TRE
Questa solo carta straccia
Presto te ne accorgerai
Butta butta tanto che te ne fai
Via via via buttalo via
Via via via fai pulizia
Butta butta non ti serve pi
Straccia straccia non ti serve pi
Brucia brucia brucia fanne un fal
SINDACO
Non ci credo e questi nessuno me li prende!
CLEMENTINA
Pap tu devi credergli
Silvestro prete e quindi se ne intende!
SINDACO
No, no, no e poi no
Quel legname mio e non ve lo dar mai!
CORO
Via via buttalo via (12 volte in crescendo da
sussurrato a normale)
Fai pulizia buttalo via fai pulizia ma siiiiii
Via via via fai pulizia
Aria aria aria tutto per aria!
Butta butta non ti serve pi
Straccia straccia non ti serve pi
Brucia brucia brucia fanne un fal
Su fanne un fal
Via via via
Fai pulizia
Aria aria aria tutto per aria!
Butta butta non ti serve pi
Straccia straccia non ti serve pi
Brucia brucia brucia fanne un fal
Su fai pulizia
Su gettalo via
Via!
(ENTRANO TUTTI)
Sindaco: inutile insistere il legname mio e non ve lo dar e con i gendarmi tra poco ritorner
Ortensia: Crispino non puoi fare questo! La notizia del diluvio non deve trapelare, il paese
verrebbe preso dassalto.
Sindaco: Ma chi vuoi che ci creda a questa pagliacciata? Don Silvestro un irresponsabile
pericoloso e io vado a denunciarlo. Impeditemelo con la forza se avete coraggio!
Silvestro: (guarda gli uomini) Agostino, Toto, prendetelo!
Il Sindaco spicca un salto
Toto: E nu veru piacere!
(Musica e inseguimento (banana phone). Tutti cominciano a rincorrere il Sindaco che, con insospettata
agilit salta gli ostacoli; infine viene acciuffato da Toto e Agostino.)
Agostino: Lo portiamo nel cascinale e lo chiudiamo a chiave?
Silvestro: S! (a Ortensia e Clementina) Mi dispiace ma lha voluto lui!
Ortensia: Non preoccupatevi, padre. Un po di solitudine far bene a mio marito!
Clementina: Mamma, andiamo ad aprire la falegnameria. Presto!
Silvestro: (si rivolge agli uomini e alle donne rimasti) Presto non c pi tempo da perdere.
Figliole, andate a cucinare un buon pasto sostanzioso per i vostri uomini.
Ne avranno bisogno. (Le donne escono) E voi ragazzi andate a preparare i nostri
arnesi.
Uomini: Si!
1 Uomo: Ce la faremo, Don Silvestro! Dio guider le nostre mani.
Uomini: S!
2 Uomo: Lavoreremo anche tutta la notte, se necessario.
Uomini: S!
3 Uomo: Al lavoro, operai di Silvestro. Su affiliamo le nostre asce, facciamo che i nostri
martelli colpiscano forte.
Uomini: S! (escono tutti)
Dio: (con tono severo) Silvestro!
Silvestro: Che c, Signore?
Dio: Hai fatto un lieve errore. Eppure lavevo detto a cosa avevo destinato questa
notte!
Silvestro: (picchiandosi la testa con le mani) La procreazione! Gli uomini dovevano unirsi
con le loro mogli. Lho dimenticato!... E ora? Infervorati come sono, sar
difficile distoglierli dal lavoro per convincerli a tornare.
Dio: Sar difficile s!... Perci dovr darmi da fare. Bene! Un po datmosfera quello che ci vuole ora creo una notte romantica che nessun essere vivente potr resistere al richiamo della natura Silvestro, stai a vedere che regia!
Notte scendi languida con la tua oscurit. Zefiro, soffia tiepido e carico di profumi
(si alza un venticello) Avanti con le stelle (si accendono le stelle) e ora
gi la luna (sorge unenorme luna dargento) Fantastico! E adesso Silvestro esorta i tuoi parrocchiani allamore con una canzone.
Silvestro: Io?
Voce: Va bene. Ti suggerir. Anche il paroliere mi tocca fare! Uffa! (sussurra, come
un suggeritore) Notte da non dormire, da fare giorno, da stare in due.
Canzone: Notte da non dormire e balletto; alla fine le coppie teneramente allacciate escono e
Silvestro soddisfatto va verso la Chiesa. Si spengono le luci e subito si riaccendono in un angolo,
da dove entra una donna vistosamente vestita.
Consolazione: (accompagnandosi col tamburello e gridando)
Ragazzi venite
arrivata Consolazione
Consolazione di nome e di fatto
Per consolarvi ballo e canto!
Entrano man mano tutti gli uomini. Consolazione balla e canta.
Consolazione: Mando il mondo in visibilio
tutti chiedono di me
Lo spettacolo a domicilio
lho inventato e sai perch?
una vera vocazione
A nessuno dico no
E se vuoi Consolazione
Tu chiedi e lei verr
Uomini: Consolazi Consolazione
Tu chiedi e lei verr!
Consolazione: Ho girato un anno sano
Tanto in Cile che a Calcutta
Stavo sempre in aeroplano
Vi assicuro ero distrutta
E di fare avanti e indietro
Io non ne potevo pi
Cile e Calc Cile e Calc Cile e Calcutta
Cile e Calcutta in su e in gi
Uomini: Consolazi Consolazione
Consolazione: Vuoi un ballo esotico o nostrano
Turco greco russo ind
Preferisci legiziano
Faccio tutto scegli tu
E per te, Consolazione
Egiziana diverr
Tutanc tutanc
Tutanc veniteme a trov
Uomini: (parlato) Consolazione, dove e quando canterai e ballerai?
Consolazione: (sempre con il tamburello e gridando) Un attimo solo per farmi pi bella e poi
alla locanda venite a trovarmi. (esce seguita dagli uomini)
Silvestro: (entrato poco prima) Che disastro, questo arrivo non ci voleva la notte della
procreazione ah, se Dio lo sapesse.
Dio: Io so tutto. Sono onnisciente, se non ti dispiace!
Silvestro: Oh, Signore che facciamo, dopo quello che successo?
Dio: Che successo?
Silvestro: Ma come, hai detto che sai tutto!
Dio: Eh, va b, un attimo di distrazione. Ho una certa et. Che successo?
Silvestro: E arrivata in paese una ballerina e gli uomini hanno lasciato le mogli e preferiscono
andare a vedere lei che balla e canta.
Dio: Ma come: ognuno ha la sua donna, liberamente scelta e perch preferiscono
una qualunque sconosciuta?
Silvestro: Sai come fatto luomo, lhai fatto tu!
Dio: Io ho fatto il primo, che era un capolavoro poi deve avermi preso la mano. Beh, non perderti in un bicchiere dacqua manda da questa donna uno scapolo che la tenga occupata.
Silvestro: Lunico scapolo del paese sono io.
Dio: Ah!
Silvestro: No Dimenticavo c Toto ma non il tuo esemplare meglio riuscito. Diciamo che ingenuo come un bambino, quindi lui proprio non pu
Dio: Dov questo tipo? Fammelo localizzare.
Silvestro: Eccolo (indica Toto che appena entrato)
Una specie di lampo e una sottile striscia di luce colpisce Toto. Il giovane si scuote come se avesse ricevuto una scossa elettrica.
Toto: (gridando) Consolazione ti amo, ti amo! Sto arrivando! (esce di corsa)
Voce: Hai visto, Silvestro, che trasformazione!
Silvestro: Ho visto, ho visto!...
Consolazione: (fuori scena) Ragazzi, lo spettacolo rimandato per causa di forza maggiore!...
Toto, ti amo da morire!
Silvestro: E ora come dice San Luca Gli uomini tornano di corsa alle loro mogli.
Toto e Consolazione entrano mano nella mano e si guardano negli occhi con
aria sognante, sulle note della musica Ti Voglio
Toto: Consolazi sei un angelo! Strippete, che Dio ti benedica!... Me voi ppe marito?
Consolazione: Che voglia di dirti di s.
Toto e Consolazione:
Ti voglio!
Canzone e balletto ti voglio
Man mano entrano tutti gli altri.
Silvestro: Vi dichiaro marito e moglie.
Tutti: Viva Toto! Viva Consolazione!
(Consolazione butta il mazzolino di fiori che viene afferrato da Clementina)
Clementina: (guarda Silvestro) Che storia damore leggendaria!
Ortensia: Figlia mia, per te tutto leggendario, a cominciare dallarca.
Silvestro: Larca! Il diluvio! (si batte la testa) Dobbiamo costruire larca! Su, a lavoro!
Tutti: S, a lavoro (escono)
FINE PRIMO ATTO
SECONDO ATTO
Narratrice: Riusciranno i nostri eroi nellardua impresa? Larca si far? Salper? E cos un
nuovo mondo nascer? Chiss?
Quando il sipario si apre siamo sempre nella piazza del paese e al centro sul fondo c la
statua di San Crispino; da dietro di essa esce il Sindaco che per costretto a nascondersi nuovamente
perch vede arrivare da una parte Geo e dallaltra Agostino.
Geo: Il sindaco scappato!
Agostino: E non si trova!
Entrano gli abitanti a gruppi. Canto e ballo Non si trova, alla fine dei quali arriva trafelato
Silvestro.
Clementina: Ha trovato pap?
Ortensia: Ci porta notizie di mio marito?
Silvestro: Lho cercato dappertutto sulla montagna, nella foresta, persino alla Grande
Grotta.
Toto: Strippete, sei entrato nella Grande Grotta, che sta vicino alla sorgente? Che sei
matto? La Grande Grotta la terra dellorso bruno, bestia forastica e incivile
Che non te laveva mai detto nessuno?
Silvestro: (arrabbiatissimo) No!
Clementina: Uh, povero Don Silvestro! ferito? Vuole che lo disinfetti?
Silvestro: Clementina!... Non preoccupatevi di me. Acceleriamo invece i preparativi
per essere pronti prima che il Sindaco torni con i gendarmi.
Ortensia: Ormai tutto inutile Rinunciamo a questarca.
Silvestro: No!... Forse il sindaco non parler forse non andato in citt forse
Ortensia: Forse, forse Ma scusi: lei ogni tanto parla co Dio, no? Che aspetta?
Si metta in contatto diretto, magari via satellite, e sentiremo di tutti questi forse
qual quello giusto.
Tutti: Si, chieda consiglio al Signore. Sentiamo che dice che dice.
Silvestro: E va bene. Tutti in ginocchio! (assume un atteggiamento ispirato, apre le
braccia e guarda verso il cielo. Tutti aspettano sospesi, ma noi capiamo che
sta fingendo per rassicurare i paesani). Signore! Signore!
Toto: Non in casa?
Silvestro: Zitto, zitto.
Toto: Siccome non risponde!...
Silvestro: Anche quando risponde, solo io potr sentirlo. Chiaro? (Riassume
latteggiamento ispirato). Signore!
Toto: Che occupato?
Silvestro: (con la mano gli fa cenno di tacere, tende lorecchio, come se ascoltasse) Si
oh oh oh, Signore Grazie Oh Che bella notizia come sono contento
Certo Certo Subito Immediatamente Grazie! (si rialza gli altri lo imitano)
Toto: (lo tira per la tonaca) Beh?
Ortensia: Che ha detto il Signore? Non ci faccia stare in pena.
Silvestro: Possiamo stare tranquilli. Il sindaco non nuocer pi (fa un gesto vago). Sta lass.
Ortensia: (urla e sviene sulle braccia della figlia) Morto?
Silvestro: No sta lass sulla montagna.
Ortensia: (rinviene) Ah!
Silvestro: Vive in preghiera come un eremita. Si convertito!
Clementina: Chi? Pap?
Ortensia: Come sono felice! E torner in tempo per imbarcarsi?
Silvestro: Abbia fede, Signora. E voi, amici: ors, Dio ha ordinato di fare presto. riprendiamo
i preparativi per larca. E tu, Toto, vieni con me a prendere le corde, cos imbrachiamo la statua di S. Crispino e domani mattina la metteremo sullarca.
Tutti escono.
Silvestro: (resta solo e guarda il cielo) Mi dispiace, Signore. Ho dovuto mentire per tranquillizzarli ma pure tu vedi che sto negli impicci e non ti fai pi vivo (si avvia alluscita)
Dio: (arrabbiato) Silvestro!
Silvestro: (si fa piccolo) Come non detto! (esce)
Subito il Sindaco esce dal nascondiglio, tiene le ginocchia strette e si guarda intorno.
Sindaco: Non ce la faccio pi, devo entrare per forza in canonica. Dove diavolo sar la
toilette!
Esce e rientra con aria soddisfatta e il telefono in mano.
Sindaco: Ah, che sollievo! Ho trovato anche questo cordless, mi sar utile! (con un sorriso
di satanica astuzia forma un numero; dapprima parla sottovoce quindi sempre pi ad alta voce). Al, al, sos polizia, SOS polizia attenzione: sonoprigioniero si tratta di un pazzo furioso No! Il pazzo non sono io. il parroco. lui che mi tiene prigioniero Io non sono il parroco! Ci mancherebbe.Io sono il Sindaco. Il parroco un tipo losco lui che ha convinto tutti che
ci sar il secondo diluvio universale come dice? Quando c stato il primo? Circa 3000 anni fa. Ah, lei non se lo ricorda? Controller in archivio? Ma con chi parlo personalmente? Ah, con Pecora! Che cognome! Senti Pecora, segnati questo numero: 5743. Richiamami qui appena avrai controllato. Ma fai presto. Ti lascio Pecora Sento arrivare qualcuno. Forse il prete pazzo. Quindi pazzo e chiudo passo e chiudo (si nasconde)
Musica orientale in sottofondo.
Mustaf: (parla con laccento degli extracomunitari e porta mercanzie)
Fratelli, sorelle: ecco Mustaf (si inchina) Che una ne pensa e cento ne fa Io vendere, comprare, lavare, spazzare, stirare e cucinare. Provare per credere. Fare un patto: se dopo voi non restare contenti, parola di Mustaf, io rimborsare il vitto e lalloggio che voi dare a me.
(Nel frattempo sono entrati uomini e donne alla spicciolata che lo ascoltano incuriositi)
Volete me?
Donne: Sai anche cucinare?
Mustaf: Con i miei piatti mandare il mondo in visibilio.
Donne: (con entusiasmo) Mustaf, Mustaf, ti assumiamo, non possiamo dire di no.
Mustaf: Un attimo solo: io estrarre i numeri corrispondenti ai giorni della settimana per
venire in vostra casa.
(Le donne si avvicinano)
Agostino: Pure lextracomunitario saremo costretti a portare sullarca?
(Gli uomini si riuniscono in un angolo e parlottano infastiditi)
Sindaco: (esce dal nascondiglio) Donne, ferme!
Ortensia Crispino, sei tornato! Quanto mi sei mancato (ironicamente).
Clementina: Pap, bravo! Abbiamo saputo che non ci hai tradito.
Sindaco: Giovanotto dal colorito ambrato, hai regolare permesso di soggiorno?
Mustaf: (imbarazzato) Ecco, veramente
Sindaco: (con enfasi) in questo caso la mia carica di sindaco mi obbliga a cacciarti via e a denunciarti alle autorit competenti.
Silvestro: (entrato da poco) Signor sindaco, lei non pu fare questo. Sia tollerante.
Consolazione: E questo sarebbe il sindaco?
Sindaco: E tu chi saresti? La sciantosa dalla grande fama?
Toto: A Crispi e guarda che adesso non pi come prima. Non sono pi er scemo del villaggio perci assettate e basta altrimenti te rinchiudo nella Grotta con la bestia forastica e incivile.
Sindaco: Ma che ho detto di male?
Agostino: In ogni caso Mustaf non pu venire con noi sullarca, forestiero!
Ortensia: Ma anche Consolazione forestiera eppure viene con noi!
Consolazione: Che centra! Ho sposato Toto che uno di voi e perci non sono pi forestiera.
Sindaco: Sacrosante parole!
Uomini: E vero, vero!
Le Donne: Ci dispiace, Mustaf, devi andare via.
Silvestro: Ma cosa dite? Siete impazziti? Si presenta unoccasione bellissima e la
sciupate cos ricordate Aggiungi un posto a tavola che c un amico in pi: lui, Mustaf il viandante che bussa alla porta
Mustaf: Sono io
Silvestro: Accoglietelo con un sorriso. Possibile che non vi sentiate pieni damore su abbiamo pochissimo tempo. Al lavoro. (nessuno si muove). Al lavoro, ho detto. (Tutti vanno via). Ah, e cos mi lasciate solo in un momento come questo, la gente del mio paese mi lascia solo. E va bene, far da solo ma come far da solo?
Mustaf: Anche io aiutare!
Silvestro: Allora non sono rimasto solo! Forza andiamo a finire la nostra arca! (Tutti escono).
Sindaco: Prete! Io scoprir i tuoi trucchi, ti smascherer con astuzia volpina degna di Ulisse unita alla forza di Robin Hood, difensore di ogni oppresso. Ho gi avvisato le autorit. Arriver a sciogliere i tuoi nodi, ti fulminer!
Si spengono le luci; si vede un fulmine che colpisce il Sindaco. Si riaccendono le luci e si vede il
Sindaco con gli abiti bruciacchiati, gli occhi vitrei, i capelli in aria.
Sindaco: Ahio, aiuto mamma (sviene)
Silvestro: (entrando di corsa) Signor Sindaco, che succede?
Dio: Affrettati, Silvestro il Sindaco ha parlato e non c pi molto tempo fai salire tutti sullarca. Sta per scoccare lora.
Sindaco: (rinviene, in ginocchio) Silvestro, non mi lasciare Silvestruccio mio.
Silvestro: Su, su, si alzi.
Entrano Ortensia, Clementina, Toto e Consolazione che guardano il Sindaco stupiti.
Clementina: Pap!
Ortensia: Crispino!
Sindaco: Il Diluvio! Ci sar il diluvio! Ci sar, ci sar!
Toto: Strippete. Lhai capito pure tu.
Sindaco: Portatemi sullarca, per carit!
Silvestro: Si capisce che verr anche lei. Si alzi ma a chi ha parlato del diluvio?
Sindaco: Solo a Pecora, che non mi avr creduto un questurino e quelli alle denunce
vere non ci credono mai.
Silvestro: Ma il potere ha le orecchie lunghe, e ora aspettiamo in diluvio con calma, con
serenit.
Sindaco: Io lho sempre detto che Don Silvestro ha due grandi qualit: autorit e sicurezza.
Silvestro: E adesso tutti a bordo! Ma prima gli animali. Su, Geo e Agostino, provvedete voi.
Silvestro: Ed ora prima di imbarcarci salutiamo la terra. Salve terra!
Tutti: Salve terra!
Silvestro: Ti rivedremmo quando larca si fermer.
Toto: (guarda verso linterno) Sta arrivando lu cardinali con du gendarmi.
Entra un cardinale, accompagnato da due gendarmi.
Tutti: Com bello il Cardinale! Come grande il Cardinale!
Sindaco: Quale onore, Eminenza venuto per imbarcarsi con noi?
Cardinale: (autoritario) No! Il diluvio non ci sar. Se Dio avesse voluto fare un secondo diluvio si sarebbe rivolto al Papa e non a un semplice curato di campagna.
Sindaco: Io lho sempre detto, Eminenza, ma non mi hanno dato retta, specialmente Don Silvestro. (agli altri) Visto? Ha ragione il Cardinale.
Ortensia: Crispino!... Ma come? Sei sempre stato contro il clero e adesso gli ubbidisci?
Cardinale: C clero (indica Silvestro) e clero (indica se stesso) lass una parrocchia di
montagna. Quaggi il potere della Chiesa che io rappresento pienamente!
Quindi ordino di sciogliere questa assemblea e che nessuno faccia resistenza. (i due gendarmi fanno un passo avanti) Venite diletti, dilettissimi figli, venitesotto le ali della grande madre Chiesa!
(Tutti lo seguono, tranne Clementina)
Silvestro: Dove andate non lasciatevi abbagliare. E tu, Clementina, non vai con gli altri?
Clementina: Io resto con lei. Ho fiducia in lei, le credo!
(Tuoni e fulmini e la gente ritorna)
Tutti: Il diluvio, il diluvio: don Silvestro, aiutaci!
Silvestro: Signore, aiutali!
Dio: (che questa volta udranno tutti) No! Non lo hanno meritato!
(La gente guarda in alto smarrita e supplichevole.)
Silvestro: Ti sentono anche loro?
Voce: Era ora che mi facessi sentire Salpa, Silvestro: solo tu e Clementina vi salverete!
Silvestro: Signore, non posso abbandonare questa gente: lo so, sarebbero comunque scomparsi milioni di uomini!... ma io quelli non li conoscevo. Questi sono miei amici, li amo come fratelli.
Dio: illogico!
Silvestro: umano!
Canzone Lamore secondo te
Silvestro: Vieni Clementina?
Clementina: No, ho paura
Dio: Fermati! Come hai osato! Non posso fare il diluvio senza salvare nessuno
Silvestro: C Clementina lei rimasta!
Dio: Ah si? E per ripopolare la terra ci faccio assai di Clementina ma guarda che
razza di testone dovevo scegliere cos imparo a concedere il libero arbitrio e va bene, Silvestro. Come vuoi tu
Silvestro: Grazie Signore
Dio: Lascia andare. Sono uno che sa perdere Via la pioggia. Su con larcobaleno.
Tutti: Evviva, evviva, evviva!
Toto: Strippete, Silv Ci hai salvato tutti quanti! Se non era per te Silv, ma semo stati proprio gnoranti Mannaggia, me dessi tanti schiaffi (si schiaffeggia poi vedendo che Don Silvestro si allontana) Non credo che ce voi lasci?
Silvestro: (di spalle, annuendo) S!
Uomini: Don Silvestro dove va?
Donne: Don Silvestro se ne va?
Silvestro: (girandosi di scatto) No!
Tutti: Evviva! Evviva! Evviva!
Nel frattempo uno dei due gendarmi si avvicinato a Clementina, i due giovani parlano confidenzialmente
Gendarme: Sarebbe un grande onore poter uscire con te Clementina! Mi piacerebbe conoscerti
meglio o forse il tuo cuore gi impegnato?
Clementina: No!... A dire il vero lo era, ma era un sogno soltanto!... Scusami, torno fra un
attimo, non te ne andare, ti prego! (si avvicina a Don Silvestro) Mi ha perdonato Don Silvestro?
Silvestro: Di che cosa, Clementina? I sogni non sono peccati
Il gendarme si avvicina a Clementina, la prende per mano, fa un saluto militare
al prete ed esce con la ragazza che a sua volta si inchina al parroco.
Toto: (al pubblico) Niente, niente ce sta naltro bello matrimonio!... Consolazi annamo a casa (escono)
Silvestro: (a tutti) Su smontiamo larca e ridiamo il legname al Sindaco.
Tutti escono, tranne il Sindaco, Ortensia e Mustaf
Sindaco: Grazie, Signor Parroco! Permette? (tende la mano a Silvestro che gliela stringe e canta) Aggiungi un posto a tavola, che c un amico in pi, se sposti unpo la seggiola, se sposti un po la seggiola, stai comodo anche tu
Silvestro: (cantando) Gli amici a questo servono: a stare in compagnia
Ortensia: (cantando) Sorridi al nuovo ospite (indica Mustaf) non farlo andare via, dividi
il companatico, raddoppia lallegria.
Mustaf: Essere io il nuovo ospite e perci (cantando) Aggiungi un posto a tavola
Sindaco: E cos e cos e cos e cos cos sia! (Ortensia, Mustaf e il Sindaco si
prendono per mano ed escono, il Sindaco torna subito) Ho stonato? (esce)
Silvestro sorride e si mette in un angolo, mentre inizia la musica di Aggiungi un posto a tavola che diventa gradatamente pi alta mentre i ballerini portano sul palco i tavoli, le sedie, le tovaglie e i candelabri. Quindi la musica diventa gradatamente pi bassa.
Silvestro: (al centro del palco) Perdonami, Signore, se non ho saputo fare la tua volont
non succeder mai pi ma ora ti prego: non ci abbandonare.
Dio: Silvestro, aggiungi un posto a tavola. Non vedi che sto arrivando? (Silvestro stupito si guarda attorno) Ma dove guardi testonecredi che arrivi dal cielo???? O che sia un uomo anziano con i capelli bianchi e con la barba lunga come spesso mi avete dipinto nelle immagini? Ricordati che mi troverai sempre negli occhi dei pi semplici! Ricordati che mi troverai tra gli umili i poveri i bisognosi, nellamore di una madre per un figlio o di un figlio per una madre, di una fidanzata per un fidanzato, di due coniugi o semplicemente nella purezza dei bambini. Ovunque io ci sarper seguire i miei figli nelle loro vite e aiutarli nei momenti difficili e gioire con loro per i momenti belli.
Io sono Dio amore e il Dio amore ovunquesta agli uomini sentirloperch io ci sono sempre.
Padre, figlio e Spirito Santo.
Silvestro: Amen. Signore grazie di essere sempre tra noi. Aggiungi un posto a tavola
Dio: che c un amico in pi.
Entrano tutti
Canzone e ballo Aggiungi un posto a tavola
FINE
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