Aggiungi un posto a tavola

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Aggiungi un posto a tavola

AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA

Commedia musicale di Garinei e Giovannini

PERSONAGGI:

Silvestro, -->

Sindaco, -->

Dio, -->

Clementina, -->

Ortensia, -->

Toto, -->

Consolazione, -->

Agostino, -->

Geo, -->

Cardinale, -->

COMPARSE: Uomini e donne del villaggio, -->

2 Gendarmi.


Dio: Cera una volta anzi c, o meglio ancora, potrebbe esserci un piccolo paese

di montagna che sta qui, l, dovunque piaccia a chi sta ascoltando.

Il paese in cui si svolge questa favola

Scena 1 - Sacrestia

Il sipario si alza su un gruppo di gente che canta in coro sotto la direzione di un giovanotto

in jeans(Silvestro).

# CANZONE : "Aggiungi un posto a tavola"

Aggiungi un posto a tavola che c' un amico in pise sposti un po' la seggiola stai comodo anche tu;gli amici a questo servono, a stare in compagnia;sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via,dividi il companatico, raddoppia l'allegria. (2 volte)La porta sempre aperta, la luce sempre accesa.La porta sempre aperta, la luce sempre accesa.Il fuoco sempre vivo, la mano sempre tesa.il fuoco sempre vivo, la mano sempre tesa.La porta sempre aperta, la luce sempre accesa.E se qualcuno arriva, non chiedergli : Chi sei?No, no, no, no, no, no, no.E se qualcuno arriva, non chiedergli : Che vuoi?No, no, no, no, no, no, no, no, no, no!E corri verso lui con la tua mano tesa,e corri verso lui, spalancagli un sorriso e grida evviva, evviva.Evviva, evviva, evviva, evviva, evviva!Evviva, evviva, evviva, evviva, evviva!Aggiungi un posto a tavola che c' un amico in pise sposti un po' la seggiola, se sposti un po' la seggiolastarai pi comodo tu.Gli amici a questo servono, a stare in compagnia,sorridi al nuovo ospite, non farlo andare via,dividi il companatico, raddoppia l'allegria,aggiungi un posto a tavola e cose cos, e cos, e cos, cos sia!

Silvestro: Bravi, molto meglio dellultima volta. Per stasera basta. Andate pure a casa.

Grazie. Buonanotte (comincia a indossare la tonaca)

Sindaco: Allora, eccomi qua! siamo pronti per la prova del coro? ( entrato trafelato e tutti ridono)

Ortensia: Ma Crispino, abbiamo appena finito!

Sindaco: (fingendo di essere dispiaciuto) No anche oggi in ritardo. Oh, ma che jella!

eh, le cure di questo comune gli affari della falegnameria! Lei mi scusa, vero

signor Parroco.

Silvestro: (annuisce con la testa)

Toto: Lu sindacu arrivatu a la fini di li provi perch stunatu e nun vole che si sapi.

Sindaco: Io stonato? Io che ho passato la giovinezza nei maggiori teatri lirici!

Ortensia: Si, Crispino, ma facevi la comparsa!

Sindaco: E che vuol dire. Era un posto di responsabilit, di competenza e tu, Toto,

che tintrufoli? Proprio tu che sei lo scemo del villaggio! Come ti permetti?

Toto: Che disse, lu Sindaco?

Silvestro: Niente, niente (con tono di rimprovero) Signor Sindaco

Sindaco: Che ho detto di male? Tutti lo sanno che Toto vero? (Fa un gesto per indicare

che stupido)

Clementina: Pap forse un bene che tu non canti, probabilmente rovineresti la canzone di

Don Silvestro che io trovo leggendaria. Padre sar merito suo se vinceremo

il concorso dei cori provinciali.

Silvestro: Grazie, Clementina! Ma io vorrei che voi tutti metteste in pratica le parole di

questa canzone: aiutare il prossimo, chiunque sia e ogni qualvolta laltro ha bisogno

di noi.

Sindaco: Beh! E io non lo faccio sempre?

Tutti: Come no! (ridono) Buonanotte Don Silvestro (escono)

Sindaco: Scherzate, scherzate pure! Ride bene chi ride ultimo!

(Toto si avvicina al sindaco con una candela accesa)

Sindaco: (starnutisce) Chi ha acceso la candela?

Toto: Sono stato io! Nun te piace?

Sindaco: Grazie! Sono allergico. Adesso starnutir fino a casa (starnutisce). Buonanotte

clero! E voi strulle, (alla moglie e alla figlia questultima nel frattempo andata

a baciare la mano di Silvestro) andiamo a casa!

Ortensia e Clementina:Buonanotte Don Silvestro!

Nella sacrestia sono rimasti soltanto Silvestro e Toto, che mette in ordine. Silvestro cerca di

Fare pesi a fatica

Toto: Ma che stai a fa? Tu sei prete a che te serve la forza?

Silvestro: Una mia debolezza, Toto mi piacerebbe arrivare ad alzare pesi pi pesanti

Toto: Questo? (e cos dicendo lo solleva con una sola mano)

Silvestro: Se si trascura il corpo, finisce che anche lanima mette su pancia il nostro

corpo in prestito bisogna averne cura, per restituirlo al Signore in buono

stato, quando sar il momento.

Toto: Mamma mia, e quando sar che devo da ridallo indietro, sto corpo? Lo vorrei

sap in tempo. Cos magari prima me faccio lu bagno.

Silvestro: (sorride) Ho conosciuto poca gente pulita come te, Toto Hai il candore dun

bambino

Toto: So belli, li bambini Me fanno cos ride. Specie quelli piccoli piccoli appena

parturiti

Silvestro: (esitando) Allora, lo sai come nascono i bambini

Toto: E vedi un po come le altre bestie, come i vitelli

Silvestro: (con imbarazzo) Si ma prima il toro che fa?

Toto: Il toro? Che gli frega a isso? Niente fa Io mica lo so che ci sta a fa lu toroIo, per me, lo menderebbe a lavor. E, si nun vole, lo caccerei de casa ma quanto me sta antipatico stu toro troppo scansafatiche.

Silvestro: (lo guarda con tenerezza) Toto, sei felice?

Toto: Non saprei Io so stato sempre medesimo come me vedi mo Secondo te,io so felice?

Silvestro: (dopo una esitazione) S, ma non ti pare a volte che ti manchi qualcosa?

Toto: Che me deve manc cho tutto, cho proprio tutto. Niente, niente, te mancasse

a te qualche cosa?

Scena 2

Clementina: Permesso? Padre, ho bisogno di confessarmi.

Silvestro: Ma Clementina Se ti sei confessata stamattina

Clementina: Ho peccato di nuovo

Toto: Mamma mia , quanto sei peccaminosa Se vedemo (ed esce)

Clementina: Oggi pomeriggio, nel bosco senta come mi batte il cuore. Mi sono macchiata di un peccato grave

Silvestro: Clementina, la confessione un sacramento. Non uno smacchiatore. Avanti,

dimmi

Clementina: (con voce calda e tenera) Ha sentito che caldo, oggi? Lei dovera alle tre? Io nel bosco ci vado sempre nel bosco alle tre. Si sta bene sotto le querce lerba verde, tenerami piace sentire il fresco dellerba sulla pelle Sa, non porto il reggiseno.

Silvestro: Come scusa? (asciugandosi la fronte)

Clementina: Dicevo che non porto il reggiseno.

Silvestro: 2+2 fa 4; 4+4 8; 8 e 8 16... (asciugandosi la fronte)

Clementina: io mi sdraio spesso sotto un alberoInsomma, debbo essermi addormentata. E dopo un po, arrivato lui lo stesso delle altre volte vestito di nero dalla testa ai piedi e sa

Silvestro: trenta d conta novembre con april giugno e settembre

Clementina: sa cosa ha fatto?

Silvestro: di 28 ce n uno tutti gli altri ne han

Clementina: Mi ha messo le mani addosso! E qui mi sono svegliata.

Silvestro: (sobbalzando) Trentuno per penitenza dirai trentun Padre Nostro.

Clementina: Cos pochi?

Silvestro: Hai sognato, Clementina. E i sogni non sono peccati.

Clementina: Li posso dire qui con lei?

Silvestro: (severo) No: a casa tua. E subito!

Clementina tenta di baciargli la mano Silvestro si sottrae.

Silvestro: Clementina, non sono un cardinale (esce)

Clementina: (piena di amoroso entusiasmo) Per lo meriterebbe proprio (comincia a cantare)

# CANZONE

"Peccato che sia peccato"

Clementina oh oh, Clementina oh oh...Ma perch penso a te, io lo so, no, non si pu; vietato, proibito, peccato.Clementina oh, Clementina oh; Clementina oh, Clementina oh;Peccato che sia peccato ma che peccato che sia cos,peccato che il mio ideale sentimentale finisce qui.Io ti sogno di notte (Clementina), io t'inseguo di giorno (Clementina),io ti chiamo per nome, un nome che significa no.Invece tu non ti accorgi di niente, se ti guardo tu niente,se ti parlo tu niente, in assoluto tu niente;ed un peccato che proprio io, che stupida sono io,dovevo innamorarmi di un uomo sbagliato, accidenti a me.Peccato che sia peccato, peccato.Se tu non fossi tu amarti senza scrupoli potreima se non fossi tu magari poi nemmeno ti amerei.Ed un peccato che proprio io imbroglio persino Iddioal punto d'inventare i peccati mortali per parlare con te.Peccato che sia peccato, peccato...Clementina, Clementina oh oh oh...Clementina, Clementina oh oh oh...

Silvestro: (Alla fine della canzone rientra) Clementina!

Clementina: (confusissima e speranzosa) Che che mi voleva?

Silvestro: (con naturalezza) No.

Clementina: Peccato. Buona notte, Don Silvestro! (esce)

Silvestro: Buonanotte!... (stiracchiandosi) Sono proprio stanco! Vado a dormire (esce

canticchiando)

Scena 3

Si abbassano le luci e suona il telefono una, due, tre volte. Finalmente Silvestro con la tonaca

sbottonata rientra a rispondere e le luci si riaccendono.

Silvestro: Pronto!

Dio: Finalmente!

Silvestro: Chi parla?

Dio: Dio

Silvestro: IO chi????

Dio: (con impazienza) Dio, il tuo Dio!

Silvestro: (ironico) Ah, Dio! Scusa non ti avevo riconosciuto. E ti credi spiritoso? Ti diverti

a rompere lanima alla gente?

Dio: Mai fatto niente di simile caso mai il contrario!

Silvestro: Insomma chi lei e cosa vuole?

Dio: Te lho detto; io sono il Signore Dio tuo e voglio parlare con te della fine del

mondo

Silvestro: Va alla Mecca!

Dio: Alla Mecca? Dalla concorrenza? Avessi per caso sbagliato numero ma tu sei

don Silvestro?

Silvestro: Si! E tu sei un idiota! (riattacca arrabbiato)

Dio: (urlando arrabbiato) Nessuno aveva mai osato attaccare il telefono in faccia a Dio!

Silvestro: (si guarda intorno spaventato e alza gli occhi al cielo) Dio, Dio mio! (si inginocchia)

Padre nostro, che sei nei cieli

Dio: Lo so benissimo dove mi trovo alzati, per favore e stammi a sentire. Ho deciso di organizzare un secondo diluvio universale.

Silvestro: Signore, hai intenzione di annegare tutti di nuovo? E perch?

Dio: Perch? (arrabbiatissimo) Perch sono stufo del comportamento degli uomini: guerre, vendetta, violenza, famiglie allo sfascio, egoismo.

Silvestro: E questo diluvio quando dovrebbe avvenire?

Dio: Avverr mercoled sera: ti do tre giorni.

Silvestro: (ironico) cos tanti???

Dio: Fai poco lo spiritoso. Tu costruirai unarca e con essa salverai il tuo paese, solo il tuo paese.

Silvestro: Ma perch hai scelto proprio me e perch questo paese? E perch non un altro prete? E perch non un altro paese??? E perch.

Dio: (interrompendolo in modo brusco) E che facciamo il gioco del perch? Ho deciso cos e basta!... Pertanto allalba di domani suonerai le campane, chiamerai a raccolta i tuoi parrocchiani e darai loro la novella.

Silvestro: Figurati quelli quando gli do la novella!

Dio: Comincerete a lavorare allalba del giorno secondo, in quanto la prossima notte, la prima, lho destinata alla procreazione. Ogni uomo si unir con la sua donna e generer un figlio. Concepiti in questo vecchio mondo, essi nasceranno nel nuovo.

Silvestro: Ma non mi crederanno, mi rideranno in faccia, mi faranno ricoverare in manicomio!

Dio: Arrangiati, amico. Io mi rifar vivo di tanto in tanto, ma ricordati: solo tu potrai sentirmi.

Silvestro: Signore non avr mai il coraggio di suonare le campane.

Dio: Le campane suoneranno, te lo garantisco io. Ora ti saluto, Silvestro. A me!

Silvestro: Come?

Dio: Ad-dio, perci a me!

Silvestro: Eh gi. Addio a te ahahah buona questa.

Oddio ho parlato con Dio.

Scena 4 - Piazza del paese

Un chicchirich di gallo saluta il nuovo giorno e si sente un suono di campane. Arriva Don

Silvestro che finisce di allacciarsi la tonaca

Silvestro: (guardando al cielo) Che fretta! Tra poco le avrei suonate io stesso ci credi

spero? O no?

Entrano tutti: chi in pigiama, chi in camicia da notte

Clementina: Don Silvestro, le sue campane mi hanno svegliato al punto giusto sapesse

che cosa stavo sognando mi pu confessare subito?...

Silvestro: Non il momento, Clementina.

Agostino: Dov lincendio, dove sono i ladri?

Silvestro: Niente di tutto ci!

Geo: E allora perch ha suonato le campane! Io certo non sono stato che sono il campanaro e sarebbe compito mio farlo!

Ortensia: Padre non ci faccia stare in pena!

Silvestro: Vi dir tutto. Avvicinatevi (lo circondano e ascoltano, nel frattempo musica di

sottofondo)

Clementina: Oh, si unarca che idea leggendaria.

Sindaco: Se mai ci fu un curato bisognoso di essere curato, quel curato lei, signor curatoBello, eh, questo bisticcio di parole.

Silvestro: Non sono pazzo Dio mi ha parlato davvero.

Clementina: Ma pap perch non vuoi credergli? Don Silvestro ha parlato con Dio al telefono: che c di strano? Sio fossi Dio gli telefonerei ogni giorno.

Sindaco: E noi ci salviamo sullarca. E perch proprio noi? Avanti risponda se ci riesce: perch noi?

Silvestro: E perch no?

Toto: Don Silvestro se mi dici com questarca io comincerei subito subito sa?

Silvestro: Toto: come una grande barca. Una casa galleggiante; e con la statua di san Crispino nostro patrono in cima alla prua che ci protegger dalla tempesta. Ce ne staremo tutti dentro stringendosi luno allaltro.

Clementina: Oh s! (tirando la tonaca di Don Silvestro)

Silvestro:Ah! Chi ? Stai ferma, sai? Tremando di paura e di speranza. Pregando di essere degni del grande privilegio di ricominciare la vita sulla terra. Insomma porteremo con noi le cose pi care. Le piante, gli animali...

Toto: Il toro non ce lo facciamo venire, eh?

Silvestro: No, Toto, non ti preoccupare.

Sindaco: Senta, signor prete Proprio non le viene in mente nessuno pi qualificato di lei per essere chiamato al telefono da Dio? Non so, ma non pensa che a Roma c un Signore vestito di bianco

(mormorio tra la gente)

Silvestro: Non lo so mi sono tormentato tutta la notte cercando una risposta che forse non c.

Sindaco: Cos mi piace dimentichiamo lintera faccenda. Lei, su da bravo, torni a letto e noi andiamo finalmente a dormire.

Toto: E no. Na cosa de vero ce devesse se prima le campane hanno suonato da sole.

Ortensia: Forse se suonassero unaltra volta le campane ci convinceremmo.

Silvestro: Sarebbe troppo comodo Dio vuole che voi crediate perch avete fede non costretti dallevidenza di un miracolo.

Clementina: Si, un miracolo sono sicuro che lei pu, se vuole cos bravo!

Geo: Cos io cambio mestiere o resto disoccupato.

Silvestro: Clementina, ti pare possibile che io adesso faccia un gesto con la mano e le

campane tac suonano (Le campane suonano realmente)

# CANZONE Concerto per prete e campane

Tutti sbalorditi guardano ora Silvestro, ora il campanile, mentre Silvestro timidamente alza

nuovamente il braccio e le campane suonano nuovamente.

Toto: Avete veduto avete sentito, suon le campane col gesto dun dito.

Geo: E se tutto sto scampanamento pi che un miracolo, fosse uno stupido scherzo

del vento

Tutti: (a Silvestro) Riprova un po, riprovaci ancora, fagli vedere se miracolo o no!

Silvestro rialza le braccia e le campane suonano nuovamente.

Sindaco: E se tutto questo mistero, pi che un miracolo, fosse un imbroglio fatto voluto

dal clero (indica Silvestro)

Tutti: (a Silvestro) Riprova un po, riprovaci ancora, fagli vedere se miracolo o no!

Silvestro rialza le braccia e le campane suonano nuovamente.

Geo: Indubbiamente di grande effetto, a parte qualche inevitabile stonatura.

Sindaco: (con grande enfasi) Cittadini, fate pure la vostra arca!

Clementina: Viva pap!

Tutti: Viva il Sindaco!

Sindaco: Che se poi questo diluvio non dovesse esserci faccio unipotesi larca potr

sempre diventare unattrazione turistica

Ortensia: Ma Crispino, cosa dici?

Silvestro: Lo lasci dire, Ortensia! Limportante che il Sindaco sia daccordo e ci fornisca

il legname necessario

Sindaco: Non ho capito bene lultima frase

1 Uomo: Lei, signor Sindaco, il proprietario del bosco.

Sindaco: S

2 Uomo: Di ogni singolo tronco.

Sindaco: S

3 Uomo: Tutto il legname viene convogliato nella sua falegnameria.

Sindaco: S

1 Uomo: E allora ce lo deve dare.

Sindaco: No!

2 Uomo: Ma senza legname non possiamo costruire larca

3 Uomo: Certo, il legname ci vuole Oh, se ci vuole

Sindaco: Ma io disgraziatamente non ne ho.

Ortensia: Ma Crispino, il deposito pieno di legname

Sindaco: Venduto per i banchi della Cappella delle suore Orsoline, Ortensia.

Ortensia: Ci sono ancora tutti quei faggi da tagliare

Sindaco: Venduti ai Cantieri riuniti, Ortensia, mogliettina mia!

Clementina: E tutta quella catasta ammonticchiata vicino al ponte

Sindaco: Venduta alle Ferrovie dello Stato, Clementina bambina cretina!

Agostino: Se il legname non ce lo d lei, che lunico falegname della zona, chi ce lo dar?

Geo: Non certo io, che sono un campanaro!

Sindaco: inutile insistere il legname mio e non ve lo dar e con i gendarmi tra poco ritorner

Ortensia: Crispino non puoi fare questo! La notizia del diluvio non deve trapelare, il paese

verrebbe preso dassalto.

Sindaco: Ma chi vuoi che ci creda a questa pagliacciata? Don Silvestro un irresponsabile

pericoloso e io vado a denunciarlo. Impeditemelo con la forza se avete coraggio!

Silvestro: (guarda gli uomini) Agostino, Toto, prendetelo!

Il Sindaco spicca un salto

Toto: E nu veru piacere!

(Musica e inseguimento Tutti cominciano a rincorrere il Sindaco che, con insospettata

agilit salta gli ostacoli; infine viene acciuffato da Toto e Agostino.)

Agostino: Lo portiamo nel cascinale e lo chiudiamo a chiave?

Silvestro: S! (a Ortensia e Clementina) Mi dispiace ma lha voluto lui!

Ortensia: Non preoccupatevi, padre. Un po di solitudine far bene a mio marito!

Clementina: Mamma, andiamo ad aprire la falegnameria. Presto!

Silvestro: (si rivolge agli uomini e alle donne rimasti) Presto non c pi tempo da perdere.

Figliole, andate a cucinare un buon pasto sostanzioso per i vostri uomini.

Ne avranno bisogno. (Le donne escono) E voi ragazzi andate a preparare i nostri

arnesi.

Uomini: Si!

1 Uomo: Ce la faremo, Don Silvestro! Dio guider le nostre mani.

Uomini: S!

2 Uomo: Lavoreremo anche tutta la notte, se necessario.

Uomini: S!

3 Uomo: Al lavoro, operai di Silvestro. Su affiliamo le nostre asce, facciamo che i nostri

martelli colpiscano forte.

Uomini: S! (escono tutti)

Dio: (con tono severo) Silvestro!

Silvestro: Che c, Signore?

Dio: Hai fatto un lieve errore. Eppure lavevo detto a cosa avevo destinato questa

notte!

Silvestro: (picchiandosi la testa con le mani) La procreazione! Gli uomini dovevano unirsi

con le loro mogli. Lho dimenticato!... E ora? Infervorati come sono, sar

difficile distoglierli dal lavoro per convincerli a tornare.

Dio: Sar difficile s!... Perci dovr darmi da fare. Bene! Un po datmosfera quello che ci vuole ora creo una notte romantica che nessun essere vivente potr resistere al richiamo della natura Silvestro, stai a vedere che regia!

(scenografia animata)

Notte scendi languida con la tua oscurit. Notte scendi languida col tuo mantello. Zefiro, zefirello: soffia tiepido e carico di profumi(si alza un venticello). Avanti con le luci. (si accendono le stelle) Pi stelle. Di pi! Ed ora vai con la luna. Ma non un quarto. Di pi. Di pi. Tutta(sorge unenorme luna dargento).

Silvestro: Fantastico!

Dio: E adesso Silvestro esorta i tuoi parrocchiani allamore con una canzone.

Silvestro: Io?

Dio: Va bene. Ti suggerir. Anche il paroliere mi tocca fare! Uffa! (sussurra, come

un suggeritore) Notte da non dormire, da fare giorno, da stare in due.

# CANZONE Notte da non dormire e balletto; alla fine le coppie teneramente allacciate escono e

Silvestro soddisfatto va verso la Chiesa. Si spengono le luci e subito si riaccendono in un angolo,

da dove entra una donna vistosamente vestita.

Scena 5

Consolazione: (accompagnandosi col tamburello e gridando)

Ragazzi venite

arrivata Consolazione

Consolazione di nome e di fatto

Per consolarvi ballo e canto!

Entrano man mano tutti gli uomini.

Uomini: (parlato) Consolazione, dove e quando canterai e ballerai?

Consolazione: (sempre con il tamburello e gridando) Un attimo solo per farmi pi bella e poi

alla locanda venite a trovarmi. (esce seguita dagli uomini)

Silvestro: (entrato poco prima) Che disastro, questo arrivo non ci voleva la notte della

procreazione ah, se Dio lo sapesse.

Dio: Io so tutto. Sono onnisciente, se non ti dispiace!

Silvestro: Oh, Signore che facciamo, dopo quello che successo?

Dio: Che successo?

Silvestro: Ma come, hai detto che sai tutto!

Dio: Eh, va b, un attimo di distrazione. Ho una certa et. Che successo?

Silvestro: E arrivata in paese una ballerina e gli uomini hanno lasciato le mogli e preferiscono

andare a vedere lei che balla e canta.

Dio: Ma come: ognuno ha la sua donna, liberamente scelta e perch preferiscono

una qualunque sconosciuta?

Silvestro: Sai come fatto luomo, lhai fatto tu!

Dio: Io ho fatto il primo, che era un capolavoro poi deve avermi preso la mano. Beh, non perderti in un bicchiere dacqua manda da questa donna uno scapolo che la tenga occupata.

Silvestro: Lunico scapolo del paese sono io.

Dio: Ah!

Silvestro: No Dimenticavo c Toto ma non il tuo esemplare meglio riuscito. Diciamo che ingenuo come un bambino, quindi lui proprio non pu

Dio: Dov questo tipo? Fammelo localizzare.

Silvestro: Eccolo (indica Toto che appena entrato)

Una specie di lampo e una sottile striscia di luce colpisce Toto. Il giovane si scuote come se avesse ricevuto una scossa elettrica.

Toto: (gridando) Consolazione ti amo, ti amo! Sto arrivando! (esce di corsa)

Dio: Hai visto, Silvestro, che trasformazione!

Silvestro: Ho visto, ho visto!...

Consolazione: (fuori scena) Ragazzi, lo spettacolo rimandato per causa di forza maggiore!...

Toto, ti amo da morire!

Silvestro: E ora come dice San Luca Gli uomini tornano di corsa alle loro mogli.

Scena 6

Clementina: Signora? Signora?

Consolazione: A aaah? Chi ? La bimba? Che inconsueta visione per i miei occhi allalba. Una bimba.

Clementina: Ho bisogno di parlarle.

Consolazione: E va beh, vieni su. Vediamo che possiamo fare. (si guarda allo specchio) Ah ! che spavento.

Clementina: Signora, non vorrei essere indiscreta, ma so. Tutti sanno che stanotte Toto ha dormito qui.

Consolazione: Che? Dormito? Magari! Non ho mai conosciuto nessuno cos insonne e cos gagliardo. Ma senti un po: non sarai mica la sua ragazza?

Clementina: Ah, ah. No. La ragazza di Toto.

Consolazione: Ma che c da ridere? Magari ce ne fossero. E lasciatelo dire da una che, modestamente, se ne intende.

Clementina: Signora, lei che ha tanti successo, come si fa a fare innamorare un uomo?

Consolazione: Uh, la bimba. D un po: innamorare e basta o innamorare per poi sposarlo?

Clementina: Mi contenterei che si accorgesse di me. Sposarmelo no, non credo che sar possibile.

Consolazione: Ha gi moglie?

Clementina: No. Ma vede, la sua professione piuttosto che non gli consente di sposarsi.

Consolazione: Ah, ho capito: il solito carabiniere.

Clementina: Veramente

Consolazione: E vabb vabb, vediamo cosa si pu fare. (Fa le carte) Aoh, ma non sarai mica?

Clementina: grave?

Consolazione: Oh, benedetta bambina ma io che posso fare? Dimmi te che posso fare? Ma tu di che segno sei?

Clementina: Vergine.

Consolazione: E vabb ma allora un vizio.

Toto e Consolazione entrano mano nella mano e si guardano negli occhi con

aria sognante, sulle note della musica Ti Voglio

Scena 7 - Balcone di Consolazione

Toto: Consolazione: ti voglio sposare.

Consolazione: Aaaaaa!

Toto: E ora che c? Non mi vuoi?

Consolazione: No? S!

Toto: No o s?

Consolazione: S!

Toto: Gagliarda come sei chiss che cucciolata mi scodelli.

Consolazione: Un figlio! Che gioia un figlio.

Toto: Io gi me lo vedo: bello come te, forte come me, furbo come te. Proprio in gran figlio di...

Consolazione: Eh eh eh.

Toto: Lo sai? Una volta sposati puoi venire sullarca anche te.

Consolazione: Che?

Toto: Ora ti spiego. Vedrai che bel viaggio di nozze sullarca.

Consolazione: Allora mi spieghi?

Toto: Che?

Consolazione: Come che: hai detto arca.

Toto: Ah, s. ora ti spiegoTi spiego poi.

Scena 8 - Piazza del paese

Gli uomini lavorano allarca

Ortensia: Avete saputo: Toto e Consolazione!

La voce si sparge

Tutte le donne: Fermi!

Uomo 1: E perch?

Ortensia: Quella.quel supermarket ambulante del vizio verr sullarca con noi!

Uomo 2: Chi Consolazione?

Donna 1: Proprio lei.

Uomo 3: Ma come fa a venire con noi se Consolazione forestiera?

Ortensia: Non pi: Toto se la sposa. Avete capito gente? Toto si sposa una

Toto: Gente! Gente! Avete saputo la bella notizia? Mi marito! Signora Consolazione in Toto prego.

Consolazione: Piacere.

Toto: E ora che vi prende?

Donna 2: Consolazione non ci piace

Silvestro: Ma che sta succedendo qui? Allora? (guarda Consolazione) Ah ho capito. Ma me laspettavo. Ma come: una bellissima occasione si presenta e voi la sciupate cos? Ma vi ricordate aggiungi un posto a tavola che c un amico in pi s o no? lei Consolazione il viandante che bussa alla porta.

Consolazione: Sono io.

Silvestro: Accoglietela con un sorriso.

Consolazione: E mi pare.

Silvestro: S, lo so, Consolazione nella vita avr anche sbagliato.

Toto: Ma che? Non ha sbagliato mai un colpo.

Silvestro: Perdonatela!

Silvestro: Ma possibile che non vi sentiate pieni damore dopo quello che accaduto questa notte? possibile s o no? Ecco, una volta sposati verrete sullarca insieme a noi.

Toto: Oh, che bello.

Silvestro: Al lavoro adesso. Al lavoro!

Clementina: (guarda Silvestro) Che storia damore leggendaria!

Tutti: S, a lavoro (escono)

FINE PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

Scena 9 - Piazza del paese

Quando il sipario si apre siamo sempre nella piazza del paese e al centro sul fondo c la

statua di San Crispino; da dietro di essa esce il Sindaco che per costretto a nascondersi nuovamente

perch vede arrivare da una parte Geo e dallaltra Agostino.

Geo: Il sindaco scappato!

Agostino: E non si trova!

Entrano gli abitanti a gruppi. Canto e ballo Non si trova, alla fine dei quali arriva trafelato

Silvestro.

Clementina: Ha trovato pap?

Ortensia: Ci porta notizie di mio marito?

Silvestro: Lho cercato dappertutto sulla montagna, nella foresta, persino alla Grande

Grotta.

Toto: Strippete, sei entrato nella Grande Grotta, che sta vicino alla sorgente? Che sei

matto? La Grande Grotta la terra dellorso bruno, bestia forastica e incivile

Che non te laveva mai detto nessuno?

Silvestro: (arrabbiatissimo) No!

Clementina: Uh, povero Don Silvestro! ferito? Vuole che lo disinfetti?

Silvestro: Clementina!... Non preoccupatevi di me. Acceleriamo invece i preparativi

per essere pronti prima che il Sindaco torni con i gendarmi.

Ortensia: Ormai tutto inutile Rinunciamo a questarca.

Silvestro: No!... Forse il sindaco non parler forse non andato in citt forse

Ortensia: Forse, forse Ma scusi: lei ogni tanto parla co Dio, no? Che aspetta?

Si metta in contatto diretto, magari via satellite, e sentiremo di tutti questi forse

qual quello giusto.

Tutti: Si, chieda consiglio al Signore. Sentiamo che dice che dice.

Silvestro: E va bene. Tutti in ginocchio! (assume un atteggiamento ispirato, apre le

braccia e guarda verso il cielo. Tutti aspettano sospesi, ma noi capiamo che

sta fingendo per rassicurare i paesani). Signore! Signore!

Toto: Non in casa?

Silvestro: Zitto, zitto.

Toto: Siccome non risponde!...

Silvestro: Anche quando risponde, solo io potr sentirlo. Chiaro? (Riassume

latteggiamento ispirato). Signore!

Toto: Che occupato?

Silvestro: (con la mano gli fa cenno di tacere, tende lorecchio, come se ascoltasse) Si

oh oh oh, Signore Grazie Oh Che bella notizia come sono contento

Certo Certo Subito Immediatamente Grazie! (si rialza gli altri lo imitano)

Toto: (lo tira per la tonaca) Beh?

Ortensia: Che ha detto il Signore? Non ci faccia stare in pena.

Silvestro: Possiamo stare tranquilli. Il sindaco non nuocer pi (fa un gesto vago). Sta lass.

Ortensia: (urla e sviene sulle braccia della figlia) Morto?

Silvestro: No sta lass sulla montagna.

Ortensia: (rinviene) Ah!

Silvestro: Vive in preghiera come un eremita. Si convertito!

Clementina: Chi? Pap?

Ortensia: Come sono felice! E torner in tempo per imbarcarsi?

Silvestro: Abbia fede, Signora. E voi, amici: ors, Dio ha ordinato di fare presto. riprendiamo

i preparativi per larca. E tu, Toto, vieni con me a prendere le corde, cos imbrachiamo la statua di S. Crispino e domani mattina la metteremo sullarca.

Tutti escono.

Silvestro: (resta solo e guarda il cielo) Mi dispiace, Signore. Ho dovuto mentire per tranquillizzarli ma pure tu vedi che sto negli impicci e non ti fai pi vivo (si avvia alluscita)

Dio: (arrabbiato) Silvestro!

Silvestro: (si fa piccolo) Come non detto! (esce)

Scena 10 - sacrestia

Subito il Sindaco esce dal nascondiglio, tiene le ginocchia strette e si guarda intorno.

Sindaco: Non ce la faccio pi, devo entrare per forza in canonica. Dove diavolo sar la

toilette!

Esce e rientra con aria soddisfatta e il telefono in mano.

Sindaco: Ah, che sollievo! Ho trovato anche questo cordless, mi sar utile! (con un sorriso

di satanica astuzia forma un numero; dapprima parla sottovoce quindi sempre pi ad alta voce). Al, al, sos polizia, SOS polizia attenzione: sonoprigioniero si tratta di un pazzo furioso No! Il pazzo non sono io. il parroco. lui che mi tiene prigioniero Io non sono il parroco! Ci mancherebbe.Io sono il Sindaco. Il parroco un tipo losco lui che ha convinto tutti che

ci sar il secondo diluvio universale come dice? Quando c stato il primo? Circa 3000 anni fa. Ah, lei non se lo ricorda? Controller in archivio? Ma con chi parlo personalmente? Ah, con Pecora! Che cognome! Senti Pecora, segnati questo numero: 5743. Richiamami qui appena avrai controllato. Ma fai presto. Ti lascio Pecora Sento arrivare qualcuno. Forse il prete pazzo. Quindi pazzo e chiudo passo e chiudo (si nasconde)

Consolazione: (rivolgendosi alla statua) Don Silvestro! San Crispino mio. Ma che thanno fatto? Mi sembri un salame. Guarda un po che tho portato? Ti piace, eh? Ti fa gola, eh? E io non te lo do. A meno che non fai un miracolo. Ma non a me, ad unamica mia, una ragazza del paese, una santarellina ma che devessere unassatanata! Una certa Clementina (la statua si muove) Sembra che se la faccia con un carabiniere e non laiuti tu chi laiuta? Il padre dice che un mezzo deficiente. Ah, io poi mi dispiace, ma non mi fido di quella ragazza sciolta, capirai. Sullarca saremo tutti accoppiati: spazio poco e distrazioni giusto quella. Capirai mio marito un bocconcino da niente! Prima o poi Clementina gli salta addosso e se lo pappa l per l. Allora, per il carabiniere, ci posso contare? Tu lo fai arrivare, si sposano e siamo tutti pi tranquilli. E io tho acceso il tuo bel candelone. Ecco fatto.

Sindaco: Etci!

Consolazione: Salute! San Crispino, ma che sei stato tu?

Sindaco: E chi sen (cambia il tono della voce) E chi senn?

Consolazione: (entra don Silvestro) Miracolo, miracolo! Il santo ha parlato. Miracolo, miracolo! Ma che devo fare?

Sindaco: Innanzitutto levami dai piedi questa candela eppoi scioglimi.

Consolazione: Che?

Sindaco: Scioglimi!!!

Consolazione: Ma perch, non vuoi salire sullarca?

Sindaco: No.

Consolazione: E perch?

Sindaco: Perch il diluvio non ci sar. Anzi, dillo anche agli altri.

Consolazione: E don Silvestro?

Sindaco: un bugiardo.

Consolazione: Oooh! Poveri noi. E larca? (cerca di sciogliere la statua ma la lega di pi)

Sindaco: Larca deve essere smontata ed il legname restituito al legittimo proprietario, lottimo, il meraviglioso sindaco. In quanto al carabiniere ti prometto che verr, anzi, ne verranno parecchi, cos la tua amica potr scegliere

Consolazione: Mamma mia che miracolo!

Sindaco: Va, sbrigati e di a tutti che il diluvio non ci sar. Sbrigati!

Consolazione: S s vado. Chiss cosa dir don Silvestro

Silvestro: (esce dal nascondiglio) Cosa dovrei dire, Consolazione?

Consolazione: Che spavento! La statua di san Crispino mi ha parlato.

Silvestro:Molto interessante.

Consolazione: S, e sa che mi ha detto? Che il diluvio non ci sar.

Silvestro: Davvero?

Consolazione: S.

Silvestro: Povera figliola. E tu saresti quella che conosce gli uomini?

Consolazione: E certo.

Silvestro: Ma rifletti: Toto giovane, libero, desideroso di mettersi in pari; come un affamato, il mondo per lui come una grande vetrina di pasticcere piena di ragazze alla crema. perch dovrebbe accontentarsi di una sfogliatella sola?

Consolazione: Ma che sfogliatella! Infatti cha una gran fretta di sposarmi, eh?

Silvestro: Ma certo, perch sa che domani ci sar il diluvio. Ma se viene a sapere che il diluvio non c pi (Consolazione cade seduta) e ha tutto il tempo di passare davanti alla vetrina del pasticciere e scegliere

Consolazione: Ah!

Silvestro: Con tutte quelle belle ragazze alla crema.

Consolazione: Ah!

Silvestro: Sai, uno non pressato, per lo meno, la prima cosa che fa, non lo so, chiedere un momento di fidanzamento

Consolazione: Ah!

Silvestro: Tanto non ha pi fretta, perch il diluvio, ehm ehm quand che san Crispino ti ha detto che ci sar veramente il diluvio?

Consolazione: Domattina im-pr-ro-ga-bil-men-te.

Silvestro: Sfoglietella intelligentissima! Hai capito al volo! (Rilega la statua) Abbi pazienza, san Crispino

Consolazione: San Crispino, tu sei santo. E vuol dire che diventi pure martire. Un avanzamento (esce)

Don Silvestro riprende il cero e lo mette davanti alla statua. Il sindaco starnutisce.

Silvestro: Oh! (esce)

Scena 11 - Piazza del paese

Silvestro: Sono le nove e tutto va bene, anzi benissimo. San Crispino ci protegge pi che mai. Il Signore vi saluta e benedice. (sale sullarca) Andiamo su a vedere, prima che sia troppo tardi. Finalmente, finalmente! Ecco il patriarca No che scruta il cielo minaccioso, sebbene sferzato dal vento, egli rimane al suo posto, dritto a prora, immobile come il destino; le nuvole nel cielo si addensano turbinose. Affrettati patriarca, di al tuo equipaggio dimbarcarsi. Ah no (si china e prende limpermeabile) prima questo! Meglio coprirsi, perch qui non si sa mai. Se non fosse per lincredibile barba bianca (si mette lo spazzolone davanti alla bocca) lo si vedrebbe perfino sorridere! E adesso venga pure il diluvio.

Clementina: (entrando con i poster sotto il braccio) Ah! Ah!

Silvestro: Chi ha riso? E chi poteva essere? Clementina?

Clementina: S?

Silvestro: Ma da quanto tempo sei qui?

Clementina: Abbastanza

Silvestro: Cosa stavi facendo?

Clementina: Sognavo anchio. Sono cos eccitata allidea di questo viaggio

Silvestro: Ah s?

Clementina: S.

Silvestro: Non sar una crociera, sai?

Clementina: Oh certo, sar molto pi emozionante.

Silvestro: Hai paura?

Clementina: Vicino a lei? Mai!

Silvestro: Clementina, avevo avuto limpressione che tu fossi cambiata.

Clementina: S, mi sono sempre comportata come una ragazzina stupida Ora invece sono una donna responsabile, che ha il coraggio di dire quello che pensa.

Silvestro: Brava!

Clementina: (urlando) Ti amo!!!

Silvestro: (scendendo dallarca) Ti amo? Ma cosa dice? Eppoi grida anche! Guarda un po Clementina cosa stai dicendo?

Clementina: Ti amo!

Silvestro: Sssch! Insomma Clementina, io sono un prete!

Clementina: Non colpa mia. Non potresti spretarti?

Silvestro: Preti si nasce, Clementina.

Clementina: Ma ho sentito di tanti che hanno buttato via la tonaca

Silvestro: Non erano nati preti. Io s.

Clementina: E migliorerebbero le cose se io mi facessi monaca?

Silvestro: E come no? Ci mancherebbe solo ma rifletti prima di parlare!

Clementina: Ma dopo il diluvio non ci sar pi nessuno a condannarti. (ride)

Silvestro: Ma come, Clementina, cosa ridi? Nessuno? (indica il cielo)

Peccato che sia peccato (reprise)

Clementina getta un poster verso don Silvestro e lo colpisce

Clementina: Centrato!

Silvestro: caduto? (prende in mano il poster)

Clementina: S.

Silvestro: Ah, ora le cose cadono per traverso (apre il poster)

Musica

Bacio

Silvestro: Clementina!

Clementina: Chi ?

Silvestro: Come Clementina chi ? Siamo in due, Clementina!

Clementina: Chi ? (esce)

Scena 12 - Piazza del paese

Silvestro: (piangendo) Tu pensa cosa succede nella vita: anni, anni e anni. Ti distrai due secondi e pam! O mio Dio, che ho fatto!

Dio: Che hai fatto?

Silvestro: sempre l, oh! Ho baciato Clementina.

Dio: Ti ho visto.

Silvestro: Vabb, ma non dici niente?

Dio: Auguri e figli maschi.

Silvestro: Ma i preti non possono baciare le ragazze e tutto il resto insomma il celibato.

Dio: Il celibato?

Silvestro: Eh!

Dio: Che celibato?

Silvestro: Dio! Dio!

Dio: Silvestro! Silvestro!

Silvestro: Il celibato! I preti non possono sposarsi. E neanche le monache. una delle tue prime regole. Non lhai stabilita tu?

Dio: Io?

Silvestro: Eh!

Dio: Davvero? Ma da quando?

Silvestro: Da sempre!

Dio: Ah, ecco! passato tanto tempo! Sai, io ho una certa et Beh, certo, se lho stabilito un motivo ci dovr pur essere stato.

Silvestro: In seminario non facevano altro che ripetercelo: rinuncerai alla donna.

Dio: Ma davvero tu mi dici?

Silvestro: Giuro su Dio!

Dio: Ma che giuri!

Silvestro: No, scusa, ho sbagliato.

Dio: Io ti credo. Ma di questo celibato non ne tiene conto nessuno

Silvestro: Al contrario, tutti quasi tutti beh, insomma. Io comunque s.

Dio: Bravo! Ma dopo il diluvio le cose cambieranno.

Silvestro: Ma anche

Dio: Soprattutto.

Silvestro: Beh, Signore!

Dio: S?

Silvestro: Se tu non esistessi bisognerebbe inventarti.

Dio: Grazie.

Silvestro: Scusa un attimo, eh? Cinque minuti e torno. Clementina! Clementina!

Clementina: (Fuori scena) S?

Silvestro: Clementina vieni, ti devo dire una cosa leggendaria.

Scena 13 - Piazza del paese

Tutti in scena tranne Crispino

Consolazione: (vestita da sposa) Ce lho fatta! Ce lho fatta!

Silvestro: Sgridatevi! Vi devo dire una cosa e poi daremo inizio alla cerimonia. Vorrei dirvi una cosa sulla statua di san Crispino.

Toto: Mi sembrato di sentire come una goccia Vuoi vedere che quasi quasi il diluvio sta per cominciare?

Consolazione: Sposa bagnata sposa fortunata.

Tutti si accorgono che la statua fa acqua dalla brocca e gridano al miracolo

Consolazione: Miracolo! Miracolo!

Silvestro: Ma che miracolo! (i paesani continuano a parlare) Zitti tutti. Basta!

Toto: Don Silvestro, ma un miracolo!

Silvestro: Ma che miracolo e miracolo: sai chi c nella statua di san Crispino? Il sindaco! Apra!

Clementina: Pap?!?

Consolazione: Il sindaco? Ma allora quel bzzz era lui?

Toto: Un fulmine ti spacchi,

DRIIIN

Sindaco: Eccolo finalmente. lui, Pecora. Pronto sei Pecora? Parla: ti ascolto. Pecora?!

Dio: In che senso? Dov Silvestro?

Sindaco: Allinferno!

Dio: No, impossibile: lo saprei.

Sindaco: Ma chi parla?

Dio: Dio.

Sindaco: Aaah! Ti ho piz-zi-ca-to! Tu sei il socio di Silvestro.

Dio: Beh, in un certo senso s.

Sindaco: Ah, lo ammetti, eh? A me non siete riusciti ad infinocchiarmi: i miracoli, il diluvio, le campane. Io sono ateo, quant vero Iddio!

Dio: Tutto in me eterno, tranne la pazienza. Sono Dio e te lo prover.

Sindaco: Ah, e come? Come? Come?

Dio: Cos, imbecillotto! (lo fulmina)

Sindaco: Ahia! Aiu-to! Mam-ma! (cade a terra)

Entra don Silvestro

Si spengono le luci; si vede un fulmine che colpisce il Sindaco. Si riaccendono le luci e si vede il

Sindaco con gli abiti bruciacchiati, gli occhi vitrei, i capelli in aria.

Sindaco: Ahio, aiuto mamma (sviene)

Silvestro: (entrando di corsa) Signor Sindaco, che succede?

Dio: Affrettati, Silvestro il Sindaco ha parlato e non c pi molto tempo fai salire tutti sullarca. Sta per scoccare lora.

Sindaco: (rinviene, in ginocchio) Silvestro, non mi lasciare Silvestruccio mio.

Silvestro: Su, su, si alzi.

Entrano Ortensia, Clementina, Toto e Consolazione che guardano il Sindaco stupiti.

Clementina: Pap!

Ortensia: Crispino!

Sindaco: Il Diluvio! Ci sar il diluvio! Ci sar, ci sar!

Toto: Strippete. Lhai capito pure tu.

Sindaco: Portatemi sullarca, per carit!

Silvestro: Si capisce che verr anche lei. Si alzi ma a chi ha parlato del diluvio?

Sindaco: Solo a Pecora, che non mi avr creduto un questurino e quelli alle denunce

vere non ci credono mai.

Silvestro: Ma il potere ha le orecchie lunghe, e ora aspettiamo in diluvio con calma, con

serenit.

Sindaco: Io lho sempre detto che Don Silvestro ha due grandi qualit: autorit e sicurezza.

Silvestro: E adesso tutti a bordo! Ma prima gli animali. Su, Geo e Agostino, provvedete voi.

Silvestro: Ed ora prima di imbarcarci salutiamo la terra. Salve terra!

Tutti: Salve terra!

Silvestro: Ti rivedremmo quando larca si fermer.

Toto: (guarda verso linterno) Sta arrivando lu cardinali con du gendarmi.

Entra un cardinale, accompagnato da due gendarmi.

Tutti: Com bello il Cardinale! Come grande il Cardinale!

Sindaco: Quale onore, Eminenza venuto per imbarcarsi con noi?

Cardinale: (autoritario) No! Il diluvio non ci sar. Se Dio avesse voluto fare un secondo diluvio si sarebbe rivolto al Papa e non a un semplice curato di campagna.

Sindaco: Io lho sempre detto, Eminenza, ma non mi hanno dato retta, specialmente Don Silvestro. (agli altri) Visto? Ha ragione il Cardinale.

Ortensia: Crispino!... Ma come? Sei sempre stato contro il clero e adesso gli ubbidisci?

Cardinale: C clero (indica Silvestro) e clero (indica se stesso) lass una parrocchia di

montagna. Quaggi il potere della Chiesa che io rappresento pienamente!

Quindi ordino di sciogliere questa assemblea e che nessuno faccia resistenza. (i due gendarmi fanno un passo avanti) Venite diletti, dilettissimi figli, venitesotto le ali della grande madre Chiesa!

(Tutti lo seguono, tranne Clementina)

Silvestro: Dove andate non lasciatevi abbagliare. E tu, Clementina, non vai con gli altri?

Clementina: Io resto con lei. Ho fiducia in lei, le credo!

(Tuoni e fulmini e la gente ritorna)

Tutti: Il diluvio, il diluvio: don Silvestro, aiutaci!

Silvestro: Signore, aiutali!

Dio: (che questa volta udranno tutti) No! Non lo hanno meritato!

(La gente guarda in alto smarrita e supplichevole.)

Silvestro: Ti sentono anche loro?

Dio: Era ora che mi facessi sentire Salpa, Silvestro: solo tu e Clementina vi salverete!

Silvestro: Signore, non posso abbandonare questa gente: lo so, sarebbero comunque scomparsi milioni di uomini!... ma io quelli non li conoscevo. Questi sono miei amici, li amo come fratelli.

Dio: illogico!

Silvestro: umano! (scende dallarca)Vieni Clementina?

Clementina: No, ho paura

Dio: Fermati! Come hai osato! Non posso fare il diluvio senza salvare nessuno

Silvestro: C Clementina lei rimasta!

Dio: Ah si? E per ripopolare la terra ci faccio assai di Clementina ma guarda che

razza di testone dovevo scegliere cos imparo a concedere il libero arbitrio e va bene, Silvestro. Come vuoi tu

Silvestro: Grazie Signore

Dio: Lascia andare. Sono uno che sa perdere Via la pioggia. Si ritirino le acqueSu con larcobaleno.

Tutti: Evviva, evviva, evviva!

# CANZONE Evviva

Toto: Strippete, Silv Ci hai salvato tutti quanti! Se non era per te Silv, ma semo stati proprio gnoranti Mannaggia, me dessi tanti schiaffi (si schiaffeggia poi vedendo che Don Silvestro si allontana) Non credo che ce voi lasci?

Silvestro: (di spalle, annuendo) S!

Uomini: Don Silvestro dove va?

Donne: Don Silvestro se ne va?

Silvestro: (girandosi di scatto) No!

# CANZONE Evviva

Clementina: Silvestro don Silvestro, mi hai perdonata?

Silvestro: Di cosa, Clementina? I sogni non sono peccati. Bene, smontiamo larca e ridiamo il legname al nostri signor sindaco.

Consolazione: (rivolta a Crispino) Hai visto che cera, il carabiniere? (esce)

Sindaco: Grazie don Silvestro e bentornato tra noi. Permette? Ehm, ehm. (canta) Aggiungi un posto a tavola che c un amico in pi. Ho stonato?

Silvestro: Intonatissimo!

Sindaco: Davvero? (ballando) Miracolo! (a Ortensia) A casa imbecillotta!

# CANZONE "Aggiungi un posto a tavola"(finale)

FINE

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