Le sorprese del divorzio
Vaudeville in Tre Atti
di
Alexandre Bisson e Antony Mars
Personaggi
Enrico Duval, il genero
Bourganeuf, il suocero
Champeaux, lamico
Courbulon, lo zio
M.me Bonivard, la suocera
Diana, prima moglie
Gabriella, seconda moglie
Vittoria, cameriera
Marietta, cameriera
Un contadino
Prima rappresentazione: Thatre du Veaudeville, ) Novembre 1886
L azione si svolge ai nostri giorni
Primo Atto al Vsinet; Secondo e Terzo Atto a Villeneuve Saint-Georges.(1)
Atto Primo
Studio riccamente arredato. Caminetto a sinistra, pianoforte aperto a destra. Sul fondo, grande veranda che si apre sul giardino. Porte laterali in secondo piano. Sul fondo, a sinistra, libreria; a destra, piccolo organo a canne. Strumenti musicali, busti e ritratti di musicisti celebri. A sinistra, in primo piano, tavolo da lavoro, carico di libri, spartiti, carta da musica ecc. Soprammobili, oggetti darte. Metronomo sul pianoforte.)
Scena prima
CHAMPEAUX, DIANA.
(Allalzarsi del sipario, Champeaux, nascosto sotto un drappo nero, guarda in una macchina fotografica, disposta davanti al tavolo. Diana in posa sul fondo, a destra, di fronte alla macchina.)
CHAMPEAUX (sotto il drappo). Giratevi un po verso sinistra... Bene! Alzate leggermente la testa.., l... benissimo!... Ora sorridete!... Perfetto!... Non muovetevi!.-.. (Rialzandosi.) Dio mio! come siete bella!... Ah! passerei lintera vita a vedervi sorridere!...
DIANA (ridendo). Forse sarebbe faticoso.
CHAMPEAUX. Ah! Diana, perch vi siete sposata?
DIANA. Oh! non per il mio piacere! Io non ci tenevo.., la mamma che lo ha voluto.
CHAMPEAUX. E col mio migliore amico, per di pi.
DIANA. Questo non lo potevo sapere! Dovevate sposarmi voi!
CHAMPEAUX. Ma non vi conoscevo!...
DIANA. Non colpa mia!...
CHAMPEAUX (prendendole la mano). Ah!... Diana!... Diana!
DIANA (ritirando la mano). Attento!... Mi fate perdere la posa!
CHAMPEAUX. Allora, non mi amate un pochino?
DIANA. Dio mio!... Non mi dispiacete...
CHAMPEAIJX. Ah!
DIANA. E non chiederei di meglio che amarvi!... Ma sono sposata! ... E allora, dovremmo controllarci, evitare che ci scoprano, scriverci segretamente e vederci di nascosto. Sarebbe complicato!...
CHAMPEAUX. S, avete ragione!... non parliamone pi! Ora so queI che mi resta da fare...
DIANA. Vi resta da controllare la messa a fuoco, mio povero Champeaux... e non pensare pi a me... almeno ad alta voce...
CHAMPEAUX. Non pensare piu a voi ?...E come potrei?.. No. Devo smettere di vedervi!... Devo andarmene lontano!...
DIANA. Giusto, lontano dagli occhi.., lontano dal cuore!... Attenzione!... Mio marito!...
CHAMPEAUX (tornando precipitosamente sotto il drappo). Attenzione!... Non muovetevi!... Comincio.., uno.., due...
(Entra Enrico e si mette fra i due.)
Scena seconda
CHAMPEAUX, DIANA, ENRICO.
ENRICO (entra dal fondo canticchiando e scarabocchiando sopra una carta da musica). TraI-la-l...
DIANA. Oh, Enrico!...
CHAMPEAUX. Accidenti! Dobbiamo ricominciare!
ENRICO Ancora voi?... Dio.., come sei noioso con le tue fotografie!... Ti sincontra dappertutto... Un ragazzo che ha 60.000 lire di rendita e che passa la vita a fare dei ritratti...e quali ritratti!... Senti un po, Diana, ho trovato un rond che mi pare riuscito... ta, ta, ta...
CHAMPEAUX Uno, due, tre...
ENRICO (battendo il tempo). Quattro...
CHAMPEAUX. Ma no, sto dicendo: uno, due... (Rimettendo il drappo.) Fatto... Sai, se ti basta lanimo, ho ancora una lastra.
ENRICO Offrilo a mia suocera!
DIANA. Oh! la mamma non chiede di meglio!
ENRICO. Non la vedo pi dalla colazione, la nostra eccellentissima signora Bonivard!... Non mi sembra vero!
DIANA. Il tuo piacere anche il mio, mi puoi credere!...
ENRICO. Staremmo cos tranquilli, qui, senza quella rompiscatole di tua madre!
DIANA. Ah! che uomo!
ENRICO. Sempre l, fra i piedi, inamovibile!... Tutto cambia! Le governanti passano, i popoli scompaiono, gli universi crollano! La suocera resta!... E la pietra angolare della societ!
CHAMPEAUX. Che lirismo!
DIANA. Ma in definitiva che cosa puoi rimproverare, tu, alla mamma?
ENRICO. Ma tutto le rimprovero! (A Champeaux.) Non nemmeno vedova!
CHAMPEAUX. Oh! oh! questa poi...
DIANA. Enrico!
ENRICO. Perdiana, ce ne potremmo liberare rimaritandola a qualche povero diavolo!... Le darei anche una dote, io,. guarda un po!... (Canticcbia camminando.) Ta, ta, ta, ta, ta, ta!...
CHAMPEAUX. Pensavo che la signora Bonivard fosse vedova!...
DIANA. No, soltanto separata!...
ENRICO. Suo marito ne ha avuto abbastanza! Come lo capisco!.. (Scrivendo.) Ta, ta, ta, ta ta, ta!...
CHAMPEAUX. E voi lo vedete, il signor Bonivard?...
ENRICO. Mai!... Non lo conosco nemmeno!... E un artista, si dice...
DIANA (al pianoforte). Un bravo cantante!...
ENRICO. Sta baritonando in America del Sud!... Ma si guarda bene dal reclamare la moglie!...
CHAMPEAUX. Non esagerare!... A me non sembra che la signora Bonivard sia poi cos insopportabile...
ENRICO. Se permetti, il tuo non un comportamento da amico... da uno che mi amico da dieci anni!... Dovresti difendermi, quando mia suocera mi aggredisce!
DIANA. Ma non dire sempre le stesse cose!... Mia madre non ti aggredisce affatto!...
ENRICO. No... figurati!... Ancora ieri sera, a cena, mi ha detto che sono un volgare strimpellatore!...
DIANA. Tu le avevi appena detto che era una donna allegra! Perch la prendi sempre in giro per il suo passato artistico e isuoi successi duna volta?
ENRICO. Ma perch mi rompe coi suoi ricordi coreografici! Se lei ha sgambettato a suo tempo su diversi palcoscenici di provincia, non una buona ragione per annoiarci continuamente col racconto dei suoi trionfi!... Tanto pi che questi trionfi mi sembrano un tantino problematici!...
DIANA. Come!... Non vorrai adesso sostenere che la mamma...
ENRICO. La tua cara mammina stata fischiata a Marsiglia nel cinquantotto, a Lione nel cinquantanove, a Tolosa, Nizza, a Bordeaux... e cos via.., nel sessanta... Mi sono procurato giornali dellepoca... Li vuoi vedere?
DIANA. Non serve!...
CHAMPEAUX. Andiamo, su, perbacco!... Fate la pace!
ENRICO. Se non tocca la mia musica, io non tocco la sua danza...
DIANA. E allora sfidatevi a duello una buona volta... e che sia finita!...
ENRICO. Ah! se tua madre fosse un uomo, mi puoi credere, Io avrei gi fatto da tempo...
CHAMPEAUX. Eccola!... (esce)
Scena terza
GLI STESSI, LA SIGNORA BONIVARD.
(La signora Bonivard entra dal fondo, indignata, sgomenta.)
SIGNORA BONIVARD (a Enrico). Che cosa devo vedere? Un cartello al cancello? Avete fatto mettere un cartello al cancello?
ENRICO. Esattamente.
SIGNORA BONIVARD. Questo troppo!
DIANA. Vuoi vendere la casa?
ENRICO. Non ve lho detto? Ho venticinquemila franchi di rendita e noi spendiamo il doppio!...
SIGNORA BONIVARD. Non per colpa mia, comunque!...
DIANA. E nemmeno mia!
ENRICO. No, colpa mia probabilmente!... In ogni caso, ci dovremo accontentare del nostro appartamento di Parigi.
DIANA. Sar divertente.., grazie!...
SIGNORA BONIVARD. Denaro ce ne sarebbe, se la vostra musica venisse eseguita!...
ENRICO. Nessuno la vuole!
SIGNORA BONIVARD. E la colpa di chi ?
ENRICO. Non mia di certo; io vorrei che la eseguissero, non chiedo altro.
SIGNORA BONIVARD. Quando penso che La madamina sulla panchina2 ha fatto pi di dodicimila franchi! Questa s che musica! Che cosa avete guadagnato, voi, in due anni?... Centosettantadue franchi e cinquanta.
DIANA. E un po poco!...
SIGNORA BONIVARD. Io, signore, a venticinque anni, ballavo al Cairo, davanti al vicer!... Ero soltanto una donna e prendevo pi di venticinquemila franchi allanno.
ENRICO. Toh!... Perbacco!... con gli incerti...!
DIANA (con indignazione). Oh!... questa poi!...
SIGNORA BONIVARD. Sbaglio o state insultando vostra suocera?
ENRICO. Io non insulto nessuno!... Ma ne ho abbastanza di queste scene continue, di questi eterni rimproveri! ... Se credete che sia divertente sentirsi dire dal mattino alla sera che non si guadagna niente perch si degli incapaci, che non si ha talento, perch si finiti...
DIANA (protestando). Non ho mai detto questo!
ENRICO. Tua madre Io ha detto laltro ieri... (Alla signora Bonivard.) Non mi avete detto, l, vicino aI caminetto, che sono finito?...
SIGNORA BONIVARD. Dimostrate il contrario!... Lavorate!...
ENRICO. Gi, come se fosse facile, qui dentro!... Ti disturbano tutti i momenti!... E luno e laltro! E questo e quello! E i balli!... E le cene!... E le feste!... Trovate un po unidea in simili condizioni!...
SIGNORA BONIVARD. Come fa dunque Topinard, il vostro amico Topinard, che ha appena consegnato tre atti allOpra-Comique?
ENRICO. Scusate!... Topinard non sposato! Non ha una suocera, Topinard!... E questo un vantaggio enorme, gigantesco!... Sono sei mesi che ho cominciato la mia opera..
SIGNORA BONIVARD~ Arianna?
ENRICO. S, Arianna!... Pu davvero vantarsi di essere stata abbandonata, quella l!... Ebbene!... Sono sempre al primo atto... Dopo sei mesi!... Non c mezzo di stare tranquilli! Non mi riesce di avere due ore tutte per me!...
DIANA. Ma nessuno ti impedisce di lavorare!...
ENRICO. Davvero?... Non pi tardi di questa mattina.., proprio questa mattina, tu sei entrata tre volte nello studio per frugare, cercare non so che cosa... Tua madre venuta due volte, per chiedermi un francobollo e poi una moneta da cinque franchi!... E la cuoca una volta.., a chiedermi se il nasello doveva farlo ai ferri o fritto!...
DIANA. E allora?
ENRICO. E allora!... E sgradevole essere disturbati, quando si ha un motivo in testa!...
SIGNORA BONIVARD. E non ce ne sono altri di ricambio!...
ENRICO (minacciando). Ah!... voi!... andate. Ne ho abbastanza!... Lasciatemi; andate a farvi fo...tografare!
CHAMPEAUX (entrando dal fondo con una fotografia). venuta benissimo!
SIGNORA BONIVARD. Non ci metto pi piede, nel vostro studio!...
ENRICO. Non sar io ad invitarvi, state sicura! (Si dirige al tavolo.)
DIANA. Lascialo perdere. E insopportabile!... Il signor Champeaux ti far il ritratto.
SIGNORA BONIVARD. Davvero?
CHAMPEAUX. Ho una lastra gi pronta...
SIGNORA BONIVARD (vivacemente). Che vestito mi devo mettere?...
CHAMPEAUX. Non il caso che vi cambiate; quello che avete va benissimo.
SIGNORA BONIVARD (vezzosamente). Mi sento brutta da far paura, con questo abito!
ENRICO (a parte). Oh, guarda!...
SIGNORA BONIVARD. Oh! mi viene unidea!... Unidea!... Vi chiedo soltanto dieci minuti!... (A Diana.) Hai fatto la nota per la cuoca?
DIANA. Oh! no, lo sai, sono cose che fai tu...
SIGNORA BONIVARD. Me la sbrigo io e poi sar tutta vostra. Vi far una sorpresa, non vi dico altro, una bella sorpresa!... (Esce vivacemente a sinistra saltellando.)
DIANA. In attesa che la mamma sia pronta, venite a fare una partita di volano...
CHAMPEAUX. Ai vostri ordini, signora!
DIANA. Tu lavora!... Nessuno ti disturber, te lo prometto!
ENRICO. Mi far piacere!...
DIANA (a parte). Che bel carattere!... E dire che sono sua moglie!... Ah!... se dovessi tornare indietro!...
(Esce dal fondo, seguita da Champeaux, che porta con s la macchina fotografica.)
Scena quarta
ENRICO.
ENRICO (sedendosi al tavolo). Quella bestia di Topinard cbe intrigante... si infiltra dappertutto!... E del resto, potrebbe anche essere vero che non ho talento. Beh, la cosa mi stupirebbe!... Vediamo di entrare nel clima... (Prende un mano scritto.) Nellisola deserta, me lassa!... abbandonata nel maggio di mia vita a morir condannata... Non eccezionali, questi versi!... Ecco quel che ci danno i librettisti!... Provate un po ad entusiasmarvi, con questa roba!... (Riprende, cantando sullaria di Roberto il Diavolo : Suore, che riposa-.. te.)5 Nellisola deserta... Ah! no! un motivo conosciuto, si direbbe che ho plagiato. (Riprendendo.) Nellisola deserta.. . (Canticchia.) Nellisola deserta... Ta, ta, ta, ta, ta, ta... Toh... questa non male. (Si mette al pianoforte e canta.) Nellisola, deserta... Se lisola deserta, inutile gridare!... Nellisola deserta..; Ecco! ci siamo! Nellisola deserta, me lassa! Un singhiozzo, ci vuole un singhiozzo!... Ah! me lassa! Male non va!... Ah! me lassa! abbandonata! Eh? Lo si sente abbastanza labbandono? Lo si sente abbastanza? Abbandonata!...
Scena quinta
ENRICO, LA SIGNORA BONIVARD.
(La signora Bonivard entra rapidamente da sinistra.)
SIGNORA BONIVARD (furiosa). Signor genero!
ENRICO. Ancora voi?... (Si alza.)
SIGNORA BONIVARD. Fatemi il favore di mandar via la cuoca!
ENRICO. Licenziare Sofia?
SIGNORA BONIVARD. Mi ha mancato di rispetto!...
ENRICO. Molto meglio che mancare di sale in una salsa!...
SIGNORA BONIVARD. Desiderate dunque che mi si insulti?
ENRICO. Desidero essere lasciato in pace e che non mi si rompano le scatole con questioni domestiche!... Questi battibecchi non mi riguardano!
SIGNORA BONIVARD. Benissimo!... (A parte.) Che villano!... Ah! non pu durare questa vita!... Non pu durare! (Esce furiosa a sinistra.)
ENRICO (solo). Licenziare Sofia!... Mai!... Come cuoca non vale un fico; ma non pu soffrire mia suocera e questo me la rende simpatica!... Le aumenter il salario di cento soldi. Vediamo un po!... Rituffiamoci nel clima!... (Cantando al pianoforte.) Nellisola deserta!
Scena sesta
ENRICO, DIANA, che entra precipitosamente dal fondo.
DIANA. Sai dov il volano?
ENRICO. Questaltra, adesso!...
DIANA. Hai visto il volano per caso?
ENRICO. Senti, Diana, ho appena trovato linizio della mia grande aria!
DIANA (cercando). Bene, tienilo stretto!...
ENRICO. Ascolta un po... (Cantando al pianoforte.) Nellisola deserta, ah! me lassa! Ci ho messo un singhiozzo, hai sentito?... Ah! me lassa!
DIANA (sempre cercando). Molto carino!.., molto carino!... Molto divertente!...
ENRICO. Nellisola deserta, ah! me lassa! abbandonata. Eh? Ci siamo? Abbandonata! Senza accompagnamento, perch, tu capisci, se abbandonata, per forza di cose non pu essere accompagnata... Abbandonata! Lo senti labbandono?... Lo vedi?
DIANA. S, ma non vedo il volano!... Ah!... ora mi viene in mente!.., nella serra (Esce dal fondo, correndo.)
ENRICO. Non ha sentito una nota!... (Imitando Diana.) Non ho il volano!... E una vera gioia per un artista, essere tanto compreso dalla moglie!... Forza! Tentiamo di ritrovare il clima! (Canta.)
Scena settima
ENRICO, CORBULON.
CORBULON (entrando da destra). Il signor Enrico Duval?
ENRICO. Ah! no! una vera persecuzione!... Ah!... Lo zio! Questa s che una sorpresa!...
CORBULON. Come va la salute, sempre buona, nipote?...
ENRICO. Eccellente!... Non vi vedo da tempo immemorabile!...
CORBULON. Quasi tre anni!... Ma finita!... Basta coi viaggi! Adesso mi riposo!... Mi vuoi da te per qualche giorno?
ENRICO. Ma certo!... Mia moglie sar felice, sono sicuro!
CORBULON (sedendosi). Tua moglie!... Ma allora proprio vero?... Hai preso moglie, povero figlio?
ENRICO. Purtroppo... Sono gi due anni!
CORBULON. Ero in Madagascar, quando ho appreso la notizia. Leggendo la lettera, ho esclamato: Che imbecille!... Tu permetti che io ti parli con franchezza?
ENRICO. Oh! non abbiate scrupoli!
CORBULON. Ma come! disgraziato!... Non soltanto ti tiri addosso una moglie ma vai anche a cercare guai con una suocera?
ENRICO. Non sono io che lho chiesto, accidenti!... Ma la condizione era precisa: la madre assieme alla figlia... o tutto o niente.., prendere o lasciare!...
CORBULON. Corpo di bacco!... Io avrei lasciato!...
ENRICO. Questo avrei dovuto fare!... Ma Diana era tanto graziosa!... Ed io tanto stupido!...
CORBULON. Ma la madre... sacripante!... la madre!...
ENRICO. Insomma!... Mi sembrava sopportabile... prima del matrimonio!... Mi divertiva persino con le sue chiacchiere di ex ballerina!... (Timidamente.) Perch questo , una ex ballerina!...
CORBULON. Non me lavevi scritto!...
ENRICO. Non me ne vanto. E poi, lho saputo soltanto dopo...
CORBULON. Ma dove lhai incontrata?
ENRICO. A Dieppe!..; Era in vacanza con la figlia.
CORBULON. E ti hanno preso allamo?
ENRICO. Subito.
CORBULON. Sei un merlo!... Tu permetti che ti parli con franchezza?
ENRICO. Ma s... fate!.., fate pure!...
CORBULON. Sei felice, almeno?
ENRICO. Ah! no!... se per questo, no!...
CORBULON. Tua moglie non ti ama?
ENRICO. Oh! non si affanna davvero!... Niente nel cuore e niente nella testa! Leggera come un uccellino e civetta come una micia... ah! civetta!... Del resto, si sposata soltanto per far piacere a sua madre, la quale del parere che ogni donna deve avere un marito: ci non impedisce niente e permette tutto!...
CORBULON. Deve avere ricevuto una bella educazione, tua moglie!
ENRICO. Ah!... Su questo vi posso dare le pi ampie garanzie!... E sua madre pi giovane!... Nessuna simpatia fra di noi!... Tutto quello che piace a me, non piace a lei... Detesta la musica... soprattutto la mia!
CORBULON. Il quadro completo!
ENRICO. Per di pi dissipata, sciupona... Ha le mani bucate... Ecco, ieri, per esempio, il postino si dimentica di portarmi il giornale. Diana manda il giardiniere a comprare il Figaro6 alla stazione e gli d cento soldi!... Capisco che gli desse qualcosa in pi, ma cento soldi!...
CORBULON. S, un po caro!...
ENRICO. Insomma!... Diana sarebbe una splendida amante, ma come moglie un disastro!...
CORBULON. E la madre?
ENRICO. Oh! Lei!...
CORBULON (vedendo entrare la signora Bonivard vestita da ballerina). E questo cos?
Scena ottava
ENRICO, CORBULON, LA SIGNORA BONIVARD, in costume da ballerina. Ha in testa una ghirlanda di fiori. Appese al braccio, numerose corone doro.
ENRICO (presentando). Mio zio, il signor Corbulon, capitano di lungo corso!...
La signora Bonivard, mia suocera!...
CORBULON (a parte). Mah!...
SIGNORA BONIVARD (salutando). Signore!...
CORBULON. Signora! (Scoppia a ridere, in disparte.)
ENRICO. Dovete danzare, cara suocera?...
SIGNORA BONIVARD (seccamente). No, signore, vado a farmi fotografare. (A Corbulon.) Mi venuta lidea di mettermi il costume che avevo nella Silfide,uno dei miei pi grandi successi!... Vero che poco comune?
CORBULON. S... oh! s! (Sbeiicandosi dal ridere.) Ma dove diavolo ho visto quella faccia?...
ENRICO. Ma come?... non avete vergogna? Copritevi le gambe! ... Le volete coprire queste gambe?... E indecente.., una buffonata del genere!...
SIGNORA BONIVARD. Buffonata?... Il mio costume della Silfide? (A Corbulon.) S, forse non pi tanto fresco...
ENRICO. Ma, non ne ha un altro!
SIGNORA BONIVARD. Mascalzone! (Esce dal fondo, a piccoli passi, come le ballerine.)
Scena nona
ENRICO, CORBULON.
CORBULON (a parte). Certamente lho vista da qualche parte!
ENRICO. E allora.., caro zio, che cosa ne dite?
CORBULON (ridendo). matta!... Ah! povero ragazzo, non posso davvero felicitarmi!
ENRICO. Magari fosse soltanto ridicola!...
CORBULON. E cattiva?
ENRICO. Odiosa!. Non parlo dei suoi capricci, delle sue manie, delle sue pretese!... Da suocera a genero, niente di pi naturale!... Quel che mi esaspera, che non le perdono, lodio, il disprezzo insolente che lei ostenta per la mia musica. C una sola cosa mia, che lei si degnata di trovare di suo gusto.
CORBULON. Ah! e che cosa?
ENRICO. Una barcarola, deliziosa del resto, che ho dedicato a mia moglie nei primi giorni del nostro matrimonio.
CORBULON. Me la fai sentire?
ENRICO. Avete piacere?... Sentirete, non male davvero.
Barcarola
La sera dolce, e il vento
gonfia le vele, o bella!...
Brilla nel firmamento
luminosa una stella!...
Mi affascina il tuo canto,
va la barca sui mare...
Ah! vivere e un incanto,
tanto dolce amare!...
CORBULON. Bravo! Bravo nipote!
ENRICO. Davvero vi piaciuta?... Dio mio, forse non sono un musicista straordinario!... Ma ce ne sono tanti che sono peggio di me, non cos?
CORBULON. Certamente.
Scena decima
GLI STESSI, LA SIGNORA BONIVARD.
SIGNORA BONIVARD (entrando dal fondo). E venuta benissimo:
una rassomiglianza!... Il signor Champeaux si complimentato per il mio costume.
ENRICO. Mah!
SIGNORA BONIVARD. Lo trova magnifico.
ENRICO. Vi ha preso in giro!...
CORBULON. Eh!... Ma s, perbacco!... lei!. Ora mi ricordo. Gisella!
SIGNORA BONIVARD (stupefatta). Come?
CORBULON (a parte). Un po appassita, accidenti!
SIGNORA BONIVARD. Chiedo scusa, capitano, ma...
CORBULON. Non mi riconoscete? Fernando, Nandino... il vostro ammiratore pi entusiasta, a Marsiglia, nel 62!...
ENRICO. Eh?
SIGNORA BONIVARD (con gioia). Fernando!... (A parte.) Com. cambiato!... (A voce alta.) mai possibile?
ENRICO. La baldraccona! ... (Scoppia a ridere.)
CORBULON. Ve ne ho mandati di fiori.., e di versi!...
ENRICO (sempre ridendo). No, troppo divertente!
CORBULON. Perch ho scritto dei versi per lei!...
ENRICO. Voi, zio?...
SIGNORA BONIVARD. Aspettate!...
(Va sul fondo a prendere un album di fotografie e torna saltellando.)
CORBULON. Quante notti ho passato sotto la sua finestra!...
ENRICO. Con una chitarra?...
SIGNORA BONIVARD (tornando). Ecco ilmio ritratto nellEbrea... in Guglielmo Tell... nel Profeta. Mi riconoscete?
CORBULON. Altro che!... (A Enrico.) Sai che era maledettamente carina?
SIGNORA BONIVARD. E in Nemea... che trionfo? Vi ricordate? Dodici fasci di fiori, tre corone. E nella Fonte... e... la Silfide! Gli applausi, quando eseguivo il mio famoso passo!
(Danza.)
CORBULON. S, un entusiasmo!... Eravamo giovani, Dio mio! (La signora Bonivard lancia un grido.) E non lo siamo pi!...
SIGNORA BONIVARD. Mi hanno aspettato fuori dal teatro!... Hanno staccato i miei cavalli!...
ENRICO. Oh! i suoi cavalli!... Una vecchia rozza da tiro!
SIGNORA BONIVARD. Il prefetto venne acomplimentarsi nel mio palco!...
CORBULON. Il prefetto?
ENRICO. La guardia campestre!
SIGNORA BONIVARD. Mi ha invitato a cena!... Ah!... che uomo affascinante!... di una distinzione, di una gentilezza, di una galanteria!... Ah! i prefetti dellImpero!
ENRICO. Da farne una malattia!
SIGNORA BONIVARD. Quando la smetterete di fare commenti?
(Torna verso il fondo e ripone lalbum.)
ENRICO. Spero che non vogliate rimanere vestita a queI modo. Non siamo di carnevale.
SIGNORA BONIVARD. Di carnevale!... Pulcinella! (Esce.)
Scena undicesima
ENRICO, CORBULON, CHAMPEAUX, DIANA.
CHAMPEAUX (entrando). Capitano!...
CORBULON. Buongiorno, Champeaux! Felice di rivedervi, voi e la mia cara nipote! Immagino infatti che questa affascinante creatura sia mia nipote.
DIANA. S, sono io, zietto!
CORBULON. Meno male, accidenti!... Sono incantato!... E lo dimostro!... (Labbraccia.) Quanto siete carina!... E a me, le ragazze carine son sempre piaciute.
DIANA. Ebbene, zio! Se io vi piaccio, anche voi piacete a me!... Dovete essere un tipo allegro, voi!
CORBULON. Persino un po matto!...
DIANA. Che fortuna!... Allora, ci divertiremo!...
ENRICO (a parte). Ancora?.
CORBULON. Perch, qui ci sannoia? Eppure, mi sembra che mio nipote...
DIANA. Enrico?... Una marcia funebre!... Al di fuori della sua musica, per lui non esiste niente! Divide la sua esistenza fra il pianoforte e sua suocera... Fra il piacere che prova a pestare sul primo e il dispiacere che prova a non pestare sulla seconda!...
ENRICO. La perfetta felicit non di questo mondo!
CHAMPEAUX. Signora, devo dirvi addio!
DIANA. Allora, partite?
CHAMPEAUX. Non ve lho gi detto prima?
DIANA. Credevo fosse uno scherzo.
ENRICO. E una cosa seria?
CHAMPEAUX. Molto seria!...
DIANA. Andate lontano?... A Bougival?... Ad Asnires?.
CHAMPEAUX. Ancora pi lontano!...
DIANA. Mi fate paura!...
ENRICO. E resterai a lungo?
CHAMPEAUX. Fino a guarigione!...
CORBULON. Ma allora, malato?
DIANA. Malatissimo!... Potremmo accompagnarlo alla stazione. Vado a dirlo alla mamma e a mettermi il cappellino... Torno subito, zietto! (Esce a sinistra ridendo.)
Scena dodicesima
ENRICO, CHAMPEAUX, CORBULON.
ENRICO. Che succede? viaggi, adesso?
CHAMPEAUX. Perch no?... Sono libero, sono ricco e voglio vedere il mondo: pi che naturale.
ENRICO. E io, allora?
CHAMPEAUX. Tu?
ENRICO. S, io!... Che fine far, in mezzo a mia moglie e a mia suocera?
CORBULON. Lavorerai!
CHAMPEAUX. Finirai la tua Arianna... Torner per il debutto!
ENRICO. Stai scherzando. Ma come?... Sono dieci anni che viviamo luno vicino allaltro, che non ci lasciamo mai, se cos posso dire; tu sei il mio solo e unico amico...
CHAMPEAUX. Ascolta, vecchio mio. Bisogna che io ti lasci... Bisogna!
ENRICO. Ma perch bisogna?... perch?
CHAMPEAIJX. Amo tua moglie...
ENRICO. Ma come, ricominci?
CHAMPEAUX. E siccome non te la voglio prendere, me ne vado.
CORBULON. Benissimo!
ENRICO. No, parola mia, adesso esageri!... (A Corbulon.) Dovete sapere, zio, che prima che mi sposassi, questo animale si incapricciava di tutte le mie amanti!...
CORBULON. Mah!
ENRICO. Adesso, tocca a mia moglie.
CHAMPEAUX. Questo dimostra che abbiamo gli stessi gusti.
ENRICO. S... ma una lagna, alla fine!... Ma sposati, perdinci!... Te la trovo io, una donna!...
CHAMPEAUX. No!...
ENRICO. Conosco una splendida ragazza, veramente splendida, che incontro tutte le domeniche con suo padre ai concerti dello Chatelet !...
CHAMPEAUX. Grazie.
ENRICO. Ti dico che deliziosa, modesta, fine... Suo padre una persona distinta...
CHAMPEAX. Sar, ma io non lamo, questa ragazza!...
ENRICO. Che stupido!... Ma lamerai, dal momento che piace a me!
CHAMPEAUX. E tua moglie che amo!...
ENRICO. S, ma io non te la posso dare.
CHAMPEAUX. E io nemmeno te la chiedo!...
CORBULON (ridendo). Sarebbe eccessivo!...
ENRICO. Tutto quello che potrei fare, se fossi sicuro di non rivederla mai pi, sarebbe di lasciarti scappare con lei!... Ma anche questo, no, no, non sarebbe una bella cosa!...
CHAMPEAUX. La cosa migliore che io parta!...
ENRICO. E allora... Buon viaggio!
CHAMPEAUX. Mi avrebbe fatto piacere portare con me un ricordo di Diana.., qualcosa che la tocchi da vicino!Ma non permetteresti mai!
ENRICO. S... s... Qualcosa che la tocchi da vicino?
CHAMPEAUX. S.
ENRICO. Porta con te sua madre!... (Corbulon ride.)
CHAMPEAUX. Ah! no, grazie!...
Scena tredicesima I
GLI STESSI, DIANA, LA SIGNORA BONIVARD, poi MARIETTA.
DIANA (entrando da sinistra con la signora Bonivard). Eccoci qua!...
CHAMPEAUX. Vado a prendere cappello e bastone...
CORBULON. Vi accompagno fino a Parigi; vado a prendere i miei bagagli. (Champeaux esce a sinistra.)
ENRICO.
Tornerete per il pranzo?
CORBULON. Certamente!....
SIGNORA BONIVARD. Passiamo per il giardino, facciamo prima.
MARIETTA (entrando da destra, con un biglietto da visita in mano). C una persona che chiede del signore.
ENRICO. Non ho tempo.
MARIETTA. Dice che vuoi comprare la casa.
ENRICO. Perbacco!... (Prende il biglietto e legge.) Bourganeuf ex droghiere!... Devessere un acquirente serio . (Champeaux rientra da sinistra.) Bourganeuf! Non Io conosco.
CHAMPEAUX. Lo conosco io!...
ENRICO. Ah!
CHAMPEAIJX. E un sotto-prefetto. Ho avuto a che fare con lui sei mesi fa.
ENRICO. Ma se un ex droghiere!
CHAMPEAUX. Allora non lui!
ENRICO (a Marietta). Fatelo entrare e ditegli che vengo subito.
MARIETTA. Bene, signore. (Esce a destra.)
ENRICO (parlando verso le quinte). Vi accompagno soltanto fino al giardino! Oh!... Sta per piovere!...
Scena quattordicesima
MARIETTA, BOURGANEUF, GABRIELLA.
MARIETTA. Abbiate la compiacenza di entrare... Il signore viene subito.
BOURGANEUF. Grazie. (Marietta esce a destra.)
GABRIELLA. Veramente, pap, non ti capisco!... Questa casa proprio non la vuoi prendere?
BOURGANEUF. Io?... Prendere una casa al Vsinet? Se me la offrissero a met prezzo, non la vorrei! Ne ho scovata una a Villeneuve-Saint-Georges che fa proprio al caso nostro!
GABRIELLA. Ma allora perch sei voluto entrare?
BOURGANEUF. Figlia mia, siamo vestiti di leggero e non abbiamo lombrello. Il cielo minaccia pioggia e fra poco ci sar un tremendo temporale.
GABRIELLA. Non una ragione...
BOURGANEUF. No, scusa... uneccellente ragione, quella di cercare un riparo!... A Parigi, quando piove e non ho lombrello, io visito degli appartamenti!...
GABRIELLA. Il proprietario se ne accorger...
BOURGANEUF. Non saccorger proprio di niente, il proprietario!... Prima di tutto, non lo conosciamo!... E poi, se ha messo in vendita la propriet, significa che vuole disfarsene, non vero? Dunque, larrivo di un acquirente non pu che fargli piacere!...
GABRIELLA. Forse lui!
Scena quindicesima
BOURGANEUF, GABRIELLA, ENRICO.
ENRICO. Vogliate scusarmi... Come, siete voi?
BOURGANEUF (infastidito). S, caro signore, sono proprio io. (A parte.) Accidenti!
GABRIELLA (sottovoce a Bourganeuf). il signore che vediamo ai concerti!...
ENRICO. Che bella sorpresa!...
BOURGANEUF. Non maspettavo questo piacere... Non sapevo
ENRICO. Desiderate visitare la propriet?...
BOURGANEUF. Dio mio!... S e no!... Sono diversi anni che mi propongo di comprare una casa di campagna.
ENRICO. E unoccasione, una vera occasione.
BOURGANEUF. Ma non vorremmo disturbare.
ENRICO. Oh! per carit, signore; ed curioso, stavo parlando , di voi soltanto un momento fa!
BOURGANEUF. Di me?... E a che proposito?
ENRICO. A proposito di... (Guardando Gabriella.) Uhm! ma accomodatevi, signorina, vi prego!...
GABRIELLA. Grazie, signore!... (A parte.) A quanto pare, io sono di troppo!... (Si siede al tavolo, guarda le stampe, che Enrico le mostra.)
BOURGANEIJF (sottovoce). Si tratta di mia figlia?
ENRICO. S... ma prima vorrei farvi una domanda.
BOURGANEUF. Dite.
ENRICO. Se vi sembra indiscreta, potete non rispondere.
BOURGANEUF. State sicuro.
ENRICO. La signorina vostra figlia sarebbe disposta a sposarsi?
BOURGANEUF (vivacemente). Ah! caro signore, ne avrei piacere... ne sarei felice...
ENRICO. Ah!
BOURGANEUF. Prima di tutto per la sua felicit; e poi perch potrei pensare un poco alla mia... Mi sono sposato molto giovane, io, e non mi sono mai divertito; e dico la verit... visto che sono vedovo, se mi rimanesse ancora una decina danni per...
ENRICO. S... magari otto!
BOURGANEUF. O quattordici!... Non vorrei lasciarli perdere!...
ENRICO (ridendo). E del tutto naturale.
BOURGANEUF. Come vedete, caro signore, vi parlo a cuore aperto e, permettetemi di dirvelo, come a un vecchio amico!...
ENRICO. Vi ringrazio...
BOURGANEUF. Del resto, Gabriella sar una mogliettina incantevole!... Dolce, allegra... lavoratrice... eccellente musicista...
ENRICO. Ah! la signorina musicista?
BOURGANEUF. S, ed eccellente donna di casa!... Mi potete credere; e se le piacete...
ENRICO. Scusate... ma non si tratta di me!
BOURGANEUF. Ah!
ENRICO. Io una moglie.. ce lho!
BOURGANEUF. Mi dispiace!...
ENRICO (a parte). Non quanto a me! (A voce alta.) Oh! altrimenti!... No, si tratta di un caro amico, che sta per fare un viaggio.
BOURGANEIJF. Allora non c fretta.
ENRICO. No, ma quando torner, penso che...
BOURGANEUF. Ne riparleremo al prossimo concerto! Gabriella, lora del treno e abbiamo appena il tempo!... Piacere, signore!
ENRICO. Non volete visitare la propriet?
BOURGANEUF. Al prossimo concerto!
ENRICO. In tutti i casi, non tratter con nessuno senza farvelo sapere.
BOURGANEUF. Troppo gentile!.. Arrivederci, caro signore... arrivederci!...
ENRICO. A presto, signorina! (Bourganeuf esce a destra con Gabriella.)
ENRICO (solo). E molta avvenente, la ragazza, con la sua aria compunta e il suo faccino pensoso... Unartista!... Eh! era una donnina come lei che ci voleva per me! Lei non mi impedirebbe di lavorare!... (Si mette al pianoforte.) Vediamo un po, dovero rimasto?... Ritroviamo il clima!...
Scena sedicesima
ENRICO, LA SIGNORA BONIVARD, DIANA, IL CONTADINO.
DIANA (entrando, emozionata, dal fondo) . Una poltrona!... presto!... una poltrona!...
ENRICO. Che c?
DIANA. Ah! Dio mio!
ENRICO. Parla!
DIANA. La mamma!...
ENRICO. E allora?
DIANA. Lasse!...
ENRICO. Quale asse?
DIANA. Il ponte! Ha voluto passare suI ponte.
ENRICO. Quale ponte?
(Un contadino porta la signora Bonivard, svenuta e tutta inzuppata.)
DIANA. Da questa parte... ecco, l!... sulla poltrona...
ENRICO. Ma che successo?
IL CONTADINO. Niente, signore, una sciocchezza!
ENRICO (ridendo). Ha bevuto un po?
CONTADINO. Madame caduta in acqua... un bagnetto!...
ENRICO (a parte). Per un po star al fresco!
SIGNORA BONIVARD (riprendendo i sensi). Figlia mia!
DIANA. Mamma! (Si abbracciano.)
ENRICO. E grondante!
SIGNORA BONIVARD (piangendo). Ah! figlia mia!
ENRICO (a parte). Piange!... Non ancora bagnata abbastanza!...
DIANA. Tutto passato, mammina, sta tranquilla!
SIGNORA BONIVARD. Sentite, genero, date cinquecento franchi a questa brava persona!
ENRICO. Cosa? Cinquecento franchi?
SIGNORA BONIVARD. Li ha meritati!... Senza di lui, non mi avreste pi rivista viva!... Mi ha salvato la vita!...
ENRICO (a parte). Ma di che simmischia quello?
SIGNORA BONIVARD. E allora? Su!... Tirate fuori questi cinquecento franchi!... Che cosa aspettate?
ENRICO. Aspetto di convincermi!
DIANA. Come? Rifiuti?
ENRICO. Un po!...
SIGNORA BONIVARD. Rifiutate?
ENRICO. Credo bene!... Cinquecento franchi! Andate forte, voi!
SiGNORA BONIVARD (a Diana). Lo senti?
DIANA. Per mia madre!... Ah! questo troppo!...
ENRICO. In prefettura, danno quindici franchi per un annegato che venga ripescato. E voi non siete nemmeno annegata!... (A parte.) In tal caso... mille franchi!
SIGNORA BONIVARD. Vi dispiace che non sia annegata?
ENRICO. Cinquecento franchi per un bagno, in piena estate, in tre spanne dacqua!...
SIGNORA BONIVARD. Secondo lui tua madre non vale cinquecento franchi!...
DIANA. Signore, questa unindegnit!
IL CONTADINO. Su, veniamoci incontro...
ENRICO (al contadino). Prima di tutto, chi vi ha chiesto qualcosa?... Dunque, che cosa pretendete? Volete cento soldi?
SIGNORA BONIVARD (furiosa). Cento soldi!
DIANA. Oh!
SIGNORA BONIVARD (al colmo del furore) . Assassino!...
DIANA. Mamma!
SIGNORA BONIVARD. S, assassino!... Volevate liberarvi di me?
ENRICO. Andate ad asciugarvi!...
SIGNORA BONIVARD. da un pezzo che vi chiedevo di sostituire quellasse marcito!... Ve ne siete ben guardato!... Speravate che un giorno si spezzasse sotto i miei passi!...
ENRICO. Non dite sciocchezze!...
SIGNORA BONIVARD (a Diana). Voleva uccidere tua madre!...
ENRICO (a parte). Ah! ma adesso mi sta seccando!...
DIANA. Ah! voi non avete cuore!...
ENRICO. Ma perdio!...
DIANA. Lasciatemi perdere, mi fate ribrezzo!
SIGNORA BONIVARD. Vi proibisco di parlare a mia figlia!
ENRICO (arrabbiandosi). Ora basta!... Mi avete rotto le scatole, chiaro? Andatevene!
SIGNORA BONIVARD. Non sono io che devo andarmene! Mia figlia qui a casa sua, e io sono in casa di mia figlia!...
ENRICO. Vi dico di andarvene.
SIGNORA BONIVARD. No, no, no!
ENRICO. Badate!
DIANA. Vieni, mamma!
SIGNORA BONIVARD. Io cedere di fronte a lui!... Mai!...
ENRICO. Non spingetemi allestremo!...
SIGNORA BONIVARD. Se crede di farmi paura, quel volgare strimpellatore! quel fallito...
ENRICO (Fuori di s). Ripetetelo un po! ripetetelo!...
SIGNORA BONIVARD. S!... Fallito!.., fallito!.., fallito!...
ENRICO. Ah!... ora ve ne uscite davvero!
SIGNORA BONIVARD. Non toccatemi!... non toccatemi!
ENRICO. Forza, andate! (La spinge col braccio.)
SIGNORA BONIVARD (si scioglie e lo schiaffeggia). Prendi questo!...
ENRICO. Oh!... la carogna!... aspetta un poi... (Alza la mano su di lei.)
DIANA (corre a metterti davanti alla madre). Mamma... (Riceve lo schiaffo.) AH!.., vigliacco!...
SIGNORA BONIVARD. Ha picchiato mia figlia!
ENRICO. Accidenti!... Diana!.., ti giuro!...
DIANA. Vigliacco!... Vigliacco!...
SIGNORA BONIVARD. Abbiamo i testimoni!. sevizie gravi!... Il caso previsto! La legge formale... divorzieremo, signore!
ENRICO. Ma Diana, perbacco, se ti giuro che...
DIANA. Oh!... s, divorzieremo!..;
ENRICO. Eh!... del resto... non chiedo di meglio!... Non sono certo io che mi oppongo!... Anchio non ne posso pi!...
SIGNORA BONIVARD. Vieni, figlia mia!.., usciamo da qui!... Ci rivedremo, signore. In tribunale!...
(Esce con Diana, seguita dal contadino.)
ENRICO. Con piacere!...
Sipario
Fine del Primo Atto
Secondo Atto
Un salotto riccamente arredato, in campagna. Porta sul fondo. Porte nei pans coups e porte laterali. La porta del pan coup di sinistra aperta su un giardino. Pianoforte a sinistra; caminetto a destra. Diverse sedie.)
Scena prima
ENRICO, CORBULON, VITTORIA.
ENRICO. Come si sta in pace qui!... Se non altro, si pu lavorare... Non ne abuso, vero!.., ma insomma, il giorno in cui volessi, potrei mettermi seriamente... (Suona.)
CORBULON (entrando dal fondo, con una attrezzatura da pesca con lamo). Buongiorno, nipote... Lavori?... Ti disturbo?
ENRICO. Ma niente affatto, zio!... Ah! gentile da parte vostra venirmi a fare questa sorpresa!...
CORBULON. Non ho voluto lasciar trascorrere lanniversario del tuo matrimonio...
ENRICO. Vi siete ricordato?
CORBULON. Certo, e porto il mio regalo a tua moglie.
ENRICO. Cos ne avr due!... Voi s che siete uno zio, un vero zio! Non ce n uno migliore in tutto il vecchio repertorio!...
CORBULON. Dov tua moglie?
ENRICO. Gabriella? In giardino.
CORBULON. E la vita come va? Sempre bene?
ENRICO. Meravigliosamente.
CORBULON. E sei felice?
ENRICO. Felicissimo... Gabriella cos avvenente... cos affettuosa! Quando penso aI modo bizzarro con cui siamo arrivati al matrimonio!... Si fa Iabbonamento alla stagione di concerti; si incontra un uomo maturo con una figlia deliziosa; si discorre, si fa conoscenza.., e la ragazza diventa vostra
moglie. ... e luomo maturo diventa vostro suocero... E buffa la vita!...
CORBULON. E pensare che volevi farla sposare a Champeaux!...
ENRICO. Ma s!...
CORBULON. Hai notizie del nostro caro Champeaux?...
ENRICO. E tornato da poco a Parigi.
CORBULON. Dopo due anni di assenza!...
ENRICO. Durante i quali non ha dato segni di vita... Mi ha telegrafato stamattina che dovrebbe venire qui oggi o domani.
VITTORIA (entrando dal fondo). Una lettera per il signore. (Esce.)
ENRICO (aprendo la lettera). deI notaio? (Legge.) Ah! perbacco!
CORBULON. Che c?
ENRICO (leggendo). Egregio signore ed esimio cliente, ricevo in questo istante una lettera dalla signora Bonivard, vostra ex suocera... (Con rabbia e furore.) Ah!...
CORBULON. Su!... Calmati!
ENRICO. Ah!... pi forte di me!... Quando mi viene in mente quella donna!... Ah!... Vedete, tremo, soltanto a pensarci!
(Corbulon ride.)
CORBULON. Calma, calma!...
ENRICO (leggendo). Una lettera della signora Bonivard, vostra ex suocera, che mi partecipa il nuovo matrimonio di sua figlia.
CORBULON. Ah!... Diana si risposata?
ENRICO. Come me!... Chi linfelice?... (Leggendo.) La somma di cinquemila franchi, che voi versavate alla vostra prima moglie, viene ad essere, in seguito al divorzio, soppressa a termini di legge...
CORBULON. Buon affare!...
ENRICO (leggendo). Ma la signora Bonivard reclama il pagamento immediato dei centomila franchi che avete riconosciuto a sua figlia col contratto di matrimonio; a norma di legge, cessando di essere pagati gli interessi, il capitale diventa in effetti esigibile. Vi prego dunque di farmi pervenire la suddetta somma, affinch io possa rimetterla allinteressata. . . Pi stupido di cos, vero? Centomila franchi! Il divorzio mi costato mica male!
CORBULON. Non sarai mica pentito?
ENRICO. Oh! no!
CORBULON. Allora, decisamente, viva il divorzio!... Non potevate vivere assieme, tu e Diana, e forse sarete felici tutti e due, nella vostra nuova famiglia!... Tutto va per il meglio!... Bourganeuf poi tornato?
ENRICO. Mio suocero? No... sempre a Luchon... e sempre nessuna notizia.
CORBULON. C tua moglie.
ENRICO. Sotto con le sorprese!...
Scena seconda
ENRICO, CORBULON, GABRIELLA.
GABRIELLA (entra dal pan coup di sinistra; ha in mano un mazzo di fiori, che va a mettere in un vaso). Oh! caro zio! Che piacevole sorpresa!... (La abbraccia.) Che bella giornata! E come si sta bene qui!...
(Enrico e Corbulon avanzano verso Gabriella senza far rumore. Nascondono entrambi un astuccio, che hanno estratto di tasca. Si dispongono luno a destra e laltro a sinistra di Gabriella, che rimane sorpresa.)
CORBULON. Nipote mia!
ENRICO. Mia cara Gabriella!
GABRIELLA. Che c?
ENRICO (mostrando lastuccio aperto). C questo.
GABRIELLA. Un braccialetto!
CORBULON. C questaltro...
GABRIELLA. Degli orecchini.., per me? Oh! come sono carini! Ma perch tutta questa... munificenza?
CORBULON. Come, la data del venti settembre non vi ricorda, niente?
GABRIELLA. Il nostro matrimonio?
ENRICO. Mio Dio, s!... semplicemente!
GABRIELLA (baciandolo). Gi un anno!... Come passa il tempo, quando si felici!...
ENRICO. Ah! questo compensa un po la tua mancanza di memoria.
GABRIELLA. Sentite, e come lo festeggeremo questo anniversario?
ENRICO. Vi propongo di finire la giornata a Parigi!... Vi offro una cena.., ma, dico, una di quelle cene!... Poi andremo a teatro e torneremo a Villeneuve-Saint-Georges col treno della mezzanotte e cinquanta... Vi va?
CORBULON. No, non mi va... Io da Parigi sono appena arrivato!... Chiedo di festeggiare il vostro anniversario qui, a casa vostra, noi tre, in famiglia!...
GABRIELLA. Oh, s, benissimo!...
ENRICO. Daccordo! Restiamo qui; ma mi permetto di farvi osservare rispettosamente, caro zio, affettuosamente, cara moglie, che noi qui ci stiamo a poco a poco seppellendo.
GABRIELLA. Addirittura!
ENRICO. Da quando tuo padre ha acquistato questa propriet...
CORBULON. E meravigliosa!
ENRICO. Non dico di no!... Ma da quando siamo venuti qui, non ci siamo pi mossi.
CORBULON. Mai contento, quellanimale!... Prima lo disturbavano troppo!... Adesso...
ENRICO. Adesso non mi disturbano abbastanza!... Ma s, Gabriella, quando tuo padre partito per Luchon, non avremmo potuto accompagnarlo?
GABRIELLA. Ma noi non eravamo malati!
ENRICO. E nemmeno lui!... Stava bene come noi, papa Bourganeuf; per lui sa vivere, lui! E forse sa vivere anche troppo!
CORBULON (ridendo). Ah!... Tu credi, come me, che se Bourganeuf partito da tre mesi per fare una stagione di tre settimane...
GABRIELLA. State dicendo delle perfidie su questo povero pap...
ENRICO. Ah! non sannoia di certo, il tuo povero pap, da quando siamo sposati.
GABRIELLA (allegramente). Tacete, lo state calunniando.
ENRICO. Allora spiegami il suo silenzio!... Non scrive pi da oltre un mese.
GABRIELLA. Bene!. Sentite!... Se fra otto giorni, il pap non tornato, andiamo a cercarlo tutti e tre.
ENRICO. A Luchon?
GABRIELLA. S, a Luchon.
CORBULON (riprendendo il suo armamentario da pesca). Nellattesa, io scendo al fiume. Vedr di portarvi una buona frittura.., la frittura dellanniversario!... (Esce dal pan coup di sinistra.)
Scena terza
ENRICO, GABRIELLA.
GABRIELLA. E noi, amico mio, andiamo a fare atto di presenza alla pesca benefica della signora Desmousseaux.
ENRICO. Sai che divertimento!
GABRIELLA (inquieta). E vero, dunque? Ti stai annoiando?
ENRICO. No!... Temo di annoiarmi!... Capisci?
GABRIELLA. Allora, la tua vita era pi gaia, pi allegra... in quei tempi?
ENRICO. Si esagerava persino un po.
GABRIELLA. Ah!
ENRICO. Tutti i giorni cene, balli, feste.
GABRIELLA (vivacemente). Ci si divertiva, eh? Ti dispiace di avermi sposata?
ENRICO. Io? Figurati!
GABRIELLA. E pensare che hai amato unaltra donna, prima di me; una donna che portava il tuo nome, come me; che viveva accanto a te, come me; che ti faceva felice.., pi di me, forse!...
ENRICO. No, questo no...
GABRIELLA. Lhai pi rivista?
ENRICO. Mai.
GABRIELLA. Perch vi siete separati? Non me lhai mai detto...
ENRICO. A causa di sua madre...
GABRIELLA. Ah! Avevi qualcosa da rimproverarle?
ENRICO. Oh! s... Sua madre, prima di tutto!...
GABRIELLA. Era carina?
ENRICO. La madre? No, una vecchia ridicola...
GABRIELLA. Non parlavo della madre!...
ENRICO. Senti, Gabriella: ti stai incamminando lungo una strada difficile, scabrosa...
GABRIELLA. Perch?
ENRICO. Ma perch, s, insomma!... Cerca di capire!... Io non posso... Perch non parlarti allora delle mie avventure di giovanotto?
GABRIELLA (chiudendo gli la bocca con la mano). Che cosa stato allora il tuo primo matrimonio, unavventura?...
ENRICO. Moralmente, devo considerarlo tale!...
GABRIELLA. Ma no!...
ENRICO. Ma s!
GABRIELLA. Ma scusa.., se tu fossi vedovo, non potresti forse parlarmi della tua prima moglie?
ENRICO. Non la stessa cosa!... E poi un vedovo parla della sua prima moglie soltanto per umiliare la seconda!...
GABRIELLA. Mi assomigliava?
ENRICO. Oh! no. -
GABRIELLA. Era meglio di me?
ENRICO. Non ho detto questo.
GABRIELLA. Bionda?
ENRICO. Bruna.
GABRIELLA. Alta?
ENRICO. Un metro e novantacinque!...
GABRIELLA. Enrico!...
ENRICO. Fronte media, bocca media, mento medio, naso medio!
GABRIELLA. Mi prendi in giro?...
ENRICO. Ah! Figlia di Eva!... La tua curiosit!... Se tu non pensassi che a vivere, saresti felice! Invece no... devi inventare minacce, pericoli immaginari...
GABRIELLA. S, hai ragione; sono un po matta!... Baciami!...
ENRICO. Finalmente! (La bacia.)
GABRIELLA. Vado a mettermi il cappellino e partiamo.
ENRICO. Bene!... Ti aspetto!...
GABRIELLA. Sai... Ti amo pi io di lei!... (Esce vivacemente dal pan coup di destra.)
Scena quarta
ENRICO, VITTORIA.
ENRICO (suonando il campanello). un incanto!... Gelosa per di pi!... Mia moglie gelosa!... Mi fa diventare un altro!... (Canticchiando felice.) TraI-Ia-la-l! ... (A Vittoria che entra dal fondo.) Vittoria, cappello e soprabito...
VITTORIA. Subito, Signore!... (Esce dal fondo.)
ENRICO. Le donne hanno la mania di parlarci deI passato!... Devono a tutti i costi muovere la cenere per vedere se il fuoco spento davvero!...
VITTORIA (rientrando col cappello e il soprabito). Ecco, signore!...
ENRICO. Bene!... (Vittoria posa gli oggetti sopra una sedia ed esce.) E strano!... Ho pensato a Diana proprio ieri sera, quando ho trovato fra le mie carte la barcarola che le avevo dedicato nei primi tempi del nostro matrimonio: Alla mia cara mogliettina. E proprio oggi... (Si mette il soprabito.)
Scena quinta
ENRICO, GABRIELLA, poi VITTORIA.
GABRIELLA (rientrando vestita in abito da pomeriggio, con in mano della carta da musica; in tono severo). Che mi sapete dire, Signore, di questa barcarola?
ENRICO (a parte). Porca miseria!...
GABRIELLA. Lho trovato or ora nel vostro studio!...
ENRICO (fingendo allegria). Te lo dico subito!...
GABRIELLA (saltandogli al collo). Oh!... come sei caro!... Toh!... Toh!... (Lo bacia.)
ENRICO (a parte, sbalordito). Mi bacia!...
GABRIELLA. Non potevi farmi un piacere pi grande!... Tu pensi a me, anche quando lavori!... E che splendida dedica: Alla mia cara mogliettina..
ENRICO (a parte). Ora capisco. (Scoppia a ridere.)
GABRIELLA (leggendo).Mi affascina il tuo canto, va la barca sul mare...
ENRICO (a parte). Non le posso dire che era per quellaltra!...
GABRIELLA. Ah! Vivere un incanto, tanto dolce amare!...Oh! com carino!
ENRICO. Oh! le parole, sai... Ma... la musica!
GABRIELLA. Perch non me lhai fatta vedere, questa barcarola?
ENRICO. Volevo farti una sorpresa questa sera!... Lavremmo cantata al momento della frutta!...
GABRIELLA. Oh! cantiamola subito; vuoi?
ENRICO (fermandola). Ma no, senti... Non abbiamo tempo!
VITTORIA (entrando dal fondo). Una lettera per il signore!... Il portalettere laveva dimenticata... (Consegna la lettera ed esce.)
GABRIELLA. E di pap?
ENRICO. O del mio amico Champeaux. Aspetta!... No, di tuo padre.
GABRIELLA. Dammi!... (Leggendo la lettera.) Cari ragazzi, ho ricevuto oggi la vostra lettera...
ENRICO. Come... oggi?... Dopo un mese!... Da dove scrive?
GABRIELLA. Giorno diciannove, ieri, da Ginevra.
ENRICO. Da Ginevra?... Per tornare da Luchon?
GABRIELLA (leggendo). ... Ho ricevuto oggi la vostra lettera e capisco la vostra impazienza, che anche la mia. Parto questa sera e arriver domani...
ENRICO. Oggi?...
GABRIELLA (leggendo). ... Non potete immaginare le cose che ho da dirvi!...
ENRICO. Mah!... Saranno racconti di viaggio!...
GABRIELLA (leggendo). E dolce per un padre rivedere i suoi ragazzi dopo una separazione cos lunga!...
ENRICO. Bastava che tornasse prima!
GABRIELLA (leggendo). ... Vi abbraccio, in attesa del piacere di poterlo fare a voce... (Va a suonare il campanello.)
ENRICO. A voce!... Questo vecchio droghiere ha certe trovate, talvolta...
GABRIELLA. Come sono contenta! (A Vittoria che entra.) Preparate la camera azzurra, quella di pap.
VITTORIA. Bene, Signora!
GABRIELLA (a Enrico). Facciamo presto, cos ci trova qui quando arriva.
ENRICO (a Vittoria). Avvertite la cuoca.
GABRIELLA. Andiamo, vieni!... (Escono entrambi dal pan conp di sinistra.)
VITTORIA. Una coppia meravigliosa!... Mi trovo qui da sei mesi, e non una parola sgarbata, non il minimo litigio!... Ti fa venire la voglia di sposarti subito!...
(Bourganeuf entra dal fondo.)
Scena sesta
BOURGANEUF, DIANA, LA SIGNORA BONIVARD, VITTORIA.
BOURGANEUF. Psst! Vittoria?
VITTORIA (sorpresa). Ah!... Signor Bourganeuf!
BOURGANEUF. Zitta!... Silenzio!... C mio genero?
VITTORIA. No, signore.
BOURGANEUF (a parte). Ah!... Meglio cos!... (A voce alta.) E mia figlia?
VITTORIA. E appena uscita col signore!
BOURGANEUF. Tiro il fiato!... (Si dirige alla porta di fondo.) Da questa parte!... Venite!...
SIGNORA BONIVARD (entrando seguita da Diana). Ma cosa vuol dire tutta questa manfrina? Entrate! Non entrate! Non fate rumore! Aspettate!... Siamo a casa vostra s o no?
BOURGANEUF. Vai pure, Vittoria!...
VITTORIA. Bene, signore!... (Esce dal fondo.)
Scena settima
GLI STESSI, meno VITTORIA.
SIGNORA BONIVARD. Allora?... Volete rispondere?...
BOURGANEUF. Era inutile parlare davanti alla domestica!...
DIANA. Ma perch tanti misteri, tanti sotterfugi? Sembrate un cospiratore!...
SIGNORA BONIVARD. Siete o non siete mio genero?
DIANA. Sono o non sono vostra moglie?
BOURGANEUF. Ma certo!... Per vi ho detto che avevo una figlia e che mia figlia aveva un marito.
SIGNORA BONIVARD. E allora?
BOURGANEUF. E allora!... Non ho ancora avuto il coraggio di dire loro che mi sono sposato, ed essi non si aspettano di certo una notizia del genere; dico la verit, questo primo incontro mi fa un po paura!...
DIANA. Non siete libero di agire come vi pare?
BOURGANEUF. Oh, assolutamente, amica mia, assolutamente!...
SIGNORA BONIVARD. Temete di perdere vostro genero?
BOURGANEUF. So benissimo, cara suocera, che la cosa deve sembrarvi straordinaria!... Ma sono ansioso di sapere, lo confesso, in che modo la prender. Per fortuna non in casa!... Quindi ho il tempo di cercare un espediente, di trovare un sistema ingegnoso per...
SIGNORA BONIVARD. Ma va l, coniglio!
BOURGANEUF. No! vi prego, piano con le parole!... Non so che cosa avete da ieri, ma siete dun bisbetico!... In ogni caso, io sono educato con tutti e intendo che tutti lo siano con me!... Non mi piace che mi si manchi di rispetto, sappiatelo una volta per tutte! (A Diana.) Mia cara Diana, vado a vedere se la nostra camera pronta. (Sospirando.) La nostra camera! Ah!
SIGNORA BONIVARD. E della mia, di una camera, non ci si occupa? Dove sta?
BOURGANEUF. Di l!... (Indica la porta di destra, in primo piano.) Volete vederla?
SIGNORA BONIVARD. Subito!
BOURGANEUF. Bene!... (A parte.) Questa qui, a marcire in casa mia, non ci rimane!... (Esce a sinistra, in primo piano.)
Scena ottava
LA SIGNORA BONIVARD, DIANA.
SIGNORA BONIVARD. Ah!... E esasperante, quelluomo!
DIANA. Ti prego, mamma, calmati.
SIGNORA BONIVARD. Se devo dire la verit, mi piace ancora meno dellaltro!
DIANA. Sei un bel tipo! Vuoi assolutamente che mi sposi, e appena hai un genero, lo prendi subito in odio! Poich, se ho sposato il signor Bourganeuf...
SIGNORA BONIVARD. Eh, gi, colpa mia!. Lo so! Io ho fatto tutto il possibile!... Confesso che avevo perso ogni speranza!... In diciotto mesi Bourganeuf il solo che abbia chiesto la tua mano e che abbia persistito nella domanda dopo avere saputo che eri divorziata!... Ah! non era davvero facile sistemarti!... Sar bello il divorzio quando sar entrato, completamente, nelle nostre abitudini!... Ma in attesa, e come una casa nuova!... E umida e ci si vive male!...
DIANA. Ah! se Champeaux fosse rimasto in Francia, invece di andare in giro per il mondo!
SIGNORA BONIVARD. E il rimorso della mia vita, non avertelo fatto sposare!...
Un bel giovane, di buone maniere, distinto... e sessantamila franchi di rendita!... Questo s un partito!...
DIANA. Ed io lavrei amato, lui, ne sono certa...
Scena nona
GLI STESSI, BOURGANEUF.
BOURGANEUF (rientrando da sinistra). Tutto in ordine!... Non rimane che mettere le lenzuola!.. (Sospira guardando Diana.) Il nostro letto!... ah!...
SIGNORA BONIVARD. Vi sentite male?
BOURGANEUF. Io?
SIGNORA BONIVARD. Che cosa avete da sospirare in questo modo?
BOURGANEUF (a Diana). E me lo chiede!... Lei che dopo tre giorni che siamo sposati, non ci ha lasciati un solo momento, n di giorno n di notte!...
SIGNORA BONIVARD. La mia compagnia vi d fastidio?
BOURGANEUF. C tempo per tutto.
DIANA. Tornate a litigare?
SIGNORA BONIVARD (a Bourganeuf). Dite chiaramente che sono di troppo!
BOURGANEUF. Certo che ve lo dico!
SIGNORA BONIVARD. Maleducato!
DIANA. Amico mio!...
BOURGANEUF. Ma come? Ho passato due mesi interi accanto a Diana, dimenticando tutto per lei, pensando esclusivamente a lei...
SIGNORA BONIVARD. E tentando di circuirla, di sedurla!...
BOURGANEUF. E naturale!...
DIANA (ridendo). Ah! vi sembra naturale?
BOURGANEUF. Facevo la mia parte di maschio!... Infine, chiedo la mano di vostra figlia; voi esigete che le assicuri, per contratto, la somma di centomila franchi...
SIGNORA BONIVARD. Certamente!...
BOURGANEUF. Io accetto!... E le cose rimangono al punto di prima!... Voi credete che questo sia divertente?... E vi meravigliate di sentirmi sospirare?
DIANA. Ma siete voi che avete chiesto di partire per Ginevra, subito dopo la cerimonia!
BOURGANEUF. Perch volevo trascorrere in Svizzera la nostra luna di miele!...
DIANA. Non colpa mia se a Ginevra il nostro albergo si incendiato.
BOURGANEUF. Certo, ma vi siete rifiutata di seguirmi in un altro!
SIGNORA BONIVARD. Sono io che mi sono opposta! Avevo troppa paura!... E non avrei dormito in un albergo per tutto loro del mondo!...
BOURGANEUF. Non ho protestato e vi ho proposto di venire qui, a casa mia, a Villeneuve-Saint-Georges...
DIANA. E noi abbiamo accettato.
BOURGANEUF. Pensavo: Ci sono quattordici ore di ferrovia...con qualche galleria... Sar piacevole!.... Prendo una carrozza letto per restare solo con lei... e la prima persona che ci monta, chi ? la Signora!... (Indica la signora Bonivard.)
SIGNORA BONIVARD. Naturalmente...
DIANA. Volevate abbandonare la mamma?
BOURGANEUF. No, ma mi proponevo di ficcarla...
SIGNORA BONIVARD. Eh?
BOURGANEUF. Di sistemarla... di sistemarla nello scompartimento comune!
SIGNORA BONIVARD. Grazie tante!...
BOURGANEUF. Insomma, sono tre mesi che sono partito da casa mia, libero e solo; e ci torno oggi, scortato da una moglie che ancora non mi d del tu e da una suocera che mi d del tu fin troppo!... Ebbene!.., no, non sono contento!...
SIGNORA BONIVARD. Qui da voi, se non altro, nessuno vi disturber pi.
BOURGANEUF. Lo spero.
SIGNORA BONIVARD. Andiamo a spogliarci, Diana.
DIANA. E a rimetterci un po in sesto!...
BOURGANEUF. Ah! soprattutto, non uscite dalla camera senza che sia venuto io a cercarvi.
DIANA. Ma perch?
BOIJRGANEUF. Perch devo avere il tempo di avvertire mio genero e mia figlia.
SIGNORA BONIVARD. Questo non ci riguarda!... (Esce a destra, in primo piano.)
BOURGANEUF (trattenendo Diana). Diana!...
DIANA. Amico mio?
BOURGANEUF. Un bacio.., un bacino?
DIANA (sfuggendo). Ah!... avrete tanto tempo per baciarmi! (Esce a destra, in primo piano.)
SIGNORA BONIVARD (nelle quinte). Ma vieni, Diana, che fai l?...
BOURGANEUF. E molto fredda!... Ah! molto fredda! Forse ho commesso un errore, a lasciarmi trasportare cos...
Scena decima
BOURGANEUF, VITTORIA, CHAMPEAUX,
VITTORIA (entrando dal fondo con una borsa da viaggio e una valigia). Signore, hanno portato i vostri bagagli. (Esce a sinistra.)
BOURGANEUF. Bene!.., vado subito!... Ma che cosa dir a mia figlia e a mio genero? (A Champeaux che entrato.) Signore?
CHAMPEAUX. Chiedo scusa! Il signor Duval, prego?
BOURGANEUF. Mio genero non in casa, Signore.
CHAMPEAUX (a parte). Suo genero? (A voce alta.) E la signora Duval?
BOURGANEUF. Anche mia figlia uscita. Se volete aspettarli... Chiedo scusa!... Ci sono dei facchini.., l fuori... (Esce dal fondo.)
CHAMPEAUX. Sua figlia!... Suo genero!... Ah!... pap Bonivard!... il cantante dellAmerica del Sud!... E venuto a raggiungere sua moglie!... Povero Enrico!... Non devessere divertente per lui!... Gi due anni che non lo vedo!... Due
anni!... E Diana?... Sono curioso di sapere quale impressione... (A Vittoria che entra da sinistra.) Scusate!... Come sta il signor Duval, bene?
VITTORIA. Oh! benissimo, signore!...
CHAMPEAUX. E la Signora?...
VITTORIA. Anche la signora sta bene.
CHAMPEAUX. Bambini?
VITTORIA. Prego?
CHAMPEAUX. Vi ho chiesto se hanno bambini.
VITTORIA. No, signore, non ancora.
CHAMPEAUX (a parte). Che pigrone!
VITTORIA (a parte). Che domande!...
CHAMPEAUX (a voce alta). Ah!... sentite!... E la vecchia?
VITTORIA. La vecchia?
CHAMPEAUX. Intendo dire: la mamma della Signora? Come se la passa?
VITTORIA. Oh, signore... Non se la passa pi!...
CHAMPEAUX. Come?
VITTORIA. E morta!... (Esce dal fondo.)
CHAMPEAUX. Ah!... senti, senti!... Povera Signora Bonivard!... Si lasciata andare!... Ma guarda!... Enrico non deve avere pianto troppo!... Ecco perch Bonivard padre tornato; sostituisce la moglie nel governo della casa. Sar una consolazione per Diana!... Non ha pi la mamma, ma se non altro ha ritrovato il padre!...
BOURGANEUF (dal fondo, verso f.s.).I bagagli , laciateli l.
CIIAMPEAUX. Signore, vostra moglie un tempo mi onorava della sua amicizia...
BOURGANEUF. Ah!
CHAMPEAUX. E vostra figlia mi testimoniava una reale simpatia...
BOURGANEUF. Mia figlia?
CHAMPEAUX. Quanto a Enrico, vostro genero, il mio pi vecchio amico; spero dunque che anche voi vi degniate di accogliermi...
BOURGANEUF. Ma naturale!.., molto piacere, Signore.
CHAMPEAUX. Champeaux!...
BOURGANEUF. Caro signor Champeaux, sono felice di fare la vostra conoscenza!..
.
Scena undicesima
GLI STESSI, DIANA.
DIANA (entrando da destra). Dov la mia borsa?
BOURGANEUF. Vado a cercarla.
CHAMPEAUX. Diana!...
DIANA. Ah! Champeaux!... Siete arrivato! Non vi aspettavo!... Dopo due anni!... Ah! mi fa piacere... un grande piacere!...
CHAMPEAUX. Davvero?...
DIANA. Ma certo! Ah, devo presentarvi!
BOURGANEUF. Gi fatto!...
DIANA. Ah!
CHAMPEAUX. Mi sono presentato da me!
BOURGANEUF Permettete?Vado a controllare che il facchino abbia scaricato tutti i bagagli. (Esce)
DIANA. Avete un aspetto magnifico!
CHAMPEAUX. E voi siete pi bella che mai!
DIANA. Vi sembra?
CHAMPEAUX. Confessate che pensavate di non rivedermi pi.
DIANA. Sfido!.., due anni.., senza notizie!...
CHAMPEAUX. Volevo dimenticarvi.
DIANA (ridendo). Ah! s, vero!... La vostra grande passione!... E allora!... Siete guarito? Non mi amate pi?
CHAMPEAUX. Lo credevo; ma da quando vi ho vista...
DIANA. Veramente?... Troppo tardi, mio buon Champeaux!
Ah! se non foste andato cos lontano...
CHAMPEAUX. Mi avreste amato?
DIANA. Non dico di no!
CHAMPEAUX. Ah! non dite cos!...
DIANA. Gli assenti hanno sempre torto!... E da dove venite?
CHAMPEAUX. Dal Brasile, dove ho acquistato una magnifica propriet, una piantagione!... Con molte donne negre!...
DIANA. Negre?
CHAMPEAUX. Un giorno vi racconter. Posso sperare di cenare con voi?
DIANA. Ci conto.
CHAMPEAUX. Devo andare fino a Brunoy per un affare importante. Sar di ritorno verso le sei!...
DIANA. Ah! mio povero amico, quante novit dopo che siete partito!
CHAMPEAUX (assumendo un aspetto triste). Ah! s, Io so. (A parte.) La vecchia Bonivard! Pace allanima sua!
DIANA. Doveva finire in questa maniera!... Povera mamma...
CHAMPEAUX. Mi stato detto in questo momento!...
DIANA. Non poteva sopportare una vita come quella, Enrico la esasperava... Ne aveva fin sopra i capelli e ha voluto farla finita!...
CHAMPEAUX (a parte). Si uccisa!... Corbezzoli!... (A voce alta.) Certo, una disgrazia!... Ma che cosa volete farci? In fin dei conti... bisogna pure farsene una ragione!...
DIANA (con leggerezza). Oh! ho fatto presto a consolarmi!...
CHAMPEATJX. Ah!... Avete ritrovato, del resto, un altro affetto!...
DIANA. S. (Bourganeuf rientra con una piccola borsa.)
CHAMPEAUX (indicando Bourganeuf). Un padre!...
DIANA (ridendo). Sst!... Zitto!... Se vi sentisse!...
CHAMPEAUX (a parte). Ho detto una sciocchezza?
DIANA (prendendo la borsa di Bourganeuf). Grazie!... (A Champeaux.) Andate a fare la vostra commissione e tornate presto!... A dopo (Esce a destra.)
CHAMPEAUX (a parte). Per! Per una ragazza che voleva tanto bene a sua madre! (Salutando.) Signore.
BOURGANEUF. Signore!... (Champeaux esce.) Ma chi sar quel
tipo? Conosce mia moglie.., conosce mia figlia.., conosce:
mio genero... conosce me... ed io non lo conosco!
Scena dodicesima
BOURGANEUF, GABRIELLA, ENRICO, poi VITTORIA.
GABRIELLA (entrando dal fondo con Enrico). Ah!... Pap!... Sei qui finalmente!... (Lo abbraccia.)
BOURGANEUF (a parte). Accidenti!...
ENRICO. Caro
suocero!... (Gli stringe la mano.)
BOURGANEUF. S, ragazzi miei, sono io! Ah! mi fa piacere rivedervi!... Hai una bella faccia, bambina!...
ENRICO. Sono vostri tutti quei bagagli? Che cosa avete comprato, i Pirenei?
GABRIELLA. hai fatto buona permanenza?
BOURGANEUF. Eccellente.
ENRICO. Un po lunghetta, sia detto senza offesa!...
BOURGANEUF. In viaggio, non si considera mai limprevisto! E sbagliato, sbagliatissimo!
ENRICO. Vi rimprovero una cosa sola, di averci lasciato senza notizie. Come... noi vi scriviamo, lo scorso mese, una lunga lettera a Luchon!...
BOURGANEUF. A Luchon, esatto!... Ma non cero pi... ero a Nizza!... Avevo raccomandato di spedirmi la corrispondenza!... Ah! ragazzi miei, Nizza!... che citt!... Ci sono palme, aranci, fiori, ville.
GABRIELLA. E cos la nostra lettera lhai ricevuta a Nizza?
BOURGANEUF. No, non cero gi pi!... ero a Napoli... Ah! ragazzi miei! Napoli!.., che citt!... che cielo!.., che mare!... che Vesuvio!... che spaghetti!...
ENRICO. Allora, a Napoli che la nostra lettera?...
BOURGANEUF. No, troppo tardi!... Ero a Venezia!... Ah! ragazzi miei!...
ENRICO. Ma lo stesso itinerario del nostro viaggio di nozze!... Siete stato a Roma?
BOURGANEUF. Ah! lo credo bene!... Roma! Il Campidoglio!...
ENRICO. E in Svizzera?
BOURGANEUF. In Svizzera, certo...
ENRICO. Esattamente come noi!... (Entra Vittoria.)
GABRIELLA. Che c?
VITTORIA. Signora, per il foulard da notte del signor Bourga.......
BOURGANEUF. No, non serve!... Non metto pi foulard!
ENRICO. Siete gi arrivato al berretto di lana?
BOURGANEUF. No, niente, non metto pi niente!
VITTORIA. Bene, signore. (Esce.)
ENRICO. Dunque, la nostra lettera, finalmente, lavete ricevuta in Svizzera?
BOURGANEUF. S, a Ginevra, appena arrivati in albergo.
ENRICO. Arrivati?... Ma perch, non eravate solo?
BOURGANEUF. No!... S!... No!...
ENRICO (ridendo). Ah!... Suocero!...
GABRIELLA. Pap!...
BOURGANEUF. Volevo dire che ero arrivato con altri viaggiatori; eravamo una decina, almeno.
GABRIELLA. Meno male. (Vittoria entra dal fondo portando un guanciale.) Ecco il tuo guanciale che sta passando.
BOURGANEUF. Un guanciale!... un guanciale!... Mettetene due, Vittoria!... (Vittoria esce a sinistra in primo piano, e torna quasi subito; poi esce dal fondo.)
ENRICO. Due?
BOURGANEUF. S, mi piace dormire con la testa alta, ora, molto alta!... unabitudine che ho preso a Luchon!... Mi trovo benissimo!
GABRIELLA. Vedrai la tua camera com bella!... In tua assenza ho fatto dei cambiamenti!... I mobili sono nuovi... Soltanto il tuo letto sempre quello...
BOURGANEUF. Il mio lettino... a una piazza?
ENRICO. E mezza!... una piazza e mezza!...
BOURGANEUF. E molto stretto!...
GABRIELLA. Per te solo?
BOURGANEUF. Per me solo.., per me solo!... Uhm! Cari ragazzi, ragazzi miei, voi non sapete il bene che vi voglio!
GABRIELLA. Oh!... Anche noi ti vogliamo bene, sai?...
BOURGANEUF. S, certo!...
GABRIELLA. Siamo cos in pace, tutti e tre, cos felici!... Ci comprendiamo cos bene!...
ENRICO. E se vi dicessi che mi siete mancato?... Parola donore! Un suocero come voi un compagno, un amico!... Che differenza rispetto a una suocera!... Oh!... le maledette suocere! Se mai dovessimo avere un figlio, vi giuro che sposer unorfana!...
BOURGANEUF (a parte). Accidenti! (A voce alta.) Ragazzi miei, cari ragazzi... se sapeste il bene che vi voglio!...
ENRICO. S, suocero, lo sappiamo!...
BOURGANEUF. Uhm! Vi ricordate che il medico mi aveva consigliato di andare a Luchon per la mia affezione cardiaca?
ENRICO. Oh, unaffezione da poco!...
BOURGANEUF. Per questo ci sono andato, senza sospettare quel che mi sarebbe poi capitato!... Ah!... i Pirenei!... Natura selvaggia.., grandiosa, vulcanica!... Una meraviglia!.., una meraviglia!...
ENRICO. La conosciamo!...
BOURGANEUF. Vi riscalda la fantasia!... Vi trascina!... Vi infiamma!...
ENRICO (a parte). Ma che cosha?
BOURGANEUF. E quindi capita spesso che.., partiti con unaffezione.., si torni con un affetto!
ENRICO. Un affetto?... Siete innamorato?...
GABRIELLA. Tu, pap?
BOURGANEUF. Ah! ragazzi miei!... La conoscerete!... Una meraviglia di grazia e di bellezza!
ENRICO. Suvvia, suocero, suvvia!...
BOURGANEUF. Degli occhi!... Un personale!... Dei capelli!...
ENRICO. Sorvolate!... Sorvolate!... So benissimo che siete vedovo... libero.., ma inutile mettere a parte vostra figlia...
BOURGANEUF. Al contrario, credo che sia mio dovere metterla al corrente...
ENRICO. Delle attrattive della vostra amante?...
BOURGANEUF. La mia amante?... Vi prego di credere che non la.mia amante!... Io... lho sposata!... (A parte.) Oh!
ENRICO. Eh?
GABRIELLA. Dici sul serio?...
BOURGANEUF (alzandosi). Ebbene!... S, ecco, mi sono sposato! E poich finireste per venirlo a sapere, un giorno o laltro, preferisco dirvelo subito!...
ENRICO (scoppiando a ridere). buffo!... Molto buffo!... Ah! che barzelletta!...
BOURGANEIJF. Ma genero, vi ripeto che...
ENRICO (ridendo). Voi ammogliato, laggi, nel meridione!... Ah! che pensata, buona davvero!... Buona, buona, ve Io dico io!... Ah! ah! ah! ah!...
BOURGANEUF. No, vi ripeto...
ENRICO. Ma non attacca, sapete?... Non attacca!
GABRIELLA. Andiamo, pap, di la verit!...
BOURGANEUF. Ma la sto dicendo, la verit!... Ho incontrato a Luchon, appena arrivato, una splendida ragazza e lho sposata tre giorni fa a Nizza, dove lei abitava!...
ENRICO. Dunque, una cosa seria?
BOURGANEUF. Pi che seria!...
ENRICO. Avete preso moglie?
BOURGANEUF. S, tre giorni fa...
GABRIELLA. Incredibile!...
ENRICO. Ah!... Senti questa!... E veramente grossa!... Ma una follia!... Ma come avete potuto?...
BOURGANEUF. E che ne so? Sono rimasto giovane, io, che colpa ne ho?... Credevo si trattasse di unavventura senza conseguenze!... Cos mi sono fidato!... E sono andato avanti... Mi sono lasciato sfuggire qualche parola compromettente che diventata un impegno! E poi... e poi mi sono lasciato trascinare!...
ENRICO. So bene che si.fanno sciocchezze a qualsiasi et! Ma per la miseria!...
BOURGANEUF. Dopo tutto, ne avevo il diritto...
ENRICO. Il diritto? No che non lavevate! Vi eravate impegnato con me...
BOURGANEUF. Impegnato?
ENRICO. Per contratto!... Ho sposato la figlia di un vedovo, io, capite, di un vedovo, perch non volevo avere una suo cera!
BOURGANEUF. Quando la conoscerete sono sicuro...
ENRICO Non ci tengo affatto a conoscerla!...
BOURGANEUF. Vi piacer: piace a tutti!...
ENRICO.
Andremo a vivere altrove, io e Gabriella...
BOURGANEUF. Separarmi da mia figlia?
GABRIELLA. Oh!... Enrico!...
BOURGANEUF. Voi non farete una cosa simile!...
ENRICO. Cos potete tubare qui dentro a comodo vostro...
BOURGANEUF. Ma genero, suvvia!... Voi sapete che vi voglio bene!...
ENRICO. E non ci avete nemmeno avvertiti!
BOURGANEUF. Non ho avuto il coraggio!... s, Io confesso!... Ma questa, accidenti, non una ragione per avere un contrasto serio!...
ENRICO. Vi pare?
GABRIELLA. Amico mio, ti prego!...
ENRICO. Disgraziata, tu non hai la minima idea di quel che vuol dire una suocera!... Tu non puoi capire...
BOURGANEUF. Vi dico che mi prendo io la responsabilit!... Su, non vorrete andarvene!
ENRICO. Lo dovrei fare!...
GABRIELLA. Ma non lo farai!
ENRICO. Una suocera!... ah!
BOURGANEUF. E simpatica, ve lo giuro, simpatica!... Vedrete!
una vivacit!.., unallegria!...
GABRIELLA. Tu che ti annoi tanto, qui, ti svagherai!... Vivremo in famiglia!...
BOURGANEUF. Si pu sempre tentare!
ENRICO. So benissimo che le suocere non sono tutte uguali
GABRIELLA. Allora, acconsenti?
ENRICO. Va bene... Tentiamo!... Ma non prendo nessun impegno!...
BOURGANEUF. Vi ripeto, farete subito amicizia! (Gli stringe la mano.) Grazie, Enrico, grazie!
GABRIELLA. Dove sta adesso, nostra suocera?
BOURGANEUF. Di l... si sta preparando.
GABRIELLA. Non vedo lora di conoscerla, adesso!...
BOURGANEUF. La devo chiamare?...
ENRICO. No, non disturbatela!... Abbiamo tempo!
VITTORiA (entrando dal fondo). Hanno portato unaltra cassa, molto grande, per il signor Bourganeuf.
BOURGANEUF. Vengo subito. (Vittoria esce.) Sono dei ninnoli, dei ricordi di viaggio, che ho comprato qua e l, per voi.
GABRIELLA. Hai pensato a noi?
BOURGANEUF. Penso che vi piaceranno. Venite ad aiutarmi, genero. Dobbiamo togliere gli imballaggi alle sorpresine...
ENRICO. Oh! credo che in fatto di sorprese... ho gi avuto la mia parte!... Ah! per la miseria!... Chi avrebbe detto stamattina che questa sera avrei avuto una suocera!... In definitiva, se veramente simpatica come dite...
BOURGANEUF. Una meraviglia, vi dico, una meraviglia assoluta!...
ENRICO. Ma, lo sapete, non prendo alcun impegno! (Esce dal fondo con Bourganeuf.)
GABRIELLA. Vediamo un po!... Bisogna mettere ordine.., non
ci deve essere niente in giro!... E importante che la prima impressione sia buona!...
(Sistema diversi oggetti; la signora Bonivard entra da destra.)
Scena tredicesima
GABRIELLA, LA SIGNORA BONIVARD.
SIGNORA BONIVARD (entrando da destra). Signor Bourganeuf?... Oh! Scusate, signora !
GABRIELLA. Signora! (A parte.) E questa chi ?
SIGNORA BONIVARD. Cercavo il signor Bourganeuf. Siete sua figlia, immagino.
GABRIELLA (sbalordita). S, signora! (A parte.) Oh, Dio mio! Non sar mica?...
SIGNORA BONIVARD. Sono felice, signora, di fare la vostra conoscenza!
GABRIELLA. Sono io che... (A parte.) No, non possibile!
SIGNORA BONIVARD. Dal momento che dovremo fare vita in comune, spero, cara signora, che andremo daccordo e che governeremo la casa molto bene!
GABRIELLA. Ma certamente, signora, certamente. (A parte.) Sarebbe questa, la meraviglia di grazia e di bellezza?
SIGNORA BONIVARD. Pensate un po, ho comprato una scatola di spilli a Ginevra e non la trovo pi!...
GABRIELLA. Allora siete voi che venite da Ginevra?
SIGNORA BONIVARD. Sono arrivata unora fa.
GABRIELLA. Con pap?
SIGNORA BONIVARD. Certo!
GABRIELLA (a parte). Che delusione!... Cosa dir mai Enrico?
SIGNORA BONIVARD. Probabilmente il signor Bourganeuf ha messo, per errore, i miei spilli nella sua valigia...
GABRIELLA. Posso darvene io, Signora.
SIGNORA BONIVARD. Troppo gentile!... -
GABRIELLA (a parte). Povero pap!... E proprio il caso di dire che lamore cieco!... (Esce dal pan coup di destra.)
SIGNORA BONIVARD. Non male, la piccina! Un po sussiegosa! Piacevole la casa!... Una bella propriet!...
Scena quattordicesima
LA SIGNORA BONIVARD, ENRICO, poi GABRIELLA.
ENRICO (entra portando i ninnoli. Vedendo la signora Bonivard, lancia un grido di stupore e lascia cadere quel che ha in mano). Ah! questa poi!... Voi qui?...
SIGNORA BONIVARD. Enrico!...
ENRICO. La suocera Bonivard!
SIGNORA BONIVARD. Strano incontro!...
ENRICO. Che cosa volete? Che cosa siete venuta a fare?...
SIGNORA BONIVARD. Ma...
ENRICO. S, lo so, il mio notaio mi ha scritto!... I vostri centomila franchi?... E voi osate?...
SIGNORA BONIVARD. Chiedo scusa!...
ENRICO. Avete la sfrontatezza di pretendere i vostri centomila franchi?
SIGNORA BONIVARD. Non li avete forse riconosciuti a mia figlia?...
ENRICO. Non potevo sapere che avremmo divorziato...
SIGNORA BONIVARD. Insomma, ce li dovete.
ENRICO. Legalmente, s, ma onestamente...
GABRIELLA (rientrando con una scatoletta in mano). Ecco gli spilli, Signora.
SIGNORA BONIVARD. Vi ringrazio, Signora.
ENRICO (a parte, stupefatto). Si conoscono!...
(La signora Bonivard prende gli spilli e aggiusta parti del suo abito.)
GABRIELLA (sottovoce, a Enrico). Che ne dici della moglie di pap?
ENRICO (sottovoce). Sua moglie? E che ne so?... Non lho mai vista! Dove sta?
GABRIELLA. E costei!
ENRICO (al colmo dello stupore). Cosa?... La moglie di Bourganeuf?...
GABRIELLA. Ahim, la Signora!
ENRICO. Ma cosa dici!...
GABRIELLA. Me lha detto lei. (Esce dal fondo.)
Scena quindicesima
ENRICO, LA SIGNORA BONIVARD, poi CORBULON.
ENRICO (a parte, spaventato). Ah! Dio mio! Lei... mia suocera!... Unaltra volta! Sempre!... Sempre!... (Si accascia su una sedia.)
SIGNORA BONIVARD. Che c?
CORBULON (entrando dal fondo). Ottantaquattro alborelle!
SIGNORA BONIVARD. Il capitano!...
CORBULON. La signora Bonivard!... Ah!... perbacco!... (Scorgendo Enrico.) E allora! Enrico! Enrico! Che coshai?... (Enrico tenta invano di parlare, soffocato dal terrore.) Parla! Ma parla dunque!... (Pantomima espressiva di Enrico.) E matto!...
SIGNORA BONIVARD. Ho paura!
ENRICO (si alza con un balzo e si precipita sulla signora Bonivard terrificata, che scuote con violenza). Allora, siete voi?
SIGNORA BONIVARD.Aiuto!!...
(Fugge, inseguita, da Enrico, che Corbulon riesce a fermare.)
ENRICO. Rispondete, siete voi?
SIGNORA BONIVARD. Cosa?
ENRICO. Siete voi che lavete sposato?
SIGNORA BONIVARD. Chi?
ENRICO. Mio suocero.
CORBULON. Eh? Chi ha sposato?
ENRICO. S, laggi... nel meridione...
SIGNORA BONIVARD. Ma niente affatto, non sono io!... Prima di
tutto io non sono vedova!... Il signor Bonivard ancora vivo.
ENRICO (contento). Non lei!... Ah! respiro!... Ah! zietto! Che paura! Che incubo! Credevo che avesse sposato mio suocero!...
CORBULON. Bourganeuf?
SIGNORA BONIVARD (a parte). Santo cielo!... Ha detto: Bourganeuf! Ha detto suo suocero!... Bourganeuf suo suocero!... Allora.., mia figlia... Ah! (Si accascia sopra una sedia.)
ENRICO. Ma allora chi ha sposato?... chi?
(Si dirige alla camera di destra e si trova faccia a faccia con Diana, che sta uscendo.)
Scena sedicesima
GLI STESSI, DIANA, poi GABRIELLA, BOURGANEUF.
DIANA. Enrico!
CORBULON ed ENRiCO. Diana!
DIANA. Che sorpresa!... (Vedendo sua madre.) Ah! mamma!...
ENRICO. Non possibile!... Non possibile!...
CORBULON. Su, calmati!...
DIANA. Ma che succede?
SIGNORA BONIVARD. Se tu sapessi!...
ENRICO (a Diana). Siete voi, nevvero, siete proprio voi che avete sposato il signor Bourganeuf?
DIANA. Ve lhanno detto?... S, sono io!...
ENRICO. E lei!...
SIGNORA BONIVARD. Fatalit!
DIANA (alla signora Bonivard). Ma a lui che cosa gliene importa?
SIGNORA BONIVARD. Bourganeuf suo suocero!
DIANA. Come? Enrico?...
SIGNORA BONIVARD. E suo genero!... E il genero di mio genero!...
DIANA. Oh! no, troppo buffo! Lui! io! Ah! io sono sua suocera!... (Ride.)
ENRICO (al colmo del furore). Mia suocera!...
SIGNORA BONIVARD. E la mano di Dio! Tu ci vendicherai, figlia mia!
ENRICO (furioso, alla signora .Bonivard). Mi sono separato da lei per tenervi lontana, per sfuggirvi... e voi siete ritornata!... Ho divorziato per non avere pi una suocera, e adesso ne ho due.., due.., due!...
SIGNORA BON1VARD. E la mano di Dio, vi dico!
CORBULON. Andiamo, nipotino, su, che diamine!...
ENRICO. Ah! no, no, questo troppo!
CORBULON. Bada!... Se tua moglie ti sentisse!...
ENRICO. S, avete ragione!... lei non deve sapere!... lei deve continuare a non sapere!... E anche mio suocero!... Avete capito? Non voglio che mio suocero venga a sapere che ha sposato mia moglie. Avete capito?... Non voglio!...
SIGNORA BONIVARD. Non diremo niente!...
DIANA. Ve lo prometto!
GABRIELLA (entrando dal fondo). Fra una mezzora, potremo metterci a tavola. (A Diana.) Signora!...
DIANA (salutando). Signora!...
ENRICO (seccamente e rapidamente, presentando). Mia moglie! mia suocera. (A Gabriella.) Presto, si parte!
GABRIELLA. Si parte?
ENRICO. Immediatamente!... necessario!.;.
GABRIELLA. Ma per quale motivo?
ENRICO. Lontano!... lontano!.., lontano!... Via!... (La spinge verso la porta del pan coup di destra.)
GABRIELLA. Che significa tutto questo? (Esce dal pan coup di destra.)
ENRICO. Addio, zietto!
BOURGANEUF (entrando dal fondo, con un vassoio pieno di cose diverse). Ed ecco dei dolcetti di Torino, e della mortadella di Bologna!...
ENRICO. Al diavolo!
(D un calcio al vassoio ed esce alla destra di Gabriella. Stupefazione di Bourganeuf, che Corbulon cerca di calmare. La signora Bonivard e Diana scoppiano a ridere.)
Sipario
Fine del Secondo Atto
Atto Terzo
(Stessa scena del secondo atto.)
Scena prima
ENRICO, CORBULON, VITTORIA.
(Enrico sta facendo le valigie.)
VITTORIA (entrando da destra, e portando due involti). Ecco, signore.
ENRICO (bruscamente). Date qua. (Getta gli involti in un baule.)
VITTORIA. Il signore desidera che Io aiuti?
ENRICO. No, inutile!... Andate dalla signora e pregatela di far presto!...
VITTORIA. Bene, signore. (Esce dal pan coup di destra.)
CORBULON. Dove sta Gabriella?
ENRICO. In camera sua!...
CORBULON. Povera piccina!... Le hai detto che Diana era tua moglie?
ENRICO. Io? Ah! no di certo! Lei e suo padre non devono sapete nulla...
CORBULON. Come hai giustificato la tua improvvisa partenza?
ENRICO. Ho detto che non volevo avere due suocere in casa mia!... La ragazzaha pianto! Il padre ha pianto!... Ma che colpo, zietto, e che emozione!... Cera una sola donna al mondo, lunica, che speravo di non vedere mai pi... Ed proprio di lei che mio suocero va ad incapricciarsi!...
No, inaudito... inaudito!...
CORBULON. Per queI che ci ha guadagnato, tuo suocero!... Lo sai quel che mi ha confidato Gisella?
ENRICO. Gisella?
CORBULON. La signora Bonivard!...
ENRICO. Ah! s!...
CORBULON. Sembra che il povero Bourganeuf, bench sposato da tre giorni...
ENRICO. Ebbene?
CORBULON. E ancora al punto di prima!...
ENRICO. Ma cosa dite!...
CORBULON. Sta ancora ponendo... la propria candidatura!..
ENRICO. E uno scherzo!
CORBULON. Da quando si sposato, la signora Bonivard non Io ha lasciato solo con sua moglie nemmeno un attimo!...
ENRICO. In questo la riconosco... (Chiudendo il baule.) E questo fatto!...
CORBULON. E allora hai proprio deciso? Te ne vai?
ENRICO. Subito!...
CORBULON. Ebbene!.., vuoi che te lo dica?... Sbagli!...
ENRICO. Come?
CORBULON. Al tuo posto, io rimarrei, costi quel che costi!... Io qui ci metterei le radici!... Non fuggirci davanti alla signora Bonivard, che esulter per la tua partenza e si piazzer a casa tua come in un paese di conquista.
ENRICO. Io vivere qui, fra Diana e Gabriella?... Neanche a pensarci.
CORBULON. Che timporta? Diana non lami pi.
ENRICO. Oh!... se per questo!... no di certo.
CORBULON. E allora?
ENRICO. Ma per la miseria!... E stata pur sempre mia moglie per due anni!... Ci sono cose che non si dimenticano!... E pensate che possa sopportare che mio suocero... l... accanto a me, a casa mia, sotto il mio naso, sotto la mia barba... Ah! no, no... E un sentimento abbastanza naturale, mi sembra! (A parte.) Bisogna essere capitano di lungo corso per non capire queste cose!...
Scena seconda
GLI STESSI, LA SIGNORA BONIVARD, entrando dal pan coup di sinistra.
SIGNORA BONIVARD. Mica male, questa propriet!... Credo che mi piacer.
ENRICO (a parte). Oh! (Finisce di chiudere il baule.)
CORBULON. Il giardino grazioso, nevvero?
SIGNORA BONIVARD. S, ma fa troppa ombra!... C un vialetto di tigli, verso il fondo, che far abbattere immediatamente; e cos il capanno!...
ENRICO. Forza!... Lo sterminio sta per incominciare!... Vandala!...
SIGNORA BONIVARD. Che cosa ve ne importa, dal momento che partite?...
ENRICO. Ah!... s, parto!... E immediatamente anche!... E se ho un consiglio da darvi, di non venirmi pi dietro... di non darmi pi la caccia. Perch, ve Io dico subito...
SIGNORA BONIVARD. Darvi la caccia?.., io... Io vi ho dato la caccia?
ENRICO. Lo so, direte che sono stato io a venirvi dietro.
SIGNORA BONIVARD. La sorpresa stata altrettanto spiacevole per me che per voi!...
ENRICO. E allora perch non avete detto a Bourganeuf che io avevo sposato vostra figlia?
SIGNORA BONIVARD. Come potevo sapere che eravate suo genero?
ENRICO. Ma... in Municipio, avr pur sentito pronunciare il mio nome!
SIGNORA BONIVARD. Evidentemente!
ENRICO. E non ha detto niente?
SIGNORA BONIVARD.AssoIutamente niente!
ENRICO. E impossibile!... Duval!... Colpisce subito!...
SIGNORA BONIVARD. Non siete il solo, ad avere quel cogmome!
CORBULON. E abbastanza diffuso!
SIGNORA BONIVARD. E poi... Ho avuto cura, in precedenza, dire a Bourganeuf che eravate morto...
ENRICO. Eh?
SIGNORA BONIVARD. Qualche tempo dopo il vostro divorzio con mia figlia; e che per conseguenza lui non sposava una divorziata, cosa che gli dava fastidio, ma una vedova.
ENRICO. Quindi mi avete ucciso!
SIGNORA BONIVARD. Con molto piacere!...
ENRICO. E questo perch vostra figlia potesse sposare un uomo di cinquantadue anni!
SIGNORA BONIVARD. Devo ammettere che la povera Diana non fortunata: prima voi, poi Bourganeuf!... Ah! perch il signor Champeaux non tornato in Francia tre mesi fa, invece di tornare soltanto oggi?...
ENRICO. Champeaux? E arrivato?... Lavete visto?...
SIGNORA BONIVARD. Non io, Diana...
ENRICO. Ha parlato con lei?
SIGNORA BONIVARD. Con lei e con Bourganeuf. andato a Brunoy; torner verso le sei!...
ENRICO (a parte). Oh! che idea! Se potessi!... Sistemerebbe tutto! Io non parto pi; rimango! Devo ad ogni costo mandare a monte il matrimonio di Bourganeuf!... Champeaux sposer Diana e per di pi mi liberer dalla vecchia Bonivard!
SIGNORA BONIVARD (a Corbulon). Il signor Champeaux sta a cena con noi!...
Lo vedrete!...
ENRICO. Ah! Champeaux!... E luomo che Diana avrebbe dovuto sposare!
CORBULON. E vero!...
SIGNORA BONIVARD. A chi lo dite!...
CORBULON. Lha amata a suo tempo!
ENRICO. Forse lama ancor oggi.
SIGNORA BONIVARD. E probabile!...
ENRICO. Se non aveste avuto tanta fretta di sbarazzarvi della ragazza... se non laveste buttata in pasto a Bourganeuf...
SIGNORA BONIVARD. Ho scelto il minore dei mali!
ENRICO. Oggi avrebbe sessantamila lire di rendita! Perch lamico Champeaux...
SIGNORA BONIVARD. Eh!... Lo so bene!... Inutile ricordarmelo!...
ENRICO. Disgraziatamente, troppo tardi!... Perch sposasse Diana, bisognerebbe che il matrimonio di Bourganeuf fosse annullato, cosa impossibile!
SIGNORA BONIVARD. Mah! chi Io sa?
CORBULON. C un mezzo secondo voi?
SIGNORA BONIVARD. Forse!...
ENRICO (a parte). Ci sta arrivando!... (A voce alta.) Voi lo sciogliereste il matrimonio con Bourganeuf?
SIGNORA BONIVARD. Perch no?
ENRICO. Parole! Voi non siete in grado!...
SIGNORA BONIVARD. Sono pure riuscita a spezzare il vostro!...
ENRICO. Non la stessa cosa!... Io... io non chiedevo di meglio che divorziare! Ma Bourganeuf non desidera affatto separarsi da Diana.
CORBULON. Al contrario!
SIGNORA BONIVARD. Lasciate fare a me!...
ENRICO. Sar difficile!... Bisogna incominciare subito!
SIGNORA BONIVARD. Ci penso io!...
ENRICO. Voi?... Lasciate stare!... Vi garantisco, non ne avete la capacit!... Bourganeuf vi elimina quando vuole!
SIGNORA BONIVARD. Dite davvero?
ENRICO. Vi schiaccer! ... Vi soggiogher!
SIGNORA BONIVARD. Lui?
CORBULON (a parte). Ah!... Ora capisco!...
ENRICO. Del resto, non lo nasconde!... Poco fa, ci ha detto che vuol mettervi in riga.., e con energia. Non cos, zio?
CORBULON. S, s... Cos ha detto! Ah, con lui dovrete rigar dritto!
SIGNORA IIONIVARD. Poveretto!... Ah!... che non si metta in mente di fare il prepotente... Non attacca!
ENRICO (a parte). Forse, provocandola un po!...
Scena terza
GLI STESSI, BOURGANEUF.
BOURGANEUF (entrando dal pan coup di destra). Sentite, genero, fate una buona azione!... Gabriella desolata!... Non partite!
ENRICO. Veramente vi farebbe piacere? Va bene, suocero, daccordo... Rimango!...
BOURGANEIJF. Oh, genero!... (Gli stringe la mano.) Mia figlia sar felice.
CORBULON. Meno male!... Corro a recarle la buona novella.
BOURGANEUF. Vivremo tutti qui, in famiglia, felici!...
CORBULON (tornando). Con me, nipote, lo sai, non devi fare complimenti. Se avete bisogno della mia camera, vado a dormire a Parigi.
ENRICO. Ma niente affatto, caro zio.
CORBULON. Non fate complimenti!... (Esce dal pan coup di destra.)
ENRICO. Ci arrangeremo benissimo!
BOURGANEUF. Ma certo!... Niente di pi facile...
ENRICO. Signora... Signora!... (Indica la signora Bonivard, della quale finge di non sapere il nome.)
BOURGANEUF. Bonivard... Signora Bonivard...
ENRICO. Grazie!... Non me lo ricordavo!...
SIGNORA BONIVARD (a parte). Quant bravo!
ENRICO. La signora Bonivard andr nella camera rossa. (Indica la camera di destra.)
BOURGANEUF. Perfetto!...
ENRICO. E vostra moglie nella camera azzurra!... (Indica la camera di sinistra.)
BOURGANEUF. La mia camera!... Gi ci sta.
ENRICO. Quanto a voi, caro suocero...
BOURGANEUF (sorridendo). Oh! io...
ENRICO. Allestiremo un letto...
SIGNORA BONIVARD. Nel capanno, in fondo al giardino.
BOURGANEUF. Eh?
SIGNORA BONIVARD. Diana molto stanca del viaggio...
BOURGANEUF. Ah!... Permettete!...
SIGNORA BONIVARD. inteso!... E cos!... Inutile insistere!...
BOURGANEUF. Ma allora, avete intenzione di continuare!... Ah! no, no... E innanzitutto vi prego, cara suocera, di occuparvi, qui dentro, soltanto delle cose che vi riguardano!...
ENRICO (a parte). Benissimo!
SIGNORA BONIVARD. Il mio dovere di dare a mia figlia tutti i consigli che io credo necessari, signore!...
BOURGANEUF. In tutti i casi, lei non seguir i vostri consigli a lungo, signora!...
SIGNORA BONIVARD. Poich...
BOURGANEUF. Poich conto proprio che facciate fagotto e ci lasciate vivere a nostro agio...
SIGNORA BONIVARD. Far fagotto?... Io?...
BOURGANEUF. Voi!...
ENRICO (a parte). Bravo!
SIGNORA BONIVARD. Daccordo!... Ma se me ne vado, Diana mi seguir!...
BOURGANEUF. Lo vedremo!...
SIGNORA BONIVARD, Certo, lo vedrete!... (Guardando Enrico.)
Mio genero non mi ha mai fatto paura!... (Esce a destra.)
Scena quarta
ENRICO, BOURGANEUF.
ENRICO. Bravo, suocero!... Bravissimo!
BOURGANEUF. Ma si mai visto?...
ENRICO. Fate bene a parlar chiaro fin dallinizio!...
BOURGANEUF. Sapr di che pasta sono fatto!
ENRICO. Ah!... Credo che vi dar del filo da torcere!... Dovete capire... Unex ballerina!...
BOURGANEUF. Eh?... che cosa dite?...
ENRICO. Non lo sapevate?
BOURGANEUF. La signora Bonivard?...
ENRICO. Eh, s!... Lo zio lha conosciuta, venticinque anni fa, a Marsiglia, al Grand-Thatre...
BOURGANEUF. Danzava nel balletto?
ENRICO. S, ed anche un po... nel letto, semplicemente.
BOIJRGANEUF. Non possibile!...
ENRICO. Mio zio vi dar dei particolari, se possono interessarvi!... Capite adesso perch volevo andarmene?... Non mi divertiva affatto vedere mia moglie vivere accanto a questa vecchia ballerina, che voi le avete dato per matrigna...
BOURGANEUF. Ah... grossa!...
ENRICO. Fra di noi, se dovessi darvi un consiglio...
BOURGANEUF. S?...
ENRICO. Vi direi: Lasciate che la signora Bonivard si porti la figlia con s, e augurate buon viaggio a tutti e due...
BOURGANEUF. Ah! no!...
ENRICO. E riprendiamo qui, voi, mia moglie ed io, la nostra bella esistenza di un tempo!
BOURGANEUF. Scusate, ma io ho una moglie.., e Diana incantevole...
ENRICO. Ma non vi accorgete che la vostra vita sar un inferno perpetuo, fra una suocera che vi odia e una moglie che non vi ama?
BOURGANEUF. Come?
ENRICO. Diamine!... Non siete pi tanto giovane! Non siete pi tanto bello...
BOURGANEUF. Permettete!...
ENRICO. E Diana non mancher di fare dei confronti.., poco lusinghieri per voi!...
BOURGANEUF. Confronti? Quali confronti?
ENRICO. Il suo primo marito era meglio di voi.., sicuramente!...
BOURGANEUF. Che ne sapete, voi?
ENRICO .Lo immagino!...
BOURGANEUF. Sbagliate!...
ENRICO. Ah!...
BOURGANEUF. Era un imbecille!...
ENRICO. Eh?...
BOURGANEUF. Brutto, brontolone, astioso e antipatico!...
ENRICO (a parte). Ah! Maledetta vecchia...
BOURGANEUF. E che morto prima del tempo, abbrutito da eccessi prematuri.
ENRICO. E vostra moglie che vi ha raccontato questi particolari?
BOURGANEUF. No, la signora Bonivard.
ENRICO (a parte). Ah! allora...
BOURGANEUF.Dunque non ho niente da temere, come voi dite, da confronti poco lusinghieri, n devo lottare contro ricordi pericolosi!... E poi sarebbe troppo stupido che perdessi i miei centomila franchi!...
ENRICO (furioso). Eh?... Cosa dite?... Centomila franchi?...
BOURGANEUF. Li ho riconosciuti a Diana, per contratto...
ENRICO. Anche voi?
BOURGANEUF. Come?... anchio?...
ENRICO. Ora mi rendo conto!... Ah!... servizio completo!... Centomila franchi!...
BOURGANEUF. Li ha pretesi la signora Bonivard!
ENRICO. Pare che sia la sua cifra! Bene!.., Va dincanto!... Duecentomila franchi!...
BOURGANEUF. Vi ho detto cento, non duecento...
ENRICO. Mi rendo conto!... (A Gabriella.) Che c?
(Gabriella entra dal pan coup di destra, con un vassoio.)
Scena quinta
GLI STESSI, GABRIELLA.
GABRIELLA. La mamma ha chiesto...
ENRICO. Non chiamarla mamma! Ti proibisco di chiamarla mamma!...
BOURGANEUF. Perch no, scusate!
ENRICO. Perch non mi piace!
GABRIELLA, Ebbene! La signora Bourganeuf ha chiesto una tazza di t e ora gliela porto.
ENRICO. Tu?... Non sei mica la domestica!... Perch non ci va Vittoria?
GABRIELLA. occupata!
BOURGANEIJF (a parte). Eccellente pretesto per andare da Diana!... (A voce alta.) Lascia, ci vado io!
ENRICO (a parte). Rimangono soli... Ah!... no! ( Vuol prendere il vassoio.)
Lasciate, sar un vero piacere per me...
BOURGANEUF. Ma niente affatto.., una premura che riguarda me!...
ENRICO (tirando il vassoio). Ma no!...
BOURGANEUF (stesso gioco). Ma s!...
GABRIELLA. No, che si rovescia! Tieni, pap. (Gli porge il vassoio.) Tocca a lui.
BOURGANEUF. Avete sentito... Tocca a me, tocca a me!... E mio diritto! (Esce a sinistra.)
Scena sesta
ENRICO, GABRIELLA, poi LA SIGNORA BONIVARD.
GABRIELLA (ridendo). Che idea ti venuta di non volere che pap vada in camera di sua moglie?
ENRICO (a parte). Lo mander via!...
GABRIELLA. Enrico?... Enrico?...
ENRICO. Sarebbe la fine se...
SIGNORA BONIVARD (entrando da destra). Chiedo scusa, cara Signora...
ENRICO (a parte). Siamo salvi!... (A voce alta.) Signora Bonivard! (A parte.) Mettiamola di sentinella...
SIGNORA BONIVARD. Che c?
ENRICO. Presto, entrate in quella camera...
GABRIELLA (a parte). Come?
SIGNORA BONIVARD. Da mia figlia?
ENRICO. Andate, su; urgente...
SIGNORA BONIVARD. Ma...
ENRICO (sottovoce). C dentro Bourganeuf!...
SIGNORA BONIVARD. Signore Iddio!... Ah! no!... no!...
GABRIELLA.... Ma che significa tutto questo?... Non capisco!
ENRICO. Non hai bisogno di capire. Sono faccende interne; non ci riguardano.
Scena settima
ENRICO, GABRIELLA,BOURGANEUF, poi CHAMPEAUX, VITTORIA.
BOURGANEUF (entrando furioso). Ah! no; ne ho abbastanza! Ne ho abbastanza!... (Riaprendo la porta.) Diana, questa sera stessa tua madre se ne andr o ce ne andremo noi due!... Scegliete!.. (Chiude la porta.) Vecchia carampana, ma va!...
GABRIELLA. Pap, ma insomma!...
ENRICO. Ah! che bisogno avevate di sposarvi unaltra volta?
BOURGANEUF. Ah! vi assicuro, se dovessi tornare indietro...
VITTORIA (entrando dal fondo) . Il signor Champeaux!...
(Entra Champeaux, Vittoria esce.)
ENRICO. Oh! eccoti!... Finalmente!... Come va, vecchio mio?...
CHAMPEAUX. Benissimo, benissimo! (Saluta Bourganeuf.) Signore!
BOURGANEUF (seccamente). Servitore!...
CHAMPEAUX (a parte). Poco gentile, il vecchio Bonivard!...
BOURGANEUF (a Gabriella, che gli sta parlando). No, lasciami, Gabriella, inutile!
GABRIELLA. Pap, ti prego!...
CHAMPEAUX (a parte). Pap? sua figlia?
ENRICO. Avete ragione, suocero!... Avete ragione!...
BOURGANEUF. Ho deciso!... O lei o noi!... O noi o lei!...
(Esce, parlando con Gabriella, dal pan coup di destra.)
CHAMPEAUX (a parte). la figlia del vecchio Bonivard! Non sapevo che Diana avesse una sorella!... E carina.., molto carina!...
Scena ottava
ENRICO, CHAMPEAUX.
ENRICO (venendo avanti, a parte). A questo punto non rimane che convincere Champeaux!... (A voce alta.) Arrivi da Brunoy?...
CHAMPEAUX. In questo momento...
ENRICO. Ah!... Arrivi a proposito... neI bel mezzo di una scenata di famiglia... E in una casa!... No, non puoi fartene unidea!... Ci sono dei momenti in cui mi chiedo se sogno o se sono desto.., o se mi hanno rinchiuso a Charenton.
CHAMPEAIJX (ridendo). Come?... Cambieresti casa?
ENRICO. Ah! ce n davanzo!... Hai visto mio suocero?
CHAMPEAUX. Sembra furioso!...
ENRICO. Esasperato!... Toh!... Non te lho nemmeno presentato!
CHAMPEAUX. Inutile!... Lo conosco... Lho visto poco fa con Diana.
ENRICO. Ah! s... dunque, hai gi visto Diana? Ebbene!... Ti. ha parlato?
CHAMPEAUX. Per un quarto dora!... Tu eri uscito, a quanto m hanno detto.
ENRICO. Allora, sai quel che successo?
CHAMPEAUX. Diana me lha detto in poche parole. Povera signora Bonivard!... Non hai pianto a lungo, eh?...
ENRICO. Ah!... amico mio!... Ero cos contento di essermene liberato... cos contento!... E tracchete! si ricomincia da capo.
CHAMPEAIJX. Non ci hai molto guadagnato neI cambio! rognoso, tuo suocero!
ENRICO. Lui! Una pasta duomo!
CAMPEAUX. Beh, e allora?
ENRICO. Andavamo daccordo che era una meraviglia!... E se non avesse avuto la maledetta idea di sposarsi di nuovo! Insomma, lo capisci bene, alla sua et!...
CHAMPEAUX. Che ci vuoi fare?... Forse voleva verificare se laI sua seconda moglie lo avrebbe reso pi felice della prima!... E Diana? Che cosa pensa di questo matrimonio?...
ENRICO. Diana?
CHAMPEAUX. Non deve farle molto piacere!...
ENRICO. Lo ha subito!... E non certo felice.., bench, sia detto fra di noi, quel povero marito... (Ride.)
CHAMPEAUX. Beh?...
ENRICO. In teoria, amico mio, sempre in teoria!... Non ti dispiace questa notizia, eh, vecchio seduttore?...
CHAMPEAUX. Scusa, ma non capisco bene...
ENRICO. Capirai!... Champeaux, mio vecchio Champeaux! Tu devi farmi un favore...
CHAMPEAUX. Quale?
ENRICO. Vuoi salvarmi la vita?...
CHAMPEAUX. Io?... E come?...
ENRICO. Due anni fa, tu sei partito perch amavi Diana...
CHAMPEAUX. S... lo sai bene... Mi serbi rancore?...
ENRICO. Io?... figurati!... al contrario!...
CHAMPEAUX. Ah!
ENRICO. Tu lhai rivista e hai potuto constatare che ancora piacevole...
CHAMPEAUX. Oh!... affascinante! un po ingrassata!
ENRICO. S, ma le dona!...
CHAMPEAUX. E vero!...
ENRICO. E ancora meglio di prima! Lo avrai notato! Ah! amico mio, una donna stupenda, una donna ideale!...
(Guarda se Bourganeuf non stia ad ascoltare.)
CHAMPEAUX (a Parte). Dopo quattro anni di vita coniugale!... questo s che un buon marito!...
ENRICO. E dimmi un po, lami sempre, Diana?
CHAMPEAUX. Eh?
ENRICO. Ti chiedo se lami sempre. S, non vero? Ah! non dire di no!... Prima di tutto, non sarebbe cortesia!.., e poi non sarebbe verosimile... Non mi farai mai credere che hai potuto dimenticare tanto presto... Ci offenderemmo, ti avverto...
CHAMPEAUX. Ma che cosa vuoi dire? Spiegati!...
ENRICO. Ecco la mia idea... Tu ami Diana... Lei ti ama.
CHAMPEAUX. Eh?
ENRICO. Lei ti ama!... Tu le fai la corte.., ma intendiamoci una corte serrata... Mi segui?
CHAMPEAUX. E poi?
ENRICO. E poi, vi peschiamo insieme, lei divorzia e tu la sposi!
CHAMPEAUX. Ah! lei divorzia?
ENRICO. Sicuro, e tu la sposi. Come vedi, semplicissimo.
CHAMPEAUX. Ah! semplicissimo! Allora, tu sei daccordo, vuoi sbarazzarti di Diana?
ENRICO. Costi quel che costi!
CHAMPEAUX. Ma perch?
ENRICO. Ma perch non voglio che diventi la donna di mio suocero!...
CHAMPEAUX (sbalordito). Di tuo suocero? Ah! per questo?...
ENRICO. Non ti pare sufficiente?
CHAMPEAUX. Certo!... Oli! certo... (A parti.) matto!
ENRICO. Ma senti, potevo prevederlo? lo chiedo, a te. Mia moglie che diventa mia suocera! Ah!... amico mio, che colpo!
CHAMPEAUX (a parte). Oh, povero ragazzo!
ENRICO. La vedi la mia testa?...
CHAMPEAUX. S... Oh! La vedo s! (A parte.) la musica che glielha scombinata.
ENRICO. Ho limpressione di essere diventato scemo!...
CHAMPEAUX. Hai limpressione? (A parte.) desolante!... Ha
limpressione!...
ENRICO. Allora, siamo daccordo?...
CHAMPEAUX (caritatevole). S, povero amico mio... Tutto quello che vuoi!... Tutto!... Non ti voglio rifiutare nulla!...
ENRICO. Quanto alla vecchia Bonivard...
CHAMPEAUX. Oh! povera donna!...
ENRICO. Se ti annoia, mandala al diavolo! Pim!... Pam!... (Fa il gesto di dare dei calci.)
CHAMPEAUX. Ah! certo!... Non mancher! (A parte.) Non si ricorda nemmeno che morta!... (A voce alta.) Ma senti, chi il tuo medico?
ENRICO. Il mio medico? Non ne ho!
CHAMPEAUX (a parte). E non viene curato!... (A voce alta.) Ah!
vccchio mio!... Non mi aspettavo di ritrovarti in questo stato!...
ENRICO. E io no? Se mavessero detto...
Scena nona
GLI STESSI, CORBULON, poiVITTORIA.
CORBULON (entrando dal pan coup di destra). Ah! Champeaux!
CHAMPEAUX. Capitano!... (Stretta di mano.)
CORBULON. Come ve la passate, intrepido viaggiatore?
CHAMPEAIJX. Benissimo!...
ENRICO. Caro zio, la faccenda sistemata...
CORBULON. Ah! davvero?...
ENRICO. Champeaux acconsente...
CORBULON. A che cosa?
CHAMPEAIJX (facendo dei cenni di complicit a Corbulon). A tutto, capitano... A tutto!...
ENRICO. Lui ama sempre Diana, le far la corte... e magari fuggir con lei, se necessario!...
CHAAMPEAUX. Quindi, capite? ci sorprenderanno, lei divorzier
ed io la sposer.
CORBULON. Bravo!... Un piano perfetto! funzioner da solo...
Ah! no! se vengono sorpresi insieme, non potr pi sposarla!
ENRICO. Ebbene!... Si limiteranno a scappare, e andranno in America!
CHAMPEAUX. Vada per lAmerica!...
ENRICO. Non una fortuna, zietto, che sia ritornato?
CORBULON (a Champeaux). Ah! che servigio state rendendo a mio nipote!...
CHAMPEAUX (a Corbulon con intenzione). Povero, povero amico mio!...
CORBULON. Ma ci pensate? costretto ad essere il genero della propria moglie!...
CHAMPEAUX. S, s! lo so!
CORBULON. Quanto alla signora Bonivard!...
CHAMPEAUX.S... siamo intesi.., se mi annoia... pim!... pam!...la mando al diavolo. (A parte.) Non bisogna contraddirlo.
VITTORIA (entrando dal fondo, con un candeliere e un panierino per bottiglie). Signore, per la cena, quali vini porto su?
ENRICO. Vado a prenderli io!... Venite con me, zietto?
(Vittoria esce.)
CORBULON. Volentieri.
ENRICO. Ti far assaggiare due o tre vinelli di cui mi saprai dire! Sei sempre un estimatore?
CHAMPEAUX. Sempre!... senti un po, seriamente.., scherzi a parte...
ENRICO. S?
CHAMPEAUX. Non ami pi Diana?
ENRICO. Io? Ma no, figuriamoci! Mi stai prendendo in giro? (Esce ridendo dal fondo.)
CHAMPEAUX. Scusate, capitano.
CORBULON. Dite.
CHAMPEAUX. Ma allora proprio vero? Non ama pi sua moglie?...
CORBULON. Lui?... Ladora!... (Esce dal fondo.)
CHAMPEAUX (solo). Capissi qualcosa!... Adora sua moglie.., e mi supplica di scappare con lei perch non lama pi... e perch non vuole diventare suo genero!... La cosa migliore che possa fare, io, di svignarmela, e subito... (Gabriella entra dal pan coup di destra.) Ah! la giovane Bonivard!...
Avvenente!
Scena decima
GABRIELLA, CHAMPEAUX.
GABRIELLA (a parte). Pap sempre furioso... (Scorgendo Champeaux.) Oh, scusate, Signore!...
CHAMPEAUX (presentandosi). Champeaux... lamico Champeaux... Il viaggiatore...
GABRIELLA. Ah! Ho spesso sentito parlare di voi, signore... Enrico vi molto affezionato!
CHAMPEAIJX. Siamo amici da tanti anni!... Mi sembrato un po cambiato.
GABRIELLA. Ah! -
CHAMPEAUX. Che cosa ha potuto frastornarlo a questo modo?
GABRIELLA. Frastornarlo?... Vi sembra frastornato?...
CHAMPEAUX. Non sar niente.., ma dovrebbe stare in riposo.
Non lavorer troppo?
GABRIELLA. Oh!... No!... E addirittura un po pigro!...
CHAMPEAUX. Lo sempre stato...
GABRIELLA. Ed un peccato, perch ha del talento...
CHAMPEAUX. S, insomma!.., insomma!... Quel che conosco di lui, detto fra di noi...
GABRIELLA (un po seccata). Siete musicista, signore?
CHAMPEAUX. Oh! un appassionato... niente di pi!
GABRIELLA. Ebbene! Vi far sentire la sua ultima composizione!... Giudicherete voi stesso!... Dov andata a finire? Hanno messo tutto sottosopra!... (Cerca sul pianoforte.)
CHAMPEAUX (a parte). Incantevole! incantevole!
Scena undicesima
GLI STESSI, ENRICO.
ENRICO (entrando dal fondo, carico di bottiglie). Ecco un certo Chambertin, che berremo al tuo futuro matrimonio!
CHAMPEAUX. Il mio matrimonio?
ENRICO. Certo!... Con Diana!...
CHAMPEAUX. Ci tieni sempre?
ENRICO. Pi che mai!...
CHAMPEAUX. Ma senti un po... Lei non pensa di sposarsi?
ENRICO. Chi? Diana? Ma se te Io dico...
CHAMPEAUX. Non Diana, sua sorella!
ENRICO. Quale sorella?
CHAMPEAUX. Quale!... Ma questa splendida ragazza...
ENRICO. Gabriella?... (Ridendo.) Mia moglie! ma dai, buon tempone!... Che fai, ricominci?... Come una volta?... Ah! no, senti, no, no!... (Esce ridendo dal pan coup di destra.)
Scena dodicesima
CHAMPEAUX, GABRIELLA, ENRICO, CORBULON, LA SIGNORA BONIVARD, DIANA.
CHAMPEAUX. Sua moglie!... Nemmeno sua moglie sa riconoscere!...
GABRIELLA (a parte). Ah! eccolo... (Prende un foglio di musica.) Barcarola. Alla mia cara mogliettina. Ah! quanto mi ha fatto piacere!... (A voce alta.)Volete suonarla, signor Champeaux?
CHAMPEAUX. Molto volentieri!... (Prende il foglio. Gabriella va ad aprire il piahoforte.) Ah, la barcarola! Non proprio di ieri!...(Va al pianoforte)
GABRIELLA eCHAMPEAUX (cantando).
La sera dolce, e il vento
gonfia le vele, o bella!...
Brilla nel firmamento
luminosa una stella!...
ENRICO (entrando precipitosamente, a parte). La mia barcarola!... E laltra, che di l!
DIANA (cantando nelle quinte).Mi affascina il tuo canto,
va la barca sul mare...
GABRIELLA (ascoltando sorpresa). La mia barcarola? La cantano di l?
ENRICO. Vittoria, che si diverte!... (D un calcio allo sgabello del pianoforte per far tacere Champeaux.)
CHAMPEAUX (che non cap:sce). Pi piano?... Daccordo!... (Suona meno forte.)
DIANA (cantando nelle quinte).Ah! vivere un incanto,
tanto dolce amare!... (Entra.)
GABRIELLA. Diana?... Conosce la barcarola?...
ENRICO (agitato). Patatrac!... (La signora Bonivard entra e canta con Diana la barcarola una seconda volta.)
DIANA (cantando). La, la, la la, la, la!
CORBULON (entrando dal fondo carico di bottiglie, canta con Diana). La! la! la! la! la! la!
ENRICO (cantando fortissimo, sullaria di Jai du bon tabac) La, la, la, la, la, la, la, la, la, la!
GABRIELLA. Anche lui!... Ma la conoscono tutti!
ENRICO (a parte). La frittata completa!
SIGNORA BONIVARD (a Enrico). quel che avete fatto di meglio.
CHAMPEAUX (terrificato). Ah! questa voce! La signora Bonivard...
SIGNORA BONIVARD. Signor Champeaux.
CHAMPEAUX (indietreggiando di fronte a lei). Ma allora non siete morta!..
SIGNORA BONIVARD. Prego?
Scena tredicesima
GLI STESSI, BOURGANEUF.
BOURGANEUF (entrando dal pan coup di destra). Che succede qui dentro?
Un concerto?
GABRIELLA (a Diana). Voi, signora, conoscete questa barcarola?
DIANA (prendendo la musica). S, dedicata a me.
GABRIELLA (prendendo la musica dalle mani di Diana). A voi? (Leggendo.) Alla mia cara mogliettina. (A Enrico.) Avete una sola moglie, suppongo.
BOURGANEUF. Perbacco!
CHAMPEAUX. Vostra sorella!...
GABRIELLA. Mia sorella?...
CHAMPEAUX. Diana!...
ENRICO. Ma niente affatto! Vuoi stare zitto?. Impfcciati della tua di sorella!...
CHAMPEAUX (alla signora Bonivard). Il povero ragazzo non si ricorda pi che ha sposato vostra figlia, quattro anni fa!...
BOURGANEUF. Come?... Avete sposato Diana?
ENRICO. Oh! insomma, al diavolo!... S!
BOURGANEUF. Lei vostra moglie?
ENRICO. No!... Lo stata... Abbiamo divorziato...
CHAMPEAUX. Divorziato?
BOURGANEUF. Diana stata vostra moglie?
ENRICO. S, la mia prima moglie... Ho fatto di tutto per nascondervi la verit! Ma questo animale di Champeaux...
BOURGANEUF. Diana!... Voi! Lei!
GABRIELLA. Ah! pap!...
BOURGANEUF. Ed io lho sposata!... (Alla signora Bonivard.) E voi mavete giurato che il vostro primo genero era morto!...
SIGNORA BONIVARD. Lho fatto per mettervi tranquillo!
CORBULON. Su, nipote, stato il caso, soltanto il caso, che ha combinato il pasticcio...
GABRIELLA. Ce ne andremo da questa casa... E necessario!...
BOURGANEUF. No... Restate!... Siamo noi che vi cediamo il posto!... Ah! mi ricorder della mia luna di miele!...
ENRICO. Ma no, perbacco!...
BOURGANEUF. No, lasciatemi... lasciatemi...
ENRICO. Siete molto arrabbiato, suocero?...
BOURGANEUF. Sono stufo!...
CHAMPEAUX (a Corbulon). Interessante il divorzio!.., ma talvolta un po complicato!...
BOURGANEUF. Andate a prepararvi, Diana, prendiamo Iespresso delle sei.
DIANA. Vieni, mamma...
BOURGANEUF. No, permettete... Parto con mia moglie.., sola .
DIANA. Ah, no, Signore!
SIGNORA BONIVARD. Mi rapite la figlia?
BOURGANEUF. Proprio cos!
ENRICO (a parte). E giunto il momento!... (Parla a Corbulon)
SIGNORA BONIVARD. E pensate che acconsenta?...
BOURGANEUF. Non vi consulto di certo.
ENRICO (sottovoce, alla signora Bonivard). Quello non ha paura di voi!... Voi quello l non lo schiaffeggiate!...
SIGNORA BONIVARD. Davvero? Bene! Ve lo faccio vedere io!...(A Diana.) Fai attenzione, tu, e seguimi!... Lui mi dar uno schiaffo... e tu lo prenderai!...
DIANA. Daccordo, mamma!...
SIGNORA BONIVARD. Mia figlia non abbandoner sua madre!...
BOURGANEUF. quel che vedremo!... La legge dalla mia parte!...
SIGNORA BONIVARD. Me ne rido io della vostra legge... Andate
a chiamare la forza pubblica, mostro!...
BOURGANEUF. Oh! Smettetela!...
ENRICO (sottovoce, a Bourganeuf) Bene... Benissimo!
SIGNORA BONIVARD. Prendermi la mia bambina!... (Lo spinge.)
BOURGANEUF (esasperato). Ah! ah! ah!
SIGNORA BONIVARD (stesso gioco). Tiranno!
BOURGANEUF (furioso). Signora!...
SIGNORA BONIVARD (stesso gioco). Vigliacco!...
BOURGANEUF. Ah! Smettetela... altrimenti!...
SIGNORA BONIVARD. Mi volete picchiare forse?
CORBULON (a parte). Benissimo!...
BOURGANEUF. Voi pagherete per tutti...
ENRICO (sottovoce a Bourganeuf). Bravo!...
SIGNORA BONIVARD. Se credete di farmi paura!... (Lo spinge.)
BOURGANEUF. Le volete?... (Alza la mano.)
ENRICO (a parte). Ci siamo!
BOURGANEUF (abbassando la mano). No... Preferisco andarmene!...
ENRICO (a parte). No, cos non va bene!... (Corre dietro a Bourganeuf, assieme a Corbulon, e lo fa ritornare.)
SIGNORA BONIVARD. Ma picchia dunque!... Ma picchia dunque! (Lo sfida.)
BOURGANEUF. Ah! mi sfidate?...
GABRIELLA. Pap, ti prego!...
SIGNORA BONIVARD. Oh... ti sfido... Coniglio!... Non ha il coraggio!... Scappa!...Vigliacco!... Vigliacco! Ah!... bene!...Aspetta!... Io ce lho il coraggio!... (Lo schiaffeggia.)
BOURGANEIJF. Oh!... E allora, prendi!... (Alza la mano, Diana si precipita davanti alla madre e riceve lo schiaffo di Bourganeuf)
TUTTI (con sentimenti diversi). Ah!...
ENRICO. Finalmente!
CORBULON. E non senza fatica...
SIGNORA BONIVARD. Ha colpito mia figlia!
BOURGANEUF. Diana, perdonatemi!... vi giuro...
DIANA. Lasciatemi, Signore!...
SIGNORA BONIVARD. Abbiamo i testimoni!... Sevizie gravi!... La legge precisa!... Conosco le procedure!...
ENRICO. Lo credo!...
BOURGANEUF. Ma accidenti... se vi dico che non avevo lintenzione...
DIANA. Domani far domanda di divorzio!...
ENRICO. Soltanto il primo difficile!
BOURGANEUF. Ebbene!... Sia!... Non mi oppongo... al contrario...
SIGNORA BONIVARD. Vieni, figliola... usciamo di qui!...
ENRICO. Vi accompagna Champeaux...
CHAMPEAUX. Molto volentieri!...
DIANA. Fino in Brasile?
CHAMPEAUX. Non chiedo di meglio!
DIANA. E la mamma?
SIGNORA BONIVARD. Ci sono delle negre laggi?... Le far rigare!... (A Bourganeuf.) Signore, ci rivedremo in tribunale!.....Ah! vi ricorderete della data del 20 settembre!
(Esce dal fondo con Diana e Champeaux.)
ENRICO. Finalmente ce lho fatta!... Ah, la data del 20 settembre! Quella del nostro matrimonio!
BOURGANEUF. E quella del mio divorzio!...
CORBULON. Povero Champeaux! ... lui, che bisogna compiangere!...
BOURGANEUF. Mah!... Chi lo sa? Il matrimonio una lotteria!...
ENRICO. E il divorzio una scatola a sorpresa!...
Sipario
Fine
Note
1.Vsinet una localit a pochi chilometri da Versailles, nei pressi
della grande foresta di Saint-Germain-en-Laye; era molto nota alla fine dellOttocento per il suo grande e antico parco, in mezzo al quale era chic per la borghcsia parigina avere la casa di campagna. Villeneuve-Saint-Georges unaltra amena localit situata sulla Senna, pochi chilometri prima che essa giunga a Parigi, alla confluenza del fiume Yerres.
2 Nel testo Le Bi du bout du banc, titolo a scioglilingua di una canzone da caff-concerto, assolutamente intraducibile.
3. Riferimento alle vicende mitiche di Arianna, che fuggita con Teseo, dopo averlo aiutato ad uscire dal Labirinto grazie al famosissimo filo, viene da questi abbandonata a Nasso.
4. Roberto il Diavolo unopera di Meyerbeer. Laria di Beltramo
Suore che riposate in quella fredda pietra nella seconda scena del
terzo atto. La stessa aria viene citata da Feydeau nel secondo atto dellHotel del Libero Scambio, e testimonia della sua notoriet o comunque della curiosa simpatia che essa destava negli autori di vaudevilles.
5. Il Figaro, ancora oggi felicemente sulla breccia, allepoca di questa
commedia aveva gi 34 anni di vita, essendo stato fondato nel 1854
daJ.H. de Villemesant; aveva allinizio carattere satirico-letterario, e
solo in seguito era diventato un quotidiano di informazione.
La sera del 9 novembre 1886, a! Thatre du Vaudeville, la nuova commedia di Alexandre Bisson, Les surprises du divorce, (Le sorprese dei divorzio) ottenne un successo strepitoso. Si rideva tanto scrisse Francisque Sarcey che era impossibile sentire una parola del dialogo e il lavoro si trasformava in pantomima. Non conoscoo continuava il critico esposizione pi netta e pi animata di quella di Le sorprese del divorzio. Non vi si trova un dettaglio, non uno solo, mi si intenda bene, anche il pi insignificante, che non debba servire a qualcosa negli atti successivi. Il ricordo di quella serata fu tale che lo stesso Sarcey, otto anni dopo, citava il successo di Bisson per mettergli a confronto quello d Lhotel du Libre-Echange di Feydeau in cui alla fine del secondo atto la gente rideva tanto che era impossibile sentire le battute.2
Alexandre-Charles-Auguste Bisson non era in origine un autore teatrale. Nato a Briouze il 9 aprile 1848, studi musica e fino all 82 diede diversi contributi musicologici: una Grammatica della musica, un Piccolo trattato di composizione musicale ,una Piccola enciclopedia musicale in due volumi.
Affascinato tuttavia dal teatro, incominci a scrivere e il successo lo convinse a continuare: fin per scrivere 60 commedie,tra le quali le notissime Le deput def Bombgnac (1884), La famille Poul- Biquet (1892), Jalouse! (1897), Le controleur des wagons-lits (1898), Les plumes du paon (1907)
Mor a Parigi il 27 gennaio 1912
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1.Quarante ans de thdtres, Paris, 1902, voI. VII, p~g. 227-228.
2.Op. cit., voi. VIII, pag. 1i~.
Bibliografia
J.A. Barbey dAurevilly, Le thdtre contemporain, Paris, 1881
Cesare Levi, Studi di teatro, Palermo, 1923.
Francisque Sarcey, Op. cit.
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